Circolo di Crevalcore
http://www.pdcrevalcore.it/
SCUOLA
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Cos’é la “Riforma Gelmini”
(Legge 139/08)
• La “Riforma Gelmini” è un’operazione
puramente finanziaria, dettata dal bisogno di
ridurre la spesa pubblica.
• Non esiste nessun progetto pedagogico che
giustifichi i provvedimenti che via via vengono
emanati.
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Anche il CNPI (Consiglio Nazionale Pubblica
Istruzione), nel 2008, si era pronunciato contro i
provvedimenti che si annunciavano, dichiarando:
• “ fermo dissenso e viva preoccupazione sulle
scelte operate che, se confermate,
comportano […] una destrutturazione del
sistema scolastico pubblico ed una netta
riduzione quantitativa e qualitativa dell’offerta
formativa”
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La tabella di marcia
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Cos’ è successo nelle scuole di Crevalcore?
• Scuola dell’Infanzia
Con l’innalzamento del rapporto alunni classe
dello 0,20, le sezioni sono diventate più
numerose. La presenza di alunni disabili non
garantisce più il rispetto di un numero minore
di alunni nella classe.
Con la mancata nomina di supplenti, si è
verificata qualche volta la suddivisione dei
bambini in altre sezioni
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• Scuola Primaria
Con l’innalzamento del rapporto alunni classe dello
0,20, le classi sono diventate più numerose. La
presenza di alunni disabili non garantisce più il
rispetto di un numero minore di alunni nella
classe.
Con la “riforma”, il personale docente è assegnato
sulla base oraria di 27 h settimanali; per garantire
modelli orari superiori (30 e 40 ore) sono state
utilizzate le ore di ex compresenza, con il risultato
di avere un aumento di insegnanti sulle classi,
alla faccia del tanto sbandierato “maestro unico”
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L’ex Tempo Pieno è stato garantito solo perché
esistevano classi in uscita con questo modello
orario: non è infatti possibile aumentare il
numero delle prime a 40 ore.
L’insegnamento della Lingua Inglese è partito a
novembre 2009.
Con la mancata nomina del personale
supplente, si è verificato frequentemente lo
smistamento dei bambini in altre classi.
Non esistono più le compresenze: ridotte le ore
di laboratori, di attività per piccoli gruppi…
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Scuola Secondaria di I° Grado (MEDIE)
• Con l’innalzamento del rapporto alunni classe
dello 0,20, le sezioni sono diventate più
numerose. La presenza di alunni disabili non
garantisce più il rispetto di un numero minore di
alunni nella classe.
• Tutte le cattedre sono state ricondotte a 18 ore
frontali, cioè 18 ore da svolgere in classe, senza la
possibilità di lavorare per gruppi o di avere ore a
disposizione per la copertura delle supplenze (i
supplenti vengono nominati per assenze superiori
ai 15 gg.)
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• Conseguentemente si è verificato molto
spesso lo smistamento dei ragazzi in altre
classi, senza tenere conto della capienza delle
aule (N.B. 25 alunni per classe). In alcuni casi
le classi sono state accorpate in aula magna.
• Tutto ciò ha comportato una drastica
diminuzione di ore di lezione, minando il
principio del diritto allo studio.
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Cosa ci aspetta l’anno prossimo:
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Che si traduce in:
• Scuola dell’Infanzia
Ulteriore aumento del numero di bambini in
ogni sezione (come da tabella sopracitata)
Creazione di una lista d’attesa sul capoluogo, e
mancata concessione della sezione richiesta
(in tutta l’Emilia Romagna, a fronte di un aumento del
numero dei bambini, è stata concessa una sola
sezione nella provincia di Modena!!!!!)
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Scuola Primaria
• Continua l’assegnazione dell’organico a sole 27 ore,
quindi aumenteranno le situazioni in cui ruotano più
docenti su una classe (vedi tempo mensa)
• Fortunatamente quest’anno, ma per puro caso, le classi
saranno meno numerose perché è calato il numero dei
bambini. Ma nei prossimi anni il numero degli alunni è
destinato ad aumentare.
• Si va verso il progressivo azzeramento del numero di
specialisti di lingua inglese e la loro sostituzione con
docenti interni , previo corso estivo di formazione di
alcune ore (integrato da una parte on-line). Come se
ciò bastasse ad insegnare un buon inglese!!!
