Sensori e Trasduttori
Laboratorio dei Dispositivi
Elettronici
Caratteristiche generali e definizioni
•
SENSORE: è la parte sensibile alle variazioni della Grandezza Fisica (GF).
•
TRASDUTTORE: dispositivo che permette la misura o il controllo di una
GF. Normalmente è costituito dal sensore e da una parte
circuitale meccanico-elettrica per facilitare l’uso del
sensore.
In alcuni trasduttori:
• la variazione della GF è leggibile su una scala graduata (I° tipo)
• la variazione della GF produce una tensione o una corrente o viceversa (II°
tipo)
Solo i trasduttori del II° tipo sono utilizzabili per misure on-line o
nell’automazione industriale.
Trasduttori del II° tipo possono:
•
produrre direttamente una tensione
Trasduttore Passivo
al variare della GF (termocoppie,
…);
Grandezza
Fisica
• richiedere un generatore di
energia esterno che utilizza un
sensore passivo (resistenza,
TRASD.
Trasduttore Attivo
Grandezza
Fisica
TRASD.
condensatore, …) per variare
una tensione o corrente.
Grandezza
Elettrica
Energia modulabile
Grandezza
Elettrica
Grandezza Fisica
TRASDUTTORI
Grandezza Elettrica
Grandezza Fisica
tipo A
tipo B
tipo AB
reversibili
Grandezza Elettrica
Grandezza Fisica
Grandezza Elettrica
Esempi di:
•Trasd. Tipo A: elettroacustici, pressione, posizione, angoli, velocità, temperatura,
umidità, luce, immagini, rivelatori di particelle.
•Trasd. Tipo B: elettroacustici, motori, riscaldatori e refrigeratori, compressori e
generatori di vuoto, umidificatori ed essiccatori, lampade,
generatori di immagini, … .
•Trasd. Tipo AB: antenne, sensori bio-elettrici e stimolatori, alcuni microfoni, … .
Caratteristiche che deve avere un
trasduttore
•
Rendimento (R): R% = (Energia in Uscita/Energia in Ingresso)*100
•
Risoluzione:
la più piccola variazione incrementale rilevabile
•
Precisione:
la max differenza fra (Valore effettivo - Valore indicato)
•
Sensibilità:
la minima quantità in ingresso che produce uscita
•
Tempo di risposta: ritardo fra applicazione energia in ingresso ed energia in
uscita (termometro, lampada ad incandescenza)
•
Isteresi:
capacità di non ricordare la storia precedente
•
Vita utile:
tempo garantito di funzionamento definito in ore di lavoro o
numero di commutazioni
•
Linearità:
•
Costo, reperibilità, capacità di non perturbare, … .
Output = K Input
Principi utilizzati
Variazione dei parametri geometrici o fisici di:
•
resistenze (l, s),
•
capacità (, S, d),
•
induttanze (, l, s),
sfruttando effetti fisici: Siebeck, Hall, piezoelettricità,
fotoelettricità, … .
I trasduttori si distinguono in:
TRASDUTTORI ON-OFF
e
TRASDUTTORI CONTINUI
Trasduttori
• ON-OFF:
rivelano il verificarsi di un evento, come:
• transito di una particella,
• transito di un oggetto davanti a un traguardo,
• la pressione di un tasto,
• il superamento di una soglia di allarme,
•….
• CONTINUI: riproducono una grandezza fisica che cambia con continuità
nel tempo.
• Trasduttori ON-OFF:
Evento
1
...
n
...
Trasduttore
ON-OFF
assente
“0” (“1”)
presente
“1” (“0”)
1 bit
• Trasduttori Continui:
Trasduttore
Continuo
n bit
Trasduttori di temperatura
•
•
Trasduttori a contatto con l’ambiente di cui si vuole misurare T
Trasduttori per telerilevazione: oggetti lontani, oggetti piccoli, aree troppo
calde, … .
Misura per telerilevazione
Legge del corpo nero di Plank
mT = cost.
Per cui rilevando lo spettro di emissione
ed il punto di emissione massima si
risale alla temperatura.
Misure di temperatura per contatto
Tipo
Legge Fisica
Sensibilità e
Out.
Range
Linearità
Termocoppia
effetto Siebeck
10-40 V/°C
0-60 mV
-2402500 °C
buona a T
ambiente
(RTD Resistor
Temp. Detector)
R=R0(1+T+..)
0.2-10 /°C
0.1-0.6 V
-180300 °C
eccellente
NTC
(THERMally
resISTOR)
variazione
resistività dei
semiconduttori
100-1000 /°C
1-3 V
-100150 °C
scarsa
Bulk resistors
KTY84 Philips
variazione  del
silicio: coeff.>0
la resistenza varia
1010K
0.7%/°C
-50200 °C
PTC
V =giunzione
del diodo
-2.2 mV/°C
media
VZ di uno zener
variazione Vz
-10 mV/°K
LMx34x
LMx35x
integrato usa
uno zener
10 mV/°F
(10 mV/°K)
-55300 °F
eccellente
AD590
integrato usa un
diodo
1 mA/°K
-55150 °C
eccellente
Le Termocoppie
A)
B)
A) V = V(Cu-Fe)TA+V(Fe-Cost.)Tx+V(Cost.-Cu)TA = V(Fe-Cost.)Tx-V(Fe-Cost.)TA
Per evitare l’inconveniente si introduce una temperatura di riferimento (0°C):
B) V = V(Cu-Fe)TA+V(Fe-Cost.)Tx+V(Cost.-Cu)To+V(Fe-Cu) TA =
= V(Fe-Cost.)Tx-V(Fe-Cu)To
dove però V(Fe-Cu)To è nota.
Trasduttori di temperatura ON-OFF
Lamina Bimetallica:
R = (S1+S2)3 / 6dTS1S2
d = differenza dei coeff. di dilatazione.
Fissati i due materiali, R è massimo per
S1=S2.
Materiali Piroelettrici:
PbTiO3
Alcuni materiali modificano la polarizzazione
interna con la temperatura (PbTiO3, ZrTiO3,
LiTdO3).
Si possono costruire materiali che cambiano
colore o forma con la temperatura:
•
se T >T0 cambia il colore in modo reversibile
•
se T >T0 il materiale fonde e ritorna come prima
se T torna < T0
•
se T >T0 il materiale fonde in modo irreversibile
V = f(T)
I = 1/W
Si può inoltre misurare la temperatura di un forno traguardando il forno con una
lampada ad incandescenza e variando la corrente nella lampada fino a confonderla
col forno.
Dopo aver tarato la corrente della lampada con la temperatura si risale alla
temperatura del forno.
Alcuni pirometri usano un filtro blu ed uno rosso e misurano T = f(Iblu/Irosso)
Trasduttori di Umidità
•
Anticamente: espansione e contrazione del capello.
•
Attualmente:
Psicometro
T = f(T)
asciutto
bagnato
Igrometro a variazione resistiva
Cella DUNMORE
(processo elettrochimico)
oro
Cloruro di litio (igroscopico)
avvolto a
spirale
R = F(T)
Igrometro a variazione capacitiva
oro
Ct
osc.
dielettrico
igroscopico V1

