Esercitazione_13 Questo file può essere scaricato da web.econ.unito.it/terna/istec il nome del file è esercitazione_n13 A.A. 2003-2004 Istituzioni di Economia - Corso Serale 1 Esercitazione_13 Esercitazione n° 13 del 30/04/2004 Capitoli trattati: 27 – Il sistema monetario 28 – Inflazione: cause e costi A.A. 2003-2004 Istituzioni di Economia - Corso Serale 2 27 – Il sistema monetario Moneta: Esercitazione_13 l’insieme dei valori che sono utilizzati regolarmente in una economia per acquistare merci e servizi. Funzioni della moneta: Mezzo di scambio: qualcosa che viene prontamente e universalmente accettato come mezzo di pagamento. Unità di conto: parametro rispetto al quale si determinano i prezzi e si valutano i debiti. Riserva di valore: mezzo che permette il trasferimento di potere d’acquisto dal presente al futuro. Liquidità: facilità con cui un bene patrimoniale può essere convertito nel mezzo di scambio. Moneta merce e moneta a corso legale: la prima è dotata di un valore intrinseco, la seconda no. L’accettazione della seconda deriva da aspettative, convenzioni sociali e disposizioni di legge. A.A. 2003-2004 Istituzioni di Economia - Corso Serale 3 Misurare la moneta (in Italia) Esercitazione_13 C (circolante): banconote e monete metalliche. M1: C + conti correnti liberi bancari e postali, assegni circolari, vaglia cambiari e depositi in conto corrente presso il Tesoro. M2: M1 + certificati di deposito bancari, depositi bancari a risparmio e in conto corrente vincolati, libretti postali. M3: M2 + depositi presso filiali estere di banche italiane. AL(attività liquide): M2 + pronti contro termine, buoni postali fruttiferi, BOT e BTE (buoni del Tesoro in Ecu), accettazioni bancarie (cambiali tratte accettate da banche) A.A. 2003-2004 Istituzioni di Economia - Corso Serale 4 Esercitazione_13 Creazione di moneta: il sistema bancario a riserva frazionaria Riserve: depositi che la banca ha raccolto ma non ha impiegato per concedere prestiti. Tasso di riserva: quota dei depositi che le banche accantonano a riserva. Sistema a riserva frazionaria: un sistema bancario che costituisce in riserva soltanto una parte dei depositi raccolti. La restante parte viene concessa in prestito “creando” moneta. Moltiplicatore monetario: misura la capacità del sistema bancario a riserva frazionaria di creare moneta. Il moltiplicatore è inversamente correlato al tasso di riserva (corrisponde al suo inverso). Minore è il tasso di riserva maggiore è la quota di depositi che può essere data in prestito, entrando a far parte della “moneta”, quindi maggiore è il moltiplicatore monetario, ovvero la capacità di creare moneta. A.A. 2003-2004 Istituzioni di Economia - Corso Serale 5 Esercitazione_13 Funzioni delle banche centrali Vigilanza sull’operato delle banche. Agire come “prestatore di ultima istanza”. Gestire la politica monetaria. Strumenti per il controllo monetario Operazioni di mercato aperto: Acquisto di titoli di stato sul mercato obbligazionario Offerta di Moneta Vendita di titoli di stato sul mercato obbligazionario Offerta di Moneta Riserva obbligatoria: Aumento del coefficiente di riserva obbligatoria Offerta di Moneta Diminuzione del coefficiente di riserva obbligatoria Tasso di sconto: Offerta di Moneta Aumento del Tasso di Sconto Offerta di Moneta Diminuzione del Tasso di Sconto Offerta di Moneta A.A. 2003-2004 Istituzioni di Economia - Corso Serale 6 Esercitazione_13 Caso pratico n.1 a) Supponete che la Federal Reserve acquisti da voi un titolo di stato per 10.000 $. Che tipo di operazione ha compiuto? Un’operazione