MASTER IN DIRITTO PENITENZIARIO E COSTITUZIONE
Anno Accademico 2013/2014
L’ ORGANIZZAZIONE
DELLA SANITA’ IN CARCERE
ANDREA FRANCESCHINI
PRESIDENTE ON. DELLA SOCIETA’ ITALIANA DI MEDICINA E SANITA’ PENITENZIARIA (SIMSPE Onlus)
PERCORSO NORMATIVO
Legge 740/70
Disciplina
del Personale
Legge 354/75
Art.11 LP Art. 17 RE
Indirizzo
organizzativo
Legge 833/78
Istituzione del SSN
D.L. 230/99
Riconduzione
del SSP nel SSN
D.L. 231/99
D.L. 230/2000, Art. 17
Riferimento alla
Legislazione vigente
Titolo V° della Costituzione
Ruolo delle
Regioni
Decreto Legislativo 230/99
Articolo n. 244 della legge 24 dicembre 2007, recante
“Disposizioni per la formazione del bilancio
annuale e pluriennale dello Stato
(legge finanziaria 2007)
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri
Concernente le modalità e i criteri per
il trasferimento di tutte le funzioni sanitarie
svolte finora dal dipartimento dell'amministrazione penitenziaria
e da quello della giustizia minorile, del personale delle risorse,
delle attrezzature mediche, degli arredi
e dei beni strumentali sanitari alle Regioni
(1/4/2008)
Linee di indirizzo per gli interventi del Servizio Sanitario Nazionale
a tutela della salute dei detenuti ed internati
negli istituti penitenziari
(10/4/2008)
Dal 1 ottobre 2008
l’ assistenza sanitaria in carcere è una
Competenza
Del Servizio Sanitario Nazionale
OBIETTIVO
ASSICURARE L’ OFFERTA SANITARIA
ALLE PERSONE DETENUTE,
AL PARI DEI CITTADINI LIBERI
OFFERTA DI PERCORSI DI:
PREVENZIONE, DIAGNOSI, CURA E RIABILITAZIONE
ASSISTENZA SANITARIA IN CARCERE
NUOVA LINEA DI ATTIVITA’ PER IL S.S.N.
ACQUISIZIONE DI CONOSCENZA
SERVIZIO INNOVATIVO
PERCORSI SPECIFICI
IN RAPPORTO ALLE PECULIARITA’
DEFINIZIONE
L’ assistenza sanitaria in carcere può essere definita
quale:
insieme complesso di funzioni sanitarie
svolte all'interno degli istituti detentivi
e del circuito penale minorile italiano.
Tutto ciò rappresenta un “unicum” nella realtà delle
competenze del SSN
LA PERSONA DETENUTA PRESENTA UN MODIFICATO STATUS SOGGETTO AI
VINCOLI ORDINAMENTALI VIGENTI NEL SISTEMA PENITENZIARIO E NEL
SISTEMA GIUDIZIARIO, NELLE LORO COMPLESSE ARTICOLAZIONI .
Il sistema penitenziario
l'Autorità Giudiziaria
Il contesto dell’ esecuzione penale
Fattori che influiscono sulle modalità dell’ assistenza
sanitaria in carcere
L’ UTENTE
Le principali connotazioni della persona
detenuta sono relative alla:
•privazione della libertà
•assenza di autodeterminazione,
spesso anche per quanto riguarda gli aspetti di salute
•La detenzione è un periodo nel contesto della vita di
una persona
libero
detenuto
libero
ORGANIZZAZIONE
PENITENZIARIA /GIUDIZIARIA AMBIENTALE E
STRUTTURALE
SANITARIA ASSISTENZIALE INTERNA, ESTERNA
E TERRITORIALE, ASL
SANITARIA REGIONALE
INDICAZIONI NAZIONALI
ORGANIZZAZIONE
AMBIENTALE – STRUTTURALE GIUDIZIARIA
Decreto del Presidente del
Consiglio dei Ministri 1/4/2008
Art. 7
Rapporti di collaborazione
1. Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del
presente decreto, in sede di Conferenza
permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le
province autonome, sono definite le forme di
collaborazione relative alle funzioni della sicurezza e
sono regolati i rapporti di collaborazione tra
l’ordinamento sanitario e l’ordinamento penitenziario,
anche in materia di patologie da dipendenza.
