Master in Management per le funzioni di coordinamento delle professioni sanitarie (Tricase) a.a. 2014/2015 Tricase, 16 ottobre 2015 Organizzazione Aziendale Fabrizio Vicentini, PhD Agenda PARTE I Le tipologie di servizi sanitari Le tipologie istituzionali •L’azienda sanitaria locale (Asl); •L’azienda ospedaliera (Ao); •L’azienda ospedaliero-universitaria (Aou); •L’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs). L’assetto organizzativo aziendale •Le fonti normative •Il vertice aziendale •Gli organi di staff e la configurazione divisionale Le tipologie dei servizi “Livelli di assistenza” • Assistenza distrettuale – Assistenza di base – Assistenza residenziale • Assistenza ospedaliera – per acuti – riabilitativa • Assistenza e prevenzione negli ambienti di vita e di lavoro – educazione sanitaria – prevenzione (primaria, secondaria) – igiene ambientale – igiene degli alimenti – igiene del lavoro La Asl Le “divisioni” L’azienda sanitaria locale nasce dalla trasformazione della natura giuridica e dall’accorpamento delle Unità sanitarie locali con il D.lgs n. 502/1992 (Aziendalizzazione) • Assistenza distrettuale – Assistenza di base – Assistenza residenziale • Assistenza ospedaliera – per acuti – riabilitativa • Assistenza e prevenzione negli ambienti di vita e di lavoro – educazione sanitaria – prevenzione (primaria, secondaria) – igiene ambientale – igiene degli alimenti – igiene del lavoro DISTRETTI PRESIDI OSPEDALIERI DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE Le Tipologie Istituzionali Il panorama delle organizzazioni sanitarie pubbliche in Italia prevede oggi quattro principali tipologie istituzionali di organizzazione sanitaria autonoma: 1. L’Azienda Sanitaria Locale (ASL); 2. L’Azienda Ospedaliera (AO); 3. L’Azienda Ospedaliera Universitaria (AOU); 4. L’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS); A fianco a queste principali tipologie istituzionali, troviamo anche gli Ospedali classificati; Presidi privati di ASL;Ospedali privati accreditati; Ospedali privati non accreditati con il SSN. Le quattro tipologie istituzionali si differenziano in relazione al modello di governance adottato, alla missione ad esse assegnata nell’ambito dell’assetto istituzionale complessivo e per l’assetto organizzativo interno. Le tipologie istituzionali nel Ssn Numero Media Posti Letto Aziende sanitarie locali 143 - Aziende ospedaliere 160 736 Aziende ospedaliere universitarie 42 733 Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico 66 242 Tipologie istituzionali Altre tipologie Tipologie Numer o Ospedali classificati 45 Presidi privati di ASL 11 Ospedali privati accreditati Ospedali privati non accreditati 534 94 L’ Azienda Sanitaria Locale (Asl) 1. 2. 3. 4. 5. E’ un’azienda con caratterizzazione territoriale Rappresenta l’articolazione locale del sistema sanitario delle singole Regioni. Le dimensioni medie delle ASL sono riferite ad una popolazione di 300.000 ab. La principale obbligazione della ASL, rispetto al regolatore regionale è l’assicurazione dei Livelli Essenziali di Assistenza. Il rispetto dei vincoli posti dalla definizione dei LEA a livello nazionale è coerente con la previsione di un sistema di finanziamento dell’attività basato su quota capitaria pesata definito dalle diverse Regioni Alcune Regioni stanno sperimentando dei modelli istituzionali innovativi che ridefiniscono il rapporto tra popolazione, territorio e responsabilità. La Regione Marche ha deliberato l’accorpamento delle 13 ASL in un’unica ASL Regionale suddividendo il territorio in zone. La Regione Toscana ha riunito le ASL nell’ ambito di tre Aree Vaste. Le Aree Vaste hanno un ambito geografico interprovinciale, e su ogni territorio insiste una azienda ospedaliera. Le aziende presenti nelle Aree Vaste concertano gli atti di programmazione, condividono le regole di finanziamento e le modalità di controllo. Sono definite giuridicamente consorzi interaziendali pubblici e governano per conto delle singole aziende numerose funzioni. Le attività Dipartimento di prevenzione Distretto Profilassi delle malattie infettive e parassitarie Tutela della collettività dai rischi sanitari degli ambienti di vita Tutela della collettività e dei singoli dai rischi infortunistici e sanitari connessi agli ambienti di lavoro Sanità pubblica veterinaria (sorveglianza epidemiologica delle popolazioni animali, farmacovigilanza veterinaria, igiene delle produzioni zootecniche, tutela igienico sanitaria degli alimenti animali) Tutela igienico sanitaria degli alimenti Sorveglianza e prevenzione nutrizionale Tutela della salute nelle attività sportive Contribuzione alle attività di promozione della salute e prevenzione delle malattie cronico degenerative in collaborazione con gli altri servizi Assistenza primaria, garantendo continuità assistenziale, attraverso il necessario coordinamento e l’approccio multidisciplinare Coordinamento tra medici di medicina generale e pediatri di libera scelta con strutture operative a gestione diretta, organizzate in base al modello dipartimentale Erogazione delle prestazioni sanitarie a rilevanza sociale, connotate da elevata integrazione Assistenza specialistica ambulatoriale Attività di prevenzione e cura di tossico dipendenti Attività e servizi consultoriali per la tutela della salute dell’infanzia, della donna e della famiglia Attività e servizi rivolti ai disabili Attività e servizi di assistenza domiciliare integrata e per patologie da HIV e per patologie in fase terminale Il Modello Organizzativo Istituzionale delle Asl DIRETTORE GENERALE DIRETTORE SANITARIO DIRETTORE AMMINISTRATIVO SIO Servizi infermieristici Contabilità e bilancio Personale URP Quality management Provveditorato Servizio Tecnico CONSIGLIO DEI SANITARI COLLEGIO DI DIREZIONE NUCLEO DI VALUTAZIONE COLLEGIO SINDACALE DISTRETTI DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE PRESIDI OSPEDALIERI Coordinamento Mmg-Pls Farmacovigilanza Dipartimento di medicina ADI Sanità pubblica veterinaria Dipartimento di chirurgia Specialistica ambulatoriale Igiene degli alimenti Sert Igiene e sanità pubblica Unità di day-surgery Dipartimento dei servizi Ig. e prof. mal. infettive Medicina dello sport ASSISTENZA TERRITORIALE ASSISTENZA OSPEDALIERA Medici di famiglia IRCCS Sumai Ospedali Accreditati Pediatri lib. scelta Aziende ospedaliere Area in convenzione Ospedali per riabilitazione L’azienda Ospedaliera • La AO non ha una caratterizzazione territoriale. • Secondo il D.lgs 502/92 deriva dalla riconversione e la concessione di autonomia ad enti ospedalieri prima integrati nell’ ambito della USL. • La AO è chiamata ad erogare vari servizi di assistenza sanitaria (ricoveri ordinari, day hospital, day surgery, ricoveri di riabilitazione, specialistica ambulatoriale). • La sua missione è legata alla “ produzione” di servizi di assistenza ospedaliera. • Il sistema di finanziamento si basa sul sistema di classificazione DRG. • Esistono due tipologie di aziende ospedaliere: 1. 