Gestione delle Imprese Informatiche
Lezione 5
Padova, 5 febbraio 2009
Gestione delle Imprese Informatiche - Lezione 5
1
Concorrenza perfetta
Monopolio
Oligopolio
Appendix – Esempi di project work
Gestione delle Imprese Informatiche - Lezione 5
2
Mercati in concorrenza perfetta
Assunzioni di base:
- Elevato numero di imprese
- Tutte le imprese producono lo stesso tipo di prodotto (non c’è differenziazione)
- L’entrata e l’uscita sul mercato sono libere e avvengono in modo istantaneo
- Il prezzo è dato e non modificabile dalla singola impresa.
- Dal momento che il prodotto è indifferenziato deve esistere uno ed un solo
prezzo di vendita. Se così non fosse chi aumenta il prezzo di vendita non
venderebbe nulla; l’azienda che vende a un prezzo inferiore a quello di
mercato sacrificherebbe inutilmente dei ricavi (non recuperabili attraverso un
aumento delle quantità vendute perché tutte le altre aziende reagirebbero
riducendo il proprio prezzo di vendita)
- L’unica decisione che l’impresa deve prendere è quanto produrre e vendere.
Gestione delle Imprese Informatiche - Lezione 5
3
Condizione di equilibrio per la singola azienda
P, MR, MC
Punto di equilibrio
al prezzo P1
Costo marginale (o Supply Curve)
P1
Punto di equilibrio
al prezzo P0
P0
Ricavo marginale = Prezzo
Q
In una situazione di concorrenza perfetta, ogni impresa produce rispettando la
condizione MR = MC; dato che l’azienda è price taker (non può aumentare i prezzi e
non ha convenienza a vendere al di sotto del prezzo di mercato), la sua curva di
domanda è piatta (RM = Prezzo). In queste condizioni, e in funzione del livello di
prezzo prevalente sul mercato, l’impresa produce una quantità che è definita dal suo
costo marginale, che tende così a definire la curva di offerta (Supply Curve)
Gestione delle Imprese Informatiche - Lezione 5
4
Dalla singola azienda alla curva di offerta dell’industry
Singola azienda
Tutte le imprese
P, MR, MC
Costo marginale
(supply curve)
Costo marginale
(supply curve)
P1
P0
Q
Q
Dal momento che in una situazione di concorrenza perfetta tutte le imprese sono
nella medesima situazione, la curva di offerta a livello di industry è
semplicemente la risultante della sommatoria delle curve di offerta delle
singole imprese.
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5
Condizione di equilibrio (instabile) nel mercato
Singola azienda
Mercato
P, MR, MC
Costo marginale
(supply curve)
Supply curve
Costo medio
P*
Punto di
equilibrio
Profitto unitario
Demand curve
q*
Q
Q*
La condizione di equilibrio a livello di settore implica che esista un solo “clearing
price” tale per cui domanda ed offerta sono in perfetto equilibrio. Nel caso di un
eccesso di offerta, vi sarebbe una pressione sui prezzi, nel caso di eccesso di
domanda vi sarebbe un aumento dei prezzi. Ma in una situazione in cui MR>MC
(profitti unitari positivi), la situazione è di equilibrio instabile perché esiste un
incentivo per altre aziende ad entrare sul mercato.
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6
Condizione di equilibrio nel mercato (shift dell’offerta)
Singola azienda
Mercato
P, MR, MC
Costo marginale
(supply curve)
Demand curve
Costo medio
Supply curve
(old)
Punto di
equilibrio
Supply
curve
(new)
P*
P**
q**
Q
Q*
Q**
A seguito dell’entrata sul mercato di nuove imprese, gli extra-profitti (i profitti unitari
positivi) vengono cancellati e il prezzo tende a scendere fino ad eguagliare i costi
marginali e i costi medi (in q**). In questa situazione l’offerta complessiva è
aumentata (graficamente slittando verso destra) e portando ad un nuovo punto di
equilibrio, questa volta stabile, Q**
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7
Condizione di equilibrio nel mercato (shift della domanda)
Singola azienda
Mercato
P, MR, MC
Costo marginale
(supply curve)
Demand
curve (old)
Supply Supply
curve (old) curve
(final)
Punto di
equilibrio
finale
Costo medio