C=f(u)
C (pF)
C(u)
V
osc. 1
V2-V1 V0
V2
t
150
V2
t
V0
110
0
100 u%
t
Trasduttori di pressione
Ricordiamo che:
P = F/S
L’elemento sensibile può essere:
•
estensimetro resistivo
•
cristallo piezoelettrico
•
capacità variabile
•
induttanza variabile
elemento
sensibile
membrana
di sezione
nota S
Gli estensimetri sono disposti normalmente a ponte in modo che la pressione ne
porta due in compressione e due in estensione amplificando il fenomeno.
Usano questo principio le celle di carico usate per costruire pesiere elettroniche.
L’estensione spesso si comporta come una molla e può oscillare.
Per pesate veloci si immerge la cella di carico in una resina viscosa per smorzare
le oscillazioni ed evitare che entri in risonanza meccanica.
Trasduttori di luce
Radiazione elettromagnetica:
0.7
infrarosso
0.3
luce
ultravioletto
rosso = C * 1/(0.7 10-6) = 4 * 1014 Hz
ultravioletto = C * 1/(0.3 10-6) = 1015 Hz
Energia = h 

1eV = 1.6 10-19 J
rosso = 2.8 10-19 J= 1.75 eV
ultravioletto = … = 3.75 eV
X

Effetto fotoelettrico esterno:
Il potenziale di estrazione dei metalli è di pochi eV (fotoni + energia termica),
per cui è possibile estrarre elettroni colpendo il materiale con luce.
I materiali più usati, perché a basso potenziale di estrazione, sono metalli
alcalini e arseniuro di Gallio (GaAs).
I trasduttori che usano questo principio sono i FOTOMOLTIPLICATORI.
Effetto fotoelettrico interno:
L’energia dei fotoni produce nei semiconduttori delle coppie lacune-elettroni
che modificano la resistività e quindi la corrente.
FOTORESISTENZE, CELLE FOTOVOLTAICHE, FOTODIODI,
FOTOTRANSISTOR.
Eccitazione del reticolo:
La luce produce un effetto termico di eccitazione del reticolo.
TERMOPILE, CRISTALLI PIEZOELETTRICI, BOLOMETRI RESISTIVI.
fotocatodo
Fotomoltiplicatore a canale:
fotone
e
canale
A
fotocatodo
fotone
anodo
A)
A) Schema di principio di un f.m. a dinodi.
f.c.
B)
B) Struttura di un f.m. a focalizzazione.
f.c.
C)
C) Struttura di un f.m. a tendina veneziana.

+_
+ +_ +
+
+
P
_
_
+_ _ _
_
+
N


Light Emitting Diode (LED)
Alcuni elettroni e lacune si ricombinano ed, in certi materiali, si libera energia
sotto forma di fotoni.
Composti del Gallio:
fosfuri (radiazione dal verde al rosso)
fosforo (rosso)
arseniuro + alluminio (infrarosso 1 m)
Non è stato trovato il materiale per produrre luce blu, per questo non vengono
ancora usati per immagini televisive (TV piatte).
I LED infrarossi sono usati per:
optcoupler
trasmettitori fibre ottiche
lettori codici a barre
conta pezzi
telecomandi
Efficacia di una sorgente A su un rivelatore B:
Area  Sotto  La  Curva  C
Efficacia 

Area  Sotto  La  Curva  A


Risposta relativa
Curva A
(sorgente)
f ( A)  f ( B)


f ( A)
Curva C
(prodotto)
Curva B
(rivelatore)
Lunghezza d’onda in micron
Distribuzione spaziale dell’irradiazione delle sorgenti luminose:

Ired con lente
Uscita relativa - per cento
Lampada ad incandescenza
 - Scostamento angolare dall’asse
ottico in gradi
Laser
Dispositivi sensibili alla luce.
Occhio
Fototransistor
e
fotodarlington
Lunghezza d’onda in micron
Dispositivi emettitori di luce.
Uscita normalizzata in %
Risposta normalizzata in %
Caratteristiche spettrali normalizzate dei diodi sensibili alla luce e dei diodi
emettitori di luce:
Lampada
al Neon
Lampada al
Tungsteno
3400°K 2500°K
GaAs
GaAs+Silicio
Lunghezza d’onda in micron
Trasduttori acustico-elettrici ed
