DIAGNOSI E
TRATTAMENTO DELLA
DEPRESSIONE
NEL PAZIENTE ANZIANO
STEFANO PINI
Dipartimento di Psichiatria
Università di Pisa
Obiettivi
Aumentare la conoscenza della prevalenza e delle
conseguenze della depressione non trattata nel
paziente anziano
 Predisporre (mentalmente) uno screening, una
osservazione prospettica ed un trattamento del
paziente con depressione

Outline
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Epidemiologia della depressione in età anziana
Definizione delle sindromi depressive dell’anziano
Fattori di rischio
Riconoscimento di segni e sintomi
Diagnosi differenziale
Trattamento
Il paziente anziano che sta attraversando un
lutto recente deve essere trattato per
depressione?
NO!
Tuttavia, se sintomi di depressione persistono per più di 2 mesi dopo l’evento
di perdita, occorre prendere seriamente in considerazione un trattamento
specifico per la depressione
Depressione
e comorbidità psichiatriche in MG

ALTA PREVALENZA DI DISTURBI PSICHIATRICI
IN MG
24 %: DISTURBO PSICHIATRICO ICD-10
 19 %: DISTURBO SOTTOSOGLIA
 31 %: SINTOMI PSICHICI ISOLATI NON
DIAGNOSTICABILI
 9.5 %: DUE O PIU’ DISTURBI PSICHIATRICI
(COMORBIDITA’)

(Studio OMS, 1996)
Classificazione e diagnosi dei disturbi
depressivi geriatrici

DEP. PRIMARIA:
A) UNIPOLARE

Disturbo Depressivo
Maggiore

Disturbo Depressivo Minore

Disturbo Distimico

Disturbo Adattamento con
umore depresso

DEP. SECONDARIA
Umore depresso o anedonia
evidenziabile in pazienti che
hanno già avuto una diagnosi
medica patofisiologicamente
associata a depressione
 Indotta da sostanze
d’abuso, farmaci etc.

B) BIPOLARE
Alexopoulos, Lancet, 2005
Classificazione e diagnosi dei disturbi
depressivi geriatrici

Disturbo Depressivo Maggiore

Cinque dei seguenti sintomi devono essere presenti: umore depresso, calo
dell’interesse, mancanza di piacere in quasi tutte le attività, perdita o aumento di
peso, insonnia o ipersonnia, agitazione psicomotoria o rallentamento, faticabilità,
sentimenti di inadeguatezza o di colpa, diminuita concentrazione, pensieri
ricorrenti di morte o suicidio

Disturbo Depressivo Minore


Almeno due ma meno di cinque sintomi
Assenza di storia di depressione maggiore o disturbo bipolare o distimia o
disturbo psicotico

Disturbo Distimico

Umore depresso per la maggior parte dei giorni per almeno due anni

Depressione Bipolare

Criteri per l’episodio depressivo maggiore e storia di episodio maniacale o misto
MANIFESTAZIONI PSICOTICHE
(deliri e/o allucinazioni)

CONGRUE ALL’UMORE
INCONGRUE
ALL’UMORE
A contenuto coerente con i temi
depressivi di inadeguatezza,
colpa, malattia, morte,
nichilismo o punizione
meritata
Deliri persecutori non correlati
ai temi depressivi, inserzione o
trasmissione del pensiero, deliri
di influenzamento
Sindromi depressive geriatriche associate a malattie
fisiche e uso di sostanze

Depressione dovuta a una condizione medica generale

Umore depresso o anedonia evidenziabile in pazienti che hanno già avuto una
diagnosi medica patofisiologicamente associata a depressione:

Infezione virale

Endocrinopatie

Sindromi maligne

Malattie cerebrovascolari

Infarto del miocardio

Disordini metabolici – Malnutrizione


Parkinson’s
Disease
Depressione
indotta da sostanze

Umore depresso o anedonia evidenziabile entro un mese da un episodio di
intossicazione da sostanze o sospensione o assunzione di farmaci con
rapporto causale con la depressione:

