La gestione economica e il reddito Dipartimento di economia aziendale IPSSCT “Ceci” - Cupra Marittima 1999 I costi e ricavi 1 Il costo è la spesa che l’azienda sostiene per acquisire i fattori necessari alla sua attività. – La spesa è misurata con l’uscita di denaro o il debito che sorge verso il fornitore; – Attenzione! perché si usa il termine acquisire e non acquistare? Perché non tutti i fattori vengono acquistati in proprietà; alcuni vengono presi, come abbiamo già visto, in locazione (leasing). – I fattori produttivi, come ben sapete, sono i macchinari, i mobili, le merci, gli automezzi, i serivizi, ecc. Il ricavo è il compenso che spetta all’azienda per la vendita dei beni e/o la prestazione di servizi – anche il ricavo, quindi, è misurato con un movimento di denaro, questa volta in entrata o il credito che sorge nei confronti di un cliente. – Rispetto alla definizione contenuta nel testo fate attenzione a e/o perché le aziende o vendono beni (da loro prodotti o acquistati per rivenderli) o offrono servizi (trasporti, finanziamenti, consulenze,ecc.). La classificazione dei costi Costi Pluriennali Fatt. Immateriali: Fatt. materiali: Immobilizzazioni costi d’impianto, diritti d’a., avviamento, brevetti, ecc. terreni, fabbricati, automezzi, macchine d’ufficio, ecc. Costi relativi alle merci az. mercantili: az. industriali: 2/1 merci materie prime, di consumo, sussidiarie, semilavorati, prodotti finiti. Merci Costi relativi a beni di terzi affitto di fabbricati: locazione di fattori: fitti passivi canoni leasing fitti, leasing La classificazione dei costi Costi del lavoro 2/2 Lavoro Salari e stipendi (salari- operai / stipendi - impiegati) oneri sociali, TFR, 13^, 14^ ecc. Costi per servizi Spese di trasporto, consulenza, vigilanza, pubblicità, postali, energia, telefono, acqua, assicurazione, incasso, ecc. Servizi Costi finanziari Interessi passivi su: c/c bancari, mutui, sovvenzioni, debiti v/ fornitori, obbligazioni, ecc. Interessi Costi fiscali Imposte: sul reddito, di bollo, di registro, ICI, ICIAP, ecc; tasse: sugli autoveicoli, N.U., di bollo, ecc. Imposte e tasse Classificazione dei ricavi 3 Ricavi provenienti dalle vendite dei prodotti o merci Vendite Vendita delle merci da parte del negoziante Vendita dei prodotti finiti, sottoprodotti per l’industria Prestazioni di servizi (trasporto, consulenza, ecc.) Proventi vari fitti attivi, provvigioni, risarcimenti, ecc. affitti Ricavi finanziari Interessi attivi su: c/c bancari, postali, titoli, mutui ed altri prestiti, su clienti, ecc. Ricavi derivanti dalla vendita di beni strumentali Vendita di: fabbricati, impianti, macchine, automezzi, brevetti, ecc. interessi smobilizzi L’equilibrio economico 4 Abbiamo visto che un’azienda ha molte voci di costi e poche di ricavi. Lo scopo dell’imprenditore è quello però di ottenere un utile che sia remunerativo del capitale investito del rischio di impresa Pertanto non è sufficiente che: ricavi siano > dei costi occorre che tale differenza sia soddisfacente Nel periodo amministrativo (esercizio) occorre che colui che investe denaro in un’attività produttiva ottenga un reddito remunerativo che è dato da: stipendio direzionale + interessi di computo + profitto Lo stipendio direzionale remunera il tempo speso nel dirigere l’azienda, Gli interessi di computo (ed anche i fitti figurativi) gli interessi e gli altri introiti percepiti in precedenza che ora non ha più perché il denaro e gli eventuali beni sono stati investiti nell’azienda. Tali costi vengono chiamati oneri figurativi. Esempi di convenienza