Università degli Studi di Perugia Facoltà di Ingegneria Corso di Impatto Ambientale Modulo A: Pianificazione Energetica Ing. Giorgio Baldinelli a.a. 2011-12 Valutazioni di impatto ambientale • V.I.A = PROCEDURA AMMINISTRATIVA FINALIZZATA ALLA VALUTAZIONE DELLA COMPATIBILITA’ AMBIENTALE DI UN’OPERA PROPOSTA SULLA BASE DI UN’ANALISI DI TUTTI GLI EFFETTI CHE L’OPERA STESSA ESERCITA SULL’AMBIENTE E SULLE COMPONENTI SOCIO-ECONOMICHE INTERESSATE NELLE VARIE FASI DELLA SUA REALIZZAZIONE EXCURSUS STORICO-LEGISLATIVO PROCEDURE V.I.A.: PROCEDURA INTRODOTTA IN ITALIA A SEGUITO DELL’EMANAZIONE DIRETTIVA 377/85/CEE “concernente la valutazione dell’impatto ambientale di determinati soggetti pubblici e privati” RECEPIMENTO INDIRIZZI MEDIANTE: L.349/86: stabilisce che l’autorità preposta al rilascio del Giudizio di Compatibilità Ambientale sia il Ministero dell’Ambiente D.P.C.M. 377 DEL 10/8/1988 E 27/12/1988: individuano l’insieme delle opere da sottoporre obbligatoriamente alla V.I.A. e si fissano le norme tecniche che regolano la procedura stessa. D.P.R. 12 aprile 1996: regola la procedura V.I.A. anche alle altre opere minori; delega le Regioni a dotarsi di legislazione specifica per una serie di categorie di opere, inserite negli Allegati A e B. DIRETTIVA 96/61/CEE “sulla prevenzione e riduzione dell’inquinamento integrato (IPPC)” recepita mediante D.L.4/8/1999 n.372 NORMATIVA IN MATERIA DI V.I.A.: STATI UNITI La valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) viene introdotta per la prima volta negli USA ,con il National Environmental Policy Act del 1/1/1970, che istitusce il COUNCIL ON ENVIRONMENTAL QUALITY. I relativi studi devono valutare: • L’impatto sull’ambiente dell’azione proposta; • Qualsiasi effetto negativo sull’ambiente che non può essere evitato nell’attuazione della proposta; • Le alternative all’azione proposta; • Il rapporto tra l’utilizzazione locale a breve termine e la preservazione ed il miglioramento della prodittività a medio termine e qualsiasi utilizzazione di risorse irreversibile ed irreparabile, che derivi dall’attuazione dell’azione proposta. NORMATIVA IN MATERIA DI V.I.A.: EUROPA DIRETTIVA DEL CONSIGLIO CEE DEL 27/6/1985 n.377 “Valutazione dell’impatto ambientale di determinati soggetti pubblici e privati”: si definiscono con chiarezza le competenze legislative ed attuative, gli ambiti di applicazione, le forme di pubblicità e gli adempimenti essenziali connessi alla V.I.A. Vengono elencati i fattori rispetto ai quali la VIA deve valutare gli effetti diretti ed indiretti di un progetto: •l’uomo, la fauna e la flora; •Il suolo, l’acqua, l’aria, il clima ed il paesaggio; •l’interazione tra i fattori sopraelencati; •I beni materiali ed il patrimonio culturale. Viene sancito l’obbligo di pubblicità degli atti connessi all’espletamento della VIA: •ALLEGATO I: “Progetti sottoposti obbligatoriamente alla VIA (art.4, parag.1) •ALLEGATO II: “Progetti da sottoporre alla VIA quando gli Stati membri lo ritengano opportuno” (art.4,parag.2) •ALLEGATO III: “Informazioni essenziali che il Committente deve fornire in merito alle caratteristiche dell’intervento (art.5, parag.1) NORMATIVA IN MATERIA DI V.I.A.: ITALIA Ad oltre 20 anni dalla emanazione della DIRETTIVA CEE DEL 27/6/1985 n.377, l’Italia è ancora priva di una legge organica in materia di VIA. In questo lungo periodo di tempo i Governi ed i Parlamenti che si sono succeduti, pur avendo presentato e discusso diversi progetti di legge, non sono riusciti a portare a termine l’iter di una Legge Quadro sulla VIA. In Italia, il disposto della DIRETTIVA 85/377/CEE viene accolto ed attuato con tre atti legislativi successivi: 1. Legge 8 luglio 1986, n.349 “Istituzione del Ministero dell’Ambiente e norme in materia di danno ambientale” 2. D.P.C.M. 10 agosto 1988, n.377 “Regolamentazione delle pronunce di compatibilità ambientale (…)” 3. D.P.C.M. 27 dicembre 1988 “Norme tecniche per la redazione degli studi di impatto ambientale e la formulazione del giudizio di compatibilità” 4.D.P.C.M. 12 aprile 1996 in cui vengono elencate le opere minori da sottoporre a procedura di VIA semplificata A questi ordinamenti quadro va integrata una vasta e articolata, ma disorganica, legislazione emanata precedentemente alla Direttiva 85/377/CEE e rivolta a regolare diversi aspetti e fenomeni particolari in materia di tutela delle acque, difesa del mare, inquinamento dell’aria negli ambienti esterni, emissioni nell’atmosfera da impianti termoelettrici e vapore etc… REGIONI ITALIANE DOTATE DI NORMATIVA SULLA VIA Solo 6 Regioni italiane non dispongono di normativa in materia di VIA. 15 Regioni su 21 hanno emanato Leggi regionali sulla VIA (le Regioni che più di recente si sono adeguate risultano Puglia e Molise). Le Regioni ad oggi inadempienti su questo fronte sono: Lazio, Sardegna, Campania, Marche, Calabria e Sicilia. •REGIONE ABRUZZO •REGIONE BASILICATA •REGIONE EMILIA-ROMAGNA •REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA •REGIONE LIGURIA •REGIONE LOMBARDIA •REGIONE MOLISE •REGIONE PIEMONTE •REGIONE PUGLIA •REGIONE TOSCANA •REGIONE UMBRIA •REGIONE VAL D’AOSTA •REGIONE VENETO DIRETTIVA 96/61/CEE “sulla prevenzione e riduzione dell’inquinamento integrato (IPPC)” recepita mediante D.L.4/8/1999 n.372 Impostazione dell’iter autorizzativo coincidente con i contenuti del D.L.372/99: •Descrizione del sito di inserimento del progetto; •Stima dei possibili effetti sull’ambiente; •Applicazione delle migliori tecniche disponibili; •Indicazione di specifici programmi di monitoraggio; •Indicazione delle misure previste per evitare fenomeni di inquinamento al momento della dismissione dell’impianto, con particolare riferimento al ripristino del sito e all’eventuale sua bonifica. D.LGS. N.372/99: sancisce l’importanza della prevenzione e dell’approccio integrato, per evitare che la soluzione di un problema in uno specifico comparto trasferisca i fattori di carico su un altro comparto, riconoscendo la natura sistemica dell’ambiente nelle sue componenti naturali ed antropiche. NORMATIVA VIGENTE: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. DIRETTIVA 337/85/CEE DIRETTIVA 11/97/CEE DIRETTIVA 96/61/CEE (IPPC) DIRETTIVA 97/11/CEE (VIA) D.P.C.M 10/8/1988 N.377 D.P.C.M. 27/12/1988 P.P.R.11/2/1998 D.P.R. 2/9/ 1999 N.348 9. NORMA UNI 10744: pubblicata nel luglio 1999, definisce finalità e requisiti del SIA, riferimenti programmatici, descrizione del progetto, del contesto territoriale e degli impatti ambientali; Schematizza la procedura V.I.A in 5 fasi: a) Descrizione del progetto; b) Valutazione Preliminare (analisi delle aree e dei parametri di impatto, identificazione delle potenziali alternative, definizione del quadro di riferimento informativo, definizione delle linee-guida) c) Valutazione di impatto (identificazione degli impatti,previsione degli effetti diretti ed indiretti, ponderazione e valutazione degli impatti, comparazione e valutazione delle alternative, selezione delle alternative, identificazione delle misure di mitigazione) d) Bilancio di impatto (elaborazione del bilancio di impatto, attivazione fasi di consultazione pubblica e verifiche, richiesta di ulteriori informazioni ed analisi) e) Verifica in fase attuativa (predisposizione ed attuazione del monitoraggio, verifica finale) FINALITA’ PRINCIPALI DELLE PROCEDURE V.I.A.: “….gli effetti di un progetto sull’ambiente devono essere dichiarati per proteggere la salute umana, contribuire con un migliore ambiente alla qualità della vita, provvedere al mantenimento della varietà delle specie e conservare la capcità di riproduzione dell’ecosistema in quanto risorsa essenziale di vita…..”