Demand
curve
(final)
P*
PFinal
PNew
q**
Q
Supply
curve
(new)
QFinal
Punto di
equilibrio
Q** transitorio
Nel caso in cui la domanda subisca un shock improvviso contraendosi (shift verso il
basso), fino a che l’offerta non si adegua (da supply curve new a supply curve final)
attraverso l’uscita di alcune aziende, il prezzo di mercato prevalente (PNew) è
inferiore al costo medio e al costo marginale: su ogni quantità prodotta si verifica una
perdita. L’uscita di alcune imprese riporta infine il prezzo (PFinal) in una condizione di
equilibrio stabile dove PFinal = Marginal Cost = Average Cost. Non c’è più incentivo
né ad entrare né ad uscire e tutte le aziende guadagno un profitto economico nullo.
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8
Nota sul profitto economico nullo
Il fatto che le imprese guadagnino un profitto economico nullo non è di per sé una
cattiva notizia. Un profitto economico nullo è infatti compatibile con un profitto
contabile positivo. Ciò significa semplicemente che le imprese riescono a remunerare
il proprio capitale in modo adeguato.
Esempio, assumendo assenza di tasse:
Ricavi
Costi operativi
Profitto contabile
100
80
20
100 è il valore del capitale impiegato per produrre un profitto contabile di 20
(ritorno atteso sul capitale del 20%)
Ricavi
Costi operativi
Profitto contabile
Costo del capitale
Profitto economico
100
80
20
20
0
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Concorrenza perfetta
Monopolio
Oligopolio
Appendix – Esempi di project work
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10
Modello monopolistico
In una situazione di monopolio, l’azienda che produce incontra una pressoché
inesistente concorrenza sul proprio mercato di riferimento, ed è quindi libera di
decidere a quale prezzo vendere compatibilmente con l’obiettivo di massimizzare i
propri profitti.
Ciò nonostante, il monopolista incontra in ogni caso una domanda che è
decrescente al crescere dei prezzi. Esiste quindi un limite al prezzo che il
monopolista può praticare: più è elevato e minore sarà il numero di compratori.
Il monopolista infine può essere tale nel proprio mercato di riferimento, ma si trova
spesso ad affrontare una concorrenza di prodotti sostitutivi (ad esempio la TV
digitale rispetto alla pay-TV) che permettono agli utenti di poter comunque optare
per qualche cosa che se non proprio in linea con i loro desideri, permette
comunque di soddisfare una parte del loro bisogno ad un prezzo ritenuto
conveniente
Il monopolio può essere causato da situazioni di fatto (es. controllo di un ponte e
impossibilità di costruire vie di passaggio alternative), regolamentazione e aspetti
normativi (es. licenza esclusiva per lo sfruttamento di una tratta autostradale o
protezione brevettuale su nuovi prodotti farmaceutici per un determinato periodo di
tempo)
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11
Modello monopolistico
Da un punto di vista grafico:
Con costi marginali crescenti
Con costi marginali costanti
P, Ricavi,
Costi
P, Ricavi,
Costi
Costo
marginale
(crescente)
Punto di
massimizzazione dei
profitti
Ricavo
marginale
Punto di
massimizzazione dei
profitti
Demand
curve
Ricavo
marginale
Q
Costo
marginale
(costante)
Demand
curve
Q
Anche per il monopolista vale la regola di massimizzazione dei profitti:
Ricavo marginale = Costo marginale
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12
Modello monopolistico
Prezzo
90
80
70
60
55
50
40
30
20
10
0
Esempio:
P=100-Q
Ricavi Totali=P*Q=100Q-Q2
Costo marginale=10
Profitti totali=Ricavi totali – Costi totali
120
3000
100
2500
80
2000
Punto che
massimizza i
profitti
60
Ricavi totali
Prezzo
Regola massimizzazione dei profitti:
Ricavo marginale = Costo marginale
Quantità Ricavi totaliCosto marginale Costi totali Profitto
10
900
10
100
800
20
1600
10
200
1400
30
2100
10
300
1800
40
2400
10
400
2000
45
2475
10
450
2025
50
2500
10
500
2000
60
2400
