Piano Stralcio
Provincia di Como
art. 141, comma 4 della legge 23 dicembre 2000 n. 388
Milano, Luglio 2002
Finlombarda S.p.A.
Finanziaria per lo Sviluppo della Lombardia
1
Parte I – Il piano stralcio
2
La legge 388/2000
L’articolo 141, comma 4, della Legge Finanziaria 2001 (Legge 388/2000) individua nelle
Autorità di Ambito e se non costituite, nelle Province, i soggetti atti a predisporre un piano
di interventi urgenti a stralcio del Piano di Ambito, per l’adempimento degli obblighi
Comunitari in materia di fognatura e depurazione, recepiti dal decreto legislativo 152/99
Il Piano Stralcio si pone dunque come anticipazione del successivo Piano di Ambito e
come tale ne è parte integrante, con due rilevanti limitazioni:
Il riferimento solo agli investimenti per la realizzazione di opere fognarie e
depuratori
Le possibili difformità dei soggetti/o che realizzeranno gli investimenti
previsti dal piano stralcio
3
Gli obiettivi del piano stralcio
Realizzazione
infrastrutture
fognarie
Realizzazione
impianti
depurazione
• Con priorità assoluta negli agglomerati con oltre
• Con priorità assoluta negli agglomerati con
10.000 AE ricadenti in aree sensibili e con oltre
oltre 15.000 AE
15.000 AE
• Entro il 2005 negli agglomerati con AE
• Entro il 2005 negli agglomerati con AE compresi
compresi tra 10.000 e 15.000
tra 2.000 e 15.000
• Entro il 2005 per reflui recapitanti in acque
dolci o di transazione di agglomerati con AE
compresi tra 10.000 e 15.000
• Per trattamenti terziari di acque reflue
provenienti da agglomerati con oltre 10.000
AE scaricati in aree sensibili
Verificare la sostenibilità economico-finanziaria degli interventi programmati
4
Articolazione del Piano Stralcio
L’Art. 11 della legge n. 36/1994 individua le fasi di lavoro che l’Autorità di Ambito deve
seguire per redigere il Piano d’Ambito, fasi che servono da spunto per l’attività della
Provincia nella predisposizione del Piano Stralcio.
Ricognizione: analisi dello stato attuale del servizio e delle strutture esistenti al
31/12/2001, analisi della loro capacità produttiva valutazione del relativo stato di
conservazione e di manutenzione
Determinazione dei livelli di servizio ed evoluzione della domanda al fine di
soddisfare i livelli minimi stabiliti da leggi e regolamenti, in relazione a particolari
esigenze della realtà locale e al fine di stabilire la dinamica della domanda di acqua
potabile, e quindi di acqua reflua urbana da collettare in fognatura e da trattare alla
depurazione
Strategia e programmazione degli interventi: individuare gli obiettivi specifici degli
interventi sulle aree e descrivere gli interventi classificati in base al livello di priorità di
realizzazione e al costo previsto
Piano economico finanziario: verificare se le scelte tecniche e gestionali effettuate,
garantiscono il raggiungimento
dell’equilibrio economico finanziario. Esso è
costituito, per ogni anno di gestione, da uno Stato Patrimoniale, Conto Economico
Rendiconto finanziario previsionale
Modello organizzativo-gestionale: definisce gli scenari gestionali applicabili
5
Articolazione del Piano Stralcio di Como
Considerato che la ricognizione avviata dalla Regione Lombardia non è
ancora conclusa e nell’esigenza comunque di garantire la definizione dei
piani stralcio entro breve termine, sono stati utilizzati dati ricavati tramite
algoritmi tecnico-ingegneristici, dati Istat, dati del PRRA 1991, dati acquisiti
tramite la Provincia presso i soggetti gestori
La valutazione del livello di domanda, del livello complessivo del servizio richiesto dal
territorio e dell’individuazione degli interventi prioritari sono state svolte dalla Provincia, in
piena autonomia e con metodologie proprie.