2. Aziende ospedaliere di rilievo nazionale e interregionale si caratterizzano per la presenza di almeno tre alte specialità e un assetto organizzativo dipartimentale. Aziende ospedaliere a valenza regionale L’azienda Ospedaliera DIRETTORE GENERALE DIRETTORE SANITARIO Igiene ospedaliera Servizi infermieristici Contabilità e bilancio Personale Archivio Cartelle Cliniche Quality management Provveditorato Servizio Tecnico DIPARTIMENTO DI DIAGNOSTICA PER IMMAGINI Servizio di radiologia DIRETTORE AMMINISTRATIVO CONSIGLIO DEI SANITARI COLLEGIO SINDACALE NUCLEO DI VALUTAZIONE COLLEGIO DI DIREZIONE DIPARTIMENTO CHIRURGIA GENERALE UO di Chirurgia generale DIPARTIMENTO DI MEDICINA UO di Medicina interna Servizio di medicina nucleare DIPARTIMENTO DEI SERVIZI DI LABORATORIO Servizio di Microbiologia Servizio di anatomia patologica DH di chirurgia DH di medicina Amb. di medicina Servizio di radioterapia Servizio di chimica clinica UO di Chirurgia toracica UO di Cardiologia UO di chirurgia oncologica UO di oncologia UO di Chirurgia ortopedica Azienda Ospedaliero - Universitaria • Il modello istituzionale dell’ AOU è previsto dal D.lgs 517/99. • Rientrano in tale categoria i Policlinici Universitari a gestione diretta, e quelle Aziende Ospedaliere dove l’attività universitaria prevale su quella ospedaliera. • Svolgono una triplice funzione di assistenza, didattica, ricerca. • Le AOU concorrono al raggiungimento degli obiettivi posti dalla programmazione sanitaria nazionale e regionale, oltre a realizzare i compit istituzionali universitari. • In termini di organizzazione interna le AOU adottano un modello organizzativo dipartimentale, arricchito dalla presenza del dipartimento ad attività integrata DAI. • Gli organi dell’AOU: Direttore Generale, Collegio Sindacale, Organo di Indirizzo. • Assetto di Governance complesso ed elaborato che presuppone i raggiungimento di un delicato equilibrio tra pareri spesso contrastanti. Istituti Di Ricovero E Cura A Carattere Scientifico (Irccs) • Il D.lgs 288/2003 li definisce “enti a rilevanza nazionale dotati di autonomia e personalità giuridica che, secondo standards di eccellenza, perseguono finalità di ricerca, in prevalenza clinica e traslazionale, in campo biomedico e in quello della organizzazione dei servizi sanitari, unitamente a prestazioni di ricovero e cura ad alta specialità. • La missione degli IRCCS si caratterizza per la strumentalità dell’assistenza alla ricerca clinica, di base ed applicata, e alla ricerca sui servizi sanitari. • Gli IRCCS sono finanziati, in base al D.lgs 502/92 che stabilisce che una quota pari all’ 1% del F.S.N. sia destinata, ogni anno, a finanziare l’attività corrente e finalizzata. • Il D.lgs 288/03 ha rivisto l’assetto di Governance degli IRCCS, aprendo la strada ad una gestione maggiormente partecipata delle strutture di ricerca, anche con l’intervento del capitale privato Le Fonti Normative L’atto Aziendale 1. L’azione regolatoria dei diversi livelli istituzionali (nazionali e regionali) avviene tramite la mediazione giuridica dell’atto aziendale di diritto privato (D.Lgs.229/99) 2. La disciplina dell’atto aziendale amplia l’ambito di autonomia dell’ organizzazione dell’azienda sanitaria (D.Lgs.229/99) rispetto al modello gestionale previsto dai decreti del ’92 e ’93, rientrando nelle competenze affidate alle Regioni. 3. • • • L’atto aziendale dovrà contenere obbligatoriamente: l’articolazione organizzativa; lo schema dei poteri gestionali e delle deleghe; la scelta degli obiettivi e degli strumenti per conseguirli. 4. Nell’elaborazione delle linee guida per l’adozione dell’atto aziendale da parte delle AO e ASL le Regioni hanno come riferimento il modello organizzativo istituzionale (D.Lgs.502/92 e D.Lgs.229/99), che fornisce indicazioni relative al vertice aziendale, agli organi aziendali collegiali, all’articolazione organizzativa interna, alle posizioni dirigenziali delle professioni mediche Il Vertice Aziendale 1. Le aziende sanitarie (Asl,Ao,Aou) condividono l’assetto del vertice direttivo e gli organi aziendali. Essi sono: • il Direttore Generale (organo monocratico) • il Consiglio dei Sanitari (organo collegiale) • il Collegio Sindacale (organo di controllo interno) 2. Inoltre possono essere considerati organi anche il Direttore Sanitario, il Direttore Amministrativo e il Collegio di Direzione. Il Direttore Generale 1. Il DG è il legale rappresentante dell’azienda, è responsabile della gestione complessiva e nomina i responsabili delle strutture operative dell’ azienda. 2. La sua autonomia risulta limitata da tre elementi: • dalle indicazioni poste dalla programmazione sovraordinata e dalla dialettica delle relazioni istituzionali con il regolatore regionale e con la sfera di controllo politico; • dalla necessità di acquisire, nei casi previsti dalla legge, pareri obbligatori da parte degli organi di direzione e da parte del consiglio dei sanitari; • dal rispetto di procedure previste da leggi nazionali o regionali. 3. Il DG è nominato con provvedimento della Regione sulla base di un rapporto fiduciario con l’autorità sanitaria regionale, e il suo rapporto di lavoro ha natura privatistica. 4. Al DG spetta la nomina del Direttore Sanitario e del Direttore Amministrativo, con un incarico di diritto privato, di durata quinquennale, basato su un rapporto fiduciario. Il Direttore Sanitario 1. La nomina del DS è disciplinata dal DPR 484/97 che prevede i requisiti per la nomina. 