10
600
1800
70
2100
10
700
1400
80
1600
10
800
800
90
900
10
900
0
100
0
10
1000
-1000
Punto di flessione
dei ricavi
1500
40
1000
20
500
0
0
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
10
20
30
40
45
50
60
70
80
90
100
Quantità
Quantità
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13
Concorrenza perfetta
Monopolio
Oligopolio
Appendix – Esempi di project work
Gestione delle Imprese Informatiche - Lezione 5
14
Oligopolio
La concorrenza oligopolistica si riferisce alla situazione in cui due o comunque un
numero limitato di player si trovano a competere all’interno di uno stesso
mercato. L’economia classica ha individuato due modelli teorici di riferimento con
caratteristiche assai diverse fra di loro: il modello di Cournot e il modello di
Bertrand.
Una caratteristica fondamentale dei mercati oligopolistici è che il comportamento di
un’impresa influenza in modo diretto il comportamento e la performance dei suoi
competitors.
Nel modello di Cournot, si ipotizza l’esistenza di due aziende che producono un
identico bene/servizio. In quanto indifferenziato, il bene/servizio deve essere
necessariamente venduto ad un unico prezzo sul mercato. Questo prezzo è il
prezzo ottimale che porta il mercato in equilibrio (domanda = offerta). Essendo la
domanda una funzione inversa del prezzo, che a sua volta è impattato dalle scelte
produttive di entrambe le imprese, il prezzo prevalente e i profitti nel settore sono
una conseguenza diretta delle quantità che ciascuna impresa decide di produrre. In
altre parole, i profitti di un’impresa sono determinati dalla quantità che essa decide
di produrre, e sulla base delle previsioni di produzioni del concorrente.
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15
Il modello di Cournot
Supponiamo valgano le seguenti condizioni:
- Costi totali di entrambe le imprese variano in modo lineare rispetto alle quantità
prodotte, ovvero TC1=10*Q1 e TC2=10*Q2
- Le quantità prodotte totali sono date da Q1+Q2
- Curva delle domanda P*=100-Q*1-Q*2,
- ovvero più aumenta la produzione di ciascuna impresa, più il prezzo tende
a diminuire
- il prezzo prevalente è una funzione sia di Q1 che Q2, quindi viene impattato
(in modo inversamente proporzionale) dalle scelte produttive di ciascun
competitor
- Q*1 è la quantità che l’impresa 1 decide di produrre data la sua stima delle
quantità Q*2 prodotte dall’impresa 2
- Q*2 è la quantità che l’impresa 1 decide di produrre data la sua stima delle
quantità Q*1 prodotte dall’impresa 1
Gestione delle Imprese Informatiche - Lezione 5
16
Il modello di Cournot
Dato questo set di assunzioni, i profitti per l’impresa 1 sono dati da:
Profitti = Ricavi-Costi totali = P1*Q1-TC1=(100-Q1-QE2)*Q1-10*Q1 dove QE2
è la quantità stimata che l’impresa 1 pensa verrà prodotta dall’impresa 2.
Esplicitando la relazione di cui sopra in funzione di Q1 si evidenzia che la
quantità prodotta dall’impresa 1 è una funzione inversa della quantità di
produzione (attesa) dall’impresa 2: tanto maggiore è QE2, tanto maggiore è
l’incentivo per l’impresa 1 a ridurre Q1. Q1 viene definita come la strategia di
miglior risposta dell’impresa 2 ai comportamenti dell’impresa 1
Allo stesso modo, per l’impresa 2 vale che la quantità prodotta dall’impresa 2 è
la miglior risposta date le attese di produzione dell’impresa 1
Gestione delle Imprese Informatiche - Lezione 5
17
Il modello di Cournot
Graficamente:
R1: Best response dell’impresa 1. E’ la curva
che massimizza i profitti per l’impresa 2 date
le attese di produzione dell’impresa 1
Q2
45
R2: Best response dell’impresa 2. E’ la curva
che massimizza i profitti per l’impresa 1 date
le attese di produzione dell’impresa 2
R1: Best response
dell’impresa 1
Q*2=30
R2: Best response
dell’impresa 2
Q*1=30
45
Q1
Il punto di equilibrio è unico e viene indivuato
risolvendo simultaneamente il modello
rappresentato dalle tre condizioni:
- P*=100-Q*1-Q*2