Metidopa, BDZ, propanololo, reserpina, steroidi, anti-parkinson, beta bloccanti,
cimetidina, clonidina, idralazina, estrogeni, progesterone, tamoxifene, vinblastina,
vincristina, destropropossifene
Alexopoulos, Lancet, 2005
Caratteristiche cliniche del quadro depressivo
Sintomo
Anziani
Adulti
giovani
Umore depresso
Anedonia
Assetto cognitivo depressivo
Preoccupazioni somatiche
Pseudodemenza
Insonnia
Agitazione
Pensieri suicidari espressi
Suicidio
+
+++
++
+++
++
+++
+++
+
++
+++
+++
++
+
++
+
++
+
CARATTERI PECULIARI
DELLA DEPRESSIONE NELL’ANZIANO








IRREQUIETEZZA PSICOMOTORIA
ANSIA SPESSO ACCENTUATA, DI SOLITO
SOMATIZZATA
LAMENTELE IPOCONDRIACHE
CONTENUTI DELLA DEPRESSIONE (tematiche di
rovina, ipocondriache, persecutorie)
DISTURBI DELLA PERCEZIONE (illusioni ed
allucinazioni)
COMPROMISSIONE DELLA SFERA COGNITIVA
MAGGIORE TENDENZA ALLA CRONICIZZAZIONE
MAGGIORE RISCHIO SUICIDARIO
SINDROME MISTA
ANSIOSO-DEPRESSIVA
(13 % DEI PAZ. AMBULATORIALI DI MG)






IRASCIBILITA’
IRRITABILITA’
REATTIVITA’ ALLE SITUAZIONI
SCARSA FIDUCIA NELLE PROPRIE QUALITA’
RIDUZIONE DI INTERESSE
PREOCCUPAZIONE IMMOTIVATA PER LA
SALUTE FISICA
ANSIA
ANSIA/DEPRESSIONE
(STATO MISTO?)
DEPRESSIONE
Amplifica il proprio problema,
va spesso dal medico, tende ad
abusare di BDZ (tranne il
paziente con farmacofobia)
E’ agitato, l’umore è instabile, può
essere auto sarcastico, accetta a
malavoglia le terapie
Spesso ignora il suo
problema, esita a consultare il
medico, è scettico nei
confronti della terapia
Vuole essere compreso: è
insistente ed impegna molto
tempo a descrivere il suo stato
E’ lamentoso, ripetitivo, monotono
nella descrizione del quadro.
Prevalgono i segni non verbali
Eloquio ridotto, non
spontaneo. Rinuncia a
comunicare, si scusa di
rubare del tempo che non
merita
Espressività preoccupata, usa
una moltitudine di parole,
immagini, gesti per spiegare ciò
che vive
Espressività angosciata, cangiante,
dallo sguardo spesso traspare la
componente mista del quadro
depressivo
Espressività ridotta, povera.
Può dare l’impressione di
appiattimento affettivo
Combatte la propria angoscia
con un eccesso di attività
Prevale, la tensione interna e
l’irrequietezza o l’affacendamento
afinalistico
Non prova neppure a lottare
No sintomi psicotici
Può esserci un evoluzione verso un
quadro psicotico poco strutturato
Deliri olotimici, sindrome di
Cotard
Rischio di suicidio su base
impulsiva se c’è panico
Rischio di suicidio elevato ma
spesso non esternato o valutabile
Rischio di suicidio pianificato
razionalmente
DEPRESSIONE MASCHERATA
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
8)
9)
DIMINUZIONE DELL’APPETITO, PERDITA DI PESO,
RIDUZIONE DELLA LIBIDO, DISTURBI DEL SONNO
ALTERAZIONI DELLA VITALITA’
VARIAZIONI DIURNE DELLA SINTOMATOLOGIA
COMPARSA PERIODICA DELLA SINTOMATOLOGIA
STORIA PERSONALE DI PRECEDENTI EPISODI
DEPRESSIVI TIPICI O DI TENTATIVI DI SUICIDIO
PRECEDENTE RISPOSTA FAVOREVOLE A TRATTAM.
FARMACOLOGICI ED ESK ATTUATI PER UNA
SINTOMATOLOGIA SOMATICA IMPRECISATA
STORIA FAMILIARE DI DISORDINI AFFETTIVI
POSITIVITA’ DEL TEST AL DESAMETAZONE
RIDOTTA LATENZA DEL SONNO REM
Unexplained
Medical symptom
Sindrome somatica
funzionale
Gastroenterologia
54%
Sindrome del colon irritabile
Reumatologia
33%
Fibromialgia
Neurologia
50%
Cefalea di tipo tensivo
Cardiologia
34%
Dolore toracico non cardiaco
Ginecologia
17%
Dolore pelvico cronico
Malattie infettive
-
Sindrome da fatica cronica
Pneumologia
15%
Sindrome da iperventilazione
Odontoiatria
-
Disfunzione temporo-mandibolare
Otorino
27%
Acufeni
Allergologia
-
Sensibilità chimica multipla
Wessely et al., Lancet 1999
Dimensione somatizzazione individuata con la SVARAD in un campione di 1124 pazienti (da
Pancheri et al., 2001)
Disturbo somatoforme
Panico
Ansia NAS
Disturbo alimentare
Distimia
GAD
Depressione maggiore
Disturbo delirante
Depressioen NAS
Disturbo dell'adattamento
Disturbo schizo-paranoide
DOC
Disturbo bipolare
Depressione “Late-onset”

