Istituto Comprensivo «P.Fornara»
a.s. 2010 - 2011
Le classi 2^ A e 2^B
Della Scuola Primaria
di Carpignano Sesia
PRESENTANO
IL GELSO:
UN ALBERO
LEGATO ALLA STORIA
DI CARPIGNANO SESIA.
Il gelso
IL GELSO (MORUS
ALBA) E’ UNA
PIANTA ARBOREA
APPARTENENTE
ALL’ ORDINE
URTICALES E
ALLA FAMIGLIA
DELLA MORACEAE.
ETIMOLOGIA
IL NOME DEL GENERE E’
QUELLO CHE UTILIZZAVANO I
ROMANI:
DAL LATINO “MORUS CELSA”
IN CONTRAPPOSIZIONE ALLA
MORA DI ROVO.
CARATTERI BOTANICI
E’ UN ALBERO CHE PUO’ RAGGIUNGERE
L’ALTEZZA DI 10-12 METRI .
LA SUA CHIOMA E’ LARGA.
HA UN APPARATO RADICALE MOLTO
ESTESO, CHE TALVOLTA SUPERA
L’ESTENSIONE DELLA CHIOMA STESSA.
ESISTONO DUE VARIETA’ DI GELSO
IL GELSO BIANCO ( MORUS ALBA) E’
CARATTERIZZATO DA UNA
CHIOMA DENSA, CON FOGLIE
VERDE SCURO E LUCIDE.
PRODUCE FRUTTI BIANCASTRI
ACIDULI.
IL GELSO NERO (MORUS NIGRA) E’
MOLTO SIMILE ALLA SPECIE
PRECEDENTE. HA FOGLIE PIU’
PICCOLE E CHIARE.
PRODUCE FRUTTI NERO-VIOLACEI
PIU’ DOLCI.
Provenienza gelso nero
Il gelso nero proviene dall’Asia
Minore e dall’Iran.
E’ stato introdotto in Europa
probabilmente
nel cinquecento.
PROVENIENZA GELSO BIANCO
IL GELSO BIANCO E’ UNA SPECIE
ORIGINARIA DELL’ASIA CENTRALE E
ORIENTALE. E’ STATO IMPORTATO IN
EUROPA CON IL BACO DA SETA CHE
E’ GHIOTTO DELLE SUE FOGLIE.
FINO A META’ DEL 900 HA AVUTO UNA
ENORME DIFFUSIONE; POI, CON
L’AFFERMARSI DELLE FIBRE SINTETICHE,
L’ALLEVAMENTO DEL BACO DA SETA E’
ANDATO SCOMPARENDO E CON ESSO
ANCHE IL GELSO BIANCO.
La struttura della pianta del gelso





FUSTO
FOGLIA
FIORE
FRUTTO
SEME
LE RADICI
LE RADICI HANNO DUE COMPITI IMPORTANTI:
 ASSORBIRE DAL TERRENO SALI MINERALI E
ACQUA
 TENERE LA PIANTA BEN FISSATA AL
TERRENO
SALI MINERALI
ACQUA
I SALI MINERALI E
L’ACQUA ARRIVANO ALLE
FOGLIE ATTRAVERSO I
CANALLETI DEL TRONCO
SFRUTTANDO IL PRINCIPIO
DELLA CAPILLARITA’
CAPILLARITA’=
PROPRI ETA’ DI UN LIQUIDO
DI RISALIRE IN UN
TUBICINO MOLTO STRETTO
(COME UN CAPELLO).
ESPERIMENTO 1: PIU’ IL TUBICINO E’
SOTTILE, PIU’SALE IL LIVELLO
DELL’ ACQUA
I CANALETTI DEL FUSTO DELLA PIANTA
SONO MOLTO SOTTILI E TRASPORTANO
VERSO L’ALTO LA LINFA GREZZA
USANDO IL PRINCIPIO DELLA
CAPILLARITA’.
ESPERIMENTO 2: I CAPILLARI ASSORBONO
TUTTO IL LIQUIDO CHE RIESCONO A
CONTENERE
LE RADICI ASSORBONO
SALI MINERALI E ACQUA
DAL TERRENO
ESPERIMENTO 3: I CANALETTI DEL FUSTO DELLA
PIANTA USANO IL PRINCIPIO DELLA CAPILLARITA’
I SALI MINERALI E L’ACQUA, NELLA PIANTA,
SALGONO ATTRAVERSO I CANALETTI
USANDO IL PRINCIPIO DELLA CAPILLARITA’.
LE RADICI DEL GELSO

