PROGETTI DI SISTEMI INFORMATIVI Le principali fasi e i relativi approcci della pianificazione LE FASI DI PIANIFICAZIONE DI UN SISTEMA INFORMATIVO schema di riferimento 1. IDENTIFICAZIONE DEL PROBLEMA O DELL’OPPORTUNITA’ (fase preliminare); ANALISI DI FABBISOGNI, REQUISITI, OBIETTIVI DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI E DELLE SPECIFICHE FUNZIONALI DI MASSIMA 2. • 3. 4. schematizzazione e rappresentazione della struttura; rappresentazione delle procedure; selezione di indicatori (per SID); impostazione e rappresentazione delle basi di dati; scelta e dimensionamento delle attrezzature ANALISI DEGLI IMPATTI ORGANIZZATIVI E VALUTAZIONI ECONOMICHE STESURA DI UN RAPPORTO CONTENTENTE ELEMENTI E SCHEMI INDICATIVI DI MASSIMA PER LA SOLUZIONE TECNICA Sviluppo del progetto (progettazione tecnica) implementazione e test del sistema FASE 1 IDENTIFICAZIONE DEL PROBLEMA O DELL’OPPORTUNITA’; ANALISI DI FABBISOGNI, REQUISITI, OBIETTIVI IDENTIFICAZIONE DEL PROBLEMA O DELL’OPPORTUNITA’ Ha lo scopo di chiarire se il problema o la proposta presentate chiamino effettivamente in causa i sistemi informativi, e se sì in che modo • Indagine conoscitiva per definire il problema e/o la proposta e/o identificare la nuova opportunità di implementazione • Identificazione dell’origine del problema o della motivazione della proposta • Formulazione preliminare delle prime idee e suggerimenti per pervenire alla soluzione, identificazione di alcune grandi alternative di massima, ecc. ANALISI DI FABBISOGNI, REQUISITI, OBIETTIVI • • • • • • • Analisi avente lo scopo di affrontare interrogativi quali: A cosa deve servire il sistema? Quali funzionalità devono essere sviluppate? Quali informazioni servono? A quali utenti? Per fare cosa? Quali procedure si vorrebbe automatizzare? Ecc. Identificazione di fabbisogni/obiettivi: LE DIFFICOLTA’: • “Quali informazioni servono? Cosa dobbiamo informatizzare/automatizzare?” • Gli “utenti” dovrebbero essere la prima fonte per trovare la risposta MA ci sono alcuni tipici fattori che limitano la possibilità di individuare bisogni e obiettivi a cui dovrebbe rispondere il S.I. da progettare FATTORI CHE OSTACOLANO L’IDENTIFICAZIONE DI FABBISOGNI E OBIETTIVI DEL PROGETTO DI UN S.I. DA PARTE DEGLI UTENTI • • • • Ancoraggio “alla realtà attuale” Sensibilità alla vicinanza temporale Tendenza al comportamento intuitivo Abilità differenziate nell’uso delle ICT In alcuni casi: • Prevenzione verso le ICT • Scarsa conoscenza del contesto aziendale specifico FATTORI CHE OSTACOLANO L’IDENTIFICAZIONE DI FABBISOGNI E OBIETTIVI DEL PROGETTO DI UN S.I. DA PARTE DELL’ANALISTA/PROGETTISTA • Una scarsa conoscenza del contesto aziendale (ossia “del business”) • Un’eccessiva focalizzazione su aspetti di carattere tecnico/informatico • Una scarsa capacità di interazione con utenti e manager (per far “emergere” le idee chiave) FATTORI CHE OSTACOLANO L’IDENTIFICAZIONE DI FABBISOGNI E OBIETTIVI DEL PROGETTO DI UN S.I. DIFFICOLTA’ “DI CONTESTO” • Indeterminatezza dei compiti degli utenti • Variabilità delle attività che vengono svolte o che sono da informatizzare • Complessità degli obiettivi delle attività • … GRADO DI INDETERMINAZIONE DEL CONTESTO RIASSUMENDO: analisi dei fabbisogni: APPROCCI POSSIBILI alla raccolta delle informazioni necessarie 1. DEDUZIONE DI SPECIFICHE E OBIETTIVI DA APPLICAZIONI ESISTENTI 2. RILEVAZIONI TRAMITE INDAGINE DIRETTA PRESSO GLI UTENTI 3. RILEVAZIONI INDIRETTE 4. APPROCCIO PROTOTIPALE/SPERIMENTALE 1. DEDUZIONE DI FABBISOGNI, OBIETTIVI E SPECIFICHE ISPIRANDOSI AD APPLICAZIONI ESISTENTI • Studio di applicazioni o soluzioni già ben descritte su testi, manuali, casi-studio, disposizioni o regolamenti, ecc. • Studio di un’applicazione del S.I. già esistente e che va sostituita o migliorata • Studio di un’applicazione da riprodurre o imitare (ad es. presso altre aziende, o disponibili sul mercato, ecc.) 2. RILEVAZIONI TRAMITE INDAGINE DIRETTA PRESSO GLI UTENTI • Indagine con questionari (sui dati di cui gli utenti hanno bisogno, su quali funzionalità sono da automatizzare, ecc.) • Progetti di una certa dimensione in cui sono coinvolti molti utenti • Necessità di coerenza nella preparazione di questionari e nella somministrazione • Interviste (semi-strutturate o non strutturate) • Per progetti più piccoli, o nel caso di difficoltà di formalizzazione di questionari • Tecniche di consultazione di gruppo • • • • Riunioni guidate Brainstorming Metodo Delphi, ecc. Ad es. se è difficile la convergenza di idee, o se il progetto è molto innovativo o complesso 3. RILEVAZIONI INDIRETTE • Analisi delle modalità di lavoro dell’utente • Analisi degli indirizzi strategici generali dell’azienda • Analisi dei processi aziendali • Analisi di normative di riferimento (es.: normative sulla qualità) 4. PROTOTIPAZIONE • Realizzazione di una versione “sperimentale” del sistema le cui funzionalità vengono testate con gli utenti – Costo elevato (anche in termini di tempo) – Necessaria la disponibilità di un campione di utenti – Va gestita l’eventuale coesistenza di “vecchi” sistemi o modalità di lavoro – Richiede comunque un’analisi preliminare per poter progettare il prototipo stesso DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI E DELLE SPECIFICHE FUNZIONALI DI MASSIMA A. Approcci e schemi per la rappresentazione della struttura del S.I. UN APPROCCIO FORMALE PER L’ANALISI E LA SCHEMATIZZAZIONE DEI SISTEMI INFORMATIVI: IL METODO “BSP” Business System Planning • Approccio di “analisi dei sistemi” • IBM anni ’70 (proposto nel 1971) • Scopo: identificazione dei fabbisogni di informazione e di elaborazione delle informazioni, identificazione delle funzionalità dei sistemi attuali, identificazione delle aree di intervento • Per s.i. operativi (ma anche direzionali) • Si sviluppa in tre fasi (v. più avanti) LE MATRICI • Mettono in relazione elementi diversi dell’organizzazione e/o del sistema informativo • consentono di evidenziare i fabbisogni informativi a seconda della categoria di utilizzatore • consentono di identificare ciò che il sistema (o i sistemi) fanno o dovrebbero fare • possono essere utilizzate per rappresentare sia “l’esistente” sia “l’obiettivo” LE PRIME DUE FASI: • Consentono di evidenziare con coerenza i fabbisogni di informazione e di elaborazione dell’organizzazione • Consentono di mettere in luce la coerenza tra i fabbisogni informativi e gli obiettivi del progetto del nuovo S.I. (e/o del sistema attuale, individuandone carenze e aree di sviluppo) FASE 1 • Analisi dell’organizzazione: – Quale unità organizzativa (funzione, ufficio, ruolo individuale, ecc.) svolge quale attività (o processo) – Matrice unità organizzative/processi o attività Matrice unità organizzative/processi • Si tratta di identificare le attività (o le sequenze di attività intese come processi) svolte da un’unità aziendale (ufficio, reparto, singolo individuo, ecc.) • Un possibile procedimento: – partire dall’organigramma aziendale o da una porzione di interesse – sulla base delle informazioni raccolte (con interviste, questionari, analisi ecc.) identificare le diverse attività/processi svolte da ciascun addetto, reparto, unità aziendale, funzione aziendale, ecc. – scomporre (se possibile) i processi in sottoprocessi e poi attività “elementari” – mettere in relazione le attività o processi con gli altri elementi (cioè costruire appunto matrici) – importante identificare unità e processi distinti, ma evitando un grado di dettaglio eccessivo matrice unità organizzative/processi-attività proc/att. a proc/att. b …. …. proc/att. k U1 FC E U2 IR U3 …. Un E FC E IR RR E E E=esegue; IR= è informato dei risultati; RR=è responsabile dei risultati; FC=fornisce un contributo; …. FASE 2 • Analisi dei requisiti informativi delle varie attività – Ossia: quali informazioni usano e/o elaborano determinati processi o attività – Si produce la Matrice classi di informazioni/processi o attività • L’incrocio con la matrice unità/processi permette di costruire la – matrice unità/classi di informazioni: • Evidenzia quali informazioni (o fabbisogni informativi) per quali unità organizzative (e quindi indirettamente per quali processi) Attività o processi Matrice informazioni/processi-attività indica quale attività/processo “usa” quale informazione (ed eventualmente come) Matrice unità organizzative/informazione: permette di evidenziare i requisiti informativi dei singoli utilizzatori (individui, unità organizzative), nonché chiarisce quali informazioni ciascun soggetto/unità organizzativa usa o produce in quanto svolge o partecipa a determinate attivittà/processi FASE 3 • Analisi delle applicazioni del S.I. attuale o proposto – Matrice sistemi/processi – Matrice sistemi/informazioni – Matrice unità organizzative/sistemi • Rappresenta la “sintesi” del lavoro; evidenzia le funzionalità attuali del S.I. e i loro limiti, la coerenza con i fabbisogni evidenziati, le aree possibili di intervento (iniziando a definirne gli obiettivi in termini di specifiche) matrice sistemi/processi: quali sistemi o (sotto)sistemi trattano quali processi o attività (e viceversa) Matrice sistemi/informazioni: indica in quali sistemi sono disponibili quali informazioni (o dovrebbero/potrebbero esserlo se si tratta di un nuovo progetto), di quali sistemi una data informazione costituisce input o output, o altro matrice unità organizzative/sistemi: specifica quale unità aziendale usa quale sistema SUL METODO BSP • Metodo “completo” e articolato (analisi dei sistemi) • Coerenza con l’impostazione “dall’organizzazione al sistema informativo” • Input chiaro e ben definito; output utile per la traduzione immediata in termini progettuali • Possibile diverso grado di dettaglio (ad es. sistema completo di un’azienda, oppure singole porzioni o applicazioni) • Analisi “del sistema attuale” e “degli obiettivi” • Approccio “costoso” (lungo e articolato) • Richiede un team dedicato • Difficoltà di analisi per problemi o in contesti indeterminati • Obiettivi di medio/lungo termine (analisi statica)