2. Il DS “dirige i servizi sanitari ai fini organizzativi ed igienico-sanitari e fornisce parere obbligatorio al DG sugli atti relativi alle materie di sua competenza” Sotto il profilo delle responsabilità, il ruolo del DS appare alquanto delicato,sotto il profilo tecnico si tratta di un’attività di governo delle operazioni aziendali nell’ambito del nucleo operativo. 3. Le articolazioni interne delle direzioni sanitarie, possono prevedere unità dedicate alla realizzazione dei seguenti processi: • Organizzazione del lavoro nelle UO mediche e coordinamento interno dipartimentale; Organizzazione e gestione del personale infermieristico e tecnico; Controllo delle infezioni nosocomiali; Gestione e valutazione della qualità; Valutazione delle tecnologie sanitarie; Epidemiologia clinica e valutazione dell’efficacia e dell’appropriatezza; Gestione delle problematiche medico legali; Risk management e gestione della sicurezza aziendale; Gestione delle relazioni con il pubblico; Gestione dei sistemi informativi sanitari compresa l’analisi della qualità dei dati SDO e loro valorizzazione. • • • • • • • • • Il Direttore Amministrativo 1. La principale attribuzione del DA è la direzione dei servizi amministrativi e fornire pareri obbligatori al DG, che può comunque derogare motivando una eventuale decisione non conforme al parere ricevuto. 2. Nell’ ambito della Direzione Amministrativa si realizzano molteplici processi: • • • • • • Il governo contabile e amministrativo propriamente inteso; La gestione finanziaria; La programmazione e il controllo di gestione; La gestione strategica delle risorse umane; La gestione del patrimonio; La gestione delle infrastrutture, degli impianti e delle attrezzature ( tra cui la IC); La funzione di acquisto dei materiali e la gestione logistica degli stessi; La gestione dei sistemi informativi ed informatici; La gestione della comunicazione e del marketing. • • • 3. Molti dei processi sopra elencati, e dei precedenti inerenti la DS, mostrano elevati livelli di integrazione ed interazione. 4. Molti sono spesso assunti quali attività di staff alla Direzione Generale. Gli Organi Collegiali • Gli organi collegiali si differenziano in relazione al loro ruolo in organi di GOVERNO, di CONSULENZA, di CONTROLLO. • Ciascuno si differenzia per la composizione e per le modalità di nomina dei membri che lo costituiscono. ORGANO FUNZIONE Collegio Sindacale Controllo interno Nucleo di Valutazione Controllo esterno COMPOSIZIONE Cinque membri esterni In genere 3 membri interni o esterni all’azienda Collegio di Direzione Governo aziendale DS, DA, Dir.distretti sociosanitari,Dir. Dipartimenti, Dir. presidi ospedalieri. Consiglio dei Sanitari Consulenza tecnica DS è il presidente e medici e altri laureti ( elettivo) Agenda PARTE III • Il dipartimento nel SSN: quadro normativo di riferimento • La progettazione organizzativa dei dipartimenti • • • • • il grado di decentramento di autonomie e responsabilità (grado di dipartimentalizzazione); il modello organizzativo interno al dipartimento (assetto formale interno); le modalità di accorpamento delle unità operative complesse e semplici (criteri di dipartimentalizzazione); le microstrutture e le posizioni organizzative (progettazione micro-strutture); la selezione dei meccanismi di coordinamento (coordinamento). La risposta (2):Il modello organizzativo dipartimentale Le nuove esigenze… La figura del medico che agisce in solitudine ed in scienza e coscienza deve sostituita dall’azione di equipes multidisciplinari che adottano tecnologie complesse per affrontare problematiche di salute con evidenti conseguenze anche sulla natura stessa del rapporto medico-paziente (Cosmacini, 1997). L’obiettivo… ricomporre da un lato la frammentazione delle conoscenze specializzate e di favorire la condivisione dei risorse (tecnologiche) divenute sempre più costose (Guzzanti e Longhi, 1984). La Risposta… afferma la necessità di “federare tra loro unità primariali aventi comuni interessi scientifici ed assistenziali” in “divisions” (i dipartimenti) con l’obiettivo di condividere risorse, spazi, posti letto e tecnologie favorendo la convergenza di competenze mediche e non mediche altamente specializzate (Cogwheel Report NHS, 1967) Il modello organizzativo dipartimentale: obiettivi e benefici attesi Obiettivo organizzativo: migliore coordinamento del complesso di attività che si realizzano in un ospedale: assistenza, ricerca e didattica Obiettivo clinico: promozione della qualità dell’assistenza e crescita dell’efficacia e dell’appropriatezza delle prestazioni Opportunità di federare i diversi professionisti intorno a percorsi diagnostico terapeutici condivisi (EBM) Obiettivo economico: realizzazione di economie di scala e di gestione Il capo dipartimento è chiamato a ristrutturare profondamente il proprio modello di professionalità, rafforzando la componente tecnico-gestionale e quella direzionale Obiettivo strategico: diffusione delle conoscenze scientifiche e sviluppo delle competenze organizzative (learning by doing e learning by interacting) Il dipartimento nel Ssn: quadro normativo di riferimento L’organizzazione interna degli ospedali è stata regolata da provvedimenti e normative a carattere nazionale e locale. L. 132 del 1968: struttura organizzativa basata sulla contrapposizione tra reparti e servizi clinici (criterio della rilevanza della specializzazione clinica). D.P.R 128 del 1969: facoltà per le strutture assistenziali di strutturarsi secondo una forma dipartimentale Accorpamento delle divisioni, sezioni e servizi affini e complementari, al fine di migliorare la loro efficienza operativa, dell’economia di gestione e del progresso tecnico e scientifico Aggregazione nell’ambito di 3 macro-aree: 1. Servizi igienico-organizzativi 2. Servizi di diagnosi e di cura 3. Servizi generali e amministrativi Il dipartimento nel Ssn: quadro normativo di riferimento Legge 833/1978: attribuisce alle Regioni un ruolo centrale nella definizione dell’organizzazione interna degli ospedali attraverso i dipartimenti. D.P.R. n. 128/1969 La riorganizzazione su base dipartimentale deve avvenire: area dei servizi igienico organizzativi; area dei servizi di diagnosi e cura; area dei servizi generali e amministrativi. 