di mercato aperto. Un acquisto di titoli pagati con moneta, significa che la Fed offre moneta in cambio di titoli, aumenta l’offerta di moneta. b) Supponete di depositare i 10.000 $ alla First Student Bank. Indicare la posizione finanziaria della banca con un scrittura in partita doppia. (ipotesi: la banca non concede prestiti) Attività Passività Riserve 10.000$ A.A. 2003-2004 Depositi 10.000$ Istituzioni di Economia - Corso Serale 7 Esercitazione_13 c) Supponete che la riserva obbligatoria sia del 20%. Indicare, con una scrittura in partita doppia, la posizione finanziaria della banca se concede in prestito la quota massima possibile della moneta ricevuta in deposito. Attività Riserve 2.000$ Passività Depositi 10.000$ Impieghi 8.000$ 10.000$ A.A. 2003-2004 10.000$ Istituzioni di Economia - Corso Serale 8 Esercitazione_13 d) A questo punto, quanta moneta è stata creata dalle politiche monetarie della Fed (operazione di mercato aperto e tasso di riserva)? Considerando come moneta sia il circolante a disposizione che i depositi in conto corrente libero bancario (aggregato M1), avremo: 10.000$ del primo deposito 8.000$ concessi in prestito Totale moneta 18.000$ A.A. 2003-2004 Istituzioni di Economia - Corso Serale 9 e) Qual è il valore del moltiplicatore monetario? Esercitazione_13 Il valore del moltiplicatore monetario dipende dal tasso di riserva, corrisponde all’inverso del tasso. Moltiplicatore = 1 Tasso di riserva obbligatorio Nel caso il tasso di riserva è del 20% (per ogni dollaro depositato la banca è tenuta a costituire in riserva obbligatoria 0,20 dollari). Moltiplicatore = 1/0,20 = 5 A.A. 2003-2004 Istituzioni di Economia - Corso Serale 10 Esercitazione_13 f) Dopo un numero infinito di successivi depositi e concessioni di prestiti, nel rispetto della costituzione in riserva del 20% di ogni successivo deposito, quanta moneta potrebbe essere creata? Il moltiplicatore monetario, calcolato al punto precedente, vale “5”. Significa che per ogni dollaro inizialmente depositato, dopo infiniti cicli di deposito e prestito, sarà possibile ottenere una quantità di moneta pari a 5 dollari. Quindi, se i depositi vengono impiegati in prestiti e i prestiti depositati nuovamente e nuovamente impiegati, alla fine sarà possibile ottenere una quantità di moneta pari a: 10.000$ x 5 = 50.000$ A.A. 2003-2004 Istituzioni di Economia - Corso Serale 11 Esercitazione_13 g) Se durante il ciclo di depositi e prestiti alcune persone trattengono una maggior quantità di moneta, non depositando tutto quanto ricevuto, sarà creata una maggiore o minore quantità di moneta rispetto a quanto calcolato al punto precedente? Minore perché una minore quantità di ogni prestito viene depositata e resa disponibile per nuovi prestiti. h) Se durante il ciclo di depositi e prestiti alcune banche non rispettano la quota prevista di riserve, ma trattengono una maggior quantità di riserve, sarà creata una maggiore o minore quantità di moneta rispetto a quanto calcolato al punto f)? Minore, perché una minor quota di ogni deposito viene concessa in prestito e resa disponibile per essere nuovamente depositata. A.A. 2003-2004 Istituzioni di Economia - Corso Serale 12 Esercitazione_13 Caso pratico n.2 Supponete che l’intera economia comprenda biglietti da un dollaro per un valore di 1.000$. a) Se la popolazione decide di non depositare nulla e tenere tutti i dollari disponibili come contante, a quanto ammonta l’offerta di moneta? L’offerta di moneta comprende sia il denaro contante che i depositi, in questo caso si avrebbero 1.000$ in contante e 0$ in depositi, per cui l’offerta complessiva di moneta ammonta a 1.000$. A.A. 2003-2004 Istituzioni di Economia - Corso Serale 13 Esercitazione_13 b) Se la popolazione sceglie di depositare tutto il contante in banca, 1.000 biglietti da un dollaro, e la banca è tenuta a rispettare un tasso di riserva del 100%, a quanto ammonta l’offerta di moneta? Il circolante è pari a zero, i depositi ammontano a 1.000$, tutti portati a riserva, non esiste la possibilità di concedere prestiti. L’offerta di moneta ammonta a 1.000$. c) Se la popolazione decide di depositare i 1.000$ di circolante in banca, e alle banche è richiesto di rispettare un tasso di riserva del 20%, a quanto potrebbe ammontare l’offerta di moneta? Con un tasso di riserva del 20% il moltiplicatore monetario vale 5, significa che, a partire dai 1.000$ depositati, si può ottenere un ammontare complessivo di moneta, quindi di offerta di moneta, pari a 5.000$ (se non viene interrotto o alterato il ciclo di deposito e prestito). A.A. 2003-2004 Istituzioni di Economia - Corso Serale 14 Esercitazione_13 d) Con riferimento al punto precedente, quanta parte della moneta può essere creata dalle banche? La quantità complessiva di moneta che potrebbe essere disponibile è pari a 5.000$, di cui 1.000$ sono in circolante già presente nell’economia. Per tanto la quantità di moneta che le banche potrebbero creare è pari a 4.000$. e) Se la popolazione deposita tutti i 1.000$ in circolante presenti nell’economia, e il tasso di riserva obbligatoria è del 10%, a quanto potrebbe ammontare l’offerta di moneta? Con un tasso di riserva del 10% il moltiplicatore monetario avrebbe un valore di (1/0,10) = 10. Per cui l’offerta di moneta potrebbe raggiungere il valore di 1.000$ x 10 = 10.000$. A.A. 2003-2004 Istituzioni di Economia - Corso Serale 15 Esercitazione_13 f) Confrontare i risultati ottenuti al punto c) e al punto e). Con un tasso di riserva del 20%, rispetto al 10%, le banche sono obbligate a trattenere come riserva una maggior quota dei depositi, e questo determina una minor disponibilità nel concedere prestiti e creare moneta. Pur partendo dalla stessa disponibilità in circolante, il maggiore tasso di riserva determina una minore capacità di creare moneta. g) Se la popolazione deposita tutti i 1.000$ di circolante disponibile, e le banche sono tenute a rispettare un tasso di riserva obbligatoria del 10% ed inoltre scelgono di accantonare come riserva volontaria un altro 10%, a quanto potrebbe ammontare l’offerta di moneta? Considerando anche la scelta della banca di accantonare ulteriori riserve, il moltiplicatore monetario vale 1/ (0,10 + 0,10) = 5. Per cui l’offerta di moneta potrebbe essere: 1.000$ x 5 = 5.000$. A.A. 2003-2004 Istituzioni di Economia - Corso Serale 16 Esercitazione_13 Problema n° 11 pag. 510 Supponendo che il sistema bancario detenga complessivamente riserve per 100 miliardi di euro, che il tasso di riserva obbligatorio sia del 10%, che le banche non costituiscano riserve discrezionali, e che le famiglie non detengano circolante. a) Qual è il valore del moltiplicatore monetario? Qual è l’offerta di moneta? b) Se la banca centrale aumenta il tasso di riserva obbligatoria al 20%, come variano le riserve e l’offerta di moneta? A.A. 2003-2004 Istituzioni di Economia - Corso Serale 17 Esercitazione_13 a) Qual è il valore del moltiplicatore monetario? Qual è l’offerta di moneta? Se il tasso di riserva obbligatorio è del 10% il moltiplicatore monetario vale 1/0,1= 10. Dal momento che le riserve sono 100 miliardi di euro l’offerta di moneta sarà 100 mld