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Cenni ai mezzi trasmissivi
Il primo livello del modello di riferimento
OSI e’ chiamato “Fisico” ed e’ il livello
che definisce le modalita’ di trasmissione
delle sequenze binarie sul canale di
trasmissione, vengono specificate ad
esempio le tensioni che rappresentano 0
e 1 e le caratteristiche tecniche dei cavi
e dei connettori
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Tecniche di trasmissione
I circuiti elettronici generalmente funzionano
controllando un unico conduttore di ritorno, se
parliamo di correnti, od un unico conduttore di
riferimento se parliamo di tensioni.
Le prime tecniche di trasmissione erano
basate sul medesimo principio: si portava il
riferimento di tensione dal trasmettitore al
ricevitore tramite un conduttore e il segnale su
un altro conduttore. Questa tecnica di
trasmissione e’ detta sbilanciata (longitudinal
mode)
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Dal momento che il conduttorre che trasporta il segnale si comporta
come un antenna nei confronti dei campi elettromagnetici in cui e’
immerso (altri conduttori, impianti elettrici, tv, radio, cellulari,…)il risultato
e’ quello di sommare le correnti indotte dai disturbi a quella del segnale
rendendo quest’ultimo non piu’ distinguibile e non decodificabile a
destinazione.
Vin
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Vout
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Per questo tipo di trasmissione si impiega quindi il
cavo coassiale dove il foglio o la calza metallica che lo
avvolge svolge la triplice funzione di conduttore per il
ritorno di corrente del segnale, riferimento di tensione
e gabbia di Faraday (schermatura) nei confronti del
conduttore interno che trasporta il segnale.
Un problema legato a questo tipo di trasmissione sta
nel fatto che anche la schermatura puo’ funzionare da
antenna nei confronti dei disturbi e le correnti indotte
da questi ultimi possono provocare differenze nelle
tensioni di riferimentoe dal momento che il valore del
segnale e’ misurato relativamente a tali tensioni ne
risulta un’alterazione dei valori ricevuti
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La tecnica alternativa alla trasmissione sbilanciata e’ la trasmissione
bilanciata (differential mode) che consiste nell’utilizzare due conduttori
perfettamente simmetrici (detti “coppia”), sui quali viene inviato lo stesso
segnale elettrico ma in opposizione di fase. La tensione di riferimento
deve quindi essere identica per ricevitore e trasmettitore.
+Vin/2
Vin
-Vin/2
+Vin/2
-Vin/2
Vout
Vout= +Vin /2 –(- Vin/2)= Vin
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Nella trasmissione bilanciata il segnale e’
ricostruito per differenza delle tensioni
presenti sui due conduttori della coppia.
Affinche’ la trasmissione bilanciata sia
efficace occorre che I due conduttori sia
perfettamente simmetrici rispetto a
qualsiasi punto dello spazio in modo da
annullare sia l’emissione che la
sensibilita’ ai disturbi.
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Dal momento che la perfetta simmetria si ottiene facendo
coincidere I due conduttori che e’ una situazione irrealizzabile, la
si approssima ritorcendo tra di loro I conduttori. Si realizza cosi il
doppino ritorto. (Twisted Pair, TP)
Quindi la trasmissione bilanciata :
-riduce le emissioni di disturbi elettromagnatici in quanto le
correnti che attraversano i conduttori sono di uguale intensita’ e
verso opposto e generano campi magnetici che tendono ad
annullarsi.
-Aumenta
l’immunita’ ai disturbi in quanto ogni onda
ellettromagnetica di disturbo induce sulla coppia di conduttori
identica tensione di disturbo che si annulla nella differenza che
compone il segnale di uscita.
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Il cavo coassiale
Ha avuto per lungo tempo notevole diffusione nelle reti locali ma
ormai e’ da ritenersi obsoleto
Nello standard IEEE 802.3 10 Base 5 si definisce l’uso di un cavo
coassiale di color giallo del diametro di circa 1 cm denominato
RG213 “thick ethernet, mentre lo standard IEEE 802.3 10Base2
utilizza un cavo coassiale di minori dimensioni e differenti
caratteristiche denominato RG58 “thin ethernet”. Questo tipo dio
cavo e’ ancor oggi utilizzato in alcune realta’
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Il cavo coassiale e’ stato soppiantato dal
doppino per diverse ragioni. Tra queste:
-magggior costo sia di materiali(connettori) sia
di installazione
-maggior ingombro
-minor flessibilita’ essendo adatto solo per
LAN e televisione via cavo, non consente il
funzionamento di telefoni,citofoni, controllo
accessi,…dove e’ previsto soltanto l’utilizzo del
doppino
-limita la banda di utilizzo a 10 Mb/s
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Il doppino
Il doppino e’ il mezzo trasmissivo piu’ utilizzato della telefonia e
consiste di due fili di rame ricoperti da isolante e ritordi detti
comunemente coppia.
Come e’ noto la binatura serve a ridurre I disturbi elettromagnetici
e dal momento che normalemnte si utilizzano cavi con piu’ coppie
(4) e’ necessario adottare passi di binatura differenti tra le diverse
coppie per ridurre la diafonia tra le coppie. (La diafonia, in inglese
cross-talk e’ la misura in dB di quanto un cavo disturba un altro)
Esistono varie versioni di doppino:
STP (Shielded Twisted Pair) ha uno schermo per ogni coppia piu’
uno schermo globale.
Screened, FTP (Foiled Twisted Pair) o S-UTP ha un solo
schermo per tutto il cavo.
UTP(Unshilded Twisted Pair) versione non schermata
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Classificazione dei doppini
I parametri elettrici di qualsiasi cavo variano al
variare della frequenza. Dovendo quindi
valutare l’utilizzabilita’ di un cavo, bisogna
analizzarne le caratteristiche elettriche in
corrispondenza della frequenza fondamentale
di trasmissione utilizzata dallo standard di rete
locale scelto.
Esiste una classificazione che prevede 6
categorie e che necessariamente sara estesa
in futuro:
Categoria 1 (telecomunication) comprende
cavi adatti unicamente a telefonia analogica
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Categoria 2 (Low speed data) comprende cavi per telefonia
analogica e digitale(Isdn) e trasmissioni dati a bassa
velocita(linne seriali)
Categoria 3 (High speed data)adatta a realizzare reti locali per
trasmissione dati fino a 10 Mb/s. Soddisfa lo standard IEEE
802.3 10BaseT
Categoria 4(Low loss, High performance Data)comprende cavi
per Lan token ring fino a 16 Mb/s
Categoria 5(Low loss,Extended frequency, High performance
data)per applicazioni fino a 100 Mb/s
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Categoria 5e, detta Enhanced Categoria 5. E' progettata per
rendere sicura la Fast Ethernet full-duplex.Le principali
differenze tra la Categoria 5 e la Categoria 5e è che nella
nuova versione alcune delle specifiche sono un pò più rigide
Con questo miglioramento, puoi essere capace di prevedere
sul tuo UTP una trasmissione Ethernet a 4 fili senza
problemi e full-duplex.
Categoria 6 prevede di supportare una frequenza di 250
MHz, due volte e mezzo le specifiche per la Categoria 5 o la
Categoria 5e.
Per il futuro, la EIA/TIA stà guardando allo standard della
Categoria 7 con una banda fino a 600 MHz. La Categoria 7
userà un nuovo, ancora da determinare, connettore di
interfaccia.
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Assegnazione dei contatti sul connettore
RJ45 secondo IEEE 802.3 10BaseT
1 +Transmit Data
2 -Transmit Data 1 2 3 4 5 6 7 8
3 +Receive Data
RJ45
6 -Receive Data
4,5,7,8 Not Used
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Assegnazione delle coppie secondo lo
standard EIA/TIA568
1 2 3 4 5 6 7 8
1 2 3 4 5 6 7 8
W-G G W-O BL W-BL O W-BR BR
W-O O W-G BL W-BL G W-BR BR
T568A
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T568B
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Fibra ottica
Il vetro, se stirato a dimensioni macrometriche, perde la sua
caratteristica di fragilita’ e diventa un filo flessibile e robusto. Una
fibra ottica si presenta come un sottile filo di materiale vetroso
costituito da due parti: la piu’ interna prende il nome di nucleo
(core), e l’esterna di mantello (cladding). Il core ed il cladding
hanno indici di rifrazione diversi, ed il primo e’ piu’ denso del
secondo. La differenza degli indici di rifrazione determina la
possibilita’ di mantenere la luce totalmente confinata all’interno
del core.
Il successo delle fibre ottiche e’ dovuto a diversi fattori tra cui:
-totale immunita’ ai disturbi elettromagnetici
-elevata larghezza di banda trasmissiva
-bassa attenuazione
-dimensioni ridotte e costi contenuti.
Per contro, le fibre ottiche sono adatte solamente a collegamenti
di tipo punto punto non essendo possibile prelevare o inserire il
segnale in un punto intermedio.
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Il collegamento punto punto
E’ un circuito che collega due nodi (solo
due) senza passare per un nodo
intermedio
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Il collegamento multipunto
E’ costituito da una singola linea condivisa
da piu’ nodi
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Topologie
Le topologie usate nelle reti di calcolatori sono molte e
vanno dall’anello, alla stella, al bus, alla maglia completa
o incompleta.
-La stella e’ una topologia che implica la presenza di un
centro stella che da un lato semplifica molto la gestione
della rete ma dall’altro puo’ divenire punto critico.Molto
spesso la stella e’ in realta’ una stella gerarchica. Questa
e’ la topologia attualmente piu’ usata nelle reti LAN dove
il centro stella consiste in un Hub o ancor meglio uno
switch e I collegamenti tra gli Host e il centro stella
avvengono tramite cavo UTP.
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Rete a stella
Pc
Pc
Pc
Hub/Switch
Pc
Pc
Pc
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-
L’anello prevede di collegare ogni host a
quello sucessivo tramite un mezzo
trasmissivo punto punto e di collegare
l’ultimo host al primo. Ne risulta un anello
unidirezionale in cui ogni sistema ha anche
una funzionalita’ di ripetizione dei
messaggi degli altri sistemi. Un sistema
guasto interrompe l’anello e ne
compromette la funzionalita’
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Cenni ai mezzi trasmissivi
-La topologia a bus richiede un mezzo
trasmissivo bidirezionale che consenta
quindi la trasmissione in entrambe le
direzioni.Il bus e’ un mezzo trasmissivo
broadcast in cui tutti simultanemente
ricevono la trasmissione di uno. I bus si
realizzano tipicamente con cavi coassiali e
IEEE 802.3 10Base2 ne e’ un esempio.
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Cenni all’architettura di rete TCP/IP
TCP/IP e’ l’architettura adottata dalla rete Internet.
In realta’ il nome piu’ accurato per l’architettura
di rete e’ quello di Internet Protocol Suite, di cui
I due protocolli piu’ noti sono appunto il TCP
(Transmission Control Protocol) e l’IP (Internet
Protocol). Tutti i protocolli appartenenti a questa
architettura sono specificati tramite standard che
si chiamano RFC (Request for comments)
facilmente reperibili in Internet
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Cenni all’architettura di rete TCP/IP
OSI
Internet Protocol Suite
Application
Presentation
Session
Data link
Physical
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XDR
RPC
TCP e UDP
Transport
Network
NFS
Telnet
FTP
SMTP
SNMP
ICMP
ARP RARP IP
Protocolli di
Routing
Non specificati
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Cenni all’architettura di rete TCP/IP
I livelli 1 e 2 non sono specificati e vengono
utilizzati quelli normalmente disponibili e
conformi agli standard. Ad esempio nelle reti
LAN la I.P.suite opera su Ethernet/IEEE802.3,
token Ring e FDDI.
L’arbitraggio del canale in Ethernet e IEEE802.3 e’
il CSMA/CD.
IEEE 802.3 nasce come architettura a bus su cavo
coassiale 10Base2/5ed evolve verso tipologie
basate su cavo Utp 10BaseT o fibra ottica
10BaseF.
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Cenni all’architettura di rete TCP/IP
Il protocollo IP(Internet Protocol) e’ il protocollo
principale di livello 3 e si occupa di instradare i
messaggi sulla rete ,inoltre svolge funzioni di
frammentazione, riassemblaggio e controllo degli
errori.
L’indirizzamento IP e’ parte integrante del processo
di instradamento dei messaggi sulla rete. Gli
indirizzi sono univoci ed hanno la dimensione
fissa di quattro byte;vengono espressi scrivendo I
valori decimali di ciascun byte separati dal punto.
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Cenni all’architettura di rete TCP/IP
Ad esempio il server degli studenti ha indirizzo Ip
pubblico
130.251.152.1
Gli indirizzi Ip sono comprensivi di due otre parti.
La prima parte indica l’indirizzo della rete
(network), la seconda (se presente) quello della
sottorete(subnet) e la terza quello dell’host.
Gli indirizzi Ip si assegnano alle interfacce e non ai
nodi. Un nodo puo’ avere piu’ indirizzi Ip
Gli indirizzi Ip sono assegnati univocamente da
autorita’nazionali (NIC Network Information
Center)che sono coordinate a livello mondiale .
Sono suddivisi in cinque classi.
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Cenni all’architettura di rete TCP/IP
Classe A (max 128 reti, 16 milioni di host ciascuna)
01
78
31
0
Network
Host
Classe B (max 16000 reti, 64mila host ciascuna)
0 1 2
15 16
31
1
0
Network
Host
Classe C (max 2 milioni di reti, 256 host ciascuna)
0 1 2 3
23 24
31
1
1
0
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Network
Host
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Cenni all’architettura di rete TCP/IP
Classe D riservata ad applicazioni multicast
01 2 3 4
1
1
1
0
HosMulticast Address
Classe E riservata ad uso futuro
012 34
1
1
1
1
31
31
Reserved
Per ogni classe sono riservati dei range di Iindirizzi IP ``privati'' che posso essere utilizzati per la
configurazione di delle reti private che non sono esposte direttamente in Internet:
per la classe A: da 10.0.0.0 a 10.255.255.255, (una rete formata da 16.581.375 indirizzi IP);
per la classe B: da 172.16.0.0 a 172.32.255.255, (una rete formata da 1.040.400 indirizzi IP);
per la classe C: da 192.168.0.0 a 192.168.255.255, ( una rete formata da 255 indirizzi IP);
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Cenni all’architettura di rete TCP/IP
L’indirizzo 127.0.0.1 chiamato loopback address e’ riservato
ed assegnato ad una particolare interfaccia sul sistema
chiamata appunto loopback interface che lavora come un
circuito chiuso mantenendo locale la comunicazione
La parte host di un indirizzo di classe A,B o C puo’ essere
ulteriormente divisa in due parti: la subnet e l’host
eseguendo quello che in gergo si chiama subnetting.
L’ampiezza dei campi della subnet e host puo’ essere
quindi definita in modo molto flessibile tramite un
parametro detto netmask
Ad esempio una netmask
11111111111111111111111100000000
Piu’ comunemente come indirizzo IP255.255.255.0, indica
che il campo host coincide con l’ultimo byte
dell’indirizzo.
Corso di SISTEMI OPERATIVI
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Cenni all’architettura di rete TCP/IP
La netmask deve essere univoca per rendere univoco il
partizionamento della rete.
La netmask viene messa in AND bit a bit con gli indirizzi IP
per estrarre la parte network e la parte subnet
Ad esempio supponiamo di avere
Netmask 255.255.254.0
Indirizzi 128.155.4.77 e 128.155.5.75
Eseguendo l’AND bit a bit si ottiene per entrambi gli
indirizzi 128.155.4.0 e quindi i due indirizzi
appartengono alla stessa subnet.
L’importanza di comprendere se due indirizzi appartengono
o no alla stessa subnet e’ fondamentale in quanto
nell’Internet Protocol Suite e’ implicito la corrispondenza
tra reti fisiche e subnet: una rete fisica deve corrispondere
con una subnet IP
Corso di SISTEMI OPERATIVI
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Cenni all’architettura di rete TCP/IP
La corrispondenza biunivoca tra subnet IP e reti fisiche e’
stata alleggerita dalle piu’ recenti iplementazioni
dell’architettura TCP/IP dove e’ ammesso che ad una
LAN vengano associate piu’ subnet Ip ma non e’
ammesso il viceversa.
Il routing all’interno della subnet e’ banale in quanto la
subnet coincide con una rete fisica che garantisce la
raggiungibilita’ diretta delle stazioni collegate. Occorre
solamente mappare gli indirizzi IP(di livello 3) nei
corrispondenti indirizzi MAC di livello 2, procedura che
viene fatta automaticamente tramite i protocolli ARP(
Address Resolution Protocol) e RARP(Reverse Address
Resolution Protocol)
Il routing tra le subnet e’ gestito dagli IP router i quali
effettuano l’instradamento sulla base di tabelle di
instradamento che possono essere inserite manualmente
oppure vengono calcolate secondo algoritmi dedicati di
tipo distant vector o link state packet
Corso di SISTEMI OPERATIVI
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Cenni all’architettura di rete TCP/IP
Un indirizzo MAC di livello 2 si presenta nella
forma 0:50:56:5d:0:51, e’ univoco ed e’ cablato su
ogni interfaccia di rete direttamente in fase di
produzione della scheda.
Il comando unix arp –a consente di visualizzare la
tabella presente al momento sul sistema.
Il protocollo ICMP (Internet Control Message
Protocol) e’ stato progettato per riportare
anomalie che accadono nel routing dei pacchetti.
Corso di SISTEMI OPERATIVI
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Configurazione di una interfaccia di rete
Per prima cosa occorre definire il nome dell’host
che stiamo configurando tramite il comando
#hostname name
In questa fase possiamo inserire solamente il nome
breve, ad esempio pluto se decidiamo che questa
sia il nome del pc, oppure possiamo inserire il
nome esteso se conosciamo il dominio all’interno
del quale sara’ collegato pluto
Ad esempio
pluto.sistemioperativi.unige.it
Corso di SISTEMI OPERATIVI
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Configurazione di una interfaccia di rete
I parametri che occorre inserire solitamente per la configurazione di un
interfaccia di rete che ci consenta al minimo di poter navigare in
Internet sono:
-L’indirizzo ip
-La netmask
-Il gateway
-Il Dns
Per prima cosa occorre verificare tramite il comando ifconfig che
l’interfaccia di loopback sia presente e correttamente configurata, se
cosi’ non fosse possiamo procedere con il comando
#ifconfig lo 127.0.0.1
Possiamo quindi verificare tramite il comando
# ifconfig lo
Che la configurazione e’ stata registrata e possiamo notare l’inserimento
automatico della netmask 255.0.0.0 essendo il 127.0.0.1 un indirizzo
di classe A
Corso di SISTEMI OPERATIVI
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Configurazione di una interfaccia di rete
All’interno di un sistema unix il file /etc/hosts
consente di avere una risoluzione locale dei nomi
Ad esempio nel caso dell’interfaccia lo affinche
questa possa essere riconosciuta e indirizzata con
il suo nome localhost occore che sia presente una
riga del tipo
localhost 127.0.0.1
Con il comando
#ping localhost
Oppure se e’ abilitato con
#telnet localhost
possiamo verificare il funzionamento
dell’interfaccia di loopback
Corso di SISTEMI OPERATIVI
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Configurazione di una interfaccia di rete
Si procede quindi alla configurazione
dell’interfaccia eth0
#ifconfig eth0 10.10.10.1 netmask 255.255.255.0
In questo modo all’interfaccia viene assegnato
un indirizzo Ip privato 10.10.10.1 e forzato un
valore di netmask 255.255.255.0 che se non
fosse stato specificato sarebbe stato inserito il
default 255.0.0.0 essendo l’indirizzo Ip
appartenente ad una rete di classe A.
