RUOLO DELL’I.S. NEL TEAM
DOCENTE
ed
UTILIZZO DI P.D.F. e P.E.I. NEL
PERCORSO DI INTEGRAZIONE
A. MARTINELLI
Giovedì 29 gennaio 2015
REGGIO EMILIA
RUOLO DELL’I.S.
 NON LAVORARE NE’ PROGETTARE DA SOLA -Qualsiasi tipo di
attività o più in generale qualsiasi intervento DEVE essere concordato e
condiviso da TUTTI i colleghi e in alcuni casi anche dal personale ATA
 SAPER RISPONDERE AI BISOGNI (non solo dell’alunno)SENZA
CONTRAPPORLI AI PROPRI O ALLE PROPRIE TEORIE e/o
PRECONCETTII -I colleghi hanno i loro bisogni professionali e
personali; non è costruttivo contrapporli a ciò che pensiamo sia
giusto/doveroso fare secondo un’idea personale – seppur giusta - che
abbiamo o ad una teoria che abbiamo studiato come “ad hoc” per quella
circostanza
 PARTIRE DAL SA FARE DELL’ALTRO PIUTTOSTO CHE
DALLE DIFFICOLTA’ -Sforzarsi di vedere e valorizzare ciò che i
colleghi sanno fare col ragazzo e a partire da quello coinvolgerli il più
possibile
PRIVILEGIARE LA MEDIAZIONE
 NON ACCETTARE ALCUN TIPO DI
DELEGA
RUOLO DELL’I.S.
CHE TUTTI SIANO COINVOLTI IN
TUTTO
CHE SIA CONTINUO L’AIUTO
RECIPROCO
CHE TUTTI CRESCANO NELLA
COMPETENZA RELAZIONALE E
COMUNICATIVA
DOCUMENTI: PEI,
PROGRAMMAZIONE , PDF
PEI
-redatto in collaborazione col personale medico e la
famiglia- contiene informazioni anche relative alle attività
extra-scolasiche dell’alunno
PROGRAMMAZIONE -redatta dall’intero team
docente- deve contenere tutti gli interventi che si prevedono
È uno STRUMENTO DI
LAVORO deve essere ricco di elementi
concreti valutabili quindi privo di “formule
generiche “
PDF
per l’intero a.s.
P.D.F.
- PROFILO: “concisa descrizione delle
caratteristiche intellettuali, della personalità,
delle attitudini di una persona; fornisce
informazioni sintetiche ma esaurienti”
- DINAMICO: “ciò che è soggetto a forze che
determinano variazioni”
- FUNZIONALE: “relativo alle funzioni”
“che svolge adeguatamente le funzioni cui è
destinato”
P. D. F.

NON è facoltativo
la L. 104/92 sancisce l’obbligo della stesura del P. D. F. per gli alunni
individuati ai sensi di questa legge

FINALITA’
L. 104/92 l’art.12 c.5: “All’individuazione dell’alunno ed alla diagnosi
funzionale fa seguito il profilo dinamico funzionale ai fini della
formulazione di un piano educativo individualizzato …”

CONTENUTO
L. 104 art.12 c. 5: “Il profilo indica le caratteristiche fisiche, psichiche e
sociali ed affettive dell’alunno e pone in rilievo sia le difficoltà di
apprendimento … e le possibilità di recupero, sia le capacità
possedute che devono essere sostenute, sollecitate e
progressivamente rafforzate e sviluppate …”

Partecipano alla stesura: l’AUSL, la famiglia e l’alunno (quando è
possibile), la scuola
P. D. F.
CONTRIBUTO DELL’AUSL
D.P.R. 24 febb. 1994 art. 4
 comma 1 “il profilo dinamico funzionale … indica in via
prioritaria … il prevedibile livello di sviluppo che l’alunno
dimostra di possedere nei tempi brevi e medi”
 comma 2 “descrive in modo analitico i possibili livelli di
risposta dell’alunno”
IN SINTESI:
descrizione delle funzioni e analisi del loro sviluppo
potenziale nelle aree: Cognitiva, Affettivo relazionale,
Comunicazionale, Linguistica, Sensoriale, Motorioprassico, Neuropsicologico, Autonomia personale e
sociale, Apprendimento
P. D. F.
CONTRIBUTO DELLA FAMIGLIA
 Conoscenza diretta del ragazzo nei differenti
ambiti. I genitori sono le persone che
maggiormente conoscono i nostri allievi e
soprattutto hanno un approccio positivo cioè
colgono meglio le positività (il “sa fare”) a
partire dalle quali si può e si deve costruire.
