Riforma della Pubblica Amministrazione
Un nuovo modello contrattuale nel pubblico impiego
Novembre 2008
Argomenti
Principali problemi della contrattazione nel pubblico impiego
Decisioni e azioni del Governo
Chiusura dei contratti nazionali aperti
Collegamento della contrattazione integrativa ai risultati di bilancio
Verso un nuovo modello contrattuale
Principali problemi della contrattazione nel pubblico impiego
Le retribuzioni di fatto dei dipendenti pubblici (somma delle voci definite dai contratti
nazionali e da quelli decentrati) presentano, dal 2000 in poi, una crescita molto
superiore a quella del settore privato (3,9% l’anno contro 2,8%: in complesso 30,4%
contro 21,5%).
Le retribuzioni definite dai contratti nazionali sono cresciute per i dipendenti pubblici
più che per i privati (2,7% contro 2,5%), e ben più dell’inflazione effettiva (2,3%).
Inoltre, data la diffusione pressoché universale della contrattazione decentrata, lo
slittamento salariale è stato molto superiore (1,2 punti l’anno contro 0,3).
Del resto, l’attuale modello contrattuale (il Protocollo del 1993), mentre vincola i
dipendenti privati a contrattare le retribuzioni decentrate nel rispetto della performance
economica dell’impresa, non impone nessun vincolo aggregato alle risorse da appostare
per la contrattazione pubblica.
Infine, la contrattazione collettiva nel pubblico impiego soffre da tempo di ritardi
consistenti. A differenza di quanto avviene nel privato, il rinnovo dei contratti scaduti
richiede anni di attesa. Tipicamente i nuovi accordi vengono siglati anche dopo il loro
periodo di vigenza legale (oggi due anni), con grave disagio e insicurezza dei dipendenti.
Slide 1
Decisioni e azioni del Governo
Nella piena coscienza di questi problemi, e dell’impossibilità di risolverli nell’ambito
dell’attuale modello contrattuale, il Governo ha lanciato un piano d’azione diretto a:
• Chiudere al più presto tutti i contratti aperti riferiti al biennio 2006-2007 e stipulare
– entro il 2008 – tutti i contratti nazionali relativi al periodo 2008-2009;
• Rafforzare il ruolo della valutazione di performance nella contrattazione delle
retribuzioni decentrate;
• Ideare e applicare dal 2010 un riforma strutturale del modello contrattuale del
settore pubblico.
In particolare, per conseguire il primo obiettivo il Governo ha proposto alle
Organizzazioni Sindacali dei dipendenti pubblici un Protocollo, che è stato sottoscritto il
30 ottobre scorso da cinque Organizzazioni (CISL, UIL, CONFSAL, UGL, USAE),
rappresentative nella maggioranza del settore pubblico (Slide 3).
Per raggiungere il secondo e terzo obiettivo, il Governo ha introdotto nuove norme
(nella l. n. 133/2008 e nella l. finanziaria 2009), ha presentato un disegno di legge
delega (A.S. 847) e ha aperto un tavolo di consultazione con le Organizzazioni Sindacali
(Slide 4 e 5).
Slide 2
Chiusura dei contratti nazionali
Sulla base del Protocollo del 30 ottobre, il Governo intende chiudere al più presto i contratti
pubblici ancora aperti (personale della Presidenza del Consiglio e Ricerca, e quasi tutti i contratti
della dirigenza), in modo da esaurire le pendenze del biennio 2006-2007. I rinnovi comporteranno
nel 2008 un incremento dello 0,4% della spesa per retribuzioni dell’insieme delle amministrazioni
pubbliche (circa 400 milioni di euro).
Il Protocollo indica anche gli importi per chiudere rapidamente gli accordi economici per il biennio
2008-2009, e aprire così la strada alla negoziazione del nuovo modello contrattuale. L’aumento
retributivo per il biennio a regime (da gennaio 2009) è pari al 3.2%.