Corso di SISTEMI OPERATIVI
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Configurazione di una interfaccia di rete
Tramite il comando route e’ ora possibile aggiungere un indirizzo di
gatway modificando la tabella di routing
Se l’esigenza e’ quella di raggiungere l’esterno della nostra rete occorre
conoscere l’indirizzo dell’host che collegato alla nostra rete sia in
grado di far uscire I pacchetti (IP router o gateway).Solitamente
all’interno di una Lan questo si dedica l’indirizzo avente ultimo
campo 254 come indirizzo di gatway
#route add default gw 10.10.10.254
E’ possibile verificare la tabella di routing tramite il comando netstat -rn
Infine per inserire l’indirizzo del DNS(nameserver) occorre modificare il
file etc/resolv.conf: in tale file vengono impostate le informazioni
relative al dominio internet di appartenenza e gli indirizzi di
eventuali server DNS
Esempio:
domain sistemioperativi.unige.it
Nameserver 10.10.10.2
Corso di SISTEMI OPERATIVI
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Configurazione di una interfaccia di rete
Tramite il comando ifconfig si modificano i parametri di configurazione dell’interfaccia
in maniera non permanente. Per ottenere delle modifiche definitive occorre
procedere come segue
La parte seguente e’ tratta da appunti del Dott Gianni Verduci
Configurazione di RedHat Linux
Sono possibili almeno due possibilità: una prima si basa sull'uso di ``netconf'', una seconda
consiste nella modifica manuale di alcuni file di sistema.
Grazie a ``netconf'' tutta la configurazione avviene in modo guidato: vengono richieste via
via le informazioni necessarie per impostare correttamente la scheda di rete insieme ad
eventuali valori di gateway, DNS, ecc..
Nel caso si decida di intervenire direttamente sui file di sistema è necessario entrare nella
directory ``/etc/sysconfig'' e verificare che il file ``network'' contenga:
NETWORKING=yes
HOSTNAME=pippo.labo.it
A questo punto è necessario spostarsi in ``/etc/sysconfig/network-scripts'' e verificare i valori
contenuti in ``ifcfg-eth0'':
DEVICE=eth0
ONBOOT=yes
BOOTPROTO=static
IPADDR=192.168.1.1
NETMASK=255.255.255.0
Attraverso le diverse voci vengono definite: il nome dell'interfaccia (DEVICE), il valore
dell'indirizzo IP (IPADDR) e del netmask di rete (NETMASK).
Corso di SISTEMI OPERATIVI
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Configurazione di una interfaccia di rete
Configurazione di Debian GNU/Linux
Nel sistema Debian la configurazione di tutte le
interfacce viene realizzata attraverso il file
``/etc/network/interfaces'':
# /etc/network/interfaces -- configuration file for
ifup(8), ifdown(8) # The loopback interface iface lo
inet loopback # The first network card - this entry
was created during the Debian # installation
(network, broadcast and gateway are optional) iface
eth0 inet static address 192.168.1.2 netmask
255.255.255.0 network 192.168.1.0 broadcast
192.168.1.255 gateway 192.168.1.1 Le voci
contenute in tale file sono analoghe e quelle che
troviamo nei file di un sistema RedHat.

Corso di SISTEMI OPERATIVI
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Esempio di configurazione di un server
DNS
Per l’esempio si utilizza Bind 9 distribuito
con RedHat 8.0
Il demone Dns si chiama named e il file di
configurazione e’ /etc/named.conf
Corso di SISTEMI OPERATIVI
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Esempio di configurazione di un server
DNS
Esempio named.conf
Options {
directory “/var/named”;
};
Controls {
inet 127.0.0.1 allow { localhost;} keys {rndkey;};
};
Zone “.” {
type hint;
file “named.ca”;
};
Zone “0.0.127.in-addr.arpa” IN {
type master;
file “named.local”;
allow-update {none;};
}:
Zone “labo.it” IN {
Type master;
file “laboit.soa”;
allow update { none;};
};
Zone “10.10.10.in-addr.arpa” IN {
type master;
file “101010.rev”;
allow-update {none ;};
};
Corso di SISTEMI OPERATIVI
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Esempio di configurazione di un server
DNS
. 485418
NS
. 485418
NS
. 485418
NS
. 485418
NS
. 485418
NS
. 485418
NS
. 485418
NS
. 485418
NS
. 485418
NS
H.ROOT-SERVERS.NET.
B.ROOT-SERVERS.NET.
