Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
Facoltà di Giurisprudenza
Economia delle Aziende,
Pubbliche e Non Profit
Economia delle aziende: introduzione e classificazione
08.11.2011
Prof. Luciano Hinna
Quali sono le “branche” dell’economia?
• L’Economia aziendale studia le differenze
tra aziende e il funzionamento interno
delle stesse
• L’Economia politica studia i problemi di
equilibrio del sistema economico nel suo
insieme
2
L’Economia Aziendale studia contemporaneamente:
• l’organizzazione: le combinazioni dei fattori
materiali e immateriali che operano nell’azienda,
le istituzioni amministrative e le relative
funzioni;
• la gestione: le operazioni economiche,
combinate e collegate, da intraprendere o
intraprese, per l’ottenimento dei fini aziendali;
• la
rilevazione:
la
registrazione,
la
rappresentazione e l’interpretazione dei dati e
dei risultati delle operazioni aziendali.
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Le definizioni: una questione di punti
di vista
• Le definizioni/classificazioni sono sempre relative
perchè:
– dipendono da chi propone una definizione e dalle finalità che
esso si pone (differenze tra discipline).
– nelle scienze sociali/non formali (tra cui rientra l’economia
aziendale) esiste una relatività “intrinseca”: spesso gli stessi
termini sono utilizzati per esprimere concetti diversi o,
viceversa, gli stessi concetti sono espressi con termini
diversi.
• Non esiste una definizione più vera di un’altra ma
solo definizioni più adatte a determinati scopi
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Le definizioni di azienda
• Quali le differenze tra la definizione giuridica di
azienda e quella economico-aziendale?
• Perché le due definizioni sono differenti?
• Quali sono i differenti scopi sottostanti le due
definizioni?
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La definizione giuridica di azienda
L’azienda è il complesso dei beni organizzati
dall’imprenditore (art. 2555 c.c.)
E’ imprenditore chi esercita professionalmente
un’attività economica organizzata al fine della
produzione o dello scambio di beni o di servizi (art.
2082 c.c.)
6
Le caratteristiche della definizione
giuridica
L’IMPRESA
• L’impresa è attività: una serie di atti diretti alla produzione o allo
scambio di beni o servizi.
• L’impresa è attività economica: l’attività deve essere organizzata
in maniera tale che i costi sostenuti siano inferiori ai profitti.
• L’impresa è attività organizzata: per organizzazione s’intende
l’organizzazione di fattori produttivi: capitale, lavoro, macchinari, ecc.
• L’impresa è attività professionale: vuol dire esercizio svolto con
continuità, costanza, determinazione, intenzionalità.
L’AZIENDA
• L’azienda è l’apparato strumentale (locali, macchinari, merci,
attrezzature, materie prime, ecc.) di cui l’imprenditore si avvale per
lo svolgimento e nello svolgimento dell’attività di impresa.
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Gli scopi sottostanti la definizione
giuridica
• La figura giuridica dell’imprenditore è il punto di
partenza per il diritto commerciale
• SCOPO:
– distinguere l’impresa da altre forme (lavoro
autonomo) ai fini dell’applicazione delle norme in
materia di: fallimento ed altre procedure
concorsuali; contabilità; registrazione delle imprese;
rappresentanza commerciale, ecc.
– rilevanza
economica
dei
beni
organizzati
dall’imprenditore ai fini di regolare la cessione di
azienda, i marchi, ecc.
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La definizione economico-aziendale
L’azienda è «un istituto economico destinato a perdurare che,
per il soddisfacimento dei bisogni umani, ordina e svolge
in continua coordinazione la produzione o il
procacciamento e il consumo della ricchezza»
(Gino Zappa)
L’azienda «è un sistema di forze economiche che
sviluppa, nell’ambiente di cui è parte complementare, un
processo di produzione, o di consumo, o di
produzione e di consumo insieme, a favore del
soggetto economico, ed altresì degli individui che vi
cooperano» (Aldo Amaduzzi)
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Le caratteristiche della definizione
economico-aziendale
– un’organizzazione stabile volta a combinare e coordinare le risorse
impiegate nel processo produttivo compiendo operazioni non
occasionali e per tempi medio lunghi;
– le persone che prestano, nell’ambito dell’organizzazione, energie di
lavoro e svolgono funzioni e compiti tra loro coordinati a diversi livelli
di responsabilità;
– i beni economici (materiali, immateriali e finanziari) destinati ad
essere scambiati od utilizzati per svolgere l’attività produttiva e
soddisfare i bisogni diretti e/o indiretti;
– l’oggetto aziendale, cioè il tipo di attività svolta;
– le operazioni sui beni svolte da persone per il raggiungimento del
fine per cui l’azienda è costituita ed amministrata;
– il fine o scopo dell’azienda, consistente nel soddisfacimento diretto o
indiretto dei bisogni umani.