- Q*1 è la quantità che l’impresa 1 decide di
produrre data la sua stima delle quantità Q*2
prodotte dall’impresa 2
- Q*2 è la quantità che l’impresa 1 decide di
produrre data la sua stima delle quantità Q*1
prodotte dall’impresa 1
Il punto di equilibrio è in corrispondenza del
punto di intersezione di R1 e R2.
Gestione delle Imprese Informatiche - Lezione 5
18
Il modello di Cournot
Graficamente:
Q2
45
R1: Best response
dell’impresa 1
Q*2=30
R2: Best response
dell’impresa 2
Q*1=30
Q1 Iniziale Q2 Iniziale
50,00
45,00
40,00
25,00
25,00
28,75
28,75
30,00
50,00
45,00
40,00
40,00
32,50
32,50
30,63
30,00
45
Impresa che effettua
Q1 finale
aggiustamento per prima
Calcolo per profit level
Calcolo per profit level
Impresa 1
Impresa 2
Impresa 1
Impresa 2
Impresa 1
Equilibrio
20,00
22,50
25,00
25,00
28,75
28,75
29,69
30,00
Q1
Q2 finale
20,00
22,50
25,00
32,50
32,50
30,63
30,63
30,00
Prezzo
60,00
55,00
50,00
42,50
38,75
40,63
39,69
40,00
Una volta individuate le quantità prodotte
(ovvero Q*1+Q*2=30+30=60, viene
simultaneamente individuato il prezzo
prevalente in quel mercato P*=100-60=40 ed
il livello dei profitti complessivi, pari a
900+900=1800. Va notato che:
i) nel modello di Cournot le imprese non
massimizzano i profitti complessivi, cosa che
avviene a un livello di produzione
Q*1=Q*2=50 (monopolio),
ii) l’equilibrio può essere raggiunto per
affinamenti successivi assumendo
aggiustamenti continui effettuati dalle singole
imprese sulla base di puri calcoli di
convenienza economica
Total
Total
Total cost Total cost
revenues 1 revenues 2
1
2
1.200,00
1.237,50
1.250,00
1.062,50
1.114,06
1.167,97
1.178,20
1.200,00
1.200,00
1.237,50
1.250,00
1.381,25
1.259,38
1.244,14
1.215,51
1.200,00
200,00
225,00
250,00
250,00
287,50
287,50
296,85
300,00
Gestione delle Imprese Informatiche - Lezione 5
200,00
225,00
250,00
325,00
325,00
306,25
306,25
300,00
Profitto 1
1.000,00
1.012,50
1.000,00
812,50
826,56
880,47
881,35
900,00
Profitto 2 Profitti totali
1.000,00
1.012,50
1.000,00
1.056,25
934,38
937,89
909,26
900,00
2.000,00
2.025,00
2.000,00
1.868,75
1.760,94
1.818,36
1.790,60
1.800,00
19
Il modello di Cournot
Dato che nel modello di Cournot l’obiettivo della singola impresa è quello di
massimizzare i propri profitti e non i profitti a livello di settore, ciascuna impresa
non si interessa dell’effetto di distruzione dei ricavi dovuto alla riduzione del prezzo
di vendita causato da un aumento delle quantità prodotte (dato che tutti i produttori
seguono lo stesso comportamento, si assiste ad un progressivo allontanamento dal
modello di equilibrio monopolistico)
Minore è la quantità prodotta dalla singola azienda, maggiore è la divergenza fra il
guadagno diretto dovuto all’aumento delle quantità vendute e l’effetto di distruzione
dei ricavi: i profitti crescono in modo immediato al crescere delle quantità prodotte,
ma soffrono solo minimamente per la riduzione dei ricavi. Quest’ultimo effetto è
invece sentito in modo più pesante dai concorrenti più grandi.
Gestione delle Imprese Informatiche - Lezione 5
20
Determinazione curva di reazione (1)
Per massimizzare il proprio profitto, l'impresa 1 deve eguagliare il ricavo
marginale al costo marginale. Il ricavo totale, RT1, è pari a:
RT1 = PxQ1
Domanda di mercato
P=100-2Q
Quindi
RT1 = (100-2Q)xQ1
Dal momento che
Q=Q1+Q2
Allora
RT1 = (100-2(Q1+Q2))xQ1
RT1= 100Q1-2Q12-2Q2Q1
Gestione delle Imprese Informatiche - Lezione 5
21
Determinazione curva di reazione (2)
Il ricavo marginale dell’impresa 1 è la derivata di:
RT1= 100Q1-2Q12-2Q2Q1
dRT1=100-4Q1-2Q2
Sappiamo che il Costo marginale dell’impresa 1 è =10
e che la condizione di massimo uguaglia CMa a RMa, quindi:
100-4Q1-2Q2=10
Q1=22,5-0,5Q2
La curva di reazione dell’impresa 2 è speculare
Q2=22,5-0,5Q1
Le quantità di equilibrio sono quei valori di Q1 e Q2 che si trovano in
corrispondenza dell'intersezione delle due curve di reazione e che derivano
