Capitolo 8
Gli strumenti di politica commerciale
Corso tenuto da Sergio de Nardis
Economia internazionale: teoria e politica del commercio internazionale
di Paul R. Krugman e Maurice Obstfeld,
terza edizione italiana a cura di Rodolfo Helg
Organizzazione del capitolo
 Introduzione
 Un’analisi elementare dei dazi
 Costi e benefici di un dazio
 Altri strumenti di politica commerciale
 Gli effetti della politica commerciale: una sintesi
 Sommario
 Appendice I: l’analisi dei dazi nell’equilibrio generale
 Appendice II: dazi e contingentamenti in regime di
monopolio
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Slide 8-2
Introduzione

Finora si è visto quali sono le motivazioni che inducono i paesi ad
aprirsi agli scambi commerciali; ora si esaminano i motivi che li
spingono a limitare apertura e scambi con l’estero attraverso
politiche commeciali. In particolare si studiano
• quali effetti hanno i diversi strumenti di politica commerciale?
– Chi trae beneficio e chi risulta invece danneggiato da questi
strumenti di politica commerciale?
• quali sono i costi ed i benefici del protezionismo?
– I benefici più che compensanio i costi?
• quale dovrebbe essere la politica commerciale di un paese?
– Per esempio, gli Stati Uniti dovrebbero usare un dazio o un
contingentamento per proteggere il loro settore
automobilistico dalla concorrenza di Giappone e Corea del
Sud?
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Slide 8-3
Introduzione
Classificazione degli strumenti di politica commerciale
Strumenti di poltica commerciale
Contrazione del commercio
Prezzo
Quantità
Dazio alle
esportazioni
Limitazioni
volontarie alle
esportazioni
(VER)
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Espansione del commercio
Prezzo
Sussidio alle
importazioni /
esportazioni
Quantità
Espansione
volontaria
delle
importazioni
(VIE)
Slide 8-4
Un’analisi elementare dei dazi

I dazi (o tariffe) sono tasse sull’importazione di un bene; possono essere
classificati in:
• Dazi specifici
– dazi prelevati come ammontare fisso per ogni unità di bene
importato
– Esempio: un dazio specifico di 10$ su ogni bicicletta
importata al prezzo internazionale di 100$ comporta il
prelievo alla dogana di una somma fissa pari a 10$ e un
prezzo finale per il consumatore di 110$
• Dazi ad valorem
– dazi prelevati come % (frazione) sul valore dei beni importati
– Esempio: un dazio ad valorem del 20% sulle biciclette
comporta il pagamento di 20$ per ogni 100$ di bicilette
importate e un prezzo finale di vendita di 120$
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Slide 8-5
Un’analisi elementare dei dazi
• Un dazio composto è la combinazione tra un dazio ad
valorem ed uno specifico
• I governi preferiscono solitamente adottare politiche
protezionistiche basate su barriere non tariffarie, quali:
– quote (contigentamenti) all’importazione
– Limiti alla quantità d’importazioni
– restrizioni alle esportazioni
– Limiti alla quantità di esportazioni
• Nonostante il minore peso che assumono le barriere
tariffarie nelle politiche commerciali, l’analisi degli effetti
del dazio è un utile punto di partenza
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Slide 8-6
Un’analisi elementare dei dazi

Offerta, domanda e commercio internazionale in un singolo settore
• Supponiamo che ci siano due paesi (A e B)
• I due paesi consumano e producono grano, che può essere trasportato a costi
nulli da un paese all’altro
• In ogni paese, il settore del grano è perfettamente concorrenziale
• Supponiamo che, in assenza di scambi, il prezzo del grano in A sia maggiore
che in B
– Ciò implica che gli operatori comincino a esportare grano da B ad A
– L’esportazione di grano fa aumentare il prezzo in B e
contemporaneamente fa diminuire il prezzo in A, fino a che le
differenze iniziali tra i due prezzi vengono completamente eliminate
• Per determinare prezzo e quantità scambiata di grano, si fa riferimento a
un’analisi di equilibrio parziale, in cuisi considerano la domanda interna di
importazioni e l’offerta estera di esportazioni
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Slide 8-7
Un’analisi elementare dei dazi
 Per determinare il prezzo mondiale (Pw) e la quantità
di scambi (Qw), vengono definite due curve:
• la curva di domanda di importazioni di A
– Mostra la quantità massima di importazioni che il paese
A vorrebbe consumare per ogni dato prezzo del bene
importato.