(DIRETTIVA 85/377/CEE) LA V.I.A IN ITALIA: ORIENTATA INIZIALMENTE IN PREVALENZA ALLE OPERE CIVILI DI GRANDE ESTENSIONE, A PARTIRE DAL 1996, MEDIANTE IL D.P.R 12/4/1996, VIENE ESTESA ANCHE AD OPERE MINORI. SECONDA META’ ANNI ’90: MATURA L’ESIGENZA DI APPLICARE L’APPROCCIO DELLA V.I.A. NON SOLO ALLE OPERE, MA ANCHE ALLE POLITICHE, AI PIANI E AI PROGRAMMI DI GESTIONE DEL TERRITORIO (VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA V.A.S.) IL D.P.R.12/4/96 INTRODUCE ACCEZIONE PIU’ MODERNA: ELEMENTI INNOVATIVI, DANDO ALLA V.I.A UNA ALLA LUCE DEL CONCETTO DI SVILUPPO SOSTENIBILE, LA V.IA. DEVE INTEGRARE ASPETTI TECNICI E PROCEDURALI, ACCOMPAGNARE ED INTEGRARE L’INTERO PROCESSO DECISIONALE, PONENDOSI BEN AL DI SOPRA DI UN SEMPLICE ALLEGATO TECNICO DI COMPATIBILITA’ O INCOMPATIBILITA’ AMBIENTALE ELEMENTI CARATTERIZZANTI UNA PROCEDURA V.I.A.: 1. STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE: DOCUMENTO TECNICO REDATTO DAL PROPONENTE DELLO STUDIO, PRESENTA UNA DESCRIZIONE COMPLETA DELLE CARTTERISTICHE DEL PROGETTO E DELLE PRINCIPALI INTERAZIONI DELL’OPERA CON L’AMBIENTE CIRCOSTANTE (CARATTERIZZAZIONE ANTE E POST-OPERAM) 2. COINVOLGIMENTO DELLE AMM.NI LOCALI INTERESSATE: LA DOMANDA CONTENENTE IL PROGETTO DELL’OPERA ED IL S.I.A. DEVONO ESSERE TRASMESSE ALLA PROVINCIA ED AI COMUNI INTERESSATI, AI FINI DI INDIVIDUARE L’AUTORITA’ COMPETENTE PER LA PRONUNCIA DEL GIUDIZIO DI COMPATIBILITA’ 3. PUBBLICITA’ DEL PROCEDIMENTO: IL PROPONENTE DEPOSITA PRESSO GLI UFFICI INDICATI DALLE AMM.NI LOCALI, A DISPOSIZIONE PER PUBBLICA CONSULTAZIONE: • COPIA DEL PROGETTO • S.I.A. • SINTESI NON TECNICA IL PROPONENTE PROVVEDE ALLA PUBBLICAZIONE DI UN ANNUNCIO SU PIU’ QUOTIDIANI A LIVELLO PROVINCIALE, REGIONALE O NAZIONALE IN RAPPORTO AL RILIEVO DELL’OPERA QUALUNQUE SOGGETTO PUO’ PRESENTARE IN FORMA SCRITTA OSSERVAZIONI SULL’OPERA PROPOSTA; TALI OSSERVAZIONI DEVONO ESSERE PRESE IN CONSIDERAZIONE PER IL RILASCIO DEL GIUDIZIO DI COMPATIBILITA’ AMBIENTALE E POSSONO ORIGINARE INCHIESTE PUBBLICHE. 4. PARTECIPAZIONE AL PROCEDIMENTO: •INDAGINE PRELIMINARE •DESCRIZIONE DELL’AMBIENTE E DEL TERRITORIO •INDIVIDUAZIONE E DESCRIZIONE DI ALTERNATIVE E VARIANTI DI PROGETTO •ANALISI,INDIVIDUAZIONE, STIMA E VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI •INDIVIDUAZIONE DI MISURE DI MITIGAZIONE E DI COMPENSAZIONE •RELAZIONE E PUBBLICAZIONE DI UN DOCUMENTO INIZIALE •INCHIESTA PUBBLICA •APPROFONDIMENTO DELL’ANALISI ED EVENTUALI MODIFICHE •PUBBLICAZIONE DEL DOCUMENTO FINALE, DECISIONE •ED ESECUZIONE DEL PROGETTO •VERIFICA A POSTERIORI ELEMENTI CARATTERIZZANTI S.I.A.: 1. QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO: FORNISCE ELEMENTI SULLE RELAZIONI TRA L’OPERA IN ESAME E GLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE E PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE E SETTORIALE; FORNISCE I TEMPI DI REALIZZAZIONE PREVISTI PER L’OPERA. 2. QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE DESCRIVE: • • • IL PROGETTO E LE SOLUZIONI ADOTTATE A SEGUITO DEGLI STUDI EFFETTUATI NATURA E BENI DEI SERVIZI OFFERTI CARATTERISTICHE TECNICHE DEL PROGETTO • CONDIZIONAMENTI E VINCOLI DOVUTI A NORME TECNICHE CHE REGOLANO LA REALIZZAZIONE DELL’OPERA; PRESCRIZIONI CONTENUTE IN STRUMENTI URBANISTICI, PIANI PAESISITICI E TERRITORIALI MOTIVAZIONI TECNICHE DELLA SCELTA PROGETTUALE EVENTUALI ALTERNATIVE PROGETTUALI PRESE IN ESAME • • • • QUANTITA’ E CARATTERISTICHE DELLE EMISSIONI DELL’IMPIANTO CON RIFERIMENTO ALLE FASI DI REALIZZAZIONE DELL’OPERA • MISURE ADOTTATE PER IL CONTENIMENTO DEGLI IMPATTI INSERIMENTO DELL’OPERA NEL TERRITORIO E NELL’AMBIENTE ANALISI ECONOMICA COSTI-BENEFICI • E PER OTTIMIZZARE ELEMENTI CARATTERIZZANTI S.I.A.: 1. QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE: • DEFINSCE L’AMBITO TERRITORIALE, INTESO SIA COME SITO CHE COME AREA VASTA; • DEFINISCE I SISTEMI AMBIENTALI INTERESSATI DIRETTAMENTE O INDIRETTAMENTE DAL PROGETTO; DOCUMENTA L’USO DELLE RISORSE