Il 12 agosto 1591 si apre alla vita una nuova creatura. LUISA era figlia naturale di Luigi de Marillac e non conoscerà mai le tenerezze di una madre … Suo padre sposò una vedova con figli e per la piccola non ci fu posto in quella casa. A soli 3 anni, è accolta dalle monache Domenicane, di Poissy dove si trova una zia religiosa: viene educata insieme alle nobili giovanette di Francia. Viene preparata alla prima Comunione … e seguita, con grande attenzione, nello studio delle lettere, dell’arte e della poesia. LUISA aveva dieci o undici anni quando, per la mutata situazione familiare, il papà l’affidò ad una maestra “abile e virtuosa” dedita alla educazione del ceto medio. LUISA, pur continuando a studiare, imparò le umili e necessarie faccende domestiche. Si intravede già il disegno della Provvidenza che guida la formazione della “FUTURA MADRE DEI POVERI” che a sua volta formerà le Figlie della Carità dedite ai più poveri della società LUISA aspira alla clausura … vorrebbe entrare fra le Cappuccine per vivere la loro Regola austera! Il suo Direttore Spirituale, padre Onorato di Champigny, la dissuade a causa della sua salute debole e le dice: “No, figliola, Dio non ti vuole claustrale: Egli ha altri disegni su di te” Rinunciare al proprio sogno è difficile per lei … Prega, riflette, ascolta lo zio Michele, che le prospetta il matrimonio, e le scrive: “Anche in questa via puoi farti santa e puoi fare del bene agli altri”... e LUISA, non senza lotte interiori ubbidisce. Il 5 febbraio 1613 LUISA sposa Antonio Le Gras, segretario della regina Maria de Medici. Alla fine dello stesso anno nasce il figlio Michel Antoine che, in seguito, sarà fonte di preoccupazione costante. Qualche tempo dopo il marito si ammala e il 21 dicembre 1625 muore. Nubi ed oscurità, dubbi e lacerazioni interiori, fanno tentennare LUISA la quale pensa che tutto sia un segno della sua poca fedeltà alla volontà di Dio che la voleva religiosa. 4 giugno 1623, Pentecoste, la svolta: Nella Chiesa di Saint Nicolas des Champes, grida al Signore la sua angoscia, ma improvvisa UNA LUCE inonda il suo cuore: intuisce che un giorno per lei si aprirà una nuova via. Nel frattempo Monsignor Camus, Direttore Spirituale di LUISA, la invita a rivolgersi, per la direzione spirituale, a VINCENZO DE PAOLI. LUISA ha un moto di ripugnanza per questo umile prete … a sua volta VINCENZO ha più preferenza per i poveri e stenta ad accettare di essere la guida di una nobile damigella… Ma Dio aveva legato all’incontro di queste due anime la meravigliosa storia della Carità !! LUISA non dimentica il messaggio che Dio le aveva comunicato interiormente il giorno di Pentecoste del 1623… … e VINCENZO si accorge ben presto che nel corpo fragilissimo di LUISA si nasconde un’anima tenace, capace di raggiungere le altezze dello spirito e le più coraggiose realizzazioni nel campo della Carità. Vincenzo aveva fondato le Confraternite della Carità, (oggi VOLONTARIATO VINCENZIANO) che si dedicavano al sollievo spirituale e materiale dei poveri a domicilio. Poiché il loro numero si moltiplica, Vincenzo comprende la necessità di dare loro una guida e una formatrice che avesse « L’INTELLIGENZA DEL POVERO ». Affida perciò a Luisa le visite delle “Carità” ed ella non si risparmia: va da una Confraternita all’altra portando l’incoraggiamento e il consiglio che illumina e rafforza la volontà di operare il bene. VINCENZO, evangelizzando i poveri della campagna, aveva spesso incontrato buone e pie contadinelle, che non si sentivano portate al matrimonio, ma volentieri si sarebbero donate a Dio per servirlo più perfettamente. Si ricorda di loro e le chiama a Parigi per aiutare le Dame della Carità… Le Dame si dichiarano contente di questo aiuto così prezioso … i poveri ne lodano Dio e, vedendo con quale amore li servono, cominciano a chiamarle “Figlie della Carità” VINCENZO conosciuta la volontà di Dio lancia LUISA tra i poveri e le affida la Comunità nascente delle Figlie della Carità. LUISA si dedica allora, insieme a VINCENZO, alla loro formazione. Insegna loro come prendersi cura dei feriti sui campi di battaglia … dei bambini… … e della loro istruzione … dei carcerati … degli anziani … dei poveri … dei malati … degli