148/1975 (DM 8 nov. 1976): Dipartimento e relazioni con altri servizi extra-ospedalieri • per intensità di cure • per settori nosologici o specialistici • per organo o apparato D.Lgs 502/1992 (art. 4, c.10): la riorganizzazione dei presidi su base dipartimentale come condizione essenziale per l’ottenimento dello status di azienda ospedaliera; Il dipartimento nel Ssn: quadro normativo di riferimento D.lgs 229 del 1999 riconosce nel modello dipartimentale l’assetto organizzativo a cui le aziende sanitarie (pubbliche e private) devono uniformarsi se intendono conseguire l’accreditamento delle proprie attività sanitarie presso il Ssn. L’art. 17 del d. lgs 229/99 disciplina gli organi dipartimentali: 1. Il direttore di dipartimento 2. Il comitato di dipartimento La progettazione organizzativa dei dipartimenti Le dimensioni della progettazione dipartimentale Autonomia manageriale e forze costrutturali sono chiamate a contribuire per definire i seguenti aspetti strutturali: 1. Il grado di decentramento delle autonomie e responsabilità (grado di dipartimentalizzazione) 2. Il modello organizzativo interno al dipartimento (assetto formale interno) 2 organi istituzionali: monocratico (direttore) e collegiale (comitato di dipartimento) 3. Le microstrutture e le posizioni organizzative (progettazione delle micro-strutture) job description, modelli di professionalità e di competenze 4. La selezione dei meccanismi di coordinamento (coordinamento) 5. Le modalità di accorpamento delle unità operative complesse e semplici (criteri di dipartimentalizzazione) La progettazione organizzativa Oggetto dell’analisi struttura organizzativa Strumenti di analisi organizzativa struttura finanziaria economico- mix di servizi all’utenza risorse infrastrutturali, tecnologiche e strumentali morale lavoro offerti analisi degli organigrammi funzionigrammi mappatura dei processi e dei sistemi per il controllo di gestione questionari per la qualità percepita valutazione della analisi infrastrutturale e tecnologica del analisi di clima analisi indicatori (turn over, assenteismo, conflitti sindacali, ecc.) Performance sistemi bilanciati di indicatori e sistemi di classificazione dei pazienti relazioni organizzative inter- conoscenze e delle competenze individuali e collettive e qualità social network analysis inventario delle competenze social network analysis La struttura organizzativa: modello istituzionale Comitato Dip. Direttore dipartimento UFF. attività amm.ve e di supporto UFF. gest. personale non laureato UO UO UO UO Modulo organizzativo Modulo funzionale Unità specialistiche Ambulatori o day-hospital ex-tabella XVIII Progettare il dipartimento significa definire … • (grado di dipartimentalizzazione) – il grado di decentramento di autonomie e responsabilità; • (assetto formale interno) – il modello organizzativo interno al dipartimento; • (criteri di dipartimentalizzazione) – le modalità di accorpamento delle unità operative complesse e semplici; • (progettazione micro-strutture) – le microstrutture e le posizioni organizzative; • (coordinamento) – la selezione dei meccanismi di coordinamento. La scelta del grado di dipartimentalizzazione L’adozione del modello dipartimentale implica: 1. Il cambiamento della “filosofia” sottostante alla complessiva gestione dell’ospedale 2. Un certo decentramento di competenze gestionali e tecnico-professionali dal livello direzionale al livello dipartimentale 3. Un allungamento gerarchico della catena di controllo 4. La ridistribuzione di competenze tra il vertice strategico e il nucleo operativo L’organizzazione Dipartimentale e le interdipendenze con il livello di corporate DIrettore Generale Direttore Sanitario Direttore Amministrativo COGE URP Contabilità e Bilancio SIO Dipartimento Dipartimento Dipartimento Dipartimento Dipartimento di Medicina Emergenza/Urgenza di Chirurgia Imaging Diagnostica Grado di dipartimentalizzazione Forte Debole Verticale Funzionale Agisce la supervisione diretta (gerarchia) a tutti i livelli Agiscono meccanismi di coordinamento laterale e basati sulla standardizzazione Agisce la supervisione diretta Agiscono meccanismi di solo tra livello corporate e coordinamento laterale e basati dipartimenti sulla standardizzazione Internamente agiscono meccanismi di coordinamento laterale e basati sulla standardizzazione Il grado di dipartimentalizzazione • Area direzionale – Definizione degli standard • Unità di HTA, comitati buon uso sangue, prontuario farmaceutico – Programmi aziendali di RM, QM, ECM – Gestione integrata sistema informativo – Verifica e controllo (epidemiologia clinica e cdg) Responsabile per il governo clinico/Direttore sanitario • Dipartimenti – Adozione standard (protocolli) – Verifica e controllo (audit; supporto a cdg e epidemiologia clinica) – Ricerca e sviluppo – Programma dipartimentale ECM – Adozione programmi aziendali QM, RM Direttore di dipartimento Clinici e Staff Unità di staff Progettare il dipartimento significa definire … • (grado di dipartimentalizzazione) – il grado di decentramento di autonomie e responsabilità; • (assetto formale interno) – il modello organizzativo interno al dipartimento; • (criteri di dipartimentalizzazione) – le modalità di accorpamento delle unità operative complesse e semplici; • (progettazione micro-strutture) – le microstrutture e le posizioni organizzative; • (coordinamento) – la selezione dei meccanismi di coordinamento. L’assetto organizzativo interno • Gli organi “istituzionali” – Direttore – Comitato – Assemblea • Le unità operativa – Semplici e complesse – Diagnostiche e terapeutiche – Strutturali o “professionali” • I gruppi interdipartimentali • Le unità di staff L’assetto organizzativo interno L’assetto interno del dipartimento Le principali scelte di assetto interno riguardano: 1. La figura del direttore di dipartimento 2. Le caratteristiche e il ruolo degli organi collegiali 3. L’articolazione interna delle unità cliniche 4. Le caratteristiche delle unità di staff non cliniche L’assetto organizzativo interno La figura del direttore di dipartimento Il ruolo e le attribuzioni del direttore di dipartimento sono disciplinate dall’art. 17 bis del d. lgs 299/99. Viene nominato dal direttore generale fra i dirigenti con incarico di direzione delle strutture complesse aggregate nel dipartimento. Il direttore di dipartimento assume responsabilità: 1.Professionali in materia clinico-organizzativa e della