La depressione “late-onset” riguarda una vasta popolazione di
pazienti con anormalità neurologiche. Rispetto alle forme “earlyonset”:

Familiarità per disturbi dell’umore meno frequente
Maggior prevalenza di disturbi correlati alla demenza
Maggior compromissione ai test neuropsicologici
Maggior probabilità di evoluzione verso la demenza al follow-up
Maggior compromissione neurosensoriale uditiva
Allargamento dei ventricoli laterali
Iperdensità diffuse della sostanza bianca sottocorticale






Depressione con Demenza Reversibile

Questo quadro è caratterizzato dallo sviluppo di sintomi di demenza
nel contesto di un episodio depressivo che scompaiono in seguito alla
remissione della depressione (pseudodemenza).

Molti di questi pazienti hanno di fatto una depressione “late-onset”

Un numero consistente di questi pazienti presentano sintomi cognitivi
residui dopo la remissione depressiva e circa il 40% sviluppano un
quadro demenziale irreversibile entro 3 anni.

Questo quadro è quindi spesso una manifestazione precoce di un
disturbo più pervasivo e costituisce un indicatore per la diagnosi
precoce di demenza
Sindrome Depressiva con Disfunzione
Esecutiva

Questa sindrome è costituita dalla presenza di un episodio
depressivo maggiore associato a prominenti disfunzioni
frontostriatali ed è caratterizzata da rallentamento psicomotorio,
ridotto interesse nelle abituali attività, insight limitato e sintomi
vegetativi.

I pazienti con questo quadro spesso mostrano scarsa risposta
agli antidepressivi, talvolta lenta o molto instabile.
Richiedono un attento monitoraggio clinico e follow-up.


Questa sindrome costituisce un modello per lo studio di farmaci
che agiscano sui neurotrasmettitori dei circuiti frontostriatali
(dopamina, acetilcolina, oppiodi).
Depressione Vascolare

I disturbi cerebrovascolari possono predisporre, precipitare o perpetuare
alcune sindromi depressive dell’anziano.

Questo assunto deriva dall’osservazione di frequenti quadri di
comorbidità tra depressione e lesioni cerebrovascolari o fattori di rischio
cerebrovascolari e dalla notevole prevalenza di depressione post-stroke.

Il paziente anziano con depressione vascolare ha maggior disabilità e
compromissione cognitiva rispetto al depresso anziano senza
componente vascolare.

Eloquio (scorrevolezza verbale e attribuzione dei nomi) è compromesso
in questa forma di depressione. Frequente è l’apatia, rallentamento,
mancanza di insight.