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

SONO ROBUSTE, PROFONDE DI COLOR
GIALLO ARANCIATO.
SI STENDONO OLTRE LA CHIOMA.
SONO FITTE E FIBROSE E SI INFILANO
IN OGNI FESSURA POSSIBILE.
ASSORBONO UNA GRANDE QUANTITA'
DI ACQUA.
IL FUSTO
IL FUSTO HA DUE
COMPITI
IMPORTANTI:
 SOSTENERE LA
PIANTA
 TRASPORTARE NEI
SUOI CANALETTI LA
LINFA
CI SONO DUE TIPI DI LINFA


LA LINFA GREZZA
CHE TRASPORTA
SALI MINERALI E
ACQUA DALLE RADICI
VERSO LE FOGLIE.
LA LINFA ELABORATA
CHE TRASPORTA
SOSTANZE NUTRITIVE
(ZUCCHERI) DALLE
FOGLIE VERSO I
RAMI, IL FUSTO E LE
RADICI.
OSSERVANDO LA SEZIONE DI UN TRONCO
1.
2.
3.
4.
5.
6.
NELLA PARTE PIU’ ESTERNA C’ E’ LA
CORTECCIA
LA CORTECCIA PUO’ ESSERE RUGOSA O
LISCIA
ALL’ INTERNO CI SONO DEI CERCHI
CONCENTRICI
I CERCHI SONO UNO CHIARO E UNO
SCURO
I CERCHI CHIARI HANNO DEI PUNTINI
I CERCHI SCURI SONO LISCI .
L’ ETA’ DELL’ ALBERO


OGNI ANNO, SOTTO LA
CORTECCIA, SI FORMANO
DUE STRATI DI LEGNO:
IL PRIMO SI FORMA IN
PRIMAVERA: E’ CHIARO E
RICCO DI CANALETTI PER
IL PASSAGGIO DELLA
LINFA ;
IL SECONDO SI FORMA IN
AUTUNNO: E’ SCURO E
RICCO DI FIBRE PER
ASSICURARE IL SOSTEGNO
DELL’ ALBERO
QUINDI PER CONTARE GLI
ANNI DI UN ALBERO DEVO
CONTARE QUANTI CERCHI
SCURI CI SONO NELLA
SEZIONE DEL SUO TRONCO.
ESEMPIO:
8 CERCHI SCURI = 8 ANNI.
L’ETA’ DEL GELSO
PUO’
RAGGIUNGERE I
CENTO ANNI DI
ETA’,
MA ESISTONO
CERTAMENTE
ESEMPLARI
PLURISECOLARI.
IL TRONCO DEL GELSO
ERETTO E IRREGOLARMENTE RAMIFICATO,
RAGGIUNGE NEGLI INDIVIDUI ADULTI UN
DIAMETRO DI CIRCA 70 CENTIMETRI ; E’
RIVESTITO DA UNA CORTECCIA BRUNO
GRIGIASTRA, SCREPOLATA E RETICOLATA
A PICCOLE SCAGLIE.
I RAMOSCELLI SONO GRIGIO VERDI, LISCI
CON LUNGHI INTERNODI.
LE GEMME SONO RELATIVAMENTE PICCOLE
LARGHE ALLA BASE ED APPUNTITE
ALL’APICE.
LA FOGLIA
OSSERVANDO UNA FOGLIA DI
GELSO NERO
1- LA PAGINA SUPERIORE E’ PIU SCURA
(ALEX)
2-LE NERVATURE SONO PIATTE NELLA PAGINA
SUPERIORE BOMBATE IN QUELLA INFERIORE
(FLAVIO)
3-LA FOGLIA NEL CONTORNO E’ FRASTAGLIATA
(ALEX)
4- LE NERVATURE SONO VERDE CHIARO (MATTEO P.)
5-LA PARTE SUPERIORE E’ LISCIA, LA PARTE
INFERIORE E’ RUVIDA (MATTEO B.)
6-LA NERVATURA CENTRALE E’ LARGA ALLA BASE DEL
PICCIOLO, STRETTA VERSO LA PUNTA DELLA FOGLIA
(GABRIELE)
7-QUANDO ROMPO LA FOGLIA LA PAGINA SI ROMPE
LUNGO LE NERVATURE (ALEX)
8- LA PAGINA DELLA FOGLIA SEMBRA FATTA DI
PEZZETTINI PICCOLISSIMI MESSI INSIEME (STELLA)
9-LE NERVATURE SULLA FOGLIA INFERIORE SI
VEDONO PIU’ GRANDI (FLAVIO)
LA FOGLIA E’ UN LABORATORIO