COMPETENZE
GESTIONE DELLA PERSONA DETENUTA
AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA
GESTIONE DELLA SALUTE
GESTIONE DEI DATI SANITARI
D . LG.VO 230/99
AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA
D.P.C.M. 1/4/2008
GESTIONE DELLA PERSONA DETENUTA
GESTIONE DELLA SALUTE
SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE
GESTIONE DEI DATI SANITARI
IN SANITA’ IL TITOLARE DEI DATI SANITARI E’ IL PAZIENTE
ART. 13 - COMMA 4, LEGGE 354/75 ( Trattamento )
Le indicazioni generali e particolari del trattamento sono inserite,
unitamente ai dati giudiziari, biografici e sanitari, nella cartella personale…..
ART. 26 D.P.R 230/20 ( Cartella personale )
Per ogni detenuto o internato è istituita una cartella personale…..
…..sono inseriti i dati e le indicazioni previsti dal quarto comma
dell’ Art 13 della Legge….
ART. 27 D.P.R 230/2000 ( Osservazione della personalità )
Ai fini dell’ osservazione si provvede all’ acquisizione di dati giudiziari e
Penitenziari, clinici, psicologici e sociali……
ART 11, LEGGE 354/75
ART 17, D.P.R 230/2000
ED ALTRI
Disciplina delle attività Mediche
DIPARTIMENTO DELL’ AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA
1. DIREZIONE GENERALE DEI DETENUTI E DEL TRATTAMENTO
2. PROVVEDITORATO REGIONALE DEL LAZIO
GESTIONE DEI FLUSSI DETENTIVI
ASSEGNAZIONI PER MOTIVI SANITARI
TRASFERIMENTI PER MOTIVI GIUDIZIARI
TRASFERIMENTI PER ALTRI MOTIVI
Relazioni sanitarie
DATI ORGANIZZATIVI SANITARI
DATI STATISTICI
Report
ISTITUTI PENITENZIARI DIREZIONE
GESTIONE DELLE PERSONE DETENUTE - ORGANIZZAZIONE
INSERIMENTO E LOGISTICA
Nuovi giunti
TD
Disagio psichico
ISOLAMENTO
Sanitario / Giudiziario
SISTEMA GESTIONE
RISCHIO / SORVEGLIANZA
TRADUZIONI
certificazioni
report
Tribunale
Altri istituti
TRASFERIMENTI IN INFERMERIA
CDT, OSPEDALI ESTERNI
OSSERVAZIONE
E TRATTAMENTO
certificazioni
certificazioni
certificazioni
Dati socio sanitari
RAPPORTI CON AUTORITA’ GIUDIZIARIA
relazioni
relazioni
referti
cartella clinica
AUTORITA’ GIUDIZIARIA
PROCURA, TRIBUNALE ORDINARIO
E DI SORVEGLIANZA
DECISIONALITA’
NOTE INFORMATIVE
SULLE CONDIZIONI DI SALUTE
VALUTAZIONE SULLA
INCOMPATIBILITA’
CON IL REGIME DETENTIVO
ACQUISIZIONE ATTI SANITARI
SEGNALAZIONI
RICHIESTE DI PRESTAZIONI
SANITARIE IN ESTERNO
relazioni
Valutazione
De libertate
relazioni
referti
cartella
clinica
Autorizzazione certificazioni
Imputabilita’
VALUTAZIONE CONDIZIONI
PSICHICHE
In associazione a perizia
Relazioni O.P.
POLIZIA PENITENZIARIA
FUNZIONE DI GESTIONE DIRETTA DELLE PERSONE DETENUTE
FUNZIONE DI GESTIONE DELLA SICUREZZA
SOTTOUFFICIALE
ADDETTO ALL’ AREA SANITARIA
MATRICOLA SANITARIA
Protocollo e Trasmissione
atti Sanitari, atti Giudiziari
Ricezione e trasmissione
dati sanitari
ORGANIZZAZIONE SANITARIA ASSISTENZIALE INTERNA
VALUTAZIONE
NON È RICONOSCIBILE UNO SPECIFICO INSIEME DI
PATOLOGIE CHE NELLA DETENZIONE OD A CAUSA DELLA
DETENZIONE TROVINO UNA ETIOPATOGENESI
L’
ORGANIZZAZIONE
DEVE
ESSERE
VALUTATA
FUNZIONE DELLE PROBLEMATCHE PRESENTATE
IN
EVIDENZE
LA POPOLAZIONE DETENUTA RAPPRESENTA UN MODELLO DI
COMUNITÀ
CHIUSA
SOGGETTA
SITUAZIONE
RESTRITTIVA,
MULTIETNICA
E
PRESENTA
AD
CHE
UNA
HA
PARTICOLARE
COMPOSIZIONE
UN’INCIDENZA
DI
PATOLOGIE
PARTICOLARMENTE ELEVATA.