Meno frequente l’agitazione e sentimenti di colpa rispetto alle forme
non vascolari
OBIETTIVI DEL
TRATTAMENTO

REMISSIONE COMPLETA DEI SEGNI O
SINTOMI DELLA S. DEPRESSIVA

RIPRISTINO DEI LIVELLI DI
FUNZIONAMENTO
SOCIALE E LAVORATIVO PRECEDENTI

RIDUZIONE DEL RISCHIO DI RIPRESA DELLA
SINTOMATOLOGIA
Sintomi residui nella depressione
Anziani
Psicologici
• perdita di interesse/motivazioni
• ansia
Comportamentali
• ridotta produttività lavorativa
• ritiro sociale
Somatici/fisici
• faticabilità
• disturbi del sonno
• sintomi dolorosi
Adulti giovani
Fattori di rischio





Abuso di alcool
Assunzione di farmaci associati a rischio elevato di
depressione
Compromissione dell’udito o della vista di grado tale da
interferire significativamente con la qualità di vita
Storia di tentativi di suicidio
Storia di ospedalizzazioni psichiatriche
Fattori di rischio




Diagnosi mediche associate ad elevato rischio di
depressione
Ospedalizzazione o cambio di ambiente
Eventi di perdita recenti (perdita di autonomia,
privacy, stato funzionale, funzione d’organo,
mutilazioni, familiari o amici)
Storia personale o familiare di depressione o
disturbi dell’umore
COMPLICANZE DEI
DISTURBI DEPRESSIVI

COMPLICANZE ORGANICHE

COMPORTAMENTI AUTOLESIVI

ABUSO DI ALCOOL E SOST.STUPEFACENTI

COMPROMISS. DEL FUNZIONAMENTO
LAVORATIVO, SOCIALE ED AFFETTIVO
Am J Psychiatry, 2010
IN CASO DI RISCHIO SUICIDARIO
- ESSERE PREMUROSI
- RIMANERE CALMI E NON APPARIRE PREOCCUPATI
- ACCENTUARE UN RAPP. DI PARTNERSHIP
DISCUTERE DEL SUICIDIO IN MODO CALMO
E RAGIONATO
- ASCOLTARE IL PAZIENTE
- ENFATIZZARE L’IDEA CHE IL SUICIDIO CAUSA
UN GRANDE DOLORE AI FAMILIARI
PRINCIPALI
STRUMENTI TERAPEUTICI




TERAPIA FARMACOLOGICA
PSICOTERAPIA
ESK
APPROCCIO OLISTICO
Impiego
dei Farmaci
Antidepressivi
negli Anziani
L’antidepressivo ideale per l’anziano
dovrebbe soddisfare questi cinque punti:





1 efficacia terapeutica documentata
2 tollerabilità e sicurezza
3 assenza di interazioni farmacologiche
4 maneggevolezza d’impiego
5 sicurezza in overdose
TRICICLICI
IMAO
SSRI
Classi di antidepressivi
disponibili sul mercato
NASSA
NARI
Trazodone
NDRI
SNRI
Antidepressivi e Anziani:
Problemi Specifici






Modificazioni farmacinetiche
Modificazioni farmacodinamiche
Comorbilità con malattie organiche
soprattutto croniche
Politerapie farmacologiche
Aumentato rischio di interazioni
farmacologiche
Ridotta compliance
Dosaggio degli antidepressivi


Partire con dosaggi molto bassi e incrementarli
lentamente per evitare effetti da up-regulation
recettoriale
Un’intensa sedazione o uno stato di agitazione
iatrogeni nei primissimi giorni di cura possono
determinare il rifiuto delle terapie farmacologiche o,
comunque, una significativa riduzione della
compliance.
Farmaco
Dosaggio iniziale
Ambito di dosaggio
terapeutico (mg/die)
Citalopram
Fluoxetina
Paroxetina
Mirtazapina
Sertralina
Escitalopram
Fluvoxamina
Duloxetina
Venlafaxina
Bupropione
Reboxetina
5
5
5
15
25
2,5
25
30
18,75
150
2
10-30
5-20
10-30
15-30
50-150
10-20
50-100
60-90
75-150
150-300
2-4
Durata del trattamento antidepressivo




La durata di somministrazione dei farmaci antidepressivi non può
essere inferiore ai 9-12 mesi, per evitare ricadute
Va valutato l’aumento di questo tempo minimo di somministrazione
in rapporto alle condizioni del paziente.
Le linee-guida internazionali sul trattamento farmacologico della
depressione nell’anziano consigliano il mantenimento, per le terapie
prolungate, del dosaggio massimo utilizzato nella fase acuta
Sta al clinico decidere caso per caso, applicando la regola aurea della
farmacoterapia che impone sempre l’uso della dose minima efficace.
Scapicchio PL, G Gerontol 2007; 55: 27-30
Pseudo resistenza al trattamento

La resistenza al trattamento comporta particolari e
ulteriori interventi, una volta accertata la sua
fondatezza clinica.