di un investimento Un imprenditore investe 200.000 € in un’attività, lascia il lavoro presso un’altra azienda dove riceveva uno stipendio annuo di € 40.000, utilizza un proprio capannone precedentemente affittato a € 24.000 l’anno. Sul denaro investito il rendimento era del 5%. L’utile finale risulta essere di € 90.000. Utile ................................. stipendio dir. € 40.000 fitti figurativi € 24.000 Int. di comp. € 14.000 PROFITTO ............................. L’INVENSTIMENTO RISULTA CONVENIENTE A patto che si tenga conto Del rischio d’impresa € 90.000 € 78.000 € 12.000 Un imprenditore investe 200.000 in un’attività, lascia il lavoro presso un’altra azienda dove riceveva uno stipendio annuo di € 40.000 utilizza un proprio capannone precedentemente affittato a € 24.000 l’anno. Sul denaro investito il rendimento era del 5%. L’utile finale risulta essere di € 50.000. Utile ................................. stipendio dir. € 40.000 fitti figurativi €. 24.000 Int. di comp. € 14.000 PERDITA (economica)......... € 50.000 € 78.000 € -28.000 L’INVESTIMENTO NON RISULTA CONVENIENTE L’imprenditore avrebbe avuto un reddito maggiore se non avesse fatto l’investimento. R.O.E. (return on equity) 6 dato da: Utile di esercizio x 100 capitale proprio Un imprenditore investe € 300.000 in una attività e a fine anno ottiene un utile di € 60.000. Calcoliamo la convenienza economica dell’investimento nell’ipotesi che impiegando in altro modo il proprio capitale (es. in banca) avrebbe un rendimento del 4%. 60.000 ROE = ---------------- x 100 = 300.000 20% Un imprenditore investe € 300.000 in una attività e a fine anno ottiene un utile di 15.000. Calcoliamo la convenienza economica dell’investimento nell’ipotesi che impiegando in altro modo il proprio capitale (es. in banca) avrebbe un rendimento del 4%. 15.000 ROE = ---------------- x 100 = 5% 300.000 IL RISULTATO DELL’INVESTIMENTO IL RISULTATO DELL’INVESTIMENTO E’ SODDISFACENTE E’ INSODDISFACENTE in quanto: in quanto: 60.000 20% > > del 5% di 12.000 (il risultato che avrebbe ottenuto se avesse scelto di impiegare il denaro in banca) 5% > 15.000 > di del 4% 12.000 Di poco e in misura tale che probabilmente non giustifica il rischio d’impresa Le configurazioni di costo 7 La somma progressiva di tutti i costi che intervengono nella produzione viene chiamata configurazione di costo. L’analisi di come si forma il costo totale serve per determinare a quale prezzo vendere le merci e quanto si guadagnerà per ogni unità prodotta. Prima di vedere un esempio occorre precisare il significato di: Costi diretti: il costo della pelle (materia prima) è riferibile direttamente alle scarpe prodotte es.: Costi occorrono 3 dmq di un determinato pellame per fare una scarpa . indiretti: l’illuminazione dello stabilimento nel quale si producono scarpe in vari modelli, borse e cinte. Il costo non può essere imputato ad un determinato prodotto e quindi occorre usare un criterio per ripartirlo. Esempio: Materie prime + manodopera + altri costi diretti Spese generali di produzione (amm. attrezzature, energia, mat. accessorie,ecc) - Valore stimato Spese generali per gli impiegati, l’ufficio, la vendita, le imposte, postali, telefoniche, ecc. quota di costi figurativi Totale costi...................................................... Utile................................................................. Prezzo di vendita del prodotto ........................ € 150 + COSTO PRIMO € 20 + COSTO INDUSTRIALE € 12 + COSTO COMPLESSIVO € 5 = € 187 + COSTO EC.-TECNICO € 33 = € 220 PREZZO DI VENDITA