– Si tratta dell’eccesso della domanda espressa dai consumatori
di A rispetto all’offerta dei produttori di A: MD = D(P) – S(P)
• la curva di offerta di esportazioni di B
– Mostra la quantità massima di esportazioni che B
vorrebbe fornire al resto del mondo per ogni dato
prezzo.
– Si tratta dell’eccesso dell’offerta dei produttori di B rispetto
alla domanda espressa dai consumatori di B: XS = S*(P*) –
D*(P*)
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Slide 8-8
Un’analisi elementare dei dazi
Figura 8-1: derivazione della curva di domanda di importazioni di A
S
Prezzo, P
Prezzo, P
A
PA
2
P2
1
P1
MD
D
S1 S2
D2 D1 Quantità, Q
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D2 – S2
D1 – S1
Quantità, Q
Slide 8-9
Un’analisi elementare dei dazi
 Proprietà della curva di domanda interna di
importazioni:
• interseca l’asse verticale in corrispondenza del
prezzo di “autarchia” del paese importatore
• è decrescente
• è più piatta della curva di domanda domestica del
paese importatore
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Slide 8-10
Un’analisi elementare dei dazi
Figura 8-2: derivazione della curva di offerta di esportazioni di B
Prezzo, P
S*
Prezzo, P
XS
P2
P1
P*A
D*
D*2 D*1
S*1 S*2 Quantità, Q
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S*1 – D*1 S*2 – D*2 Quantità, Q
Slide 8-11
Un’analisi elementare dei dazi
 Proprietà della curva di offerta estera di
esportazioni:
• interseca l’asse verticale in corrispondenza del
prezzo di autarchia del paese esportatore
• è crescente
• è più piatta della curva di offerta domestica del
paese esportatore
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Slide 8-12
Un’analisi elementare dei dazi
Prezzo, P
Figura 8-3: equilibrio mondiale
XS
1
PW
MD
QW
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Quantità, Q
Slide 8-13
Un’analisi elementare dei dazi
 Definizioni utili:
• la ragione di scambio è il prezzo relativo del bene di
esportazione espresso in unità del bene d’importazione
• un paese piccolo è un paese che non è in grado di
influenzare, con la variazione della propria domanda,
la sua ragione di scambio, indipendentemente da
quanto commerci con il resto del mondo
• un paese grande è un paese che è invece in grado di
influire con la propria domanda sulla propria ragioen
di scambio
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Slide 8-14
Un’analisi elementare dei dazi

Effetti di un dazio
• Supponiamo che A imponga un dazio di t dollari su ogni chilo di grano
importato
1.
2.
3.
4.
5.
