AZIONE BIOTECH II ATI n. 16 BIOTECNOLOGIE PER IL MIGLIORAMENTO DELLA SOSTENIBILITA’, SICUREZZA E QUALITA’ DELLE PRODUZIONI VEGETALI TEMATICA 1 SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE TEMATICA 2 SICUREZZA ALIMENTARE Responsabile scientifico: Saccomani M.1 Collaboratori: Stevanato P.1, Biancardi E.2, De Biaggi M.3 Responsabili scientifici: Bailoni L.1, Ramina A.2, Causin R.3 Collaboratori: Botton A.2, Ferrigo D.3, Anfuso B.2 1Dipartimento Soggetti partecipanti: di Biotecnologie Agrarie, Università degli Studi di Padova; 2CRA - Istituto Sperimentale per le Colture Industriali Sezione di Rovigo; 3Aurora S.p.A., Adria (Ro). Obiettivo del progetto Il progetto si propone di identificare, utilizzando test fisiologici e molecolari, caratteri essenziali per il superamento degli stress abiotici in barbabietola da zucchero. Risultati scientifici della ricerca 1. Caratterizzazione morfofunzionale del sistema radicale di germoplasma coltivato e selvatico di barbabietola con moltiplicazione e breeding del materiale selezionato. L15 2. Individuazione di marcatori morfofisiologici e molecolari utili alla selezione assistita della barbabietola da zucchero: a) caratteri morfofunzionali dell’apparato radicale legati alla produttività (fig. 1); b) geni coinvolti nei meccanismi di risposta allo stress nutrizionale (fig. 2); c) regioni cromosomiche (QTL) associate allo sviluppo della radice. L26 Fig. 1. Esempio del diverso sviluppo radicale di due linee parentali caratterizzate rispettivamente da alta (L26) e bassa (L15) produttività. Soggetti partecipanti: 1Dip. Scienze Animali, 2Dip. Agronomia ambientale e Produzioni Vegetali, 3Dip. Territorio Sistemi agro-forestali, Università degli Studi di Padova; Grandi Molini, Marghera (VE); Molino Quaglia s.p.a., Vighizzolo d’Este (PD) Obiettivi del progetto Identificazione di marcatori molecolari correlati alla produzione di micotossine relative alle specie Fusarium verticillioides su mais e Aspergillus carbonarius su uva. Valutazione della salubrità dei diversi trattamenti di appassimento dell’uva in merito alla contaminazione da ocratossina A. Risultati scientifici della ricerca 1. Identificati i profili di espressione e quantificazione dei trascritti di 29 geni correlati alla capacità di F. verticillioides di produrre fumonisine di tipo B (pathway biosintetica e regolativa) (Fig. 1). Costituiranno la base di partenza conoscitiva per lo screening delle popolazioni fungine micotossigene 2. Caratterizzato il profilo trascrizionale di ceppi di A. carbonarius selezionati per produzione differenziale di ocratossina A (OTA) (Fig. 2), che consentirà lo screening tempestivo delle 1 - Livelli dei trascritti dei geni FUM1, FUM6, FUM7, popolazioni fungine micotossigene dell’uva al fine Figura FUM9, FUM14 e FUM19 espressi come unità arbitrarie di di stabilire l’incidenza e il rischio di Espressione Media Normalizzata. -+ -+ -+ -+ -+ -+ -+ -+ -+ -+ -+ -+ -+ -+ -+ -+ -+ -+ -+ -+ -+ -+ contaminazione 3. Determinazione dell’influenza dei metodi di appassimento tradizionale e condizionato nel favorire l’infezione dell’uva da A. carbonarius e Penicillium verrucosum in fase di mantenimento e sulla sua possibile contaminazione da OTA. Approntamento e mantenimento di tecniche di appassimento delle uve a basso impatto di Figura 2 – Autoradiografia di un gel di poliacrilammide in cui, tramite la tecnica cDNA-AFLP (22 combinazioni di primers), sono contaminazione stati evidenziati trascritti differenzialmente presenti (frecce Ceppi altamente produttori Ceppi scarsamente produttori 3. Identificazione e produzione di nuove linee parentali di barbabietola utili per costituire varietà tolleranti gli stress abiotici. Il progetto ha consentito, pertanto, la messa a punto di metodi innovativi basati su marcatori morfofunzionali e molecolari per la selezione assistita della barbabietola da zucchero e la produzione di linee parentali e ibridi di barbabietola dotati di superiore adattabilità agli stress abiotici. Capofila: F.Favaron [email protected] Fig. 2. Particolare di gel di acrilammide ottenuto dall’analisi del trascrittoma (analisi cDNA-AFLP) in cui si evidenziano frammenti genici differenzialmente espressi tra due genotipi (L26 e L15) in risposta alla carenza di solfato (-S). rosse) in ceppi di A. carbonarius scarsamente (-) ed altamente (+) produttori di OTA. Possibili ricadute in termini di mercato L’impiego dei marcatori morfofunzionali e molecolari identificati nell’ambito del progetto offre la possibilità alle società sementiere di isolare linee di barbabietola resistenti agli stress abiotici per la costituzione di ibridi adattabili alle diverse condizioni pedo-climatiche. Possibili ricadute in termini di mercato La possibilità di progettare kit diagnostici basati sui marcatori individuati permetterà agli operatori del settore primario di verificare la sanità del loro prodotto ricorrendo ai laboratori d’analisi specializzati già presenti sul territorio. Questa possibilità potrà rappresentare un elemento aggiuntivo della catena di tracciabilità