Istituzioni di linguistica a.a. 2010-2011 Federica Da Milano [email protected] Tipologia delle lingue d’Europa - Classificazione genetica: approccio diacronico - Classificazione tipologica: approccio sincronico L’ordine dei costituenti: SOV/SVO/VSO I tipi morfologici Tipologia delle lingue d’Europa - non esistono tipi linguistici ‘puri’ Es. inglese Tipo isolante --> aggettivi Tipo agglutinante --> plurale dei nomi Tipo flessivo/fusivo --> pronomi personali, verbi irregolari La tipologia areale “Areal typology […] is the study of patterns in the areal distribution of typologically relevant features of languages. It is both descriptive and explanatory; that is, it looks both at the patterns themselves and the processes that give rise to them. In other words, areal typology has both a synchronic and a diachronic side” (Dahl 2001) La tipologia areale “By linguistic area (also sometimes called Sprachbund, convergence area, diffusion area, adstratum, and affinité linguistique) is usually meant an area characterized by a number of linguistic features which are shared, due to diffusion, by a number of languages either unrelated or from different subgroups of the same family, in a geographically contiguous area” (Campbell 1994) La tipologia areale Premesse necessarie, ma non sufficienti: - presenza di più lingue, non tutte immediatamente imparentate; - loro collocazione in zone geograficamente contigue; - condivisione di tratti linguistici significativi Occorre escludere che i tratti condivisi siano dovuti a: - tendenze tipologiche generali; - familiarità genetica Tipologia areale e lingue d’Europa «Per la sua lunga vicenda, direttamente seguibile sulle fonti, di contatti tra lingue e culture diverse, l’Europa ci si presenta come un’area d’indagine particolarmente privilegiata, nella quale è possibile intravedere tendenze di sviluppo, anche sul piano tipologico, di grande rilevanza, sia per quel che riguarda il classico problema dei contatti tra lingue e culture, con i connessi fenomeni di convergenza e assimilazione linguistica, sia anche per una riflessione di carattere generale sul mutamento linguistico e sul ruolo che vi svolge la tipologia» (Bernini/Ramat 1992). L’area balcanica buona parte del Sud-Est europeo, compreso l’attuale territorio della Romania Territorio europeo dove si concentra il maggior numero di lingue appartenenti a gruppi linguistici diversi - neogreco e albanese (lingue isolate) - serbo-croato, sloveno, bulgaro, macedone (lingue slave meridionali) - romeno (lingua romanza) - turco (lingua altaica) - ungherese (lingua uralica) L’area balcanica Due sub-aree: - influsso greco-bizantino (Grecia, Albania meridionale, Serbia, Bulgaria, Macedonia) - influsso latino-romano e romano-germanico (Croazia, costa dalmatica, Slovenia) Ruolo dell’Impero turco-ottomano L’area balcanica Dal punto di vista fonologico: - sistema a cinque vocali Dal punto di vista morfologico: - coincidenza tra genitivo e dativo - futuro analitico (volere + infinito) - comparativo e superlativo analitici - numerali da 11 a 19 (numero + prep. ‘su’ + dieci) Dal punto di vista sintattico: - perdita infinito - posposizione articolo deter. L’area di Carlo Magno - Standard Average European (SAE) - Whorf (1956) - Anni 90 del ‘900: Eurotyp L’area di Carlo Magno I) Somiglianze lessicali: - comune lessico colto di origine greca e/o latina - comuni strategie nella formazione di parole complesse II) Ordine dei costituenti maggiori nella frase dichiarativa assertiva: SVO III) Presenza di preposizioni e di genitivi postnominali L’area di Carlo Magno IV) Ausiliari ‘avere’ e ‘essere’ V) Presenza simultanea di articoli definiti e indefiniti VI) Carattere non pro-drop VII) Agente e soggetto possono divergere VIII) La forma passiva consente l’espressione dell’agente L’area di Carlo Magno IX) Accordo delle forme finite del verbo con il soggetto X) Paradigmi di caso semplificati e di tipo nominativo-accusativo (basco: ergativoassolutivo --> assolutivo per soggetto di verbo intransitvo e per oggetto verbo transitivo) L’area di Carlo Magno Lingue più o meno ‘prototipiche’ Più SAE: tedesco e francese Il caso dei dimostrativi contrasto non-marcato/distale contrasto prossimale/non-marcato verso un sistema monopartito prototipicamente orientato sulla diade sistema a doppio ancoraggio sistema ancorato sull’ascoltatore tendenza alla riduzione non prototipic. orientato sulla diade Il caso dei dimostrativi contrasto non-marcato/distale contrasto prossimale/non-marcato sistemi basati sulla distanza prototipicamente orientati sulla diade sistemi a doppio ancoraggio sistemi ancorati sull’ascoltatore verso un sistema bipartito distinzione prossimale/neutro/distale non prototipic.orientato sulla diade verso un sistema tripartito Il caso dei dimostrativi - zona focale: francese, tedesco, nederlandese, italiano settentrionale - zona ‘orientale’: russo, polacco, ceco, ungherese, bulgaro, neogreco (queste ultime appartenenti alla ‘lega balcanica’) - zona ‘meridionale’: basco, spagnolo, portoghese, toscano, sardo, serbo-croato (area (?) mediterranea) Lo Standard Average European Haspelmath 1998