Il dazio introduce uno scarto tra prezzo estero, PW, e prezzo interno con dazio, PT:
PT > PW
I consumatori di A in corrispondenza del prezzo più elevato diminuiscono la
domanda di grano, mentre i produttori di A aumentano l’offerta: in A si riduce
l’eccesso di domanda di gano e quindi si riduce l’importazione di grano
Se A è un paese grande, la sua minore domanda di importazioni si riflette in un
abbassamento del prezzo di offerta in B che si riduce da PW a P*T ; in
corrispondenza del minore prezzo in B si espande la domanda di grano e se ne
riduce l’offerta; si contrae quindi l’eccesso di offerta di B, vale a dire si riducono
le sue esportazioni
Questi movimenti continuano finchè non si raggiunge un nuovo equilibrio in
corrispondenza del quale l’eccesso di domanda di A eguaglia nuovamente
l’eccesso di offerta di B; ciò avviene in corrispondenza di vilumi di commercio
minori che nella situazione del libero scambio
Nel nuovo equilibrio i prezzi nei due mercati A e B non sono più uguali; essi
differiscono dell’ammontare della tariffa/dazio; cioè non si ha più P= PW =P*,
come nel libero scambio, ma PT = P*T + t
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Slide 8-15
Un’analisi elementare dei dazi
Figura 8-4: effetti di un dazio
Home
market
Mercato
di A
World market
Mercato
mondiale
Prezzo, P
Prezzo, P
S
PT
PW
Foreign di
market
Mercato
B
Prezzo, P
S*
XS
2
t
P *T
1
3
MD
D*
D
Quantità, Q
QT QW
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Quantità, Q
Quantità, Q
Slide 8-16
Un’analisi elementare dei dazi
• In assenza di dazi, il prezzo mondiale del grano (Pw) si
•
pareggierebbe nei due paesi
In presenza del dazio, il prezzo del grano aumenta fino a PT
in A e si riduce fino a P*T (= PT – t) in B, cioè sino a che la
differenza diventa pari a $t
– In A: i produttori offrono una quantità maggiore ed i
consumatori domandano una quantità minore in conseguenza
dell’aumento del prezzo, quindi si riduce la domanda di
importazioni
– In B: i produttori offrono una quantità minore ed i
consumatori domandano una quantità maggiore in
conseguenza della riduzione del prezzo, quindi si riduce
l’offerta di esportazioni
– Pertanto, il volume degli scambi di grano si riduce in
conseguenza dell’introduzione di un dazio
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Slide 8-17
Un’analisi elementare dei dazi
• L’incremento del prezzo domestico in A è
•
inferiore al dazio perché parte del dazio si riflette
nella riduzione del prezzo di esportazione di B,
questo dipende dal fatto che A è un paese grande
e riesce a scaricare un aparte dell’onere del dazio
da lui introdotto sul paese B
Se A è un paese piccolo e introduce un dazio,
allora il prezzo estero di esportazione rimane
invariato ed il prezzo domestico in A (il paese
importatore) aumenta dell’intero l’ammontare del
dazio, talché PT = PW + t
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Un’analisi elementare dei dazi
Figura 8-5: dazio in un paese piccolo
Prezzo, P
S
PW + t
PW
D
S1 S2
D2 D1
Quantità, Q
Importazioni dopo il dazio
Importazioni prima del dazio
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Slide 8-19
Un’analisi elementare dei dazi
 La misurazione del grado di protezione
• Nell’analisi pratica delle politiche commerciali, è importante
conoscere il livello di protezione effettiva che una certa
politica commerciale fornisce
– Si può esprimere il livello di protezione in rapporto al prezzo
di equilibrio di mercato internazionale che sarebbe prevalso in
libero scambio, cioè esso sarebbe dato da t/PW%. Però PW non
è sempre determinabile; se il paese è grande esso non è dato
dalla differenza PT - t = PW
– Ma anche se fosse possibile calcolare t/PW%, ciò non misura
da solo l’effettiva protezione di cui gode il settore; occorre
tenere conto degli effetti della protezione sull’intero processo
produttivo
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Slide 8-20
Un’analisi elementare dei dazi
 Tasso effettivo di protezione
• Bene finale F il cui prezzo sul mercato mondiale è 100; per
produrre F si impiegano beni intermedi I il cui prezzo sul mercato
mondiale è 70
– Il paese produce I, ma non il bene finale F e vuole incoraggiarne la
produzione nazionale; applica un dazio del 30% sulle importazioni di F: il
prezzo interno aumenta a 130 (ipotesi paese piccolo): òa protezione effettiva
non è però 130. Prima del dazio potevano stare sul mercato solo imprese con
costi operativi di 70 (100=70+30), ora possono stare sul mercato imprese con
costi operativi di 60 (130=70+60); il tasso effettivo di protezione è (6030)/30=100%