Ciò è vero soprattutto , ma non solo, se si è
alla scuola dell’infanzia o alla primaria
P. D. F.
CONTRIBUTO DELLA SCUOLA
Osservazione di come il ragazzo utilizza le
funzioni in suo possesso nella relazione con
se stesso, con gli altri e con l’ambiente
Possibilità
evolutive
delle
capacità
relazionali -la crescita delle capacità relazionali
coincide con l’apprendimento inteso non come
semplice acquisizioni di conoscenze disciplinari o
aumento di abilità nei diversi ambiti ma
apprendimento
come crescita di competenze
relazionali e di comunicazione
P. D. F.
In SINTESI
 E’ il risultato dell’unione tra
1. quanto osservato dagli operatori
dell’ASL: livelli raggiunti dalle funzioni e
potenzialità di sviluppo delle stesse funzioni
2. quanto osservato dal team docente
con la stretta collaborazione dei
genitori: utilizzo delle funzioni nella
relazioni con sé, con gli altri e con
l’ambiente e le potenzialità di sviluppo delle
modalità di relazione
P. D. F.
NON DEVE ESSERE
Un ulteriore
documento che non serve
a migliorare l’intervento didattico
Finto o generico: adattabile a qualsiasi
alunno
Statico: descrittivo solo di quanto osservato
Solo dinamico: descrittivo dei soli
potenziali di sviluppo
P. D. F.POSSIBILE TRACCIA
AREE
COGNITIVA
NEURO-PSICOLOGICA
RELAZIONALEAFFETTIVA
COMUNICAZIONALE
LINGUISTICA
SENSORIALE
MOTORIO-PRASSICA
AUTONOMIA
APPRENDIMENTO
STILATO il .. / .. /…
SVILUPPI POSSIBILI
AREA COGNITIVA
 L'alunno presenta …………….(far riferimento alla
diagnosi funzionale)
 Modalità di operare: necessita di materiale concreto o
rappresentato; è in grado di operare dentro di sé solo in
termini specifici (es. vissuto) e/o concreti; è in grado di fare
operazioni logiche anche in termini astratti.
 Modalità d’uso delle competenze: completo o parziale –
solo nello stesso ambito in cui la competenza è stata
acquisita, necessita di un richiamo verbale o visivo della
circostanza in cui la competenza è stata acquisita, seguendo
in modo meccanico un modello………… Modalità di acquisizione ed uso delle competenze in
ambito disciplinare: solo se legate ad un vissuto affettivo,
………….
AREA COGNITIVA
(esempio di stesura M.)
 L'alunno,, “affetto da Deficit Cognitivo … in
Sindrome di Down”.
 Modalità di operare: comprende la relazione di
causa/effetto che legano episodi non relativi alla
propria diretta esperienza; possiede immagini mentali
di tipo esperienziale; individua procedure per raggiungere uno scopo; riesce a lavorare con materiale rappre
sentato che richiami il suo vissuto scolastico ed extrascolastico; di fronte a situazioni problematiche, generalmente, richiede l’aiuto dei compagni o dell’adulto;
l’insuccesso determina atteggiamenti di rifiuto seguiti
da abbandono dell’attività; imita sequenze motorie
complesse.
AREA COGNITIVA
(esempio di stesura M.)
 Modalità d’uso delle competenze: per quel che
riguarda la cura della propria persona e del materiale
scolastico, M. utilizza le competenze consolidate in
ambiti diversi da quelli in cui sono state acquisite;
talvolta necessita di un richiamo verbale dell’ambito
di apprendimento; in tal caso l’alunno reagisce solitamente chiedendo scusa e assumendo il comportamento corretto o seguendo la procedura appresa.
 Modalità di acquisizione ed uso delle competenze
in ambito disciplinare: non si registrano acquisizioni di competenze strettamente disciplinare. Durante
le attività di laboratorio ha acquisito alcune semplici
procedure di lavoro che è usa in modo autonomo se
è presente l’adulto che lo sollecita e lo gratifica.
AREA COGNITIVA
(esempio di stesura S.)
 L'alunno “… disturbo generalizzato di apprendimento”
 Modalità di operare: il ragazzo opera solo su materiale
concreto o rappresentato; è in grado di fare operazioni logiche
senza supporto concreto solo riguardo a cose o situazioni
vissute direttamente o indirettamente.
 Modalità d’uso delle competenze: per utilizzare le competenze acquisite necessita di un richiamo verbale e visivo della
circostanza di apprendimento. Fa un uso meccanico dei modelli che gli vengono dati.
 Modalità di acquisizione ed uso delle competenze in ambito disciplinare: in ambito disciplinare non c’è una reale
acquisizione di competenze; l’alunno impara cose che ricorda
solo per brevissimo tempo: manca la capacità di ancorare le
nuove conoscenze a quelle pregresse. Impara solo automatismi secondo modelli dati la cui visualizzazione è indispensabile per un successivo utilizzo delle stesse procedure.
AREA NEURO-PSICOLOGICA
 Capacità d’astrazione …… Capacità di generalizzazione ………
 Capacità di deduzione …………….
 Capacità mnesiche: memoria a breve termine; memoria a lungo termine.
Uditiva: ricorda meglio ciò che ascolta. Visiva: ricorda di più se
supportato da disegni, foto, filmati ecc….
 Capacità attentive: continua (segue con attenzione costante),
discontinua (segue saltuariamente – specificare i tempi e se l’attenzione è
legata a particolari circostanze o attività-), assente (è molto spesso
distratto –specificare quali sono le più frequenti cause di distrazione). Si
registra un incremento dei tempi d’attenzione: durante attività particolari
–quali?-, quando è seguito individualmente dall’insegnante, nel piccolo
gruppo, quando seguito da un compagno ecc...
 Organizzazione spazio temporale: rapporti topologici (riconosce sopra,
dietro, alto, ………), lateralizzazione (riconosce destra e sinistra su di sé,
sugli altri, …..), orientamento nel tempo: (distingue prima/dopo in
riferimento al proprio vissuto ……… conosce il calendario, l’orologio e
le loro strutture, usa il diario,…….), si sposta in modo autonomo nella
scuola, ……..
AREA NEURO-PSICOLOGICA
(esempio di stesura M.)
 Capacità d’astrazione: comprende semplici concetti astratti
- gioia, paura, dolore - relativi alla propria persona e li percepisce anche in altre persone, in particolare in coloro a cui è
affettivamente legato.