È UNA COMUNITÀ CHE HA MODIFICATO PROGRESSIVAMENTE LE
PROPRIE CARATTERISTICHE RISENTENDO DI FENOMENI PIÙ
GENERALI
MANIFESTATISI
NELLA
SOCIETÀ,
PRECOCEMENTE SI SONO CONCENTRATI NEL CARCERE
CHE
TOSSICODIPENDENZA DA EROINA
ANNI ’70
HIV ( HTLVIII )
ANNI ’80
MIGRAZIONE
ANNI ‘ 90
FEBBRAIO 2014
47.711
“POSTI LETTO”
61.453
PRESENZE
21.167
STRANIERI
(34%)
Fonte:Ufficio per lo Sviluppo e la Gestione del Sistema Informativo
Automatizzato - Sezione Statistica, DAP
PROBLEMATICHE DI APPROCCIO MULTIETNICO
LINGUA
CONDIVISIONE
DELLE REGOLE
CULTURA
RELIGIONE
COMPRENSIONE DEI
PERCORSI DIAGNOSTICI
E TERAPEUTICI
ALIMENTAZIONE
INTERPRETAZIONE
DELLA MALATTIA
COMPLIANCE
MINISTERO DELLA SALUTE
Centro Nazionale per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie
PROGETTO ESECUTIVO PROGRAMMA CCM 2012
“lo stato di salute dei detenuti degli istituti penitenziari
di 6 regioni italiane: un modello sperimentale di
monitoraggio della stato di salute e di prevenzione dei suicidi “
Toscana
Lazio
Umbria
Veneto
Liguria
Az. USL Salerno
Direzione Generale Detenuti e Trattamento
Ufficio III Servizio Sanitario
Indice di Stato di Salute , Aggregati per apparati
e funzioni
Aprile 2004 - Settembre 2005 - Schede n°105.752
popolazione detenuta
20% buone condizioni di salute
38% condizioni mediocri
37% condizioni scadute
4% condizioni gravi
( Da: Dr. Vincenzo De Donatis, Ing. Orlando Sagulo )
cardiologa
7%
ortopedia
diabete
endocrinologia
2%
8%
pneumologia
4%
gastroenterologia
6%
oncologia
0%
neurologia
3%
tossico dipendenti
22%
psichiatria
14%
urologia
3%
malattie infettive
15%
dermatologia
3%
orl, oculistica
4%
odontoiatria
9%
Incidenza % di patologie nella “comunità detenuta”
L’ AREA CRITICA IN MEDICINA PENITENZIARIA
•Ingresso
•Primo soccorso, urgenze
•Tossicodipendenza
•Patologie psichiatriche
•Malattie infettive
INGRESSO - ACCETTAZIONE.
Momento organizzativo di raccordo multidisciplinare
con valutazioni sanitarie di ampio spettro ,
finalizzate all’ acquisizione, la più precoce possibile,
di notizie di fondamentale interesse sia per la
comunità che per la salute dell’ individuo.
•Intercettazione delle patologie
•Valutazione igienica
•Proposta di screening per le malattie infettive
•Informazione
•Raccordo con strutture territoriali
•Inizio programma terapeutico
PRIMO SOCCORSO, URGENZE
Circa il 20% di tutti gli interventi sanitari effettuati in carcere è
relativo a situazioni di primo soccorso.
autolesionismo
tentativi di suicidio
traumatismi ( provocati od accidentali )
emergenze cardio-respiratorie
intossicazione acuta da alcool o sostanze stupefacenti,
gli “acting out” relativi alle esasperazioni correlate al disagio.
Mancano però nelle strutture penitenziarie servizi diagnostici
disponibili nelle 24 ore. Il primo soccorso, quindi, termina
spesso con un ricovero esterno di urgenza basato su di un
sospetto diagnostico, nell’ impossibilità di pervenire ad una
diagnosi definita.
TOSSICODIPENDENZA
Circa il 25% della popolazione detenuta ha relazione con un vissuto di
tossicodipendenza.
