Parlare alle Voci I vostri Sé Molti “Sé” individuali, ciascuno col proprio modo di percepire il mondo, ognuno di essi con la sua unica storia individuale, caratteristiche fisiche, reazioni fisiche ed emotive, e opinioni su come dovremmo condurre la nostra vita Tutti siamo un insieme di personalità multiple: tutti noi, nessuno escluso! Un “Io” operante di qualche tipo può osservare e riflettere sul fatto che non siamo un’unica entità psicologica. (Hal Stone) Sé differenti Sé primari (= dominanti) e Sé ripudiati (= repressi) Organizzati in coppie contrapposte Sé Sottopersonalità Energie • Nessuno di questi è buono o cattivo • Tutti svolgono una funzione per la persona • I Sé primari esistono per proteggere • Sono nati in situazioni che richiedevano una protezione E’ importante ammettere e riconoscere questo fatto! Sé primari (= dominanti) esempi • • • • • • • Accomodante Impersonale Critico Interiore Controllante Giudice Mente Razionale Intraprendente Critico Interiore • Questo “Critico Interiore” è un sé, una sottopersonalità a parte, che censura la persona prima dei suoi stessi genitori, o chiunque altro, possa farlo! • Questo Critico Interiore è estremamente ansioso, quasi ha un disperato bisogno che la persona abbia successo nel mondo e venga accettata e benvoluta dagli altri. • Il Critico Interiore non sa mai quando il troppo è troppo. Ha una tendenza a crescere a dismisura fino a essere ingovernabile ed inizia a minare noi stessi e causare danni molto seri. A quel punto, il suo intento originale va a farsi benedire. Sé Ripudiati esempi • • • • • • Bambino Interiore Energie istintive Personale Bambino Rifiutato Contemplazione Bambino Vivace egoismo frivolezza irresponsabilità Io operativo Controllore Compiacente Giudice Intraprendente Perfezionista Io cosciente Bambino vivace Bambino Bambino Bambino irresponsabile vulnerabile arrabbiato Pratica • Facilitazione: esplorazione che non modifichi le sottopersonalità • Il facilitatore aiuta ogni “sé” a chiarire il proprio punto di vista e fornire il maggior numero di informazioni possibile • Stimola l’Io Cosciente / Distanza / Spazio • Impegna le sottopersonalità: Come ti chiami, quanti anni hai, da quanto tempo sei nella vita di…, ti piace esserci, che cosa fai, chi ti piace, come sarebbe se tu non ci fossi, tu piaci a lui/lei, ecc. ecc. • Riconoscimento / Convalida / Accettazione dei sé Condizioni terapeutiche per il “dialogo con le voci” • Esiste la capacità di saper “dialogare con le voci”. • Questo metodo non può essere usato nella prima fase dell’udire le voci (quando le voci sovrastano l’uditore e lui ne è ancora troppo spaventato). • Occorre che l’uditore sia incuriosito e di larghe vedute; inoltre si deve sentire a suo agio con il terapeuta. • Uditore e facilitatore hanno un atteggiamento di rispetto e di accettazione reciproca. • Il terapeuta e l’uditore si sentono al sicuro. “Dialogare con le voci” • Chiedete alle voci se sono d’accordo (lavoro motivazionale) • L’uditore di voci è il proprietario delle voci • Chiarite bene che voi non siete il nemico delle voci • Atteggiamento non giudicante / di buonsenso • Volete imparare a conoscere le voci • Rispetto ma non sottomissione • Onestà (circa le vostre motivazioni e sentimenti) Come applicare il metodo? • Iniziare col chiedere all’uditore se le voci sono disposte a lasciare che qualcuno parli con loro • Fornire una spiegazione completa ed esauriente circa il metodo e il suo scopo • Informare l’uditore che le voci dovrebbero essere d’accordo a parlare • Fornire esempi di esperienze positive con questo metodo per stimolare l’interesse dell’uditore Come applicare il metodo? • Mettere al corrente