Lezione III
Le fonti per lo studio della storia
economica e sociale
Parte I: caratteri generali; fonti
letterarie ed epigrafiche
L’importanza delle fonti
H = P/p
• ovvero, la Storia (H) nasce dall’incontro tra il
passato (P) e il presente (p), dalla relazione fra i
documenti che il passato ci ha lasciato e
l’interpretazione che noi, uomini del presente, ne
diamo.
• La documentazione antica è dunque il primo e
fondamentale pilastro sul quale si basa la
ricostruzione storica.
2
Che cos’è “fonte”?
• Fonte è tutto ciò che ci viene dal passato, dagli
scritti degli storici antichi, ai segni che il passato
ha lasciato nel paesaggio attuale.
• In particolare nella ricostruzione della storia
antica, per la quale le fonti a disposizione non
sono numerose, non possiamo trascurare alcun
tipo di informazione che ci giunge dal passato.
• Un “comandamento” che vale a maggior ragione
per i temi della storia economica e sociale, poco
documentati.
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La classificazione fonti scritte /
fonti non scritte
• Fonti scritte: testi degli autori antichi, iscrizioni,
papiri, monete.
• Fonti non scritte: resti materiali, edifici, oggetti
mobili rivelati dalla ricerca archeologica.
– Molti documenti presentano contemporaneamente un
aspetto testuale e uno non testuale.
– L’efficacia sintetica della documentazione scritta, il
valore evocativo e le occasioni di approccio originale
della documentazione non scritta.
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La classificazione in base
all’intenzionalità
• Documenti diretti e involontari, creati
dall’autore per il proprio uso personale (per
esempio appunti su papiro, oggetti della vita
quotidiana).
• Documenti mediati e volontari, creati
dall’autore per essere consegnati alla
memoria dei posteri (per esempio, le opere
storiche dei grandi autori greci e latini).
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La classificazione in base al
grado di rielaborazione
• Fonti non rielaborate, prodotto immediato
del processo storico (atti conservati su
iscrizioni o su papiro, resti materiali).
• Fonti rielaborate, prodotto di una
riflessione, che in genere assume la forma
di una narrazione continua; si fondano
spesso su fonti non rielaborate.
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La classificazione in base al
supporto materiale
•
•
•
•
•
Fonti letterarie
Fonti epigrafiche
Fonti papiracee
Fonti numismatiche
Fonti archeologiche
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Le diverse classi di fonti per la storia economica e
sociale e le scienze che le studiano
Fonti letterarie
Filologia classica
Storia politica e
militare, Storia delle
idee
Fonti epigrafiche
Epigrafia greca e latina
Storia locale, Storia
sociale
Fonti papiracee
Papirologia
Storia locale, Storia
economica e sociale
Fonti numismatiche
Numismatica antica
Storia economica
Archeologia classica
Storia economica,
Storia della cultura
materiale
Fonti archeologiche
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I tratti comuni delle fonti per la storia
economica e sociale del mondo antico
1.
2.
3.
4.
Scarsità: in confronto alle epoche posteriori, i documenti
antichi sono in quantità inferiore.
Impossibilità di usare le fonti in modo immediato: ogni
documento deve essere decifrato, tradotto, interpretato,
datato.
Mancanza di trattazioni organiche: la maggior parte dei
problemi storici richiede l’analisi di documenti di vario
carattere.
Difficoltà di uso statistico dei dati: il campione da noi
posseduto, oltre ad essere poco significativo, è casuale;
alcuni periodi e alcune località sono molto meglio
documentate di altre.
9
La letteratura antica come fonte per la storia
economica e sociale
• In assenza di trattazioni organiche, dati sui fenomeni economici
e sociali si trovano sparsi in opere appartenenti ai più diversi
generi:
–
–
–
–
–
–
–
–
Trattatistica filosofica
Manuali pratici (finanza, agricoltura)
Storiografia
Geografia
Antiquaria
Teatro, in particolare nella commedia
Oratoria
Poesia e romanzo
• In genere questi dati sono frutto di una rielaborazione
dell’autore, della sua personale interpretazione della realtà
economica e sociale: un filtro di cui tenere conto nell’analisi
della testimonianza.
