"I RISCHI ELETTRICI E MECCANICI NELL'INFN" Firenze, 13-14 maggio 2003 CAMPI ELETTROMAGNETICI Riccardo Musenich INFN-Genova Riccardo Musenich: “Campi elettrici e magnetici” E [V/m, kV/m] Firenze, 13-14 maggio 2003 B [T, mT, mT] Riccardo Musenich: “Campi elettrici e magnetici” Firenze, 13-14 maggio 2003 A parte per il caso statico, non si può separare il campo elettrico da quello magnetico. Un campo elettrico variabile nel tempo genera, in direzione perpendicolare a se stesso, un campo magnetico pure variabile che, a sua volta, influisce sul campo elettrico stesso. Questi campi concatenati determinano nello spazio la propagazione di un campo elettromagnetico. Le perturbazioni dei campi elettromagnetici si propagano alla velocità della luce tramite le onde elettromagnetiche. Le onde elettromagnetiche sono caratterizzate dalla frequenza n o, in modo equivalente, dalla lunghezza d’onda l: n=c/l Riccardo Musenich: “Campi elettrici e magnetici” 0 1000 B.F. n RADIOFREQUENZA MICROONDE 100 50 Hz CAMPI STATICI l Firenze, 13-14 maggio 2003 1012 1017 INFRAROSSO 10 mm UV X 1 nm LUCE VISIBILE 400-760 nm Hz g Riccardo Musenich: “Campi elettrici e magnetici” Firenze, 13-14 maggio 2003 CAMPI MAGNETICI STATICI Riccardo Musenich: “Campi elettrici e magnetici” Firenze, 13-14 maggio 2003 2 TOMOGRAFIA A RISONANZA MAGNETICA 0.15 0.01 INTERNO DI UN TRENO CAMPO MAGNETICO TERRESTRE 0.0002 0.00005 SMAGNETIZZAZIONE DI MEMORIE MAGNETICHE DISTORSIONI NEI MONITOR A COLORI Riccardo Musenich: “Campi elettrici e magnetici” Magneti Magneti NMR: Magneti Magneti per rivelatori: per fusione nucleare: da laboratorio: “ibridi”: Firenze, 13-14 maggio 2003 1 - 3.5 T oltre 10 T fino a 18 T 6 - 20 T fino a 35 T La regione interna di questi magneti, dove il campo è elevato, è in genere non accessibile. Il campo magnetico a cui gli operatori sono esposti è il campo presente all’esterno, nella zona circostante il magnete (campo disperso). L’intensità del campo disperso dipende dal campo massimo, dalle dimensioni del magnete, dalla distanza e dalla presenza di eventuali schermature. Riccardo Musenich: “Campi elettrici e magnetici” Firenze, 13-14 maggio 2003 Per un solenoide in assenza di schermatura il campo magnetico disperso, sull’asse del magnete, è proporzionale all’area dell’apertura ed è inversamente proporzionale al cubo della distanza dal centro: BA/d3 In teoria è possibile schermare i campi magnetici e quindi ridurre il campo disperso con opportune strutture in ferro. In pratica la schermatura risulta spesso irrealizzabile per via delle dimensioni richieste, per il peso o per la forza di attrazione reciproca tra il ferro ed il magnete. Riccardo Musenich: “Campi elettrici e magnetici” Firenze, 13-14 maggio 2003 EFFETTI DEI CAMPI MAGNETICI STATICI EFFETTI BIOLOGICI DIRETTI EFFETTI INDIRETTI Riccardo Musenich: “Campi elettrici e magnetici” Firenze, 13-14 maggio 2003 EFFETTI BIOLOGICI DIRETTI ORIENTAZIONE DI MOLECOLE INDUZIONE DI CORRENTI ELETTRICHE INTERAZIONE CON essere CORRENTI BIOLOGICHE Possono questi effetti nocivi per la salute? INFLUENZA SULLE REAZIONI CHIMICHE Riccardo Musenich: “Campi elettrici e magnetici” Firenze, 13-14 maggio 2003 EFFETTI BIOLOGICI DIRETTI Orientazione di molecole In teoria, tutte le molecole magneticamente anisotrope esposte ad un campo magnetico subiscono una forza che può determinarne la rotazione e quindi l’orientazione con il campo. È stato verificato che il DNA in soluzione all’1% si orienta in un campo di 13 T. Si è anche osservato che il segmento esterno dei bastoncelli retinici e le emazie falciformi