Il testo e la sua citazione. Regole generali Regole generali • La citazione precisa di un testo serve • • essenzialmente ad identificarlo e a individuarlo permettendo a chi legge l’elaborato di facilitarne il recupero e la consultazione gli elementi bibliografici necessari per la citazione non vanno mai desunti dalla copertina ma sempre dal frontespizio Quando nel frontespizio non fossero indicati alcuni elementi necessari per la citazione, essi vanno cercati e rinvenuti nel suo retro (il cosiddetto colophon) o nelle pagine finali del testo Gli elementi bibliografici fondamentali • L’autore, ovvero colui che vantare la • • • responsabilità intellettuale dell’opera L’eventuale curatore: attenzione a non confondere il curatore di un volume miscellaneo dal curatore di una monografia Il nome dell’autore va posto puntato con lettera iniziale maiuscola seguita da spazio; si tenga conto della differenza fra nome singolo, doppio nome e nome composto Il cognome si pone sempre per esteso e in maiuscoletto avendo accortezza di separare con uno spazio i cognomi doppi Titolo, sottotitolo, collana, casa editrice, luogo, anno • Il titolo e (l’eventuale) sottotitolo; nel frontespizio quest’ultimo • • • • • è solitamente posto sotto o accanto al titolo con un carattere tipografico diverso La Collana in cui il volume viene inserito e il numero che il volume occupa nella collana (ove indicato), solo se la collana ha un oggettivo valore scientifico. L’indicazione della collana si pone dopo il sottotitolo (o il titolo se non vi è sottotitolo) tra parentesi tonde ed è seguita da una virgola. La casa editrice; al pria della collana può essere omessa ma è bene citarla per ragioni di completezza Il luogo (città) di edizione L’anno di edizione (distinguendo fra edizione e ristampa) Il numero dell’edizione solo se distinta o successiva alla prima (in apice dopo l’anno) Stile tipografico • Autore o curatore del testo da citare: maiuscoletto • Titolo: in corsivo nel caso delle monografie o dei titoli delle • • • riviste o dizionari (che sono da considerare al pari dei titoli di libri). Il sottotitolo può essere indicato in tondo. Se il titolo contiene parole in corsivo diventano in tondo Tutte le altre note tipografiche sono annotate in tondo minuscolo. Quanto ai segni di interpunzione le diverse parti della citazione sono separate dalla virgola (che si può omettere tra il luogo e l’anno di edizione), la quale deve essere sempre in tondo. Il punto separa il titolo dal sottotitolo, e va posto sempre in tondo, mentre il lineato breve (-) si impiega per separare più autori o i nomi composti Nel caso di nomi composti, di più nomi, case editrici, luoghi, anni di edizione, non occorre lo spazio prima e dopo Esempi di citazione: le monografie • G. Lorizio, La logica della fede. Itinerari di teologia fondamentale, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2002. • P. Coda, Teo-logia. La parola di Dio nelle parole dell’uomo, LUP, Roma 20052. • J.-L. Marion, Sant’Agostino. In luogo di sé, Jaca Book, • • Milano 2014. A. Torres Queiruga, Ripensare la risurrezione. La differenza cristiana tra religioni e cultura, EDB, Bologna 2007. P. Sequeri, Il Dio affidabile. Saggio di teologia fondamentale (BTC 85), Queriniana, Brescia 1996. Le monografie • A. Vergote, Modernité et christianisme. Interrogations • • • • critiques réciproques, Cerf, Paris 1999. V. Hösle, God as reason. Essays in philosophical theology, University of Notre Dame Press, Notre Dame (IN) 2013. A.T. Kronman, Education’s end. Why our colleges and universities have given up on the meaning of life, Yale University Press, New Haven (CN)-London 2007. I. Kant, La religione entro i limiti della semplice ragione, a cura di V. Cicero, Bompiani, Milano 2001. Tommaso d’Aquino, Somma contro i gentili, a cura di T. Centi, Utet, Torino 1975. • Quando la monografia pur avendo un unico autore • raccoglie contributi diversi di cui si vuol sottolineare o citare uno solo N. Ciola, «Monoteismo cristiano come monoteismo trinitario», in Id., Cristologia e Trinità, Borla, Roma 2002, 109-158. • Citazioni di seconda mano • R. Descartes, Lettera a Mersenne del 27 maggio 1630, citato in S. Nadler, Il migliore dei mondi possibili. Una storia di filosofi, di Dio e del Male, Einaudi, Torino 2009, 220, n. 20. Opere miscellanee o in collaborazione • G.M. Bravo - C. Malandrino, Il pensiero politico del Novecento, Piemme, Casale Monferrato 20014. • P. Coda - A. Tapken (edd.), La Trinità e il pensare. Figure, percorsi, prospettive, Città Nuova, Roma 1997. • Aa. Vv., Dio salvi la ragione, Cantagalli, Siena 2007. • Associazione Teologica Italiana, La teologia della rivelazione, a cura di D. Valentini, Messaggero, Padova • 1996. A. Livi - G.Lorizio (edd.), Il desiderio di conoscere la verità. Teologia e filosofia a cinque anni da Fides et ratio. Atti del convegno internazionale 9-11 ottobre 2003, LUP, Roma 2005. Contributi in volumi • D. Wiederker, Il principio della tradizione, in W. Kern - H.J. Pottmeyer - M. Seckler (edd.), Corso di teologia fondamentale. 