Il Piano Stralcio così elaborato non risulta essere solo uno strumento
complessivo per la programmazione, ma è funzionale come strumento
per la determinazione dello sviluppo tariffario e dell’ammontare di
investimenti sostenibili
6
Parte II – Quadro normativo
7
Il quadro normativo di riferimento
Per meglio comprendere il processo di riforma che è stato avviato nel settore idrico dalla
legge Galli, è necessario chiarire quale è stata l’evoluzione della regolamentazione in un
settore così fortemente caratterizzato dall’ingerenza del soggetto pubblico
Normativa
comunitaria
• Direttiva 271/91/CEE
• Direttiva 2000/60 CE
• R.D. 11/12/1933, n.1775 “Testo Unico delle acque pubbliche”
• Legge n. 319/1976 “Norme per la tutela delle acque
c.d. Legge Merli
Normativa
nazionale
dall’inquinamento”
• Legge n. 183/1989 “Norme per il rassetto organizzativo e funzionale della
Difesa del Suolo”
• Legge n. 36/94 “Disposizioni in materia di risorse idriche”
• D. M. 22 novembre 2001
• Legge 448/2001 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e
pluriennale dello Stato”
Normativa
regionale
• L.R. 20 ottobre 1998 n. 21“Organizzazione del servizio idrico integrato e
individuazione degli ambiti territoriali ottimali in attuazione della legge 5
gennaio 1994 n. 36 Disposizione in materia di risorse idriche”.
8
Legge 5 gennaio 1994, n.36 “Disposizioni in materia di risorse idriche”
gestione integrata del servizio idrico: è stata introdotta una gestione integrata del servizio idrico,
nel senso che oggetto di unitaria disciplina e gestione è il ciclo completo delle acque
tendenziale superamento della frammentazione delle gestioni preesistenti mediante gestioni
a livello di A.T.O.: è stato previsto il superamento della frammentazione delle gestioni preesistenti
attraverso l'istituzione di ambiti sovracomunali per l'organizzazione ed il controllo della gestione del
servizio, e, almeno come obiettivo, l'individuazione di un unico soggetto gestore per tutto l' A.T.O
distinzione fra programmazione della risorsa idrica (attribuita in parte alla regione e in parte
alle autorità di bacino) e programmazione e gestione del servizio idrico, che rimangono di
competenza degli enti locali (delle Autorità di Ambito Territoriale Ottimale e dei Comuni)
distinzione fra attività imprenditoriale di gestione del servizio idrico e funzioni di
programmazione, indirizzo e controllo del servizio idrico: è stata evidenziata la fase della vera e
propria "gestione" del servizio (cui provvedono i Comuni e le province), dalla fase dell'indirizzo,
programmazione e controllo della gestione (cui provvedono le Autorità di ambito territoriale ottimale
– A.ATO, quali forme di cooperazione degli enti)
perseguimento di criteri di efficienza, efficacia e economicità: è stato espressamente previsto
che tutte le gestioni, sia quelle nuove che quelle "salvaguardate", devono perseguire e rispettare
criteri di economicità e imprenditorialità nella gestione del servizio
9
Delibera CIPE n. 052/2001 come modificata dalla Delibera n. 093/2001
Determina in via transitoria le tariffe dei servizi acquedottistici, di fognatura e
depurazione per l’anno 2001
Utenze
civili
• depurazione: £ 500 al metro cubo
• fognatura: al massimo £ 170 al metro cubo
A tali valori si applicano le percentuali di incremento indicate dalle
precedenti Delibere CIPE:
•·1,4 %, Delibera CIPE 255/96
• 0,7% Delibera CIPE 248/97
• 1,5% Delibera CIPE 8/99
•·1,2% Delibera CIPE 62/00
Utenze
industriali
• depurazione: la tariffa è determinata sulla base del d.p.r.
24.05.1977
• fognatura: parificata alle utenze civili e calcolata sulla
base delle acque reflue scaricate
10
Delibera CIPE n. 052/2001 come modificata dalla Delibera n. 093/2001
Prevede inoltre incrementi tariffari per il parziale finanziamento dei piani stralcio
Aumento cumulato delle tariffe di fognatura e depurazione nella
misura massima del 20% nell’arco del quinquennio 2001-2005
In ogni anno del quinquennio l’aumento non potrà comunque
eccedere la misura del 5%
L’utente è tenuto a pagare la tariffa di fognatura e depurazione anche nel caso di assenza di
impianto centralizzato di depurazione. I proventi saranno destinati a un fondo vincolato per la
realizzazione dell’impianto (fondo depurazione)
11
La determinazione della tariffa industriale
fognatura
depurazione
La delibera CIPE 52/2001 prevede infatti che per le utenze
relative agli insediamenti produttivi la quota di tariffa del
servizio di sia allineata laddove più bassa, a quella stabilita per
le utenze civili e venga calcolata sulle acque reflue scaricate.
La quota di tariffa per delle utenze industriali è stata invece
determinata, in ossequio a quanto previsto dalla Delibera CIPE
52/2001, sulla base della formula di cui al D.P.R. 24.5.77
Fognatura utenze industriali:
Tariffe
Depurazione industriali :
12
215
1100
La determinazione della tariffa
Tariffe di partenza
Tariffa ex delibere 52/01 e 93/01
£ 500 + £ 170
Incrementi delibere CIPE precedenti
1,4% 0,7%
1,5% 1,2%
Incrementi parziale finanziamento piano stralcio
Andamento
tariffa nel
quinquenio
678
712
748
785
814
2001
2002
2003
2004
2005
+ 5%
+ 5%
+ 5%
13
+ 3,7%
20% cumulato
nel quinquennio
Parte III – Attività istruttoria
14
La raccolta dei dati
Per la realizzazione di una attività di pianificazione degli interventi da realizzare
si rende necessaria una preventiva analisi dello stato delle infrastrutture idriche
disponibili all’interno dell’A.T.O di riferimento
La ricognizione si caratterizza per una raccolta dati che fotografa la situazione
delle principali grandezze demografiche del territorio, delle infrastrutture e del
relativo livello delle funzionalità
A livello metodologico ed al fine di superare la mancanza di dati, si è scelto di predisporre, di
concerto con la Regione Lombardia, una Scheda di rilevazione sintetica destinata ad acquisire i
dati tecnici più rilevanti attinenti i servizi di acquedotto, fognatura e depurazione
Le Schede di rilevazione elaborate richiedono a ciascun gestore un numero di informazioni
minime, ma tutte funzionali e necessarie per ipotizzare l’andamento tariffario e
conseguentemente stabilire l’entità degli investimenti sostenibili
15
La Scheda di Rilevazione
La scheda si articola in tre parti ha l’obiettivo di raccogliere tre tipologie di informazioni :
1
Dati statistico-demografici della Provincia e tipologie gestionali
2
Dati tecnico-economici relativi al servizio di acquedotto
In particolare l’elaborazione di tali dati permette di determinare la capacità di offerta
complessiva dei gestori presenti sul territorio, la dotazione infrastrutturale esistente
(reti di distribuzione e impianti di potabilizzazione) e le principali fonti di
approvvigionamento. Dall’elaborazione di tali dati è possibile pervenire ad una
analisi a livello aggregato della capacità di soddisfacimento della domanda
complessiva provinciale. Si è ritenuto opportuno rilevare inoltre alcuni dati relativi
alle tariffe, suddivise per tipologia di utenza (domestica, commerciale, artigianale,
agricola, comunale), applicate dai singoli gestori
3
Dati tecnico-economici relativi al comparto di fognatura e depurazione
L’analisi ha permesso di determinare la dimensione della domanda e lo stato di fatto
della dotazione infrastrutturale in termini di reti e impianti (classificati per dimensione
e tipologia di trattamento) presenti sul territorio
16
I risultati della raccolta - le tipologie gestionali
Dall’analisi a livello aggregato dei dati disponibili, è possibile evidenziare la
prevalenza delle gestioni in economia nei tre settori
Si rileva, con riferimento a ognuno dei tre comparti considerati, una sostanziale
frammentazione delle gestioni a favore di una elevata pluralità di operatori di
piccole dimensioni.
Gestori
Gestori non in economia
Gestori in economia
Totale
Depurazione
Fognatura
Acquedotto
n° gestori Valore % n° gestori Valore % n° gestori Valore %
15
25
40
37,5
62,5
100
17
5
113
118
4,2
95,8
100
15
106
121
12,4
87,6
100
I risultati della raccolta – Servizio di acquedotto
Dall’analisi dei dati relativi all’acquedotto è possibile notare che, come già
evidenziato in precedenza, le informazioni sono state fornite da una
percentuale molto alta di soggetti gestori.
Gestioni
comuni che
hanno fornito il
dato (A)
comuni totali (B)
(A)/(B)%
Abitanti serviti
residenti
Abitanti
Lunghezza Costo per
Numero
serviti
rete
l'acqua
utenze
fluttuanti
adduzione acquistata
160
163
98%
160
163
98%
18
160
163
98%
160
163
98%
160
163
98%
I risultati della raccolta – Servizio di depurazione
Per quanto riguarda le informazioni relative ai volumi erogati e fatturati, tariffe
ai tipi di trattamento il dato viene fornito, anche in questo caso, pressoché nel
100% dei casi.
Gestioni
comuni che
hanno fornito il
dato (A)
comuni totali (B)
(A)/(B)%
Comuni
attualmente
serviti
163
163
100%
19
Abitanti
equivalenti
trattati
163
163
100%
Trattamento
163
163
100%
I risultati della raccolta – Servizio di fognatura
Le informazioni che sono state fornite dalla Provincia di Como relativamente
alle caratteristiche tecniche degli impianti di fognatura e depurazione sono
caratterizzate, come nel caso dell’acquedotto, da un notevole grado di
esaustività.
In particolare per quanto riguarda le informazioni tecniche richieste circa la
lunghezza delle reti e il grado di domanda in termini di utenze servite, si
rilevano percentuali di risposta pari al 100%.
Gestioni
comuni che
hanno fornito il
dato (A)
comuni totali (B)
(A)/(B)%
Abitanti
serviti
Lunghezza residenti
162
163
99%
20
163
163
100%
Abitanti
serviti
fluttuanti
163
163
100%
I risultati della raccolta – Conclusioni
In conclusione dalla ricognizione effettuata sulla base delle Schede di
rilevazione, i dati forniti dalla Provincia di Como, tramite i soggetti
gestori, sono risultati nel complesso sufficienti al fine di offrire un
quadro preciso delle principali grandezze delle infrastrutture presenti nel
territorio e del relativo livello delle funzionalità, necessario per la
definizione del Piano Stralcio
Tuttavia integrando i dati pervenuti con quelli disponibili ISTAT, effettuando delle stime, ed
elaborando algoritmi confidenziali e tecnico-ingegneristici, è stato possibile creare una base
dati sufficiente per procedere all’elaborazione della dinamica tariffaria e degli investimenti
sostenibili dalla stessa nel rispetto dell’equilibrio economico finanziario complessivo
21
Parte IV – Il piano economico finanziario
22
La Metodologia di redazione del PEF
Ipotesi di base del modello economico finanziario elaborato :
 unico soggetto pianificatore: Provincia o Autorità d’Ambito a seconda del livello di
avanzamento nell’attuazione della legge 36/94
 la gestione unitaria del servizio di durata ventennale è tenuta a sostenere gli
investimenti di fognatura e depurazione previsti dal D.Lgs. 152/99 in attuazione della
Direttiva Comunitaria 91/271
 la durata della concessione è ventennale. Date la necessità di ingenti investimenti è
previsto un arco temporale lungo o comunque sufficiente a garantire un adeguato
ritorno sull’investimento
 la tariffa di riferimento (ed il relativo andamento), è modellata sulla struttura definita
dalle delibere CIPE ed è una entrata certa
 il capitale sociale è stato ipotizzato essere pari al 20% degli investimenti realizzabili al
netto del fondo di depurazione
 modello di finanziamento secondo una logica di project-financing
OBIETTIVO
Definire una prima bozza, funzionale a rappresentare una prima ipotesi di copertura
finanziaria del Piano Stralcio
23
Il modello economico-finanziario elaborato
Punto di partenza per la definizione del modello economico finanziario è
l’individuazione del volume di investimenti che si intende realizzare, a cui
segue, secondo un processo iterativo:
 Riduzione degli
L’elaborazione di una prima ipotesi di
investimenti
piano degli investimenti, scaglionati nei
 Diverso
20 anni di gestione
scaglionamento
La definizione del Piano Tariffario, del
Conto Economico e dello Stato
Patrimoniale del gestore integrato
Determinazione della “Tariffa di Piano”
secondo i principi del “Metodo
Normalizzato” e della Tariffa CIPE
Confronto tra “Tariffa di Piano” e
tetto massimo definito da “Tariffa
CIPE”
24
Se la Tariffa di Piano supera
la Tariffa CIPE il processo si
riavvia
Se la Tariffa di Piano si
mantiene inferiore alla Tariffa
CIPE il processo si conclude
Il modello economico-finanziario elaborato
Pertanto l’ottimizzazione del Piano economico finanziario viene ottenuta
apportando successive modifiche ed integrazioni alla prima ipotesi di Piano
Si è costruito, quindi, un un piano economico-finanziarie che permette di
effettuare elaborazioni e simulazioni finalizzate a determinare:
 il piano degli investimenti;
I ricavi derivanti dall’erogazione del servizio fognatura e
depurazione;
 i costi di gestione, tenendo conto dell’economie di scala
ottenibili con l’integrazione delle gestioni e le efficienze
derivabili dai progetti di miglioramento
Tali proiezioni
consentono di
finalizzare le proiezioni
finanziarie e quindi di
verificare la fattibilità e
la convenienza
economica del piano
Il modello di simulazione/proiezione dei risultati economico-finanziari così realizzato
consente di stabilire la tariffa necessaria per garantire l’implementazione del piano e di
raggiungere un equilibrio economico-finanziario di lungo periodo. La tariffa così determinata
può essere, quindi, confrontata con il mercato e verificata rispetto ad eventuali vincoli socio
economici e normativi al fine di, eventualmente, ritarare il piano
25
Il Piano Economico Finanziario
È un foglio di calcolo che sintetizza tutti i componenti della gestione per l’intera durata del progetto
Articolazione
di PEF
•
•
•
•
•
• Conto economico
prospettico
• Stato patrimoniale
prospettico
• Rendiconti
finanziari prospettici
OBIETTIVO:
Stabilire l’andamento
tariffario in funzione
degli investimenti
programmati simulando
il cash flow del gestore
VINCOLI:
piano degli investimenti
fondo di depurazione
costi operativi
ricavi da tariffa
piano tariffario
 La tariffa deve rispettare il limite
della Tariffa CIPE
 la tariffa deve poter generare un
adeguata remunerazione dei
finanziatori
26
La redazione del PEF – Gli interventi richiesti dalla Provincia
Sul totale degli investimenti comunicati, 128,000 mld riguardano
investimenti in fognatura, 19,500 mld sono relativi a investimenti su
collettori, e 215,900 mld sulle reti, da realizzarsi entro le scadenze
fissate sul Piano Stralcio.
Da
realizzarsi
entro
Fognatura
Collettamento
2.002
90.300.000.000 12.900.000.000
2.005
24.900.000.000
2.016
12.800.000.000
Totali
6.600.000.000
128.000.000.000 19.500.000.000
27
Depurazione
Totale
188.500.000.000 291.700.000.000
27.400.000.000
58.900.000.000
215.900.000.000 363.400.000.000
La redazione del PEF – Gli interventi sostenibili
anni
investimenti al
netto del fondo
depurazione
-1
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
2018
2019
2020
Totale
33.384.863.477
43.534.643.659
36.772.060.288
37.200.898.205
5.857.915.734
15.407.871.464
16.618.181.818
16.618.181.818
15.618.181.818
15.618.181.818
16.618.181.818
16.618.181.818
16.618.181.818
16.618.181.818
15.618.181.818
0
0
0
0
318.721.889.186
fondo
depurazione
-2
totale
investimenti
(1) + (2)
20.265.136.523 53.650.000.000
10.115.356.341 53.650.000.000
6.877.939.712 43.650.000.000
3.449.101.795 40.650.000.000
2.760.266.089
8.618.181.824
1.210.310.354 16.618.181.818
0 16.618.181.818
0 16.618.181.818
0 15.618.181.818
0 15.618.181.818
0 16.618.181.818
0 16.618.181.818
0 16.618.181.818
0 16.618.181.818
0 15.618.181.818
0
0
0
0
0
0
0
0
44.678.110.814 363.400.000.000
28
La redazione del PEF – Il fondo depurazione
La quota di tariffa riferita al servizio di pubblica fognatura e di depurazione è
dovuta dagli utenti anche nel caso in cui la fognatura sia sprovvista di impianti
centralizzati di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi. I relativi
proventi affluiscono in un fondo vincolato e sono destinati esclusivamente alla
realizzazione e alla gestione delle opere e degli impianti centralizzati di
depurazione
Il fondo depurazione è stato di conseguenza determinato secondo le indicazioni del legislatore,
accantonando, per ogni anno di gestione, un ammontare pari alla differenza tra il fatturato
derivante dall’applicazione della tariffa di depurazione agli utenti complessivi e lo stesso fatturato
calcolato però sugli utenti effettivamente serviti, così come previsto dalla legge Galli all’art. 14
Tariffa depurazione (1)
Metri cubi fatturati (2)
Fatturato da depurazione complessivo (3) = (1) * (2)
Accantonamento a fondo
depurazione (3) – (5)
Fatturato da depurazione complessivo (3)
Utenti serviti (4)
Fatturato depurazione utenti serviti (5) = (3) * (4)
29
La redazione del PEF – Il processo iterativo
Al fine di determinare l’ammontare di investimenti sostenibili attraverso la
gestione si è proceduto alla determinazione della tariffa valutando la capacità
di questa di sostenere la modulazione di investimenti prevista, attraverso un
processo iterativo:
La tariffa viene calcolata secondo la metodologia indicata nel metodo
normalizzato (DM 1/08/1996)
T=C+A+R
Dove:
C = costi operativi,
A = ammortamenti
R = remunerazione del capitale investito medio.
La “Tariffa di piano” così determinata viene confrontata con la tariffa
CIPE (delibera 52/2001 e 93/2001 CIPE), e se quest’ultima risulta
inferiore, vengono rimodulate le ipotesi di partenza, modificando il
piano degli investimenti che si intendono realizzare e procedendo
quindi all’individuazione di opportuni valori di equilibrio
30
La redazione del PEF – Il calcolo dei ricavi
I ricavi sono determinati come prodotto fra la tariffa calcolata secondo il
metodo CIPE ed i mc. fatturati.
Per il 2000 risultano pari a 53.207.130 mc, per gli anni successivi è stato
previsto un tasso di crescita dell’1% fino al 2005, del 2% dal 2006 al 2008 e
successivamente, fino alla fine della gestione, un incremento annuo dell’1%.
L’incremento dei ricavi ipotizzato, discende da un’analisi dei probabili
incrementi dei consumi conseguenti alle seguenti ipotesi progettuali:
aumento negli anni della dotazione idrica pro capite e dei
consumi acquedottistici
aumento della popolazione servita dalla rete fognaria correlato
all’attuazione degli investimenti previsti dal Piano Stralcio
31
La redazione del PEF – Il calcolo dei costi
In questa prima fase di analisi, non essendo disponibili i dati necessari per la
determinazione dei costi operativi reali si è ritenuto opportuno calcolare i
costi operativi secondo le componenti modellate definite dal Metodo
Normalizzato
• costo fognatura
(COFO)
COFO = 0.15x (Lf)0.4 x (Ab)0.6+ EE
• costo depurazione
(COTR)
COTR = (   x Ctx A x F)
per l’anno 2001, sono stati
stimati 26.335.050.000
Per gli anni successivi è stato
previsto un incremento pari
al tasso di inflazione previsto
del 2%.
Le componenti modellate dei Costi sono state determinate in ragione di:
 dati statistici, derivanti da indagini effettuate dal Comitato di Vigilanza sull’uso delle
risorse idriche, il quale, al fine di rilevare i costi di gestione dei servizi idrici negli anni 1992,
1993 e 1994, ha predisposto delle schede suddivise in più sezioni, ciascuna per segmento
di servizio
 dati Istat relativi alla pubblicazione Approvvigionamento idrico, fognature e impianti di
depurazione in Italia anno 1987
32
Il calcolo dei costi - COFO
COFO = 0.15x (Lf)0.4 x (Ab)0.6+ EE
Lunghezza rete di fognatura: poiché non ci sono dati forniti dai Comuni si è
considerato il dato contenuto nel Piano Stralcio e pari a 2.129
Spese di energia elettrica: anche in questo caso, non essendo stato comunicato
il dato, lo stesso è stato stimato attraverso un confronto della Provincia di
Como con un Ambito Territoriale avente lo stesso numero di Abitanti
Equivalenti
Abitanti serviti da fognatura: il dato relativo è stato estratto dal Piano Stralcio e
risulta pari a 558.905 abitanti
33
Il calcolo dei costi - COTR
COTR = (   x Ctx A x F)
 Carico inquinante trattato: tale dato è stato ricavato sulla base della potenzialità di trattamento
degli impianti espressa, sulle schede fornite, in termini di Abitanti Equivalenti. A partire dagli Abitanti
Equivalenti è stata effettuata una proporzione sulla base della domanda biochimica di ossigeno a 5
giorni (BOD5) e successivamente la stessa è stata rapportata alla domanda chimica di ossigeno
(COD) di ogni impianto attraverso ipotesi tecnicamente corrette riguardanti le sostanze presenti negli
scarichi.
 Parametri  e : sono stati ricavati sulla base degli Abitanti Equivalenti trattati dagli impianti;
 Parametri A e F:non essendo disponibili per la Provincia in esame dati certi sulle tipologie di
trattamento della linea a acqua e della linea fanghi, ma avendo come unica informazione la
potenzialità degli impianti di trattamento, i suddetti parametri sono stati elaborati statisticamente a
partire dalle tavole Istat contenute in Approvvigionamento idrico, fognature e impianti di depurazione
in Italia anno 1987 in cui sono riportati gli impianti di depurazione attivi secondo i trattamenti subiti
nella linea liquami ed in quella fanghi per classe di popolazione servita.
34
La redazione del PEF - Gli ammortamenti e la remunerazione del capitale
Ammortamenti
Sono stati calcolati secondo quanto indicato dal Decreto del Ministero dei
Lavori Pubblici 1/8/96 – Metodo Normalizzato, il quale prevede l’adozione delle
aliquote fiscali del 5% per le reti e del 12% per gli impianti, le quali sono state
applicate rispettivamente alla relativa quota del valore totale degli investimenti
annui sostenibili dalla tariffa CIPE.
E’ stata costruita una matrice per il calcolo degli ammortamenti annui, in
quanto non era possibile calcolare un’aliquota media valida per tutti gli anni di
gestione. Per ogni anno di gestione l’aliquota di ammortamento corrisponde
alla media ponderata tra la percentuale del 5% applicata agli investimenti in
reti e del 12% applicata agli investimenti in impianti, il cui rapporto rispetto al
totale varia ogni anno.
