DBMS & SQL: java.sql.*
Docente: Gabriele Lombardi
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Sommario
SLIDE
CONTENUTO
Introduzione
Il problema, le astrazioni
Un esempio pratico
Creiamo un DB di esempio con Derby
JDBC
Architettura, accedere a un DBMS, drivers
Query in java.sql.*
Query native, parametriche, tipi di dato parrticolari
Transazioni
Classiche, savepoint, …
Persistenza con JPA
Utilizzo di JPA con J2SE
Quering con JPA
EJB-QL e query in varie forme
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Introduzione

Problema:
– accedere a un DBMS da Java “ignorando” i dettagli comunicativi
con il DBMS in questione:
•
•
•
•
modalità di connessione/autenticazione;
database a cui ci si sta connettendo;
variazioni sulla sintassi SQL standard;
tipi di dato, funzionalità, …
– utilizzare uno strumento OO per accedere a un DB.

Soluzione:
–
–
–
–
–
–
JDBC, ispirato a ODBC: java.sql.** e javax.sql.**;
interfacce descrivono le funzionalità;
driver custom per ogni DBMS offre le implementazioni;
indirizzo JDBC (stringa) definisce DBMS, DB e autenticazione;
DriverManager identifica il driver giusto e ne offre i servizi;
tutto in maniera trasparente per l’utilizzatore.
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Derby setup

Installazione:
– scaricare ed eseguire il tool di installazione dal sito della Sun se
non si ha già derby;
– installando SJSAS derby è installato ed incluso:

• lo si trova in “Sun\SDK\javadb”;
• “javadb\frameworks\NetworkServer\bin” contiene i
tools che ci permettono di usarlo.
Configurazione:
– DERBY_HOME:
– PATH:
– CLASSPATH:
path fino a “javadb”;
aggiungere path fino a bin;
agginugere:
• $DERBY_HOME/lib/derby.jar;
$DERBY_HOME/lib/derbytools.jar;
$DERBY_HOME/lib/derbynet.jar;
$DERBY_HOME/lib/derbyclient.jar
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Derby tools

A disposizione dalla cartella bin di javadb:
– setNetworkClientCP
setNetworkServerCP
• impostazione automatica delle variabili d’ambiente (locali);
• da modificare eliminando il commento e definendo
DERBY_INSTALL;
• ambiente sia per il client che per il server;
– sysinfo:
• informazioni sullo stato corrente del server;
– dblook:
• consente di mostrare il DDL di un DB;
– startNetworkServer
stopNetworkServer
• permettono di avviare e fermare il servizio Derby;
– NetworkServerControl
– ij:
• permette di controllare il funzionamento del server, avviarlo,
fermarlo, pingare, controllarne o modificarne i parametri;
• accesso a DB ed esecuzione comandi DDL ed SQL.
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Creazione DB

Scegliere la cartella che conterrà i DB;
– eventualmente crearne una nuova appositamente;

solo nei nostri test:
– useremo “cmd” spostandoci nella cartella dei DB;
– eseguiremo il comando:
• NetworkServerControl start
– la cartella corrente verrà usata come “derby.system.home”;
– normalmente:
• creazione di uno script apposito;
• impostazione della proprietà da comando;
• esecuzione di:
– java -Dderby.system.home=<DBhome> <altreProps>
-jar %DERBY_HOME%\lib\derbyrun.jar server start

creazione DB:
– con il server in esecuzione:
• da “cmd” eseguire “ij” ed il comando:
– connect 'jdbc:derby://localhost:1527/Corsi;create=true';
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Connessione e manipolazione del DB

Connettersi:

• connect 'jdbc:derby://localhost:1527/Corsi';
Creare lo schema del DB:
– Usando “ij”;
– usando il comando:
– utilizzando i comandi DDL:
• CREATE TABLE Argomento (
ID INTEGER NOT NULL
GENERATED ALWAYS AS IDENTITY
PRIMARY KEY,
nome VARCHAR(30) NOT NULL UNIQUE,
descr CLOB,
numOre
INTEGER NOT NULL);
– con un file contenente i comandi DDL e il comando:
• run ‘nomefile’;
• si leggano i sorgenti di:
– corsiCreate.sql
– corsiDrop.sql
• li si lanci su un database di esempio;
• si provi a manipolare ed ispezionare il DB.
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Lo schema SYS

Schemi:
– sorta di “viste” del DB (ad esempio per applicare
autorizzazioni diverse, o mostrare solo parte del DB);
– associati agli utenti;
– associati a ruoli;
– SYS è di sistema (del DBMS)
– APP è il nostro.

