Chi è il philosophe ? Ricuperati: forte senso di identità con l’uomo dei lumi e col progetto illuministico tradizione platonica del saggio legislatore tradizione stoica del dominio delle passioni tradizione erasmiana del dotto della repubblica delle lettere il freethinker aperto alla critica di tradizione e establishment (da Collins a Voltaire e d’Alembert) l’intellettuale propagandista ateo (d’Holbach) e materialista (Diderot) L'Illuminismo: l'uomo dei Lumi 1 D’Alembert: lo scienziato Diderot: ragione operativa (operatrice) contro ragione sistematrice Voltaire: philosophes come gruppo, partito, côterie apologia del filosofo seguace del modello inglese: libertà religiosa e economica l’importanza dell’opinione pubblica e dei mezzi di comunicazione (anni ’60) la militanza contro gli avversari (gesuiti, difensori dell’ordine stabilito, l’”infâme”) il teatro, la letteratura, il giornalismo, le campagne contro l’intolleranza (casi Calas, Sirven, La Barre) L'Illuminismo: l'uomo dei Lumi 2 Chi è il philosophe ? Rousseau filosofo radicale critica dell’edonismo, del materialismo, del determinismo rifiuto del lusso, della civiltà, del potere, del legame dell’intellettuale con le istituzioni esaltazione dell’entusiasmo, della sensibilità, della passione radicalismo politico Gli intellettuali e le riforme degli anni ’70-’80 La svolta della rivoluzione e del regicidio: reintegrazione e radicalizzazione L'Illuminismo: l'uomo dei Lumi 3 Chi è il philosophe ? Voce «Philosophe» del Dictionnaire dell’Académie française (1694) lo studioso dedito alla riflessione nell’isolamento un saggio che conduce vita tranquilla lontano dai fastidi degli affari talvolta chi per libertinaggio intellettuale si pone al di sopra dei doveri e degli obblighi ordinari della vita civile L'Illuminismo: l'uomo dei Lumi 4 Chi è il philosophe ? César Chesneau Dumarsais (1676-1756), Le Philosophe (1743) non è l’irreligioso (che nega la rivelazione e considera la religione una passione umana) le philosophe est une machine humaine […] qui […] réfléchit sur ses mouvements la raison détermine le philosophe [come la grazia determina l’agire volontario del cristiano] … forme d’observations particulières … conçoit de l’estime pour la science des faits [favorevole al ‘‘progrès des lumières de l’esprit”] …nos connaissances viennent des sens [importanza degli strumenti per potenziare i sensi: ‘’du télescope et L'Illuminismo: l'uomo dei Lumi du microscope”] 5 Le philosophe s’applique à la connaissance de l’univers et de luimême La pensée est en l’homme un sens comme la vue et l’ouïe, dépendant égalemen d’une constitution organique [in materia di verità e certezza] …il sait demeurer indéterminé le philosophe n’est pas attaché à un système l’esprit philosophique est donc un esprit d’observation et de justesse …il travaille à acquérir les qualités sociables [cerca il ‘‘commerce des autres‘‘, non si crede ‘‘en exil en ce monde”] …est plein d’humanité … honneur et probité: c’est-là son unique religion...la société civile est la seule divinité qu’il reconnaisse sur la terre L'Illuminismo: l'uomo dei Lumi 6 “Raison…probité…fanatisme et superstition…passions et emportement” il devoto non è ‘‘honnête homme‘‘ che ‘‘par passion‘‘ contrasto religione-umanità; la religione è un debole freno “sa raison cultivée le guide et ne le conduit jamais au désordre‘‘ la superstizione non è per l’uomo stimolo efficace a osservare ‘‘les loix de la société” quanto l’interesse presente l’impulso a bene agire viene al saggio dall’essere contento di sé nel seguire le regole della probità (la superstizione è un motivo imperfetto) obiettivi dell’‘‘honnête homme‘‘: le ‘‘douceurs de la vie‘‘, il ‘‘commerce des hommes‘’, la ‘‘société civile” L'Illuminismo: l'uomo dei Lumi 7 I sentimenti sociali preesistono naturalmente nell’uomo a qualsiasi coscienza dell’aldilà; vivere onestamente significa vivere in armonia con questi sentimenti, nella loro cognizione e soddisfazione il peccato è frutto di ignoranza: essere buono significa conoscere il bene della vita sociale e amare la società; i princìpi della religione sono contrari e implicano ignoranza delle virtù sociali (interessarsi alle cose di questa terra) i princìpi della religione (‘‘mépris des grandeurs et des richesses‘‘) sono contrari alla felicità e prosperità degli imperi indolenza, povertà, meditazione oziosa non sono virtù: lo stoico è un ‘‘fantôme” il filosofo, per essere “honnête homme‘‘, ha bisogno di un ‘’honnête superflu” L'Illuminismo: l'uomo dei Lumi 8 Chi è il philosophe ? (P. Bénichou, Le sacre de l’écrivain, 1973) Art. «Philosophe» dell’Encyclopédie (manipolazionemoderazione diderotiana del testo di Dumarsais: non è la vita ritirata di meditazione; non l’apparenza di saggezza; non la libertà di pensiero (sfida alla religione e ai pregiudizi) che