10
Un romanzo come fonte per la storia economica e
sociale: Petronio, Satyricon, 71, 5-12
Volgendosi poi ad Abinna [Trimalchione] fece: «Dimmi un po’, mio buon
amico, me la stai costruendo la tomba nel modo che ti ho ordinato? Ti prego
che ai piedi della mia statua tu ci dipinga la cagnetta, e corone e profumi e
tutti gli scontri di Petraites, che a me tocchi, grazie a te, di essere vivo anche
dopo morto. E che poi ci siano 100 piedi in larghezza, 200 piedi di
profondità. Perché intorno alle mie ceneri io voglio frutti di ogni specie e viti
in abbondanza. Perché è un vero assurdo disporre solo da vivi di case ben
arredate e non curarsi di quelle dove dovremo abitare più a lungo. Ed è così
che in testa a tutto voglio che ci si metta: “Questa tomba non ha da passare
all’erede”. D’altro canto sarà mia cura provvedere col testamento affinché da
morto non mi si porti offesa. Distaccherò infatti al mio sepolcro, con funzioni
di custode, un liberto, perché la gente non si precipiti a cagarmi sulla tomba.
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Un romanzo come fonte per la storia economica e
sociale: Petronio, Satyricon, 71, 5-12
«E ti prego che … della tomba tu ci faccia anche delle navi che se ne vanno a
gonfie vele, e me che sto assiso in seggio, con una pretesta indosso e 5 anelli
d’oro, e profondo in mezzo al popolo soldi dal borsellino, perché, come sai, ho
offerto un banchetto con due denari a testa. Se ti pare, facci anche i triclini. E ci
farai anche il popolo in massa che se la gode. Alla mia destra ci metterai la
statua della mia Fortunata con una colomba in mano - e che porti legata al
guinzaglio la cagnetta - e il mio piccoletto, e delle grosse anfore sigillate, che
non lascino scappare il vino. E potresti anche scolpirci una brocca infranta, con
un valletto che ci piange sopra. In mezzo a tutto un orologio, che chiunque
guardi l’ora, volente o nolente debba leggere il mio nome. Anche per l’epitafio
guarda un po’ se ti pare che questo possa andare: “Caio Pompeo Trimalcione
Mecenaziano qui riposa. Gli fu decretato in sua assenza il sevirato. Poteva
essere iscritto a Roma in tutte le decurie, ma non lo volle. Pio, forte, fedele,
venne su dalla gavetta, lasciò 30 milioni di sesterzi, né mai andò a lezione da un
filosofo. Sta’ bene. E anche tu”».
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Un romanzo fondato su elementi
di realtà
• L’indicazione dell’area sepolcrale è comune nelle
iscrizioni funerarie romane, con la formula in fronte
pedes …, in agro pedes …
• Evidente anche la preoccupazione verso possibili danni
inferti al sepolcro.
• L’iscrizione sepolcrale di Trimalchione riproduce alcune
formule caratteristiche effettivamente riscontrabili in
epigrafia latina:
– La formula h(oc) m(onumentum) h(eredem) n(on)
s(equetur).
– La formula di commiato di un immaginario dialogo tra
defunto e passante: Vale! Et tu!
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La formula di
limitazione del
diritto ereditario
• CIL III, 5564 da
Iuvavum (Norico): D(is)
M(anibus). / Marcello /
Prima Nivi (filia) / viva
fecit sibi / et Mat(tio)
Seccio. / H(oc) m(onumentum)
h(eredem)
n(on) s(equetur).
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Un romanzo fondato su elementi di
realtà
• Il gladiatore Petraites è
noto da una coppa di vetro
rinvenuta a Chavagnes-enPailliers,
in
Francia,
raffigurante 4 coppie di
gladiatori che combattono
tra loro (metà del I sec.
d.C.)
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Un particolare genere letterario:
la letteratura giuridica
• Codex Theodosianus, raccolta di costituzioni
imperiali promossa da Teodosio II (438 d.C.).
• Corpus Iuris Civilis di Giustiniano (a partire dal
529 d.C.):
– Institutiones, un manuale di diritto romano.
– Codex Iustinianus, raccolta di costituzioni imperiali.
– Digesto (o Pandette), un’antologia della giurisprudenza
romana, ordinata per temi.
– Novelle, raccolta delle costituzioni promulgate da
Giustiniano dopo l’edizione del Codex.
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Le fonti letterarie per la storia economica
e sociale della regio III
• Un dato comune alle fonti letterarie: il loro punto di vista è
sostanzialmente quello dei Greci prima, dei Romani poi.
• Un punto di vista quindi ostile agli avversari delle due civiltà (le
popolazioni italiche in particolare, ma anche le poleis greche
nelle fonti romane).
• In chiave di storia economica particolare rilievo ha il luogo
comune dell’eudaimonia che conduce all’hybris e alla tryphé,
che a loro volta sfociano nella debolezza militare e nella poca
fermezza politica, dunque portano alla decadenza.
• Un luogo comune duro a morire anche nel I sec. a.C., quando
ormai la regione aveva subito radicali trasformazioni.