Inoltre, il Governo ha introdotto una nuova norma per erogare anche ai dipendenti pubblici, così
come stabilito nel Protocollo 1993 e applicato nel privato, l’indennità di vacanza contrattuale (IVC)
senza necessità di un contratto ad hoc (sinora invece previsto per quasi tutti i pubblici dipendenti).
In questo modo, a dicembre con la tredicesima verrà erogato a ciascun dipendente un importo
lordo di 165 euro. E, nel caso in cui non sia stato ancora concluso l’accordo, le Amministrazioni sono
autorizzate a pagare da gennaio 2009 fino all’intero incremento stabilito in finanziaria.
L’intero “pacchetto salariale” varato dal Governo comporta una crescita delle retribuzioni dei
dipendenti pubblici stimata al 3,8% nel 2008 e al 3.2% nel 2009.
Slide 3
Collegamento della contrattazione integrativa
ai risultati di bilancio
Con la legge n. 133/2008 il Governo ha introdotto alcune nuove norme allo scopo di
collegare in modo più stringente le retribuzioni accessorie ai risultati di bilancio delle
singole Amministrazioni.
La legge prevede dal 1° gennaio 2009 un taglio del 10% (circa 190 milioni di euro) del
Fondo Unico di Ammnistrazione (che finanzia la contrattazione integrativa). Il taglio si
applica a tutto il settore pubblico. La legge istituisce, però, anche un nuovo fondo per
finanziare la contrattazione integrativa, con una dotazione specifica di 160 milioni di
euro. Il fondo, inoltre, potrà essere alimentato con i risparmi di amministrazione
derivanti dalla riduzione delle consulenze esterne e di quelle a dipendenti pubblici.
La legge dispone anche la sospensione per un anno di tutte le voci accessorie pagate a
dipendenti pubblici attraverso leggi anziché contratti. La misura coinvolge circa 330 mila
dipendenti in circa 15 amministrazioni. Dal 2010 l’80% di questi fondi verranno versati
al FUA e saranno attribuiti ai dipendenti sulla base di una valutazione dei meriti e dei
risultati.
Nel Protocollo il Governo ha fornito assicurazione che i dipendenti non soffriranno
alcuna decurtazione retributiva, perché in entrambi i casi i tagli verranno interamente
controbilanciati da risparmi di gestione.
Slide 4
Effetto del Protocollo sulle retribuzioni
150
Con accordo
145
140
Retribuzioni di fatto
settore pubblico
135
Senza accordo
130
125
120
115
Retribuzioni di fatto
settore privato
110
105
100
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
Retribuzioni lorde per unità di lavoro; numeri indice in base 2000=100.
2008
2009
Verso un nuovo modello contrattuale
Al fine di porre rimedio ai problemi riscontrati nell’applicazione del Protocollo 1993, il
Governo intende definire e varare dal 2010 un nuovo modello contrattuale. A tal fine il
Governo ha:
• Predisposto un disegno di legge delega (AS n. 847/2008) approvato in Commissione dal
Senato;
• Aperto un tavolo di consultazione con le Organizzazioni Sindacali per verificare l’adeguamento
al settore pubblico delle linee guida per la riforma del modello contrattuale privato,
sottoscritte il 10 Ottobre da Confindustria e da due Confederazioni (CISL e UIL).
L’obiettivo fondamentale è di varare un contratto nazionale triennale e di assicurare il
loro rinnovo tempestivo. Ciò comporterà la riforma dell’ARAN e il suo collegamento
organico con un organismo centrale incaricato di valutare la performance di
Amministrazioni, dirigenti e dipendenti.
Gli appostamenti complessivi per la contrattazione integrativa saranno definiti sulla
base di indicatori di riferimento macroeconomici dell’efficienza, efficacia, sostenibilità
finanziaria ed equità nei confronti del privato. Mentre l’attribuzione alle singole
amministrazioni delle risorse per la contrattazione integrativa saranno decisi in base agli
effettivi risultati e ai risparmi di gestione.
Slide 5
Scarica

Titolo della presentazione - Scuola Superiore di economia e finanza