Due sono i termini chiave per comprendere pienamente
il principato augusteo:
e
Augusto intervenne in ogni ambito della vita del popolo
romano, compiendo un’attiva propaganda del
programma politico imperiale, al fine di creare il
massimo consenso intorno alla figura del princeps
Religione, cultura e morale sono una testimonianza
importante del sistema di propaganda augustea.
Durante il governo di Augusto, la stabilità
politica e monetaria comportò un notevole
miglioramento nelle condizioni di vita
della popolazione.
L’agricoltura, il commercio, l’industria, le
comunicazioni con l’estero conobbero un
intenso sviluppo.
Augusto inaugurò
un programma di rinnovamento
politico e culturale
Punto di forza fu
Pacificato l’impero, Augusto tentò
di restaurare gli antichi costumi e
di far rivivere l’autentico spirito
di devozione agli dei romani. Per
far questo assunse la carica di
rappresentava la più alta carica religiosa;
portava la toga orlata di porpora;
era scortato dai littori, come i re e i consoli;
era eletto a vita.
Il Pontefice Massimo
presiedeva
il COLLEGIO DEI PONTEFICI
Esercitava
la suprema
vigilanza sul
culto, sulle
istituzioni
religiose, sui
sacrifici.
Redigeva gli
“Annali dei
Pontefici”,
cronaca
annuale dei
principali
avvenimenti.
Distingueva i
giorni fasti dai
nefasti, cioè
quelli in cui era
lecito o no
amministrare la
giustizia.
La politica religiosa augustea andò oltre il rispetto dei riti
tradizionali con la creazione del
doveva rivestire di un alone religioso non solo l’impero
impersonato dal principe, ma la stessa sua persona.
Era l’ultima e più solenne consacrazione del potere
personale di Augusto.
Egli cercò, tuttavia, di non forzare lo spirito tradizionale
dell’antica religione. Restaurò i vecchi templi e ne innalzò di
nuovi. Pur accogliendo favorevolmente onori eccezionali e
quasi divini, non volle che si instaurasse l’adorazione ufficiale
dell’imperatore vivente.
simbolo della
Consacrata nel 9 a.C., l’Ara Pacis è un altare di
marmo, circondato da un recinto quasi quadrato con
due porte.
È un gioiello artistico, sia per le sue misure
architettoniche, sia per la bellezza dei fregi e delle
figure in bassorilievo.
L’Ara Pacis è il monumento che
meglio rappresenta l’arte e
l’ideologia dell’epoca augustea;
eretto per celebrare la pax augusta,
la pace che Ottaviano assicurò al
mondo romano durante il suo regno.
Ottaviano ha riportato l’ordine
nei territori di Roma e, assunto il
cognomen di Augustus e divenuto
“pontefice massimo”, cerca di
accentuare gli aspetti simbolici e
religiosi del proprio potere e di
presentarsi come protettore
della patria.
Il fregio esterno del recinto reca delle raffigurazioni
che sono strettamente legate tra loro e hanno un
preciso significato ideologico.
Per merito della Pax Augusta,
la Terra, tornata a fiorire, nutre
due bambini.
Enea,
l’eroe troiano fondatore di Roma, di cui Augusto
si considera discendente, sacrifica agli antenati.
Come Enea
Anche Augusto, alla
presenza degli
esponenti religiosi e
della famiglia
imperiale, prega gli
dei consacrando
loro l’altare.
AUGUSTO
Nei territori imperiali si moltiplicano le immagini che lo
ritraggono nell’atto di sacrificare o in atteggiamento di
preghiera, a sottolineare la sua pietas: la devozione verso le
divinità protettrici dell’impero.
La famiglia di Augusto e i dignitari imperiali.
DRUSO
AGRIPPA
CALIGOLA
LIVIA
TIBERIO
GERMANICO
Una delle produzioni artistiche più raffinate nell’età
augustea è la lavorazione dei cammei, destinati
all’aristocrazia.
Questi gioielli, con le loro complesse raffigurazioni allegoriche,
fungevano da veicolo per la propaganda politica imperiale.
L’autore di questo
cammeo in onice, il noto
incisore Dioscurìde vuole
apertamente glorificare
l’imperatore.
“La Gemma augustea”
è conservata a Vienna.
Nella parte superiore, Augusto è seduto in trono
accanto alla dea Roma e viene incoronato dalla
Oikoumène, la personificazione del mondo e del potere
universale. L’imperatore assiste al trionfo di Tiberio,
vittorioso sui Germani.
Tiberio è presentato ufficialmente come successore
di Augusto nella difesa dei territori romani e futuro
erede dell’impero.
Nella parte inferiore, sono raffigurati dei
soldati romani, vittoriosi sui barbari prigionieri,
mentre innalzano un trofeo di guerra, simbolo
delle felici campagne militari di Augusto.
Augusto era fermamente convinto del valore e
dell’importanza dell’arte quale mezzo per l’elevazione
morale e l’educazione politica del popolo.