prevenzione 2.Gestionale nell’ambito delle unità operative semplici e complesse che afferiscono al dipartimento stesso L’assetto organizzativo interno La figura del direttore di dipartimento Le principali attribuzioni del direttore di dipartimento sono: 1. Predisposizione del piano delle attività e dell’utilizzazione delle risorse disponibili 2. Negoziazione con la direzione generale del budget dipartimentale nell’ambito della programmazione aziendale 3. Monitoraggio e verifica dei risultati conseguiti in merito alla programmazione dipartimentale 4. Partecipazione al collegio di rappresentante del dipartimento direzione in qualità di 5. Promozione e coordinamento delle iniziative per il miglioramento continuo della qualità di concerto con il comitato di dipartimento (protocolli diagnostico terapeutici e attività di audit) L’assetto organizzativo interno Gli organi collegiali 2 diverse configurazioni interne al dipartimento: 1. Un solo organo: il comitato di dipartimento 2. 2 organi: il comitato di dipartimento e il consiglio (o assemblea) di dipartimento per assicurare una rappresentanza più ampia da parte dei clinici nelle decisioni fondamentali del dipartimento (AOU) I comitati di dipartimento assumono un ruolo particolarmente critico in relazione al governo delle risorse e alle politiche relative alle sperimentazioni cliniche. Progettare il dipartimento significa definire … • (grado di dipartimentalizzazione) – il grado di decentramento di autonomie e responsabilità; • (assetto formale interno) – il modello organizzativo interno al dipartimento; • (criteri di dipartimentalizzazione) – le modalità di accorpamento delle unità operative complesse e semplici; • (progettazione micro-strutture) – le microstrutture e le posizioni organizzative; • (coordinamento) – la selezione dei meccanismi di coordinamento. I criteri di dipartimentalizzazione • • • • I criteri di accorpamento delle unità operative non sono indipendenti dagli obiettivi che l’azienda si pone attraverso l’adozione del modello dipartimentale Organizzativo Economico-Finanziario Strategico Clinico Meta-Criteri I criteri di accorpamento delle unità operative in Dipartimenti Criterio di Accorpamento Classi di età Svantaggi Svantaggi Se si esclude l’immediata fase dopo il parto la condivisione di competenze tra l’area ostetricoginecologica e quella pediatrica appaiono assolutamente minimali. Alla luce della variazione del panorama demografico ed epidemiologico nel prossimo futuro tutto l’ospedale potrebbe essere occupato da pazienti con una struttura per età di tipo “geriatrico”. Esempio Dipartimento maternoinfantile Dipartimento geriatrico I criteri di accorpamento delle unità operative in Dipartimenti Criterio di Accorpamento Intensità delle cure Obiettivi/Vantaggi Esempio Fa convergere quelle tecnologie e competenze che intervengono nelle fasi più critiche del percorso salute-malattia-salute di un paziente (pronto soccorso, terapia intensiva, sale operatorie per l’emergenza). DEA Attività caratterizzate da un livello di intensità di utilizzo di risorse più basso rispetto all’assistenza nella fase acuta. Dipartimento per la medicina di riabilitazione I criteri di accorpamento Obiettivi/Vantaggi Criterio di Accorpamento • Area nosologica • • • Accorpamento per organo o apparato • • Aree Specialistiche • • Esempio Affrontare una specifica malattia o un gruppo di patologie simili. Maggiore coerenza ed efficacia su specifiche malattie che richiedono un apporto di risorse importanti. Risposta trasversale alle esigenze dei pazienti Dipartimento medico chirurgico di Oncologia (percorso k polmone) Dipartimento Cardiopolmonare Integrare unità specialistiche responsabili per la diagnosi, cura e riabilitazione di un particolare organo o apparato; Rafforzare la natura processuale dell’organizzazione ospedaliera (settore nosologico) e le opportunità di specializzazione delle conoscenze e delle competenze(area specialistica); Dipartimento cardiologico, di gastroenterologia, delle neuroscienze, dell’apparato osteoarticolare Maggiore coerenza ed efficacia su specifiche malattie che richiedono un apporto di risorse importanti; Concentrazione di conoscenze scientifiche nella medesima area specialistica; Conseguimento delle massime sinergie in termini di economie di scala. Dipartimento di medicina generale Dipartimento di chirurgia generale Alcuni esempi... Tipologie Dipartimenti Meta-criteri di Riferimento Area medica Area specialistica Area chirurgica Area specialistica DEA Intensità di cura Patologia clinica Servizi Materno infantile Classi di età Diagnostica per immagini Servizi Salute mentale Area specialistica Cardiovascolare Organo o apparato Neuroscienze Organo o apparato Riabilitazione Intensità di cura Oncologia medica Area nosologica Oncologia medico chirurgica Area nosologica Anestesia e rianimazione Intensità di cura Nefrourologia e dialisi Organo o apparato Ortopedia e traumatologia Organo o apparato Alcuni esempi... Tipologie Dipartimenti Meta-criteri di Riferimento Farmacia Servizi Pediatria Classi di età Geriatria Classi di età Trasfusionale Servizi Malattie infettive Area specialistica Ostetricia e ginecologia Area specialistica Gastroenterologia Area specialistica Pneumologia Area specialistica Dermatologia Area specialistica Odontoiatria Area specialistica Trapianti Intensità di cura Testa e collo Organo o apparato Mono unità Area specialistica Amministrativo e tecnico Altro Direzione medica ospedaliera Altro Soluzioni di dipartimenti previsti da Leggi e Decreti dello Stato DIPARTIMENTO Dipartimento (centro di riferimento) per la lotta all’Aids e alle malattie infettive Dipartimento di emergenza sanitaria ed accettazione (DEA) Dipartimento di prevenzione RIFERIMENTO LEGISLATIVI CRITERIO APPLICATO Art. 9 L. 135/90 Criterio del settore nosologico D.P.R. 27 marzo 1992, D.P.R. 1 marzo 1994; (P.S.N. 1994-1996) Intensità assistenziale Art. 7 D.lgs. 502/92 come modificato dal D.lgs. 229/99. Intensità assistenziale Dipartimento maternoinfantile D.P.R. 1 marzo 1994 (P.S.N. 1994-1996) Classe di età degli assistiti Dipartimento di salute mentale D.P.R. 7 aprile 1994 Settore nosologico D.M. Sanità 29 gennaio 1992 Per specialità Dipartimento alte specialità Studio UCSC 350 aziende sanitarie hanno ricevuto il