 Capacità di generalizzazione: l’alunno non è in grado di
compiere alcuna operazione di generalizzazioni
 Capacità di deduzione: la capacità di deduzione è legata a
situazioni concrete; il ragazzo è in grado di capire i comportamenti da assumere o le attività da svolgere a partire da
elementi di tipo ambientale (tipo di aula, atteggiamenti dei
compagni, ……)
 Capacità mnesiche: la memoria a breve termine è buona: è
in grado di ricordare più consegne (3/4 se si tratta di richieste
a lui familiari);
AREA NEURO-PSICOLOGICA
(esempio di stesura M.)
quella a lungo termine è selettiva - ricorda bene persone e fatti
legati a vissuti affettivi in modo particolare quelli relativi ad
esperienze fatte in seno al nucleo familiare- la capacità di
ricordare migliora se il ragazzo è stimolato da disegni, foto o
filmati; sufficiente è la capacità di memorizzare sequenze
motorie e fasi operative di un lavoro.
 Capacità attentive: I tempi d’attenzione sono limitati (10/
15’) ed estremamente dipendenti dall’interesse del momento.
Essi migliorano se il clima nella classe è particolarmente
tranquillo, se il lavoro è proposto in un clima giocoso
nell’aula “multifunzionale” e durante le attività tecnico –
pratiche (ed. artistica, ed. tecnica, ed. fisica). Anche durante
l’uso del PC le prestazioni in termini di capacità e tempi di
attenzione sono migliori ma è indispensabile la costante
presenza e mediazione dell’adulto per evitare che M. proceda
per prova ed errore.
AREA NEURO-PSICOLOGICA
(esempio di stesura M.)
Si registra un significativo incremento dei tempi
d’attenzione (fino a 30’) quando l’alunno è seguito
individualmente dall’insegnante o aiutato da un compagno
che gli fa da tutor. L’attenzione visiva risulta migliore di
quella uditiva, buona è quella condivisa.
 Organizzazione spazio temporale: ha interiorizzato i concetti di “sopra/sotto”, “davanti/dietro”, “alto/basso”, ”dentro
/fuori” “prima/dopo” “lontano/vicino”, ma non ha un’organizzazione spazio/temporale consolidata. Egli è però in
grado di muoversi in modo autonomo nella struttura
scolastica della quale conosce tutti gli ambienti. Percepisce
lo scorrere del tempo in relazione a punti di riferimento da
lui rielaborati. Non conosce il calendario nella sua struttura
né è in grado di utilizzare il diario scolastico pur conoscendone la funzione.
AREA NEURO-PSICOLOGICA
(esempio di stesura S.)
 Capacità d’astrazione carente in modo significativo
 Capacità di generalizzazione e deduzione scarse e
comunque solo di tipo esperienziale
 Capacità mnesiche: la memoria a breve e lungo termine
sembrano nella norma; ricorda meglio con supporto visivo.
 Capacità attentive: l’attenzione è discontinua, con tempi
massimi intorno ai 5’/10’, se molto interessato all’attività
svolta; è assente se il lavoro proposto non è di suo gradimento
o se lo ritiene difficile (estremamente distraibile: una penna
che cade, un compagno che tossisce sono occasioni per
commentare e ridere; quando mancano le “cause esterne” è
sufficiente il contenuto del suo astuccio con cui giocherellare). Si registra un incremento dei tempi d’attenzione: durante
attività manuali, seguito individualmente e talvolta nel
piccolo gruppo.
 Organizzazione spazio temporale: nella norma
RELAZIONALE-AFFETTIVA
 Immagine di sé: autostima familiare (l’alunno si percepisce
migliore, peggiore o uguale agli altri), autostima scolastica
(si sottovaluta o sopravvaluta rispetto al rendimento ed in
quali attività), autostima sociale (nel gruppo si sente leader o
gregario)
 Rapporto con gli altri: coetanei: rispetta gli altri,
partecipa/collabora in piccoli o grandi gruppi (sì/no, in
particolari condizioni –dire quali-), prende iniziativa in modo
autonomo, interagisce spontaneamente, necessita di
stimolazioni e/o di rassicurazioni, rifiuta i rapporti. Adulti:
con gli insegnanti ha un rapporto di dipendenza anche
affettiva, ricerca il contatto fisico, ha bisogno di stimolazioni
e di rassicurazione………….
 Motivazione al rapporto: gioco, attività, chiedere aiuto,
bisogni primari, ricerca di conferma e/o rassicurazioni e/o
gratificazione
RELAZIONALE-AFFETTIVA
(esempio di stesura M.)
Immagine di sé: in ambito familiare Mattia mostra di avere
una buona immagine di sé, sa di avere delle competenze e
non vuole che altri (sorella o genitori) si sostituiscano a lui se
non è lui stesso a deciderlo. A scuola l’immagine di sé è
negativa in relazione alle attività svolte dal gruppo e sembra
abbia consapevolezza di “non essere in grado di …”. Quando
porta a termine una consegna la esibisce con orgoglio a
coetanei ed adulti.
Rapporto con gli altri: La sua modalità di interagire con gli
altri è mutevole e non sempre prevedibile. Nella ricerca della
relazione frequente è la richiesta di contatto fisico (abbracci e
baci). Si avvia all’uso di strategie funzionali per entrare in relazione ma permangono atteggiamenti scorretti ed oppositivi
quando vuole raggiungere un obiettivo non concordato o in
presenza di persone che lo assecondano in quello che vuole e
sostituendosi a lui in cose che abitualmente fa da solo
RELAZIONALE-AFFETTIVA
(esempio di stesura M.)
