Consumatori di cocaina fra
“controllo” e “non controllo”
Grazia Zuffa
Firenze, 10 novembre 2011
La ricerca internazionale sui
“controlli”
• Le più importanti ricerche sulla cocaina: S. Francisco
(Waldorf, Reinarmann, Murphy,1991); Toronto
(Erickson, 1994); Amsterdam, Cohen, 1989, Cohen e
Sas, 1993, 1995); Anversa (Decorte, 2000, Decorte,
Slock, 2005). Il filone teorico è iniziato dallo psichiatra
e psicoanalista di Harvard Norman Zinberg (1979,
1984).
• Perché sui “controlli”? Perché nei “setting
naturali”?Esiste il “controllo” per le droghe con
caratteristiche additive? Infine: il sapere sui controlli e
sul consumo “controllato” è utile per i consumatori
“non controllati”?
Da Becker a Zinberg: come si diventa
consumatori controllati
• Riequilibrare il farmacocentrismo: Droga, set, setting. Quali
•
•
sono le variabili di setting che aiutano a tenere i consumi sotto controllo
(i controlli sociali) ? L’esempio dell’alcol: come le culture in cui è
incastonato il consumo di alcol influenzano i modelli d’uso con risultati
assai diversi dal punto di vista della salute pubblica.
Riequilibrare gli occhiali patologici E’ come se fossimo
preoccupati in primo luogo di classificare i consumatori sulla base del
rischio di diventare dipendenti o se cercassimo di farli rientrare in un
modello predefinito…il classico modello della addiction (iniziazione,
graduale inizio dell’abuso, dipendenza, trattamento e recupero) è solo
una delle possibili traiettorie (Nolin Report, 2003)
Per capire come e perché certi consumatori hanno perso il
controllo sulle droghe, dobbiamo capire come e perché molti altri
riescono a raggiungerlo e mantenerlo (Zinberg, 1984). Il
continuum fra controllo e non controllo.
Regolazione sociale e autoregolazione: come i
consumatori apprendono dal contesto e dalla
loro esperienza
• Il setting(i “controlli”): i rituali sono le occasioni sociali in cui è
iscritto il consumo; le prescrizioni sociali sono le regole informali
che indicano quando l’uso è consigliato/sconsigliato.
• Il set: aspettative, attribuzione di significato, la percezione circa
la funzione del consumo all’interno del contesto di vita della
persona (oltre la “vulnerabilità bio-psico-sociale”).
• La finalità della ricerca sui controlli: 1) indagare la percezione
sul “controllo” e “non controllo” rispetto al proprio consumo e a
quello degli altri 2) indagare i controlli sociali, ossia le “regole”
che i consumatori si danno 3) indagare le strategie per applicare
con successo le regole (all’opposto: le ragioni/situazioni che
rendono più difficile applicare le regole)
Le ricerche italiane
• Giovani consumatori di cocaina nei setting naturali (ricerca
Forum Droghe - CNCA Toscana in collaborazione con
Dipartimento Psicologia Firenze, 2009/2011) Metodologia:
questionario con risposte chiuse e aperte, interviste in profondità, focus
group di consumatori, panel con operatori: 115 Partecipanti totali
suddivisi in due fasi di ricerca (47; 68); dati socioanagrafici: maschi
83 (72,2%), femmine 32 (27,8%); età media 31 anni (min 18 max 52),
dev. standard 6,7; stato civile: celibi/nubili 75 (65,8%), conviventi 27
(23,7%) separati/divorziati 8 (7%), sposati 4 (3,5%); 80% lavorano,
13,9% sono studenti; 53% con diploma di scuola media superiore,
13,9% con laurea.
• La percezione dei consumatori di cocaina circa l’uso
controllato e incontrollato- ricerca qualitativa a Torino- 21
interviste in profondità (Forum Droghe, CNND, IEA)
Le traiettorie di consumo
1 Ho cominciato subito a fare un uso massiccio, ma poi ho diminuito
gradualmente
• 2 Il mio consumo di cocaina è aumentato gradualmente nel corso
del tempo
• 3 Ho cominciato a consumare cocaina nella stessa quantità e
frequenza di quella che consumo attualmente
• 4 Il mio consumo di cocaina è aumentato fino ad arrivare a un
massimo e poi è diminuito
• 5 Ho cominciato e smesso di consumare cocaina molte volte
• 6 Le mie modalità d'uso sono state molto diverse nel corso del
tempo
• 7 Alterno fasi di consumo intenso e fasi di consumo sporadico o
non consumo
Le traiettorie di consumo in Toscana
Le traiettorie-ricerche
internazionali
• Decorte (2000), studio del 1997 su 111
consumatori di cocaina: le traiettorie più comuni :
• 1) varianti (50.5%) 2) aumento-picco-diminuzione
(26.1%) 3) intermittenti (12.6%)
Cohen et al.(1987)-160 consumatori di cocaina ad
Amsterdam:1) aumento-picco-diminuzione
(39.4%), 2) varianti (33.1%)
• Ricerca Forum Droghe-CNCA (2019/2011): 115
partecipanti in Toscana: 1) 43,50% varianti 2)
aumento-picco-diminuzione (20,9%)
Tendenza alla moderazione e
apprendimento del controllo
• Periodo maggior consumo: 47,8% consuma tutti i giorni, 25,2%
consuma più volte la settimana, 11,3% una volta a settimana,
5,2% meno di una volta al mese
• Ultimi sei mesi: solo 1 cons. usa quotidianamente, 34,8% usa
meno di una volta al mese, 27,8% almeno una volta al mese ma
meno di una volta a settimana.
