Le Magnitudini i Colori e gli Spettri delle STELLE Rosaria Tantalo – [email protected] - Dipartimento di Astronomia - Padova 8 Novembre 2006 1 Il cielo e le stelle Guardando il cielo in una notte serena e in un zona in cui non c’è inquinamento luminoso, si nota che esso è affollato di oggetti luminosi. Quale di queste stelle è la più luminosa? 8 Novembre 2006 2 Il cielo e le stelle Quando si guarda il cielo si vede subito che le stelle ci appaiono più o meno brillanti (o luminose), ovvero sembrano avere diversa intensità luminosa. Gli studi sulla intensità luminosa delle stelle sono cominciati molto tempo prima che qualsiasi tipo di strumento fosse stato costruito. Ovvero quando l’unico strumento a disposizione per poter misurare l’intensità della luce delle stelle era l’occhio umano!!! 8 Novembre 2006 3 Il cielo e le stelle I primi studi furono fatti da Ipparco di Nicea (astronomo greco) già nel II secolo a.C., e successivamente da Claudio Tolomeo (circa 150 a.C.). I quali divisero le stelle osservate in cielo in sei classi di luminosità. MAGNITUDINI Si parla in genere di magnitudine o di grandezza di una stella: ex.: stella di 1° grandezza stella con magnitudine=1 Ipparco di Nicea Claudio Ptolomeo 8 Novembre 2006 4 La Magnitudine e la Luminosità Man mano che il numero di stelle osservate aumentava diventò sempre più importante riuscire a trovare un modo uniforme per poterne valutare la luminosità. Come possiamo valutare l’intensità di un oggetto e metterla in relazione con la sua classe di luminosità (magnitudine o anche grandezza) individuate da Ipparco? Un contributo decisivo venne dalla fisiologia. Si può dimostrare infatti che: L’occhio umano reagisce alla sensazione della luce in modo logaritmico. 8 Novembre 2006 5 La Magnitudine e la Luminosità 80..100..lampadine Sensazione di luce Saturazione 8 Novembre 2006 1,2,3…lampadine Andamento lineare Nessuna lampadina (buio) Soglia Intensità di luce 7 La Magnitudine e la Luminosità Sensazione di luce La risposta dell’occhio umano (cioè la sensazione di luce) ad uno stimolo luminoso può essere descritta da una funzione logaritmica, la quale ci da una misura della magnitudine apparente S=k x Log(I)+cost 8 Novembre 2006 Intensità di luce 8 Magnitudine apparente La Magnitudine e la Luminosità 8 Novembre 2006 m=k x Log(I) + cost MAGNITUDINI APPARENTI Intensità di luce 9 La Magnitudine e la Luminosità Proviamo a determinare il valore della costante k. Quando vennero fatte le prime misurazioni dell’intensità luminosa, si trovò che il passaggio da una classe di luminosità (magnitudine) a quella subito successiva corrispondeva ad un rapporto fisso fra le intensità. In particolare si osservò che la differenza fra una stella di 1° magnitudine ed una stella di 6° corrispondeva ad un rapporto di circa 100 fra le rispettive intensità di luce. 8 Novembre 2006 10 Magnitudine apparente La Magnitudine e la Luminosità 1 m1 1° grandezza m1–m2=k x Log(I1/I2) m=k x Log(I) + cost 6 m2 6° grandezza 8 Novembre 2006 I2 1 20 40 I1 60 80 100 Intensità di luce 11 La Magnitudine e la Luminosità Siano m1 ed m2 le magnitudini che corrispondono alle intensità I1 e I2, osservate per due diverse stelle. Se la differenza fra le due magnitudini (m1-m2) è -5 mentre il rapporto fra le luminosità (I1/I2) è 100 allora: m1–m2=k x Log(I1/I2) k=-2.5 quindi possiamo scrivere: m1 – m2 = -2.5*Log(I1/I2) 8 Novembre 