. Quando l’allievo arriva a scuola stanco e particolarmente teso
(……..) accetta solo interventi contenitivi; in tali circostanze
sono frequenti atteggiamenti di rifiuto e di abbandono della
relazione caratterizzati dal ricorso a comportamenti ripetitivi
finalizzati ad isolarsi dall’ambiente circostante. La possibilità
di far uscire il ragazzo da tale isolamento passa attraverso
proposte a lui particolarmente gradite senza però la certezza
che egli assuma poi atteggiamenti collaborativi.
Coetanei: si rapporta con tutti i compagni ma entra maggiormente in sintonia con alunni di classi inferiori. Con i coetanei
è corretto ma se provocato o incitato a farlo assume atteggiamenti aggressivi (pugni, calci, spintoni ecc...).
Compatibilmente con le sue capacità di attenzione, egli accetta di collaborare in piccoli gruppi ponendosi in atteggiamento di ascolto e seguendo le indicazioni dei compagni.
RELAZIONALE-AFFETTIVA
(esempio di stesura M.)
Con un esiguo numero di ragazzi prende iniziativa in modo
autonomo. Nella relazione si pone generalmente al pari degli
altri e talvolta tende a sottomettere alcuni compagni con atteggiamenti da vittima.
Adulti: col personale non docente ha un rapporto distaccato
ed è poco coinvolto nella relazione. Con gli insegnanti il rapporto è generalmente di dipendenza anche affettiva, ricerca il
contatto fisico, ha bisogno di stimolazioni e di rassicurazioni.
Accade che M. chieda l’allontanamento dall’insegnante per
portare a termine alcune brevi consegne. Quando viene
sollecitano ad ultimare un lavoro o gli si pongono condizioni
(esecuzione di attività, comportamenti corretti) per concedere
quanto da lui richiesto (uso del PC, ore aggiuntive di ed.
fisica), reagisce sbuffando ma solitamente accetta le condizioni poste.
RELAZIONALE-AFFETTIVA
(esempio di stesura M.)
Permangono momenti di estrema opposizione all’adulto non
sempre imputabili a cause esterne, in tali circostanze il
ragazzo deve essere avvicinato con estrema dolcezza
proponendo attività a lui molto gradite (giochi in palestra, uso
del P.C……) -l’esito non è comunque garantitoMotivazione al rapporto: cerca il contenimento fisico, la
rassicurazione, la gratificazione; vede l’altro come soggetto
che può aiutalo a raggiungere un obiettivo o a superare le
difficoltà. Frequenti sono i tentativi di farsi sostituire dagli
altri nel fare quanto a lui richiesto.
RELAZIONALE-AFFETTIVA
(esempio di stesura S.)
Immagine di sé: sufficiente autostima in ambito familiare;
autosvalutante è l’immagine di sé in ambito scolastico; nel
gruppo è gregario ma tenta di proporsi come leader.
Rapporto con gli altri:
Coetanei: instaura buoni e sereni rapporti, accetta
osservazioni disappunti e bonarie prese in giro, partecipa alla
vita di relazione nel gruppo classe
Adulti: con gli insegnanti i rapporti sono buoni, accetta i
richiami ai quali risponde positivamente con sollecitudine.
Motivazione al rapporto: chiede aiuto, ricerca conferme e
rassicurazioni, gradisce le gratificazioni.
COMUNICAZIONALE
 Mezzi privilegiati: verbali, mimico gestuale
(specificare eventuali differenze con coetanei ed
adulti, in ambito scolastico ed extra scolastico)
 Contenuti: esperienze personali, esperienze di
persone familiari, esperienze di persone estranee,
fatti di cronaca (di cui sente parlare in casa, alla
televisione,……), esprimere la propria opinione.
 Modalità d’intervento: coerenti/non coerenti al
contesto, interviene spontaneamente, interviene solo
se sollecitato,non interviene mai.
COMUNICAZIONALE
(esempio di stesura M.)
Mezzi privilegiati: verbale, mimico gestuale e mimico facciale; i linguaggi mimici sono efficaci e li usa a supporto di
quello verbale che rimane limitato e non sempre funzionale.
Contenuti: utilizza il linguaggio verbale nella relazione e
per esprimere i propri bisogni, talvolta racconta stralci di
esperienze personali extrascolastiche.
Modalità d’intervento: comunica spontaneamente e su richiesta. Nel rapporto a due gli interventi sono quasi sempre
coerenti al contesto. Talvolta, durante conversazione nel
gruppo classe, chiede di intervenire ma, imitando la prosodia
e l’enfasi dei compagni, produce una sequenza di parole e
non-parole del tutto prive di significato (per chi ascolta); tale
tipo di produzione verbale non ha scopo comunicativo ma è
un esercizio linguistico autogratificante.
COMUNICAZIONALE
(esempio di stesura S. )
Mezzi privilegiati: verbali
Contenuti: esperienze personali e familiari, esperienze
scolastiche ed extrascolastiche di coetanei, esprimere la
propria opinione riguardo qualsiasi argomento.
Modalità d’intervento: i suoi interventi sono generalmente
spontanei ma non sempre coerenti al contesto
AREA LINGUISTICA
 Comprensione: 1- Verbale: a livello relazionale, a livello
scolastico (Per entrambi i livelli dire se necessita di
semplificazioni della struttura e/o del lessico e se il
messaggio veicolato incide sul livello di comprensione.)
2- Scritta: a livello relazionale, A livello scolastico (come
sopra)
 Produzione: 1- Verbale: a livello relazionale, a livello
scolastico (Per entrambi i livelli dire se c’è chiarezza
esecutiva, logicità nella produzione, uso di frasi corrette/non
corrette nella struttura, uso di parola-frase, specificare se
l’argomento incide sulla qualità della produzione 2- Scritta:
scrive autonomamente frasi che abbiano un senso logico,
 Uso comunicativo: dire se utilizza il codice linguistico,
scritto o verbale, per: esprimere bisogni, esprimere i propri
stati d’animo, per mettersi in relazione.