Le difficoltà di gestione della persona tossicodipendente sono prevalentemente legate
•ad una dipendenza psichica e fisica agli effetti della sostanza che caratterizza
la sindrome di astinenza,
•ad una diminuzione delle capacità di autocontrollo, fino a configurare spesso
un vero e proprio disturbo del controllo degli impulsi,
•ad una ideazione che ruota costantemente intorno alle sostanze di abuso.
Alla risoluzione della dipendenza fisica non corrisponde, solitamente, una
pari risoluzione di quella psichica, e la persona detenuta, non ancora definitivamente
“ex tossicodipendente”, rimane disponibile all’ assunzione di qualsiasi cosa possa
creare sensazioni simili a quelle generate dagli stupefacenti.
Comunemente la tossicodipendenza si associa ad una sorta di farmacodipendenza,
prevalentemente da benzodiazepine e neurolettici, con la tendenza ad un “creving”
dei dosaggi, che spinge il paziente a pretendere continui aggiustamenti posologici.
La quasi totalità della sieropositività per HIV, in carcere, è appannaggio dei
tossicodipendenti, come pure la gran parte dei casi di epatite virale HCV e HBV.
Sul 58% delle persone detenute tossicodipendenti è possibile evidenziare una
“ doppia diagnosi” di patologia psichiatrica e tossicodipendenza.
TOSSICODIPENDENZA E VIOLAZIONI ART. 73 TU 309/90
DETENUTI PRESENTI
Anno
Totale
Stranieri
DETENUTI
TOSSICODIPENDENTI
PRESENTI
Totale
Stranieri % tossico
dipendenti
rispetto
ai presenti
DETENUTI RISTRETTI
PER REATI DI CUI
ALL'ART. 73 TU 309/90
Totale Stranieri % art. 73
rispetto
ai presenti
31/12/1992
31/12/1993
47.316
51.937
7.237
7.557
14.818
15.531
1.681
1.927
31,32
29,90
15.680
17.414
3.749
3.499
33,14
33,53
31/12/2003
31/12/2004
31/12/2005
31/12/2006
31/12/2007
31/12/2008
31/12/2009
31/12/2010
31/12/2011
30/06/2012
54.237
56.068
59.523
39.005
48.693
58.127
64.791
67.961
66.897
66.528
17.007
17.819
19.836
13.152
18.252
21.562
24.067
24.954
24.174
23.865
14.332
15.558
16.135
8.363
13.424
15.772
15.887
16.245
16.364
15.654
3.190
3.346
3.564
1.901
3.756
4.881
3.788
5.083
4.888
4.876
26,42
27,75
27,11
21,44
27,57
27,13
24,52
23,90
24,46
23,53
21.107
21.730
23.156
14.640
18.222
22.727
26.052
27.294
26.559
26.061
9.247
9.557
10.028
6.214
8.693
10.993
12.523
12.523
11.966
11.591
38,92
38,76
38,90
37,53
37,42
39,10
40,21
40,16
39,70
39,17
Fonte: D.A.P - Ufficio per lo Sviluppo e la Gestione del Sistema Informativo Automatizzato - SEZIONE STATISTICA
PATOLOGIE PSICHIATRICHE
La presenza di patologie di interesse psichiatrico negli Istituti Penitenziari propone
aspetti critici relativi alla loro gestione e trattamento terapeutico perchè il carcere
è divenuto il principale contenitore del dilagante disagio mentale.
Le patologie relative all’ Asse I sono numericamente contenute, ma sono anche
quelle che richiedono con più frequenza l’ intervento di strutture ospedaliere esterne
di diagnosi e cura. Rimane, infatti, l’ impossibilità di intraprendere in ambito detentivo
il Trattamento Sanitario Obbligatorio, perché demandato per legge a procedure che lo
conducono di competenza ai reparti ospedalieri di diagnosi e cura.
La schizofrenia ed i disturbi psicotici, per quanto è possibile rilevare dai dati
anamnestici, sono prevalentemente relativi a situazioni stabilizzate, e quindi
precedenti alla detenzione, ma sono stati osservati episodi di esordio acuto in
concomitanza della detenzione ed episodi di riacutizzazione in corso di detenzione.
I disturbi dell’ umore sono rappresentati da depressione maggiore, disturbo
bipolare e, considerando che la depressione reattiva alla detenzione anche se
in misura diversa è comune ad ogni persona detenuta, da alcuni rilevanti casi di
depressione reattiva quando in corso di questa si manifesta un tentativo
auto soppressivo.
I disturbi di personalità compresi nell’ Asse II, troviamo la incidenza di tali disturbi
in ambito penitenziario, elevatissima per l’ estremo polimorfismo delle
manifestazioni cliniche.
I pazienti con gravi disturbi di personalità presentano problemi di trattamento e
di gestione, spesso molto più complessi rispetto ai pazienti di Asse I.
Si tratta di una categoria di forme psicopatologiche di tipo comportamentale
che comprendono anche quei malati non riconosciuti come tali fuori dal carcere,
dove i disturbi gravi della personalità raramente pervengono alla osservazione e
assistenza psichiatrica, tanto che spesso è proprio in carcere che si verifica il primo
contatto con un servizio psichiatrico .
il disturbo del controllo degli impulsi, l’ eccitamento maniacale, la difficoltà nel
funzionamento interpersonale rispetto ai quadri del disturbo borderline
e del disturbo antisociale di personalità.
La presenza di pazienti psichiatrici negli Istituti Penitenziari è fortemente correlata
alla possibilità che tale situazione di patologia personale faciliti la realizzazione
di reati, intesi come violazione, pur se non consapevole, delle regole imposte
dalla società, ma, mentre la posizione di “reo” può essere consona al carcere,
quella di “folle” non trova nello stesso ambiente adeguate possibilità di trattamento
e di riabilitazione
La distribuzione delle manifestazioni di interesse psichiatrico
non è omogenea tra detenuti italiani e stranieri:
gli italiani presentano una maggiore incidenza nell’ ambito
della depressione maggiore, disturbo borderline, DAP,
schizofrenia cronica,
mentre gli stranieri presentano una maggior incidenza nel
disturbo del controllo degli impulsi, eccitamento maniacale,
disturbo paranoide di personalità, esordio schizofrenico,
schizofrenia paranoidea.
Una delle manifestazioni frequentemente espresse
in carcere è rappresentata dall’ autolesionismo.
Questo aspetto, in pratica sconosciuto
in ambiente esterno, assume in carcere
connotazioni di condivisione culturale da parte
della popolazione detenuta ed assume il significato
di richiamo dell’ attenzione per la situazione di disagio
vissuta, per protesta, o per indirizzare l’ aggressività
su sé stesso in alternativa ad una azione eteroaggressiva.
La misura della sorveglianza
viene effettuata dagli Agenti di Polizia Penitenziaria su certificazione
Medica e riguarda la necessità di controllo della persona che
presenti rischio di auto nocumento od auto soppressione:
a seconda del livello di tale rischio,
vengono valutate ed attuate su indicazione di équipe ,
• la grande sorveglianza ( controllo ogni 20 minuti),
• la grandissima sorveglianza ( controllo ogni 10 minuti) e
• la sorveglianza a vista (controllo 24 ore su 24 ).
Questa metodica può apparire come una esasperazione del controllo
totalizzante esercitato da parte dell’ Istituzione, ma in realtà esprime
il tentativo da parte dell’ Istituzione stessa di tutelare
la persona detenuta da quelle estreme conseguenze
che la detenzione stessa può indurre.
Nel 2012 è stato utilizzato lo strumento della sorveglianza a vista
su 258 persone detenute presso la CC Regina Coeli
Anni
AUTOLESIONISMO E DECESSI
Atti di autolesionismo
Tentati suicidi Suicidi Tot. Decessi
2003
v.a.
%
2004
v.a.
%
2005
v.a.
%
2006
v.a.
%
2007
v.a.
%
2008
v.a.
%
2009
v.a.
%
2010
v.a.
%
2011
%
v.a.
5.804
676
57
100
10,4%
1,2%
0,1%
0,2%
5.939
713
52
104
10,6%
1,3%
0,1%
0,2%
5.481
750
57
115
9,3%
1,3%
0,1%
0,2%
4.276
640
50
81
8,3%
1,2%
0,1%
0,2%
3.687
610
45
76
7,6%
1,3%
0,1%
0,2%
4.928
683
46
96
9,1%
1,3%
0,1%
0,2%
5.941
944
58
100
9,4%
1,5%
0,1%
0,2%
5.703
1.137
55
108
8,4%
1,7%
0,1%
0,2%
5.639
1.003
63
102
8,4%
1,5%
0,1%
0,2%
Fonte: D.A.P - Ufficio per lo Sviluppo e la Gestione del S. I. A. - SEZIONE STATISTICA
La maggior frequenza di suicidio in carcere si realizza in rapporto
a due categorie di persone detenute :
1 ) detenuti in custodia cautelare, in attesa di rinvio a giudizio,
specie nel primo mese di detenzione
2) condannati con sentenza definitiva passata in giudicato
la frequenza di tali eventi è inversamente proporzionale
all’ età dei soggetti.
