Corso di Organizzazione Politica
Europea
Anno accademico 2012-13
Lezione X
Il Parlamento Europeo (1)
Le elezioni Europee
LA QUESTIONE DELLA LEGGE ELETTORALE
• Art 138 del Trattato CEE prevedeva che l’Assemblea Parlamentare
elaborasse un progetto per la sua elezione a suffragio universale diretto e la
legge elettorale, ma lasciava al Consiglio di deliberare all’unanimità le
disposizioni per raccomandare agli s.m. di indire le elezioni. Gli s.m.
esitarono a rafforzare, con la legittimità derivante dall’elezione diretta , un
organismo sovranazionale come sarebbe divenuto il Parlamento Europeo.
• Così le prime elezioni dirette furono decise nel 1976 e si tennero solo nel
1979 con le leggi elettorali nazionali.
•
• Il T. di Maastricht prevedeva procedure comuni, ma di fronte all’incapacità
del Consiglio di raggiungere un accordo, il Tr. Di Amsterdam si limita a
prevedere criteri comuni.
•
Le elezioni del PE (1979, 1984, 1989, 1994, 1999,2004) si sono tenute con
leggi elettorali diverse. Le elezioni del PE sono di fatto elezioni nazionali
La decisione del Consiglio
8964/02
Nel 1998 una decisione della Gran Bretagna, che ha modificato la
legge elettorale per il PE , passando dal sistema maggioritario al
sistema proporzionale, apre la via all'adozione di un modello
uniforme
.
Nel 2002 il Consiglio recependo un’opinione del PE del 1998, ha
approvato la decisione 8964/02 che emendava l'atto del 1976
per le elezioni dirette del PE , e stabilivo che le procedure
elettorali debbono essere varianti del metodo proporzionale,
con voto di lista o di preferenza ( o il voto singolo trasferibile per
l'Irlanda e Malta) .
Le leggi elettorali per il PE:
VARIANTI DEL METODO PROPORZIONALE
• Le differenze riguardano:
• la presenza o meno di “soglie di esclusione” (che non
possono superare il 5%)
• -la presenza di un collegio unico nazionale (Portogallo,
Danimarca, Spagna ) o la divisione in collegi (Gran
Bretagna, e Italia ) e la dimensione dei collegi
• il metodo di traduzione dei voti in seggi (d’Hondt è il più
comune)
• -la presenza o meno di voto di preferenza
• -l’omogeneità o la difformità rispetto al sistema elettorale per
le elezioni nazionali (diverso in Francia e Regno Unito)
Incompatibilità
• LE INCOMPATIBILITA’ – Regole stabilite nel 1976
prevedono l’incompatibilità della carica di parlamentare
europeo con quelle di :
• -ministro dei governi nazionali
• -Commissario
• -giudice o avvocato generale della Corte di Giustizia
Europea
• -funzionario comunitario
• Dal 2002 anche:
• -membri del Tribunale di prima istanza
• -del direttorio della BCE
• -Ombudsman europeo
• cioè con le cariche in altre istituzioni europee
Il doppio mandato
Precedentemente “doppio mandato” era esplicitamente vietato
in alcuni paesi (Belgio, Grecia, Spagna) ma praticato in
misura differente negli altri, e particolarmente frequente in
Francia e in Italia.
Doppio mandato : generava assenteismo ed è divenuto più
disfunzionale visto il carico di lavoro decisionale del PE
dall’Atto Unico in poi.
La decisione del 2002 sancisce anche
l’incompatibilità tra mandato parlamentare
nazionale ed europeo, risolvendo una questione
prima lasciata alle legislazioni nazionali .
LA LEGGE ELETTORALE PER IL PE IN ITALIA
Introdotta nel 1979, prevede il metodo proporzionale con voti di
preferenza (fino a 3 ) in quattro grandi collegi .
Le leggi 78 e 90/2004 hanno recepito la decisone del Consiglio del 2002
sancendo:
-il mantenimento della formula elettorale precedente
-l’incompatibilità con la carica di parlamentare europeo anche di
quella di consigliere regionale, oltre che di membro del
parlamento nazionale
-che nelle liste elettorali né l’uno né l’altro sesso debbano
superare i 2/3 dei candidati, prevedendo come sanzioni una
decurtazione pro-quota dei rimborsi elettorali e l’irricevibilità
delle liste qualora composte di candidati di un solo sesso.
Nel 2009 è stata introdotta una soglia di sbarramento del 4%
70
60
50
40
1984
30
20
1994
1989
1979
1999
10
2009
2004
0
1
2
3
4
S1
5
6
7
ASTENSIONISMO AL VOTO
EUROPEO
Specificamente europeo
In Italia :
Politiche 2008
80,5 %
Comunali 2009
76,7 %
Provinciali 2009 69,2 %
Europee 2009 65,0 %
COSA SPIEGA L’ASTENSIONISMO AL VOTO
EUROPEO?
