RETI TERRITORIALI: LA REALIZZAZIONE DELLA LEGGE 68/99 IN TOSCANA DGR 1154/09 ROMA 19 FEBBRAIO 2010 MARIO SERRANO IL PUNTO DI PARTENZA REGIONALE 1. LEGGE 381/92: DIFFICOLTA’ DELLA COOPERAZIONE “B” A FARSI IMPRESA SOCIALE, CON CONSEGUENTE PRESENZA LIMITATA A ESTERNALIZZAZIONI DI LAVORI A BASSA PROFESSIONALIZZAZIONE IN AREE LIMITROFE AI SERVIZI STESSI 2. LEGGE 68/99: FREQUENTE UNA INSUFFICIENTE INTEGRAZIONE TRA POLITICHE DEL LAVORO E DI SALUTE MENTALE. APPLICAZIONE DELLA LEGGE SODDISFACENTE SOLO IN POCHE REALTA’ 3. DSM: FREQUENTE ASSENZA DI UNA OPERATIVITA’ STRATEGICA DEI DSM SUL TEMA LAVORO. ASSENZA DI INFORMAZIONI ROUTINARIE NEI SISTEMI INFORMATIVI CON CONSEGUENTE DIFFICOLTA’ AD AZIONI DI SEMPLICE MONITORAGGIO RIPENSARE IL MODELLO A. I C. DIURNI RIESCONO AD ANDARE OLTRE L’INTRATTENIMENTO? A. TENERLI “OCCUPATI” , COMUNQUE B. ATTIVITA’ SENZA UNA VERA “IDEA PROGETTO” B. INSERIMENTO: LAVORATIVO O SOCIO-TERAPEUTICO? A. SIMILI TUDINI: A. UTILIZZO DI UN SETTING DI LAVORO B. ATTIVAZIONE DI BORSE LAVORO B. DIFFERENZE: A. MANCANZA DI OBIETTIVI B. MANCANZA DI MONITORAGGIO C. IL LAVORO E’ UN PROBLEMA DEL SERVIZIO SOCIALE? A. IL TRADIZIONALE APPROCCIO BIOMEDICO ED IL MODELLO AMBULATORIALE RIDUCONO IL PROBLEMA AD UNA QUESTIONE DI ACCESSO AL MERCATO B. CONSEGUENTE DELEGA AL SERVIZIO SOCIALE: SE IL PROBLEMA E’ CERCARE IL LAVORO, ALLORA DEVONO FARLO LE ASSISTENTI SOCIALI E NON I MEDICI CAREER STRADA CARRAIA JOB MUCCHIETO DI LEGNA O CARBONE L’OCCASIONE DELLA RICERCA PRO.P - ISFOL HANNO PARTECIPATO AI LAVORI REGIONE TOSCANA ISFOL PERFORMAT ASSOCIAZIONI: UFFICI LAVORO DI: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. AREZZO FIRENZE GROSSETO LIVORNO PISA PISTOIA SIENA DSM DI: 1. AREZZO, 1. L’ALBA DI PISA 2. FIRENZE, 2. MEDITERRANEO DI LIVORNO 3. GROSSETO, 3. SANTAROSA DI FIRENZE 4. LIVORNO, 5. SIENA; SDS DI : • FIRENZE LA MODALITÀ DI LAVORO 1) MESSA A FUOCO DELLE IDEE PROGETTO DA CONDIVIDERE CON GLI ATTORI SOCIALI DEL TERRITORIO 2) VERIFICA DELLE ESPERIENZE IN ATTO 3) INDIVIDUAZIONE DELLE AZIONI DI GOVERNANCE REGIONALE 4) SE PER I DISABILI PSICHICI LA 68 HA PRODOTTO SCARSI RISULTATI IN TUTTA ITALIA OCCORRE PUNTARE SU PRATICHE IN GRADO DI RIBALTARE LA DISPARITÀ 5) REVISIONE DELLE METODOLOGIE CON CUI SI COSTRUISCONO I PROGETTI DI INSERIMENTO LAVORATIVO D.G.R. 1154/09 LO SCHEMA TIPO DELLA CONVENZIONE OGGETTO E FINALITA’ DELLA CONVENZIONE 1. SVILUPPARE SINERGIE TRA I SOGGETTI PUBBLICI (USL/SDS/PROVINCIA) PER COSTRUIRE PERCORSI PERSONALIZZATI CHE PERMETTANO IL RECUPERO DELLE ABILITÀ SOCIALI NECESSARIE ALL’INSERIMENTO LAVORATIVO DEI DISABILI PSICHICI 2. IMPLEMENTARE VARIE FORME DI TIROCINIO IN AMBITO LAVORATIVO CHE PERMETTANO UNA PIÙ COMPLETA E ACCURATA VALUTAZIONE DELLE POTENZIALITÀ LAVORATIVE DEI DISABILI PSICHICI IMPEGNO DEI SOGGETTI: 1. I DSM GARANTISCONO PERCORSI RIABILITATIVI PROPEDEUTICI AL MONDO DEL LAVORO; 2. IL COMITATO TECNICO E LA COMMISSIONE PROVVEDONO ALLA VALUTAZIONE, DEFINIZIONE E VERIFICA DEI PERCORSI DEDICATI; 3. LE PROVINCE PROMUOVONO LA COLLABORAZIONE CON LE ATTIVITÀ DEI DSM PER LA REALIZZAZIONE DEI PROGETTI E DEI PERCORSI ATTRAVERSO: 1. UN’ATTIVITÀ DI SENSIBILIZZAZIONE PRESSO LE ASSOCIAZIONI DATORIALI, GLI ENTI PUBBLICI E LE COOPERATIVE SOCIALI 2. INDIVIDUAZIONE DELLE IMPRESE ED ENTI DOVE AVVIARE GLI INSERIMENTI ED I TIROCINI; IL GRUPPO DI COORDINAMENTO INTER ISTISTUZIONALE VIENE INSEDIATO UN GRUPPO DI COORDINAMENTO (GCP), POSSIBILMENTE ZONALE, COSTITUITO DA OPERATORI DEL COLLOCAMENTO MIRATO E OPERATORI DELLE UFSMA CHE DEVE: 1. SOSTENERE LE ATTIVITÀ DI VALUTAZIONE 2. ASSICURARE GLI INTERVENTI INDIVIDUALI 3. GARANTIRE LA NECESSARIA INTEGRAZIONE ESITO CONCLUSIVO DELLA VALUTAZIONE DEL GCP 1. 2. 3. 4. COLLOCABILITA’ COLLOCABILITA’ COLLOCABILITA’ COLLOCABILITA’ SENZA INTERVENTO DI MEDIAZIONE; CON INTERVENTI LIMITATI; CON TIROCINIO FORMATIVO CON INTERVENTI ELEVATI; 5. INDIRIZZATI A PERCORSI DI OSSERVAZIONE IN SITUAZIONE LAVORATIVA AL FINE DELLA VALUTAZIONE DELLA SOSTENIBILITÀ ALL’INSERIMENTO LAVORATIVO; 6. PROPOSTI PER UNA NUOVA DIAGNOSI FUNZIONALE; 7. NON ANCORA COLLOCABILI. PRESENZA NEL CTP DI UN ESPERTO INDICATO DAL DSM SCOPO DELL’INTEGRAZIONE TRA CTP E DSM È COORDINARE GLI INTERVENTI PER: 1. CONOSCERE/MONITORARE IL PROBLEMA DISABILITÀ PSICHICA/LAVORO PER APPROFONDIRE LA VALUTAZIONE DEL GRADO DI DISABILITÀ E DELLE CAPACITÀ RESIDUE 2. PROMUOVERE POLITICHE DI COOPERAZIONE CON IL MONDO DELLA FORMAZIONE E DELLE IMPRESE, FINALIZZATE A PREVEDERE L’ORGANIZZAZIONE DEI VARI TIPI DI TIROCINIO E MONITORARE GLI INSERIMENTI AL LAVORO 3. PROMUOVERE POLITICHE DI MANTENIMENTO AL LAVORO DEL DISABILE PSICHICO PERCORSI INTEGRATI PER TUTTI A. PER GLI ISCRITTI: PERIODICO MONITORAGGIO E RIVALUTAZIONE DELLA COLLOCABILITÀ CON AGGIORNAMENTO DEI DATI B. PER I NON ISCRITTI IN CARICO AL DSM: PERCORSI INDIVIDUALIZZATI DI RIABILITAZIONE: 1. VALUTAZIONE/MIGLIORAMENTO DELLE COMPETENZE “TRASVERSALI” O “GENERICHE” 2. SUPPORTO ALL’UTENTE IN MERITO ALLA CERTIFICAZIONE DI INVALIDITÀ, 3. CONSULENZA NELLO SVOLGIMENTO DELLE PROCEDURE PER LA CERTIFICAZIONE 4. ACCOMPAGNAMENTO AI SERVIZI PER L’IMPIEGO PER LA PRESA IN CARICO. IL “PROGETTO INDIVIDUALIZZATO” 1. IL GRUPPO DI COORDINAMENTO PREDISPONE E DISCUTE CON L’UTENTE IL SUO PROGETTO INDIVIDUALIZZATO 2. PER L’ACCETTAZIONE SI RITIENE NECESSARIA LA SOTTOSCRIZIONE DEL PROGETTO 3. PER OGNI SOGGETTO SAREBBE OPPORTUNO