E PRIORITA’ SUGLI USI DELLE STESSE; • • • DOCUMENTA LIVELLI DI QUALITA’ PREESISTENTI L’INTERVENTO PER CIASCUNA COMPONENTE AMBIENTALE ED EVENTUALI FENOMENI DI DEGRADO DELLE RISORSE IN ATTO; CONTIENE LA STIMA DEGLI IMPATTI INDOTTI DALL’OPERA SULL’AMBIENTE • DESCRIVE LE MODIFICHE PREVEDIBILI DELLE CONDIZIONI D’USO E DELLA FRUZIONE POTENZIALE DEL TERRITORIO IN RAPPORTO ALLA SITUAZIONE PREESISTENTE; • DESCRIVE LA PREVEDIBILE EVOLUZIONE DELLE COMPONENTI AMBIENTALI E DEI FATTORI AMBIENTALI, DELLE RELATIVE RELAZIONI E DEL SISTEMA AMBIENTALE COMPLESSIVO; • DESCRIVE GLI STRUMENTI PER LA GESTIONE ED IL CONTROLLO E LE RETI DI MONITORAGGIO AMBIENTALE; ILLUSTRA I SISTEMI DI INTERVENTO NELL’IPOTESI DI EVENTI RITENUTI ECCEZIONALI; • COMPARTIMENTI ATMOSFERA AMBIENTE IDRICO LITOSFERA AMBIENTE FISICO BIOSFERA AMBIENTE UMANO SETTORI AMBIENTALI Aria Clima Acque superficiali Acque sotterranee Acque marine Suolo Sottosuolo Assetto idrogeologico Rumore Vibrazioni Radiazioni ionizzanti e non-ionizzanti Flora e Vegetazione Fauna Ecosistemi Salute e benessere Paesaggio Beni culturali Assetto territoriale e viabilità SCHEMA DI RELAZIONE FRA LE FASI PROCEDURALI DEL QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE CONNESSIONI TRA ATTIVITA’ DEL QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO ED ATTIVITA’ DEGLI ALTRI QUADRI DEL SIA: ALBERO DELLE COMPONENTI AMBIENTALI: MATRICE GLOBALE DI IMPATTO RESIDUO COMPONENTE: AMBIENTE IDRICO GRAVITA’ INTERFERENZA RICETTORE 1)Fiume Bisenzio 2) Falda 3) Area altamente esondabile 4) Area mediamente esondabile 5) Sorgente portata massima captata …….. GIUDIZIO DI SENSIBILITA’ Molto-alta EFFETTO 1.Alterazione corsi d’acqua superficiali 2. Rischio inquinamento acque MITIGAZIONE DELL’EFFETTO GRAVITA EFFETTO IMPATTO GLOBALE alta Molto-alta NON MITIGABILE MEDIAMENTE MITIGABILE AMPIAMENTE MITIGABILE Alta • • ….. • • VALORE IMPATTO RESIDUO COMPONENTI E FATTORI AMBIENTALI DELLA V.I.A PER IMPIANTI PRODUZIONE ENERGETICA: 1. ATMOSFERA: QUALITA’ DELL’ARIA E CARATTERIZZAZIONE METEOCLIMATICA; 2. AMBIENTE IDRICO: 3. SUOLO E SOTTOSUOLO: 4. VEGETAZIONE, FLORA, FAUNA: 5. ECOSISTEMI: 6. SALUTE PUBBLICA: COME INDIVIDUI E COMUNITA’ 7. RUMORE E VIBRAZIONI: ACQUE SOTTERRANEE E SUPERFICIALI (DOLCI,SALMASTRE E MARINE) CONSIDERATE COME COMPONENTI, COME AMBIENTI E COME RISORSE; INTESI SOTTO IL PROFILO GEOLOGICO, GEOMORFOLOGICO E PEDOLOGICO, NEL QUADRO DELL’AMBIENTE IN ESAME, ED ANCHE COME RISORSE NON RINNOVABILI; FORMAZIONI VEGETALI ED ASSOCIAZIONI ANIMALI, EMERGENZE PIU’ SIGNIFICATIVE, SPECIE PROTETTE ED EQUILIBRI NATURALI; COMPLESSI DI COMPONENTI E FATTORI FISICI, CHIMICI E BIOLOGICI TRA LORO INTERAGENTI ED INTERDIPENDENTI, FORMANTI UN SISTEMA UNITARIO ED IDENTIFICABILE (UN LAGO, UN BOSCO, UN FIUME) PER PROPRIA STRUTTURA, FUNZIONAMENTO ED EVOLUZIONE TEMPORALE; CONSIDERATI IN RAPPORTO ALL’AMBIENTE, SIA NATURALE CHE UMANO 8. RADIAZIONI IONIZZANTI E NON-IONIZZANTI: CONSIDERATI IN RAPPORTO ALL’AMBIENTE, SIA NATURALE CHE UMANO 9. PAESAGGIO: ASPETTI MORFOLOGICI E CULTURALI DEL PAESAGGIO, IDENTITA’ DELLE COMUNITA’ UMANE INTERESSATE E RELATIVI BENI CULTURALI. CARATTERIZZAZIONE ANTE-OPERAM: ATMOSFERA: • DATI METEOROLOGICI CONVENZIONALI • DATI DI CONCENTRAZIONE DI SPECIE GASSOSE E DI MATERIALE PARTICOLATO • CARATTERIZZAZIONE REGIME ANEMOMETRICO, PLUVIOMETRICO, CONDIZIONI DI UMIDITA’ DELL’ARIA, TERMINI DI BILANCIO RADIATIVO ED ENEREGETICO; • CARATTERIZZAZIONE PREVENTIVA DELLO STATO DI QUALITA’ DELL’ARIA (GAS E MATERIALE PARTICOLATO, DATI DI CONCENTRAZIONE MEDIA E DISTRIBUZIONE DEGLI INQUINANTI COMPRESI NEL DPR 203/88 AMBIENTE IDRICO: • STABILIRE LA COMPATIBILITA’ AMBIENTALE DELLE VARIAZIONI QUANTITATIVE (PRELIEVI,SCARICHI) INDOTTE DALL’INTERVENTO DI COSTRUZIONE DELL’IMPIANTO • CARATTERIZZAZIONE QUALI-QUANTITATIVA DEL CORPO IDRICO NELLE SUE DIVERSE MATRICI, NELL’AREA DI INFLUENZA DELL’IMPIANTO; • DETERMINAZIONE