La diseguaglianza salariale e di genere Michele Raitano Università di Roma “La Sapienza” La diseguaglianza salariale Confronti fra paesi: effetti di composizione o effetti rendimento? Incentivi a investire in HK legati a premi salariali. Centralizzazione o decentralizzazione? Effetti su incentivi a localizzazione. Ma qual è l’eq. opp. Di trovarsi nei vari gruppi o contesti? Bassi differenziali salariali come assicurazione? Paesi OCSE con produttività simili ma diverse istituzioni su LM e D e S di lavoratori di diverse skill. 2 Le misurazioni Analisi solo di chi ha redditi >0 => selection bias. Due determinanti dei salari annui: wages e numero totale di ore => E=w*h => Var(logE)=var(logw)+var(logh)+2cov(logh, logw) Determinanti diverse delle diverse componenti? W legato a skills, observables, rendimenti, h anche a scelte e vincoli normativi; cov legata a elasticità Ls, gap o premi per part-time e tempodet. Letteratura solitamente concentrata su ineq nei saggi di salario. Ma ineq(w) dipende sia da effetti di composizione che da effetti rendimento. Logw=Bxi+ui 3 Le determinanti B ed u possono essere influenzate da Ls e Ld e da istituzioni su LM. I rendimenti sugli skills dipendono dal prezzo relativo. Se ci sono sindacati => bargaining, contrattano w e l’impresa sceglie E. Trade off per i sindacati fra w ed E => i sindacati contrattano alti w per i gruppi con Ld meno elastica => effetto dei sindacati su wage ineq legato anche a elasticità relativa delle curve dei diversi tipi di lavoratori. 4 L’evidenza empirica Forte correlazione fra ineq di E e di w; ineq in w spiega la maggior parte (ma peso relativo diverso fra paesi). Ma è costante il peso relativo dei 2 fattori? Caso dell’Italia post riforme. Ma quanta della differenza fra ineq in E e in w dipende da scelte volontarie? Cruciale lo studio dell’occupazione femminile e delle sue dinamiche. 5 Le spiegazioni Effetto quantità o effetto prezzo? Anche nelle spiegazioni della dinamica. Crescita generalizzata e legata molto a effetti prezzo. Offerta di HS cresciuta meno della D. Legata a crescita della domanda relativa di high skills (cresciuta più della Ls), dovuta a 2 fattori: Altre determinanti di domanda: SBTC Apertura al commercio internazionale: effettivo outsourcing o compressione legata al potenziale. Tecnologia che consente performance pay (fra i quali è maggiore ineq, soprattutto al top). Offshorability => verso la riduzione dei medium jobs. Contano i jobs o le skills? Deregulation in LM e cambiamento delle istituzioni: livello di contrattazione, fissazione dei minimum wages, indicizzazione. 6 Le diseguaglianze di genere Criticità di efficienza ed equità. Gap occupazionali complessivi. I gap salariali fra occupati: Effetto composizione? Effetto rendimento? Segregazione occupazionale? Come identificare qual è l’effettiva composizione? 7 Molteplici dimensioni di svantaggio di genere Occupazione. Orario di lavoro. Tipologia contrattuale. Frequenza delle interruzioni. Settori e occupazioni. Livelli salariali. Tutti i fattori si cumulano e ampliano i differenziali retributivi di genere. La misurazione del wage gender gap (salari annui o orari? Cosa considero “endowment” e cosa “discriminazione”?). 8 I tassi di occupazione Fig. 1: Tassi di occupazione per genere nel 2008 nei paesi della UE15 (popolazione di età 15-64). Fonte: elaborazioni su dati EUROSTAT 100 90 83.2 78.5 80 75.0 73.5 70.3 74.9 71.5 70 65.4 60.2 60 50 75.9 74.0 54.9 55.1 73.1 69.0 69.8 68.6 60.7 65.8 62.5 81.9 77.3 76.7 71.1 71.8 74.3 65.8 56.2 48.7 47.2 40 30 20 10 Donne Danimarca Svezia Paesi Bassi Finlandia Regno Unito Austria Germania Portogallo Francia Irlanda Belgio Lussemburgo Spagna Grecia Italia 0 Uomini 9 1992_4 1993_1 1993_2 1993_3 1993_4 1994_1 1994_2 1994_3 1994_4 1995_1 1995_2 1995_3 1995_4 1996_1 1996_2 1996_3 1996_4 1997_1 1997_2 1997_3 1997_4 1998_1 1998_2 1998_3 1998_4 1999_1 1999_2 1999_3 1999_4 2000_1 2000_2 2000_3 2000_4 2001_1 2001_2 2001_3 2001_4 2002_1 2002_2 2002_3 2002_4 2003_1 2003_2 2003_3 2003_4 2004_1 2004_2 2004_3 2004_4 2005_1 2005_2 2005_3 2005_4 2006_1 2006_2 2006_3 2006_4 2007_1 2007_2 2007_3 2007_4 2008_1 2008_2 L’andamento dei tassi di occupazione per genere in Italia 75.0 70.0 65.0 60.0 55.0 50.0 45.0 40.0 35.0 30.0 Maschi Femmine Totale 10 L’occupazione femminile per macroarea Fig. 14: Andamento del tasso di occupazione femminile per macro-area territoriale (popolazione di età 15-64). Fonte: elaborazioni su dati Eurostat 65.0 60.0 55.0 50.0 45.0 40.0 35.0 30.0 25.0 20.0 15.0 1999 2000 Italia 2001 2002 Nord-Ovest 2003 2004 Nord-Est 2005 Centro 2006 2007 Sud 2008 Isole 2009 11 Il ruolo del part-time Fig. 2: Quota di lavoratori dipendenti con contratto part-time per genere nel 2008 nei paesi della UE15. Fonte: elaborazioni su dati EUROSTAT 80.0 70.0 60.0 50.0 40.0 30.0 20.0 10.0 0.0 Grecia Portogallo Finlandia Spagna Italia Francia Irlanda Danimarca Lussembur go Belgio Svezia Regno Unito Austria Donne 9.8 13.9 17.8 22.6 27.8 29.3 31.9 36.0 38.2 40.8 40.9 41.0 41.1 44.9 75.2 Uomini 2.5 4.1 7.9 4.0 4.8 5.6 7.1 13.1 2.7 7.5 11.9 9.8 6.9 8.4 22.8 Totale 5.4 8.6 12.7 11.8 14.1 16.7 18.1 23.9 17.9 22.4 25.7 24.2 22.6 25.2 46.8 Donne Uomini Germania Paesi Bassi Totale 12 Part-time come effetto di vincoli di domanda? Fig. 3: Quota di donne con lavoro part-time che desidererebbero ottenere un contratto full-time nei paesi della UE15. Fonte: elaborazioni su dati EU-SILC (2006) 50.0 45.0 41.3 42.5 40.0 35.0 30.4 30.0 27.6 25.0 20.8 21.2 21.9 Danimarca Italia Finlandia 25.0 16.5 17.2 Germania Belgio 20.0 5.9 6.4 11.7 Lussemburgo 10.0 11.4 Austria 15.0 8.0 5.0 Portogallo Grecia Spagna Francia Svezia Paesi Bassi Irlanda Regno Unito 0.0 13 Part-time come effetto di carenze del welfare di cura? Fig. 4: Quota di donne con lavoro part-time che dichiarano di aver scelto un lavoro a tempo parziale per dover sostenere attività di cura all'interno della famiglia, nei paesi della UE15. Fonte: elaborazioni su dati EU-SILC (2006) 70 63.3 60 54.6 50 47.5 44.7 41.0 40 34.6 32.3 30.3 29.1 16.7 17.2 Portogallo 20 Italia 30 11.9 8.5 10 4.2 4.7 Austria Lussemburgo Paesi Bassi Regno Unito Irlanda Germania Spagna Belgio Francia Danimarca Svezia Grecia Finlandia 0 14 Discriminazione sulla forma contrattuale Fig. 5: Quota di lavoratori dipendenti con contratto a tempo determinato per genere nel 2008 nei paesi della UE15. Fonte: elaborazioni su dati EUROSTAT 35.0 30.0 25.0 20.0 15.0 10.0 5.0 0.0 Regno Unito Lussembur Danimarca go Austria Irlanda Belgio Grecia Germania Francia Italia Svezia Finlandia Paesi Bassi Portogallo Spagna Donne 5.9 6.6 9.1 9.1 9.8 10.2 13.7 14.7 15.4 15.7 18.5 18.7 19.8 24.2 31.4 Uomini 4.7 5.9 7.5 8.9 7.1 6.6 9.9 14.8 13.0 11.5 13.2 11.1 16.2 21.7 27.7 Totale 5.3 6.2 8.3 9.0 8.4 8.3 11.5 14.7 14.2 13.3 15.8 14.9 17.9 22.9 29.3 Donne Uomini Totale 15 Orari di lavoro più brevi anche per chi lavora full-time … Fig. 6: Ore medie di lavoro settimanali per genere dei lavoratori dipendenti full time nei paesi della UE15. Fonte: elaborazioni su dati EU-SILC (2006) 44 42.3 42.0 42 41.4 41.1 41.0 40.6 39.9 39.3 39.0 38.4 37.6 38 36.7 37.8 38.5 38.1 38.6 39.3 41.1 41.0 40.6 40.3 40 42.5 42.1 39.6 39.8 39.9 40.1 38.8 36.7 36 34 32 Donne Lussemburgo Regno Unito Svezia Portogallo Spagna Austria Grecia Germania Belgio Finlandia Francia Danimarca Paesi Bassi Irlanda Italia 30 Uomini 16 Occupazione in professioni meno qualificate e remunerate Fig. 8: Quota di lavoratori dipendenti che dichiara di svolgere una mansione con responsabilità manageriali per genere nei paesi della UE15. Fonte: elaborazioni su dati EU-SILC (2006) 45 36.2 36.2 35 39.0 39.6 39.5 40 33.3 31.2 30 25 22.5 25.6 25.3 26.5 26.5 23.0 21.8 19.5 20 28.1 26.9 26.5 26.3 17.3 18.4 18.4 19.0 16.6 15 10 13.0 13.1 13.2 13.8 14.3 9.8 5 Donne Regno Unito Francia Austria Irlanda Lussemburgo Belgio Paesi Bassi Italia Spagna Svezia Portogallo Finlandia Danimarca Germania Grecia 0 Uomini 17 L’anzianità lavorativa: determinante di salari, pensioni e accesso al ritiro Fig. 9: Anzianità lavorativa media per genere dei lavoratori dipendenti nei paesi della UE15. Fonte: elaborazioni su dati EU-SILC (2006) 22 20.7 20.2 19.8 20 19.1 18.7 18 17.5 17.2 17.2 17.0 16.8 16.7 17.2 16.5 16 15.0 14.1 14 13.3 12 Donne Portogallo Paesi Bassi Lussemburgo Italia Francia Spagna Belgio Austria 10 Uomini 18 I differenziali salariali La scomposizione di Oaxaca-Blinder => cosa considero circostanza e cosa merito? Quanto effettivamente è grande la discriminazione? Wm=Xm*bm Wf=Xf*bf Wm-Wf=(Xm-Xf)bf+Xm(bm-bf) Dovunque gap significativi a parità di composizione. Annullamento delle differenze di composizione. Gender gap legato anche a famiglia, maternità. Esiste su tutta la distribuzione e cresce per redditi più alti => glass ceiling, legato a occupazioni e salari. 19 L’effetto complessivo sulla distribuzione dei redditi da lavoro dipendente … Fig. 10: Quota di donne nei quintili estremi della distribuzione dei redditi annui lordi da lavoro dipendente nei paesi della UE15 (redditi netti per Italia, Grecia e Portogallo). Fonte: elaborazioni su dati EU-SILC (2006) 78.8 80 75 71.2 72.2 70.0 70 65 73.5 67.3 66.9 65.5 63.9 66.1 62.7 59.5 60 63.9 59.8 59.1 55 50 45 42.3 40 35 31.1 28.7 30 25.5 24.9 25 22.2 26.9 33.1 28.9 27.7 28.1 24.7 21.3 21.9 20 15.2 15 10 5 Primo quintile Regno Unito Svezia Portogallo Paesi Bassi Lussemburgo Italia Irlanda Grecia Francia Finlandia Spagna Danimarca Germania Belgio Austria 0 Quinto quintile 20 … e sulle distanze dei salari medi annui Rapporto fra le retribuzioni medie annue lorde di donne e uomini. Fonte: elaborazioni su dati EU-SILC 2007 90.0 86.8 85.7 85.2 85.2 85.0 82.1 81.0 82.7 81.9 79.4 80.0 78.8 78.1 77.0 82.0 81.2 77.4 76.1 74.3 75.0 73.4 73.1 70.9 73.1 72.5 71.9 70.5 70.0 65.0 62.9 62.3 62.3 60.7 59.8 60.0 55.0 52.6 Totale dipendenti ni to zi a R eg no U Sv e llo Po rto ga si si Ba s Pa e bu rg o Lu ss em Ita lia da Irl an ia re c G Fr an ci a a an di Fi nl gn a Sp a im ar ca an D G er m an ia o Be lg i Au st ria 50.0 Dipendenti full time con "anno pieno" 21 Buona continuazione e buono studio!!! E i pasticcini?????? 22