Spesso infatti ci troviamo di fronte a una
pseudoresistenza determinata da mancata compliance
o da un trattamento inadeguato per dosaggi e/o per
tempi di somministrazione farmacologica.
Attività farmacologiche
degli antidepressivi Triciclici
Triciclici
altre
attività

Anticolinergica > M-1

Adrenolitica > alfa-1

Antiistaminica > H-1

Chinidino-simile
Inibizione
ricaptazione
NA / 5-HT
Modificazioni Farmacocinetiche nell’Anziano
MODIFICAZIONI FISIOLOGICHE
tasso di filtrazione glomerulare
EFFETTI FARMACOCINETICI
escrezione metaboliti idrosolubili
attività degli enzimi epatici
emivita di eliminazione
flusso sanguigno epatico
tasso di clearance plasmatica
relativo del grasso corporeo
proteine plasmatiche
volume di distribuzione
della frazione libera dei farmaci
Modificazioni Farmacodinamiche nell’Anziano

SISTEMA COLINERGICO
numero neuroni colinergici
sintesi e rilascio di Ach
Effetti
anticolinergici
centrali e periferici
densità recettori muscarinici

SISTEMA ADRENERGICO
Minor
responsività dei
barocettori
produzione di AMPc
densità recettori
responsività recettori

2
SISTEMA DOPAMINERGICO
densità recettori D2
Effetti
extrapiramidali
Triciclici: Cardiotossicità
pressione arteriosa
frequenza cardiaca
conduzione A-V
aritmie ventricolari
I Triciclici come gli antiaritmici di
Classe 1 (flecainide moricizina)
possono indurre aritmie ventricolari
in condizioni di anaerobiosi, quali si
verificano nel miocardio ischemico
 I Triciclici sono sconsigliati in caso
di cardiopatia ischemica, anche
asintomatica

Triciclici:
Tossicità Comportamentale
>>alterazione della performance psicomotoria e cognitiva<<
memoria di rievocazione
Effetto anticolinergico
Effetto antistaminico
capacità apprendimento
vigilanza/sedazione
coordinazione
Effetto -1 adrenolitico
vertigini ortostatiche
SSRI e Funzioni Cognitive negli Anziani (I)
Digit Symbol
Substitution Test
(n. sostituzioni corrette)
p < 0,05
(n. paz.= 208)
Shopping List Task
(n. richiami totali)
p = 0,001
Sertralina
Nortriptilina
-2
-1
0
1
2
3
4
5
6
Variazione dal basale nei test di valutazione della performance
cognitiva in pazienti anziani trattati per 12 settimane con sertralina o
con nortriptilina
SSRI e Funzioni Cognitive negli Anziani (II)
Digit symbol substitution test
Variazione
media dal
basale
10
Sertralina
(50-100 mg/die)
Fluoxetina
(20-40 mg/die)
8
6
*
*
*
4
2
0
0
*p=0.05
2
4
6
Settimana
8
10
12
Tossicità Comportamentale degli Antidepressivi:
Test di Prestazioni Psicomotorie*
Sertralina
Lofepramina
Paroxetina
Zimelidina
Fluvoxamina
Fluoxetina
Dotiepina
Mianserina
Amitriptilina
0
2
4
6
8
10
12
14
16
CFF: CRITICAL FLICKER FUSION/valutazione “Arousal” SNC
 CRT: CHOICE REACTION TIME/performance senso-motoria