DEI MOVIMENTI DELLE MASSE D’ACQUA, CON RIGUARDO AI REGIMI FLUVIALI, FENOMENI ONDOSI E ALLE CORRENTI MARINE; • VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI DI ALTERAZIONE DEL REGIME IDRAULICO E DELLE CORRENTI PER I CORSI D’ACQUA • VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI DI ALTERAZIONE DEL MOTO ONDOSO E DELLE CORRENTI PER MARI E LAGHI; • CARATTERIZZAZIONE DEL TRASPORTO SOLIDO; • CARATTERIZZAZIONE E CALCOLO DELLA DIFFUSIONE DEGLI INQUINANTI: RAME, MERCURIO, SOLIDI SOSPESI, NELL’AMBITO DEI CORPI IDRICI RISCONTRABILI NELL’AREA DELL’IMPIANTO: SUOLO E SOTTOSUOLO: • CARATTERIZZAZIONE GEOLITOLOGICA E GEOSTRUTTURALE DEL TERRITORIO, DEFINIZIONE DELLA SISMICITA’ DELL’AREA E DESCRIZIONE DI EVENTUALI FENOMENI VULCANICI; • CARATTERIZZAZIONE IDROGEOLOGICA DELL’AREA COINVOLTA DIRETTAMENTE ED INDIRETTAMENTE DALL’INTERVENTO, CON RIGUARDO ALL’INFILTRAZIONE E LA CIRCOLAZIONE DELLE ACQUE NEL SOTTOSUOLO, LA PRESENZA DI FALDE IDRICHE SOTTERRANEE E RELATIVE EMERGENZE (SORGENTI, POZZI), VULNERABILITA’ DEGLI ACQUIFERI; • CARATTERIZZAZIONE GEOMORFOLOGICA ED INDIVIDUAZIONE DEI PROCESSI DI MODELLAMENTO IN ATTO (EROSIONE,SEDIMENTAZIONE, MOVIMENTI DI MASSA, FRANE), DELLE TENDENZE EVOLUTIVE DEI VERSANTI, DELLE PIANE ALLUVIONALI E DEI LITORALI INTERESSATI; • DETERMINAZIONE DELLE CARATTERISTICHE GEOTECNICHE DEI TERRENI E DELLE ROCCE, FENOMENI DI INSTABILITA’ DEI PENDII; • CARATTERIZZAZION PEDOLOGICA DELL’AREA, CON RIFERIMENTO ALLA COMPOSIZIONE CHIMICO-FISICA DEL SUOLO, ALLA COMPONENTE BIOTICA, ALLA GENESI, ALL’EVOLUZIONE E ALLA CAPACITA’ D’USO DEL SUOLO; • CARATTERIZZAZIONE GEOCHIMICA DELLE FASI SOLIDE (MINERALI, SOSTENZE ORGANICHE) E FLUIDE (ACQUE, GAS) PRESENTI NEL SUOLO E SOTTOSUOLO; • DATI DI CONCENTRAZIONI MEDIA DI INQUINANTI NEI TERRENI SITI NELL’AREA DI INFLUENZA DELL’IMPIANTO: CADMIO, CROMO, MERCURIO, NICHEL E PIOMBO. VEGETAZIONE, FLORA E FAUNA: • CARTA DELLA VEGETAZIONE PRESENTE NELLE ZONE LIMITROFE L’AREA DI COSTRUZIONE DELL’IMPIANTO; • FLORA SIGNIFICATIVA POTENZIALE; • CARTA DELLE UNITA’ FORESTALI E DI USO PASTORALE; • LISTE DELLE SPECIE BOTANICHE; • CARTA DEI RILEVAMENTI FITOSOCIOLOGICI; • CARTA DELLE COLTURE; • LISTA DELLA FAUNA VERTEBRATA PRESUMIBILE SULLA BASE DEGLI AREALI, DEGLI HABITAT PRESENTI E DELLA DOCUMENTAZIONE DISPONIBILE; • LISTA DELLA FAUNA INVERTEBRATA SIGNIFICATIVA POTENZIALE (SPECIE ENDEMICHE E DI INTERESSE BIOGEOGRAFICO), SULLA BASE DELLA DOCUMENTAZIONE DISPONIBILE; • RILEVAMENTI DIRETTI DELLA FAUNA VERTEBRATA PRESENTE, MAPPA DELLE AREE DI IMPORTANZA FAUNISTICA; • RILEVAMENTI DIRETTI DELLA FAUNA INVERTEBRATA ECOSISTEMI: • INDIVIDUAZIONE CARTOGRAFICA DELLE UNITA’ ECOSISTEMICHE NATURALI ED ANTROPICHE PRESENTI; • CARATTERIZZAZIONE QUALI-QUANTITATIVA DELLA STRUTTURA ATTRAVERSO LA DESCRIZIONE DELLE COMP.BIOTICHE E ABIOTICHE; • RILEVAMENTI DIRETTI SUL GRADO DI MATURITA’ DEGLI ECOSISTEMI E SUL LORO STATO DI QUALITA’ ; • STIMA DELLA DIVERSITA’ BIOLOGICA TRA LA SITUAZIONE POTENZIALMENTE PRESENTE NELL’HABITAT IN ESAME. DEGLI ATTUALE ECOSISTEMI, E QUELLA SALUTE PUBBLICA: • VERIFICA DELLA COMPATIBILITA’ DELLE CONSEGUENZE DIRETTE ED INDIRETTE DELLA COSTRUZIONE ED ESERCIZIO DELL’OPERA CON GLI STANDARD ED I CRITERI PER LA PREVENZIONE DEI RISCHI RIGUARDANTI LA SALUTE UMANA A BREVE, MEDIO E LUNGO TERMINE; • CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE E DELLA COMUNITA’ UMANA POTENZIALMENTE COINVOLTA, NELLA SITUAZIONE IN CUI SI PRESENTANO PRIMA DELL’ATTUAZIONE DEL PROGETTO. RUMORE E VIBRAZIONI: • DEFINIZIONE DELLA MAPPA DELLA RUMOROSITA’ SECONDO LE MODALITA’ DEFINITE DALLE NORME INTERNAZIONALI ISO 1996/1 E 1996/2 • DEFINIZIONE DELLE FONTI DI VIBRAZIONE SECONDO LE MODALITA’ PREVISTE DALLA ISO 2631 RADIAZIONI IONIZZANTI E NON IONIZZANTI: • DESCRIZIONE DEI LIVELLI MEDI E MASSIMI DI RADIAZIONI PRESENTI NELL’AMBIENTE INTERESSATO, PER CAUSE NATURALI ED ANTROPICHE, PRIMA DELL’INTERVENTO; PAESAGGIO: • DEFINIZIONE DELLE AZIONI DI DISTURBO ESERCITATE DAL PROGETTO E MODIFICHE INTRODOTTE IN RAPPORTO ALLA QUALITA’ DELL’AMBIENTE, IN TERMINI DI QUALITA’ DEL PAESAGGIO CON RIFERMINETO SIA AGLI ASPETTI STORICO-TESTIMONIALI E CULTURALI, SIA AGLI ASPETTI LEGATI ALLA PERCEZIONE VISIVA; • ANALISI DEL PAESAGGIO NEI SUOI DINAMISMI SPONTANEI; • ATTIVITA’ AGRICOLE, RESIDENZIALI, PRODUTTIVE, TURISTICHE, RICREAZIONALI, PRESENZE INFRASTRUTTURALI, LE LORO STRATIFICAZIONI E RELATIVA INCIDENZA SUL GRADO DI NATURALITA’ PRESENTE NEL SISTEMA; • CONDIZIONI NATURALI ED UMANE CHE HANNO GENERATO L’EVOLUZIONE DEL PAESAGGIO; • STUDIO VISIVO O CULTURALE-SEMIOLOGICO DEL RAPPORTO TRA SOGGETTO ED AMBIENTE, NONCHE’ DELLE RADICI DELLA TRASFORMAZIONE E CREAZIONE DEL PAESAGGIO DA PARTE DELL’UOMO; • PIANI PAESISTICI E TERRITORIALI; • VINCOLI AMBIENTALI, ARCHEOLOGICI, ARCHITETTONICI, ARTISTICI E STORICI. BENI MATERIALI E PATRIMONIO CULTURALE: • VALUTAZIONE ANTE-OPERAM DELL’INSIEME DEI BENI DELLE PERSONE FISICHE E GIURIDICHE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO E STORICO-ARCHEOLOGICO ASSETTO GENERALE DELLA VIABILITA’ E DESTINAZIONI D’USO: • DESCRIZIONE DELL’ASSETTO DEL TERRITORIO E DELLE CONDIZIONI GENERALI DI VIABILITA’, MEDIANTE RICORSO A CARTE TEMATICHE CARATTERIZZAZIONE POST-OPERAM: ATMOSFERA: • CARATTERIZZAZIONE PREVENTIVA DELLO STATO DI QUALITA’ DELL’ARIA (GAS E MATERIALE PARTICOLATO); • LOCALIZZAZIONE DELLE FONTI INQUINANTI; • PREVISIONE DEGLI EFFETTI DEL TRASPORTO (ORIZZONTALE E VERTICALE) DEGLI EFFLUENTI MEDIANTE MODELLI DI DIFFUSIONE IN ATMOSFERA; • PREVISIONI DELGI EFFETTI DELLE TRASFORMAZIONI CHIMICO-FISICHE DEGLI EFFLUENTI ATTRAVERSO MODELLI DEI PROCESSI DI TRASFORMAZIONE (FOTOCHIMICA O IN FASE LIQUIDA) E DI RIMOZIONE (UMIDA E SECCA) APPLICATI ALLE CARATTERISTICHE DEL TERRITORIO; • STIMA DELLA DISPERSIONE IN ATMOSFERA DI: 1. PARTICOLATO; 2. C.O.V. 3. SOX 4. NOX 5. HCl 6. HF 7. CO 8. PCDD E PCDF • DESCRIZIONE DELLE MISURE PREVISTE PER EVITARE, RIDURRE EFFETTI NEGATIVI DEL PROGETTO SULL’AMBIENTE; • DESCRIZIONE DELLE MISURE DI MONITORAGGIO PREVISTE; • VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI DERIVANTI DAL TRASPORTO DEI RIFIUTI; • STIMA IMMISSIONE DI GAS SERRA NELLA LOCALITA’ PREVISTA PER LA COSTRUZIONE. E COMPENSARE GLI • ANALISI DEI RPINCIPALI INQUINANTI DERIVANTI DALLA COMBUSTIONE, CORREDATI DAI PRINCIPALI EFFETTI SULL’UOMO E SULL’AMBIENTE: 1. INQUINANTI NATURALI; 2. INQUINATI PRIMARI: CO E CO2, OSSIDI DI AZOTO, OSSIDI DI ZOLFO, POLVERI SOSPESE, C.O.V., IDROCARBURI, IPA, PIOMBO, MERCURIO, CADMIO, DIOSSINE EFURANI 3. INQUINANTI SECONDARI E SMOG FOTOCHIMICO: OZONO, PEROSSI-ACETIL-NITRATO, ACIDO NITRICO, ACIDO NITROSO, FORMALDEIDE, COMPOSTI ORGANICI IN FASE PARTICELLARE, NITRO-IPA. AMBIENTE IDRICO: • STIMA DEL CARICO INQUINANTE, SENZA E CON INTERVENTO E LA LOCALIZZAZIONE E CARATTERIZZAZIONE DELLE FONTI RICONDUCIBILI ALL’IMPIANTO; • DEFINIZIONE DEGLI USI ATTUALI E PREVISTI, A SEGUITO DELLA LOCALIZZAZIONE DELL’IMPIANTO • Acque superficiali: EVENTUALI MODIFICHE INDOTTE DALL’IMPAINTO SUL REGIME DELLE ACQUE, IMPATTI CAUSATI DALL’IMPIANTO SULLA QUALITA’ DELLE ACQUE CON PARTICOLARE ATTENZIONE ALE RISORSE ATTUALI E A QUELLE PREVEDIBILI, EFFETTI PRODOTTI DAL DEFLUSSO DELLE ACQUE METEORICHE • Acque sotterranee: MODIFICHE INDOTTE DALL’IMPIANTO SUL REGIME IDRAULICO DELLE ACQUE DELLA ZONA SOTTOSATURA E SATURA, IMPATTI CAUSATI DALL’IMPIANTO SULLA QUALITA’ DELLE ACQUE • DESCRIZIONE DELLE MISURE PREVISTE PER EVITARE, RIDURRE E COMPENSARE EFFETTI NEGATIVI DEL PROGETTO SULL’ AMBIENTE IDRICO • DESCRIZIONE DELLE MISURE DI MONITORAGGIO PREVISTE. AMBIENTE IDRICO: • DEFINIZIONE DEI RISCHI GEOLOGICI CONNESSI AD EVENTI VARIAMENTE PREVEDIBILI (SISMICI, VULCANICI, FRANOSI, METEOROLOGICI, MARINI) E CARATTERIZZATI DA DIFFERENTE ENTITA’ IN RELAZIONE ALL’ATTIVITA’ UMANA NEL SITO IN