elettroacustici
• Acustico-elettrici:
• Elettroacustici:
energia sonora  energia elettrica (microfoni,
auricolari, …).
energia elettrica  energia sonora (altoparlanti, ...)
I MICROFONI:
• A carbone
resistenza variabile con la pressione.
• A riluttanza (pick-up)
la vibrazione della testina modifica la riluttanza
magnetica e quindi il flusso concatenato.
• Magnetodinamici
variazione di flusso concatenato in una bobina per
effetto della pressione acustica.
• A condensatore
la pressione acustica varia la capacità di un
condensatore a carica costante perché polarizzato con
pila e alta resistenza.
Ed ancora:
• A elettrete
condensatore variabile (come sopra) con carica
generata con un processo termoelettrico
(riscaldamento del teflon in un campo elettrico).
• Piezoelettrici
la pressione produce una tensione per piezoelettricità.
• Magnetostrizione
la pressione acustica modifica la lunghezza di certi
materiali (nichel, ceramiche, …), che modificano la
riluttanza e quindi il flusso concatenato (utilizzati per
ultrasuoni e grandi potenze).
TRASDUTTORI ELETTROACUSTICI:
• Auricolare
legge di Lorentz, variando la tensione, varia il flusso
concatenato e quindi la forza di attrazione di una
membrana che esercita compressioni e
decompressioni dell’aria circostante.
• Altoparlante
come per gli auricolari, ma la membrana è più estesa
• Cristalli piezoelettrici la tensione sul cristallo genera compressioni e
decompressioni dello stesso (radiosveglie, …).
I Microfoni
Microfono a carbone di Augusto Righi:
Membrana
Molla
Pistone
Vaschetta
Granuli di
carbone
• Molto sensibile e potente, ma non
del tutto insensibile ad urti e
spostamenti.
• Le vibrazioni sonore fanno vibrare la
membrana e di conseguenza la
resistenza di contatto. La corrente
fornita da una pila viene perciò
modulata dalle vibrazioni.
• Ciò che lo distingue dagli odierni
microfoni a carbone è la sostituzione
della molla posteriore della vaschetta
contenente i granuli con un anello di
feltro posta tra la membrana e la
vaschetta.
Microfono magnetodinamico:
Espansioni
polari
Scatola
Bobina
mobile
•
Usati per ripresa sonora di alta qualità,
in quanto la bobina si muove in un
campo costante.
•
La tensione indotta è proporzionale
alla velocità della bobina (frequenza).
Membrana
E’ richiesto perciò un circuito
equalizzatore per avere risposta piatta.
Espansioni •
polari
Risulta pressoché omnidirezionale.
Microfono a condensatore:
• La capacità tra membrana e
scatola è caricata da una tensione
elevata attraverso un’altra
resistenza.
• Le vibrazioni fanno variare
C,variando la distanza fra le
armature,e la carica Q resta
pressoché costante grazie l’alto
valore di R che non permette una
rapida scarica e carica.
• La V varia in senso inverso a C.
Anello isolante
Membrana metallica
Scatola metallica
Schema di impiego:
Dove:
VC = Q/C
Se cambia C allora
cambia VC.
R alta
VC
Microfono a elettrete:
Anello isolante
Lastrina di plastica
Membrana metallica
Scatola metallica
Come molte plastiche isolanti il teflon (politetrafluoroetilene), scaldato ad alta
temperatura e sottoposto a campo elettrico poi raffreddato, si polarizza
permanentemente. Così si evita l’uso della batteria.
Noti da molto tempo, ma poco usati fino all’arrivo degli amplificatori integrati a
causa dell’alta impedenza e del bassi guadagno.
Sono insensibili ai campi magnetici.
Microfono piezoelettrico:

V=K deformazioni
100K
R=
V=K velocità (frequenza)
500K
circuito equivalente
•
•
•
•
Basati sulla proprietà di alcuni cristalli (es. ceramiche piezoelettriche)di
caricarsi di elettricità su due facce opposte quando sono deformati da una forza
meccanica.
La tensione è proporzionale alla deformazione  tensione di uscita a vuoto è
indipendente dalla frequenza.
Più leggeri, meno disturbati e meno costosi dei microfoni dinamici, ma ora
poco diffusi a causa dell’avvento dei transistori, più facili da pilotare.
A causa del valore alto della tensione di uscita è adatto a pilotare amplificatori
a valvole.
Piezoelettricità:
Una pressione genera delle cariche che possono generare una tensione su un
apposito condensatore che usa il cristallo piezoelettrico come e viceversa.
Con questo metodo si fanno estensimetri, microfoni e trasduttori elettroacustici.
Trasduttori Elettroacustici
Auricolare magnetico:
membrana
V=Vmsin t
L’applicazione di una tensione V genera un campo magnetico B=B0+Bmsint
(dove B0 è il campo continuo delle espansioni polari).
La forza sulla membrana è:
f 
S
S
B2 
( B0  Bm sin   t ) 2 dove S=superficie della membrana
2 0
2 0
o=permeabilità dell’aria
I cristalli liquidi:
Sono:
• liquidi (assumono la forma del recipiente che li contiene), con una struttura
particolarmente ordinata (tipo albume, per cui occorre un certo sforzo per
separare le molecole);
• trasduttori ottici non reversibili. Non emettono luce ma diffondono o ruotano il
piano di polarizzazione della luce incidente.
Dinamic Scatter
elettrodo percorso da corrente
Dove non c’è l’elettrodo la luce viene diffusa, dove manca la luce arrivo sulla
parte nera che l’assorbe. Consumano troppo per gli orologi.
Cristalli ad effetto di campo:
Il campo elettrico applicato a elettrodi
posti opportunamente cambia il passo della
spirale che mostra come il piano di
polarizzazione della luce.
Dove ci sono gli elettrodi ruota di 900.
Dove non ci sono ruota di 1800.
Uno specchio posteriore riflette la luce che
torna ad uscire dove non ci sono gli
elettrodi e viene assorbita negli altri punti.
Il vantaggio consiste nell’assenza di
corrente e quindi un consumo ridottissimo.
In questo caso lo sfondo è chiaro con
scritte scure.
specchio
Note sui
Trasduttori d’Immagine:
Nei trasduttori d’immagine (telecamere, ...) la collocazione spaziale del pixel
diventa una collocazione temporale nel segnale di uscita dalla telecamera.
Nella figura è rappresentata schematicamente la correlazione fra i pixel di una
immagine televisiva ed il segnale video associato.
Nello standard televisivo abbiamo 25 quadri al secondo che diventano 50 frame
(ogni frame ha un numero di linee pari a metà della risoluzione prevista) e
poiché ogni quadro prevede una risoluzione in 625 linee, avremo una
frequenza di sincronismo orizzontale pari a 25*625=15625Hz .
La banda del segnale invece dipende dalla risoluzione spaziale associata
all’immagine, che determina la frequenza temporale massima del segnale
video.
Poiché per ogni linea si prevede una risoluzione spaziale di circa 320 pixel, ne
segue una banda passante dell’ordine di 5MHz., pari all’inverso del tempo di
pixel (tempo di linea 1/15625 sec.; tempo di pixel 1/320*15625).
Nei monitor per computer, per garantire una migliore visione dell’immagine, si
aumentano i quadri al secondo arrivando in alcuni casi anche a 72 quadri al
secondo, con un consistente aumento della frequenza di sincronismo
orizzontale e della banda passante associata.
