Capitolo 20
Stabilizzare l’economia:
il ruolo della banca centrale
Principi di economia
Robert H. Frank, Ben S. Bernanke
Copyright © 2004 - The McGraw-Hill Companies, srl
In questa lezione
Banca centrale (BC) e tassi di interesse: i) MD
e sue determinanti; ii) MS ed equilibrio merc.
monetario; iii) come BC controlla tasso di
interesse nominale; iv) ma BC controlla
anche tasso di interesse reale?
Impatto economico della politica monetaria
(cioè della BC): i) PAE e tasso di inte-resse
reale; ii) BC contro recessioni; iii) BC contro
inflazione; iv) funzione di reazione BC
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Domanda di moneta – MD
La domanda di moneta MD dipende con segno:
- negativo dal tasso di interesse nominale i
[costo opportunità di detenere moneta →
rinuncia al rendimento dei titoli]
- positivo da: PIL reale (Y) e livello dei prezzi
(P) [se crescono Y o P cresce l’esigenza di
detenere moneta per transazioni]
MD = F (i , Y  P)
Inoltre, MD cala per innovazioni nelle tecniche
dei pagamenti (es. Bancomat) → calo della V
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Figura 20.1 - Curva di domanda di moneta. La curva di domanda
di moneta mette in relazione la MD per l’economia nel suo complesso
con il tasso di interesse nominale. Poiché un aumento del tasso di
interesse nominale fa salire il costo opportunità legato al fatto di
detenere moneta, questa curva è inclinata negativamente.
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Figura 20.2 - Uno spostamento della curva di domanda di moneta.
In corrispondenza di un determinato tasso di interesse nominale,
qualsiasi cambiamento che induce gli individui a detenere una quantità
maggiore di moneta (per esempio un aumento del livello generale dei
prezzi o del PIL reale) provoca uno spostamento a destra della MD.
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Offerta di moneta – MS
L’offerta di moneta MS è determinata dalla BC:
- attraverso il controllo della moneta corrente
[operazioni di mercato aperto; moltiplicatore
monetario];
- non dipende dal tasso di interesse i [→ è una
retta verticale nel grafico M , i ; perciò essa
deve incrociare in un punto la MD che ha
pendenza negativa nel piano M , i]
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Figura 20.3 - Equilibrio nel mercato della moneta. L’equilibrio si ha
nel punto E, ove la MD da parte del pubblico eguaglia la quantità fornita
da BC. Il livello di equilibrio del tasso di interesse nominale, in
corrispondenza di E, è i. Per valori inferiori (superiori) a i, vi è eccesso
MD (MS) → temendo perdite (sperando in guadagni) in conto capitale,
agenti vendono (comprano) titoli → PB cala (sale) → i sale (cala)
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Variazioni di MS e impatto su i
Attraverso le operazioni di mercato aperto, la
BC fa mutare MS e questo determina
cambiamenti di i:
- OMA di acquisto causano un aumento di PB
e, per la relazione inversa PB → i, cala i;
- OMA di vendita causano un calo di PB e, per
la relazione inversa PB → i, aumenta i
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Figura 20.4 - La banca centrale abbassa il tasso di interesse
nominale. La BC può far scendere il livello di equilibrio del tasso di
interesse nominale espandendo l’offerta di moneta. In riferimento a
questa curva di domanda di moneta, un incremento dell’offerta di
moneta da M a M’ fa spostare il punto di equilibrio del mercato
monetario da E a F, riducendo il valore di equilibrio del tasso di
interesse nominale da i a i’.
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BC controlla i
Dunque, attraverso le OMA, la BC fa mutare
MS e quindi controlla i:
- nel caso USA, BC annuncia obiettivo sui Fed
Funds, il tasso sui fondi interbancari
overnight (grafico seguente).
Ma BC può controllare anche il tasso di
interesse reale (r)?
r=i–π
Siccome π si muove lentamente, BC controlla
anche r, ma ciò vale solo nel breve periodo.
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Figura 20.5 - Andamento del tasso sui fondi federali, 1970-2002. Il tasso
sui fondi federali è quello applicato ai prestiti a breve termine che vengono
contratti tra banche commerciali negli Stati Uniti. Il suo andamento viene
osservato con attenzione perché la banca centrale esprime la sua linea di
politica monetaria in termini di un certo valore posto come obiettivo per questo
parametro. Come mostra la figura, la Fed ha consentito ampie oscillazioni del
tasso in risposta alle condizioni in cui si trovava il sistema economico.
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Impatto variaz. r su economia – 1
r influenza investimenti e consumi programmati
C = c0 + c(Y – T) – ar
IP = I0 – br
per cui: PAE = C + IP + G + NX
che, indicando con pedice 0 le variabili
esogene (che non dipendono da Y):
PAE = [c0 + c(Y – T0) – ar]+ [I0 – br] +G0 +NX0
ovvero:
PAE = [c0 – cT0 + I0 +G0 +NX0] – (a+b)r + cY
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Impatto variaz. r su economia – 2
Imponendo l’equilibrio, PAE=Y, si ha:
Y = [c0 – cT0 + I0 +G0 +NX0] – (a+b)r + cY
ovvero:
Y (1 – c) = [c0 – cT0 + I0 +G0 +NX0] – (a+b)r
e quindi:
Y =[1/(1 – c)] [(c0 – cT0 +I0 +G0 +NX0) – (a+b)r]
Nel breve periodo Y dipende da: i) effetto r su
C e I; ii) entità del moltiplicatore della spesa.
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Figura 20.6 - La banca centrale combatte una recessione. Quando il
tasso di interesse reale è del 5% la retta di spesa interseca la retta Y = PAE
nel punto E, in corrispondenza del quale il prodotto risulta pari a 4800 ovvero
inferiore al livello potenziale di 5000 (con un gap recessivo pari a 200). Se la
banca centrale riduce il tasso di interesse reale all’1%, stimolando la spesa in
consumi e in investimenti, la retta di spesa si sposta verso l’alto. In
corrispondenza del nuovo punto di intersezione F il prodotto effettivo sarà
uguale a quello potenziale, pari a 5000.
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Figura 20.7 - La banca centrale combatte l’inflazione. Quando il tasso di
interesse reale è pari al 5% la retta di spesa interseca la retta Y = PAE (ovvero
la retta a 45°) nel punto E, in corrispondenza del quale il prodotto di equilibrio
di breve periodo ammonta a 4800. Se il prodotto potenziale è 4600 significa
che sussiste un output gap espansivo pari a 200. Se la banca centrale alza il
tasso di interesse reale al 9%, riducendo la spesa aggregata programmata, la
retta di spesa si sposta verso il basso. Nel nuovo punto di intersezione G il
prodotto effettivo eguaglia quello potenziale pari a 4600 e il gap espansivo
viene eliminato.
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Ma come fa BC a scegliere r?
La BC sceglie r in base alla sua “funzione di
reazione” (all’inflazione e al gap di
produzione)
Empiricamente tale funzione di reazione può
essere rappresentata mediante la cosiddetta
Regola di Taylor:
r = 0,01 – 0,5[(Y* – Y)/Y*] + 0,5 π
in questo caso BC dà uguale peso al gap di
produzione e all’inflazione (cfr. tav. e fig.)
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Figura 20.8 - Esempio di funzione di reazione di politica della BC. Questo
ipotetico esempio di funzione di reazione della banca centrale mostra il tasso
di interesse reale fissato in risposta a diversi valori del tasso di inflazione. La
pendenza positiva della retta esprime il principio secondo cui la banca centrale
alza il tasso di interesse reale quando l’inflazione aumenta. I valori numerici
utilizzati nella figura sono tratti dalla Tabella 20.1.
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