Appunti dal
G. Simposio
04.12.2007
1. Analfabetismo motorio ( il contesto)
2. Capacità coordinative/capacità organicomuscolari ( i principi )
3. Propedeutica e preparazione
complementare ( l’organizzazione )
4. Gioco finalizzato ( il mezzo )
5. Divertimento ( la strategia )
6. Deduttivo e incrementale ( il metodo )
Contesti e possibilità di sviluppo
e miglioramento delle abilità
motorie e coordinative
Scuola
Società
- deficit qualitativo
- meno tempo
- deficit quantitativo
- meno spazi
- più scelte
-deficit strutturale
- diverse abitudini
- alimentazione
handicap coordinativi
disabitudine al movimento
stress da impegni scolastici
stress da impegni extrscolastici
analfabetismo motorio
Abilità e capacità motorie
Capacità coordinative
Capacità organico-muscolari
Orientamento spazio-temporale
Flessibilità
Equilibrio
Resistenza
Ritmo
Forza
Trasformazione motoria
Velocità
Reazione
Combinazione motoria
Differenziazione
Organizzare, controllare e regolare il movimento
in condizioni dinamiche e complesse
capacità coordinative
TENNIS
TENNIS = “accademia della coordinazione”, attività motoria
complessa (di scambio veloce, di opposizione diretta in spazi
limitati, con 2 attrezzi) dall’alta richiesta di coordinazione fine
e specializzata.
Sviluppo e miglioramento precoce delle capacità coordinative
(tipiche degli sport aciclici, di situazione, con la palla)
attraverso esercitazioni adeguate
come prerequisito per la realizzazione
di una buona performance tennistica.
“ …ci sono due vie per insegnare il tennis a un
bambino: via dell’addestramento tecnico
motorio, che passa attraverso esercitazioni di
carattere generale sulle abilità tecnico-motorie
appunto, ed esercitazioni di carattere specifico
quali giochi e drills in un contesto di grande
divertimento; la via della specializzazione precoce
, che porta invece ad un arricchimento rapido
delle abilità tecniche, attraverso gradi volumi di
lavoro, trascurando però la crescita armoniosa di
tutte le altre componenti che definiscono la
capacità di prestazione di un tennista completo e
cioè non solo la componente tecnica bensì quella
fisica e mentale.
Mi sento di consigliare a tutti i genitori la prima
via.”
(L. Bertino)
Scuola tennis tradizionale: scuola dei “colpi”
Scuola tennis moderna : scuola di crescita integrata
Modello delle fasi sensibili
ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO: perché iniziare presto?
La PROPEDEUTICA di base,
ovvero l’insegnamento e l’avviamento al tennis
per bambini di 5, 6 e 7 anni,
è pensata quindi come attività fondamentale
per l’acquisizione degli strumenti percettivi e coordinativi
necessari per una ottimale crescita motoria
che permetta di affrontare al più presto
le componenti più strettamente tecniche del tennis (i colpi).
Anche successivamente,nei primi anni di addestramento tennistico
(dagli 8 ai 12 anni),una Scuola Tennis “ideale” dovrebbe prevedere,
a fianco delle consuete 2/3 ore di lezione tradizionali, una seduta di
PREPARAZIONE COMPLEMENTARE settimanale che si occupi
specificamente di questo aspetto ( ma troppo spesso mancano
strutture, spazi e disponibilità).
In considerazione di queste difficoltà,
la tradizionale lezione di tennis deve comprendere
una quota variabile di tempo dedicata
al consolidamento di tali capacità
con esercitazioni appropriate,
solo apparentemente “altro”
rispetto alla tradizionale “tecnica” tennistica.
Per questo, una G. lezione, vuole equilibrare i vari aspetti
dell’apprendimento: la coordinazione motoria (attraverso giochi e
esercitazioni appropriate); la tecnica tennistica (attraverso
l’insegnamento dei “colpi”); la competizione (attraverso i “matches”).
TENNIS = GIOCO
Recupero e sottolineatura della dimensione ludica del tennis e
utilizzo di svariate attività motorie.
Utilizzo per fini addestrativi di sport propedeutici al tennis:
ping-pong
•Coordinazione oculo manuale
•Coordinazione oculo podale
badmington
•Differenziazione
hockey
•Combinazione
calcetto a 5
•Trasformazione
Utilizzo per fini addestrativi di giochi con la palla:
palla guerra
palla prigioniera
•Reazione
palla battaglia
•Differenzione
palla bollente
ruba la palla
bowling
Utilizzo per fini addestrativi di giochi senza palla “da cortile”:
bandiera
•Reazione
ce l’hai
•Equilibrio
castellone
•Combinazione
monopattino
•Ritmo
skateboard
funicella
L’allenamento delle capacità motorie e coordinative (reazione,
combinazione, equilibrio, etc.) è possibile, usando eclettismo e fantasia,
anche attraverso l’utilizzo del
GIOCO FINALIZZATO:
in quest’ottica non deve stupire che fare uno slalom su un monopattino
possa migliorare le capacità di equilibrio e di stabilità che poi
risultano fondamentali sul campo da tennis.
Dal dizionario della lingua italiana Garzanti.
“Giocare, ovvero dedicarsi a qualche esercizio piacevole
per DIVERTIMENTO o anche per guadagno”.
Se è vero che il tennis è da considerare un gioco a tutti gli
effetti, allora diventa fondamentale che nella pratica di
tale attività l’allievo tragga il massimo delle sensazioni
positive e del divertimento.
Se non avviene questa percezione, viene meno l’elemento
principale che alimenta l’apprendimento: la motivazione.
DIVERTIMENTO
APPRENDIMENTO
MOTIVAZIONE
Divertirsi subito, far divertire il più possibile, diventa
l’ingrediente necessario per accelerare i processi di
apprendimento: “se mi diverto, imparo prima”.
In questo senso, eventuali notazioni ai maestri – “facile
farsi benvolere, li fate divertire!” – risultano alle nostre
orecchie come il migliore dei complimenti, nella
consapevolezza che un lavoro professionale, competente e
appassionato deve prevedere strategicamente la crescita
parallela di questo triplice insieme di elementi:
divertimento, motivazione e apprendimento.
IL METODO
•INCREMENTALE: attraverso il principio della gradualità.
A partire dagli strumenti più adeguati (dimensioni del campo –
si a campi ridotti mini e midi - , dimensione e peso degli attrezzi
– si a racchette junior - , il tipo di palle – si a palle
depressurizzate e intermedie) e dalle condizioni e modalità di
gioco più appropriate (le “regole” del gioco- si ad
arresto/rimando).
“ogni apprendimento è tanto più veloce quanto è proporzionata,
in tutti i sensi, la situazione di gioco proposta” (L. Bertino)
La gradualità permette, passo dopo passo, di incrementare le
capacità degli allievi, la loro motivazione, e di raggiungere,
seguendo un percorso “morbido” di apprendimento, una
crescita costante e equilibrata.
•DEDUTTIVO: attraverso “l’ascolto attivo”.
La prospettiva deve il più possibile essere bidirezionale, non impositiva
rispetto ad un modello universale ma individualistica, in grado di
stimolare la capacità e la creatività di tipo interpretativo rispetto a
indicazioni esterne che devono aprire all’esplorazione delle diverse
alternative.
Così l’allievo è in grado di trovare con un personale processo conoscitivo
la modalità per raggiungere un obiettivo che il maestro deve calibrare
sulle caratteristiche individuali.
La motivazione cresce solo se l’obiettivo (ogni volta gradualmente
ricalibrato) viene percepito come raggiungibile, “alla mia portata”.
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1. Analfabetismo motorio 2. Capacità coordinative/capacità organico