x 10 = 1.000 miliardi di euro A.A. 2003-2004 Istituzioni di Economia - Corso Serale 18 Esercitazione_13 b) Se la banca centrale aumenta il coefficiente di riserva obbligatoria al 20%, come variano le riserve e l’offerta di moneta? Se viene richiesto un maggior tasso di riserva obbligatoria il moltiplicatore monetario si riduce e vale 1/0,2 = 5. L’offerta di moneta si riduce a 100 mld x 5 = 500 mld di euro. Le riserve non dovrebbero cambiare poiché tutto il circolante disponibile è detenuto dalle banche come riserve. (N.B. Attenzione a non confondere le riserve, in senso generale disponibilità del sistema bancario, con il tasso di riserva obbligatoria, che è una quota delle riserve in senso generale.) A.A. 2003-2004 Istituzioni di Economia - Corso Serale 19 Problema n° 12 pag. 510 Esercitazione_13 Nell’economia di Voghera ci sono 2.000 monete da un euro; a quanto ammonta l’offerta di moneta? a) Se le famiglie detengono tutta la moneta in forma di circolante? b) Se le famiglie detengono moneta solo in forma di deposito a vista e le banche operano in regime di riserva al 100%? c) Se le famiglie detengono circolante e depositi a vista in parti uguali e le banche continuano ad operare in regime di riserva al 100%? d) Se le famiglie detengono tutta la moneta sotto forma di depositi a vista e le banche hanno un tasso di riserva del 10%? e) Se le famiglie detengono circolante e depositi a vista in parti uguali e le banche hanno un tasso di riserva del 10% A.A. 2003-2004 Istituzioni di Economia - Corso Serale 20 Esercitazione_13 a) Se le famiglie detengono tutta la moneta in forma di circolante? L’offerta di moneta comprende sia circolante che depositi, se le famiglie detengono la moneta disponibile tutta sotto forma di circolante avremo: circolante per 2.000 euro e depositi zero; l’offerta complessiva di moneta ammonta a 2.000 euro. A.A. 2003-2004 Istituzioni di Economia - Corso Serale 21 Esercitazione_13 b) Se le famiglie detengono moneta solo in forma di deposito a vista e le banche operano in regime di riserva al 100%? In questo caso il circolante è zero e i depositi ammontano a 2.000 euro (N.B. le banche non concedono prestiti); L’offerta di moneta sarà dunque di 2.000 euro. c) Se le famiglie detengono circolante e depositi a vista in parti uguali e le banche continuano ad operare in regime di riserva al 100%? In questo caso il circolante è di 1.000 euro e i depositi ammontano a 1.000 euro (le banche continuano a non concedere prestiti); L’offerta di moneta sarà di 2.000 euro. A.A. 2003-2004 Istituzioni di Economia - Corso Serale 22 Esercitazione_13 d) Se le famiglie detengono tutta la moneta sotto forma di depositi a vista e le banche hanno un tasso di riserva del 10%? Se le banche operano con un tasso di riserva del 10% il moltiplicatore monetario vale 1/0,1 = 10; le famiglie depositano tutti i 2.000 euro di circolante costituendo la base disponibile di depositi su cui applicare il moltiplicatore monetario (il circolante è zero, i depositi iniziali danno il via alla creazione di moneta tramite il sistema a riserva frazionaria). In questo caso l’offerta di moneta sarà: 2.000 euro x 10 = 20.000 euro A.A. 2003-2004 Istituzioni di Economia - Corso Serale 23 Esercitazione_13 Punto e) due possibili interpretazioni (“parti uguali” all’inizio o alla fine del processo): e.1) Se le famiglie detengono circolante per 1.000 euro e depositano in conto corrente i rimanenti 1.000 euro, e le banche hanno un tasso di riserva del 10%? Le famiglie dunque detengono 1.000 euro in circolante, che entra a far parte dell’offerta