– Il paese produce F, ma importa I e vuole incoraggiare la produzione nazionale
di I. Per fare questo impone un dazio del 10% sulle importazioni di I, il cui
prezzo interno (ipotesi paese piccolo) passa da 70 a 77. Questo provoca una
tasso effettivo di protezione negativo: se prima potevano stare sul mercato
imprese con costi operativi di 30, ora possono sopravvivere solo quelle con
costi operativi di 23 (100=77+23); il tasso effettivo di protezione è (2330)/30=-23,3%
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Slide 8-21
Costi e benefici di un dazio


Un dazio determina l’aumento del prezzo di un bene
nel paese importatore e (se il paese importatore è
grande) la sua riduzione nel paese esportatore
In conseguenza di queste variazioni nei prezzi:
• il benessere dei consumatori si riduce nel paese
•

•
importatore e aumenta nel paese esportatore
il benessere dei produttori aumenta nel paese importatore
e si riduce nel paese esportatore
il governo che introduce il dazio ottiene un gettito
Per misurare e confrontare questi costi e benefici,
dobbiamo definire i concetti di surplus del consumatore
e quello del produttore
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Slide 8-22
Costi e benefici di un dazio

Surplus del consumatore e del produttore
• Surplus del consumatore
– Misura il beneficio che un consumatore trae dall’acquistare come
differenza tra il prezzo effettivamente pagato ed il prezzo che sarebbe stato
disposto a pagare: questa differenza si determina perchè il prezzo è dato
dal valore a cui si deve vendere ll bene per spingere il consumatore ad
acquistarne un’unità addizionale; tale prezzo si applica non solo all’unità
addizzioanle ma a tutte le unità vendute/acquistate (anche a quelle che il
consumatore sarebbe stato disposto a pagare di più)
– Può essere derivato dalla curva della domanda di mercato
– Graficamente, è pari all’area sottostante alla curva di domanda e situata al
di sopra del prezzo
– Esempio: supponiamo che una persona sia disposta a pagare 20$ per ogni
scatola di pillole, ma che il prezzo è solamente di 5$. Allora, il surplus del
consumatore, realizzato attraverso l’acquisto di un pacchetto di pillole, è di
15$
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Slide 8-23
Costi e benefici di un dazio
Figura 8-6: derivazione del surplus del consumatore dalla curva di
domanda
Prezzo, P
$12
$10
$9
D
8 9 10 11
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Quantità, Q
Slide 8-24
Costi e benefici di un dazio
Figura 8-7: geometria del surplus del consumatore
Prezzo, P
a
P1
P2
b
D
Q1 Q2
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Quantità, Q
Slide 8-25
Costi e benefici di un dazio
• Surplus del produttore
– Misura il beneficio che un produttore trae dal vendere
come differenza tra il prezzo effettivamente praticato
per vendere un’unità addizionale ed il prezzo a cui
sarebbe stato disposto a vendere anche le altre unità di
bene
– Può essere derivato dalla curva dell’offerta di mercato.
– Graficamente, è pari all’area sovrastante la curva di
offerta e situata al di sotto del prezzo.
– Esempio: un produttore disposto a vendere un bene per
2$, ma che ne riceve 5$, realizza un surplus del
produttore di 3$.
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Slide 8-26
Costi e benefici di un dazio
Figura 8-8: geometria del surplus del produttore
Prezzo, P
S
P2
d
P1
c
Q1
Q2
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Quantità, Q
Slide 8-27
Costi e benefici di un dazio
 Misurazione di costi e benefici
• E’ possibile sommare il surplus del consumatore con
quello del produttore?
– Algebricamente, possiamo sommare il surplus del
consumatore con quello del produttore perché ogni
variazione del prezzo influenza ogni individuo in due
modi:
– come consumatore
– come lavoratore (produttore)
– Assumiamo che al margine il guadagno o la perdita di
un dollaro abbiano lo stesso valore sociale per ogni
gruppo
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Slide 8-28
Costi e benefici di un dazio
Figura 8-9: costi e benefici di un dazio per il paese importatore
Prezzo, P
S
= perdita del consumatore (a + b + c + d)
= beneficio del produttore (a)
= gettito del governo (c + e)
PT
PW
a
b
c
d
e
P*T
D
S1 S2
D2 D1
QT
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Quantità, Q
Slide 8-29
Costi e benefici di un dazio
• Le aree dei due triangoli b e d misurano la perdita subita dalla
nazione nel suo insieme (perdita di efficienza) e l’area del
rettangolo e misura i benefici in termini di ragione di scambio (si
suppone un paese grande).