delle filiere cerealicole e vitivinicole con indubbi vantaggi anche per le ditte di trasformazione. TEMATICA 3 QUALITA’ DEI PRODOTTI, obiettivo I TEMATICA 3: QUALITA’ DEI PRODOTTI, obiettivo II Responsabile scientifico: Lucchin M. Collaboratori: Salmaso M., Madini A. Soggetti partecipanti: Dip. Agronomia Ambientale, Università degli Studi di Padova; Azienda Agraria Salvan Urbano s.s., Due Carrare (PD); Azienda Agraria Dominio di Bagnoli s.s., Bagnoli di Sopra (PD). Obiettivi del progetto Caratterizzazione del germoplasma viticolo locale per la produzione di composti stilbenici attraverso l’analisi dei geni coinvolti nella biosintesi del resveratrolo. Risultati scientifici della ricerca 1. Determinata la capacità di sintetizzare resveratrolo in 20 varietà locali di vite e due varietà internazionali di riferimento (Fig.1). 2. Valutata la suscettibilità/resistenza a Peronospora di 5 varietà locali di vite e verificata l’esistenza di un’associazione significativa tra variante aplotipica del gene Stilbene Sintasi (StSy) e grado di resistenza/suscettibilità della pianta nei confronti del patogeno (Fig.2) 3. Individuati polimorfismi di sequenza varietà-specifici del gene Stilbene Sintasi (StSy) utilizzabili come marcatori funzionali (Fig.3). Obiettivi del progetto Messa a punto di tecnologie biochimiche per rimuovere le proteine del mosto e migliorare la stabilità del vino attraverso lo studio della capacità di alcuni funghi fitopatogeni di degradare le proteine dell’uva. Risultati scientifici della ricerca 1. Il fungo Sclerotium rolfsii rimuove efficacemente le proteine del vino e del mosto, grazie soprattutto alla capacità di adsorbimento dello scleroglucano, polisaccaride extracellulare prodotto dal fungo KDa 97,4 66,2 45,0 Rimozione di proteine su vino IM Effetto dello scleorglucano sul contenuto proteico nei vini bianchi (Incrocio Manzoni Bianco) 31,0 14,4 25.00 Giorni di coltura 20.00 mg/kg Soggetti partecipanti: Dip. Territorio e sistemi Agro-Forestali 1, Dipartimento, Dip. di Biotecnologie Agrarie 2, Università degli Studi di Padova; Cantina Villa Sandi, Crocetta del Montello (TV). 21,5 media anni 2005-2006 15.00 Responsabili scientifici: Favaron F. 1 e Curioni A. 2 Collaboratori: Marangon M., Vincenzi S., Raiola A., Sella L., Odorizzi S., Giacomello F., Lucchetta M., Garbin M. A B C 10.00 5.00 Fig.2: Gli esperimenti di infezione artificiale di 0.00 peronospora hanno evidenziato diversa una risposta delle varietà analizzate. Corbinella e Corbinona sono risultate le varietà piu’ suscettibili, mostrando un’elevata sporulazione (indice da 9 a 10), Marzemina Bianca e Fig.1: contenuto medio di resveratrolo Pattaresca le più resistenti (indice 3 e 2 In foto sono visibili differenze nelle bacche a maturazione (anni 2005- rispettivamente). 2006) nelle diverse varietà analizzate. nell’intensità di sporulazione tra Corbinella (A), Gatta (B) e Marzemina Bianca (C ) a 6dpi. Fig.3: I prodotti di PCR sono stati sequenziati e assemblati tramite ChromasPro. In figura è visibile l’assemblamento di prodotti di PCR overlapping. Possibili ricadute in termini di mercato I risultati ottenuti, pur essendo direttamente rivolti a valorizzare le tipicità delle produzioni vitivinicole del comprensorio Euganeo, sono applicabili anche ad altre realtà del settore. Questi primi risultati sembrano indicare una relazione positiva tra capacità di sintetizzare stilbeni e resistenza a peronospora. L’individuazione, tra i vitigni autoctoni, di alcune varietà ad elevati contenuti di resveratrolo nella bacca può portare ad una loro immediata valorizzazione, sia enologica che per la produzione di prodotti nutraceutici. Alcuni vitigni, qualora venga confermata la buona tolleranza alle infezioni fungine, adeguatamente valorizzati, potranno consentire, attraverso la riduzione dei trattamenti fitosanitari, una pratica agricola più rispettosa dell’ambiente. 400 Proteine (mg/L) Az. Agr. Dominio di Bagnoli Az. Agr. Salvan Urbano 300 200 100 0 0 5 10 15 Scleroglucano (mg/ml) 0 2 4 6 8 2. Individuata attività proteolitica prodotta da Sclerotinia minor che risulta efficace nel degradare le KDa proteine del vino. 97,4 66,2 45,0 Proteine residue nel mezzo di coltura di S. minor 31,0 3. I geni codificanti una aspartil proteasi e una proteasi acidica di S. minor sono stati clonati e inseriti nel vettore di espressione del lievito Pichia pastoris. L’espressione delle proteasi è in corso. 21,5 14,4 Giorni di coltura 0 2 4 6 8 Possibili ricadute in termini di mercato La stabilizzazione dei vini bianchi è normalmente effettuata utilizzando la bentonite. Nella situazione produttiva della regione Veneto, il costo annuo medio di questo trattamento è stimato in circa 14 milioni di €. Il trattamento comporta perdite di prodotto, aumento di lavorazione, necessità di smaltimento dei residui e un peggioramento delle caratteristiche aromatiche del vino. Perfezionando i due meccanismi di rimozione delle proteine qui individuati si potranno ottenere miglioramenti qualitativi del prodotto e benefici economici e di mercato.