di moneta, i rimanenti 1.000 euro vengono depositati e danno il via alla creazione di moneta tramite il sistema a riserva frazionaria. Le banche applicando un tasso di riserva del 10% determinano il moltiplicatore monetario che vale 1/0,1 = 10, da applicare alla quota di depositi iniziali per cui l’offerta di moneta complessiva sarà: 1.000 euro in circolante 1.000 euro x 10 = 10.000 euro (ciclo depositi e prestiti) Offerta di moneta totale 11.000 euro A.A. 2003-2004 Istituzioni di Economia - Corso Serale 24 Esercitazione_13 e.2) Se le famiglie desiderano detenere circolante e depositi in conto corrente in parti uguali (ovvero dopo che ha operato il meccanismo di creazione di moneta tramite riserva frazionaria depositi e circolante devono essere uguali) e le banche applicano un tasso di riserva del 10%? Dato il tasso di riserva il moltiplicatore vale 10; date le preferenze delle famiglie, indicando con “C” il circolante e con “D” i depositi desiderati, devono valere contemporaneamente le seguenti equazioni: C=D 10 x (2.000 euro – C) = D Sostituendo la prima nella seconda otteniamo: 10 x (2.000 – D) = D D = C = 1.818,18 20.000 – 10D = D Offerta totale di moneta: 11D = 20.000 D = 1.818,18 A.A. 2003-2004 D + C = 1.818,18 +1.818,18 = 3.636,36 Istituzioni di Economia - Corso Serale 25 28 – Inflazione: cause e costi Esercitazione_13 Inflazione: aumento del livello generale dei prezzi Iperinflazione: aumento del livello generale dei prezzi a tassi molto elevati Deflazione: diminuzione del livello generale di prezzi Livello dei prezzi e valore della moneta Livello dei prezzi: prezzo di un paniere di beni e servizi, o quantità di moneta che serve per acquistare quei dati beni e servizi. Se aumenta il livello dei prezzi significa che serve una maggiore quantità di moneta per acquistare gli stessi beni e servizi, ovvero che il valore della moneta è diminuito. Quindi: P = livello dei prezzi e 1/P valore della moneta Se P = 100 (per acquistare i beni e servizi del paniere servono 100 unità di moneta) Allora 1/P = 1/100 (una unità di moneta vale un centesimo dei beni e servizi contenuti nel paniere) A.A. 2003-2004 Istituzioni di Economia - Corso Serale 26 Domanda e offerta di moneta Esercitazione_13 Offerta di moneta: variabile controllata dalla banca centrale Domanda di moneta: dipende da diversi fattori, come il tasso di interesse sui titoli, ma nel lungo periodo, considerando la funzione di mezzo di scambio della moneta, dipende in particolare dal livello dei prezzi, ovvero dal valore della stessa moneta. (se il livello dei prezzi sale, e quindi diminuisce il valore della moneta, sarà necessaria una quantità di moneta maggiore per acquistare gli stessi beni e servizi, aumenta la domanda di moneta) Equilibrio: nel lungo periodo il livello generale dei prezzi (ovvero il valore della moneta) si aggiusta in modo da garantire l’uguaglianza tra domanda e offerta di moneta. Teoria quantitativa della moneta: la quantità di moneta disponibile determina il livello dei prezzi e quindi il valore della stessa moneta; il tasso di crescita della moneta determina il tasso d’inflazione. A.A. 2003-2004 Istituzioni di Economia - Corso Serale 27 Esercitazione_13 Valore della moneta (aumenta) Valore della moneta d’equilibrio Livello dei prezzi (aumenta) Offerta di moneta 1/P P Livello dei prezzi d’equilibrio Domanda di moneta Quantità di moneta (aumenta) A.A. 2003-2004 Istituzioni di Economia - Corso Serale 28 Esercitazione_13 Velocità di circolazione ed equazione quantitativa Velocità di circolazione della moneta: ritmo al quale la