ESAME; • ANALISI DELLE MODIFICHE INDOTTE DALL’IMPIANTO SULLE CARATTERISTICHE GEOMORFOLOGICHE DELL’AREA, SULLE PROPRIETA’ E CARATTERISTICHE CHIMICOFISICHE DEI TERRENI PER LA RICADUTA DEGLI INQUINANTI; • SVILUPPO DI CALCOLI DI SIMULAZIONE PER LA VALUTAZIONE DELLE CONCENTRAZIONI ATTESE SUL TERRENO; • DESCRIZIONE DELLE MISURA PREVISTE PER EVITARE, RIDURRE O COMPENSARE GLI EFFETTI NEGATIVI EL PROGETTO SULL’AMBIENTE GEOMORFOLOGICO; • DESCRIZIONE DELLE MISURE DI MONITORAGGIO PREVISTE. VEGETAZIONE, FLORA E FAUNA: • PERDITA DI HABITAT PER LE SPECIE ANIMALI E VEGETALI, IN FASE DI COSTRUZIONE DELL’OPERA; • VARIAZIONE DEGLI INDICI DI QUALITA’ BIOLOGICA; • QUANTIFICAZIONE DEI DANNI E DELLE PERDITE DEGLI INDIVIDUI E DELLE SPECIE VEGETALI; • STIMA DEI LIVELLI DI CONCENTRAZIONE DELLE SOSTENZE INQUINANTI E POTENZIALE BIOACCUMULO IN ORGANISMI CONCENTRATORI. ECOSISTEMI: • STABILIRE GLI EFFETTI SIGNIFICATIVI DETERMINATI DALL’IMPIANTO SULL’ECOSISTEMA E SULLE FORMAZIONI ECOSISTEMICHE PRESENTI AL SUO INTERNO; SALUTE PUBBLICA: • IDENTIFICAZIONE E CLASSIFICAZIONE DELLE CAUSE SIGNIFICATIVE DI RISCHIO PER LA SALUTE UMANA DA AGENTI PATOGENI, SOSTENZE CHIMICHE E COMPONENTI DI NATURA BIOLOGICA, QUALI RUMORE, VIBRAZIONI, RADIAZIONI IONIZZANTI E NON CONNESSE CON L’OPERA; • DEFINIZIONE DEI RISCHI ECO-TOSSICOLOGICI (ACUTI E CRONICI, A CARATTERE REVERSIBILE O IRREVERSIBILE) CON RIFERIMENTO ALLE NORMATIVE NAZIONALI,COMUNITARIE ED INTERNAZIONALI E DEFINIZIONE DEI RELATIVI FATTORI DI EMISSIONE; • DESCRIZIONE DEL DESTINO DEGLI INQUINANTI CONSIDERATI, INDIVIDUATI ATTRAVERSO LO STUDIO DEL SISTEMA AMBEINTALE IN ESAME, DEI PROCESSI DI DISPERSIONE, DIFFUSIONE, TRASFORMAZIONE E DEGRADAZIONE DELLE CATENE ALIMENTARI; • IDENTIFICAZIONE DELLE POSSIBILI CONDIZIONI DI ESPOSIZIONE DELLE COMUNITA’ UMANE E DELLE AREE COINVOLTE; • INTEGRAZIONE DEI DATI OTTENUTI NELLE TRE ANALISI SETTORIALI E VERIFICA DELLA COMPATIBILITA’ CON LA NORMATIVA VIGENTE DEI LIVELLI DI ESPOSIZIONE PREVISTI; • CONSIDERAZIONE DEGLI EVENTUALI GRUPPI DI INDIVIDUI PARTICOLARMENTE SENSIBILI E DELL’EVENTUALE ESPOSIZIONE COMBINATA A PIU’ FATTORI DI RISCHIO. • ANALISI COMPLETA DEL RISCHIO PER LA SALUTE ASSOCIATO ALLE EMISSIONI ATMOSFERICHE DERIVANTI DALL’IMPIANTO (Identificazione e stima delle emissioni, Trasporto e diffusione nei comparti ambientali, esposizione e dose, relazione dose-risposta, stima del rischio individuale e globale, accettabilità del rischio) RUMORE E VIBRAZIONI: • DEFINIZIONE DELLA MAPPA DI RUMORE SECONDO LE NORME ISO 1996/1 E 1996/2 E STIMA DELLE MODIFICAZIONI A SEGUITO DELLA REALIZZAZIONE DELL’IMPIANTO; • DEFINIZIONE DELLE FONTI DI VIBRAZIONI CON ADEGUATI RILIEVI DI ACCELERAZIONE NELLLE 3 DIREZIONI FONDAMENTALI E CARATTERIZZAZIONE IN TERMINI DI ANALISI SETTORIALE ED OCCORRENZA TEMPORALE SECONDO LE MODALITA’ PREVISTE DALLA NORMA ISO 2631 • STIMA DEI LIVELLI SONORI RIFERIBILI ALL’ESERCIZIO DELL’IMPIANTO E PREVISIONE DI IMPATTO IN TERMINI DI LIVELLI AMBIENTALI E LIVELLI DIFFERENZIALI. RADIAZIONI IONIZZANTI E NON: • DEFINIZIONE E CARATTERIZZAZIONE DELLE SORGENTI E DEI LIVELLI DI EMISSIONE DI RADIAZIONI PREVEDIBILI IN CONSEGUENZA DELLA COSTRUZIONE DELL’IMPIANTO • DEFINIZIONE DEI QUANTITATIVI EMESSI NELL’UNITA’ DI TEMPO E DEL DESTINO DEL MATERIALE, QUALORA L’ATTUAZIONE DELL’IMPIANTO POSSA CAUSARE RILASCIO NELL’AMBIENTE DI MATERIALE RADIOATTIVO; • DEFINIZIONE DEI LIVELLI PREVEDIBILI NELL’AMBIENTE PER I DIVERSI TIPI DI RADIAZIONE; • DEFINIZIONE DEI CONSEGUENTI SCENARI DI ESPOSIZIONE E RELATIVA INTERPRETAZIONE SECONDO PARAMETRI RILEVANTI (STANDARD, CRITERI DI ACCETTABILITA’, ECC…) PAESAGGIO: • TECNICHE DI COMPARAZIONE (SOVRAPPOSIZIONE FOTOGRAFICA) VISUALE; • EFFETTI DEI LAVORI DI COSTRUZIONE DELL’IMPIANTO E DELLE INFRASTRUTTURE; • EFFETTI SULLA GODIBILITA’ E FRUIBILITA’ DELLE RISORSE NATURALI. ARIA: Potenziali effetti negativi: • PRODUZIONI SIGNIFICATIVE DI