– La perdita di efficienza emerge perché un dazio distorce gli
incentivi al consumo e alla produzione.
– I produttori ed i consumatori agiscono come se le importazione
fossero più care di quello che sono effettivamente.
– Il triangolo b rappresenta la distorsione nella produzione (si produce
una quantità troppo elevata del bene che potrebbe essere più
convenientmente prodotta all’estero) e il triangolo d rappresenta la
distorsione nel consumo (i consumatroi sono indotti ad acquistare
una quantità troppo bassa del prezzo in confronto a quanto farebbero
in assenza della tassa rappresentata dal dazio)
– Il beneficio legato alla ragione di scambio emerge in quanto il dazio
riduce il prezzo estero delle esportazioni
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Slide 8-30
Costi e benefici di un dazio
• Se il beneficio legato alla ragione di scambio è
maggiore della perdita di efficienza, il dazio migliora il
benessere del paese importatore.
– Nel caso di un paese piccolo, il dazio riduce
necessariamente il benessere del paese importatore:
l’area del quadrato e è nulla
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Slide 8-31
Costi e benefici di un dazio
Figura 8-10: effetto netto di benessere di un dazio
Prezzo, P
S
= perdita di efficienza (b + d)
= beneficio legato alla
ragione di scambio (e)
PT
PW
P*T
d
b
e
D
Quantità, Q
Importazioni
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Slide 8-32
Altri strumenti di Politica commerciale
 I sussidi all’esportazione: la teoria
• Sussidio all’esportazione
– Pagamento del governo a favore di un’impresa o di un
operatore che trasporta il bene all’estero
– Quando il governo offre un sussidio all’esportazione, gli
operatori esportano il bene fino a che il prezzo domestico
eccede il prezzo estero dell’intero ammontare del sussidio
– Come il dazio può essere specifico o ad valorem
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Slide 8-33
Un’analisi elementare dei dazi

Effetti di un sussidio
•
Supponiamo che A imponga un sussidio di s dollari su ogni unità di
bene esportata
1.
2.
3.
4.
Il sussidio consente anche ai produttori inefficienti, quelli il cui prezzo è
superiore a quello mondiale P > PW , di entrare nel mercato, la differenza
tra P e PW viene coperta dal sussidio; rispetto a una situazione di libero
scambio si espande l’offerta interna
Sul mercato interno non c’è il sussidio e si vende quindi al prezzo più
elevato PS (> PW); la domanda interna per il bene sussidiato si riduce e si
ha un maggiore eccesso di offerta che viene venduto nel paese B
Se il paese è grande, questo aumento di esportazioni d A a B provoca una
riduzione del prezzo (sussidiato) delle esportazioni in B rispetto a una
situazione di libero scambio P*S < PW ; si ha una perdita di ragione di
scambio per il paese A rispetto a una situazione di libero scambio
Non si ha più P= PW =P*, come nel libero scambio, ma PS = P*S + s
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Slide 8-34
Altri strumenti di Politica commerciale
Figura 8-11: effetti di un sussidio all’esportazione
Prezzo, P
S
PS
Sussidio PW
P*
S
a
c
b
e
d
f
g
= guadagno del produttore
(a + b + c)
= perdita del consumatore
D
(a + b)
= costo del sussido
per il governo
(b + c + d + e + f + g)
Quantità, Q
Esportazioni
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Slide 8-35
Altri strumenti di Politica commerciale
• Un sussidio all’esportazione provoca l’aumento dei
prezzi nel paese esportatore e la loro diminuzione nel
paese importatore
• Inoltre, e al contrario di un dazio, un sussidio
all’esportazione peggiora la ragione di scambio (se il
paese che lo applica è grande)
• Un sussidio all’esportazione genera dei costi che sono
inevitabilmente superiori ai corrispondenti benefici (al
contrario del dazio che può, tramite il miglioramento
di ragione di scambio, indurre qualche vantaggio a
favore di chi lo applica)
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Slide 8-36
Altri strumenti di Politica commerciale
Figura 8-12: la Politica Agricola Comune europea
Prezzo, P
S
Prezzo di
sostegno
Prezzo
nell’UE
in