Questo è il principale motivo che impedisce una diretta videoregistrazione VHS o
visualizzazione su TV standard delle immagini prodotte da computer.
Caratteristiche normalizzate (standard europeo) del canale televisivo, nel caso
della trasmissione a colori (le ampiezze non sono in scala):
Banda di
crominanza
Caratteristiche normalizzate (standard europeo) del canale televisivo, nel caso
della trasmissione in bianco e nero:
Dissettore:
Diaframma
• Primo tubo di ripresa
elettronico.
Bobina di
• Differisce da un
fotomoltiplicatore solo per la deflessione
presenza di un diaframma
con un piccolo foro al centro verticale
tra fotocatodo e primo
dinodo.
Bobina di focalizzazione
• Zona tra f.c e diaframma è
immersa in un campo
Bobina di
magnetico assiale unif.
prodotto dalla bobina di
deflessione
focalizzazione, attraversata
orizzontale
da una corrente continua.
• Sul fotocatodo un obiettivo proietta un’immagine reale.
• Gli elettroni emessi da una regione elementare, pixel, del fotocatodo sono
costretti dal campo magnetico a cadere in una zona ristretta del diaframma.
• Sul diaframma si forma perciò un’immagine reale “elettronica” uguale a
quella ottica formatasi sul fotocatodo.
Orthicon a
immagine:
f.c.
Moltiplicatore
elettronico
Cannone
elettronico
Griglia
Placca isolante
• Perfezionamento dell’iconoscopio.
• L’immagine viene accumulata su una piastra isolante.
• E’ un tubo a elettroni lenti e con amplificatore, in cui la
piastra isolante viene letta da dietro.
Bobine di
deflessione
Bobine di
deflessione
Vidicon:
Strato
fotoresistivo
Cannone
elettronico
• Prima tappa del passaggio dai tubi-immagine a vuoto ai trasduttori di
immagini a semiconduttori.
• L’immagine si forma su uno strato fotoresistivo di solfuro di cadmio.
• La luce rende più o meno conduttore il CdS nei vari pixel, in modo che il
fascio di elettroni ad ogni scansione manda in uscita impulsi più o meno
proporzionali all’illuminazionen intagrale tra una scansione e l’altra.
Rivelatori di radiazione e/o particelle
Le radiazioni ionizzanti E>10-20 eV sono proprie di:
• radiazioni elettromagnetiche
• particelle cariche
Non esistono rivelatori universali. Essi cambiano a seconda:
• della natura della radiazione
• dell’energia della radiazione
• di cosa si vuole rivelare, ovvero:
– numero di particelle indipendente dal tipo e dall’energia
– il tipo di particella
– l’energia della particella
– l’energia e la posizione
– l’energia, la posizione, la direzione, il tempo, ...
Esistono rivelatori di particelle non direttamente ionizzanti (neutroni, neutrini, …).
Tutti i rivelatori si basano su:
interazione (ionizzazione, eccitazione) fra radiazione e materia.
Le particelle cariche  interagiscono con forze di tipo Coulombiano
I fotoni
 eccitano la materia (effetto fotoelettrico, effetto
Compton, …)
Le particelle cariche possono avere massa
• grande : nuclei di elio emessi da elementi radioattivi ()
• piccola : elettroni ()
Esempi di camere di ionizzazione:
Camera di ionizzazione a campo
uniforme:
Camera di ionizzazione cilindrica:
Variazione della carica raccolta Q al
variare della tensione V:
I rivelatori a semiconduttore:
Sono sostanzialmente dei diodi polarizzati inversamente.
L’interazione fra la radiazione e la materia deve avvenire nella zona di
svuotamento producendo coppie elettrone-lacune che producono corrente.
Se l’interazione avviene fuori le coppie si ricombinano prima di generare una
corrente.
particella
penetrazione in Si
tecnica usata