2006 12 La Magnitudine e la Luminosità Questa formulazione matematica è dovuta a N. R. Pogson (1856) il quale fu il primo ad intuire che la strada per riuscire a misurare le magnitudini stellari era quella indicata dalla fisiologia, dalla quale ha origine la relazione matematica fra lo stimolo (intensità luminosa) e la sensazione (magnitudine). Fu quindi Pogson a stabilire che il rapporto fra l’intensità di una stella 1° grandezza e quella di una stella di 6° grandezza era circa 100. Questo significa che una stella di 1° grandezza è 100 volte più luminosa di una stella di 6° grandezza. 8 Novembre 2006 13 La Magnitudine e la Luminosità m = -2.5*Log(I) + cost L’equazione di Pogson spiega il perché la magnitudine decresce quando la intensità luminosa cresce. Infatti si parla di oggetti brillanti quando la loro magnitudine apparente è molto piccola e viceversa. La magnitudine apparente del Sole, che è l’oggetto più luminoso che vediamo in cielo, è 8 Novembre 2006 m=-26.85 14 -25 -20 Brighter -30 Moon (-12.6) -10 Venere (- 4.4) Sirio (-1.4) -5 0 Numeri più grandi delle magnitudini descrivono oggetti più DEBOLI +5 Naked eye limit (+6) +10 Binocular limit (+10) +15 Plutone (+15.1) +20 Grandi telescopi (+20) +25 +30 8 Novembre 2006 Dimmer Magnitudini -15 Sun (-26.85) HST (+30) 15 La Magnitudine e la Luminosità 8 Novembre 2006 16 La Luminosità e il Flusso Quando si parla di intensità luminosa di una stella in realtà ci si riferisce al FLUSSO di energia, f , ovvero alla quantità di energia proveniente dalla stella che attraversa una superficie unitaria nell’unità di tempo. Questa viene misurata con gli strumenti a terra o nello spazio (ad esempio: l’occhio, i telescopi, etc.). 8 Novembre 2006 17 La Luminosità e il Flusso Prendiamo una stella e disegniamo intorno ad essa delle sfere concentriche di diverso raggio: d1, d2, d3 La quantità di energia che arriva sulla terra per unità di tempo e unità di superficie dipenderà dalla luminosità intrinseca della stella e dalla sua distanza. osservatore a terra 8 Novembre 2006 18 La Luminosità e il Flusso d = la distanza della stella dall’osservatore f = il flusso di energia che arriva a terra per una superficie di 1cm2 e nel tempo di 1sec [erg cm-2 sec-1] L = è l’energia emessa dalla stella nell’unità di tempo [erg sec-1] L f 2 4π d 8 Novembre 2006 dipende dalla luminosità della stella dipende dalla distanza della stella 19 La Luminosità e il Flusso Adesso prendiamo due stelle con la stessa luminosità L (cioè L1 = L2) ma che siano poste a distanze d1 e d2 diverse e confrontiamole fra loro. L’equazione di Pogson ci dice che: m1 = -2.5*Log(f1) + C 8 Novembre 2006 m2 = -2.5*Log(f2) + C 20 La Luminosità e il Flusso L=L1 d1 d2 L f1 4π d12 f2 8 Novembre 2006 L=L2 L 4π d22 21 La Luminosità e il Flusso Calcoliamo la differenza delle magnitudini apparenti usando la formula di Pogson e l’equazione del flusso: m1 – m2 = -2.5*Log(f1/f2) L f 2 4π d m1 – m2 = -5*Log(d2/d1) 8 Novembre 2006 22 La Magnitudine Assoluta E se la stella apparentemente più debole fosse in realtà più brillante ma più lontana? Diventa necessario introdurre una scala di magnitudini assoluta 8 Novembre 2006 23 La Magnitudine Assoluta Quanto apparirebbe brillante una stella se fosse posta alla distanza di 10pc (1pc=3.058x1018cm) ? Applichiamo l’equazione per la differenza di magnitudini: m1 – m2 = -5*Log(d2/d1) M = magnitudine assoluta (stella alla distanza di 10pc) m = magnitudine apparente d = distanza della stella in pc M – m = -5*Log(d/10pc) 8 Novembre 2006 24 La Magnitudine Assoluta Questa può essere scritta anche come: M – m = 5 -5*Log(d) ed è detto MODULO DI DISTANZA Se si conoscono due fra le quantità M, m e d, questa equazione ci consente di trovare la terza. La Magnitudine Assoluta permette di confrontare le luminosità intrinseche delle stelle. 