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Le caratteristiche della definizione
economico-aziendale
a) la visione sistemica:
implica la necessità di integrare tutte le
operazioni poste in essere per realizzare gli
obiettivi dell’organizzazione. In altri termini, i
fatti aziendali che costituiscono la vita
aziendale non sono tra loro scollegati ma
sono strettamente avvinti in un rapporto di
causa-effetto.
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Le caratteristiche della definizione economicoaziendale
b) l’autonomia:
implica libertà di decisione a livello strategico
e operativo e si manifesta come sintesi di
condizioni oggettive (durabilità) e soggettive
(indipendenza).
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Le caratteristiche della definizione economicoaziendale
c) l’economicità:
implica la necessità che l’intera attività posta in essere
dall’organizzazione produttiva sia permanentemente
ispirata alla logica:
•
•
dell’efficacia strategica (intesa come capacità di
programmare e realizzare obiettivi coerenti con le attese
complessive degli interlocutori aziendali)
dell’efficienza operativa (capacità di realizzare le
produzioni, ai dovuti livelli qualitativi, con il minor impiego
delle risorse disponibili).
La costante tensione all’efficienza e all’efficacia porta alla
creazione di valore e pone le condizioni necessarie per
garantire nel tempo la sopravvivenza dell’organizzazione.
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Gli scopi sottostanti la definizione
economico-aziendale
L’economia aziendale è la «scienza che
studia le condizioni di esistenza e le
manifestazioni di vita delle aziende».
14
Lo schema logico per interpretare il
funzionamento aziendale
BISOGNI
RISORSE
(input)
Processo
Attese degli
interlocutori aziendali
PRODOTTI E
SERVIZI
output
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Lo schema logico per interpretare il
funzionamento aziendale
BISOGNI
Attese degli interlocutori
aziendali
(stakeholder)
Efficacia
(capacità di programmare e
realizzare obiettivi coerenti con le
attese degli stakeholder)
RISORSE
(input)
Processo
PRODOTTI E
SERVIZI
output
Efficienza
(capacità di massimizzare l’output dati gli input)
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Chi sono gli interlocutori aziendali
(stakeholder)?
•
•
•
•
•
•
•
Azionisti/investitori (portatori di capitale)
Finanziatori (fornitori di mezzi finanziari)
Lavoratori (fornitori di lavoro)
Clienti (acquirenti dei prodotti)
Fornitori (di fattori produttivi)
Fisco
Comunità locale
Quali sono le attese di questi soggetti?
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Le attese degli stakeholder?
•
•
•
•
•
•
•
Azionisti/investitori (profitti-dividendi)
Finanziatori (tasso di interesse)
Lavoratori (salari)
Clienti (rapporto qualità/prezzo)
Fornitori (corrispettivi delle forniture, stabilità, tempi)
Fisco (tasse)
Comunità locale (responsabilità sociale)
Nelle aziende pubbliche e non profit ce ne sono di diversi?
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Gli stakeholder tipici delle aziende
pubbliche e non profit
PA
• Cittadini-utenti (qualità dei servizi ricevuti)
• Cittadini-contribuenti (intensità del prelievo fiscale)
• Altre amministrazioni/partner (collaborazione tra enti)
NON PROFIT
• Volontari (rendersi utili attivamente)
• Donatori (trasparenza nella distribuzione dei fondi)
• Beneficiari (capillarità e qualità dell’aiuto)
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La classificazione delle aziende
• Ci sono tante classificazioni.
• Come le definizioni anche le classificazioni sono relative
(tutto dipende dagli scopi).
• Nell’ambito del diritto commerciale ad esempio le
imprese vengono classificate (commerciali, agricole,
ecc.)
• Anche
l’economia
aziendale
propone
molte
classificazioni.
• Tra queste ne vengono proposte alcune.