• Inoltre la caratterizzazione dell’economia “di rapina” delle
popolazioni italiche.
17
Le fonti letterarie per la storia economica
e sociale della Lucania e del Bruzio
• Molti brevi accenni in opere disparate,
appartenenti a diversi generi letterari:
–
–
–
–
–
Storiografia
Geografia
Antiquaria
Manualistica pratica sull’agricoltura
Letteratura giuridica
18
La storiografia
• Erodoto (484-424 a.C. circa) e Tucidide (460-397 a.C. circa) in
particolare per le vicende della colonizzazione greca.
• Diodoro Siculo (attivo alla metà del I sec. a.C.) per le vicende
della regione tra il 480 e il 301 a.C., in particolare da Eforo e
Timeo.
• Livio (59 a.C. – 17 d.C.) per le vicende della regione tra il 218 e
il 167 a.C.
• Plutarco (45-120 d.C. circa) soprattutto nella Vita di Pirro.
• Appiano (attivo intorno al 160 d.C.), nella Guerra annibalica e
soprattutto nelle Guerre civili, per le vicende della tarda età
repubblicana, dai Gracchi al II triumvirato.
• Giustino (età degli Antonini) con la sua epitome delle Storie
Filippiche di Pompeo Trogo, con cenni sulla storia della regione
fino all’età cesariana.
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La Geografia: Strabone (64 a.C. – 20
d.C, circa)
• Nella sua Geografia (VI, 1) si sofferma proprio sulla Lucania e
il Bruzio, con diverse notazioni di interesse per la storia
economica.
• Una geografia umana, piuttosto che fisica.
• Notazioni che non di rado, grazie alla scrupolosa consultazione
di opere anteriori (Antioco di Siracusa in primis), si riferiscono
alla fase greca della regione, ma che spesso valgono anche per il
periodo romano:
– Geografia, VI, 1, 1: ἀναγκάζονται γοῦν διὰ τὴν λυπρότητα τῆς
γῆς τὰ πολλὰ θαλαττουργεῖν καὶ ταριχείας συνίστασθαι καὶ ἄλλας
τοιαύτας ἐργασίας. (“Ad ogni modo [gli abitanti di Elea] sono
costretti dalla povertà della loro terra ad impegnarsi principalmente
in attività marittime e a creare impianti per la salagione del pesce e
per altri lavori di questo tipo”).
20
L’Antiquaria e l’Erudizione
• Plinio il Vecchio (23-79 d.C.), Storia
naturale: un’enciclopedia universale che è
un’autentica miniera di informazioni
soprattutto di storia economica.
• Ateneo (attivo alla fine del II sec. d.C.),
Deipnosofisti: un curioso zibaldone, ricco di
notizie anche sulla nostra regione.
21
La letteratura giuridica: Cassiodoro (490-583 d.C.)
• Nelle sue Varie raccolse in 13 libri i
documenti da lui redatti mentre era
al servizio dei re ostrogoti
dell’Italia.
• Originario
di
Scolacium
e
governatore della provincia di
Lucania e Bruzio, era un eccellente
conoscitore del territorio.
• Nell’immagine il f. 5r del Codex
Amiatinus, che secondo una teoria
rappresenta Cassiodoro nella sua
biblioteca di Vivarium.
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La documentazione epigrafica come
fonte per la storia economica e sociale
• Documenti basilari per la storia sociale delle classi
medie e basse, in genere ignorate dalle fonti
letterarie.
– Tuttavia gli strati sociali infimi della società sfuggono
anche alla considerazione delle iscrizioni (insufficienza
di mezzi economici, analfabetismo).
• Documenti fondamentali per la storia locale delle
comunità del mondo antico, che non trova
solitamente spazio nelle opere letterarie.
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Alcune classi di documenti epigrafici di
rilievo per la storia economica e sociale
• Leggi e decreti
• Inventari, conti, liste di contributi di particolare rilevanza
• Trattati internazionali
• Iscrizioni e bolli su oggetti mobili (instrumentum domesticum)
• Iscrizioni relative alla costruzione di opere di
interesse pubblico
• Iscrizioni funerarie
• Iscrizioni di carattere onorario
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I limiti della documentazione epigrafica
• Una distribuzione cronologica che si concentra, in
genere, tra gli inizi del I sec. d.C. e la metà del III sec.
d.C., in dipendenza delle variazioni del “costume
epigrafico”.
• Il concentrarsi della documentazione in alcune città
può dipendere da ragioni amministrative (Atene, città
dell’Asia minore in età imperiale), logistiche
(disponibilità di cave di pietra vicine, come ad
Aquileia o Brixia) o ancora dalle vicende della ricerca
archeologica (Auximum).