handicappati … … e di ogni sorta di debolezza e fragilità sull’esempio di Cristo che … “AVEVA OCCHI E CUORE PER OGNI MISERIA UMANA” VINCENZO segue da vicino l’opera della grazia nell’animo di LUISA. Sottolinea e completa gli insegnamenti che ella dona alle prime Figlie della Carità: « Si, andate Figlie mie. Quando il povero ha bisogno di voi lasciate pure la Preghiera, poiché è un lasciare Dio per Dio! » Volontari e Figlie della Carità imparano così che ogni povero rappresenta Gesù Cristo e che per ogni servizio reso ai poveri, il Signore ci dirà: « LO AVETE FATTO A ME » Poveri di ogni genere, vecchi, mamme, bambini, ricevevano da LUISA e dalle sue Figlie, il soccorso della Carità. Il cuore di LUISA fu così ben presto conosciuto da chi versava nella miseria. Il piccolo seme evangelico è meravigliosamente cresciuto! Ovunque c’è un uomo che soffre, una miseria da soccorrere, Figlie della Carità e Volontari vengono inviati da VINCENZO e da LUISA per soccorrerli e portare con la loro azione fraterna la dignità di figli di Dio. Nel marzo 1660 Luisa si aggrava, le sue sofferenze portate avanti per tanti anni aumentano, ma il suo sguardo è rivolto al Crocifisso perché sa che la sofferenza ha un valore immenso e l’offre per le sue Figlie … mentre raccomanda loro di volersi bene e di amare con dedizione assoluta il povero. Diceva sul letto di morte: “Servire i poveri è uno dei più grandi tesori del cristianesimo” LUISA muore il 15 marzo1660. San Vincenzo, certo della sua santità per averla seguita spiritualmente per molti anni, l’addita alle Figlie della Carità come maestra e guida … che ancora oggi dal cielo continua a mostrare alle sue figlie la via per servire i poveri come “VERI PADRONI” L’11 marzo 1934, Pio XI la proclama “santa”. Il 10 febbraio 1960, il Papa Giovanni XXIII la dichiara “Patrona” di quanti sono impegnati nelle opere sociali cristiane tra l’esultanza del mondo della carità e della Famiglia Vincenziana. Dovete trattare i poveri con tutto il vostro affetto, servendoli di cuore, parlando loro con dolcezza e compassione e procurando loro i soccorsi necessari, senza essere troppo importune né pressanti. La nostra vocazione di serve dei poveri ci ricorda che dobbiamo rispetto a tutti: ai poveri perché sono le membra più care di Gesù Cristo, ai ricchi affinché ci diano i mezzi per far del bene ai poveri. Le anime che cercano Dio lo trovano dappertutto, ma particolarmente nei poveri! Per questo il servizio dei poveri va preferito a qualsiasi altra cosa. Abbiate fiducia in Dio: guardate a lui nelle vostre necessità proprio come fanno i bambini con il loro padre e la loro madre. Io non desidero altra sicurezza se non quella della Santa Provvidenza … Dobbiamo conformarci in tutto, voi ed io, alla santissima Volontà di Dio. Il Signore vuole da noi più fiducia che prudenza. O mio Dio, quanti e quanto grandi tesori sono nascosti nella Divina Provvidenza! Se vogliamo che il nostro servizio sia gradito a Dio, bisogna che esso parta da un cuore buono e SEMPLICE … se questo manca le nostre azioni saranno solo un vano rumore. In nome di Dio, studiatevi, vi prego, di amare le solide virtù, soprattutto la dolcezza e l’UMILTÀ. Voglio credere che esiste fra di voi la più bella CARITÀ scambievole, e che il vostro più caro conversare, dopo quello coi poveri, sia fra di voi. SANTA LUISA -che oggi celebriamo anche con questa iniziativa- e SAN VINCENZO, ci aiutino a vivere e testimoniare una CARITÀ creativa, autentica e quotidiana, soprattutto verso le persone più fragili ed emarginate, in questo mondo che sembra voler fare a meno di Dio ma che invece ha una grande sete di Lui. Dio eterno e onnipotente, che hai colmato di carità San Vincenzo e di Santa Luisa, ascolta la nostra preghiera e dona anche a noi il tuo amore. Fa’ che a loro esempio sappiamo scoprire e servire Gesù Cristo tuo Figlio, nei nostri fratelli poveri ed infelici. Alla loro scuola, insegnaci ad amare col sudore della fronte e la fatica delle braccia, con umiltà, semplicità e carità. Per la loro preghiera libera il nostro cuore dalla presunzione e dall’egoismo e facci ricordare che tutti, un giorno, saremo giudicati sull’amore. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen.