Parrocchia SAN GIUSTO
19 MARZO 2010
ATTI DEGLI APOSTOLI
CAPITOLI 13-28
4° incontro
ARGOMENTI PRINCIPALI
• BARNABA E SAULO INVIATI DALLO SPIRITO (At.13, 1-3)
• PREDICAZIONE DI PAOLO (At. 13, 25-33).
•
DISCORSO AD ANTIOCHIA DI PISIDIA E PERSECUZIONE. (At. 13, 4452)
• PREDICAZIONE AD ICONIO – DIVISIONE TRA GUIUDEI E GRECI.
CONVERSIONE DEI PAGANI. (At. 14)
•
CONCILIO DI GERUSALEMME / 2° VIAGGIO MISSIONARIO DI PAOLO
(Lettura e commento (At. 15).
• “VIENI IN MACEDONIA ED AIUTACI” (At. 16, 1-10)
• PAOLO AD ATENE – ANNUNCIO ALL’AEROPAGO (At. 17, 16-34)
• SOSTEGNO A PAOLO DALLO SPIRITO (AQUILA E PRISCILLA) –
PAOLO AD EFESO (At. 18, 9-11)
• PAOLO A TROADE – CELEBRAZIONE DELL’EUCARISTIA, LUNGA
PREDICAZIONE DI PAOLO, RISURREZIONE DI EUTICO - A MILETO
SALUTO AI PRESBITERI DELLA CHIESA DI EFESO. (At. 20,17-38)
• PAOLO A GERUSALEMME, ACCUSATO DAI GIUDEI,PROCESSATO DAI
ROMANI, TRASFERITO A CESAREA POI A ROMA. (At. 21 – 27).
• CONCLUSIONE A ROMA DELLA PREDICAZIONE DI PAOLO (At. 28, 1728)
Samaria
e Giudea
Gerusalemme
Ai confini
del mondo
At 13-28
At 1-7
At 8-12
Enea
Tabità
Pietro
SION
Stefano
Saulo
Dispersi
Cornelio
Giudea e
Samaria
Antiochia
1° viaggio
1° viaggio di Paolo
• La comunione, però, ben presto verrà minacciata;
l'aumento dei pagani che entrano nella chiesa
provocherà tensione. Attraverso Paolo e Barnaba,
infatti, la comunità antiochena comincia a
realizzare vere e proprie spedizioni missionarie;
un primo viaggio li porta nell'isola di Cipro e
sulle prospicienti coste dell'Asia Minore, con una
breve puntata nell'interno (cc. 13-14). Ad ogni
stazione, Luca segue sempre lo stesso schema,
sottolineando soprattutto il rapporto con i giudei.
• Paolo comincia sempre la sua predicazione
nella sinagoga e cerca di restarvi fino a
quando non ne viene cacciato; provoca
sistematicamente la divisione dell'uditorio
giudaico, con opposizioni e a volte
persecuzioni. Risuona per la prima volta la
minaccia di abbandonare a se stessi i giudei
increduli e volgersi esclusivamente ai
pagani (13,44-47), che per il momento,
però, non viene messa in atto.
• BARNABA E SAULO INVIATI DALLO SPIRITO (At.13
1-3)
• PREDICAZIONE DI PAOLO (At. 13, 25-33).
• DISCORSO AD ANTIOCHIA DI PISIDIA E
PERSECUZIONE. (At. 13, 44-52)
• PREDICAZIONE AD ICONIO – DIVISIONE TRA
GUIUDEI E GRECI. CONVERSIONE DEI PAGANI. (At.
14)
Concilio di Gerusalemme
• L'aumento degli etnico-cristiani provoca
tensione nella chiesa. Una corrente dei
giudeo-cristiani di Gerusalemme sostiene
che va imposta anche ad essi la
circoncisione e l'osservanza della legge
mosaica. Ancora una volta tutto rischia di
bloccarsi. Si rende necessario il concilio di
Gerusalemme (15,1-35).
Enea
Tabità
Pietro
SION
Stefano
Saulo
Dispersi
Cornelio
Giudea e
Samaria
?
Antiochia
1° viaggio
• CONCILIO DI GERUSALEMME / 2° VIAGGIO
MISSIONARIO DI PAOLO (Lettura e commento
(At. 15).
• A questo punto l'apertura agli incìrconcisi può
dirsi pienamente acquisita: non è più solo
un'iniziativa portata avanti da alcune persone o da
alcune comunità, ma è stata approvata anche al
massimo livello giuridico-ecclesiale. L'obiettivo
si riporta sull'area antiochena, dove l'azione
missionaria può riprendere con rinnovato slancio
(notare i "ritornelli" conclusivi in 15,35 e 16,5).
2° viaggio
Concilio
di
Gerusalemme
Paolo
2° viaggio di Paolo
• Si apre ora il secondo grande viaggio missionario
di Paolo, destinato ad approdare in Europa. E’
curiosa la nota a riguardo del dissenso tra Paolo e
Barnaba sulla scelta di riprendersi come
compagno di missione Giovanni Marco, che li
aveva abbandonati a Perge, in Panfilia (13,13).
Forse alla base c’erano diverse strategie pastorali:
Barnaba decide di staccarsi e di unirsi a Marco,
recandosi a Cipro. Paolo sceglie allora Sila, uno
dei delegati di Gerusalemme, e si avvia verso
un’area già visitata nel suo primo viaggio
missionario.
• Infatti, si reca in Asia Minore, a Derbe e a Listra.
Qui incontra colui che diverrà un suo stretto
collaboratore, Timoteo, figlio di madre giudea e
di padre pagano, che non era circonciso, pur
essendo ebreo, dato che la linea di appartenenza
al giudaismo è determinata dalla madre. Per
evitare polemiche con i giudeo-cristiani, Paolo lo
fa circoncidere, rivelando un sano realismo
pastorale
• L’itinerario di Paolo in questa missione lo porta
da Antiochia di Siria nella Cilicia, a Derbe e a
Listra, e da qui nella Frigia, Galazia (nord), Misia
e Troade. Dopo una visione avuta nel sogno passa
in Europa: a Neapoli, nella Macedonia, Filippi,
Anfiboli, Apollonia, Tessalonica e Berea. Da qui
prosegue verso l’Acaia: ad Atene e Corinto.
• “VIENI IN MACEDONIA ED AIUTACI”
(At. 16, 1-10)
• PAOLO AD ATENE – ANNUNCIO
ALL’AEROPAGO (At. 17, 16-34)
• Infine salpa dal porto di Cencre e per via mare si
dirige verso Efeso, Cesarea Marittima,
Gerusalemme e Antiochia. La missione dura
approssimativamente dal 49 al 52 d.C. Stando al
racconto di Luca la seconda missione avrebbe
avuto inizio immediatamente dopo il “concilio” di
Gerusalemme (Atti 15, 3-33).
• L’attività missionaria di Paolo si svolge in Asia Minore,
l’attuale Turchia. Il gruppo dei missionari lasciando la
regione di Iconio, Derbe e Listra (città nella Galizia del
sud) si dirige verso la Galizia del nord, e di là verso
l’Asia Minore. Attraversano, quindi, la Frigia, la regione
della Galazia (del nord) e la Misia, posta più a nord: qui
Paolo ha un’esperienza misteriosa di rivelazione. In
visione gli appare la figura di un uomo della Macedonia,
terra greca, che lo supplica di andare ad annunziare il
vangelo. E’ a questo punto, in 16,10, che hanno inizio
quei brani dell’opera scritti alla prima persona plurale e
detti dagli studiosi “sezione noi”. Si pensa a Luca come
compagno dell’apostolo; è curioso che essi riportino
soprattutto notizie di viaggi via mare.
• I padroni di questa donna sobillarono la folla,
risvegliando sentimenti antigiudaici e costringendo le
autorità romane a intervenire. Le autorità romane
sottopongono i missionari, Paolo e Sila, alle verghe e poi
li gettano in carcere (Paolo, in 1Tess 2,2: e 2Cor 11,25
ricorderà questi maltrattamenti). Ma ecco ripetersi anche
per Paolo e Sila la prodigiosa liberazione descritta prima
per Pietro (Atti 12, 3-17). Anzi, colpito da questa specie
di epifania divina segnata dal terremoto, il carceriere
stesso si converte, riceve il battesimo con la sua famiglia,
allargando così la comunità cristiana di Filippi.
• I magistrati romani, l’indomani, sospendono la
carcerazione, che tra l’altro era illegittima, perché la
flagellazione doveva essere preceduta da un’indagine.
Paolo approfitta per avanzare un reclamo formale in
quanto cittadino romano, al quale non poteva per legge
essere inflitta la battitura con verghe. Ricevute le scuse,
salutati i nuovi fratelli e le nuove sorelle nella fede, i
missionari continuano la loro opera itinerante seguendo il
percorso dell’Egnazia, la via romana che collegava Roma
all’Oriente. Passano per Anfiboli, a 60 km da Filippi,
procedono per altri 40 km fino ad Apollonia e, dopo 50
km, arrivano a Tessalonica, capitale della Macedonia, per
procedere poi fino a Berea.
Paolo ad Atene
• Paolo è costretto a staccarsi da Sila e Timoteo, che
restano a Berea, e a puntare sulla grande capitale greca,
Atene. Ad Atene Paolo giunse per la prima volta verso
l’estate del 50, a vent’anni dalla morte di Gesù. Egli
proveniva dalla Macedonia e aveva già soggiornato in
varie città (Filippi, Tessalonica, Berea), suscitandovi
piccole comunità cristiane, frutto del suo viaggio
missionario in Europa. Ma una città come Atene, con il
suo glorioso passato politico e culturale, doveva
costituire qualcosa di nuovo e affascinante. Qui Paolo
stabilì due punti di attività missionaria: la sinagoga e
l’agorà (la “pubblica piazza”). L’Aereòpago era fuori
delle sue intenzioni, e l’intervento lì fu occasionale.
• Nella sinagoga, che offriva un uditorio più
ristretto, l’apostolo poteva rivolgersi in modo
mirato agli Ebrei e ai “pagani credenti in Dio”,
cioè a coloro che erano idealmente vicini al
giudaismo (vedi Atti 17,17). Paolo, quindi, dopo
avere preso, come al solito, contatto con la
comunità giudaica locale, tenta di agganciare
direttamente la cultura ellenistica in un incontro
divenuto giustamente famoso per il dialogo tra
cristianesimo e mondo pagano.
S. Paolo predica in Atene - Raffaello
• SOSTEGNO A PAOLO DALLO SPIRITO
(AQUILA E PRISCILLA) – PAOLO AD
EFESO (At. 18, 9-11)
Paolo a Corinto
• Dopo l’insuccesso ad Atene, Paolo si sposta a Corinto
(51 d.C.), la capitale della provincia romana della Grecia
(detta l’Acaia), dotata di due porti: Cencre sull’Egeo, e
Lechaion sull’Adriatico, sede di traffici internazionali,
ma anche di grande corruzione. Qui l’apostolo incontra
una coppia di Ebrei di Roma, Aquila e Priscilla, espulsi
dalla capitale in seguito a un editto antigiudaico
dell’imperatore Claudio, emesso nel 49: forse costoro
s’erano già convertiti al cristianesimo a Roma. Paolo
condivide casa e lavoro con questa coppia, adattandosi a
confezionare tende di pelli, memore dell’educazione
giudaica che insegnava anche un’attività manuale.
• Il sabato, invece, nella sinagoga Paolo svolgeva la sua
attività missionaria creando reazioni ostili e consensi. Tra
questi ultimi viene segnalata la conversione di Crispo,
capo della sinagoga. Un evento trascendente (una
visione) conferma l’apostolo nel suo impegno
missionario a Corinto, che si prolunga per un anno e
mezzo. Ma i Giudei non sopportano questa presenza
concorrente di Paolo e inoltrano una causa presso il
proconsole romano Lucio Giunio Gallione (fratello del
filosofo Seneca), che governò la città di Corinto dal 1°
luglio 51 al 30 giugno 52 (è un elemento cronologico
importante per la vita di Paolo).
• L’accusa di illegalità viene considerata infondata
ed è rigettata da Gallione. I Giudei, allora, si
sfogano con il capo della sinagoga, Sostene,
accusato forse di non avere formulato con vigore
l’accusa. La soluzione positiva della vicenda
giudiziaria permette all’apostolo di dilazionare il
suo soggiorno a Corinto.
• Il ritorno ad Antiochia segna il termine del
secondo viaggio missionario di Paolo. Sulla
strada del rientro visita le comunità già fondate in
precedenza (At 18,22).
2° viaggio
Concilio
di
Gerusalemme
Paolo
3° viaggio
3° viaggio di Paolo
• Il periodo di transizione tra il secondo e il terzo
viaggio di Paolo, nel resoconto di Luca, è quasi
avvolto nell’oscurità. E’ possibile che Paolo sia
rimasto ad Antiochia dall’autunno del 52 d.C. alla
primavera del 54 d.C.
• Il terzo viaggio vede Paolo ripercorrere le regioni
della Galazia e della Frigia, “confermando nella
fede tutti i discepoli”.
