LA COMUNICAZIONE ECOLOGICA
… ALCUNE TRAPPOLE DELLA COMUNICAZIONE
… ALCUNE POSSIBILITÀ DI SUPERAMENTO
E
a cura di Gaetano de Bari
Counselor Biosistemico
e Incaricato regionale al settore PNS
Bari, 13 novembre 2011
Per entrare nel merito del tema proposto dalla
Formazione Capi, come pattuglia PNS, pensiamo
sia opportuno fare un passo indietro a quanto
previsto dal Patto Associativo che stabilisce che la
Comunità Capi “... cura l'attuazione del progetto
educativo, l'unitarietà della proposta scout ...”
concetti che implicano la necessità dello "sforzo",
richiesto a ciascuna equipe di unità, di animare i
ragazzi/e della "propria" unità, nell'ottica più ampia
della proposta "unitaria" che la Co.Ca. dovrebbe
aver fatto attraverso l'elaborazione del "progetto
educativo di gruppo", a partire dai lupetti/coccinelle
del proprio branco/cerchio, fino alla partenza degli
R/S.
Con il Patto Associativo del 1974 emerge, cioè, un
concetto di "corresponsabilità educativa" che
costituisce una "rivoluzione culturale" soprattutto
per i capi di provenienza ASCI, legati ad una
tradizione consolidata di capo ... "lupo solitario",
abituato a svolgere il suo servizio educativo da solo,
con l'eventuale aiuto di uno/due Rover, e che si
confrontava con gli altri capi unità del proprio
gruppo, in una "direzione di gruppo", che "è
costituita dal Capo Gruppo, dall'Assistente
Ecclesiastico del Gruppo, dai Capi ed Assistenti
Ecclesiastici delle singole Unità; essa cura il buon
andamento del Gruppo" (art. 54, Norme Direttive
ASCI - 1970).
Assicurare "il buon andamento del gruppo" è cosa
ben diversa dal curare l'attuazione del progetto
educativo e l'unitarietà della proposta scout,
compiti che, come abbiamo visto prima, ora
competono ad una intera Comunità Capi.
A conferma delle diverse situazioni di "gestione" del
gruppo scout ASCI rispetto al gruppo scout AGESCI,
ricordiamo che uno degli aspetti più problematici e
frequenti che si verificava nei gruppi ASCI era la
difficoltà di "dialogo" tra le unità (qualcuno la
chiamava "politica dei cassetti chiusi"), che tra
l'altro comportava una notevole emorragia di ragazzi
nei vari passaggi branco - reparto e reparto - clan
(proprio perché mancava un reale dialogo tra capi,
una reale proposta educativa "unitaria" di gruppo).
Diversa era la situazione dei gruppi AGI, che già
prima della costituzione dell'AGESCI si ispirava ad
un modello organizzativo di gestione comunitaria
dell'intero gruppo.
Probabilmente il concetto di "corresponsabilità
educativa" di tutti i ragazzi del gruppo, come
prevede il nostro Patto Associativo, ha bisogno
ancora di supporti educativi che ne aiutino
l'attuazione: abbiamo bisogno di educarci tutti al
"gioco di squadra", che probabilmente aiuterebbe
a risolvere alla radice il problema dell'insorgenza
dei conflitti.
La Comunicazione Ecologica può essere uno
strumento al servizio del “gioco di squadra”
Legge di Botti sulla
collaborazione di staff
Il lavoro di staff moltiplica il tempo di
decisione per il quadrato del numero
dei suoi membri.
Postulato di Mazzucchelli
Gli argomenti sui quali si è tutti
d’accordo richiedono ore di discussione.
Legge di Chierichetti
del capo gruppo
Il capo gruppo non si lamenta mai dei
programmi degli staff.
Almeno finché non li ha letti.
ESTENSIONE DI CARU’
Alcuni staff attirano critiche
per il solo fatto di esistere.
FORMULA DI SANTICCHIA
o «della produttività della CO.CA.»
In ogni riunione, il 95% del tempo è
occupato dalle varie ed eventuali.
ASSIOMA DI ERCOLINO
All’assemblea di zona vanno tutti
quelli che hanno finito le scuse.
La Comunicazione Ecologica
Con il termine «Comunicazione Ecologica» viene
indicata l'applicazione dei principi ecologici alle
relazioni umane: coltivare le risorse di ogni
persona, rispettare la diversità e, nello stesso
tempo, mantenere una coesione globale in modo
che le persone possano agire insieme per un
obiettivo comune.
Come nella natura, così tra gli esseri umani c'è un
equilibrio tra bisogni individuali e crescita della
totalità.
Pertanto le parole chiave nella Comunicazione
Ecologica sono:
«Risorse»
«Crescita»
«Individualità»
«Totalità»
Equilibrio tra individuo e gruppo: un dilemma che
ha bisogno di una soluzione
Ogni gruppo richiede un equilibrio tra il
soddisfacimento dei bisogni individuali e il
raggiungimento degli obiettivi generali.
Le ideologie, capitalista e comunista, non sono
riuscite a risolvere la questione dell'equilibrio ed
è per questo che la nostra tradizione culturale
scinde l'individuo dal suo gruppo.