Tutto ciò riporta l’ attenzione sui due maggiori momenti di fragilità
in relazione alla detenzione:
nel primo, quando si è in custodia cautelare, a causa dell’ incognita
di un futuro che può essere percepito come rovinoso,
nel secondo quando si realizza coscientemente che le possibilità
di risoluzione positiva del proprio iter giudiziario sono esaurite
In ogni caso il soggetto, trattandosi di un’ azione
che deve essere agita in solitudine per il suo successo,
tende progressivamente ad isolarsi dal resto
della comunità, evita il passeggio e la socialità,
evita il contatto anche con i servizi sanitari,
tende a “ scomparire “.
Questi elementi, tra gli altri, devono indurre il sospetto
e spingere ad un contatto obbligato
da parte degli operatori.
LEGGE 9 DEL 17/2/2012, ART. 3:
DISPOSIZIONI PER IL DEFINITIVO SUPERAMENTO DEGLI
OSPEDALI PSICHIATRICI GIUDIZIARI (OPG)
1/2/2013 TERMINE DI REALIZZAZIONE
31/3/2012 DEFINIZIONE DEI REQUISITI STRUTTURALI , TECNOLOGICI ED
ORGANIZZATIVI DELLE NUOVE STRUTTURE. CRITERI:
a) ESCLUSIVA GESTIONE SANITARIA INTERNA
b) ATTIVITA’ PERIMETRALE DI SICUREZZA E VIGILANZA
c) DESTINAZIONE DELLE STRUTTURE AGLI UTENTI REGIONALI
31/3/3013 TERMINE PER L’ INIZIO DI UTILIZZO DELLE STRUTTURE PER L’
APPLICAZIONE DELLE MISURE DI SICUREZZA.
LE PERSONE NON SOCIALMENTE PERICOLOSE, DIMESSE E
PRESE IN CARICO DAL DSM
ENTRO FEBBRAIO 2013, PER LA REALIZZAZIONE DEL PROCESSO,
DEROGA AL CONTENIMENTO DELLA SPESA PER IL PERSONALE
Art 111 RE Imputabilità
•soggetti autori di reato riconosciuti non imputabili per vizio totale di
mente ma considerati socialmente pericolosi e pertanto internati
negli ospedali psichiatrici giudiziari.
•soggetti che nonostante siano affetti da una malattia mentale
essendo riconosciuti imputabili espiano una condanna definitiva a
pena detentiva
•soggetti che presentano disturbo mentale nei cui confronti non si è
ancora concluso l’iter processuale e che sono sottoposti alla misura
della custodia cautelare in carcere anziché di quella di cui all’art. 286
c.p.p – (custodia cautelare in luogo di cura).
Art 112 RE
Accertamento delle infermità psichiche
Segnalazione della Direzione dell’ Istituto
Autorità Giudiziaria procedente
Magistrato di Sorveglianza
Misura di sicurezza
o Rientro in Istituto
Istituto
OPG
Casa di Cura e Custodia
Sezione per infermi o minorati
psichici
SPDC
Periodo di 30 giorni
MALATTIE INFETTIVE
• il sovraffollamento in comunità chiusa, che facilita la possibilità di diffusione delle
malattie infettive.
• la elevata presenza di tossicodipendenti, prostitute, soggetti provenienti da zone
ad elevata endemia per patologie trasmissibili, in situazione di forzata
promiscuità
• la persistenza di comportamenti a rischio, quali rapporti omosessuali non protetti
(nel carcere non è consentito l’ uso di profilattici), e/o eterosessuali nei periodi
di permessi premio, la pratica di tatuaggi, l’ uso di aghi per siringa e taglienti
• i fattori strutturali ed ambientali, come la vetustà degli Istituti di Pena e la
conflittualità tra detenuti e tra questi ed il personale,
• la non obbligatorietà dell’offerta dei test di screening per le patologie diffusive e
l’elevato turn-over della popolazione,
La patologia infettiva prevalente in carcere è rappresentata dall’epatite virale
cronica HCV e/o HBV correlata.