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Scuola Secondaria di I Grado (MEDIE)
• Ulteriore aumento del numero di alunni in
ogni classe (come da tabella sopracitata) e
formazione di 5 prime da più di 25 ragazzi
l’una (chiusura iscrizioni al 28/2/10 +
bocciature + eventuali arrivi in corso d’anno)
• Richiesta un’ulteriore classe prima: ciò
significa che ,anche se sarà concessa, non si
avrà la garanzia che possa
proseguire per tutto il triennio
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• Continuerà la migrazione degli alunni nelle
altre classi? E le classi ospitanti, già numerose
di partenza, saranno in grado di accoglierli?
• Saranno perse altre ore di lezione? Con quali
conseguenze sul diritto allo studio?
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Nel maggio del 2009, con una mozione al Senato, il
PD denunciava la “riforma del I° ciclo” e indicava
tutte le criticità che nell’anno scolastico
2009/2010 sono poi divenute realtà
http://www.partitodemocratico.it/dettaglio/79331/mozione_pd_sulla_scuola
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Giugno/10 - Newsletter n. 13 di Mariangela Bastico
sulla attuale manovra anticrisi del governo
“il governo Berlusconi ha stretto la scuola
pubblica in una doppia morsa dagli effetti
devastanti. Con la legge 133/2008, la cosiddetta
“finanziaria estiva”, Tremonti ha tagliato alla
scuola 8 miliardi di euro e oltre 132mila docenti
e personale non docente in 3 anni.
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Con l’attuale manovra il governo colpisce con
particolare durezza le retribuzioni del
personale della scuola, riducendole dell’1115%, in una misura assai superiore a quella, ad
esempio, degli alti dirigenti dello Stato (-2,5%).
È stato stimato che mediamente ogni docente
perde nel suo percorso professionale dai
29mila ai 42mila euro: in un parola è costretto
a lavorare gratis per oltre un anno.
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Inoltre, vengono dirottate a coprire i debiti del
Ministero nei confronti delle scuole le risorse
(pari al 30% dei tagli triennali) previste per
premiare gli insegnanti migliori.
Il governo sceglie di mortificare coloro che
operano nella scuola, ben sapendo che le loro
remunerazioni sono tra le più basse a livello
europeo e che una scuola di qualità è fatta da
docenti competenti e motivati.
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Si tratta di un attacco senza precedenti alla
scuola pubblica, messo in atto dal governo
Berlusconi, non per sciatteria, ma per un
progetto consapevole di impoverimento e di
dequalificazione della scuola, dell’università e
della ricerca.
Una vera e propria controriforma di carattere
classista, che escluderà sempre di più da una
scuola di qualità tanti giovani che non
potranno permettersela.
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Non la scuola voluta dalla Costituzione (art. 34
“La scuola è aperta a tutti”), non la scuola del
“non uno di meno” che intende realizzare il
PD, ma quella che seleziona e divide sulla base
delle condizioni economiche e sociali di
partenza.
Il governo vuole aprire un grande varco a favore
della scuola privata, a pagamento, per pochi
privilegiati.
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Di fronte a tutto ciò occorre una straordinaria mobilitazione:
genitori, insegnanti e studenti, amministratori locali, il PD,
sindacati ed associazioni stanno organizzando iniziative,
incontri, proteste, anche se nella scuola è diffuso un
profondo senso di frustrazione e di stanchezza.
Non deve prevalere alcun sentimento di rassegnazione.
Il fatto che il Ministero appaia sempre più un muro di
gomma, su cui tutto rimbalza senza lasciare traccia, non
deve indurre a rassegnarsi alla perdita di una scuola
pubblica di qualità; non deve determinare la riduzione
dell'impegno, della partecipazione critica e delle
manifestazioni, ma, al contrario, alla loro intensificazione.
Personalmente continuerò il mio impegno.”
M. Bastico
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Nel prossimo anno scolastico la "riforma
Gelmini" arriverà alle superiori
• Per la “Riforma” appena varata vige il principio
di quella di precedente: solo riduzione di ore,
finalizzata alla riduzione della spesa, senza
nessuna preoccupazione per l’offerta
formativa.