sia l’uditore sia le voci che potrebbe esserci un vantaggio: comprendersi meglio reciprocamente, e migliorare il rapporto che intercorre tra uditore e voci. • Se l’uditore di voci vuol mantenere il controllo, il terapeuta può parlare indirettamente con le voci, facendo domande e ottenendo risposte formulate dall’uditore (che funge da interprete). • Prima di iniziare, discutete con l’uditore su quale delle voci vi vuole parlare per prima. Preferibilmente iniziate con una voce nota e che non sia troppo minacciosa. Domande da fare durante la seduta • Chi sei? Hai un nome? • Quanti anni hai? • L’uditore sa chi sei? • Quando sei arrivato nella vita di (nome dell’uditore)? • Qual’è stata la causa oppure cosa ti ha spinto a comparire a (nome)? • Cosa stava capitando nella vita di (nome) in quel momento? Domande da fare durante la seduta • Cosa hai dovuto fare per proteggere (nome)? • Cosa volevi ottenere per (nome)? • Cosa succederebbe a (nome) se tu non ci fossi? • • Come si relaziona (nome) con te? Cosa significa per te prenderti cura di (nome)? • Vorresti che qualcosa cambiasse nel tuo rapporto con (nome) • Di che cosa hai bisogno da (nome)? Conclusione • Quando le domande hanno ottenuto risposta, ringraziare le voci per le spiegazioni fornite. • Quando il facilitatore vuole cessare il dialogo, chiede alla voce se per lei va bene interrompere la conversazione, e magari vuole riprenderla un’altra volta. • Dopo il permesso della voce, il facilitatore le dà l’arrivederci, riassume gli argomenti di cui si è parlato (eventualmente completandoli). • Poi il facilitatore chiede all’uditore di tornare al suo posto a sedere. • Riflettere insieme all’uditore su quello che è successo. Conclusione • Facilitatore e uditore discutono insieme cosa provano e cosa pensa l’uditore di quello che hanno detto le voci. • Se l’uditore non ricorda quello che la voce ha detto (è possibile che si sia dissociato), il facilitatore allora racconta le cose dette dalla voce. • Consapevolezza: Il facilitatore, con l’uditore accanto a sé, dice ciò che ha visto accadere. • Stimolare l’uditore a continuare a mantenersi in contatto con le voci. • Anticipare le domande da fare alle voci per la seduta successiva. Finalità • • • • • • • • Esplorazione dei motivi di fondo Raccolta di informazioni Far provare all’uditore una maggiore distanza Accentuare un dialogo più sano Risolvere i conflitti Trovare una linea d’azione da adottare Iniziare un processo interiore di cambiamento Le voci sono la soluzione di un problema Messaggi • Le voci hanno una funzione protettiva, ad es. Non provare sentimenti, essere morti (come protezione estrema, ma distruttiva per sua natura) • Questa funzione protettiva può essere trasformata in una di maggior sostegno; la persona può imparare torna a prendersi cura della sua vulnerabilità Voci La psicologia dei sé • Ciò che si ignora persiste, ciò che si guarda può sparire (David Walsh) • Se non ti lasciano svolgere il tuo lavoro, allora lo fai clandestinamente o in antagonismo • Poi può comparire una voce, quando uno dei sé viene rifiutato o non è in grado di esprimersi • La voce è un sé ripudiato • La voce usa un linguaggio metaforico che può essere interpretato come “quello che c’è da fare” Note conclusive • Udire voci è un fatto reale • Le voci possono essere soluzioni di problemi specifici • Le voci possono essere protettive • Il dialogo tra le voci e l’uditore influisce sulla funzionamento sociale Note conclusive • Le voci danno indicazioni su tematiche emotive che sono importanti per l’integrazione sociale dell’uditore di voci. • Cambiare questi dialogi parlando con le voci può influenzare questa integrazione.