AREA LINGUISTICA
(esempio di stesura M.)
Comprensione:
Verbale: comprende messaggi complessi ed articolati dal
punto di vista morfosintattico purché il contenuto veicolato
sia a lui noto ed il lessico sia ad alta frequenza d’uso.
Scritta: riconosce, in stampato maiuscolo, alcune lettere
dell’alfabeto (A, E, I, M, N, T,…)
Produzione:
Verbale: pronuncia correttamente parole bisillabiche, tende
ad omettere l’ultima sillaba di quelle polosillabiche;
permangono difficoltà nella pronuncia di suoni complessi
(“gn”, “sc”, “ghe”, “gli”……). Si avvia alla formulazione di
frasi semplici complete (S.V.P.) e accorda il verbo col
soggetto ma non fa uso dei funtori.
AREA LINGUISTICA
(esempio di stesura M.)
Scritta: spontaneamente disegna linee spezzate aperte e
chiuse a cui dà significato solo se gli viene richiesto. Accetta
di scrive il proprio nome o nomi di oggetti rappresentati
seguendo il tratteggio.
Uso comunicativo: utilizza l’espressione verbale per
esprimere un bisogno (in ciò permane l’uso della parola
frase), per allontanare la persona con cui entra in conflitto,
per chiamare qualcuno e per chiedere di svolgere attività
particolarmente gratificanti. Riconosce i ruoli nella relazione
verbale e rispetta la turnazione nella conversazione.
AREA LINGUISTICA
(esempio di stesura S.)
Comprensione:
Verbale: sufficiente nella relazionale; a livello scolastico
necessita di semplificazioni della struttura e del lessico. In
generale la comprensione risulta migliore se gli è noto
l’argomento su cui verte il contenuto del messaggio.
Scritta: sufficiente nella relazionale; in ambito scolastico
comprende testi semplici e brevi tratti da testi di scuola
primaria, comprende solo globalmente quelli del libro di testo
e necessita della mediazione di un adulto per una
comprensione più analitica.
Produzione:
Verbale: nella relazionale la produzione verbale è funzionale, si esprime con frasi semplici, mostra difficoltà fonologiche nel pronunciare parole complesse polisillabiche;
AREA LINGUISTICA
(esempio di stesura S.)
a livello scolastico comunica utilizzando un linguaggio poco
chiaro ma funzionale, usa frasi semplici e le complesse solo
se riferite al proprio vissuto o ad argomenti a lui molto
familiari.
Scritta: si evidenziano difficoltà di decodifica fonologica
con errori di omissione di lettere e sillabe, inversione,
troncamento; frequenti sono gli errori nella struttura della
frase. Nella produzione di testi non è ancora in grado di usare
la punteggiatura, pertanto le sue produzioni sono talvolta di
difficile comprensione. Il senso logico è condivisibile
Uso comunicativo: utilizza il codice verbale per esprimere
bisogni e per mettersi in relazione; interviene
spontaneamente durante le lezioni per mostrare le sue
conoscenze disciplinari . Non interviene mai per chiedere
spiegazioni e dichiara di non aver capito solo se gli viene
richiesto direttamente.
AREA SENSORIALE
Funzionalità visiva: integra, parziale
(descrivere il disturbo e dire se usa ausili
correttivi), assente.
Funzionalità uditiva: (come sopra)
AREA SENSORIALE
esempio di stesura
M.
S.
Funzionalità visiva: l’alunno
è affetto da grave miopia ed
usa ausili correttivi.
Funzionalità uditiva: integra.
Funzionalità visiva: integra.
Funzionalità uditiva: integra.
AREA MOTORIO-PRASSICA
 Motricità globale: finalizzata (se si muove in modo
logico manifestando uno scopo), precisa e coordinata, difficoltosa (specificare le difficoltà ed eventuali
relazioni a particolari circostanze o stati d’animo).
 Motricità fine: precisa o grossolana (nel seguire i
contorni di una figura, nel ritagliare, …………)
 Prassie semplici: se è in grado di compiere autonomamente movimenti implicanti una sola azione (infilarsi la giacca, prendere il diario dalla cartella..)
 Prassie complesse: se è in grado di compiere
autonomamente movimenti implicanti più azioni
(vestirsi, riordinare lo zaino,………)
AREA MOTORIO-PRASSICA
(esempio di stesura M.)
Motricità globale: è finalizzata e coordinata, quando ha
fretta di raggiungere una meta M. non aspetta di avere lo
spazio necessario per muoversi e spintona compagni ed
adulti.
Motricità fine: è molto grossolana nel seguire i contorni di
una figura, nel ritagliare, nel seguire un tratteggio………
Prassie semplici: l’allievo è in grado autonomamente
infilarsi la giacca, prendere il materiale dalla cartella ………
Prassie complesse: l’alunno è del tutto autonomo nel
compiere sequenze complesse di movimenti che compie
quotidianamente (vestirsi); necessita di indicazioni verbali
per altre prassie complesse (farsi la doccia).
AREA MOTORIO-PRASSICA
(esempio di stesura S.)
Motricità globale: finalizzata, precisa e coordinata.