• Una documentazione di carattere ufficiale, che tende a
celare i contrasti e le tensioni.
• Informazioni di lapidaria sinteticità, spesso su
questioni particolari che a stento si inseriscono in un
quadro generale noto solo a grandi linee.
25
Un esempio di iscrizione onoraria per la storia
sociale: CIL IX, 5839 da Auximum
• C(aio) Oppio C(ai) f(ilio)
Vel(ina tribu) / Basso, p(atrono)
c(oloniae), / pr(aetori) Auximo,
(centurioni) leg(ionis) / IIII
Fl(aviae) Fel(icis), evoc(ato)
Aug(usti) / ab actis fori,
b(eneficiario)
pr(aefectorum)
pr(aetorio),
/
signif(ero),
option(i),
tesse(rario)
/
coh(ortis) II pr(aetoriae), mil(iti)
coh(ortium) XIIII / et XIII
urbanarum.
/
Coll(egium)
cent(onariorum) Auxim(atium) /
patr(ono) ob merita eius. /
L(ocus)
d(atus)
d(ecreto)
d(ecurionum).
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Le fonti epigrafiche per la storia
economica e sociale della regio III
• Probabilmente la Lucania e il Bruzio, tra le regioni
dell’Italia, sono quelle a minore densità epigrafica: circa
1.700 testi.
• Un fenomeno di difficile interpretazione, ma
verosimilmente da imputare a fattori posteriori alla fine
dell’età antica (il massiccio reimpiego, le deperibilità
del materiale impiegato, le vicende della ricerca
archeologica).
• Un patrimonio comunque prezioso, sia per qualche
documento di spicco, sia per le serie documentali che ci
offre.
27
Il patrimonio epigrafico delle regiones
italiche in età romana
Una stima piuttosto grossolana, ma indicativa, fondata sulla Epigraphik
Datenbank Clauss-Slaby (http://www.manfredclauss.de/).
•
•
•
•
•
•
Roma: 113.603
I - Latium et Campania: 37.145
II - Apulia et Calabria: 5.307
III - Lucania et Bruttii: 1.681
IV - Samnium: 5.936
V - Picenum: 2.171
•
•
•
•
•
•
VI - Umbria: 4.539
VII - Etruria: 6.787
VIII - Aemilia: 3.211
IX - Liguria: 1.719
X - Venetia et Histria: 15.250
XI - Transpadana: 3.932
28
Documenti di spicco per la
storia economica e sociale
della regione
• Decreti della città di Eraclea,
relativo alle terre sacre dei
templi di Atena Poliade e
Dioniso.
• Conservati su tavole bronzee
di fine IV – inizio III sec.
a.C.
29
Documenti di spicco per la storia
economica e sociale della regione
• Le 37 tavolette bronzee di Locri, uno straordinario archivio di IV-III sec. a.C.
che registra i prestiti del tempio di Zeus Olimpio alla città; alcuni di questi
prestiti potrebbero essere correlati alle esazioni di Pirro, cf. F. Costabile et alii,
Polis ed Olympieion a Locri Epizefiri: costituzione, economia e finanze di una
città della Magna Grecia, Soveria Mannelli 1992.
30
Documenti di spicco per la storia
economica e sociale della regione
• La tavola bronzea con il
Senatus consultum de
Bacchanalibus del 186
a.C. da Tiriolo (CIL I2,
581).
• Provvedimento di repressione dei culti bacchici,
che forse erano espressione di un disagio
sociale.
31
Documenti di spicco per la storia
economica e sociale della regione
• L’iscrizione itineraria da Polla
della seconda metà del II sec.
a.C. (CIL I2, 638).
• Testimonianza
della
costruzione della via Capua Rhegium.
• Accenna ad altri significativi
episodi della storia sociale ed
economica della regione.
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Documenti di spicco per la storia
economica e sociale della regione
• La stele con i benefici elargiti da L. Domitius Phaon in
favore di un’associazione religiosa devota a Silvano al
tempo di Domiziano, da Caposele (CIL X, 444).
• La base da Petelia (Strongoli) in onore del nobile M’.
Megonius Leo, con un estratto dal suo testamento, dell’età
di Antonino Pio (CIL X, 114).
• Il cosiddetto catasto di Volcei, che forse registra le
proprietà agricole del nobile L. Turcius Apronianus in
questa comunità lucana nel 323 d.C. (CIL X, 407).
• Le tavole bronzee con gli onori conferiti dalla comunità di
Paestum ad Aquilius Nestorius e al figlio Aquilius Aper nel
347 d.C. (CIL X, 477 e AE 1990, 211).
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Le fonti per lo studio dell`economia e della società antica