Super Progetto:
LA MATEMATICA E LE
DONNE
Di Roberta Spicciariello, Maria
Elisa Graziano e Roberta
Accaria
LA MATEMATICA E LE DONNE
In questo Power Point, abbiamo deciso di
raccontarvi quello che due autrici pensano
sull’intricato rapporto tra la matematica e
donna …
La prima autrice è Silvia Ammaratone e la
seconda è la grande astrofisica Margherita
Hack.
LA MATEMATICA E LE DONNE
- Silvia Annaratone -
Partiamo dal punto di vista di Silvia:
Si comincia dalla sua soddisfazione per la
posizione di alto livello raggiunta qualche anno
fa dalla norvegese Ragni Piene - in quanto è la prima
donna
che
ha
raggiunto
una
posizione
internazionale
così
– che è stata eletta
come rappresentate di tutti i matematici della
scandinavia presso l’International Mathematical
Union.
importante nella comunità matematica
LA MATEMATICA E LE DONNE
- Silvia Annaratone Finalmente una rivoluzione che sfata la
convinzione che le donne non sono “portate
per la matematica”…
Facendo una rapida ricerca delle cattedre
universitarie assegnate alle donne in Europa, ci
accorgiamo che sono solo il 2%... A fronte di un
dato inconfutabile: le donne laureate in
matematica raggiungono il 40%...
Allora come è possibile questa disparità di dati?
LA MATEMATICA E LE DONNE
- Silvia Annaratone -
L’altro esempio è uno studio che ha preso
in considerazione altre fasce d’indagine:
l’infanzia e la pre-adolescenza … i risultati
derivanti da test e altre prove hanno
dimostrato con assoluta certezza che sia i
bambini che le bambine riescono in
matematica esattamente nello stesso
modo.
LA MATEMATICA E LE DONNE
- Silvia Annaratone Allora, dopo aver visto i risultati dov’è il problema di
fondo?
Silvia prova a spiegare dando come risposta motivazioni
di carattere psicologico, sociale e familiare.
Un altro valido contributo per spiegare i dati precedenti,
ce lo dà Sheila Tobias che afferma che le donne hanno
timore a competere con i maschi in un ambito che
considerano prettamente maschile …
LA MATEMATICA E LE DONNE
- Silvia Annaratone …I maschi, infatti, vivono la matematica come un mezzo
che può favorire la loro carriera futura, mentre le donne
credono che non sia una cosa utile e questa convinzione
proviene da mancanza di modelli familiari e sociali ma
anche per una sfiducia nelle proprie capacità.
Sempre su questo argomento si può associare la
“TEORIA DELL’ATTRIBUZIONE” (ricerche fatte in
America) dove i ragazzi attribuiscono i loro successi in
matematica all’abilità personale, le ragazze invece, li
attribuiscono all’impegno profuso e in caso di insuccessi,
vengono da loro giustificati così: per i maschi con
impegno insufficiente mentre per le femmine con la
mancanza di bravura.
LA MATEMATICA E LE DONNE
- Silvia Annaratone Naturalmente la situazione potrebbe migliorare se esistessero dei modelli
positivi!
Un altro dato che ci ha lasciare perplesse e che vogliamo qui riportare: le
poche donne che hanno raggiunto alte posizioni nella comunità matematica,
avevano alle spalle genitori matematici.
Vi mettiamo qui di fianco qualche esempio:
1) Ragni Piene racconta spesso di quando lei e il fratello - andavano a
sciare con il padre (che era insegnante di matematica in un Collage
norvegese) - giocavano con equazioni e risolvevano rompicapo;
2) Sarah Flannery che a 18 anni inventa un nuovo algoritmo per
crittografare dati di internet. Sarah e il padre poi racconteranno questa
impresa in un libro.
LA MATEMATICA E LE DONNE
- Silvia Annaratone Quindi le conclusioni dal punto di vista di Silvia
sono: le donne devono recuperare la fiducia in
sé stesse e nelle loro capacità, cercando di
superare i pregiudizi che esistono ancora …
certo, la strada è in salita!
Comunque oggi sicuramente c’è un maggior
interessamento da parte delle donne per la
matematica ma questo non deve snaturare le
caratteristiche
tipiche
e
preziose
della
femminilità!
LA MATEMATICA E LE DONNE
- Margherita Hack Anche Margherita Hack
parla del rapporto della
donna e la matematica
oggi. Ci dice che nella
storia, la donna è stata
“emarginata”
almeno
fino
alla
fine
dell’Ottocento
e
in
alcuni paesi addirittura
fino alla metà del
Novecento.