• In generale risultano più penalizzati gli Istituti
tecnici e professionali.
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Licei
• Quasi tutti a 27 ore settimanali nel biennio e
a 30 nel triennio (2+1), fatta eccezione per il
Liceo Classico che avrà 31 ore nel triennio
• La riduzione di ore interessa solo le classi
prime
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Istituti Tecnici
• Si passa dalle 34-36 ore settimanali alle 32 ore
per tutti
• Il “riordino” interessa le classi dalla prima alla
quarta
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Istituti Professionali
• Si passa dalle 34-36 ore settimanali alle 32 ore
per tutti
• Il “riordino” interessa le classi dalla prima alla
quarta
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• Le iscrizioni sono state fatte “al buio” perché
la riforma delle scuole superiori è in vigore dal
16 giugno scorso.
• Sono state ridotte le ore di alcune materie,
non si sa bene con che criterio.
• I docenti hanno dovuto scegliere i testi
scolastici senza conoscere le indicazioni
precise sui nuovi curricoli
• E’ stato ridotto il numero degli indirizzi e
sperimentazioni, senza salvaguardare progetti
consolidati e ben funzionanti.
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Per questi ed altri motivi, è stato presentato un
ricorso al TAR del Lazio: presentato da 755
docenti, genitori, personale Ata, studenti,
unitamente al Comitato Nazionale per la
scuola della Repubblica, al Comitato
Bolognese Scuola e Costituzione e al Crides
di Roma, ed è stato organizzato dai
Coordinamenti scuole superiori di Roma,
Bologna, Firenze, Pisa, Padova, Vicenza,
Parma, Modena, Ferrara, Milano nonché dal
Tavolo regionale della Toscana per la difesa
della scuola statale.
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Il TAR del LAZIO, con ordinanza n. 1023 del 25-6-10,
aveva accolto la richiesta dei legali dei ricorrenti, Maria
Virgilio e Corrado Mauceri, e aveva disposto la
sospensione dei provvedimenti impugnati ed aveva
ordinato al Ministro di depositare nel termine di quindici
giorni una "documentata relazione che riferendo sui fatti
di causa, controdeduca puntualmente sui motivi dedotti
con il ricorso".
IL TAR DEL LAZIO QUINDI AVEVA SOSPESO
L'EFFICACIA DELLE CIRCOLARI DELLA GELMINI
SULLE ISCRIZIONI NELLE SCUOLE SECONDARIE,
SUGLI ORGANICI DI OGNI ORDINE E GRADO E
SULLA MOBILITA’.
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Qualche giorno prima la Provincia di Bologna aveva
appoggiato il ricorso.
"Abbiamo ritenuto – spiega Beatrice Draghetti - di aiutare,
considerando che gran parte dei firmatari sono del nostro
territorio provinciale.
Un'operazione - ha proseguito - "altamente simbolica" legata "alle
fatiche che abbiamo vissuto quest'anno anche come ente locale,
in assenza di qualsiasi tipo di interlocuzione".
"Siamo alla frutta" ha detto Draghetti per descrivere "il modo in cui
viene trattata la scuola".
Per la prima volta "non siamo neppure riusciti a fare uscire la guida
con tutte le informazioni. Non abbiamo certezze".
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Il 19 luglio il TAR ha respinto i ricorsi pur
riconoscendo l’illegittimità delle circolari
"Il Tar del Lazio nel merito ci da‘ ragione in quanto riconosce
'sufficienti elementi di fondatezza‘ nel nostro ricorso e quindi
'l'illegittimita'' delle circolari ministeriali, di cui si riconosce ad
esempio il ritardo nella tempistica che noi denunciamo da
mesi“ . Beatrice Draghetti e Giuseppe De Biasi, rispettivamente
presidente ed assessore all'Istruzione della Provincia di
Bologna, commentano cosi' la sentenza del Tar.
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Il PD ha espresso completa contrarietà
all’avvicendarsi del “riordino epocale sul II ciclo”
Ladri di futuro
“Il governo maschera da riforma un taglio epocale alla
scuola pubblica italiana che ci allontana dall'Europa.
Negano pari opportunità di vita, di educazione e di lavoro
ai ragazzi e alle ragazze del nostro Paese”
Pier Luigi Bersani
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• "Il riordino della scuola superiore del governo non è una
riforma, è un taglio epocale alla scuola pubblica italiana che
ci allontana dall'Europa e nega pari opportunità di vita, di
educazione e di lavoro ai ragazzi e alle ragazze del nostro
Paese". Così Pier Luigi Bersani introduce l’ultima prodezza
targata Gelmini-Berlusconi, che più che una riforma sembra
“un taglio di risorse, di competenze e di tempo: questa è la
sostanza del cosiddetto riordino. La scelta compiuta a 13
anni diventa nei fatti irreversibile per la grande differenza di
programmi proposti dai diversi percorsi formativi sin dal
primo biennio, favorendo la dispersione scolastica. Vengono
largamente penalizzati i saperi tecnico-scientifici e tagliate
le ore di laboratorio negli istituti professionali. Un riordino
'fuori tempo massimo' dettato solo dalle esigenze di
bilancio di Tremonti, che non permette alla famiglie e ai
ragazzi una scelta consapevole di un percorso formativo
che andrà a determinare il loro futuro lavorativo e di vita".
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E per finire...
“ Chicche governative”
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Contro la legge Balilla
Il suo vero nome è “legge Balilla” e porta la firma congiunta di ben tre
ministri: La Russa (Difesa), Meloni (Giovani) e Tremonti (Economia).
Obiettivo? Organizzare corsi di formazione delle Forze Armate per i giovani.
Costo previsto per i primi tre anni di sperimentazione: 20 milioni di euro.
Niente male per essere tempo di crisi.
L’idea del governo è semplice: invitiamo i giovani per tre settimane in
caserma, gli facciamo indossare per la prima volta la divisa e gli
spieghiamo quanto sia bello far parte delle Forze Armate e andare in
missione in giro per il mondo.
In questo modo riusciremo a selezionare nuovi volontari per
l’arruolamento, ad “assicurare nuova linfa e continuità d’azione” alle
associazioni combattentistiche e d’arma e, alla peggio, a promuovere un
po’ di sana cultura militare.
Dio solo sa, coi tempi che corrono, quanto ne abbiamo bisogno!
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Per riuscire nell’operazione bisognerà solo aprire le caserme e
renderle un po’ più accoglienti. C’è il rischio che se i giovani
vedono in che condizioni sono realmente gli venga voglia di non
tornarci più.
Per il maquillage delle caserme destinate al loro alloggiamento è
prevista una spesa di più di 4 milioni di euro.
Per il materiale didattico bastano 350.000€.
Ne serviranno invece 850.000 per le attività addestrative.
Sì, perché i corsi dei giovani militari non saranno solo chiacchiere.
Agli ignari che cadranno nella rete degli uffici propaganda delle forze
armate verrà offerta la possibilità di impugnare una pistola (una di
quelle vere, non più quelle giocattolo di quando eri bambino) e di
imparare ad ammazzare.
Se riesci a centrare il bersaglio, naturalmente.
Si chiameranno “Lezioni di tiro con l’arma individuale”.
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Non si irritino i soliti pacifisti, antimilitaristi e utopisti.
Questo progetto (udite, udite!!!) “si pone nell’ambito delle iniziative per
la diffusione dei valori e della cultura della pace e della solidarietà
internazionale tra le giovani generazioni”.
Straordinario!
I corsi, assicurano i nostri tre ministri, saranno una “esperienza di vita
unica” che contribuirà “ad avvicinare i giovani ai valori delle Forze
Armate, con una formazione specifica al rispetto e alla difesa dei
valori costituzionali”.
Immagino che si comincerà dallo studio di quell’articolo che comincia
con le parole “L’Italia ripudia la guerra…”.
[…….]
E se ci sono 20 milioni per la formazione dei giovani, pretendiamo che
siano spesi per educare veramente alla cittadinanza e alla
Costituzione ovvero alla pace e ai diritti umani, alla legalità e alla
giustizia.
Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace
Perugia, 5 luglio 2010
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Il Gruppo PD si è battuto fortemente contro
l’approvazione dell’emendamento
intensamente voluto dal Ministro La Russa e
approvato dalla maggioranza.
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