questionario, 233 rispondenti (67%). I dati sono riferiti a 1805 dipartimenti ospedalieri: 52,7% ASL (74%); 41,5% Aziende ospedaliere (70%); 4,7% IRCCS (39%); 1,1% Policlinici Universitari (27%) Compliance a livello territoriale 68% nel Nord Ovest, 88% nel Nord Est, 63% nel Centro Italia 58% nel Sud ed Isole. Risultati ASL (%) AZIENDE OSPEDALIERE (%) POLICLINICI UNIVERSITARI (%) IRCCS (%) Area specialistica 39 33 37 16 Intensità delle cure 15 13 5 9 Classi di età 11 10 16 4 Servizi 18 16 21 19 Organo o apparato 8 14 16 34 Area Nosologica 3 6 0 14 Altro 5 8 5 4 100% 100% 100% 100% I criteri di dipartimentalizzazione Meta-Obiettivi MetaCriteri Coordinamento (Organizzativo) Qualità (Clinico) Economie di scala (Economico) Conoscenze/ Competenze (Strategico) Intensità cure * ** *** ** Classe di età * * ** * ** *** (opportunità cross-fertilization e specializzazione) *** ** (opportunità di specializzazione) ** *** (opportunità di cross-fertilization e specializzazione) Settore Nosologico Aree specialisti che Organo/ Apparato *** *** * * * *** (limitatam ente a certi settori nosologici ) Dipartimento di neuroscienze Nel dipartimento di Neuroscienze trovano integrazione le molteplici competenze specialistiche dell’assistenza di pazienti affetti da patologie medico-chirurgiche neurologiche. Pietro Attilio Tonali Unità operative complesse Neurochirurgia Neurochirurgia funzionale e spinale Neurofisiopatologia Neurologia Neuroriabilitazione e Neuropsicologia Neurotraumatologia Dipartimento di Scienze chirurgiche UNITÀ OPERATIVE COMPLESSE Chirurgia digestiva Chirurgia plastica Chirurgia endocrina Chirurgia senologica Chirurgia generale 1^ Chirurgia sostitutiva Chirurgia generale 1^ (CIC) Chirurgia toracica Chirurgia generale 2^ Chirurgia urologica (CIC) Chirurgia generale 2^ (CIC) Day surgery Chirurgia generale 3^ Endoscopia digestiva chirurgica Chirurgia generale e trapianti d'organo Urologia Chirurgia generale ed epatobiliare Servizio di emodialisi L’assetto organizzativo interno L’articolazione interna delle unità cliniche Dovrebbe prevedere 3 articolazioni organizzative (ASSR): 1. L’unità operativa - si distingue in: Unità operativa di servizi diagnostici e/o terapeutici vs unità operativa clinico assistenziale (posti letto ordinari e di day-surgery) Unità operativa semplice vs unità operativa complessa in relazione alla dimensione operativa della struttura di riferimento 2. Il modulo organizzativo Articolazione dell’unità operativa dettata e connotata dalla peculiarità dell’attività svolta in termini di competenze professionali e di soluzioni tecnologiche adottate (es. un modulo di fisiopatologia respiratoria nell’ambito di una unità operativa di pneumologia). 3. Il modulo funzionale Individuato in relazione all’esigenza di adottare specifici modelli organizzativi coerenti con specifiche modalità di erogazione dell’assistenza (day-hospital/day surgery, l’ambulatorio o l’assistenza domiciliare). Progettare il dipartimento significa definire … • (grado di dipartimentalizzazione) – il grado di decentramento di autonomie e responsabilità; • (assetto formale interno) – il modello organizzativo interno al dipartimento; • (criteri di dipartimentalizzazione) – le modalità di accorpamento delle unità operative complesse e semplici; • (progettazione micro-strutture) – le microstrutture e le posizioni organizzative; • (coordinamento) – la selezione dei meccanismi di coordinamento. Assetto formale interno: Le unità di staff L’articolazione interna delle unità di staff Le unità di staff sono chiamate a governare due distinte sfere di autonomia integrando aspetti sia gestionali che clinici. Soluzioni strutturali adottabili eterogenee - si distinguono in base: 1. Al numero di unità di staff strutturate 2. Alla dimensione e alla complessità dell’unità stessa L’ASSR (1996) suggerisce un modello “istituzionale” per l’assetto interno del dipartimento con 2 unità di staff: 1. L’ufficio per la gestione del personale infermieristico e tecnico 2. L’ufficio per le attività amministrative di supporto e di segreteria Le unità di staff più comunemente attivate attengono alla sfera clinica organizzativa (ECM e gestione operativa del personale sanitario non medico). Assetto formale interno: Le unità di staff Autonomie economico-gestionali Supporto all’elaborazione delle strategie aziendali (attraverso la partecipazione al collegio di direzione) negoziazione del budget economico interno al dipartimento; negoziazione del budget degli investimenti (technology assessment) gestione delle risorse infrastrutturali e tecnologiche comuni del dipartimento; assegnazione dei premi di risultato proposta delle nomine dei responsabili di unità operativa attuazione dei modelli organizzativi reporting sull’attività svolta Autonomie clinico-organizzative Analisi dei gap di professionalità e elaborazione dei piani di formazione ECM per medici, infermieri e personale tecnico; governo del personale infermieristico e tecnico (turnistica e organizzazione del lavoro) Elaborazione e attuazione di modelli di valutazione della qualità basati su indicatori e su meccanismi di peer review (medical o clinical audit); Elaborazione e attuazione dei protocolli diagnostico terapeutici; Organizzazione della libera professione intramuraria; Le unità di staff Funzioni dipartimentali di staff Indipendenti dal grado di dipartimentalizzazione Correlate con il grado di dipartimentalizzazione Epidemiologia clinica Controllo di gestione Formazione continua ECM Amministrazione del personale Gestione sistema informativo Amministrazione contabile Quality management Technology assessment Economato-provveditorato Le unità di staff 54% 24% 22% Gestione approvvigionamenti 30% 10% 73% 22% 5% 0% 32% 38% Gestione personale sanitario non medico Controllo di gestione 70% 20% 10% Gestione sistemi informativi 40% 40% 20% Gestione ECM 20% 30% Parzialmente decentrate a livello dipartimentale (persona fisica) Totalmente accentrate a livello aziendale 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Parzialmente decentrate a livello dipartimentale (unità di staff) Il modello del Policlinico universitario “A. Gemelli” Giunta di Dip. Comitato di di Dip. Dip. Comitato Direttore dipartimento Coordinamento operativo Area Direzione Generale Controllo di