L’aborto Classi: 5° Liceo S. - 5° Liceo C. Prof. Alessandro Mastromatteo • La parola “aborto” viene dal latino “aborior” = morire prima della nascita. Esso può essere di due tipi: SPONTANEO PROCURATO La “gravidanza” è lo stato biologico della donna dal momento del concepimento, o fecondazione, al parto. Fecondazione Zigote Morula Blastula Embrione Feto Nascita Aborto spontaneo • Si verifica quando l’interruzione della vita dell’embrione avviene per cause naturali. • Le cause: malformazioni dell’embrione stesso; anomalie o disturbi inconsci provenienti dall’organismo della madre come infezioni, medicinali, fattori immunitari, cause psicologiche o ambientali. Aborto procurato o diretto • E’ l’uccisione deliberata e diretta di un essere umano nella fase iniziale della sua esistenza, compresa tra il concepimento e la nascita. • L’aborto procurato comprende tutti gli interventi volontari contro la vita umana dal “concepimento alla nascita”: 1. qualunque sia il luogo in cui l’embrione si trovi: tube di Falloppio, utero, ecc; 2. qualunque sia il tempo trascorso dalla fecondazione: prima dell’annidamento nell’utero, nei momenti immediatamente posteriori all’annidamento, durante lo stato fetale, ecc.; 3. qualunque sia il mezzo attraverso il quale si realizzi: estraendolo dal corpo della madre, eliminandolo all’interno, usando un procedimento chirurgico, mediante dispositivi meccanici o sostanze chimiche; 4. qualunque sia la motivazione a cui l’aborto diretto risponda: terapeutica, sociale, criminologica, eugenetica, ecc. • Le tecniche abortive si dividono in: • L’aspirazione: si introduce nell’utero un tubo collegato a un potente aspiratore. Viene lacerato il corpo e la placenta del bambino, e il tutto è risucchiato. Usato per embrioni inferiori a tre mesi • L’embriotomia o raschiamento delle pareti dell’utero: si introduce un aguzzo cucchiaio ricurvo col quale si taglia a pezzi l'embrione e si procede poi al «raschiamento» dell'utero e al suo completo svuotamento. È il metodo piu praticato entro i primi tre/quattro mesi. • L’induzione di contrazioni: alla madre vengono somministrati dei farmaci che producono contrazioni uterine simili a quelle del parto; queste provocano la dilatazione del collo dell’utero, l’embrione si stacca dalle pareti e viene espulso. • L’isterotomia o aborto con taglio cesareo: fino al taglio del cordone ombelicale è uguale a un parto per taglio cesareo (estrarre il bambino attraverso un’incisione nell’addome della madre). Nel parto cesareo, tagliato il cordone ombelicale, il bambino è affidato alle cure intensive mediche. Nell’aborto cesareo, invece, viene lasciato morire in un secchio o gli si provoca l'asfissia. • Avvelenamento: attraverso il ventre materno si iniettano nel liquido amniotico sostanze tossiche, come soluzione salina o altro. Il bambino muore asfissiato e avvelenato in poco più di un’ora. Se la madre è fortunata e non insorgono complicazioni, il giorno dopo, avute le doglie, partorirà il bambino che è stato ucciso. • Nascita parziale: praticato fino alla 32a settimana quando il bambino è prossimo alla nascita. Si dilata il collo dell’utero e s’inverte la posizione normale del bambino collocando i piedi verso la vagina. Si estrae tutto il corpo eccetto la testa; si fa una profonda incisione nella base del cranio, ancora dentro l'utero, e si aspira il cervello. Poi si estrae tutto. • Esse possono essere di due tipi: 1. Intercettive 2. Contragestive Le prime intercettano lo zigote impedendogli di annidarsi nell’utero (spirale, NorLevo), le seconde impediscono lo sviluppo dopo l’impianto dell’utero (RU-486, prostaglandine, vaccino abortivo). • Dispositivo intrauterino (DIU) o spirale: costituita da un dispositivo di materiale plastico o di altro materiale che viene inserito in modo non traumatico nella cavità uterina. Il meccanismo d’azione della spirale si esplica in diversi modi: ✔ induzione di una reazione da corpo estraneo che provoca un’infiammazione cronica della mucosa endometriale, rendendola inospitale nei confronti di un eventuale embrione pronto ad impiantarsi; ✔ alterazioni della composizione del muco cervicale che impedisce la risalita degli spermatozoi verso il canale cervicale e la cavità uterina (questo effetto è presente nel caso in cui la spirale sia medicata con il rame o con un progestinico). • Pillola del giorno dopo: due compresse, contenenti l’ormone Lenovorgestrel - da cui il nome commerciale «NorLevo» -, che prese entro 72 ore modificano la parete dell’utero e impediscono all'embrione già formato di annidarsi. ✔ Se la fecondazione non v’è stata questo effetto abortivo non si verifica, rimanendo soltanto effetto contraccettivo. ✔ Viene presentato come un «anticoncezionale», tuttavia lo scopo specifico del Norlevo è l’uccisione dell’embrione. ✔ Mentre la filosofia della normale contraccezione chimica è quella di prolungare l’infertilità della donna, la filosofia della «pillola del giorno dopo» è quella di una somministrazione forte, scatenando una tale tempesta ormonale nella madre che impedisce al giovane figlio di vivere. • RU-486: è una pillola abortiva, in quanto la sua assunzione provoca l’interruzione della gravidanza ed è un’alternativa al classico aborto chirurgico. L’RU486 blocca i ricettori del progesterone interrompendone l’azione. La mancata attività del progesterone causa la morte e il distacco dell'embrione dalla parete uterina con successiva espulsione. Giudizio etico sull’aborto procurato: è gravemente ILLECITO perchè • È l’eliminazione di un essere umano, ingiusta e iniqua, nella fase iniziale della sua esistenza. • Contraddice la dignità della persona umana. • Si oppone alla giustizia e viola direttamente il principio di non uccidere • Non è un fatto di fede: la ragione è già di per sé sufficiente a far comprendere l'efferatezza di un tale atto. • L’offesa alla vita umana viene accompagnata da alcune circostanze che la rendono particolarmente grave: L'essere umano nel seno della madre è quanto di più innocente in assoluto si possa immaginare; È debole ed inerme, non ha voce per protestare; È totalmente affidato alla protezione e alle cure della madre. La paternità e la maternità sono dei rapporti umani e sociali di carattere fondamentale. Senza di essi non ci sarebbe vita umana. Le tre finalità dell’aborto procurato • L’aborto come mezzo “contraccettivo”: ricorso alla eliminazione della gravidanza come strumento di regolazione delle nascite. • Giudizio etico: gravemente illecito, perchè è l’uccisione diretta di un essere umano innocente. • L’aborto “selettivo” (eugenetico): eliminazione dei feti che presentano malformazioni. • Giudizio etico: gravemente illecito, perchè è l’uccisione diretta di un essere umano innocente. Si dà l’agravante della discriminazione. • L’aborto “terapeutico”: eliminazione del feto allo scopo di salvare la vita (o il benessere) della madre. • Giudizio etico: gravemente illecito, perchè è l’uccisione diretta di un essere umano innocente. Il feto non può essere mai considerato un aggressore. Documenti magisteriali più significativi ove si tratta il tema dell’aborto • ✓ Costituzione conciliare “Gaudium et Spes” del Concilio Vaticano II (1965) ✓ Enciclica “Humanae vitae” di Paolo VI (1958) ✓ Dichiarazione sull'aborto procurato della Congregazione per la Dottrina della Fede (1974) ✓ Esortazione apostolica “Familiaris Consortio” di Giovanni Paolo II (1981) ✓ Carta dei Diritti della Famiglia del Pontificio Consiglio per la Famiglia (1983) ✓ “Donum Vitae” della Congregazione per la Dottrina della Fede (1987) ✓ Enciclica “Sollicitudo Rei Socialis” di Giovanni Paolo II (1987) ✓ Enciclica “Evangelium Vitae” di Giovanni Paolo II (1995) ✓ Catechismo della Chiesa Cattolica (1997) ✓ Giubileo delle Famiglie del Pontificio Consiglio per la Famiglia (2000) Bibliografia essenziale • Maurizio Faggioni, La vita nelle nostre mani. Corso di bioetica teologica, Edizioni Camilliane, 2004. • Ramon Lucas Lucas, Bioetica per tutti, Edizioni San Paolo, 2005. (Queste slides attingono primariamente a questo testo).