I concetti di «individualismo» e «collettività»
sembrano antagonistici invece che, come sono
realmente, interdipendenti e reciprocamente
utili.
Il dilemma è: quale può essere la soluzione tra
bisogni individuali e crescita del gruppo?
La risposta è: l'ecologia.
La parola «ecologia» deriva dalla radice greca
«oikos» (casa).
Questo significa che l'uomo vive in una casa, e il
suo significato è esteso alla natura e all'ambiente
globale.
Il punto è che l'uomo e l'ambiente che lo circonda
richiedono un'integrazione.
Comunicazione ecologica: rispetto dell'individuo e
del contesto
Che cosa intendiamo, quindi, quando definiamo il
divenire ecologico della comunicazione?
Intendiamo che la comunicazione rispetta
l'equilibrio tra i bisogni dell'individuo e gli scopi
del gruppo.
Il «principio ecologico» nella comunicazione ci porta
a rispettare l'individuo («rispettare la diversità»)
e nello stesso tempo a cooperare con il gruppo
(«rispettare il contesto»).
Essa favorisce la reciproca crescita ed evoluzione
della persona e del suo contesto ed evita che una
parte subisca danno a vantaggio dell'altra.
«Coltivare le
decisionale
risorse»:
espressione
e
processo
Tutti quelli che appartengono al gruppo hanno il
diritto di prendere la parola durante la
discussione e quindi di condividere l'opportunità
di prendere decisioni.
Coltivare le proprie risorse in una situazione di
gruppo significa avere l'opportunità di usare le
proprie piene capacità espressive nel discutere
del progetto di gruppo: il problema, i fatti, le
interpretazioni, le preferenze personali e le
soluzioni collettive.
«Coltivare le nostre risorse» significa anche che
usiamo le nostre capacità permettendone con il
loro uso, che esse crescano e si sviluppino
Espressione e scelta decisionale rappresentano due
di queste capacità fondamentali.
Il gruppo gerarchico non coltiva le nostre risorse in
quanto il Leader domina la discussione e poi
prende la decisione.
Invece, il gruppo guidato dalla comunicazione
ecologica si sforza di raggiungere un doppio
obiettivo:
a) la realizzazione di ogni membro (attraverso la
piena espressione)
b) il raggiungimento dello scopo collettivo.
Vi sono, tuttavia, alcuni problemi da superare.
«Quanta espressione individuale! Che caos quanti
conflitti!»:
Cosa offre la Comunicazione Ecologica?
Offre metodi di rigorosa autoregolazione ai membri
del gruppo e un facilitatore aiuti a mantenere il
flusso positivo della comunicazione.

… alcune trappole della comunicazione
e alcune possibilità di SUPERAMENTO
Dogmatismo
… dalla verità da mandar giù …
“… tu devi/ puoi/ ...”
“… noi dobbiamo/ proponiamo/ ...”
“… si deve/ si propone/ …”
Dogmatismo
… a idee su cui riflettere …
“… io vedo cosi …”
“… io credo/voglio che ...”
“… io sento ...”
Moralismo
… dall'espressione indiretta dei propri bisogni …
Ognuno deve partecipare ...
Tutti noi dobbiamo considerare ...
Voi dovete riconoscere ...
Moralismo
… all'espressione diretta e liberante …
Vorrei ...
Per quanto mi riguarda ritengo ...
Io sento che ...
Dispersività
… dal zig zag fra temi e questioni …
... si infatti mi ricordo ...
… tutto ciò mi fa venire in mente ...
… a proposito, dobbiamo pensare anche ...
Dispersività
… alla fedeltà al tema …
… possiamo tornare sul tema?
… ciò che dici è interessante ... lo possiamo
discutere dopo?
Dispersività
… alla fedeltà al tema …
… possiamo tornare sul tema?
… ciò che dici è interessante ... lo possiamo
discutere dopo?
Monopolizzazione
… dalla logica del dominio di uno …
“… nessuno ha mai niente da dire, quindi parlo io!
…”
“… bisogna riempire il tempo, tanto qui non parla
nessuno ...”
Monopolizzazione
… ad uno spazio e un tempo su misura
per tutti …
“… prova a dire tutto ciò in maniera più
sintetica ...”
“ciò che dici è importante, possiamo fermarci
per discuterne?”
Dare giudizi “pesanti”
… dalla logica del bianco/nero …
E' una pessima idea !
Hai torto !
E' stato un fallimento !
Dare giudizi “pesanti”
… ad una logica della complessità …
Non sono d'accordo, ho una opinione diversa.
Nella scelta che sostieni vedo più svantaggi che
vantaggi. Vediamoli insieme.
Ci sono conseguenze positive e altre negative ...
Dare giudizi “pesanti”
… ad una logica della complessità …
Non sono d'accordo, ho una opinione diversa.
Nella scelta che sostieni vedo più svantaggi che
vantaggi. Vediamoli insieme.
Ci sono conseguenze positive e altre negative ...
comunque … il lavoro in Gruppo
è essenziale.
Ti permette di dare la colpa a qualcun
altro.
(Arthur Bloch – autore de «La Legge di Murphy»)
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