PRODUCE NUTRIMENTO PER LA
PIANTA CON LA CLOROFILLA

RESPIRA
ESPERIMENTO:
PERCHE’ LA FOGLIA E’ VERDE?
LA FOGLIA E’ VERDE PERCHE’ HA LA
CLOROFILLA.
ESPERIMENTO: PERCHE’ GLI SPINACI HANNO
LASCIATO ANCHE IL COLORE GIALLO SULLE
NOSTRE DITA?
NELLA FOGLIA SONO PRESENTI
CLOROFILLA E CAROTENE.
La foglia del gelso
Le foglie sono caduche, alterne, ampie, di colore verde lucente
non molto scuro.
Le lamine sono molto variabili:
 cordato-ovali, quelle del gelso nero;
 lobate, quelle del gelso bianco.
Sono lisce nella parte superiore, tomentose lungo le tre principali
nervature della pagina inferiore.
Il margine è irregolarmente seghettato .
IL FIORE
I fiori attirano gli insetti con colori e profumi
perché , non potendosi muovere, hanno bisogno di
qualcuno che porti in giro polline, che serve per
produrre i frutti e i semi.
IL FIORE DEL GELSO
E’ RAPPRESENTATO
DA UNA
INFIORESCENZA
IL FRUTTO DEL GELSO
E’ RAPPRESENTATO
DA UN FALSO
FRUTTO CHIAMATO
SOROSIO
DAL FIORE AL SEME
Quando la nuova
pianta raggiungerà
l’età adulta produrrà
nuovi fiori.
Quando i semi cadono
sul terreno danno
origine ad una nuova
pianta.
Gli insetti e il vento garantiscono
l’impollinazione dei fiori.
L’ovario fecondato si ingrossa.
Dà origine al frutto che
con la sua polpa
protegge i semi.
La coltivazione del gelso
La propagazione per seme, seguita da innesto, è la più
consigliabile. In passato i gelsi venivano piantati sui
margini dei fossi o lungo i bordi dei campi oppure
disposti in filari insieme ad altre colture. Oggi la
gelsicoltura si è sempre più specializzata seguendo le
linee guida delle colture arboree da frutto. Le piante si
mettono a dimora in autunno o in primavera. La foglia
del gelso non si deve raccogliere nei primi tre o
quattro anni di vita perché prima si deve favorire lo
sviluppo della pianta. La raccolta viene fatta applicando
la sfrondatura, cioè tagliando i rami, o la sfogliatura,
cioè si stacca le foglie.
GLI USI DEL GELSO
IL GELSO BIANCO IN CUCINA



E’ USATO POCHISSINO COME PIANTA
DA FRUTTO DATO IL SAPORE POCO
GRADEVOLE.
PER L’ELEVATO CONTENUTO DI
ZUCCHERI DIVERSE POPOLAZIONI
ASIATICHE LO USANO COME
DOLCIFICANTE.
PER FERMENTAZIONE E’ POSSIBILE
RICAVARNE UNA BEVANDA ALCOLICA.
IL GELSO NERO IN CUCINA



E’ USATO PER LA PREPARAZIONE DI
MARMELLATE, GELATINE,
CONFETTURE , SORBETTI, DOLCI,
GRAPPE E SOTTO SPIRITO.
COMUNE E’ IL SUO USO IN
MACEDONIA.
AROMATIZZANTE E COLORANTE PER
GELATI, CONFERISCE UN COLORE
BLU-VIOLETTO.
IMPIEGO TERAPEUTICO DEL GELSO BIANCO

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

SI UTILIZZANO LE FOGLIE IN INFUSO NEL
TRATTAMENTO DI RAFFREDDORE, INFLUENZA,
INFEZIONI AGLI OCCHI, SANGUINAMENTI DEL
NASO.
E’ UNA PIANTA CHE VIENE UTILIZZATA ANCHE NEL
TRATTAMENTO DI DOLORI REUMATICI E SPASMI,
DELL’INCONTENENZA URINARIA E DELL’
IPERTENSIONE.
HA ANCHE PROPRIETA’ ANTIBATTERICHE E
FUNGICIDE.
SE CONSUMATI MATURI I FRUTTI HANNO
PROPRIETA’ LASSATIVE; SE CONSUMATI ACERBI
SONO ASTRINGENTI.
IMPIEGO TERAPEUTICO DEL GELSO NERO
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USATO COME COADIUVANTE NELLE FORME
DIABETICHE .
LE FOGLIE MANIFESTANO ATTIVITA’ DIURETICA .
LA CORTECCIA DELLA RADICE E’ PURGATIVA.
I FRUTTI SERVONO A PREPARARE UNO SCIROPPO
ACIDO IMPIEGATO IN GARGARISMI CONTRO IL MAL
DI GOLA.
L’ INFUSO DI FOGLIE HA PROPRIETA’
ANTIBIOTICHE.
LA P0LPA VIENE USATA PER MASCHERE LENTIVE
PER PELLI SECCHE.
IL SUCCO TROVA IMPIEGO NELLE LOZIONI IDRANTI.
RICETTE
Marmellata di more di gelso
Una marmellata quasi dimenticata, perché non compresa nelle
produzioni industriali, ma ottima.
Le more di gelso nero, se ben mature, sono molto dolci, quindi
per questa marmellata vi servirà poco zucchero.
INGREDIENTI PER 4 VASETTI DA 250 GRAMMI:

1,5 KG. DI MORE DI GELSO NERO MATURE

300 G. DI ZUCCHERO INTEGRALE DI CANNA

1 BUSTA DI PECTINA (FACOLTATIVO)
Tempi:

90 MINUTI (MINIMO) DI COTTURA

30 MINUTI (MINIMO) LAVORO

60 MINUTI PER LA STERILIZZAZIONE DEI VASETTI
Lavate bene le more, poi togliete gli eventuali piccioli che
possono essere rimasti attaccati. Il bello è che con questo
frutto non è necessario passare la marmellata, perchè non
contiene i fastidiosi semini delle more di rovo.
Mentre sistemate le more fate sterilizzare i vasetti che userete
facendoli bollire a testa in giù in una pentola con il cestello
(per evitare il contatto con il fondo).
Mettete le more in una pentola capiente, per non far
debordare la marmellata, e coprite con lo zucchero.
Mescolate bene fino a che lo zucchero si sia sciolto, poi di
quando in quando per evitare che attacchi.
Cuocete la marmellata sulla fiamma bassa.
Invasatela ancora calda, nei vasetti che avrete asciugato e
rimesso a bagno nell'acqua calda.
Tappate e fate bollire 10 minuti per ottenere il "sotto vuoto" .
TORTA DI MORE DI GELSO
Ingredienti:
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250 gr di farina
100 gr di burro
150 gr di zucchero
1 uovo intero + 1 tuorlo
1/2 bicchiere di latte
la buccia grattugiata di 1 limone
un po’ di anice
1 bustina lievito per dolci
1 tazza di more macerate con 2 cucchiaiate di zucchero, un
po’ di buccia grattugiata di limone ed un pò di anice.
Mettete a macerare le more .
Montate il burro con lo zucchero.
Aggiungete le uova, il latte, la farina setacciata con il
lievito, la buccia di limone e un po’ di anice e
amalgamate con cura il tutto.
Versate l'impasto in una teglia da 24 cm ricoperta con
carta forno e sparpagliatevi sopra i frutti di gelso.
Infornate nel forno caldo alla temperatura di 180° e
cuocete per 45 minuti circa.
Servite tiepida accompagnata, a piacere, con gelato
alla vaniglia o panna montata “lenta”
e con poco zucchero.
Clafoutis di more di gelso
Ingredienti per 4 stampi da cm 12
- 150 g more di gelso
- 50 g zucchero
- 100 ml latte
- 1 uovo
- 50 g farina 00
- vaniglia
- zucchero a velo vanigliato
Scaldate il forno a 150°.
Lavate le more di gelso, eliminate il peduncolo (usando i guanti
per evitare di macchiarsi), asciugatele, adagiatele negli stampi
imburrati di ceramica e cospargetele di zucchero.
Sbattete l’uovo con lo zucchero fino a quando il composto diventi
chiaro e aggiungete i semi della bacca di vaniglia, la farina e il
latte, mescolando bene.
Versate il composto sulle more e fate cuocere finché non gonfia,
per 20’ circa.
Servite tiepido o freddo, spolverandolo con zucchero a velo
vanigliato (zucchero a velo chiuso ermeticamente in un
barattolo con un baccello di vaniglia privo di semi).
Infuso di gelso nero
Prendete una manciata di foglie e sminuzzatele in
mezzo litro di acqua. Lasciatele in infusione per 10
minuti e bevetene 3 tazze al giorno. E’ adatto nella
cura del diabete e della diarrea. Inoltre, può essere
utilizzato per sciacqui e gargarismi nella cura
dell’angina, delle stomatiti e delle afte. Contro le
perdite bianche è invece particolarmente adatto un
decotto ottenuto con due manciate di foglie in mezzo
litro di acqua.
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Uno sguardo scientifico sul gelso