• Entra in scena anche la figura di Apollo, una
personalità rilevante per la cultura greca, ma
anche per la sua formazione ebraica, avvenuta nel
raffinato ambiente intellettuale di Alessandria
d’Egitto, ove egli era nato. Costui sostenuto dalla
Chiesa di Efeso, è inviato a Corinto a continuare
l’opera di Paolo.
• Successivamente (19,1), riprende il racconto del
terzo viaggio di Paolo, che giunge ad Efeso,
capitale della provincia romana di Asia (cioè la
zona circostante di Efeso, non l’intera Asia
Minore). Efeso era uno dei centri commerciali,
culturali e religiosi più importanti dell’antico
mondo greco-romano. Paolo vi giunge
incontrandovi un gruppo di cristiani che non
conoscono il dono dello Spirito Santo sceso a
Pentecoste e che hanno ricevuto solo il battesimo
di Giovanni Battista.
• L’Apostolo li istruisce, allora, sulla superiorità
della figura di Gesù, rispetto a quella del Battista
e del battesimo cristiano rispetto a quello
praticato nelle comunità che ancora si riferivano
al precursore. Ecco, allora, ripetersi sui credenti
Efesini l’effusione pentecostale dello Spirito
(alcuni hanno visto in questo evento la figura del
sacramento della confermazione).
• Paolo sosta almeno un paio di anni a Efeso, tra il
52 e il 55 ed è qui che egli scrive la prima lettera
ai Corinti, probabilmente quella ai Galati e forse
quella ai Filippesi. Il suo metodo pastorale
suppone anzitutto il contatto con la sinagoga e
con i Giudei del luogo, con esiti antitetici di
conversione e di rigetto. Si rivolge poi a tutti in
pubblico, compiendo anche opere prodigiose. Si
ha, così, l’interesse della folla, ma pure di coloro
che praticavano la magia.
• Nel frattempo a Efeso scoppia una dura reazione
contro la diffusione della fede cristiana (chiamata
la “Via” in 19,23 come anche in 19,9 e in altri
passi degli Atti). Essa infatti mettendo al bando
idolatria e magia, creava difficoltà all’industria
del sacro, che in quella città prosperava accanto al
celebre tempio della dea Artemide. I compagni di
Paolo, i macedoni Gaio e Aristarco, sono
trascinati in un’assemblea pubblica presso il
teatro, che si può ammirare anche oggi.
• La meta è Gerusalemme, ma prima egli si rivolge
a settentrione, verso la Grecia, accompagnato da
una delegazione di cui si offre l’elenco dei nomi
(20,4): forse erano gli incaricati della raccolta di
aiuti per la Chiesa di Gerusalemme, di cui si parla
nel capitoli 8-9 della seconda lettera ai Corinti.
• Si noti in Atti 20,5 la ripresa del racconto in prima
persona plurale, “noi”, con la narrazione di un
episodio per certi versi curioso, ambientato
durante una celebrazione eucaristica domenicale
nella città di Troade.
• PAOLO A TROADE – CELEBRAZIONE
DELL’EUCARISTIA, LUNGA PREDICAZIONE
DI PAOLO, RISURREZIONE DI EUTICO - A
MILETO SALUTO AI PRESBITERI DELLA
CHIESA DI EFESO. (At. 20,17-38)
• PAOLO A GERUSALEMME, ACCUSATO DAI
GIUDEI,PROCESSATO DAI ROMANI,
TRASFERITO A CESAREA POI A ROMA. (At.
21 – 27).
• Durante il rito dello “spezzare il pane”
eucaristico, l’apostolo parla a lungo: un ragazzo,
un certo Eutico, che era seduto su una finestra,
s’addormenta e precipita dal terzo piano. Paolo lo
raccoglie e grida: “Non vi turbate, è ancora
vivo!”, e lo restituisce alla comunità in festa. Il
viaggio di Paolo tocca altri centri, come Asso,
Mitilene, l’isola di Chio, Samo isola a sud-est di
Chio, Mileto, a sud di Efeso.
• Come però annunziato solennemente in 19,21
Paolo ha un nuovo programma: dal momento che
ritiene ormai terminato il suo lavoro nel
Mediterraneo orientale, vuole concluderlo con un
gesto di comunione fra le giovani chiese e
Gerusalemme recandovisi lui stesso a recapitare
personalmente la colletta, e poi è necessario per
lui raggiungere Roma (cf. Rm 15,22-32).