INQUINAMENTO ATMOSFERICO (POLVERE ETC..) DURANTE LA FASE DI CANTIERE • CONTRIBUTI ALL’INQUINAMENTO ATMOSFERICO LOCALE DA MACRO-INQUINANTI EMESSI DA SORGENTI PUNTUALI • CONTRIBUTI ALL’INQUINAMENTO ATMOSFERICO LOCALE DA MICRO-INQUINANTI EMESSI DA SORGENTI PUNTUALI • CONTRIBUTI NON TRASCURABILI AD INQUINAMENTI ATMOSFERICI (ES.PIOGGE ACIDE) TRANSFRONTALIERI • INQUINAMENTO ATMOSFERICO DA SOSTANZE PERICOLOSE PROVENIENTI DA SORGENTI DIFFUSE • CONTRIBUTI ALL’INQUINAMENTO ATMOSFERICO LOCALE DA PARTE DEL TRAFFICO INDOTTO DAL PROGETTO • PRODUZIONE DI CATTIVI ODORI • PRODUZIONE DI AEROSOL POTENZIALMENTE PERICOLOSI • RISCHI DI INCIDENTI CON FUORIUSCITA DI NUBI TOSSICHE Potenziali effetti positivi: • RIDUZIONE DELL’INQUINAMENTO ATMOSFERICO LOCALE ATTUALE CLIMA: Potenziali effetti negativi: • MODIFICHE INDESIDERATE AL MICROCLIMA LOCALE • RISCHI LEGATI ALL’EMISSIONE DI VAPORE ACQUEO • CONTRIBUTI ALL’EMISSIONE DI GAS-SERRA Potenziali effetti positivi: • MIGLIORAMENTO DEL MICROCLIMA LOCALE • RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI GAS-SERRA (E DEI CONSEGUENTI CONTRIBUTI AL GLOBAL CHANGE) RISPETTO ALLA SITUAZIONE ATTUALE PAESAGGIO: Potenziali effetti negativi: • ALTERAZIONE DI PAESAGGI RICONOSCIUTI COME PREGIATI SOTTO IL PROFILI ESTETICO O CULTURALE • INTRUSIONE NEL PAESAGGIO VISIBILE DI NUOVI ELEMENTI POTENZIALMENTE NEGATIVI SUL PIANO ESTETICO-PERCETTIVO Potenziali effetti positivi: • ELIMINAZIONE DI ELEMENTI ATTUALI DI CRITICITA’ PAESAGGISTICA • REALIZZAZIONE DI NUOVI ELEMENTI DI QUALITA’ PAESAGGISTICA IN SEGUITO AD AZIONI DI PROGETTO O COMPENSATIVE • INTRODUZIONE SUL TERRITORIO PAESAGGISTICHE DI QUALITA’ DI NUOVE OPPORTUNITA’ PER FRUIRE VEDUTE ACQUE SUPERFICIALI: Potenziali effetti negativi: • DEVIAZIONE TEMPORANEA DI CORSI D’ACQUA PER ESIGENZE DI CANTIERE ED IMPATTI CONSEGUENTI • INQUINAMENTO DEI CORSI D’ACQUA SUPERFICIALI DA SCARICHI DI CANTIERE • CONSUMI INGIUSTIFICATI DI RISORSE IDRICHE • DEVIAZIONI PERMANENTI DI CORSI D’ACQUA ED IMPATI CONSEGUENTI • INTERFERENZE PERMANENTI IN ALVEO DA PILONI O ALTRI ELEMENTI NGOMBRANTI DI PROGETTO • INTERFERENZE NEGATIVE CON L’ATTUALE SISTEMA DI DISTRIBUZIONE DELLE ACQUE • INQUINAMENTO PERMANENTE DI ACQUE SUPERFICIALI DA SCARICHI DIRETTI • INQUINAMENTO DI CORPI IDRICI SUPERFICIALI PER DILAVAMENTO METEORICO DI SUPERFICI INQUINATE • RISCHI DI INQUINAMENTI ACUTI DI ACQUE SUPERFICIALI DA SCARICHI OCCASIONALI • RISCHOI DI INQUINAMENTO DI CORPI IDRICI DA SVERSAMENTI INCIDENTALI DI SOSTANZE PERICOLOSE DA AUTOMEZZI Potenziali effetti positivi: • RIDUZIONE DEGLI ATTUALI CONSUMI DI RISORSE IDRICHE SUL TERRITORIO • RIDUZIONE DELL’INQUINAMENTO ATTUALE DELLE ACQUE SUPERFICIALI SALUTE E BENESSERE: Potenziali effetti negativi: • INDUZIONE DI VIE CRITICHE COINVOLGENTI RIFIUTI ED, IN GENERALE, SOSTANZE PERICOLOSE SCARSAMENTE CONTROLLABILI • RISCHI ALLA SALUTE DA CONTATTO POTENZIALE CON SOSTENZE PERICOLOSE PRESENTI NEI SUOLI • INDUZIONE DI POTENZIALI BIOACCUMULI NELLE CATENE ALIMENTARI DI INTERESSE UMANO • RISCHI IGIENICO-SANITARI LEGATI ALLA PRODUZIONE DI OCCASIONI DI CONTATTO CON ACQUE INQUINATE • RISCHI DI INNESCO DI VIE CRITICHE PER LA SALUTE UMANA E L’AMBIENTE BIOTICO IN GENERALE LEGATI AD INCIDENTI CON FUORIUSCITE ECCEZIONALI DA AUTOMEZZI DI SOSTENZE PERICOLOSE • INDUZIONE DI PROBLEMI DI SICUREZZA IN SEGUITO A CROLLI O CEDIMENTI DELLE OPERE REALIZZATE • INDUZIONE DI PROBLEMI DI SICUREZZA PER GLI USI CICLOPEDONALI DELLE AREE INTERESSATE DAL PROGETTO • INDUZIONE DI PROBLEMI DI SICUREZZA PER GLI UTENTI FUTURI DL TERRITORIO INTERESSATO A CAUSA DI SCELTE TECNICHE INDEBITE IN GRADO DI PRODURRE RISCHI TECNOLOGICI • DISAGI EMOTIVI CONSEGUENTI AL CREARSI DI CONDIZIONI RIFIUTATE DALLA SENSIBILITA’ COMUNE Potenziali effetti positivi: • MIGLIORAMENTO, ATTRAVERSO INTERVENTI DI MITIGAZIONE O DI COMPENSAZIONE, DELLE CONDIZIONI DI SALUTE E SICUREZZA DELLE POPOLAZIONI COINVOLTE