4. Trattato di gnoseologia teologica, Queriniana, Brescia 1990, 107-136. • B. Glucksmann, Lo spettro di Tifone, in Aa. Vv., Dio salvi la ragione, Cantagalli, Siena 2007, 93-113. Le riviste scientifiche • A. Sabetta, «La storia tra provvidenza e libertà. La • • teologia filosofica della Scienza nuova di G.B. Vico», in Rassegna di Teologia, 50 (2009), 559-590. G. Sale, Pio IX: il papa del “sillabo degli errori moderni”, in La Civiltà Cattolica, 151 (2000), III, 496-508. M. Borghesi, Cristianesimo e filosofia tra modernità e postmodernità, in Il Nuovo Areopago 1/2000, 30-43. • A. Sabetta, recensione a C. Dotolo, La teologia fondamentale. Di fronte alle sfide del “pensiero debole” di G. Vattimo, in Rassegna di Teologia, 41 (2000), 463465. Enciclopedie e dizionari • G. Morra - C. Chiurco, Male, in Enciclopedia filosofica, • • • VII, Bompiani, Milano 2006, 6936-6949. G. Lorizio, Rivelazione, in G. Barbaglio - G. Bof - S. Dianich (edd.), Teologia, San Paolo, Cinisello Balsamo 2002, 1347-1386. B. Sesboüé, Cristo, in J.-Y. Lacoste (sotto la direzione di), Dizionario critico di teologia, edizione italiana a cura di P. Coda, Borla-Città Nuova, Roma 2005, 376-383. C. Vagaggini, Teologia, in G. Barbaglio - S. Dianich (a cura di), Nuovo dizionario di teologia, Paoline, Cinisello Balsamo (MI) 19916, 1549-1652. Documenti del magistero • Giovanni Paolo II, Lettera enciclica Fides et ratio circa i • • • rapporti tra fede e ragione (14 settembre 1998), in Acta Apostolicae Sedis, 91 (1999), 5-88. Giovanni Paolo II, Lettera enciclica Fides et ratio circa i rapporti tra fede e ragione (14 settembre 1998), in EE 8, 2375-3038. Congregatio de doctrina fidei, Instructio Donum veritatis de ecclesiali theologi vocatione (24 maggio 1990), in Acta Apostolicae Sedis, 82 (1990), 1550-1570. Congregatio de doctrina fidei, Instructio Donum veritatis de ecclesiali theologi vocatione (24 maggio 1990), in EV 12, 244-305. Testi in formato elettronico • P. Gamberini, «Parlare di Gesù Cristo post holocaustum», in Dialegesthai. Rivista telematica di filosofia, in • http://www.mondodomani.org/dialegesthai/pg01 .htm (10 novembre 2014). Giovanni Paolo II, «Discorso ai membri della Pontificia Accademia per la Vita» (24 febbraio 2003), in http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/ speeches/2003/february/documents/hf_jpii_spe_20030224_pont-acad-life_it (17 marzo 2013). Le citazioni nelle note • Quando un testo viene citato per la prima volta, occorre • • • inserire la citazione nella completezza dei suoi elementi. Le successive volte in cui si rimanda ad un testo già citato precedentemente è sufficiente indicare l’autore e il titolo seguito dalla virgola e dall’indicazione della pagina. Si può anche fare ricorso a delle sigle come cit., oppure, nel caso nell’intero lavoro si citi una sola opera di un autore, il titolo può essere sostituito con op. cit. Si noti bene che non conta se la prima citazione è avvenuta nella stessa pagina o nello stesso capitolo, è sufficiente che nel corso della tesi il testo sia già stato citato una volta per procedere con la citazione abbreviata. La citazione nelle note • Quando poi in due note successive ci si riferisce alla • • • stessa opera si usi ivi nel caso ci si riferisca per entrambe le note alla stessa pagina del testo; naturalmente le note successive possono essere anche più di due ma è sconsigliato fare troppe note relativamente ad una stessa pagina di testo. Nel caso in cui in due o più note successive ci si riferisce allo stesso testo ma a pagine diverse, si usi la sigla ibidem (oppure ib.) il numero della pagina o delle pagine di riferimento. L’esempio che segue si riferisce ad un’opera citata in più note successive. Quando in una nota non ci si riferisce ad una citazione testuale ma si riassume testo senza direttamente citarlo tra virgolette, la nota inizia con la sigla Cf o Cfr. I. Kant, La religione entro i limiti della semplice ragione, a cura di V. Cicero, Bompiani, Milano 2001, 48. 24 Cf ibidem, 50-52. 25 X. Tilliette, La cristologia idealista, cit., 38. 26 Cf I. Kant, La religione entro i limiti della semplice ragione, 63. 23