8 Novembre 2006 25 La Magnitudine Assoluta Qual’è la Magnitudine assoluta del Sole? m = -26.85 d = 1AU = 1.496x1013cm = 4.849x10-6pc M = m+ 5 -5*Log(d) 8 Novembre 2006 M=4.72 26 La Magnitudine Assoluta Vediamo altri esempi: Moon: dMoon = 2.57x10-3 AU = 1.25x10-8 pc MMoon = +31.92 mMoon= -12.6 Sirio (a Canis Majoris): dSirio = 2.64pc mSirio= -1.47 MSirio = +1.42 Prendiamo ad esempio Proxima Centauri (a Cen) e determiniamone la distanza: maCen = 0.00 MaCen = +4.4 8 Novembre 2006 daCen = 1.3pc 27 La Magnitudine Assoluta Se vogliamo confrontare la luminosità di due oggetti dobbiamo considerare la loro magnitudine assoluta. Prendiamo la magnitudine assoluta del Sole: L M 2.5Log f cost M 2.5Log cost 2 4π10pc Allo stesso modo prendiamo la magnitudine assoluta di aCen: MaCen L a Cen cost 2.5Log 2 4π10pc per cui: 8 Novembre 2006 MaCen LaCen M 2.5Log L 28 La Magnitudine Assoluta Quale sarà la luminosità di aCen rispetto al Sole? Noi sappiamo che L=3.83x1033 erg/sec e dato che conosciamo le magnitudini assolute di aCen e del Sole: MaCen = +4.4 M=+4.72 LaCen 10 L 8 Novembre 2006 MaCen -M 2.5 LaCen = 5.14x1033 erg/sec 29 La Magnitudine Assoluta Magnitudine Apparente Magnitudine Assoluta Luminosità [erg/sec] Luminosità L/L Distanza [pc] Distanza d/d Sirio -1.47 1.42 8.00x1034 20.89 2.64 5.4x105 a Centauri 0.00 4.40 5.14x1033 1.34 1.3 2.7x105 Sole -26.85 4.72 3.83x1033 1 4.85x10-6 1 Luna -12.6 31.92 5.05x1022 1.3x10-11 1.25x10-8 2.6x10-3 Stella 8 Novembre 2006 30 Gli Spettri Stellari È noto che l’energia emessa dalla stella si distribuisce su tutto lo spettro elettromagnetico. Furono Isaac Newton (1666) prima e Christiaan Huygens (1678) successivamente che evidenziarono la natura “duale” della luce. Infatti mentre il primo sosteneva che la luce fosse costituita da particelle invisibili (fotoni), Huygens affermava che la luce si comportasse come un’onda. (vedi lezione Prof. Corsini). Nel XIX secolo fu Thomas Young che dimostrò come la luce veniva deflessa lievemente dagli angoli producendo un fenomeno di interferenza, e che quindi si comportava effettivamente come un’onda. 8 Novembre 2006 31 Gli Spettri Stellari Michelson e Morley mostrarono, nel 1887, che nel vuoto la velocità della luce è sempre costante: c = 2.997x1010 cm/sec = 2.997x1018Å/sec Se facciamo passare la luce attraverso un prisma, a causa della diffrazione, questa si separa in differenti colori. 8 Novembre 2006 32 Gli Spettri Stellari Questo perché la luce è composta da diverse onde elettromagnetiche le cui velocità nel prisma sono diverse. intensità Ogni colore infatti è caratterizzato da una certa lunghezze d’onda: viene misurata in Å distanza 1Å = 10-8cm 8 Novembre 2006 33 Gli Spettri Stellari Ogni lunghezza d’onda, a sua volta, corrisponde ad una certa frequenza, ovvero al numero di oscillazioni per secondo. Il prodotto fra la lunghezza d’onda e il nr. di oscillazioni corrisponde alla velocità dell’onda: n = c 8 Novembre 2006 n è misurata in Hz = giri/sec 34 Gli Spettri Stellari Nel 1860 James Clerk Maxwell mostrò che la luce doveva essere una combinazione di campo elettrico e magnetico, ovvero che la luce è solo una forma delle onde elettromagnetiche. L’intero insieme di onde elettromagnetiche è chiamato spettro elettromagnetico. 