Tasso di remunerazione del capitale
Per il calcolo della remunerazione del capitale investito è stato seguito quanto
stabilito nel metodo Normalizzato ossia: il prodotto tra capitale investito medio
e tasso rendimento del capitale investito (7%)
35
La redazione del PEF - Il calcolo della Tariffa di Piano
Anni
costi operativi
(1)
ammortamenti
(2)
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
2018
2019
2020
26.861.751.000
27.398.986.020
27.946.965.740
28.505.905.055
29.076.023.156
29.657.543.619
30.250.694.492
30.855.708.382
31.472.822.549
32.102.279.000
32.744.324.580
33.399.211.072
34.067.195.293
34.748.539.199
35.443.509.983
36.152.380.183
36.875.427.787
37.612.936.342
38.365.195.069
3.327.418.819
7.734.891.861
11.457.716.968
15.188.860.600
15.833.276.931
17.528.262.733
19.356.392.095
21.184.521.457
22.902.643.035
24.620.764.613
22.692.063.679
20.085.940.699
18.536.897.608
16.802.590.216
17.971.125.956
16.288.158.465
14.460.029.102
12.621.969.800
10.903.848.222
remunerazione
capitale investito
(3)
1.052.010.563
3.357.012.439
5.496.005.768
7.152.429.100
7.573.712.775
7.150.361.438
6.980.310.384
6.724.651.137
6.309.873.107
5.739.826.567
5.212.150.304
4.878.192.878
4.689.666.264
4.616.056.918
4.527.249.579
3.874.810.988
2.798.624.423
1.850.754.461
1.027.350.831
36
voume
fatturato
(4)
62.498.759
63.123.746
63.754.984
64.392.534
65.680.384
66.993.992
68.333.872
69.017.211
69.707.383
70.404.457
71.108.501
71.819.586
72.537.782
73.263.160
73.995.792
74.735.749
75.483.107
76.237.938
77.000.317
tariffa di piano
((1) + (2) + (3)) /
(4)
500
610
704
790
799
811
828
851
871
887
853
813
790
767
783
754
717
683
653
La redazione del PEF – Lo Stato Patrimoniale
Capitale sociale: E’ stato ipotizzato un capitale sociale di £. 63.744.377.837 il cui
versamento è stato previsto interamente al primo anno. Tale valore è stato ottenuto
applicando una percentuale pari al 20% agli investimenti realizzabili al netto del fondo di
depurazione
Riserva legale: L’art. 2428 del codice civile prevede un accantonamento annuo dell’utile
di esercizio in misura almeno pari al 5% dello stesso, fino a quando la riserva legale non
raggiunge il 20% del Capitale sociale. Nel caso di Como l’accantonamento del 5% a
riserva legale è stato effettuato per motivi prudenziali per l’intera durata dell’affidamento.
Dividendi distribuiti: La politica dei dividendi adottata prevede la distribuzione della
minor somma fra l’utile di esercizio e il rendimento del capitale calcolato come indicato
nel Piano Tariffario. I dividendi vengono distribuiti a partire dal 2003.
Risultati di esercizi precedenti: Tale voce è determinata per ogni anno di gestione
come somma dei risultati esercizi precedenti previsti all’anno precedente e del risultato di
esercizio dell’anno precedente decurtata del valore dei dividendi distribuiti, nonché
dell’accantonamento a Riserva Legale.
Risultato netto di esercizio: Nel caso di Como, da questa prima simulazione, emerge,
un risultato di esercizio sempre positivo.
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La redazione del PEF – La struttura finanziaria
Gli investimenti che all’interno del PEF sono risultati sostenibili dalla tariffa,
vengono finanziati attraverso:
Equity
Debito
Indebitamento a m/l lungo termine
verso banche: la natura di tali forme di
indebitamento potrà essere individuata
solo successivamente. Essa dipende
infatti da decisioni che dovranno essere
prese e da specifiche caratteristiche della
gestione
Capitale sociale: determinato pari al 20%
degli investimenti al netto del fondo
depurazione. Si rende necessario un
capitale sociale adeguato al montante di
investimenti,
in
quanto
funge
da
condizione di bancabilità
Fondo
depurazione:
determinato
secondo quanto previsto dall’art. 14 della
legge Galli
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