SSRI negli anziani:
effetti indesiderati poco frequenti
Iponatremia (SIADH)
Effetti extrapiramidali
Riduzione ponderale
(fluoxetina)
Ridotta aggregazione
piastrinica
Effetti cardiovascolari
SSRI: TOSSICITA’ DA
SOVRADOSAGGIO
- RELATIVAMENTE SICURI: PROFILO FARMACOLOGICO PIU’ FAVOREVOLE RISPETTO AI TCA PER
GLI EFFETTI SUI SISTEMI CARDIO- VASCOLARE E
SUL SNC
- SINTOMI DA SOVRADOSAGGIO: sonnolenza, tremore,
nausea, vomito, dolore addominale, bradicardia, effetti
anticolinergici e,nei casi più gravi, crisi epilettiche fino ad
uno stato di male
- In letteratura, pochi casi ad esito fatale, per dosi
eccessivamente alte; talora assunzione con altri Farmaci
potenzialmente letali e/o sostanze alcooliche
SSRI: Profilo Farmacocinetico
Farmaco
Metaboliti
attivi
Cinetica
lineare
Emivita
Eliminazione
rallentata con
l’età
Citalopram
no
si
breve
si
Escitalopram
no
si
breve
si
Fluoxetina
si
no
lunga
si
Fluvoxamina
no
no
lunga
no
Paroxetina
no
no
breve
si
Sertralina
no
si
breve
no
Interazioni farmacocinetiche degli SSRI

Tutti gli SSRI inducono inibizione
degli isoenzimi del CYP 450
e possono quindi incrementare
i livelli plasmatici dei farmaci
metabolizzati da tali isoenzimi
(rischio di interazioni f.)
Esistono tra gli SSRI significative
differenze nel grado di inibizione
esercitato sui diversi citocromi
SSRI: Interazioni farmacocinetiche
Grado di inibizione (*) degli SSRI sugli isoenzimi del CYP-450
1A2
2C9/10
2C19
2D6
3A4
Citalopram
n.s.
n.s.
n.s.
basso
n.s.
Escitalopram
n.s.
n.s.
n.s.
basso
n.s.
Fluoxetina
n.s.
moderato
moderato
alto
moderato
Fluvoxamina
alto
moderato
moderato
basso
moderato
Paroxetina
n.s.
basso
basso
alto
n.s.
Sertralina
n.s.
n.s.
n.s.
basso
n.s.
n.s.= inibizione clinicamente non significativa
(*) Il grado di inibizione è dose dipendente
- L’USO COMBINATO DI SSRI E F. A RISCHIO DI
INTERAZIONE NON RAPPRESENTA UNA
CONTROINDICAZIONE ASSOLUTA AL LORO USO: E’
RICHIESTO CASO PER CASO
 UN PROCESSO CLINICO DECISIONALE BASATO SUL
RAPPORTO RISCHIO/BENEFICIO
- IN CASO DI ASSOCIAZ. SSRI E F. A BASSO INDICE
TERAPEUTICO: RIDURRE LA DOSE DI QUESTI
ULTIMI E MONITORARE IL PAZ. PER EVIDENZIARE
EVENTUALI FENOMENI DI TOSSICITA’
- CONTROLLO ECG: PER ANTIARITMICI DI I CLASSE
E B- BLOCCANTI;
VALUTAZIONE PERIODICA DEI LIVELLI
PLASMATICI PER CARBAMAZEPINA, FENITOINA,
TEOFILLINA;
CONTROLLI FREQUENTI DEL TEMPO DI
PROTROMBINA PER LA WARFARINA
Altri Antidepressivi:
Interazioni farmacocinetiche

Nefazodone

Mirtazapina

Venlafaxina

Reboxetina
> potente inibitore del CYP 3A4 e 2D6
> debole inibitore dei CYP 1A2 e 3A4
> debole inibitore dei CYP 1A2, 2D6, 3A4
> debole inibitore dei CYP - pochi dati disponibili
Sindrome da brusca sospensione di Antidepressivi




Comune a tutti gli antidepressivi
Più intensa con AD ad emivita breve
> riportata più di frequente con paroxetina
Sintomatologia: nausea, vomito, diarrea,
gastralgia, mialgie, irrequietezza, cefalea,
insonnia, sintomi extrapiramidali
Modalità di sospensione:
riduzione del 25% della dose a settimana
SNRI negli Anziani
 Venlafaxina