Motricità fine: grossolana
Prassie semplici e complesse: al pari dei suoi coetanei
AREA DELL’AUTONOMIA
 Autonomia personale: pulizia e cura personale e
delle proprie cose, organizza il materiale scolastico,
conosce l’ambiente scolastico (distingue i vari
ambienti della scuola), autonomia negli spostamenti
(nella scuola, a casa, nel paese o quartiere)
 Autonomia sociale: usa il denaro, usa l’orologio,
usa il telefono, conosce i principali servizi della
comunità e la loro funzione (bar, farmacia, banca,
negozi, ecc.), usa mezzi pubblici.
 Autonomia scolastica: porta a termine consegne
molto semplici/semplici/complesse che richiedono
molto brevi/brevi/lunghi tempi di esecuzione,
necessita di frequenti sollecitazioni, necessita della
costante presenza dell’adulto.
AREA DELL’AUTONOMIA
(esempio di stesura M.)
Autonomia personale: quando è a scuola l’alunno si
prende cura del proprio materiale e dei suoi effetti personali,
è autonomo nel soddisfare i propri bisogni primari ma va
sollecitato a curare l’igiene (lavarsi le mani prima di mangiare e dopo essere andato in bagno, soffiarsi il naso …) con
risultati socialmente accettabili. A casa M. provvede autonomamente alla pulizia quotidiana del proprio corpo. In
compiti, non quotidiani, che richiedono sequenze motorie
complesse (fare la doccia) M. necessita di aiuti verbali che
gli ricordino alcuni passaggi essenziali.
E’ in grado di spostarsi autonomamente in tutti gli spazi della scuola di cui conosce i vari ambienti. Vivendo in campagna, M. non ha mai occasione di spostarsi da solo per il
paese; i genitori riferiscono che egli sarebbe in grado di
farlo.
AREA DELL’AUTONOMIA
(esempio di stesura M.)
Autonomia sociale: il ragazzo riconosce le insegne di alcuni
principali servizi pubblici (bar, farmacia ……). Non è ancora in grado di utilizzare il telefono in modo autonomo (a casa
riceve telefonate senza alcuna difficoltà), sa a cosa servono
l’orologio ed il denaro ma non è in grado di utilizzarli.
Autonomia scolastica: l’allievo porta a termine consegne
molto semplici (colorare un disegno, seguire il tratteggio per
la realizzazione di un disegno o per la scrittura di una parola)
che richiedono brevi tempi di esecuzione (10/15’), necessita
di frequenti sollecitazioni e della costante presenza
dell’adulto.
AREA DELL’AUTONOMIA
(esempio di stesura S.)
Autonomia personale: sufficiente la pulizia e cura
personale; non è ancora in grado di aver cura ed organizzare
il proprio materiale scolastico: i quaderni sono disordinati e
spesso contengono compiti di più materie, non custodisce
adeguatamente il materiale che gli viene dato; conosce
l’ambiente scolastico con tutti i suoi spazi ed il loro utilizzo,
in essi si muove con sicurezza.
Autonomia sociale: al pari dei suoi coetanei.
Autonomia scolastica: l’alunno riesce a portare a termine
autonomamente con tempi lunghi semplici consegne.
Durante tutte le attività scolastiche necessita della guida del
docente per procedere nel lavoro proposto in quanto non
ancora in grado di seguire in completa autonomia istruzioni
e consegne.
AREA dell’APPRENDIMENTO
 Gioco e grafismo: svolge un lavoro/gioco in modo da
raggiungere un fine, riproduce segni grafici (ricopia i segni
dell’alfabeto e delle cifre numeriche), disegno (stereotipati,
fatti/non fatti spontaneamente, segue un tema assegnato, scopo
comunicativo
 Lettura: legge le singole lettere (stampato maiuscolo /
minuscolo), legge sillabe semplici / complesse, legge singole
parole mono/ bi/tri e polisillabiche, legge testi semplici (indicare
le caratteristiche 1° o 2° ciclo di scuola elementare, con caratteri
grandi, …), riconosce globalmente singole parole ad alta
frequenza d’uso (il proprio nome insegne, ...), qualità della
lettura (lenta, imprecisa, sillabata, indicare gli errori ricorrenti,
rispetto della punteggiatura, prosodia), funzionalità della
lettura (grado di comprensione -specificare se migliora con
lettura silenziosa-), in caso di lettura non funzionale dire se c’è
comprensione di testi ascoltati.
(continua)
AREA dell’APPRENDIMENTO
 Scrittura: copia servile, scrive singole sillabe (semplici,
complesse), singole parole mono/bi/tri o polisillabiche
contenenti/non contenenti suoni complessi (autonomamente
o sotto dettatura sillabata/lenta, tipo di carattere utilizzato),
qualità della scrittura (specificare le caratteristiche: chiara,
grande, pesante, …), scrive singole frasi di senso compiuto,
produce semplici testi (più frasi legate in modo logico),
produce testi coerenti alla traccia, usa la punteggiatura,
tipo di errori (omissione, inversione di lettere o sillabe,
troncamento, sostituzione di lettere o sillabe, …)
(continua)
AREA dell’APPRENDIMENTO
 Calcolo: pre-requisiti del calcolo (quantità, grandezza,
seriazione, classificazione, …), numeri (li riconosce e li associa
alle quantità –specificare la modalità di associazione-), numera
in modo meccanico o consapevole fino a ……, è/ non è in
grado di trovare precedente e conseguente in senso crescente
e/o decrescente, calcola materialmente (con materiale concreto
o rappresentato), conosce ed utilizza le quattro operazioni (su
materiale concreto, rappresentato, con i simboli, calcolo
mentale, …), risolve problemi (in termini concreti legati/non
legati al proprio vissuto, in termini astratti), figure geometriche,
(specificare quali e se conosce le caratteristiche distintive),
area e perimetro (conosce/non conosce il concetto, sa/non sa
operare)
(continua)
AREA dell’APPRENDIMENTO
 Uso delle competenze acquisite: è/non è in grado di
trasferire le conoscenze in suo possesso a contesti diversi da
quelli in cui sono stati acquisiti.