Numerosi studi internazionali pubblicati negli ultimi anni indicano elevatissime
prevalenze di anti-HCV positività nella popolazione detenuta, con valori medi che
superano il 30% e punte massime di oltre il 50%.
La malattia HIV ,in ambito penitenziario è strettamente correlata alla
tossicodipendenza: sono rarissimi, infatti, i pazienti detenuti che hanno contratto
tale malattia per motivi diversi dall’ uso di siringhe infette.
Il problema della terapia antiretrovirale in carcere è acuito da problematiche
organizzative ed economiche presenti nel Servizio Sanitario Penitenziario
(non immediata disponibilità dei farmaci in caso di detenuti provenienti dalla libertà
o da altri istituti penitenziari e già in trattamento, limitata presenza di personale
infermieristico, scarso rispetto degli orari di distribuzione della terapia).
La possibilità di esecuzione di una corretta terapia risente della manipolazione
che il recluso pone spesso in essere per poter usufruire dei benefici di legge che
prevedono misure alternative alla detenzione in carcere, in caso di
grave immunodeficit CD4<200
AIDS conclamato. Classificazione di Atalanta od indice di Karnowski
Sotto l’aspetto medico legale la normativa ( art.li 146 del c.p. e 275 del c.p.p.),
subordina la concessione del differimento della pena o delle misure alternative
alla detenzione, non solo alla presenza di AIDS o di grave immunodeficienza,
ma anche alla gravità delle condizioni che devono essere tali da poter escludere
la pericolosità sociale della persona. La decisione in tal senso è rimessa alla
magistratura competente che, tra gli elementi di giudizio valuta anche
la certificazione rilasciata da Unità Operative di Malattie Infettive o dal
Servizio Sanitario Penitenziario corredata comunque da una diagnosi convalidata
da un’Unità Operativa di Malattie Infettive Ospedaliere o Universitaria.
( D.M. 21 ottobre 1999 , art. 3).
TBC
La Tubercolosi non rappresenta una malattia nuova per il carcere, avendo mietuto
migliaia di vittime in era pre-antibiotica nei sanatori penitenziari italiani come quello
di Pianosa o di Paliano, quest’ultimo ancora in parte dedicato ad accogliere
detenuti affetti da TBC.
Pur non essendosi verificati episodi epidemici nelle carceri italiane, alla base della
recrudescenza dei casi negli ultimi anni, oltre le condizioni strutturali proprie
del carcere che possono favorire la diffusione di malattie trasmissibili per via aerea,
vi sono fattori quali
l’ alta incidenza di HIV ,
la crescita esponenziale di detenuti provenienti da paesi ad alta endemia per la TBC,
elementi favorenti l'insorgenza o la risacerbazione della malattia quali
un cattivo stato fisico,
l’ ambiente affollato ed insalubre con ridotto ricambio di aria,
la malnutrizione
condizioni sfavorevoli che possono diminuire le difese corporee.
Sebbene in alcune realtà carcerarie vi siano reparti attrezzati per ospitare pazienti
affetti da tubercolosi, nella maggior parte degli Istituti Penitenziari è pressochè
impossibile procedere ad un efficace isolamento sanitario per una malattia
così pericolosamente diffusiva ed è quindi obbligato il ricovero in Ospedale.
ORGANIZZAZIONE SANITARIA
INVESTIMENTO DELLE RISORSE
IN RAPPORTO ALLE NECESSITA’
ED AGLI OBIETTIVI
Piano sanitario nazionale e regionale
ORGANIZZAZIONE ASSISTENZIALE INTERNA, ASL
Aspetti
Igienico
ambientali
Stanze di
detenzione
Locali di
socialità
Sicurezza
sul lavoro
Alimentazione
Aspetti di assistenza
Assistenza
di base
Medicina
Specialistica
Farmaceutica
Malattie
infettive
Degenza
CDT
Repartini
Medicina
d’urgenza
Assistenza
psichiatrica
L’ ingresso
Assistenza
agli stranieri
Tossico
dipendenti
Assistenza
Sociale
Reparti
Di
Medicina
Protetta
 Revisione dei servizi di Assistenza di Base e di Guardia Medica
 Valutazione dell’ organico degli operatori sanitari
 Presa in carico ed assistenza psichiatrica, in correlazione con il DSM,
e con il SERT nel caso di doppia diagnosi, per gli eventuali ricoveri in
ambito psichiatrico
 Osservazione Psichiatrica per imputabilità ( OPG )
 SERT, percorsi terapeutici, progetti di recupero,percorso di comunità
e di continuità assistenziale con SERT territoriali per i ristretti
tossicodipendenti,
 Assistenza ai pazienti sieropositivi per HIV e malattie infettive,
Diagnostica correlata ai centri individuati da Decreto ( D.M. 21 ottobre
1999 , art. 3).