INDIVIDUARE UNA FIGURA CON FUNZIONE DI ACCOMPAGNAMENTO E SOSTEGNO DELLA PERSONA NEL PERCORSO DI INSERIMENTO FORMATIVO E RIABILITATIVO (L’OPERATORE REFERENTE DEL DSM E IL TUTOR DEL CENTRO PER L’IMPIEGO). LE ATTIVITÀ FORMATIVE 1 1. I TIROCINI DI OSSERVAZIONE: SONO TIROCINI, I CUI PROGETTI VENGONO ELABORATI NELL’AMBITO DELLE ATTIVITÀ DEL GRUPPO DI COORDINAMENTO, LA CUI FUNZIONE È QUELLA DI FORNIRE ELEMENTI PIÙ COMPLETI ED INDICATIVI PER LA VALUTAZIONE ATTRAVERSO L’OSSERVAZIONE DIRETTA DELL’INDIVIDUO IN UN CONTESTO LAVORATIVO. PER QUESTI TIROCINI È PREVISTA LA PRESENZA DI TUTOR 2. I TIROCINI FORMATIVI E DI ORIENTAMENTO EX ART. 11 L. 68/99 LE ATTIVITÀ FORMATIVE 2 GLI INTERVENTI SONO IN CARICO ALLA PROVINCIA E VENGONO PREVISTI SULLA BASE DI: 1. SPECIFICI PROGETTI INDIVIDUALIZZATI 2. AREE DI COLLOCAZIONE, DISPONIBILITÀ DEI DATORI DI LAVORO (AZIENDE PROFIT E NO PROFIT) AD EVENTUALI COLLOCAZIONI LAVORATIVE SUCCESSIVE 3. ADESIONE DEL SOGGETTO E DELL’IMPRESA COINVOLTA AL PERCORSO DI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DELL’ESPERIENZA. 4. L’AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DISPONE L’AFFIANCAMENTO AL LAVORATORE DI TUTOR IL MONITORAGGIO OGNI PERCORSO INDIVIDUALIZZATO DEVE ESSERE MONITORATO DAL GRUPPO DI COORDINAMENTO ATTRAVERSO: 1. IL LAVORO DI TUTORAGGIO DI PERSONALE SPECIALIZZATO 2. UN SISTEMA DI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE CHE SI AVVALGA DELLA RACCOLTA E DELL’ANALISI DEI DATI. GLI INTERVENTI PER IL MANTENIMENTO DEL LAVORO IN CASO DI NECESSITÀ IL GRUPPO DI COORDINAMENTO PROVVEDA A: 1. INDIVIDUARE UN PIANO DI AZIONI DI SOSTEGNO PER IL MANTENIMENTO DEL LAVORO 2. CONCORDARE LE AZIONI CON I DATORI DI LAVORO 3. COORDINARE GLI INTERVENTI INDIVIDUALIZZATI: 1. DI TUTORAGGIO 2. DI FORMAZIONE 3. DI ATTIVAZIONE DEI SERVIZI SOCIO-SANTARI ONERI ECONOMICI 1. IL SERVIZIO LAVORO DELLA PROVINCIA, LE AZIENDE USL/SDS E/O CONFERENZE ZONALI DEI SINDACI SI IMPEGNANO A METTERE A DISPOSIZIONE IL PERSONALE DELLE RISPETTIVE AMMINISTRAZIONI COINVOLTO NEI PERCORSI INTEGRATI. 2. LA PROVINCIA SI IMPEGNA A RISERVARE RISORSE ECONOMICHE FINALIZZATE AI PERCORSI INDIVIDUALIZZATI ATTRAVERSO L’APPLICAZIONE DELLA PRESENTE CONVENZIONE 3. LE CONVENZIONI POSSONO PREVEDERE INCENTIVI ECONOMICI, BORSE LAVORO E RISORSE PER L’ATTIVAZIONE DEI TUTORAGGI INFORMAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE 1. DIFFONDERE LA CULTURA DELLA SALUTE, DELL’ACCOGLIENZA E DELL’INTEGRAZIONE DEL DISABILE NEL MONDO DEL LAVORO 2. SENSIBILIZZARE LE IMPRESE PUBBLICHE E PRIVATE SU TEMI DI LOTTA ALLO STIGMA, CONOSCENZA DELLE PROBLEMATICHE DELLA SALUTE MENTALE E DEL BENESSERE ORGANIZZATIVO 3. PROMUOVERE PERIODICAMENTE INIZIATIVE