 Apprendimenti curriculari:
La programmazione prevederà: semplificazione (scelta di
contenuti più semplici) o riduzione (eliminazione di parte del
programma e perseguimento di obiettivi più semplici) o
apprendimenti differenziati (la programmazione è diversa da
quella curriculare). -N.B. la scelta può essere diversa nelle
differenti discipline o aree disciplinari.-
AREA dell’APPRENDIMENTO
(esempio di stesura M.)
Gioco e grafismo: è in grado di fare giochi finalizzati al
raggiungimento di uno scopo. La riproduzione grafica è a
livello di scarabocchio, tende alla stereotipia e generalmente non
ha scopo comunicativo anche se su richiesta dà un significato a
quanto rappresentato.
Lettura: legge alcune lettere in stampato maiuscolo, si avvia al
riconoscimento globale del proprio nome.
Scrittura: seguendo il tratteggio scrive tutte le lettere
dell’alfabeto in stampato maiuscolo; non è ancora in grado di
scrivere il proprio nome.
Calcolo: distingue “il più piccolo” e “il più grande”,”il più
lungo” e “il più corto” in un insieme; classifica oggetti per una
caratteristica di tipo percettivo (colore, forma, dimensione); ordina
in modo crescente e decrescente due oggetti; distingue le quantità
in uno, pochi, tanti; numera meccanicamente fino a 10 ma non
associa il numero alla quantità ad eccezione di “uno” e non
conosce i simboli numerici. Nel gioco mostra di possedere i
concetti di “unire”, “togliere”, “aggiungere”, “mancare di…”
AREA dell’APPRENDIMENTO
(esempio di stesura M.)
Uso delle competenze acquisite: trasferisce in altri contesti
le competenze di tipo motorio, per tutte le altre necessita di
sollecitazioni o della guida dell’adulto.
Apprendimenti curriculari: la programmazione è, in tutte
le discipline, differenziata ed individuale, mirata
principalmente a migliorare le abilità pratico-manuali, ad
incrementare il grado d’autonomia personale, sociale e
scolastica e a raggiungere una più funzionale capacità di
relazione e di comunicazione verbale. Si continuerà a
perseguire obiettivi finalizzati al riconoscimento del proprio
nome ed alla memorizzazione della stringa di lettere per la
scrittura dello stesso.
AREA dell’APPRENDIMENTO
(esempio di stesura S. )
 Gioco e grafismo: l’espressione grafica mostra l’uso di colo-
ri vivaci con uso corretto dello spazio. La figura umana
semplice, schematica, essenziale e non realistica.
 Lettura: La lettura è lenta e generalmente priva di prosodia,
non rispetta la punteggiatura. Comprende globalmente un
brano semplice e breve e coglie dettagli vicini al suo vissuto.
I contenuti di brani del libro di testo devono essere mediati
dal docente per permettergli di cogliere tutti gli elementi in
esso contenuti. La comprensione è migliore se la lettura viene
fatta da altri.
 Scrittura: Scrive rivelando una scarsa consapevolezza fonologica e grammaticale, le sue produzioni a tema presentano
numerosi e errori ortografici e sintattici e spesso mancano di
coerenza e coesione, non sa usare la punteggiatura.
Autonomamente scrive semplici frasi scorrette nella forma e
nella struttura ma con un senso logico condivisibile.
AREA dell’APPRENDIMENTO
(esempio di stesura S. )
Calcolo: Nell’ambito matematico opera su materiale rappresentato e simbolico con addizione e sottrazione e su materiale concreto e/o rappresentato con moltiplicazione e divisione; non ha memorizzato completamente gli algoritmi delle
quattro operazioni. Risolve semplici problemi in termini
concreti legati al proprio vissuto, seguendo un modello risolutivo. Conosce figure geometriche piane ma non tutte le loro caratteristiche distintive, conosce il perimetro come contorno di una figura e l’area come parte di piano occupata.
Uso delle competenze acquisite: attualmente, senza la guida dell’insegnante, non è in grado di trasferire le conoscenze in suo possesso a contesti diversi da quelli in cui sono
stati acquisiti.
Apprendimenti curriculari:
La programmazione prevede la semplificazione e talvolta
riduzione dei contenuti in gran parte delle discipline.
PROGRAMMAZIONE
MATTIA
Area linguistica /espressiva e della
comunicazione
1) riconoscere e denominare correttamente
situazioni rappresentate (foto o disegni)
2) pronunciare in modo corretto vocaboli a
lui noti
3) accettare di ripetere termini nuovi
4) rispondere a domande relative al lavoro
svolto utilizzando la frase minima
5) dire il significato di una propria
rappresentazione grafica
6) riconoscere le lettere dell’alfabeto in
particolare quelle che costituiscono il
proprio nome
7) riconoscere globalmente il proprio nome
8) comunicare verbalmente i propri stati
d’animo
9) comunicare i propri bisogni primari
utilizzando la frase minima
SALVATORE
ITALIANO
U.A. N°1 COMPRENSIONE DELLA LINGUA ORALE
Ascoltare senza distrarsi semplici informazioni,
comunicazioni, brevi testi orali e cogliere il
significato globale Utilizzare in forma guidata le
informazioni ascoltate
U.A. N°2 PRODUZIONE DELLA LINGUA ORALE
Riferire esperienze personali o quanto letto in
modo semplice
U.A. N°3 SAPER LEGGERE E COMPRENDERE
Leggere rispettando la punteggiatura e la
prosodia; individuare le informazioni di base e gli
elementi costitutivi del testo (personaggi, luoghi
e tempi)
U.A. N°4 PRODUZIONE SCRITTA
Produrre semplici testi seguendo una scaletta e
con l’aiuto dell’insegnante applicare le principali
regole ortografiche
PROGRAMMAZIONE
MATTIA
SALVATORE
Area logico – matematica
MATEMATICA
1. Classificare per forma,
colore e dimensioni
2. Mettere
in
ordine
crescente 3 elementi
3. Mettere
in
ordine
decrescente 3 elementi
4. Conoscere ed usare la
progressione
numerica
cardinale fino a 5
5. Associare i numeri da 1 a 5
alle
corrispondenti
quantità
6. Conoscere ed usare la
progressione
numerica
ordinale fino a 3.