moneta cambia di mano. Livello dei prezzi Produzione reale Quantità di moneta V = (P x Y) / M Produzione nominale M x V = P x Y Equazione quantitativa: mette in relazione la quantità di moneta e la sua velocità di circolazione con il valore nominale della produzione di beni e servizi in un’economia A.A. 2003-2004 Quantità di moneta conseguenze: 1) Aumento del livello dei prezzi 2) Aumento della quantità di prodotto (variabile reale) 3) Diminuzione della velocità di circolazione (stabile) Istituzioni di Economia - Corso Serale 29 Dicotomia classica Esercitazione_13 Variabili nominali: le variabili espresse in termini di unità monetarie Variabili reali: le variabili espresse in termini di unità fisiche. Neutralità della moneta: l’ipotesi secondo cui le variazioni nell’offerta di moneta non influenzano le variabili reali. Effetto Fisher Il tasso di interesse reale è stato definito come il tasso d’interesse nominale corretto per il tasso d’inflazione che può essere anche scritto come: tasso d’interesse nominale = tasso d’interesse reale + tasso d’inflazione Nel lungo periodo, con ipotesi di moneta neutrale, le variazioni nella crescita della moneta non possono influenzare il tasso d’interesse reale, quindi le variazioni del tasso d’interesse nominale sono spiegate interamente dalle variazioni del livello dei prezzi, cioè dal tasso d’inflazione. Tasso d’inflazione e tasso d’interesse nominale si muovono nello stesso senso e nella stessa misura. Aumenti di offerta di moneta fanno aumentare sia il tasso d’inflazione che il tasso d’interesse nominale A.A. 2003-2004 Istituzioni di Economia - Corso Serale 30 Esercitazione_13 Esercizio 1 Utilizzando l’equazione quantitativa rispondere alle seguenti domande. a) Supponete che l’offerta di moneta sia di 200$, la produzione reale di 1000 unità e il prezzo per unità di prodotto di 1$. Qual è il valore della velocità di circolazione della moneta? V = (P x Y) / M V = (1 x 1000) / 200 = 5 A.A. 2003-2004 Istituzioni di Economia - Corso Serale 31 Esercitazione_13 b) Se la velocità di circolazione della moneta è fissa al valore calcolato al punto precedente, secondo la teoria quantitativa cosa dovrebbe accadere aumentando l’offerta di moneta a 400$? MxV=PxY M passa a 400$, V è fissa a 5 per ipotesi, Y è una variabile reale non influenzata da variazioni dell’offerta di moneta, la variabile che dovrebbe cambiare è P, il prezzo. 400 x 5 = P x 1000 P = (400x 5) /1000 = 2 Raddoppiando l’offerta di moneta è raddoppiato il livello dei prezzi. A.A. 2003-2004 Istituzioni di Economia - Corso Serale 32 Esercitazione_13 c) La risposta al punto precedente è coerente con la dicotomia classica? Sì. La dicotomia classica divide le variabili economiche in reali e nominali. La moneta influenza le variabili nominali in modo proporzionale e non ha nessun impatto sulle variabili reali. Infatti al punto precedente si è visto che il prezzo, variabile nominale, raddoppia esattamente come l’offerta di moneta, ma la produzione reale non varia. A.A. 2003-2004 Istituzioni di Economia - Corso Serale 33 Esercitazione_13 d) Supponete che contestualmente all’aumento dell’offerta di moneta, da 200$ a 400$, il prodotto reale sia aumentato leggermente (diciamo del 2%). Cosa accadrà al prezzo in questa situazione? Aumenterà più che raddoppiando, meno che raddoppiando o raddoppiando esattamente? M raddoppia a 400 MxV=PxY V è costante a 5 Y aumenta del 2% da 1000 a 1020 400 x 5 = P x 1020 P = (400 x 5) /1020 = 1,96 L’equazione quantitativa dice che il prodotto nominale varia proporzionalmente all’offerta di moneta. Il