PUBBLICHE SUL LAVORO DEI DISABILI PSICHICI. INDICATORI PER LA VALUTAZIONE PRESENZA/ASSENZA GCP DISTRETTUALE PRESENZA/ASSENZA TUTOR PER TIROCINI L.68/99 PRESENZA/ASSENZA TUTOR PER ALTRI PERCORSI N° AVVIAMENTI AL LAVORO ATTIVATI N° AVVIAMENTI AL LAVORO INTERROTTI N° TIROCINI FORMATIVI DI ORIENTAMENTO PROPOSTI N° TIROCINI FORMATIVI DI ORIENTAMENTO ATTIVATI N° TIROCINI FORMATIVI DI OSSERVAZIONE PROPOSTI N° TIROCINI FORMATIVI DI OSSERVAZIONE ATTIVATI N° TIROCINI FORMATIVI DI OSSERVAZIONE CONCLUSI N° CASI ESAMINATI DAL GRUPPO DI COORDINAMENTO DURATA 1. LA DURATA PREVISTA È DI TRE ANNI, CON POSSIBILITÀ DI RINNOVO DOPO UNA VALUTAZIONE DEI RISULTATI CONSEGUITI 2. GLI ENTI FIRMATARI SI IMPEGNANO A FORMULARE UN DOCUMENTO A CADENZA ANNUALE DI PROGRAMMAZIONE E COORDINAMENTO DEGLI INTERVENTI PUNTI DI FORZA 1 1. COSTITUZIONE DI UN “GRUPPO INTER ISTITUZIONALE” PER COORDINARE LE VARIE AZIONI UTILI 2. TUTTI DEVONO AVERE “UN PROGETTO INDIVIDUALIZZATO” 3. GLI ISCRITTI HANNO DIRITTO AD UN MONITORAGGIO PERIODICO DELLA LORO SITUAZIONE PUNTI DI FORZA 2 INDIVIDUAZIONE DI QUATTRO STRUMENTI INDISPENSABILI: 1. I TIROCINI IN SITUAZIONE LAVORATIVA COME SETTING PRIVILEGIATO; 2. IL SUPPORTO CONTINUO DI TUTOR ESPERTI COME BISOGNO SPECIFICO DELLA DISABILITÀ PSICHICA; 3. IL TRATTAMENTO PRECOCE DELLO STRESS COME PREVENZIONE DELLE INTERRUZIONI; 4. LA BORSA LAVORO COME STRUMENTO DI RAFFORZAMENTO MOTIVAZIONALE E DI RUOLO CRITICITA’ 1 QUANDO SI RIVOLGONO PER LA PRIMA VOLTA AI SERVIZI MOLTI UTENTI SONO ANCORA IN CONDIZIONE LAVORATIVA ATTIVA CRITICITA’ 2 C’È UNA DIMINUZIONE DEI POSTI DISPONIBILI CON IL COLLOCAMENTO MIRATO SE NON SI CREANO ALTRE OFFERTE C’E’ IL RISCHIO CHE SI SVILUPPI UN’AREA DI “PARCHEGGIO” CRITICITA’ 3 LA LEGGE 68 SI APPLICA SOLO A SOGGETTI CON PIU’ DI 14 DIPENDENTI E PREVEDE UN CALCOLO DI OBBLIGO MOLTO RIDOTTO RISPETTO AL NUMERO DI DISABILI CRITICITA’ 4 NON TUTTI I DISABILI PSICHICI ISCRITTI SONO IN CARICO AI DSM 1. ALCUNI SONO IN CARICO AD ALTRI AGENZIE SANITARIE (PRIVATI, UNIVERSITÀ) 2. ALTRI ANCORA NON SONO PIÙ IN CARICO A NESSUNO CRITICITA’ 5 MALGRADO IL GRAN PARLARE DI INTEGRAZIONE PERMANE UNA DIFFUSA SENSAZIONE CHE GLI ENTI PUBBLICI CONTINUINO A LAVORARE SECONDO LOGICHE SEPARATE E FRAMMENTATE. PROSPETTIVE 1 MONITORARE LA IMPLEMENTAZIONE DELLA CONVENZIONE NELLE REALTA’ LOCALI PROSPETTIVE 2 RIPENSARE COMPLETAMENTE IL PROGETTO DI PRESA IN CARICO FOCALIZZANDO I PROBLEMI EMERGENTI SUL LAVORO GIA’ NELLE PRIME FASI PROSPETTIVE 3 OCCORRE UTILIZZARE IL SISTEMA INTERISTITUZIONALE MESSO IN PIEDI PER COINVOLGERE ANCHE I SOGGETTI PRODUTTIVI CHE NON HANNO OBBLIGHI PROSPETTIVE 4 PERCENTUALE DI APPALTI RISERVATI DAI SOGGETTI PUBBLICI X COOP B