quindi dalla risoluzione delle due ultime equazioni analizzate. Sostituendo,
quindi Q2 nella funzione di reazione dell'impresa 1 si ha che:
Q1=22,5-0,5x(22,5-0,5Q1)
Q1 = 15
Q1+Q2=30
Gestione delle Imprese Informatiche - Lezione 5
22
Il modello di Bertrand
A differenza del modello di Cournot, nel modello oligopolistico di Bertrand, l’impresa
seleziona un prezzo di vendita e decide di vendere tutte le quantità che può
produrre per quel dato prezzo di vendita.
Nel modello di Bertrand, dato che il prodotto è omogeneo (o indifferenziato e
indifferenziabile), l’impresa che pratica il prezzo più basso conquista tutto il
mercato. Per esempio:
- se l’impresa 1 decide di vendere a P1=40, mentre l’impresa 2 decide di vendere a
P2=39, allora l’impresa 2 conquista tutto il mercato, mentre l’impresa 1 produce
Q1=0
- a questo punto l’impresa 1 decide di produrre a P1=38 e l’impresa 2 decide di non
seguirla sulla strada della riduzione di prezzo, sicché P2=39, ma ora Q2=0
- Questa spirale di inseguimenti dei prezzi al ribasso continua fino a che il prezzo di
mercato uguagli i costi marginali di produzione (che avevamo ipotizzato essere per
entrambe le aziende pari a 10). A questo livello nessuna impresa ha incentivo a
ridurre ulteriormente i prezzi perché produrrebbe in perdita.
Il modello di Bertrand nel suo punto di arrivo porta a conclusioni identiche alla
situazione di mercati in concorrenza perfetta
Gestione delle Imprese Informatiche - Lezione 5
23
Il modello di Bertrand
L’equilibrio di Bertrand può essere instabile in quei mercati in cui le imprese fanno
investimenti iniziali significativi e in cui tagli di prezzo per difendere le quote di
mercato causano problemi a coprire i costi marginali di lungo periodo. Al tentativo
di uscita dal mercato di un’impresa e al conseguente tentativo dell’azienda
rimanente di aumentare i prezzi si può immediatamente verificare una pressione
sui prezzi causata dal desiderio di nuovi entranti di competere nel settore.
Gestione delle Imprese Informatiche - Lezione 5
24
Differenze fra i modelli di Cournot e Bertrand
Principali differenze rispetto al modello teorizzato da Cournot:
- Il modello di Cournot rappresenta bene situazioni in cui per stare in un mercato le
imprese devono effettuare investimenti in capitale fisso a priori. Una volta costruito
l’impianto/struttura, a quel punto devono necessariamente vendere (ammortizzare
gli investimenti fatti che a quel punto sono un “sunk cost”) e decidere a quale
prezzo (in ogni caso a un livello più alto rispetto a costi medi e marginali)
- Il modello di Bertand, nel caso in cui la capacità installata sia facilmente
espandibile per rispondere all’aumentata domanda del mercato, assume che, in
caso di prodotti perfettamente sostituibili (omogenei e comparabili), un aumento
delle quantità vendute può venire solo “rubando” il business ai competitor e l’effetto
di “revenue distruction” è nullo. Il gioco al massacro porta a prezzi di equilibrio
allineati a costo medi e marginali
- I modelli di Cournot e Bertrand sono solo dei modelli teorici di riferimento e anche
uno stesso settore industriale può avvicinarsi all’uno o all’altro dei modelli a
seconda della situazione economica attraversata. Ad esempio i vettori aerei, nel
caso di recessione economica, hanno un eccesso di capacità. I clienti
percepiscono il servizio come indifferenziato e con costi di ricerca bassi (internet)
hanno l’incentivo a cercare il prezzo più basso -> modello di Bertrand. La
situazione cambia in fasi di espansione economica con capacità pressoché satura.
In questo caso ci si avvicina al modello di Cournot con degli extra-profitti (prezzo
medio di vendita superiore al costo medio e marginale)
Gestione delle Imprese Informatiche - Lezione 5
25
Concorrenza perfetta
Monopolio
Oligopolio
Appendix – Esempi di project work
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26
XY SpA
ILLUSTRATIVO