C.ROOT-SERVERS.NET.
D.ROOT-SERVERS.NET.
E.ROOT-SERVERS.NET.
I.ROOT-SERVERS.NET.
F.ROOT-SERVERS.NET.
Corso di SISTEMI OPERATIVI
H.ROOT-SERVERS.NET.
B.ROOT-SERVERS.NET.
C.ROOT-SERVERS.NET.
D.ROOT-SERVERS.NET.
E.ROOT-SERVERS.NET.
I.ROOT-SERVERS.NET.
F.ROOT-SERVERS.NET.
G.ROOT-SERVERS.NET.
A.ROOT-SERVERS.NET.
603737 A
128.63.2.53
603737 A
128.9.0.107
603737 A
192.33.4.12
603737 A
128.8.10.90
60373
A
192.203.230.10
603737 A
192.36.148.17
578897 A
192.5.5.241
43
Dipartimento di Informatica e Scienze dell’Informazione
Esempio di configurazione di un server
DNS
Ogni linea di questo file e’ una RR(resource record)
Il formato e’: name ttl addr-class rr-type rr-data
name
– Name of the resource defined in this RR. It can
be a machine name, a domain name, an IP
number, an alias name of a machine, etc.
ttl
– Time To Live. Number of seconds that this
record will stay in the cache.
Corso di SISTEMI OPERATIVI
44
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Esempio di configurazione di un server
DNS
addr-class
– Address Type of this record. Only INternet (IN)
type is fully supported in DNS.
rr-type
– Type of this RR. An RR can define a name
server(NS), an IP address(A), a mail
exchanger(MX), etc.
rr-data
– RR Type Specific Data. For a NS record, the data
is name of the server. For an A record, the data is
IP number of the machine.]
Corso di SISTEMI OPERATIVI
45
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Esempio di configurazione di un server
DNS
Esempio named.local
$TTL
@
86400
IN
1
Localhost
Corso di SISTEMI OPERATIVI
SOA localhost.
2003011601
28800
root.localhost.
;serial
; refresh
14400
3600000
86400 )
IN
IN
IN
; retray
; expiry
;minimum
localhost.
localhost.
127.0.0.1
NS
PTR
A
(
46
Dipartimento di Informatica e Scienze dell’Informazione
Esempio di configurazione di un server
DNS
Esempio named.local
$TTL
@
86400
IN
1
Localhost
Corso di SISTEMI OPERATIVI
SOA localhost.
2003011601
28800
root.localhost.
;serial
; refresh
14400
3600000
86400 )
IN
IN
IN
; retray
; expiry
;minimum
localhost.
localhost.
127.0.0.1
NS
PTR
A
(
47
Dipartimento di Informatica e Scienze dell’Informazione
Esempio di configurazione di un server
DNS
ESEMPIO LABOIT.SOA
;laboit.soa risoluzione diretta
$TTL
86400
@
IN
SOA
pino.labo.it. Root.pino.labo.it.
2003011601
;serial
28800
; refresh
14400
3600000
86400 )
;
@
Pino
Pippo
IN
IN
IN
Corso di SISTEMI OPERATIVI
NS
A
A
; retray
; expiry
;minimum
pino.labo.it
10.10.10.1
10.10.10.2
48
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Esempio di configurazione di un server
DNS
Esempio 101010.rev
;101010.rev risoluzione inversa
$TTL
86400
@
IN
SOA
pino.labo.it. Root.pino.labo.it.
2003011601
;serial
28800
; refresh
14400
3600000
86400 )
; retray
; expiry
;minimum
;
1
2
IN
IN
IN
Corso di SISTEMI OPERATIVI
NS
PTR
PTR
pino.labo.it.
pino.labo.it.
pippo.labo.it
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Esempio di configurazione di un server
DNS
Corso di SISTEMI OPERATIVI
50
Dipartimento di Informatica e Scienze dell’Informazione
Bibliografia
-The linux network administrators’ Guide
Olaf Kirch
-Reti locali:dal cablaggio all’internetworking
Gai- Nicoletti
-BIND 9 Administration Reference Manual
-DNS Howto
Corso di SISTEMI OPERATIVI
51
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