U.A. N°1 INSIEME N
Riconosce l’appartenenza di un elemento ad un insieme dato.
Esegue l’unione tra 2 insiemi. Riconosce gli elementi essenziali
delle operazioni aritmetiche. Esegue in maniera corretta e,
quando utile o necessario, con l’aiuto di una calcolatrice o di
tavole numeriche, le operazioni in N. Riconosce, in
uguaglianze, alcune proprietà delle operazioni che sono state
applicate.
Sa trasformare un prodotto di più fattori in potenza e viceversa.
Risolve semplici espressioni, quando necessario, con l’aiuto
della calcolatrice. Risolve semplici situazioni problematiche
concrete o rappresentate, legate all’esperienza personale.
U.A. N°2 MULTIPLI E DIVISORI
Ricercare sulle tavole i numeri primi.
Sa calcolare il doppio, il triplo, la metà, la terza parte di un
numero.
Sa ricercare i multipli sulla tavola pitagorica .
Riconosce un numero divisibile per 2.
U.A. N°3 GLI ENTI GEOMETRICI DEL PIANO
U.A. N°4 …………..
PERCORSO D’INTEGRAZIONE
DI MATTIA
DIAGNOSI: GRAVE DEFICIT COGNITIVO CON NUCLEO
PSICOTICO IN SINDROME DI DOWN
SITUAZIONE DI PARTENZA:
AUTONOMIA –mancava di qualsiasi tipo di autonomia ma
desiderava fare da solo
IPERATTIVITA’ O COMPLETO DISINTERESSE –
ACCETTAZIONE E RISPETTO DELLE REGOLE – NON
accettava regole, i “NO” provocavano atteggiamenti oppositivi
talvolta violenti
COMPRENSIONE DI MESSAGGI VERBALI – suficiente se
si utilizzavano parole ad alta frequenza d’uso e con riferimento
a situazioni a lui ben note
COMUNICAZIONE – mimico-gestuale e parola-frase,
esercizio linguistico autogratificante
MATTIA
 EVIDENZA DEI BISOGNI:
Spostarsi in modo adeguato: non correre, spingere, sputare, dare calci………
Entrare in classe dopo aver bussato
Soffiarsi il naso
Lavarsi le mani
Mantenere il posto assegnato all’interno della classe
Riporre il materiale dopo averlo utilizzato
Accettare di rimanere in classe e le attività proposte
Portare a termine semplici e brevissime consegne
 UN SOLO GRANDE BISOGNO DA CUI
DIPENDEVANO TUTTI GLI ALTRI:
ACCOGLIENZA INCONDIZIONATA
MATTIA
RISORSE
 ISTITUTO
 COLLEGIALITA’ DEL TEAM DOCENTE
 FAMIGLIA
 GRUPPO CLASSE
 NEUROPSICHIATRA
 LABORATORI
 EDUCATORE
MATTIA
COLLEGIALITÀ NEGLI INTERVENTI
 LINGUAGGIO VERBALE E TONO
DELLA VOCE
 CONTENIMENTO (ANCHE FISICO)
 RINFORZI E PATTI CONDIVISI
 ACCETTAZIONE E CONDIVISIONE
DEI RITUALI
MATTIA
 PROGETTAZIONE dei PERCORSI
 PROGETTAZIONE
 A LUNGO TERMINE- obiettivi disciplinari : riconoscere
e
scrivere il proprio nome, punti in paese, parti del corpo …
 A BREVE TERMINE- obiettivi educativi, relazionali
 GIORNALIERA- APERTURA ALL’IMPREVISTO
 “ELASTICITÀ” NEL GESTIRE IL
“MOMENTO” Partire dal suo bisogno
cogliendo l’elemento che rende possibile un
intervento
MATTIA
VALUTAZIONE DEL PERCORSO
 RELAZIONE MATTIA / GRUPPO-CLASSE
 RELAZIONE MATTIA / ADULTI
 RAPPORTI SCUOLA / FAMIGLIA
 ABILITA’ E CONOSCENZE ACQUISITE DA
MATTIA
MATTIA
INTEGRAZIONE ed ESITO
 OGGETTIVITÀ dell’ESITO
 SOGGETTIVITÀ del VALORE dell’ESITO
ABILITÀ ACQUISITE da MATTIA
 cura di sé e delle proprie cose
 comportamenti corretti con adulti e compagni
 riconoscimento globale di parole
COMPAGNI DI CLASSE
 comprendere ed accettare i propri limiti
 consapevolezza e valorizzazione delle proprie potenzialità
 aumento del senso di responsabilità
GRAZIE DELL’ATTENZIONE
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RE 29 gennaio 15 Martinelli - Ufficio Scolastico di Reggio Emilia