• le difficoltà incontrate nel controllo della sostanza sembrano
spingere i consumatori a “porsi dei limiti” e a “fare attenzione
alla gestione” per “non rimanerci sotto”.
• un uso più consapevole è legato semplicemente all’esperienza,
come su qualsiasi altra cosa (Report Toscana, 2010)
• poi impari anche l’altra parte..c’è un lunedì mattina che vai a
lavorare (Report Toscana, 2011).
Astinenza come step down:
“perdita di colore” e “digiuno”
•
•
•
•
•
Strategia consapevole (Ronconi, 2010, p.144): da un giorno all’altro ho detto
basta..ho smesso sapendo che ce n’erano due chili lì dove andavo sempre
Diciamo che è andato a fasi. Ad esempio c’è stata anche l’assenza totale..tuttavia c’è
stata anche una certa costanza..comunque ogni anno faccio una pausa di due o tre
mesi..due o tre mesi all’anno di ramadan mi ci vogliono e li ho sempre fatti (ID10)
Spontanea “perdita di colore” (Zuffa, 2010,p.63): mi sono divertita molto ma
già dopo due o tre anni il gioco aveva perso un po’di colore..
Ah, nell’ultimo anno ho quasi smesso..ho rallentato tantissimo..è un po’lo stesso
percorso per cui ho smesso di fumare le canne..ad un certo punto non mi andava più..in
certi momenti in cui uno ha da fare di più, non può essere infastidito anche da cose
esterne..(Report 2011, ID7)
Mai più non l’ho detto mai, però in quel periodo ho deciso di farla finita per un tempo
indeterminato, che però si è fermato quando l’hanno offerta, però sapevo che con quella
gente e in quel contesto non sarebbe stato più di una pipetta e poi basta, allora lì mi
sentivo sicuro di chi avevo intorno e della situazione e l’ho potuto rifare..(Report 2011,
ID1)
Le ragioni dello step down
• Ricerca Torino (Ronconi, 2010, 132 seg): 1)
riorientamento dopo eventi negativi (avevo avuto
problemi fisici..negli ultimi anni ho imparato a dosare)2)
ricerca del piacere (magari vomitavo perché
esageravo..quelle serate non erano gradevoli)3)
gerarchia di interessi (ho cominciato a perdere contatti
lavorativi per cui ho capito che questa cosa non era
efficace..man mano nel tempo sono andato a diminuire, mi
sono regolato) 4) mutamento di contesto (ho
cominciato a smettere di lavorare di notte..ho iniziato
ad allontanarmi da certi circuiti e facevo più fatica a
trovarla)
La percezione dell’uso
controllato
• Uso “consapevole”: “Uso controllato” per me significa...
quello che sto facendo io, essere consapevoli della sostanza,
essere consapevoli di cosa ti può portare e allo stesso tempo
farne un uso che giudichi corretto. (ID1);
• Piacere versus necessità (opposto alla necessità): Un uso non
distruttivo, un uso per piacere e non per bisogno. Il fuori
controllo è: devo avere un grammo perché se no non esco, non
interagisco, non riesco ad essere una persona. ( ID2)
• Piacere e moderazione: A me piace tanto in casa con gli amici
più che... fuori a ...fare il giro dei locali... mi piacciono molto le
serate invernali, in casa... in cui...non voglio dire a mo' di
degustazione però... (ID7)
I controlli e la “struttura di vita”
• Il set: euforia/allegria: stati d’animo funzionali alla
socializzazione
• Il setting: limitato alle occasioni di divertimento, “consumo non
interferente”con la normalità quotidiana
• La doppia funzione delle regole di non interferenza: proteggono
la “normalità” e la “normalità” aiuta a “compartimentare” il
consumo
• La capacità di preservare le regole offre ai consumatori la
misura del controllo
• Usare sempre la cannuccia sterile, ognuno la sua; poi avere una
persona di fiducia che ti vende la sostanza; non fare grandi abbuffate
(anche se questa regola a volte l’ho infranta); non farlo da soli perché
meglio ci sia sempre qualcuno con te; fare una pausa tra una serata e
l’altra. ( Report, 2011, ID3)
Suggerimenti per i servizi
•
•
•
•
•
•
Il consumo regolare non si identifica col consumo “cronico” o con un
percorso di escalation verso la dipendenza.
Traiettorie variabili e ruolo del setting: non esiste perlopiù una cesura
fra controllo e non controllo e tra consumatori controllati e incontrollati.
I consumatori mettono in atto strategie “naturali” di controllo
NUOVI TARGET: i consumatori “invisibili”. Sono possibili programmi di
“monitoraggio dei consumi” per prevenire/intervenire sui “picchi”? Sono
possibili programmi di sostegno alle strategie “naturali” di
autoregolazione (astinenza temporanea, step down, ricerca di contesti
“moderanti”)?
VECCHI TARGET: Astinenza e ricaduta: i periodi di astinenza sono una
delle strategie di controllo o un periodo di “latenza” della malattia
cronica recidivante”?Step down o “recidiva”?
Come evitare l’etichettamento di cronicità e valorizzare le risorse
dell’utente?
Scarica

Slide Zuffa