Diamo un occhio:
SET SCHEMA SYS;
SELECT TABLENAME FROM SYSTABLES WHERE TABLENAME LIKE 'SYS%';
SELECT CONSTRAINTNAME FROM SYSCONSTRAINTS;
SELECT SCHEMANAME FROM SYSSCHEMAS;
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Riferimenti

Era solo un:
– rinfresco dei vecchi ricordi di basi di dati;
– un assaggio delle features di JavaDB (Derby);
• non è Oracle…
– …però offre quanto serve nella maggior parte dei casi.

Per informarsi meglio:
–
–
–
–

Java DB Tools and Utilities Guide
Java DB Server and Administration Guide
Java DB Developer's Guide
Java DB Reference Manual
Ricordiamoci:
– NON SIAMO DBA, non tentiamo di sostituirli!
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Il nostro DB di esempio

Contenuto:
– corsi erogabili dal CEFRIEL, corredati dalla descrizione degli
argomenti, durata e difficoltà;
– tabelle “Corso” “Argomento” e relazione n-n tra loro;
– vedere “corsiCreate.sql” e “corsiDrop.sql”…
– …e usarli per creare il DB su cui lavorare!

Noi utilizzeremo:
– solo la tabella “Argomento” nell’esempio “preconfezionato”;
– la tabella corso e la relazione n-n negli esercizi.
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Connettersi al DB tramite JDBC

JDBC:
– infrastruttura di astrazione dei dettagli di comunicazione con un
DBMS (protocollo);
– simile nello scopo a ODBC (by Microsoft);
– database identificato da un JDBS path;
– “comunicatore” nascosto in un java.sql.Driver…
• …da includere nel classpath;
– driver automaticamente istanziato dal DriverManager.

Esempio (nostro caso):
– java.sql.Connection conn =
DriverManager.getConnection(
"jdbc:derby://localhost:1527/Corsi");
– solo nel JDBC path è presente la dipendenza dal tipo di
DBMS/server/porta/database, il resto del codice è agnostico.
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Eseguire una query

Interfacce con cui interagire:
– java.sql.Statment:
• rappresenta un comando SQL con possibilità di
restituzione di un ResultSet (o di un intero);
• la connessione contiene i factory-methods;
• permette di utilizzare i cursori e fare pooling;
• permette l’esecuzione batch di più comandi.
– java.sql.PreparedStatment:
• sotto-interfaccia della precedente;
• permette di formattare parametri tipizzati;
• permette di eseguire lo stesso statment più volte
con parametri differenti (reimpostati ogni volta);
• modo migliore per evitare bachi di SQL-injection.
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
Esempio in pratica: inserimento
In 07_DB&SQL\ClientCorsi:
–
–
–
–
finestra FrameAggiuntaArgomenti;
esecuzione di una INSERT con parametri;
notare i tipi (stringa, intero… e CLOB);
notare che non ci stiamo preoccupando della
gestione della transazione… che comunque avviene.
// Mi connetto:
Connection conn = DriverManager.getConnection("jdbc:derby://localhost:1527/Corsi");
// Creo lo statment preparato (con argomenti) e da eseguire:
PreparedStatment st = conn.prepareStatement(
"INSERT INTO Argomento (nome, descr, numOre) VALUES (?,?,?)");
Connessione al DBMS
// Creo il CLOB contenente la descrizione:
Clob desc = conn.createClob();
desc.setString(1, txtDescrizione.getText());
Preparazione statment
// Imposto i parametri:
st.setString(1, txtNome.getText());
st.setClob(2, desc);
st.setInt(3, sldNumeroOre.getValue());
Assegnazione parametri
// Scrivo nel DB:
st.execute();
Reale esecuzione SQL
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
Esempio in pratica: ricerca
In 07_DB&SQL\ClientCorsi:
–
–
–
–
finestra FrameArgomenti;
esecuzione di una SELECT senza parametri;
notare i tipi (stringa, intero… e CLOB);
non gestiamo la transazione… che avviene. (sicuri?)
// Mi connetto:
Connection conn = DriverManager.getConnection("jdbc:derby://localhost:1527/Corsi");
// Effettuo la query:
ResultSet res = conn.createStatement().executeQuery(
"SELECT nome, numOre, descr FROM Argomento");
// Aggiungo le righe:
while (res.next()) {
Connessione al DBMS
Esecuzione query
// Ottengo i dati:
String nome = res.getString(1);
int numOre = res.getInt(2);
Clob desc = res.getClob(3);
// Aggiungo una riga:
tbl.addRow(new Object[]{nome, numOre,
desc.getSubString(1, (int) desc.length())});
// Ora posso chiudere il result set e la connessione:
res.close(); conn.close();
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Fetch dei dati
}
Chiusura connessione
Esempio in pratica: cancellazione