Per questo motivo volle la presenza a Roma degli uomini
più rappresentativi di ogni regione dell’impero.
Suo stretto collaboratore e amico fu
A questo personaggio era affidata ogni iniziativa
per elevare il gusto e la sensibilità dei cittadini, ma
soprattutto per dare vita ad una vera e propria
“organizzazione del consenso”.
Mecenate offrì protezione e sostegno
economico ai più grandi scrittori del
periodo: Virgilio, Orazio e tanti altri
entrarono a far parte della sua “cerchia”.
Nei secoli futuri, il suo nome indicò ogni grande
protettore di artisti e letterati, capace di
promuovere e di controllare ogni forma di cultura.
Nasce ad Andes, in provincia di Mantova,
nel 70 a. C.
Subisce la confisca delle terre,
distribuite ai veterani di Cesare
Dopo aver viaggiato, si trasferisce a Roma, dove viene
accolto nel circolo di Mecenate. Inizia così la sua
fortuna di poeta
BUCOLICHE
Sono 10 ecloghe, in cui
Virgilio canta con
nostalgia la vita felice
della campagna.
Nella IV, il poeta
preannuncia l’avvento di
un puer, che riporterà
l’età dell’oro nel mondo
in crisi.
GEORGICHE
Poesie nelle quali
Virgilio esalta la vita
laboriosa dei campi,
chiamando l’Italia
magna parens frugrum
“grande madre delle
messi” e celebrandola
come “grande madre di
eroi”.
Ma il capolavoro di Virgilio è
L’ENEIDE
Il poeta celebra
Enea, figlio di
Venere e mitico
fondatore di
Roma. Dalla sua
stirpe nascerà
l’imperatore
Augusto.
Mosaico scoperto in
Tunisia. Raffigura Virgilio
con il manoscritto
dell’Eneide. A sinistra
Clio, musa della storia,
legge da un rotolo; a
destra, in costume da
attrice e con una
maschera in mano, si
trove Melpomene, musa
della tragedia.
Nasce a Venosa, nel 65 a.C.
Scrive: Satire, Epodi ed Epistole.
I temi sono di carattere personale e filosofico,
come l’invito a ricordarsi della brevità della vita
(Carpe Diem) e godere di quel che il presente
può offrire. Sono presenti, però anche temi
civili e politici, che offrono l’occasione per
celebrare la gloria di Augusto.
Negli Amores e nell’Ars amatoria celebrava le gioie
d’amore, insegnando alle donne come sedurre gli
uomini e agli uomini come conquistarle.
Questo tema era in contrasto con la politica
moralizzatrice di Augusto.
Per un carmen ed un error Ovidio venne esiliato a
Tomi, sul mar Nero, e non fece più ritorno a Roma:
“barbarus hic ego sum”.
Il più celebre storico romano. Nasce A Padova nel 59 a.C.
In Ab Urbe Condita, in 142 libri narra la storia di Roma
secondo il sistema degli “annalisti”.
Celebra la grandezza di Roma e del suo popolo,
portatore di virtù e giustizia.
Esalta la libertà repubblicana e vede nell’impero i
primi segni di una decadenza inarrestabile.
Nell’età augustea, si ebbero profondi mutamenti anche nella
in direzione di un maggiore autocontrollo e
rispetto nei rapporti interpersonali.
Nelle famiglie, il capo non è più il dominatore assoluto.
Le donne non sono più completamente sottomesse ai
mariti. Vengono emanate delle leggi che limitano anche i
poteri del marito sulla dote della moglie.
La condizione sociale femminile conobbe un
netto miglioramento; alle donne vennero
riconosciuti nuovi e significativi diritti.
Augusto morì a Nola, a 76 anni, il 19 del mese sestile
(dal suo nome chiamato agosto) nel 14 d.C.
Prima di morire, consegnò alle Vestali un
testamento nel quale nominava Tiberio suo erede.
Anche se il titolo di princeps non era ereditario, il
Senato rispettò le sue ultime volontà.
Tiberio provvide alla sepoltura di Augusto nel Mausoleo
costruito in Campo Marzio, nei pressi della via Flaminia.
Su due pilastri di bronzo venne inciso
l’Index rerum gestarum, una sorta di autobiografia
composta da Augusto e consegnata alle Vestali insieme
al testamento.
Il testo originale dell’Index rerum gestarum,
conservato a Roma è andato perduto.
Tuttavia Augusto diede ordine di scolpirlo, in
latino e in greco, nelle varie province imperiali.
L'iscrizione che riassume le imprese di Augusto è stata
trovata nel 1555 nientemeno che ad Ankara
(l’antica Ancyra), in Turchia. Si trova scolpita
all’interno del tempio (in parte distrutto) dedicato ad
Augusto e alla dea Roma.
Per questo motivo,
il testo è più noto
con il nome di
Monumentum
Ancyranum.
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Principato di Augusto (2)