 .Servizio di Councelling per la malattia HIV e per le epatiti virali B e C
 Servizio dedicato all’ accettazione ed ingresso nuovi giunti in istituto
penitenziario all’ interno del quale inserire le attività di prevenzione e
l’offerta di percorsi di salute,valutazione ed accoglienza dei soggetti
fragili in primo ingresso
 Protocolli d’ intesa con l’ Amministrazione Penitenziaria
SERVIZI ASL RETE ESTERNA
ATTIVAZIONE DEI CIRCUITI TERRITORIALI
Laboratorio analisi
Acquisizione farmaci
Acquisizione materiale sanitario
Acquisizione servizi di manutenzione tecnologie
Assistenza protesica
Invalidità
Stranieri STP / ENI
DSM
SERT
Correlazione con Uffici gestione del personale
Correlazione con strutture territoriali di ricovero
Correlazione con RSA e Comunità
ORGANIZZAZIONE REGIONALE
VALUTAZIONE E PREDISPOSIZIONE DELLE RISORSE
NORMATIVA REGIONALE
INDIVIDUAZIONE DELLA SEDE OPG
INDIVIDUAZIONE REPARTI DI MEDICINA PROTETTA
OSSERVATORIO E RACCOLTA / ELABORAZIONE DATI
CONFERENZA STATO - REGIONI
LINEE GUIDA IN MATERIA DI MODALITA’
DI EROGAZIONE DELL’ASSISTENZA SANITARIA
NEGLI ISTITUTI PENITENZIARI;
IMPLEMENTAZIONE DELLE RETI SANITARIE
REGIONALI E NAZIONALI.
PIANIFICAZIONE DELLA RETE REGIONALE
Valutazione :
Realtà esistente in termini di strutture e servizi,
capienza degli istituti
numero annuo di ingressi,
presenza media di detenuti
territori a più alto tasso di criminalità.
sedi penitenziarie con particolari tipologie di detenuti
istituti penitenziari attrezzati con specifiche strutture
sanitarie interne, per i quali sia predisposto un servizio
di continuità assistenziale medica ed infermieristica
presente h.24.
INDICAZIONI NAZIONALI
PRESIDI SANITARI DISTRETTUALIZZATI IN AMBITO PENITENZIARIO
Presidio Medico di Base
Presidio Medico Multi-professionale
(Part time)
Presidio Medico Multi-professionale Integrato ( h 24 )
Presidio Medico Multi-professionale Integrato con sezione Dedicata
Presidio Medico Multi-professionale Integrato con sezione
Specializzata (Sezioni per soggetti affetti da disturbi mentali - Sezioni
per detenuti con AIDS - Sezioni per detenuti tossicodipendenti )
Presidio medico Multi-professionale Integrato con sezioni dedicate e
specializzate di assistenza intensiva (P.A.I. Ex CDT)
Ospedale hub/spoke con stanze dedicate
o Reparto Ospedaliero per detenuti
OGNI REGIONE DOVRÀ ASSICURARE SUL PROPRIO TERRITORIO
LA PRESENZA DI ALCUNE O TUTTE LE TIPOLOGIE DI PRESIDI
SANITARI DESCRITTE
MEDICO INDIVIDUATO DALLA REGIONE CON FUNZIONI DI
COORDINAMENTO
DELLA
RETE
REGIONALE
(RETE
SANITARIA
INTERPENITENZIARIA
REGIONALE
INTERAZIENDALE)
‘TRASFERIMENTO E PERMANENZA’ “sezioni sanitarie specializzate”
‘RICOVERO’ O ‘DEGENZA’ ‘reparti ospedalieri di medicina penitenziaria’
(ex ‘medicina protetta’)
ACCREDITAMENTO DELLE STRUTTURE SANITARIE PENITENZIARIE
COMPETENZE
Requisiti organizzativi, dotazioni
organiche e strumentali
SANITA’
Requisiti strutturali ( adeguamento
delle strutture sanitarie penitenziarie )
AMMINISTRAZIONE
PENITENZIARIA
Scarica

Diapositiva 1