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La classificazione delle aziende
In base allo scopo
•
Imprese (aziende private di mercato
o for profit)
•
Aziende pubbliche (o amministrazioni
pubbliche)
•
Aziende non profit (imprese sociali)
In base al soggetto giuridico
•
Aziende private e non profit
•
Aziende pubbliche
In base alla forma giuridica
•
Aziende individuali
•
Aziende collettive o società
In base al settore di attività
•
Aziende del settore primario
•
Aziende del settore secondario
•
Aziende del settore terziario
In base alle dimensioni
•
Grandi imprese
•
Medie imprese
•
Piccole imprese
In base al mercato
•
Aziende che operano in un mercato
concorrenziale
•
Aziende che operano in un mercato
non concorrenziale
In base alla localizzazione dei mercati
di vendita
•
Aziende locali
•
Aziende nazionali
•
Aziende multinazionali
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I classificazione: scopo
Imprese
(aziende for profit)
Aziende pubbliche
Aziende non profit
Profitto
Interesse pubblico
Utilità sociale
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Le imprese
• Imprese (aziende for profit): realizzano utili per i soci o per
l’imprenditore.
• Le imprese producono beni e/o servizi (output) per lo scambio, da
cui derivano le entrate (ricavi) che vanno a remunerare i fattori
Fatt (input) impiegati nel processo produttivo
produttivi
ori
prod
uttiv
i
(capi
tale,
terra
,
lavo
ro)
Proces
so
di
produ
zione
di
beni/s
ervizi
Entrate/Ricavi
Consumatori
Vend
ita
Utilizzatori
• Condizione necessaria per la sopravvivenza e lo sviluppo delle
imprese è l’equilibrio economico nel medio lungo termine
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Le aziende pubbliche e non profit
• Le aziende pubbliche perseguono fini di interesse
pubblico (Stato, Regioni, Province, Comuni, ecc.)
• Le aziende non profit: perseguono fini sociali,
assistenziali, culturali, ecc. Oltre che soddisfare i
bisogni delle persone nel cui interesse sono costituite e
gestite, è necessario che operino in condizioni di
equilibrio economico, così come previsto per le
imprese. L’elemento che contraddistingue questo tipo di
aziende sta nel fatto che sono l’anello di
congiunzione tra la collettività e lo Stato.
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II classificazione: soggetto giuridico
Soggetto giuridico
Pubblico
• Aziende pubbliche (diritto
amministrativo)
Privato
• Imprese o Società commerciali
(Srl, Sas, Snc, ecc.) Libro V del
Cod. civ.
• Associazioni e Fondazioni (Libro
I del Cod. civ. e legislazioni
speciali)
• Altre istituzioni
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II classificazione: soggetto giuridico
• Aziende private e non profit: caratterizzate da un soggetto
giuridico di tipo privato, regolamentato nel primo caso dal Libro V
del Codice Civile e nel secondo dal Libro I del Codice Civile e dalle
legislazioni speciali.
• Aziende pubbliche: caratterizzate da un soggetto giuridico di
natura pubblica, per cui sono soggette alle norme di diritto
amministrativo. Molte sono le fattispecie che rientrano in questa
categoria, tra cui gli Enti pubblici territoriali (Stato, Regione,
Province, Comuni), gli Enti pubblici non economici (Aci, INPS,
INAIL, Camere di Commercio, ecc.), gli Enti pubblici economici
(IRI, ENI, Cassa Depositi e prestiti, trasformatisi oggi in S.p.a), ecc
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Alcuni esempi di aziende pubbliche
Tipologia
Esempi
Enti Pubblici
Territoriali
Stato, Regione, Provincia e Comune.
Hanno obiettivi istituzionali
Devono rispettare l’equilibrio economico e il principio di efficienza
Enti Pubblici
Istituzionali (o
enti pubblici non
economici)
Non hanno una limitazione territoriale e provvedono al soddisfacimento
di bisogni particolari per individuati gruppi sociali o per la collettività
in genere.
Ad esempio:
- Enti Istituzionali di Assistenza e di Beneficenza (I.P.A.B.)
- Enti con Finalità scientifiche e Sanitarie di tipo autonomo (Enti
ospedalieri autonomi, Università, ecc.)
- Enti con particolari finalità di Pubblica Utilità (A.C.I., I.N.P.S.,
I.N.A.I.L., C.C.I.A., ecc.)
- Altri Enti Pubblici Istituzionali
Enti pubblici
economici
Un tempo numerosi (l’IRI, l’ENI, l’EFIM, Cassa Depositi e prestiti
trasformatisi oggi in S.p.a.)
Oggi ad es. l’Istituto per il credito sportivo
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III classificazione: forma giuridica
• Aziende individuali: il soggetto giuridico è una persona fisica. In
questo caso il proprietario dell’azienda incentra su di sé i compiti di
direttore, amministratore ed organizzatore.
• Aziende collettive o società: nel caso in cui l’attività d’impresa è
esercitata da due o più persone che svolgono in comune un’attività
operativa, dietro l’apporto di capitali, al fine di dividere il rischio
d’impresa. Queste aziende hanno dunque come soggetto giuridico
più persone fisiche o una persona giuridica.
•
•
Società di persone: il soggetto giuridico è rappresentato dai singoli soci,
titolari di diritti e obblighi derivanti dall’attività aziendale
Società di capitali: in cui il soggetto giuridico è rappresentato dalla stessa
società, che risulta titolare di diritti e obblighi
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IV classificazione: settore di attività
– Aziende del settore primario: svolgono attività fondate
direttamente sullo sfruttamento delle risorse naturali (ad es.
attività agricole, estrattive, ecc.);
– Aziende del settore secondario: svolgono attività di
trasformazione fisica delle materie prime (ad es. attività di
trasformazioni alimentari, chimiche, artigiane, meccaniche,
ecc.);
– Aziende del settore terziario (aziende servizi): svolgono
attività che hanno per oggetto la fornitura di servizi immateriali
(ad es. attività di distribuzione dei prodotti, attività alberghiere,
bancarie, ecc.);
– settore quaternario o terziario avanzato (aziende di know
how): costituito da tutte le imprese che fanno ampio uso delle
più moderne tecnologie informatiche e telematiche (cosiddetta
ICT, Information and Communication Technologies).
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V classificazione: dimensioni
– Grandi imprese
– Medie imprese
– Piccole imprese
– Appare il criterio oggettivo e duraturo ma è invece variabile
non solo a seconda del parametro di riferimento (numero
addetti, fatturato, capitale sociale, investimenti fissi, ecc.) ma
anche per il contesto legislativo (nazionale - civile e fiscale - o
europeo) considerato.
– A livello pratico, i parametri utilizzati per classificare dal punto di
vista dimensionale le aziende sono quelli che considerano il
numero di addetti e l’ammontare del fatturato e del capitale,
rifacendosi pertanto al criterio ISTAT, alle norme comunitarie o ai
parametri fiscali italiani.
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VI classificazione: mercato
• Aziende che operano in un mercato concorrenziale: è il caso delle
imprese, che operano su mercati concorrenziali sia dal lato della
domanda – cioè per l’acquisizione dei fattori produttivi (input) – che dal
lato dell’offerta – nell’attività di collocamento dei propri prodotti
(output).
• Aziende che operano in un mercato non concorrenziale: operano
totalmente o parzialmente in mercati caratterizzati da una concorrenza
“attenuata” o assente, dal lato della domanda o dal lato dell’offerta o in
entrambi i casi.
•
•
•
Le aziende cooperative (operano dal lato della domanda e/o dell’offerta in un mercato
parzialmente concorrenziale in quanto i fornitori di alcuni fattori o i clienti coincidono con i proprietari
dell’azienda stessa).
Le amministrazioni pubbliche (operano dal lato dell’offerta in mercati non concorrenziali in quanto
cedono i propri servizi alla collettività dietro un corrispettivo che non corrisponde al prezzo di mercato
e acquisiscono buona parte dei mezzi finanziari attraverso l’imposizione tributaria).
Le aziende non profit (operano dal lato della domanda e dell’offerta in un ambiente non
concorrenziale).
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VII classificazione: localizzazione dei
mercati di vendita
– Aziende locali: collocano i propri prodotti (beni e servizi) in un
ambito locale (comune, provincia, regione).
– Aziende nazionali: collocano la maggior parte dei propri prodotti in
tutto (od in una porzione rilevante) del territorio nazionale;
– Aziende multinazionali: collocano la maggior parte dei propri
prodotti in diverse nazioni.
A loro volta ripartite in:
• “orizzontali” che gestiscono impianti produttivi, collocati in diversi
nazioni, al fine di realizzare produzioni simili (esempio: McDonalds);
• “verticali” che producono in alcuni paesi merci che servono come materie
prime per stabilimenti in altri paesi (esempio: Nike);
• “diversificate” che producono, in diversi paesi, vari prodotti non
direttamente collegati tra loro (esempio: Microsoft).
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