deossigenate si orientano in campi magnetici inferiori a 1 T. Per questo motivo si ritiene che i campi magnetici elevati possano costituire un pericolo per le persone affette da anemia falciforme (possibile formazione di trombi ematici). A parte ciò, non sembra che vi siano rischi associati all’orientazione delle molecole. Riccardo Musenich: “Campi elettrici e magnetici” Firenze, 13-14 maggio 2003 EFFETTI BIOLOGICI DIRETTI Induzione di correnti elettriche Una variazione dell’intensità di campo così come il movimento del corpo in campo magnetico genera correnti elettriche nel corpo stesso: IdB/dt Le correnti indotte producono effetti biologici solo per valori >10 mA/m2 corrispondente ad una variazione del campo magnetico superiore a 0.5 T/s. Tra 10 e 100 mA/m2 si può avere sensazione di nausea o vertigine ed effetti sul sistema visivo (magnetofosfeni) ma non si hanno danni biologici. Variazioni di intensità del campo inferiori a 6 T/s non presentano rischi per la salute Tra 100 mA /m2 e 1 A /m2 si possono avere rischi per la salute e per valori superiori a 1 A/m2 i rischi sono accertati (extrasistole e fibrillazioni ventricolari). Riccardo Musenich: “Campi elettrici e magnetici” Firenze, 13-14 maggio 2003 EFFETTI BIOLOGICI DIRETTI Interazione con correnti elettriche biologiche Negli organismi viventi sono sempre presenti correnti elettriche dovute al movimento di ioni (per esempio, gli impulsi nervosi) che interagiscono con il campo magnetico (effetto magnetoidrodinamico). Dalle ricerche finora condotte risulta che non vi sono rischi correlati a questo effetto. Riccardo Musenich: “Campi elettrici e magnetici” Firenze, 13-14 maggio 2003 EFFETTI BIOLOGICI DIRETTI Influenza sulle reazioni chimiche È noto che molte reazioni chimiche sono influenzate da campi magnetici anche dell’ordine del mT. Gli studi finora condotti in vivo hanno però portato a risultati non significativi o contraddittori. Riccardo Musenich: “Campi elettrici e magnetici” Firenze, 13-14 maggio 2003 EFFETTI BIOLOGICI DIRETTI I numerosi studi finora condotti non hanno mai messo in evidenza alcuna correlazione diretta tra campi magnetici statici e insorgenza o crescita di tumori né effetti sul sistema immunitario, sulla crescita cellulare o sul termine bilancio ormonale. Esistono rischi a lungo associati aiEccezioni: campi magnetici? nella letteratura medica sono riportati effetti di inibizione della crescita sia di linfociti umani esposti a campi maggiori di 4 T [T. Norimura et al, Sangyo Ika Diagaku Zasshi 15, 103-112, 1993] e sia di cellule tumorali esposte a campi di 7 T [R.R. Raylman et al, Bioelectromag 17, 358-363, 1996], ed effetti sia di inibizione che di stimolazione della sintesi del DNA in fibroplasti esposti a campi di 0.6 T per 1-10 giorni [F. McDonald, Bioelectromag 14, 187-196, 1993]. Riccardo Musenich: “Campi elettrici e magnetici” Firenze, 13-14 maggio 2003 EFFETTI BIOLOGICI DIRETTI In base agli studi effettuati ed attenendosi al principio di precauzione sono stati definiti valori limite per l’esposizione a campi magnetici. Inoltre l’esposizione a campi intensi è sconsigliata alle donne in gravidanza, alle persone affette da anemia falciforme ed ai bambini di età inferiore a 14 anni. Riccardo Musenich: “Campi elettrici e magnetici” Firenze, 13-14 maggio 2003 EFFETTI INDIRETTI Il campo magnetico può interagire con apparecchiature di vario tipo, talvolta provocandone il disfunzionamento: attuatori, motori elettrici, soffiatori magnetici . . . pacemaker, defibrillatori impiantati, pompe per insulina … Interazione con materiali ferromagnetici interni che esterni al corpo: di oggetti sia protesi, clips, schegge . . . utensili, sgabelli, bombole di gas, estintori . . . Riccardo Musenich: “Campi elettrici e magnetici” Firenze, 13-14 maggio 2003 - LA ZONA IN CUI IL CAMPO È ELEVATO DEVE ESSERE DELIMITATA, SEGNALATA E, SE NECESSARIO, DEVONO ESSERE POSTE BARRIERE FISICHE; - SOLO LE PERSONE CHE NON RIENTRANO NELLE CATEGORIE “A RISCHIO” POSSONO ACCEDERE AL SITO DEL MAGNETE; - TUTTE LE PERSONE OPERANTI IN PROSSIMITÀ DI UN MAGNETE DEVONO ESSERE INFORMATE DEI POSSIBILI RISCHI; - OGNI OGGETTO DI MATERIALE FERROMAGNETICO DOVRÀ ESSERE TENUTO A DEBITA DISTANZA DAL MAGNETE; - NESSUN OGGETTO DI MATERIALE FERROMAGNETICO DEVE ESSERE SPOSTATO IN PROSSIMITÀ DEL MAGNETE; - GLI ELETTROMAGNETI DEVONO ESSERE FORNITI DI UN PULSANTE DI SPEGNIMENTO EVIDENTE E FACILMENTE ACCESSIBILE. Riccardo Musenich: “Campi elettrici e magnetici” Firenze, 13-14 maggio 2003 NORMA CEI-ENV 50166-1 (MAGGIO 1995) PER I CAMPI MAGNETICI STATICI E ALTERNATI CON FREQUENZA FINO A 1 HZ NORMATIVA PARTE ESPOSTA (LAVORATORI) CORPO (MEDIA PESATA GIORNALIERA) INTENSITÀ DI CAMPO 0.2 T CORPO (VALORE MASSIMO) 2T ARTI 5T ESPOSIZIONE CONTINUA (POPOLAZIONE) 0.04 T Riccardo Musenich: “Campi elettrici e magnetici” Firenze, 13-14 maggio 2003 DECRETO MINISTERIALE 2 AGOSTO 1991 e successive modifiche (DM 3 agosto 1993) INSTALLAZIONE ED USO DI APPARATI PER RISONANZA MAGNETICA MEDICALE B>0.5 mT LIMITI PER L’ESPOSIZIONE ZONE AD ACCESSO CONTROLLATO DEL PERSONALE E DEI PAZIENTI PROCEDURA PER ACCERTARE EVENTUALI CONTROINDICAZIONI ALL’ESPOSIZIONE Riccardo Musenich: “Campi elettrici e magnetici” Firenze, 13-14 maggio 2003 DECRETO MINISTERIALE 2 AGOSTO 1991 Limite per i pazienti: tronco e testa 2.5 T (fino a 4 T a giudizio del medico) arti 4T dB/dT 20 T/s (o maggiori per brevi periodi) Limite per gli operatori: Corpo 0.2 T (1 ora al giorno) 2T (15 minuti al giorno) Arti 2T 4T (1 ora al giorno) (15 minuti al giorno) Riccardo Musenich: “Campi elettrici e magnetici” Firenze, 13-14 maggio 2003 Riccardo Musenich: “Campi elettrici e magnetici” Firenze, 13-14 maggio 2003 CAMPI ELETTROMAGNETICI bassa frequenza (f < 10 KHz) alta frequenza (10 KHz < f < 300 GHz) Riccardo Musenich: “Campi elettrici e magnetici” Firenze, 13-14 maggio 2003 Campi a bassa frequenza Non ci sono evidenze di effetti dei campi elettromagnetici a bassa frequenza (50 Hz) sulla salute umana. C’è il sospetto che l’esposizione per tempi lunghi possa favorire l’insorgere di leucemie infantili (esistono prove sia a favore e sia contro questa ipotesi) per cui, in base al principio di precauzione sono stati posti limiti per legge. Riccardo Musenich: “Campi elettrici e magnetici” Firenze, 13-14 maggio 2003 Limite massimo per i campi a 50 Hz: 100 mT 5 KV/m (valori efficaci mediati su 24 ore) Limite in prossimità delle aree di gioco, nelle abitazioni, nelle scuole e nei luoghi a permanenza non inferiore a 4 ore: 0.2 mT Riccardo Musenich: “Campi elettrici e magnetici” Firenze, 13-14 maggio 2003 Campi ad alta frequenza In questo caso l’effetto del campo sui tessuti è noto ed è legato al riscaldamento. SAR* [W/Kg] = E2•s/r Per valori tipici di densità e di conducibilità, 30 V/m corrispondono a un SAR di 1 W/Kg. *SAR=Specific Adsorption Rate Riccardo Musenich: “Campi elettrici e magnetici” Firenze, 13-14 maggio 2003 Limiti massimi per i campi ad alta frequenza (decreto 381 del 10 settembre 1998): 0.1 – 3 MHz 60 V/m 3 MHz – 3 GHz 20 V/m 3 – 300 GHz 40 V/m Per le nuove installazioni e per l’adeguamento di quelle esistenti il limite è 6 V/m a qualsiasi frequenza.