- Bloccante del reuptake di 5-HT e NA
1 studio controllato
- Efficacia: VFX = DOT*
- Tollerabilità: VFX > DOT*




Effetti indesiderati “SSRI-like”
Può incrementare la PA a dosi elevate°
Non interazioni farmacocinetiche significative
Sicuro in overdose
NARI negli Anziani
 Reboxetina

- Bloccante selettivo del reuptake NA
1 studio controllato
- Efficacia: RBX = IMI*
- Tollerabilità: RBX
IMI*
 Secchezza delle fauci, ritenzione urinaria
 Non tossicità cardiovascolare
 Non interazioni farmacocinetiche

significative
Sicuro in overdose
NaSSA negli Anziani
 Mirtazapina

- Antagonista recettori NA 2 , 5-HT2, 5HT3
3 studi controllati
- Sedazione, secchezza fauci, incremento
ponderale
 Non tossicità cardiovascolare
 Non effetti “SSRI like” (GI, sex)
 Non interazioni farmacocinetiche

significative
Sicura in overdose
BENZODIAZEPINE
 SSRI: documentata efficacia ansiolitica sul medio-lungo
termine
 Benzodiazepine: preferire farmaci ad emivita breve (< 24 h)
 Dose minima efficace per il minor tempo possibile
 Rischi: deficit di memoria e attenzione, sedazione
eccessiva, incoordinazione, cadute, reazioni paradosse
 BDZ da sole: cronicizzano la depressione !!
 AP tradizionali a bassa potenza e Antistaminici:
>> Cautela per effetti indesiderati: sedazione eccessiva,
confusione, ipotensione ortostatica <<
BDZ a lunga durata
d’azione
BDZ a durata
d’azione
intermedia
BDZ a breve
durata d’azione
BDZ a durata
d’azione brevissima
La Depressione negli Anziani
Trattamento dell’Insonnia



Escludere malattie organiche
Igiene del sonno
Opzioni, per tempi brevi (!)






Zolpidem 5-10 mg
Lorazepam 0.5-1 mg
Trazodone 50-150 mg**
AP tradizionali a bassa potenza (fenotiazine)**
Quetiapina a basso dosaggio
Antistaminici (es. difenidramina, prometazina)**
**Cautela per effetti indesiderati: sedazione eccessiva,
confusione, ipotensione ortostatica
SSRI negli Anziani:
VANTAGGI CLINICI




Monosomministrazione giornaliera
Assenza di ipotensione ortostatica
Assenza di tossicità cardiaca
Tossicità comportamentale
trascurabile
 Sicurezza in overdose
DEPRESSIONE RESISTENTE
(15-20 % casi)

MANCATA RISPOSTA AD ALMENO DUE
ANTIDEPRESSIVI (DI CUI ALMENO UNO
TRICICLICO) APPARTENENTI A CLASSI
DEVERSE, SOMM. A DOSE CONGRUA E
PER UN PERIODO DI TEMPO ADEGUATO
PSEUDO-FARMACORESISTENZA (diagnosi
inappropriate, posologia inadeguata, scarsa
compliance, etc.)
DEPRESSIONE RESISTENTE
QUESITI:
LA
DIAGNOSI E’ CORRETTA ?
IL TRATTAMENTO E’ STATO ADEGUATO ?
COME E’ STATO VALUTATO L’OUTCOME ?
VI E’ COMORBIDITA’ MEDICA O
PSICHIATRICA?
VI SONO FATTORI NEL SETTING CLINICO
CHE POSSONO INTERFERIRE COL
TRATTAMENTO ?
FATTORI ASSOCIATI AD UNA
SCARSA RISPOSTA AGLI
ANTIDEPRESSIVI NEGLI ANZIANI
 COMORBIDITA’
ORGANICA
 DEPRESSIONE VASCOLARE
 TERAPIE FARMACOLOGICHE
CONCOMITANTI
 ALCOOLISMO TARDIVO
 ISOLAMENTO SOCIALE
 MALNUTRIZIONE
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