gestione Case-managers RID Servizio Infermieristico Area Direzione Sanitaria UO RAD UO UO UO Area Direzione Amministrativa I ruoli di integrazione – Ruoli gestionali • Responsabile amministrativo di dipartimento (funzionario amministrativo di dipartimento) • Responsabile infermieristico di dipartimento – Ruoli di integrazione assistenziale • Responsabile dei Servizi Sanitari • Nurse coordinator o Case manager • “Hospitalist” Dipartimentalizzazione e governo clinico: l’adozione di “ruoli di integrazione” in tre casi aziendali Policlinico Universitario (Lazio) Irccs Pediatrico (Lazio) A.O.U. Toscana Anno costituzione 2001-2002 e 2005 2002 2003 Integrato (Università/SSR) NO NO SI Progressiva Radicale Radicale Regolamento Unico Uno per dipartimento Unico Forte/Debole[2] Forte Debole Forte Verticale Funzionale Verticale NO NO SI (Servizi amministrativi) Implementazione progressiva/radical e[1] Verticale/funzionale [3] Organi di staff dipartimentale (UO) Dipartimentalizzazione e governo clinico: l’adozione di “ruoli di integrazione” in tre casi aziendali Organi di staff dipartimentale (UO) Policlinico Universitario (Lazio) Irccs Pediatrico (Lazio) A.O.U. Toscana NO NO SI (Servizi amministrativi) Ruoli di integrazione -Responsabile amministrativo -Responsabile infermieristico Gruppi interdipartimentali (formalizzati) -Centro interdipartimental e di senologia -Centro interdipartimental e di oncologia -Funzionario amministrativo -Caposala o Capotecnico coordinatore SI -Responsabile amministrativo -Responsabile infermieristico -Responsabile dei servizi sanitari SI I “Business Managers” A.O.U. Toscana Irccs Pediatrico (Lazio) Policlinico Universitario (Lazio) Job Description Job description Job Description Coadiuva, per quanto di sua competenza, il Direttore del Dipartimento nel processo di budget, nella rilevazione dei fabbisogni e nella gestione e monitoraggio delle attività; Garantisce il supporto amministrativo per le attività di gestione dei servizi alberghieri, sanitari, logistici ed economali e per le attività di gestione e mantenimento dei beni patrimoniali; Provvede alle attività amministrative relative alla gestione economica del Dipartimento; Provvede all’attività di gestione del personale, per quanto di sua competenza; Cura e gestisce le componenti amministrative dei processi sanitari, quali ticket, CUP, esenzioni, iscrizioni, referti, accettazione, flussi informativi e quant’altro necessario; Garantisce, per il tramite del personale amministrativo, il soddisfacimento delle necessità logistiche del Dipartimento e delle S.O.D. in esso comprese. Garantisce l’interazione tra il Dipartimento e la Direzione dei servizi amministrativi; offre supporto al Coordinatore di Dipartimento, ai responsabili di Unità Operativa e al Caposala o Capotecnico coordinatore; garantisce la gestione delle attività amministrative del Dipartimento e delle singole Unità Operative ad esso appartenenti e l’assistenza al Coordinatore di Dipartimento, secondo i principi e le procedure definiti dalle Direzioni competenti dell’Ospedale; partecipa alla elaborazione degli obiettivi di budget e del progetto di budget annuale, garantendo il supporto al Coordinatore di Dipartimento ed ai responsabili di Unità Operativa e agendo da interfaccia con i competenti settori della Direzione dei servizi amministrativi; partecipa alla gestione delle attività dipartimentali connesse alla garanzia della sicurezza e alla tutela dell’ambiente e dei posti di lavoro (ex l. 626/94); svolge attività di segreteria del Comitato di Dipartimento e dell’Assemblea di Dipartimento e, in generale, attività connesse all’assistenza offerta al coordinatore di Dipartimento per tutte le pratiche di carattere amministrativo. Supporta il Direttore di Dipartimento nella pianificazione e nella gestione del Budget svolgendo analisi gestionali in collaborazione con i vari responsabili afferenti al Dipartimento, curando la raccolta dei report e la loro diffusione; effettua revisioni periodiche per il monitoraggio della Gestione economica (analisi degli scostamenti, trend, rischi/opportunità, azioni correttive, ecc.); fa da raccordo tra il Dipartimento e gli uffici tecnico amministrativi del Policlinico per l’attuazione delle delibere della Direzione di Sede e della Giunta di Dipartimento; assicura l’applicazione dei processi e delle procedure aziendali e collabora alla loro eventuale definizione/revisione; svolge funzioni di segretario di Giunta e coordina le attività del personale di segreteria del Dipartimento; garantisce, in termini di coordinamento e supervisione, la redazione dei turni di guardia mensili del personale medico del Dipartimento; analizza e propone, in collaborazione con il RID, interventi organizzativi finalizzati alla soddisfazione del paziente. Training formativo di base Training formativo di base Training formativo di base Laureato con esperienza interna Diplomato laureato Permanenza in azienda Permanenza in azienda Permanenza in azienda Min 7-8 anni 27 anni (media) 7-8 anni I “Business Managers” Dipendenza Gerarchico-Funzionale Risponde gerarchicamente al responsabile del controllo di gestione e funzionalmente al Direttore di Dipartimento Job description Partecipazione all’attività di pianificazione del budget di Dipartimento Partecipazione alla definizione della proposta di budget annuale aziendale Definizione di piani/programmi attraverso cui raggiungere gli obiettivi dipartimentali Supporto in attività di reengineering organizzativo: Supporto al Direttore di Dipartimento nella definizione delle linee di attività necessarie per raggiungere gli obiettivi economici di budget e nella sensibilizzazione dei responsabili delle Unità Operative rispetto al razionale utilizzo delle risorse Verifica dei dati e analisi del consumo di risorse attraverso un monitoraggio continuo; Semplificazione dei processi comunicativi a tutti i livelli e diffusione informazioni all'interno del dipartimento e tra il dipartimento e gli uffici tecnico-amministrativi; Relazioni funzionali con gli uffici tecnico-amministrativi per stipula di convenzioni, formulazione e successivo monitoraggio delle richieste presentate dal Comitato di Dipartimento ai Servizi tecnico-amministrativi, problemi routinari; Funzioni di segreteria di giunta