XY nasce nel giugno del 2003; realizza e commercializza prodotti e servizi
di informazione e formazione su temi fiscali, tributari, societari, finanziari e
lavoristici destinati a professionisti (commercialisti, notai, avvocati,
consulenti del lavoro) e a chi si occupa di questi temi all’interno di aziende,
associazioni, enti.

Utilizza a tal fine supporti informatici evoluti, per garantire un efficace
aggiornamento e diffusione dei contenuti on-line.

Ha come soci professionisti, imprenditori e manager che da lungo tempo
operano in ambito di servizi per le professioni e soluzioni tecnologiche
innovative.
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27
Le Partnership
ILLUSTRATIVO

Partnership tecnologica con ZZ (società leader in ambito di content
authoring e management) per l’utilizzo della piattaforma tecnologica.

Partnership con Università 1 per le tematiche di metodologie e tecnologie
per trasferire informazione e conoscenza.


Partnership con “AA” (società leader in ambito di contenuti professionali) sui
temi redazionali fiscali e societari.
Partnership con Università 2 (contenuti redazionali in ambito lavoristico).
Gestione delle Imprese Informatiche - Lezione 5
28
I bisogni a cui dare risposta/
le opportunità di mercato
1.
2.
3.
4.
5.
6.
ILLUSTRATIVO
Necessità per il professionista di costante aggiornamento e accesso a
informazioni e conoscenze necessarie per operare.
Forte impatto dei temi legati alle varie riforme (Diritto societario, riforma
fiscale, Basilea 2, mercato del lavoro….).
Conoscenza il più delle volte dispersa, su fonti diverse, frammentata, non
raccolta e presentata in maniera completa, ordinata e aggiornata.
Necessità di accesso rapido, continuo, facile, unitario (“una porta di
accesso unica”).
Necessità di commenti, indicazioni, suggerimenti autorevoli e affidabili.
Credito formativo acquisibile fruendo la formazione dal proprio studio, a
casa, ecc.
Gestione delle Imprese Informatiche - Lezione 5
29
I bisogni a cui dare risposta/
le opportunità di mercato (2/2)
ILLUSTRATIVO
7.
Forte impatto di alcuni temi anche sulle aziende (Riforma del diritto
societario, riforma fiscale Basilea 2, riforma del mercato del lavoro,
etc.…) che stimola la necessità di informazione, formazione, supporto.
8.
Domanda di expertise e di contenuti che proviene da molti soggetti
(associazioni, istituti di credito, enti di formazione, società di consulenza).
9.
Politica di molte banche orientata a creare servizi innovativi per
fidelizzare la clientela corporate (fra i quali servizi di info-formazione).
10.
Presenza sul mercato di prodotti di impostazione tradizionale (cartacei,
CD rom, banche dati off-line) a basso livello di innovazione.
Gestione delle Imprese Informatiche - Lezione 5
30
Mercato di riferimento



ILLUSTRATIVO
Mercato dei professionisti :
 Circa 40.000 dottori commercialisti
 Circa 30.000 ragionieri commercialisti
 Circa 19.000 consulenti del lavoro
 Circa 70.000 avvocati
Target :
 dai 3500 ai 6000 nell’arco di 3 anni
Mercato delle associazioni, istituti di credito, enti di formazione, società di
consulenza :
 Potenzialmente 40-50 con un target di 8-12
Gestione delle Imprese Informatiche - Lezione 5
31
Prodotti e servizi di informazione e formazione

ILLUSTRATIVO
L’attuale pacchetto di offerta e’ il “BB Pack”, che comprende :