8 Novembre 2006 35 Gli Spettri Stellari Quando la luce passa attraverso un prisma noi vediamo solo un certo intervallo di colori detto Spettro Visibile L’intervallo di lunghezze d’onda coperto dallo spettro visibile è solo una parte dello spettro elettromagnetico. = 6500Å = 4000Å 8 Novembre 2006 36 Gli Spettri Stellari Regione Radio Infrarosso Visibile Ultravioletto Raggi X Raggi Gamma 8 Novembre 2006 Lunghezza d’onda Frequenza > 107 Å < 3x1011 Hz 7000 - 107 Å 3x1011 – 4.3x1014 Hz 4000 - 7000 Å 4.3x1014 – 7.5x1014 Hz 100 - 4000 Å 7.5x1014 – 3x1016 Hz 1 - 100 Å 3x1016 – 3x1018 Hz <1Å > 3x1018 Hz 37 Gli Spettri Stellari Si possono ottenere tre differenti tipi di spettro. 8 Novembre 2006 38 Gli Spettri Stellari Esempi di spettri di assorbimento ….ed emissione 8 Novembre 2006 39 Gli Spettri Stellari L’energia prodotta all’interno della stella viene trasportata fino in superficie. Una volta uscita dalla superficie deve attraversare la Fotosfera Stellare, ovvero gli strati più esterni della stella. Se la distribuzione di temperatura in questa regione fosse isoterma, quindi uniforme, la distribuzione spettrale sarebbe quella di un Corpo Nero. La fotosfera non è isoterma, ed inoltre il gas che la costituisce (atomi, molecole etc.) assorbe e riemette parte dell’energia proveniente dall’interno della stella. 8 Novembre 2006 40 Gli Spettri Stellari Lo spettro Spettro di di una stella è costituito dalla somma Corpo Nero SPETTRO DI CORPO NERO proveniente dall’interno della stella Spettro continuo + assorbimento SPETTRO DI ASSORBIMENTO dovuto alla fotosfera stellare 8 Novembre 2006 47 Gli Spettri Stellari Dallo spettro di una stella si possono ricavare moltissime informazioni: TEMPERATURA (Corpo Nero) COMPOSIZIONE CHIMICA (righe di Emissione ed Assorbimento) MAGNITUDINI, COLORI, etc. VELOCITA’ 8 Novembre 2006 (Effetto Doppler) 48 Gli Spettri Stellari Sulla base delle caratteristiche dello spettro le stelle vengono classificate in Tipi Spettrali Il parametro fisico fondamentale per la classificazione spettrale delle stelle è la temperatura (T) Al variare della T varia la forma del continuo e varia il tipo di righe e bande di assorbimento Un esame accurato dimostra che a parità di T lo spettro è sensibile al raggio (R), cioè alla luminosità assoluta e quindi alla gravità superficiale G M g 2 R 8 Novembre 2006 49 Gli Spettri Stellari I Tipi Spettrali fondamentali sono 7: O, B, A, F, G, K, M Suddivisi a loro volta in 10 sottotipi in ordine di Temperatura decrescente: 0,1,...,9 Inoltre si distinguono 5 classi di luminosità in ordine di Raggio decrescente: I, II, III, IV, V Esempio: il Sole è una G2-V (stella nana di Sequenza Principale) 8 Novembre 2006 52 Gli Spettri Stellari Classe Temperatura (K) Righe O 25000-50000 He II B 12000-25000 He I, H I A ~ 9000 H I, Ca II F ~ 7000 H I, banda G G ~ 5500 H I, Ca II, CN,... K ~ 4500 Ca II, Ca I,... M ~ 3000 TiO 1 K=-273.15 °C 8 Novembre 2006 53 Gli Spettri Stellari 8 Novembre 2006 Temperatura max 54 La Magnitudine Bolometrica Fino ad ora si è parlato Magnitudine apparente e/o assoluta in generale, ma in realtà la dizione corretta sarebbe quella di Magnitudine Bolometrica assoluta e/o apparente Infatti noi abbiamo costruito le magnitudini supponendo di poter misurare il flusso TOTALE della stella, ovvero il flusso di energia su tutte le dello spettro elettromagnetico proveniente dalla stella. La Magnitudine Bolometrica è per definizione data da: Mbol 2.5Log(FTOT ) cost 8 Novembre 2006 55 I Colori delle Stelle In realtà non tutta l’energia emessa dalla stella arriva al suolo! 