Fisica Nucleare Testi utilizzati in varie parti del corso: • Introductory nuclear physics – Krane • Physics of atomic nucleus – K.N. Mukhin • Nuclei e particelle – Segrè • Introduzione alla fisica nucleare – W. Alberico • Teoria elementare del nucleo – H.A. Bethe, P.Morrison Testi di meccanica quantistica utili: • Modern quantum mechanics – J.J. Sakurai • Quantum physics – Gasiorowicz • Quantum field theory – Mandl, Shaw Tutte le trasparenze sono in rete nel sito: http://gruppo3.ca.infn.it/usai 1 Perchè studiare la fisica nucleare ? Riveste un ruolo importante nella nostra vita Fissione nucleare : generazione di energia centrali/armi Fusione nucleare : Sostiene (quasi) tutta la vita Creazione di tutti gli elementi pesanti – Nucleo-sintesi Possibile sorgente futura di energia non inquinante Decadimento radioattivo: usato per la datazione, . allarmi antifumo ! Applicazioni mediche: test diagnostici basati su imaging trattamenti terapeutici del cancro 2 Fisica Nucleare - Cronologia Probabilmente nessun argomento crea così tanta aspettativa, paura e confusione 1895 Scoperta dei raggi X - Röntgen 1942 Primo reattore – Fermi 1896 Scoperta della radioattività dell’uranio - Becquerel 1945 La bomba atomica - Oppenheimer 1897 Studi sulla radioattivita – Marie & Pierre Curie 1948 Nucleo-sintesi – Bethe, Gamow 1905 Einstein – teoria speciale della relatività 1952 Bomba all’idrogeno 1911 Scoperta del nucleo atomico - Rutherford 1956 Violazione della parità nel decadimento beta 1919 / 1920 Rutherford postula protoni e neutroni nel nucleo 1926 La meccanica quantistica decolla – equazione di Schrödinger 1929 Primi acceleratori di particelle, ciclotrone di Lawrence Sviluppo di applicazioni tecnologiche 1931 Teoria di Pauli del neutrino nel decadimento beta ad es. imaging medico 1932 Osservazione del neutrone – Chadwick 1934 Osservazione della fissione - Fermi / Hahn 1941 Avvio del Progetto Manhattan 2006 3 Costituenti fondamentali Elettrone me=0.511 MeV/c2 carica = - e (1.6x10-19 C) dimensione 10-18 m Nucleo Z protoni, N neutroni protoni e neutroni sono 2 stati carichi del nucleone Un nuclide è un nucleo specificato da Z, N A (numero di massa) = Z (numero atomico) + N mp mn = 939.57 MeV/c2; carica: p = +e, n = 0 dimensioni p, n 1 fm; raggio del nucleo (A medio) 5 fm Atomo Lo stato normale è neutro, Z elettroni dimensioni 10-10 m La massa mp, mn 1836 me dell’atomo è quasi tutta nel nucleo Le proprietà chimiche dipendono da Z 4 5 La tavola periodica degli elementi Solo tre elementi si sono formati nel Big Bang. Tutti gli altri elementi vengono formati nelle stelle Elementi naturali: da H(Z=1) a U(Z=92) 6 7 Masse e abbondanze nucleari La misura della massa nucleare viene eseguita per mezzo di uno spettrometro di massa Lastra fotografica misura della massa q, B, v sono noti. Misurando r si ha qrB 2 m E Selettore di velocità Fascio di ioni E B B Selettore di velocità qE qvB E v B Selettore di momento mv qBr mv r qB 8 Abbondanze nucleari Conteggi Possiamo fare una scansione in massa variando E o B e misurando la corrente possiamo determinare le abbondanze relative di diversi isotopi Spettro di massa degli isotopi del xenon trovati in un campione di gneiss avente 2.7 miliardi di anni estratto dalla penisola di Kola Spettro degli isotopi dello xenon presenti in atmosfera Lo Xe nello gneiss è stato prodotto dalla fissione spontanea dell’uranio (K.Schafer, MPI Heidelberg) 9 Numero di massa Abbondanze nucleari nel sistema solare Abbondanze relative nel sistema solare (normalizzate a Si). Generalmente le stesse in tutto il sistema solare Deuterio ed elio: fusione nei primi minuti dopo il big bang Nuclei fino 56Fe: stelle Nuclei più pesanti: supernovae Abbondanze nel Sole 104 H 103 He 8O 4C 1N 1 Ne 10 Masse nucleari: unità di misura La massa di riferimento non è il protone o l’atomo di idrogeno, bensì l’isotopo 12C. Il carbonio e molti dei suoi composti sono sempre presenti in uno spettrometro e sono particolarmente adatti per la calibrazione. Una unità di massa atomica u è definita come 1/12 della massa del nuclide 12C 1 1 u M 1 2C 931.481 MeV / c 2 1.66043 10 27 kg 12 Esempio: Misura della massa dell’idrogeno mC9 H 20 mC10 H 8 0.09390032 0.00000012 u D’altra parte mC9 H 20 mC10 H 8 12mH m 12C Quindi la massa dell’idrogeno è data da m H 1 m 12C 1.00782503 0.0000001 u 12 massa di un protone = 938.272 MeV/c2 11 Energia di legame nucleare Energie di legame degli Z elettroni (trascurabile) L’energia di massa di un nucleo è Z mN c m Ac Zme c Bi m Ac 2 Zme c 2 2 2 2 i 1 Massa atomica Massa degli Z elettroni L’energia di legame B di un nucleo è la differenza di energia di massa fra i suoi Z protoni e N neutroni liberi e un nucleo AZXN B Zmp Nmn c 2 mN c 2 Zmp Nmn mA Zme c 2 L’energia di legame è determinata dalle masse atomiche, poichè esse possono essere misurate molto più precisamente delle masse nucleari. Raggruppando le masse dei Z protoni ed elettroni in Z atomi di idrogeno neutri, possiamo anche riscrivere B Zm(1 H ) Nmn m( AX ) c 2 12 Energie di separazione Le energie di separazione di protoni e neutroni sono l’equivalente delle energie di ionizzazione in fisica atomica. L’energia di separazione dei neutroni Sn è la quantità di energia necessaria per rimuovere un neutrone da un nucleo AZXN, uguale alla differenza fra le energie di legame di AZXN e A-1ZXN-1 m X X m m S n B ZA X N B A1 Z N 1 A1 Z N 1 n A Z X N c2 L’energia di separazione di un protone è definita, in modo simile, come l’energia necessaria per rimuovere un protone S p B ZA X N B ZA11 X N m ZA11 X N m p m ZA X N c 2 13 Energia di legame per nucleone B/A costante 8 MeV per nucleone, A20 Largo massimo per A 60 (Fe, Co, Ni) Fe A60 fusione A 60 fissione I nuclei leggeri con A=4n, n=intero presentano picchi (stabilità ) B/A costante in un nucleo i nucleoni sono attratti solo dai nucleoni vicini. La forza nucleare è a corto range e saturata energia di legame per particella nucleare (nucleone) in MeV Gli isotopi del gruppo del ferro sono i più legati 62 28 Elementi più pesanti del ferro possono fornire energia tramite fissione Ni 58 26 energia dalla fissione nucleare Fe 56 energia dalla 26 fusione hanno energia di legame nucleare 8.8 MeV/nucleone Fe La massa media dei frammenti di fissione è circa 118 Numero di Massa A Linea rossa misure sperimentali linea nera formula semi-empirica 14 235U Conservazione dell’energia e del momento Consideriamo la reazione 7 3 Li 11H 42 He 42 He In un processo come questo l’energia è sempre conservata. L’energia dello stato finale deve essere uguale a quella dello stato iniziale E 73 Li E 11 H E 42 He E 42 He L’energia di una particella di massa m è data in generale da E m ( v ) c , ( v ) 2 1 1 v2 / c2 Possiamo anche scriverla nella forma E mc2 T Energia a riposo associata alla massa Energia cinetica 15 Immaginiamo che nello stato iniziale il litio e l’idrogeno abbiano velocità trascurabili. Allora E 73 Li E 11 H m73 Li c 2 m11 H c 2 8 unità di massa + 24.55 MeV Per lo stato finale possiamo scrivere E 42 He E 42 He m42 He c 2 T m42 He c 2 T m42 He c2 m42 He c2 8 unità di massa + 2x3.61 MeV In questo modo troviamo l’energia prodotta 2T (8 unità di massa + 24.55 MeV) – (8 unità di massa + 2x3.61 MeV) = 17.33 MeV 16 Vale anche la conservazione del momento 7 1 4 4 p 3 Li p 1 H p 2 He p 2 He Nell’ipotesi di velocità trascurabili nello stato iniziale p 73 Li p 11 H 0 Quindi anche nello stato finale 4 4 p2 He p2 He 0 Le due particelle si allontanano in direzioni opposte ciascuna con energia cinetica T 8.67 MeV 17 Nuclidi Un nuclide è un particolare nucleo ed è designato con la seguente notazione: Z = Numero Atomico (Numero di Protoni) A = Massa Atomica (Numero di Nucleoni) A = Z+N (Nucleoni = Protoni + Neutroni) N = Numero di Neutroni (talvolta omesso) Nuclidi con lo stesso Z ma diverso N sono detti ISOTOPI Nuclidi con lo stesso A sono noti come ISOBARI Nuclidi con lo stesso N sono noti come ISOTONI Stati eccitati aventi vita media lunga (meta-stabili) sono noti come ISOMERI Esistono migliaia nuclidi! 18 Carta dei nuclidi I nuclidi possono essere sistemati su una carta, una specie di tavola periodica della fisica nucleare Tipicamente la carta grafica Z vs N I diversi decadimenti radioattivi possono essere facilmente collegati con un movimento nella carta – ad es. il decadimento corrisponde a 2 passi a sinistra, 2 in basso Questo permette di visualizzare intere catene di decadimento in modo efficace Permette di visualizzare anche altre proprietà come la vita media o la data di scoperta 19 Carta dei nuclidi – cronologia Evoluzione della Tavola degli Isotopi Anno di pubblicazione 20 Stabilità nucleare I nuclei stabili si trovano solo in una banda molto stretta nel piano Z-N. Tutti gli altri nuclei sono instabili e decadono spontaneamente in vari modi Per conservare il numero leptonico vengono prodotti anche neutrini Si possono avere inoltre decadimenti e fissione spontanea Numero di protoni Z Isobari con un grande surplus di neutroni guadagnano energia convertendo un neutrone in un protone (più un elettrone) mentre nel caso di un surplus di protoni si può verificare la reazione inversa: la conversione Fissione spontanea di un protone in un neutrone (e un positrone). Linea della stabilità Nuclei noti Numero di neutroni N 21 Carta dei nuclidi – vita media Experimental Chart of Nuclides 2000 2975 isotopi Vita media 22 Nucleo stabile: la sua massa deve essere minore della somma delle masse dei nuclei prodotti nel decadimento. Es. Questo decadimento non può aver luogo 7 3 Li 42 He 31H Infatti m 73 Li 7.01822 m 42 He m31 H 7.02087 m73 Li Invece 5 He4 He n È energeticamente possibile poichè m5 He m4 He m(n) 0.9 103 23 Regolarità Regolarità della tavola dei nuclidi stabili: • Numero di nuclei con Z pari >> numero di nuclei con Z dispari • Numero di nuclei con A pari >> numero di nuclei con A dispari • Quasi tutti i nuclei con A pari hanno anche Z pari - uniche eccezioni 2 1 H, 63 Li, 105 B,147 N 24 Dimensioni dei nuclei Stati eccitati ( eV) Livello fondamentale Stati eccitati ( MeV) Livello fondamentale Stati eccitati ( GeV) Livello fondamentale 25 Misura delle densità e dei raggi nucleari La “dimensione” dei nuclei può essere determinata utilizzando due tipi di interazione: L’interazione elettromagnetica dà la distribuzione di carica dei protoni dentro il nucleo. Ad esempio Scattering elettronico Atomi muonici Nuclei speculari L’interazione nucleare forte fornisce la distribuzione di materia dei protoni e neutroni nel nucleo. N.B. si hanno interazioni nucleari e e.m. allo stesso tempo studio più complesso. Ad esempio Scattering (Rutherford) Scattering di protoni Scattering e assorbimento di neutroni Vita media di emettitori Raggi X di atomi pionici 26 Sezione d’urto Consideriamo una rezione della forma a b X Trattiamo b come il bersaglio e a come il proiettile – di solito un fascio ben collimato. Il flusso di particelle a è definito come N a a na v a St Numero di particelle che attraversano una sezione di area unitaria per unità di tempo va = velocità delle particelle na = densità numero Il numero di interazioni per unità di tempo fra le particelle del fascio e quelle del bersaglio è dN N b a dt Nb = numero di centri diffusori nel bersaglio = sezione d’urto di reazione 27 In un tipico esperimento viene integrato un certo numero di eventi in un tempo t (secondi, giorni o anche anni). Il numero totale di eventi osservati in un tempo t può essere riscritto come N N b N inc S Ninc = numero di particelle del fascio incidenti in un tempo t Nb / S è il numero di centri diffusori per unità d’area. Ora N b nb S L L = lunghezza del bersaglio D’altra parte b A nb , mb mb N Av N b N A L S A 28 Sezione d’urto differenziale La distribuzione angolare delle particelle scatterate non è necessariamente omogenea area A D r fascio bersaglio angolo solido d=AD/r2 Numero di particelle scatterate in d è dN/d dN d a Nb dt d d d dN / dt d a N b d Unità area/steraradiante Se il rivelatore può determinare l’energia E’ delle particelle scatterate, si può misurare la doppia sezione d’urto differenziale d 2 ( E, E ' , ) / ddE ' 29 Scattering elastico In un processo elastico a+ba’+b’ le particelle dello stato finale sono le stesse dello stato iniziale. Il bersaglio b resta nel suo stato fondamentale, assorbendo soltanto momento di rinculo e quindi variando la sua energia cinetica. L’angolo di scattering e l’energia di a’ e l’angolo di produzione e l’energia di b’ sono correlati in modo non ambiguo Conclusioni sulla forma del bersaglio possono essere dedotte dalla dipendenza del rate di scattering dall’energia del fascio e dall’angolo di scattering La più grande lunghezza d’onda che può risolvere strutture di dimensione lineare x è data dalla lunghezza d’onda di de Broglie ridotta ’ x Il corrispondente momento della particella segue dal principio di indeterminazione di Heisemberg p x c 200MeVfm pc x x Quindi per studiare i nuclei aventi raggi di qualche fermi, i momenti del fascio devono essere dell’ordine di 10-100 MeV/c I singoli nucleoni hanno raggi di circa 0.8 fm. Essi possono essere risolti se il momento del fascio è qualche centinaio di MeV 30 Scattering elettronico Utilizziamo gli elettroni come sonda per studiare le deviazioni rispetto a un nucleo puntiforme einterazione elettromagnetica fotone nucleo A Per misurare una distanza fino a 1 fm abbiamo bisogno di un’energia E Misuriamo E, degli elettroni scatterati d/d 1 1 fm -1 200 MeV Apparato sperimentale Regione di campo magnetico Rivelatore Fascio elettronico di energia nota monitor di fascio sottile foglio di materiale scatteratore 31 Sezione d’urto Rutherford dN/d Scattering di un elettrone di energia E su un nucleo di carica Ze 1 sin 4 ( / 2) d d Rutherford Ze 2 2 4 E 2 sin 4 ( / 2) angolo di scattering Ricavabile sia classicamente che con la meccanica quantistica con le ipotesi: • il rinculo del nucleo trascurato • gli effetti di spin trascurati • centro di scattering puntiforme 32 Derivazione quanto-meccanica Calcoliamo d/d usando l’approssimazione di Born in cui lo stato iniziale e finale sono considerati onde piane e si trascura il rinculo nucleare. d n. di particelle scatterate /sec in d d Flusso incidente Il rate di transizione è dato dalla regola d’oro di Fermi i f 2 M E - 1 2 dove M f H int i E densità di stati finali 33 Quantizzazione in una scatola Racchiudiamo il nostro sistema in una scatola di lato L. La funzione d’onda di un elettrone è un’onda piana ik r ( r ) Ne Normalizzazione: probabilità di trovare l’elettrone nel volume V = L3 deve essere 1: 1 d r 1 N V 2 3 Lo stato di onda piana è soluzione dell’equazione di Schrodinger. Dobbiamo imporre delle condizioni di frontiera sui bordi della scatola. Poniamo ( r ) ( r L) eikx L e Questo implica ik y L eikz L 1 2n y 2n x 2nz kx , ky , kz , nx , n y , nz interi L L L 2n x 2n y 2nz p , , L L L 34 Uso pratico della condizione di quantizzazione: Densità di stati numero di valori consentiti di k (o p) in una regione dello spazio del momento d3k: ky d k dN volume occupato da un singolo punto 3 kx 2 L Ciascuno stato occupa un volume (2/L)3 nello spazio k. Il numero di stati in k,k+d3k d3p p 2 dpd dN , 3 3 2 / L 2 / L d sin dd elemento di angolo solido dN p 2 d p dp 2 / L 3 Nel caso di scattering relativistico Ep, dN dp E2 3 E d L dp dE 2 3 35 Flusso di elettroni incidenti Flusso: numero di particelle incidenti che attraversano un’area unitaria per secondo. Consideriamo un bersaglio di area A e un fascio incidente di velocità v=c in moto verso il bersaglio. Il flusso è 1 dN i dx dN i a ni c A dt Adx dt dove ni è la densità numero di particelle incidenti = 1/L3 c 1 L3 L3 (c 1 ) Mettendo tutto assieme 1 2 d 2 M ( E f ) 2 3 1 iqr 3 2 L L 2 3 e V ( r )d r E d L 2 3 d E2 d (2 )2 e iqr 3 V ( r )d r 36 2 Elemento di matrice M f H int i *f H int i d 3 x Ne ip f r V ( r ) Neipi r d 3 x 1 iqr 3 e V ( r )d 3 x L dove q pi p f è il momento trasferito Nel caso di scattering elastico q pi p f 2 pi p f 2 pi2 p 2f 2 pi p f cos momento trasferito 2 p 2 (1 cos ) 4 E 2 sin 2 / 2 37 Scattering Rutherford: scattering su nucleo puntiforme Z V (r ) r Omettendo il fattore di normalizzazione L3 M eiqrV ( r )d 3r 2sin qr 2 r V ( r ) dr qr 0 2 L’integrale è mal definito (oscilla) per cui usiamo Z r / a V (r ) e (V 0 per r ) r Abbiamo iqr iqr Z e e M 2r 2 e r / a dr r iqr 0 4Z 4Z a 2 2 2 q 1/ a q 38 La sezione d’urto è quindi data da E 2 (4Z ) 2 d 2 4 d ( 2 ) q Rutherford Questa non è ancora esattamente la formula che abbiamo quotato all’inizio ma ci siamo quasi. Poichè trascuriamo il rinculo, l’energia e il modulo del momento dell’elettrone non cambiano: E=E’, |p|=|p’|, da cui q 2 p sin / 2 Se ora ricordiamo che E=p, arriviamo alla formula di scattering di Rutherford Z 2 2 d 2 4 d 4 E sin /2 Rutherford 39 Sezione d’urto Mott Finora abbiamo trascurato lo spin dell’elettrone e del bersaglio. A energie relativistiche tuttavia gli effetti di spin modificano la sezione d’urto. La risultante sezione d’urto Mott può essere scritta come v d d 2 2 1 sin - 2 c d Mott d Rutherford Nel caso limite di 1 la sezione d’urto Mott si semplifica in d d 2 cos 2 d Mott d Rutherford L’espressione mostra che a energie relativistiche la sezione d’urto Mott diminuisce più rapidamente a grandi angoli di scattering della sezione d’urto Rutherford 40 Scattering elettronico su nuclei: risultati sperimentali dN/dcos (unità arbitrarie) 105 104 103 102 I dati dello scattering elettronico di Hofstadter erano sotto quelli attesi per un nucleo puntiforme, indicando una struttura del nucleo 101 1 10-1 -1.0 -0.5 0.0 0.5 1.0 cos 41 Scattering da un nucleo esteso Supponiamo che V(r) dipenda dalla distribuzione di carica nel nucleo Energia potenziale dell’elettrone dovuta alla carica dQ Abbiamo dQ Ze (r ')d 3r ' edQ dV 4 r r ' da cui e 2 Z ( r ') 3 ( r ') 3 V - d r ' -Z d r' 4 r r ' r r' L’ampiezza di transizione si modifica in M Z eiqr Z e iqr ' ( r ') r r' d 3r 'd 3r ( r ')eiq( r r ') r r' d 3r 'd 3r 42 Poniamo R r -r ' e consideriamo r' costante (vale a dire integriamo su r ) eiqR 3 M Z d R ( r ')eiqr 'd 3r ' R scattering Rutherford (o Mott) F(q2) Possiamo quindi scrivere d d 2 2 F (q ) d d Mott dove F ( q ) ( r ')e della distribuzione di carica 2 iqr ' d 3r ' è il fattore di forma ed è la trasformata di Fourier Sperimentalmente il fattore di forma è ottenuto dividendo la sezione d’urto misurata per la sezione d’urto Mott. Si misura perciò la sezione d’urto per un’energia fissata del fascio e per vari angoli (e quindi diversi |q|) e si divide per la sezione d’urto Mott calcolata 43 in linea di principio la distribuzione di carica radiale potrebbe essere determinata dalla trasformata di Fourier inversa, utilizzando la dipendenza da q2 del fattore di forma sperimentale 1 2 iqr 3 (r ) F ( q ) e d q 3 (2 ) Nel caso di nuclei sfericamente simmetrici, dipende soltanto da L’integrazione sull’angolo solido dà r r sin qr 2 F (q ) 4 (r ) r dr qr 1 2 sin qr 2 (r ) 2 F (q ) q dq 2 qr 2 L’energia del fascio e la rapida diminuzione della sezione d’urto limitano il range di |q|. Percio’ tipicamente vengono scelte delle parametrizzazioni di , si calcola il risultante fattore di forma e i parametri vengono determinati tramite un fit ai dati sperimentali 44 Fattori di forma nucleari – esempi (r) F(q2) puntiforme (r ) 4 esponenziale a 3e ar gauss a2 2 3 2 a 2r 2 / 2 e sfera omogenea 3R 3 rR 4 0 rR sfera con superficie diffusa esempio costante elettrone dipolo q2 1 2 a 2 protone gauss e q2 / 2a2 6Li oscillante 3 sin qR qr cos qR (qR)3 oscillante 40Ca 45 r |q| Fattori di forma nucleari – prime misure Misura del fattore di forma di 12C con lo scattering elettronico (Hofstadter, Stanford 1957). Una delle prime misure di un fattore di forma nucleare Sezione d’urto per 7 angoli a un’energia del fascio di 450 MeV Linea tratteggiata: scattering di onda piana da parte di una sfera omogenea con superficie diffusa Linea continua: analisi degli spostamenti di fase fittati ai dati 46 Lo scattering da parte di un oggetto con una superficie ben definita generalmente produce ben definiti massimi e minimi di diffrazione Nel caso di una sfera omogenea di raggio R, si trova un minimo a qR 4.5 La posizione di questi minimi ci dà quindi informazioni sulla dimensione del nucleo scatteratore. Esempio: il minimo nella misura di 12C di Hofstadter è a q/ħ1.8 fm-1. Il nucleo di carbonio ha perciò un raggio (di carica) R=4.5/1.8 2.5 fm 47 d/d [cm2/sr] Scattering elettronico su 40Ca e 48Ca La sezione d’urto cambia di sette ordini di grandezza Tre minimi visibili, quindi buona precisione nella misura del fattore di forma Minimi di 48Ca a minore |q| implicano che 48Ca è più grande 48 Distribuzione di carica dei nuclei I Nucleoni non si addensano vicino al centro del nucleo Piuttosto, hanno una distribuzione costante fino in superficie A 4 R 3 3 costante La densità è descritta dalla funzione di Fermi con due parametri (r ) ( 0) 1 e(r R) / s R è il raggio a cui (r) è diminuita di 1/2 R R0 A1/ 3 R0 1.2 fm s è la larghezza di superficie o “spessore di pelle”, dove (r) scende dal 90% al 10%. 49 Per tutti i nuclei si ha s 2.5 fm Densità di carica [x109 coulomb/cm3] Dati di scattering elettronico Distanza radiale (fm) 50 Raggio quadratico medio Il fattore di forma può essere espanso in potenze di q 1 F (q ) (r ) (iqr cos ) n d 3 r n! 1 2 1 (r ) 1 q 2 r 2 cos 2 d d (cos )r 2 dr 2 0 1 0 2 1 2 2 4 (r ) r dr q 4 (r ) r 4 dr 6 0 0 Definendo il raggio quadratico medio come r 2 4 r 2 (r )r 2 dr 1 F (q 2 ) 1 q 2 r 2 6 0 La misura sperimentale di <r2> richiede la misura di F(q2) a valori molto piccoli di q2 r2 dF (q 2 ) 6 dq 2 q 2 0 51 Raggi X atomici Assumiamo che il nucleo sia una sfera uniformemente carica. Il potenziale è ottenuto in due regioni: dentro la sfera Ze 2 3 1 r V r 4o R 2 2 R All’esterno della sfera 2 rR Ze 2 V r rR 4 o r L’energia di un elettrone in un dato stato con un nucleo puntiforme dipende da V V n d r * n 3 Con un nucleo non puntiforme, assumendo che non cambi apprezzabilmente quando Vpuntiforme Vsfera 3 * 3 V ' V n d r nV n d r * n r R rR 52 Energia potenziale 1/r Il nucleo sferico non puntiforme cambia i livelli di E<V’> - <V> La variazione di energia fra un nucleo sferico ed uno puntiforme per la funzione d’onda elettronica del livello 1s è 1,1(1s) E1s 2 Z 4e 2 R 2 E1s 5 4o a 3 o E1s(sphere) E1s( pt) In linea di principio misurando Epossiamo estrarre R. Il problema tuttavia è che non esiste un nucleo puntiforme! Consideriamo una transizione 2p 1s per due atomi (A,Z) e (A1,Z). Avremo E A E A' E A E A EK A EK A E2 p A E1s A E2 p A E1s A 2p 2p 1s 1s Possiamo assumere che E2p(A)=E2p(A’) e riscrivere EK A EK A E1s A E1s A Shift isotopico 2 Z 4e 2 1 2 2 / 3 2/3 R A A o 5 4 o ao3 53 EK A EK A E1s A E1s A 2 Z 4e 2 1 2 2 / 3 2/3 R A A o 5 4 o ao3 Graficando EK(A) – EK(A’) in funzione di A2/3 la pendenza della retta permette di ricavare R0. 54 Atomi muonici Muoni arrestati nella materia vengono intrappolati in orbite atomiche e hanno una probabilità maggiore degli elettroni di passare del tempo dentro il nucleo. . Raggio di Bohr 1/Zm massa 207 me Energia Z2m vita media 2 s i muoni eseguono transizioni verso livelli di energia bassi, emettendo raggi X prima di decadere e e Nel caso dell’idrogeno e degli elettroni r = a0 = 5x104 fm (raggio di Bohr) Nel caso del piombo e dei muoni 5 104 r 3 fm 82 207 Energia transizione 2P3/21S1/2: 16.41 MeV (Bohr), 6.02 MeV (misurata) Misura dei raggi X raggio Raggi X di - anche i - possono occupare orbite attorno al nucleo. I raggi X sono emessi quando il - scende fra due orbite. Lo shift dell’energia dei raggi X dipende dal 55 raggio Fattori di forma nucleari – apparato sperimentale Apparato sperimentale A1 all’acceleratore elettronico MAMI-B (Mainzer Microtron). Tre spettrometri magnetici che possono essere usati singolarmente per lo scattering elastico o assieme per reazioni inelastiche. Diametro della rotaia circolare 12 m. 56