di dipartimento e coordinamento attività del personale di segreteria del dipartimento; Convocazione giunta di dipartimento, stesura del verbale di giunta. Il coordinamento infermieristico A.O.U. Toscana Irccs Pediatrico (Lazio) Policlinico Universitario (Lazio) Job Description Job Description Job Description Collabora direttamente nella definizione dei percorsi assistenziali, nella negoziazione del budget e nella pianificazione operativa, ha la responsabilità dell’organizzazione integrata delle attività infermieristiche assistenziali del Dipartimento. Esercita attività di coordinamento delle attività dei capi sala, Gestisce, sotto la direzione funzionale del Direttore di Dipartimento ed in conformità con le linee guida ed i protocolli operativi delle relative Unità Professionali aziendali, le attività tipiche delle figure professionali di pertinenza, garantendo il coordinamento della loro azione e dell’ottimale utilizzo delle risorse loro affidate. concorda con il RSI la proposta di programmazione annuale delle risorse infermieristiche, ausiliarie e tecniche da all'Amministrazione in sede di definizione del budget, sulla base degli indirizzi definiti dal Comitato di Dipartimento e con l'obiettivo di garantire l'autosufficienza del Dipartimento stesso; sovrintende alla gestione delle risorse infermieristiche, ausiliarie e tecniche assegnate al Dipartimento, promuovendone l'integrazione, l'interscambiabilità e la piena capacità produttiva e assistenziale; collabora con il RSI alla individuazione, sperimentazione e promozione di modelli innovativi dell'assistenza infermieristica. Supporta il Direttore di Dipartimento al raggiungimento dei livelli ottimali di assistenza attraverso l’elaborazione dei piani di lavoro per il personale infermieristico, tecnico e ausiliario; Collabora con il Dirigente del Servizio Infermieristico alla programmazione e alla pianificazione dell’assistenza infermieristica in collaborazione con la Dirigenza infermieristica programma e coordina i meccanismi di mobilità interdipartimentale, si occupa della risoluzione delle problematiche quotidiane connesse alla copertura dei turni; programma, organizza e valuta l’inserimento del personale neoassunto; promuove e adotta un comportamento orientato al mantenimento di un buon clima organizzativo, contribuisce alla gestione delle risorse strutturali, tecnologiche e di materiali di consumo; contribuisce alla definizione degli standard e all'individuazione degli indicatori di verifica di efficacia, efficienza, economicità e qualità delle prestazioni erogate dal dipartimento; favorisce l’integrazione fra le diverse professioni presenti all'interno del dipartimento, permettendo il raggiungimento congiunto degli obiettivi concordati; collabora alla definizione dei piani di aggiornamento e di formazione del personale infermieristico, tecnico e ausiliario; elabora protocolli assistenziali, con la collaborazione del Servizio Infermieristico, verificando l’applicazione dei protocolli Il responsabile dei servizi sanitari dipartimentali A.O.U. Toscana Coadiuva il Direttore di Dipartimento nella gestione del budget assegnato; Gestisce gli aspetti connessi con la tutela della salute dei lavoratori e dei pazienti; Sovrintende alle problematiche di tutela dell’igiene ambientale; Cura l’attività di raccolta, trasporto, stoccaggio e smaltimento dei rifiuti ospedalieri; Controlla le attività di pulizia, disinfezione, disinfestazione e sterilizzazione; Collabora nella definizione delle strategie e dei protocolli di lotta contro le infezioni ospedaliere ed occupazionali. Training formativo di base 6 esperienza direzione sanitaria di presidio 8 acquisiti ad hoc per concorso Progettare il dipartimento significa definire … • (grado di dipartimentalizzazione) – il grado di decentramento di autonomie e responsabilità; • (assetto formale interno) – il modello organizzativo interno al dipartimento; • (criteri di dipartimentalizzazione) – le modalità di accorpamento delle unità operative complesse e semplici; • (progettazione micro-strutture) – le microstrutture e le posizioni organizzative; • (coordinamento) – la selezione dei meccanismi di coordinamento. La standardizzazione dell’assistenza Input Output Outcome Processo Assistenza Standardizzazione • capacità • materie (farmaci e presidi) • tecnologie Standardizzazione dell’assistenza • Modalità e tempi di lavoro • Regole uso servizi diag/ter • Programmazione Indicatori std. • efficienza • appropriatezza • qualità percepita Indicatori std. • efficacia • salute I meccanismi di coordinamento Meccanismi di coordinamento Standardizzazione dei processi assistenziali Standardizzazione degli output e degli outcomes Standardizzazione delle capacità Soluzioni adottate nel dipartimento Protocolli diagnostico terapeutici Medical e clinical audit Epidemiologia clinica Sistemi di classificazione Programmi di studio delle scuole di specializzazione Piani formativi per il programma Educazione continua in medicina (ECM) per medici e personale sanitario Standardizzazione delle norme culturali Diffusione della sensibilità organizzativa e delle responsabilità gestionali Diffusione dell’Evidence Based Medicine I meccanismi di coordinamento Per trattare una serie di problematiche in modo congiunto e coordinato tra unità operative appartenenti a Dipartimenti differenti, si procede alla costituzione dei: G.O.I.P. – Permanenti G.O.I.T. – Temporanei Gruppi Operativi Interdipartimentali Gruppi Operativi Interdipartimentali I meccanismi di coordinamento Direttore genergale Organi collegiali Staff Direttore Amministrativo Dipartimento di medicina Dipartimento di chirurgia Riabilitazione Degenza ordinaria medica Day hospital med. Ambul. Med e diag. Degenza ordinaria chirurgica Gestione pazienti con K-polmonare Competenze multidisciplinari Dipartimento dei servizi Daysurgery Chirurgia abulat. Day hospital chirurgico Servizi igienico-organizzativi Processi trasversali Direttore presidio quality management, epidemiologia clinica, marketing, valutazione tecnologie, ICT Processi amministrativi e tecnici Dipartimento amministrativo Direttore sanitario Competenze specialistiche Team multidiciplinare (GOIP - formalizzato) Comunità della pratica (informale) Ruoli di integrazione (case managers) FINE