8 Novembre 2006 56 I Colori delle Stelle Da terra possiamo osservare solo parte dello spettro!! Le magnitudini calcolate misurando il flusso solo ad una certa lunghezza d’onda sono dette magnitudini monocromatiche. Osserviamo il flusso di una stella a due lunghezze d’onda diverse, 1 e 2 (1 < 2). Dall’equazione di Planck B T f 1 f 2 8 Novembre 2006 5 C1 -C2 e 5 2 e 1 T f T c2 1 1 T 2 1 57 I Colori delle Stelle Si definisce Indice di Colore la quantità c1,2 m1 - m2 2.5log( f 1 B 1 1 f 2 ) -A T 1 2 c1,2 1/T ovvero la differenza fra le magnitudini apparenti o assolute calcolate per due lunghezze d’onda diverse. 8 Novembre 2006 58 I Colori delle Stelle Non esistono strumenti in grado di misurare l’intero spettro di energia proveniente dalle stelle, per questo motivo gli astronomi, in genere, misurano il flusso proveniente da una stella attraverso dei cosiddetti Filtri a banda larga. I filtri sono costruiti in modo da far passare solo una banda ben definita dello spettro elettromagnetico della stella. Questi sono caratterizzati da una certa lunghezza d’onda centrale (max) e coprono un ben definito intervallo di lunghezze d’onda (2-1). 8 Novembre 2006 59 I Colori delle Stelle Sistema fotometrico con Filtri a banda larga di Bessel Banda max U 3604 601 B 4355 926 V 5438 842 R 6430 1484 I 8058 1402 8 Novembre 2006 (Å) D FWHM) 60 I Colori delle Stelle Come si calcola la magnitudine in una banda fotometrica? Calcola l’area dello spettro sotto la banda considerata: Flusso nella banda B B MB 2.5Log(FB ) cost 8 Novembre 2006 61 I Colori delle Stelle MI MR Il colore, cioè la fra due magnitudini, non dipende MVdifferenza dalla distanza, MB quindi ha lo stesso valore sia che si considerino le magnitudini apparenti sia che si considerino MU quelle assolute!! LB MB MV 2.5Log LV 8 Novembre 2006 fB 2.5Log mB mV fV 62 I Colori delle Stelle fB > fR mB < mR (B-R) = (mB-mR) < 0 La stella è di Colore blu fB < f R mB > mR (B-R) = (mB-mR) > 0 La stella è di Colore rosso 8 Novembre 2006 63 I Colori delle Stelle Per ogni banda fotometrica si possono calcolare le magnitudini apparenti e/o assolute e quindi gli indici di colore: U-B, B-V, V-R, B-R, V-I Mettendo in grafico coppie di indici di colore si ottengono i cosiddetti diagrammi colore-colore G2-V (U-B)=+0.13 (B-V)=+0.65 8 Novembre 2006 64 I Colori delle Stelle Oltre questi grafici colore-colore, ci sono altri grafici molto importanti che mettono in relazione l’indice di colore della stella con la sua magnitudine assoluta e sono i diagrammi: Colore-Magnitudine Assoluta. 8 Novembre 2006 65 I Colori delle Stelle Dal punto di vista teorico questi mettono in relazione la temperatura (ricavabile dall’indice di colore) e la luminosità della stella (dalla sua magnitudine), si parla in questo caso di diagrammi Temperatura-Luminosità che sono detti anche Diagrammi di Hertzsprung-Russell o di Diagrammi H-R 8 Novembre 2006 66