In 07_DB&SQL\ClientCorsi:
– finestra FrameArgomenti;
– esecuzione di una DELETE con parametri;
– gestiamo noi la transazione:

• autoCommit disabilitatato;
• commit e rollback esplicite.
Da notare:
– in realtà la connessione viene sempre chiusa in finally;
– nel blocco catch viene effettuata la rollback della transazione.
Connessione al DBMS
con disabilitazione autoCommit
// Mi connetto:
Connection conn = DriverManager.getConnection("jdbc:derby://localhost:1527/Corsi");
conn.setAutoCommit(false);
// Eseguo la cancellazione:
pst = conn.prepareStatement("DELETE FROM Argomento WHERE nome=?");
pst.setString(1, nome);
pst.execute();
// Ora posso committare e chiudere la connessione:
conn.commit(); conn.close();
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Cancellazione
Chiusura connessione
Esercizio

Modificare l’esempio realizzando:
– aggiungere l’operazione update in FrameArgomenti;
– una finestra unica di gestione dei corsi
(aggiunta, visualizzazione, aggiornamento e cancellazione
direttamente nella stessa finestra);
– permettere l’accesso alla finestra degli argomenti sia per
modificarli che per selezionarne uno;
– permettere l’associazione di un argomento a un corso tramite
selezione in FrameArgomenti e richiesta del numero di giorno in
cui inserire l’argomento;
– aggiungere una serie di strumenti di quering come:
•
•
•
•
•
argomenti di un corso;
argomenti di un corso in un giorno;
numero ore di un corso;
programma completo di un corso;
altro a vostra discrezione.
– NOTA: in quest’ultimo punto mostrare i risultati in tabella.
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Cenni su JPA

Java Persistence API… scopo:
– fornire un’infrastruttura di gestione dell’ORM;
– sfruttare sotto le potenzialità di JDBC;
– permettere di manipolare solamente oggetti.

Soluzione proposta:
– ORM definito tramite:

• descrittore XML (non lo vedremo);
• classi annotate (si veda l’esempio).
Nel nostro caso:
– abbiamo di già un DB, quindi “importiamo” lo schema;
– lasciamo che NetBeans si appoggi a Forte4J.

Ma prima… un po’ di teoria!
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Persistence units

Unità che mettono assieme tecnologie di peristenza:
– database accessibili come data sources;
– un Presistence Provider per la gestione dell’ORM;
– le entità da gestire nella persistenza e ORM.

Supporto per:
– gli EntityManager, atti alla gestione delle entità;
– applicazioni enterprise usufruenti dell’EntityManager e delle PU.