spinge a disprezzare il prossimo; perfetta sarebbe la fusione di filosofo e sovrano: dall’ideale di honnêteté a quello dell’azione riformatrice Art. «Académie» di Diderot «Discours préliminaire» di d’Alembert: il progresso come accumulo di sapere dovuto agli uomini di scienza Voltaire, art. «Philosophe» del Dictionnaire philosophique (ed. 1765) L'Illuminismo: l'uomo dei Lumi 9 • Art. «Gens de lettres» di Voltaire «E’ lo spirito filosofico che sembra costituire il carattere degli uomini di lettere [...] Furon tenuti ai margini della società fino al tempo di Balzac e di Voiture, ma poi ne sono divenuti una parte necessaria [...] La loro critica non si è più consumata su parole greche e latine, ma, sostenuta da una sana filosofia, ha distrutto i pregiudizi che infettavano la società» Rousseau, Discours sur les sciences: «Che i re si degnino dunque di ammettere nei loro consigli le persone più capaci di consigliarli. Che gli studiosi di prim’ordine trovino onorevoli asili per i loro corsi; che vi ottengano la sola ricompensa degna di essi, quella di contribuire alla felicità dei popoli cui avranno insegnato la saggezza» L'Illuminismo: l'uomo dei Lumi 10 Malesherbes (Discours de reception à l’Académie, 1775): «Si è creato un tribunale indipendente da ogni potere e da ogni potere rispettato, che valuta tutti i talenti, che si pronunzia su ogni genere di merito; in un secolo illuminato, in cui ognuno può parlare all’intera nazione attraverso la stampa, chi possiede il talento di istruire gli uomini e il dono di commuoverli, in una parola i letterati, è per il popolo sparso ciò che gli oratori di Roma e Atene erano per il popolo riunito in asemblea» L'Illuminismo: l'uomo dei Lumi 11 Rulhière (Discours de reception à l’Académie, 1778): «Fu allora che si affermò ciò che abbiamo chiamato il dominio dell’opinione pubblica. Gli uomini di lettere nutrirono l’ambizione di esserne gli organi e quasi gli arbitri. Una maggiore gravità si diffuse nelle opere dello spirito: il desiderio d istruire prevalse su quello di piacere. La dignità dell’uomo di lettere, nuova e giusta espressione, non tardò a diventare un’espressione accettata e di uso corrente» L'Illuminismo: l'uomo dei Lumi 12 L.-S. Mercier, Le bonheur des gens de lettres, 1776; De la littérature et des littérateurs, 1778: «L’influenza degli scrittori è tale che oggi essi possono annunciare il loro potere e non dissimulare più la legittima autorità che esercitano sulle coscienze. Resi più forti dall’interesse pubblico e dalla reale coscienza dell’uomo indirizzeranno le idee nazionali: le volontà particolari sono nelle loro mani» L'Illuminismo: l'uomo dei Lumi 13 Voltaire, Lettres philosophiques (1734) Vingtième Lettre, Sur les seigneurs qui cultivent les lettres: in Francia si è perduto il gusto delle lettere (leggi: la filosofia, il sapere come guida del governo) nella Corte grande stima per le lettere in Inghilterra; si pensa di più, ci si occupa di più degli affari pubblici in modo istituzionale, c’è un Parlamento; c’è libertà di stampa ciò è conseguenza della forma di governo, che induce la gente alla partecipazione e all’istruzione L'Illuminismo: l'uomo dei Lumi 14 Vingtroisième Lettre, Sur la considération qu’on doit aux gens de lettres: L’Inghilterra ricompensa il genio, il merito, il talento con i pubblici uffici, non con onori formali e accademici (come avviene in Francia), perché riconosce la pubblica utilità dei letterati L'Illuminismo: l'uomo dei Lumi 15 “la mérite trouve en Angleterre d’autres récompenses plus honorables pour la nation. Tel est le respect que ce peuple a pour les talents, qu’un homme de mérite y fait toujours fortune‘‘ Onori e cariche a Addison, Swift, Newton; i monumenti di Westminster non ai re, ma ai filosofi valore e nobiltà delle lettere e del teatro critica della censura religiosa (‘‘cette barbarie gothique‘‘) contro le arti e gli spettacoli L'Illuminismo: l'uomo dei Lumi 16 Le nuove virtù e l’ideale umano dello Spectator e del Tatler merito intraprendenza il credito utilità sociale il mercante gentiluomo l’onore e la nobiltà del commercio L'Illuminismo: l'uomo dei Lumi 17 Steele, The Conscious Lovers: «Permettetemi di dirvi che noialtri mercanti siamo una specie affermatasi nel mondo nel secolo scorso. Siamo altrettanto degni di onore e quasi altrettanto utili di voi [i nobili] che vi siete sempre considerati talmente al di sopra di noi. Perché i vostri affari, in verità, non si estendono più lontano di un carretto di fieno o di un bue grasso. Bella gente invero, la vostra razza, cresciuta per fare dei disutili. E’ perfettamente vero che un mercante compìto è quel che c’è di meglio, in fatto di gentiluomini, nella nazione; e che per sapere, per buone maniere, per giudizio, il mercante ha superato molti nobili» L'Illuminismo: l'uomo dei Lumi 18