1
rivelatori superficiali

parecchi 
alzando V inversa creando
zona intrinseca
X e
1 cm
creando zona intrinseca
con diffusione del Litio
Rivelatori al Litio:
• si deposita il Litio
• si scalda al materiale  il Litio diffonde
• si riporta al materiale a Tambiente  il materiale è stabile
Per i  occorre il Ge, ma si deve lavorare a 77°K perché diffonde a Tambiente.
Scintillatori (metastabili se assorbono energia e poi la riemettono spont.):
Si parla di FLUORESCENZA se l’emissione avviene dopo 10-8s - 10-9s.
Si parla di FOSFORESCENZA se l’emissione avviene dopo 10-5s - 10-7s.
Convertono l’energia part., X e  luce  misurata fotomolt. rapidi.
Rivelatori a termoluminescenza (stabili se non riemettono energia spont.):
Energia part., X e   viene intrappolata, ma non emessa successivamente se
riscaldati  emettono luce.
Misurano solo l’energia totale accumulata e non danno informazione sugli eventi.
Poiché hanno memoria, sono usati in :
• archeologia:
il manufatto è azzerato al momento della cottura e poi
accumula raggi cosmici fino al ritrovamento, supponendo costante l’arrivo dei
raggi cosmici si può risalire all’età.
• medicina:
per costruire dosimetri.
Trasduttori di posizione
Trasduttori potenziometrici lineari e circolari
V
R
XR
X
LVDT (Linear Variable Differential
Transformer)
Se il nucleo è centrato l’uscita è nulla.
Altrimenti l’uscita è proporzionale allo
spostamento del nucleo.
Vantaggi: misura senza attrito, vita
meccanica infinita, risoluzione
“infinita”, robustezza esterna,
compatibilità dell’ambiente, isolamento
ingresso-uscita.
Errore di misura 0.1-0.2%.
Vout
Primario
A barre graduate (LIDA)
T R
Si prende una barra poco sensibile alla
temperatura, umidità, … .
Si incidono delle tacche o si disegnano
zone chiare e scure in modo che un
sistema ottico (TR), fatto da un
trasmettitore (T) ed un ricevitore (R),
possa rilevare il movimento del sistema
generando un segnale V(t) che viene
inviato ad un contatore.
T R
V(t)
La posizione è ottenuta trasformando,
conoscendo la larghezza delle tacche, il
conteggio in spostamento.
t
Si ottengono precisioni fino ad 1.
L1
Una sola barra non permette di rilevare i
cambi di direzione che sono facilmente
rilevabili con due barre sfalsate di 90°.
L2
B)
Pick-up a riluttanza:
A)
solco
A) Vista frontale
B) Vista laterale
C) Schema elettrico
•
•
solco
C)
La somma dei segnali destro+sinistro provoca spostamento orizzontale.
La differenza destro+sinistro provoca spostamento verticale.
470
Rivelatore di corrente di linea
indifferente alla polarità:
Corrente di linea
10mA
HIIAAI
10M
0.5mA
Rivelatore di corrente di
linea con indicazioni della
polarità:
1505%
Corrente
di linea
HIIAAO
HIIAAO
2.7M
>mA per I pos. >10mA
2.7M
>mA per I neg. >10mA
Optoaccoppiatore con contenitore Dual In Line Package (DIP), che
mostra la tecnica costruttiva dell’isolamento in vetro:
Optoaccoppiatore H15, tensione d’isolamento 4000V:
Emettitore Rivelatore
Modulo a riflessione formato da H23:
Modulo a riflessione:
Modulo ad interruzione:
Modulo ad interruzione
Rivelatore di gocce a basso livello luminoso:
schema elettrico:
schema meccanico
Illuminatore
Circuito
sensore
Percorso della
goccia
Accorgimenti per misure di temperatura
con cavi lunghi:
9V
AD 590
VS
70m. di cavo
10K
Meglio:
9V
1F
200K
10K
Tende a ridurre disturbi di
radiofrequenza
massa schermo
2F
VS
2F
Tende a ridurre disturbi di rete
oltre alle masse
VS
massa
massa
Scarica

Sensori eTrasduttori