DB
DB
DB
La PU è il collante che descrive come mettere assieme
le varie parti, è un descrittore di deploy in XML.
Data
source
EApp
Entity
Data
source
DB
DB
EntityManager
Persistence
Provider
Data
source
Entity
Persistence
Provider
Entity
Entity
Entity
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Persistence Unit:
persistence.xml glues
together persistence pieces
and technologies to provide
support to the EntityManager
Entity beans

JavaBeans:
– semplici POJO con:
• costruttore di default:
– senza parametri affinché possano essere istanziati;
• proprietà:
– rappresentate da metodi getter e setter;
– una proprietà “prop” deve avere:
» un getter “public type getProp();” se è read;
» un setter “public void setProp(type val);” se è write;
– rappresentano:
• entità reali a cui sono associate proprietà;
• Entity EJB se annotate come @Entity;
– sono mappati:
• su tabelle del DB.
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EntityManager
efact = Persistence.createEntityManagerFactory(PUname);
manager = efact.createEntityManager();

Scopo:
– gestione degli EntityBeans:
• persistenza e quering;
– gestione transazioni:
• utilizzabile per 0..* transazioni (esplicite in JSE);
– da considerarsi come una connessione al DB.

Può essere ottenuto:
– in JSE tramite una factory:
• la persistence unit deve essere dichiarata in
persistence.xml;
– in JEE come in JSE o sfruttando l’injection (tramite annotazioni).
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Managed e unmanaged
DB



La PU è legata a un DB;
l’EntityManager alla PU;
un pool di managed entity beans viene
mantenuto sincronizzato con il DB:
– a seconda della flush policy scelta;
– regole di attach/detach;
– modifica di proprietà aggiornata sul DB;

ciò che non è managed è unmanaged:
–
–
–
–
nessun aggiornamento automatico;
bean come normali POJO;
possibilità di merge;
al di fuori di una transazione:
• sempre unmanaged;
• a meno di extended contexts.
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PU
EntityManager
Entity
Entity
Entity
managed
Entity
Entity
Entity
unmanaged
Transazioni

begin
…
ops
…
commit/
rollback
Una o più operazioni correlate su uno o più DB;
– devono/possono essere:
• Atomiche:
• Consistenti:
• Isolate:
con i vincoli imposti
dal DB (relazioni)
se concorrenti non
interferiscono
in JSE
em.getTransaction().begin();
…
em.getTransaction().commit();
modifiche con successo
sono permanenti
– concetto di transazioni ACID;

gli entity beans sono managed:

le transazioni sono gestite da:
– (quasi) solo durante una transazione;
– JPA in SE;
– JTA in EE.
injection
…
ops
…
Transaction
scope
• Durature:
come fossero eseguite
istantaneamente
in JEE
@PersistenceContext(unitName=“PUname”)
private EntityManager em;
…
<transaction-scoped operations>
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Creazione automatica del DB
<properties>
<property name="toplink.jdbc.url" value="jdbc:derby://localhost:1527/aTest"/>
<property name="toplink.jdbc.driver" value="org.apache.derby.jdbc.ClientDriver"/>
<property name="toplink.jdbc.user" value="APP"/>
<property name="toplink.jdbc.password" value="APP"/>
<property name="toplink.ddl-generation" value="drop-and-create-tables"/>
<property name="toplink.create-ddl-jdbc-file-name" value="DB_aTest_create.sql"/>
<property name="toplink.drop-ddl-jdbc-file-name" value="DB_aTest_drop.sql"/>
</properties>

Nel container JEE dell’AS…
…e da poco anche in JSE fuori dal container:
–
–
–
–
è possibile richiedere la creazione automatica del DB;
vengono generati 2 file con DDL di drop e create;
sequenza drop-create al deploy (o exe. App. JSE);
possibili scelte di toplink.ddl-generation:
• none (default)  non viene fatto nulla;
• create-tables  solo le create;
• drop-and-create-tables  sequenze drop-create.
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JPA: Conclusioni

Consente:
– di accedere a un DB in maniera “nativa” rispetto al
paradigma di programmazione Object Oriented;
– nasconde tutti i dettagli di Object Relational Mapping;
– è uno strumento utilizzato in ambiente enterprise…
– … si vedano anche altri strumenti come Hibernate e Spring.

Di nostro…
– … abbiamo solo raschiato la superficie;
– analizzando “ClientCorsi” si risponda alle domande:
– Come sono state mappate le tabelle?
– Come sono stati mappati i campi? Chiavi primarie? Identificativi
generati? La chiave primaria composta? Il CLOB?
– Come sono state mappate le relazioni?
– Come sono state “nascoste” le query?
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07_DB&SQL