prezzo dunque aumenterà, ma essendo cresciuto anche il prodotto reale, il prezzo risulterà meno che raddoppiato. A.A. 2003-2004 Istituzioni di Economia - Corso Serale 34 Esercitazione_13 e) Quando l’inflazione diventa molto alta, le persone preferiscono non detenere a lungo la moneta perché questa si svaluta rapidamente. Perciò spendono in fretta la loro dotazione di moneta. Se quando l’offerta di moneta è raddoppiata fosse anche aumentata la velocità di circolazione, cosa sarebbe accaduto al prezzo? Sarebbe più che raddoppiato, meno che raddoppiato o esattamente raddoppiato? MxV=PxY Le variazioni nell’offerta di moneta hanno un impatto proporzionale sul prodotto nominale (P x Y) se la velocità di circolazione è costante. Se la velocità di circolazione aumenta, amplifica gli effetti di un aumento nell’offerta di moneta. Perciò un raddoppio nell’offerta di moneta associato ad un aumento della velocità di circolazione provoca un aumento del prezzo più che doppio. A.A. 2003-2004 Istituzioni di Economia - Corso Serale 35 Esercitazione_13 f) Supponete che l’offerta di moneta all’inizio del problema sia riferita all’aggregato M1. Cioè l’offerta di M1 è pari a 200$. Considerando ora l’aggregato M2 l’offerta per M2 è pari a 500$, produzione e prezzi non variano rispetto a quelli iniziali, come varia l’equazione quantitativa? M2 per ipotesi è 500$ M2 X V = P x Y 500 x V = 1 x 1000 V , essendo M2 meno liquido di M1, sarà minore rispetto alla situazione iniziale. P rimane 1$ Y continua ad essere 1000 unità V = (1 x 1000)/500 = 2 A.A. 2003-2004 Istituzioni di Economia - Corso Serale 36 Esercitazione_13 Esercizio 2 In base all’effetto Fisher completare la seguente tabella. Tasso interesse reale Tasso interesse nominale Tasso d’inflazione 3% 10% ……… ……… 6% 2% 5% ………. 3% A.A. 2003-2004 Istituzioni di Economia - Corso Serale 37 Esercitazione_13 tasso d’interesse nominale = tasso d’interesse reale + tasso d’inflazione 10% = 3% + tasso d’inflazione tasso inflazione = 7% 6% = tasso interesse reale + 2% tasso interesse reale = 4% tasso interesse nominale = 5% + 3% = 8% Tasso interesse reale Tasso interesse nominale 3% 10% 7% 4% 6% 2% 5% 8% 3% A.A. 2003-2004 Tasso d’inflazione Istituzioni di Economia - Corso Serale 38 Esercitazione_13 N.B. le seguenti domande non sono riferite alla precedente tabella. b) Supponete che ci si aspetti un’inflazione del 3% e che si desideri un tasso d’interesse reale del 4%. Quale sarà il tasso nominale? Tasso d’interesse nominale = 4% + 3% = 7% c) Supponete che l’inflazione risulti essere del 6%. Quale sarà l’effettivo tasso d’interesse reale per il contratto stipulato in base alle aspettative del punto precedente? Tasso d’interesse reale = 7% - 6% = 1% A.A. 2003-2004 Istituzioni di Economia - Corso Serale 39 Esercitazione_13 d) La ricchezza è stata ridistribuita dai creditori ai debitori o dai debitori ai creditori con l’inatteso rialzo dell’inflazione al 6% invece dell’atteso 3%? La ricchezza è stata ridistribuita dai creditori ai debitori: infatti questi pagano un tasso reale del solo 1% invece del 4% che si voleva concordare, con un’attesa di inflazione del 3%, quando si era fissato il tasso nominale al 7%. e) Cosa sarebbe accaduto se l’inflazione si fosse rivelata essere solo dell’ 1%? Contrariamente al punto precedente, la ricchezza sarebbe stata trasferita verso i creditori che avrebbero incassato un tasso reale del 6% invece del 4% previsto al momento del contratto. A.A. 2003-2004 Istituzioni di Economia - Corso Serale 40 Esercitazione_13 Esercizio n° 7 pag. 531 Supponete che Fabio