• A questo nuovo programma, come già detto
precedentemente, corrispondono le tre rimanenti
sezioni: il congedo di Paolo dalle sue comunità
(19,21-20,38); l'arrivo a Gerusalemme, l'arresto e
le lunghe vicende processuali (cc. 21-26); infine,
in seguito all'appello a Cesare, l'avventuroso
trasferimento via mare, col naufragio, e l'arrivo a
Roma (cc. 27-28).
2° viaggio
Concilio
di
Gerusalemme
Paolo
3° viaggio
Congedo
Testamento
di Paolo:
l'evangelo
continui ad
essere
annunziato
con fedeltà
Il congedo di Paolo
• La sezione del congedo di Paolo dalle sue chiese
culmina nel discorso di addio ai presbiteri efesini
a Mileto (20,17-38); visto però che anche nelle
altre tappe si allude a prolungati insegnamenti di
Paolo (20,1.2.7.11), questo discorso assume un
valore più generale di "testamento" di Paolo a
tutte le sue comunità e ai loro pastori; il punto su
cui cade l'accento è che l'evangelo a cui Paolo ha
dedicato tutta la sua vita continui ad essere
annunziato con fedeltà, fronteggiando le nascenti
eresie (vv. 28-31).
L’addio di Paolo agli Efesiani più anziani
2° viaggio
Concilio
di
Gerusalemme
Paolo
3° viaggio
Processo
Difesa
teologica.
dall’accusa
di apostasia
dalla fede
d'Israele
Congedo
Testamento
di Paolo:
l'evangelo
continui ad
essere
annunziato
con fedeltà
Paolo salvato dalla folla a Gerusalemme
Il processo a Gerusalemme
• Nella sezione delle vicende processuali di Paolo
fanno spicco i tre lunghi discorsi di autodifesa:
davanti al Sinedrio (22,1-21), davanti al
governatore romano Felice (24,10-21), e infine,
momento culminante, davanti al successore Festo
e al re Agrippa II con la sua corte (26,1-23). La
tonalità è "apologetica" (22,1; 24,10; 25,8;
26,1.2.24); non si tratta però di una difesa
giuridico-politica, ma teologica.
• L'accusa è quella di apostasia dalla fede d'Israele
(21,21-24.28; 24,5.8; 28,17); l'imputato non è né
il cristianesimo in astratto di cui Paolo sarebbe
solo il simbolo, né Paolo come persona in senso
puramente biografico: è in gioco qualcosa che va
al di là di Paolo, però storicamente passa
attraverso la sua persona e la sua opera: non la
chiesa in astratto ma la chiesa in quanto si è
aperta, soprattutto per opera di Paolo, ai pagani.
• Perciò si rievoca di nuovo per filo e per segno per
ben due volte, benché già noto al lettore (cf. 9,119), il racconto della conversione di Paolo (22,121 e 26,1-23), e si menziona sempre la missione
ricevuta a favore dei pagani (22,15.21;
26,17s.20.23; cf. 9,15). Al di là delle altre accuse
fittizie, è questo il punto che fa scattare l'ostilità
degli avversari (22,22; 26,21), come già con Gesù
nella sinagoga di Nazaret (Lc 4,28).
• All'accusa
di
apostasia
si
replica
appassionatamente ribadendo di continuo che
nella risurrezione di Gesù la speranza di Israele
ha trovato non la sua distruzione ma il suo
adempimento (22,1-3; 23,6; 24,14s.21; 26,4-8; cf.
28,20). Il re Agrippa interrompe Paolo: «Ancora
un poco e mi persuadi a farmi cristiano!» (26,28).
L'apologia
sfocia
nell'annunzio,
nella
proclamazione della risurrezione di Gesù e della
sua messianicità (23,6; 24,10-21; 26,6-8.22s).
• CONCLUSIONE A ROMA DELLA
PREDICAZIONE DI PAOLO (At. 28, 1728)
2° viaggio
Concilio
di
Gerusalemme
Paolo
3° viaggio
ROMA
Israele è
accecato: la
predicazione
cristiana si
volgerà ai
pagani.
Processo
Difesa
teologica.
dall’accusa
di apostasia
dalla fede
d'Israele
Congedo
Testamento
di Paolo:
l'evangelo
continui ad
essere
annunziato
con fedeltà
Naufragio durante il viaggio verso Roma
L’arrivo a Roma
“ INTANTO LA PAROLA DI DIO CRESCEVA E SI
DIFFONDEVA”
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PREDICAZIONE DI PAOLO