Tra RLS e operai esiste una relazione positiva,inoltre le informazioni passano
tempestivamente. Il RLS non è solo un tramite tra lavoratori ed Azienda ma è in
grado di prendere iniziative,come fermare la produzione,perché è ascoltato e
sostenuto dai colleghi.
Elaborato da:’’INFO PASS’’(Informazione e formazione per la partecipazione al Sistema Sicurezza) di INAIL
Il RSPP mostra di conoscere il problema e la normativa,ma risponde in modo
generico al problema che gli è stato appena sottoposto.
Il RLS percepisce immediatamente
il rischio di una discussione dagli
esiti incerti perché
generale,teorica,a specifica.
Il RSPP rientra nel problema
specifico,chiamando il preposto capo
fabbrica.
All’arrivo del capo fabbrica il RSPP gli presenta il RLS.Si tratta di una squalifica del
RLS,che non crea,né aiuta certo a creare una buona relazione. Il capo fabbrica
condivide la realtà denunciata dal RLS e permette dunque di affrontarla. Il capo
fabbrica,pur confermando l’evento,declina ogni responsabilità in merito.
Il capo fabbrica continua a non voler
affrontare il problema e a darne la
responsabilità agli operai.
IL RSPP di nuovo si allontana dal
problema specifico e generalizza. Il
capo fabbrica a questo punto
minimizza e parla per il futuro ma non
per il presente.
Nuovamente il RLS riporta alla realtà
concreta,cioè al problema da
risolvere.
Il RSPP deve ritornare alla
realtà,anche perché la produzione
è ferma.
Il RLS propone la soluzione immediata
e quella organizzativa futura. Il RSPP
si rende conto che firmare un accordo
in cui si dia l’ordine di rimontare le
protezioni,è come autodenunciare
l’inefficacia del sistema preventivo e il
mancato rispetto delle norme.
Il RLS conferma la sua forza che gli
viene dalla buona alleanza con i
colleghi. Le previsioni normative
ed,eventualmente,l’intervento di
vigilanza della ASL sono a sostegno
del diritto di non lavorare in
condizioni di rischio.
Il RSPP è interessato ad evitare la
sanzione,ma non all’obbiettivo di
prevenzione. Solo l’idea della sanzione
smuove il RSPP perché in quel caso ne
risponderebbe direttamente al datore di
lavoro. Il RLS riporta la questione sul
vero rischio,in maniera evocativa e
drammatica. In questo modo ribadisce la
relazione e il rapporto
prevenzione/sanzione/infortuni.
Il RSPP vuole la rassicurazione formale
e non sostanziale,per ciò non
s’impegna in prima persona nella
soluzione del conflitto
produzione/protezione,che lascia
invece alla gestione del RLS e alla
forza dei lavoratori,e neanche nella
gestione delle sicurezze che delega
rapidamente al capo fabbrica.
Commento al caso presentato:
In questo caso si ha l’intervento del RLS in caso di rimozione delle protezioni
alle macchine per esigenze di produzione in una Media impresa.
Segnalazione avvenuta da parte di un lavoratore addetto al taglio, perché le
seghe sono state ritrovate senza le dovute protezioni,
Appena informato del fatto, il RSPP, ammette confermando che le protezioni non
devono essere rimosse.
Il capofabbrica ha un rapporto rigido con il RSPP, ma riconosce il problema.
Questa conferma lo avvicina al RLS anche se, attribuendo la responsabilità della
rimozione ai lavoratori, prende le distanze da queste.
Il tentativo del RSPP di prendere tempo non ha successo, per diversi motivi:
1) Il RLS, oltre alla consapevolezza del riconoscimento dei lavoratori, prospetta
l’intervento dell’ASL come organo di vigilanza.
2) L’assenza delle protezioni è riconosciuta anche dal capo fabbrica.
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CASO C