Analisi di dati di sondaggi dopo il voto del 1994 (Blondel, Svanssen e
Sinnott)
FATTORI ISTITUZIONALI-
Spiegano
in
particolare
INVOLONTARIO
l’ASTENSIONISMO
-il fatto che il voto sia obbligatorio (es. Belgio) o no
il fatto che le elezioni si tengano in giorno festivo
o feriale
l’eventuale coincidenza con altre elezioni
(nazionali o amministrative)
COSA SPIEGA L’ASTENSIONISMO AL VOTO
EUROPEO?
FATTORI ATTITUDINALI
Spiegano soprattutto l’ASTENSIONISMO VOLONTARIO
.
-mancanza di interesse per le elezioni europee (la ragione
prevalente delle astensioni volontarie 2 su 5)
-sfiducia in generale nei confronti della politica e dei partiti
politici (in media 26% di astensionisti volontari, varia da
paese a paese , peso rilevante nel Sudeuropa)
-mancanza di informazione sul PE e sulle questioni europee
(intorno a 25%)
-insoddisfazione nei confronti del Parlamento Europeo
LE SPIEGAZIONI DEL VOTO EUROPEO
LE ELEZIONI EUROPEE COME ELEZIONI “DI SERIE B”( Second
rate elections)
(Schmitt e Reif)
• Le elezioni di serie B sono elezioni il cui esito è percepito dagli elettori e dai
partiti come di importanza minore rispetto alle elezioni politiche nazionali.
Poiché la “posta in gioco” è poco conosciuta e comunque percepita come
minore, il comportamento elettorale segue una logica diversa rispetto alle
elezioni politiche nazionali: è maggiore l’astensionismo, come pure la
frequenza del voto di protesta , che “invia un segnale” ai partiti al governo
nazionali.
•
•
•
•
•
•
I risultati tipici delle “elezioni di serie B” sono:
-bassa partecipazione al voto
-migliori risultati dei partiti piccoli e nuovi
-alte percentuali di schede bianche o nulle
-perdita di voti dei partiti al governo
Elezioni del 2009:l'ipotesi delle second rate elections
Aus
Bel
Bulg
Cy
Chz
Dk
Est
Fin
Fr
Ger
Gr
Hun
Ir
It
let
Lit
Lux
Ma
Ol
Pol
Port
Rom
Sconfitta partiti al governo
Successo partitini euroscettici
Successo verdi
SI
Si
no
42,4
no
Si
no
90.04.00
SI
Si
no
38,9
SI
Partecipazione al voto
59,4
no
no
no
28,7
SI
Si
si
59,5
SI
Si
SI
Si
si
40,4
no
no
si
40,6
SI
no
si
43,3
SI
Si
si
52,6
SI
Si
44
36,3
SI
57,6
no
Si
no
65,1
SI
Si
si
53,1
SI
Si
no
no
20,9
si
SI
95,6
78,8
SI
Si
si
36,9
no
Si
no
24,6
SI
SI
36,8
Si
si
27,7
La campagna istituzionale del PE per
le elezioni del 2009
Per contrastare l'astensionismo, e la tendenza dei partiti
a concentrare le campagne nazionali per le elezioni
europee su temi nazionali , nelle elezioni del 2009 il
PE ha condotto una campagna istituzionale per
'avvicinare i cittadini all'Europa e l'Europa ai cittadini'.
La campagna mira a dare visibilità alla dimensione
europea, a sottolineare la salienza delle politiche
europee per i cittadini e a indirizzare il dibattito dei
partiti su temi europei
Il logo della campagna
istituzionale
Campaign logo
11
I temi della campagna istituzionale :conciliazione
tra lavoro e cura
I temi della campagna istituzionale: tutela del
consumatore
I temi della campagna istituzionale: le scelte
energetiche
I temi della campagna
istituzionale:combustibili
Gruppo politico
Numero di seggi
Dati in %
EPP
265
36
S&D
184
25
ALDE
84
11.4
GREENS/EFA
55
7.5
ECR
54
7.3
GUE/ NGL
35
4.8
EFD
32
4.3
NA
27
3.7
Gruppo politico
Numero di seggi
Dati in %
EPP
265
36
S&D
184
25
ALDE
84
11.4
GREENS/EFA
55
7.5
ECR
54
7.3
GUE/ NGL
35
4.8
EFD
32
4.3
NA
27
3.7
Elezioni al PE risultati
Elezioni al PE risultati
Scarica

Corso di Organizzazione Politica Europea Lezione IX