LA MATEMATICA E LE DONNE
- Margherita Hack -
Le cause? Secondo Margherita possono
essere identificate con la maternità …
infatti come dicono sempre la Dottoressa
Vanna Iori e la Dottoressa Milena Santerini
(Docenti di Pedagogia presso l’università
di Piacenza e di Milano) si è creata la
differenziazione dei compiti … per fortuna
oggi questa differenza è stata in gran
parte superata.
LA MATEMATICA E LE DONNE
- Margherita Hack Margherita sottolinea che per secoli le donne
non potevano accedere all’istruzione e nei casi in
cui questo succedeva, le donne erano chiuse in
conventi.
Le donne nel passato erano soprattutto
umaniste, pittrici, scrittrici … ma difficilmente si
trovavano donne scienziate.
LA MATEMATICA E LE DONNE
- Margherita Hack Chi ha attitudini artistiche
o letterarie può emergere
anche
senza
una
preparazione
scientifica,
mentre per le scienze
chiamate “dure” (come la
fisica e la matematica)
richiedono ed esigono una
preparazione di base.
LA MATEMATICA E LE DONNE
- Margherita Hack Le pochissime donne che avevano la fortuna di
avere un parente matematico/scienziato e che
tra le altre cose fosse disposto a condividere il
suo sapere con loro, potevano farsi una cultura
scientifica.
Se si pensa che ancora all’inizio del XX secolo in
molti paesi alle donne era vietato l’accesso alle
università e addirittura nei licei.
LA MATEMATICA E LE DONNE
- Margherita Hack La conclusione logica è che se le donne
venivano escluse dalle università e
dall’educazione scientifica, allora sono
emerse nell’unico posto dove potevano
emergere.
Così è nato il pregiudizio secondo cui le
donne sarebbero più adatte alle materie
letterarie e linguistiche che a quelle
scientifiche. E, continua la Hack, le
ragazze se ne lasciano influenzare e
tendono a scegliere facoltà umanistiche
invece delle scientifiche!
Possiamo dichiarare che in quest’ultima
affermazione la Hack e la Annaratore la
pensano allo stesso modo.
LA MATEMATICA E LE DONNE
- Margherita Hack Tuttavia, anche se tante difficoltà storiche, la donna ha dato importanti
contributi allo sviluppo della scienza.
Ne proponiamo alcuni:
Si pensi alla matematica Ipazia (370-415 d.c.), figlia del matematico e filosofo
Teone, che diventò capo di una scuola platonica di Alessandria d’Egitto e che fu
trucidata da monaci forse perché tanta genialità matematica in una donna
poteva intimidire e poteva essere considerate per l’epoca anormalità!
Nel 1700 circa abbiamo un altro esempio: Maria Gaetana Agnesi che fu la prima
donna a ricoprire una cattedra universitaria all’università di Bologna;
Sophie Germain che fu riconosciuta come una delle grandi esperta di teoria dei
numeri e di fisica;
Nel XIX secolo abbiamo altre grandi matematiche: Sofia Kovaleskaja (professore
all’Università di Stoccolma), Emmy Noether (fondatrice dell’Algebra moderna).
In questo secolo: Pia Nalli (professore ordinario ordinario di analisi matematica
dell’università di Cagliari e poi di Catania); Maria Pastori (ordinario di Meccanica
Razionale all’università di Messina) e ancora Maria Cibrario Cinquini, Maria
Biggiogero Masotti.
LA MATEMATICA E LE DONNE
- Margherita Hack Certamente le scienziate e le matematiche per emergere devono
lavorare di più dei loro colleghi maschi e devono superare
numerosissimi pregiudizi.
Il concetto è identico a quello che diceva anche Silvia Annaratore.
Le donne comunque hanno dei grandi ostacoli da affrontare rispetto
ai colleghi maschi, prima tra tutti i pregiudizi.
La Hack, però sottolinea una particolarità: molti ostacoli dipendono
anche dall’educazione ricevuta. Fino a qualche anno fa la società
voleva e pretendeva delle bambine arrendevoli e servizievoli, al
contrario di oggi che sembrano cambiare le cose: prima fra tutti
l’educazione comune tra maschi e femmine che lascia molto più libri
di sviluppare le proprie attitudini.
LA MATEMATICA E LE DONNE
- Margherita Hack -
LA MATEMATICA E LE DONNE
- ConclusioniLe
conclusioni
che
vogliamo
fondamentalmente un paio:
1)
2)
fare
sono
Sicuramente la donna dovrà lavora ancora moltissimo
per avere la stessa parità dei maschi nel campo della
matematica e delle scienze.
Bisognerebbe
trovare
metodi
alternativi
all’insegnamento della matematica nelle scuole perché
è proprio lì che una persona può trovare la spinta e la
motivazione per studiare queste materie ritenuti un po’
da tutti noi ostiche!
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