Servizi di info/formazione :
Il Notiziario
fornisce quotidianamente ai professionisti una sintesi, con breve commento, delle principali
notizie di interesse relative alle materie economiche, finanziarie, commerciali, fiscali, contabili.
Le notizie sono tratte da Il Sole - 24 Ore, da Italia Oggi, da Fisco Oggi e da altri siti internet di
interesse.
Settimana in breve
offre settimanalmente una rassegna sintetica dei principali argomenti di attualità e dei temi di
largo interesse per i commercialisti e, in genere, per le professioni giuridico-economiche. Le
varie notizie sono integrate con la segnalazione e la recensione di quanto pubblicato dalla
stampa periodica.
Scadenziario
propone tutte le scadenze del mese, indicando: il soggetto obbligato, l'adempimento, il
riferimento normativo e le note esplicative.
Circolari CC
Le circolari CC sono rivolte al professionista ed al cliente dello studio professionale. In
particolare, quelle per il professionista contengono un'analisi delle principali novità normative
in ambito fiscale e contributivo, considerando gli eventuali chiarimenti ufficiali emanati. Le
circolari si dividono in due categorie: "mensili", che riepilogano le novità pubblicate ogni mese
sulla Gazzetta Ufficiale e "monotematiche", che analizzano uno specifico argomento o
provvedimento di largo interesse.
Gestione delle Imprese Informatiche - Lezione 5
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Prodotti e servizi di informazione e formazione

ILLUSTRATIVO
I “Percorsi della Conoscenza” :
Ogni Percorso si indirizza ad uno specifico tema/problema professionale (es. “La
Riforma del Diritto Societario: la nuova SpA”) raccoglie, ordina, sistematizza e
tiene automaticamente aggiornata tutta la conoscenza necessaria per capire e
affrontare “allo stato dell’arte” il tema/problema in oggetto: documentazione, rinvio
a fonti originali, interventi formativi e commenti audio e video di esperti, testi,
schemi, modelli, software applicativi, ecc. organizzata e presentata in un
“percorso” logico ed esaustivo.
Non quindi una semplice banca dati - spesso difficile da consultare e che in ogni
caso non riesce mai o solo con grandi difficoltà a restituire e “mettere in ordine”
tutto quello che occorre conoscere su un dato argomento - ma la raccolta
organica, strutturata e costantemente aggiornata, predisposta e commentata da
prestigiosi esperti, della conoscenza necessaria per comprendere e operare
efficacemente e rapidamente.
Il piano redazionale prevede lo sviluppo di circa 100 “percorsi”.

E-learning : evoluzione dei Percorsi della Conoscenza a fini formativi
con accredito.
Gestione delle Imprese Informatiche - Lezione 5
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Strategia di vendita dei contenuti

ILLUSTRATIVO
Ad abbonamento : l’abbonamento dà diritto ad usufruire di un certo numero
di prodotti all’interno del catalogo per un anno.

Viene venduto da una Rete di Vendita Diretta Monomandataria supportata
da un Contact Center dedicato e un data base di circa 3000 contatti.

Vengono utilizzati i canali di soggetti quali banche, associazioni, società di
consulenza, enti di formazione, ecc.

Per questi soggetti possono anche essere sviluppati progetti a commessa.
Gestione delle Imprese Informatiche - Lezione 5
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Evoluzione dell’offerta : verso strumenti operativi
ILLUSTRATIVO

Evoluzione del portale con l’integrazione di strumenti operativi a
supporto della pratica di lavoro :
 Modulistica on-line con possibilità di interazione con esperti (es.
legge privacy)
 Strumenti di calcolo/simulazione
 Software gestionali
 Contabilità on-line
 ………………..
Creazione di un ambiente di lavoro integrato fra
informazione-formazione-strumenti operativi:
un unico punto di accesso per tutte le problematiche del
professionista
Gestione delle Imprese Informatiche - Lezione 5
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Il modello organizzativo
ILLUSTRATIVO
Presidente e
Amministratore
delegato
Comitato di
redazione
Technological
Advisory Board
Strategie e
Business Developement
Amministrazione
Direzione
Marketing&Commerciale
Direzione
Redazione Tecnica/
Metodologica
Gestione delle Imprese Informatiche - Lezione 5
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I principali assets





ILLUSTRATIVO
Appartenenza ad un consolidato network di professionisti :
 Facilitazione nella apertura di contatti qualificati per la realizzazione di
contenuti
 Rapida e affidabile analisi dei bisogni
 Rapido e affidabile test dei prodotti
Partnerships di alto profilo sul piano dei contenuti : “Il CC”, Fondazione
XYZ, Università 1, Università 2, singoli esperti molto riconosciuti
Rete di vendita esperta dedicata
Data base clienti
Presidio forte delle variabili tecnologiche (partnerships di alto livello quali
AAA)
Gestione delle Imprese Informatiche - Lezione 5
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GII 2009 - Lezione 5