sia un coltivatore di fagioli e Rita un coltivatore di riso. Fabio e Rita sono gli unici individui presenti nell’economia e entrambi consumano sempre lo stesso quantitativo di riso e fagioli. Nel 2000 il prezzo dei fagioli era di 1 euro e quello del riso di 3 euro. a) Supponete che nel 2001 il prezzo dei fagioli sia aumentato a 2 euro e quello del riso a 6 euro. Qual è il tasso d’inflazione? Fabio è danneggiato dal cambiamento dei prezzi? E Rita? A.A. 2003-2004 Istituzioni di Economia - Corso Serale 41 Esercitazione_13 Quando il prezzo di entrambi i beni raddoppia in un anno, l’inflazione è del 100%. Il costo totale per acquistare un uguale ammontare di fagioli e riso corrisponde alla somma tra la quantità di un bene moltiplicato il suo prezzo e la quantità dell’altro bene moltiplicato il suo prezzo. Se indichiamo con x la quantità consumata di fagioli e la quantità consumata di riso, che sono uguali, con Pf e Pr il prezzo dei fagioli e del riso il primo anno, con Pf’ e Pr’ il prezzo dei fagioli e del riso il secondo anno avremo: x Pf +x Pr = costo primo anno x(Pf + Pr) x(Pf + Pr) =(1+3)/(1+3)=1 Indice di prezzo (IP) del primo anno Ponendo uguale ad 1 il valore dell’indice dei prezzi il primo anno (anno base) il secondo anno avremo: A.A. 2003-2004 Istituzioni di Economia - Corso Serale 42 Esercitazione_13 x Pf’ +x Pr’ = costo secondo anno x(Pf’ + Pr’) = (2 + 6)/(1 + 3) = 2 x(Pf + Pr) Tasso inflazione = IP del secondo anno (IP 2° anno - IP 1° anno) IP 1° anno x 100 Tasso inflazione 2001 = (2-1)/1 x 100 = 100% Dal momento che i prezzi di tutti i beni aumentano del 100% , gli agricoltori hanno un aumento del 100% dei loro redditi al pari dell’aumento del 100% dei prezzi, perciò l’aumento dei prezzi non ha nessun effetto reale su redditi e consumi degli agricoltori. A.A. 2003-2004 Istituzioni di Economia - Corso Serale 43 Esercitazione_13 b) Supponete ora che il prezzo dei fagioli sia aumentato a 2 euro, mentre quello del riso sia aumentato a 4 euro. Qual è il tasso d’inflazione? Fabio è danneggiato dal cambiamento dei prezzi? E Rita? x(Pf’ + Pr’) = (2 + 4)/(1 + 3) = 1,5 x(Pf + Pr) Tasso inflazione = IP del secondo anno (IP 2° anno - IP 1° anno) IP 1° anno x 100 Tasso inflazione 2001 = (1,5-1)/1 x 100 = 50% Fabio è favorito perché il suo reddito aumenta del 100% in conseguenza dell’aumento del 100% del prezzo dei fagioli, mentre l’inflazione è solo del 50%. Rita vede peggiorare la sua condizione: il suo reddito aumenta solo del 33% di pari passo con l’aumento del prezzo del riso che vende, mentre l’inflazione è del 50%. A.A. 2003-2004 Istituzioni di Economia - Corso Serale 44 Esercitazione_13 c) Infine supponete che nel 2001 il prezzo dei fagioli sia di 2 euro e quello del riso di 1,5 euro. Qual è il tasso d’inflazione? Roberto è danneggiato dal cambiamento dei prezzi? E Rita? x(Pf’ + Pr’) = (2 + 1,5)/(1 + 3) = 0,875 x(Pf + Pr) Tasso inflazione = IP del secondo anno (IP 2° anno - IP 1° anno) IP 1° anno x 100 Tasso inflazione 2001 = (0,875-1)/1 x 100 = -12,5% Fabio è avvantaggiato perché il suo reddito si incrementa del 100% in conseguenza dell’aumento del 100% del prezzo dei fagioli, mentre l’inflazione è del –12,5%. Rita è danneggiata perché il suo reddito si riduce, -50%, in conseguenza della riduzione del prezzo del riso del 50%, più di quanto non si riducano i prezzi in base all’inflazione del –12,5%. A.A. 2003-2004 Istituzioni di Economia - Corso Serale 45 Esercitazione_13 Esercizio che risolveremo in classe la prossima volta: Problema n° 1 pag. 566 A.A. 2003-2004 Istituzioni di Economia - Corso Serale 46