assenza
di
importazioni
= costo del sussidio
per il governo
Prezzo
mondiale
D
Quantità, Q
Esportazioni
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Slide 8-37
Altri strumenti di Politica commerciale
 I contingentamenti delle importazioni : la teoria
• Un contingentamento delle importazioni è una
restrizione diretta alla quantità importata di un bene
– Esempio: gli Stati Uniti hanno un contingentamento
delle importazioni di formaggio straniero
• La restrizione è spesso applicata mediante la
concessione di licenze di importazione a gruppi di
operatori o di imprese
– Esempio: soltanto alcune compagnie commerciali sono
abilitate ad importare formaggio
• Per alcuni casi importanti, segnatamente lo zucchero e
l’abbigliamento, il diritto di vendere negli Stati Uniti
viene concesso direttamente al governo dei paesi
esportatori
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Slide 8-38
Altri strumenti di Politica commerciale
• Un contingentamento delle importazioni comporta
sempre l’aumento del prezzo domestico del bene
importato (limita l’offerta dall’estero su cui preme una
domanda non soddisfatta in conseguenza della
restrizione)
• I titolari delle licenze possono acquistare i beni
d’importazione al prezzo mondiale e rivenderli ad un
prezzo più alto sul mercato domestico registrando un
guadagno
– I profitti realizzati dai titolari delle licenze sono noti
come rendite da contingentamento
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Slide 8-39
Altri strumenti di Politica commerciale
• Confronto di benessere tra dazio e contingentamento
delle importazioni
– La differenza risiede nel fatto che con un
contingentamento un governo non riceve alcun gettito
– Nel determinare i costi ed i benefici di un
contingentamento, è cruciale stabilire chi percepisce la
rendita
– Quando i diritti per vendere sul mercato domestico vengono
assegnati ai governi dei paesi esportatori, il trasferimento della
rendita all’estero rende i costi del contingentamento
sostanzialmente pù alti del dazio equivalente
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Slide 8-40
Costi e benefici di un dazio
Figura 8-9: costi e benefici di un contingentamento per il paese
importatore
Prezzo, P
S
= perdita del consumatore (a + b + c + d)
= beneficio del produttore (a)
PC
PW
a
b
c
d
= rendita per i possessori di licenza
di importazione (c + e)
e
P*C
D
S1 S2
D2 D1
QC
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Quantità, Q
Slide 8-41
Altri strumenti di Politica commerciale
 Restrizioni volontarie alle esportazioni
• Una restrizione volontaria alle esportazioni (VER) è
un contingentamento alle esportazioni amministrato
dal paese esportatore
– E’ noto anche come accordo volontario di restrizione
(VRA)
• Le VER sono imposte dietro richiesta del paese
importatore e accordate dall’esportatore per evitare
altre restrizioni agli scambi
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Slide 8-42
Altri strumenti di Politica commerciale
• Una VER equivale ad un contingentamento in cui le licenze
siano assegnate ai governo esteri, pertanto è molto costosa
per il paese importatore
• Una VER è sempre più costosa per il paese importatore di
un dazio che limiti le importazioni dello stesso ammontare
– Con una VER, il gettito del dazio equivalente si trasforma in
rendita realizzata da operatori esteri (area c+e)
– Esempio: circa i 2/3 del costo gravante sui consumatori statunitensi
delle tre maggiori VER (su tessile, abbigliamento, acciaio e
automobili) consiste in rendite realizzate da operatori esteri
• Una Ver produce una perdita per il paese importatore
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Slide 8-43
Altri strumenti di Politica commerciale
 Requisiti di contenuto minimo della produzione
• Un requisito di contenuto minimo della produzione è
una norma che richiede che una frazione predeterminata
di bene finale sia prodotta localmente
– Tale frazione può essere specificata in termini di unità
fisiche o di valore
• Leggi sui requisiti minimi di contenuto nazionale sono
largamente impiegate dai paesi in via di sviluppo nel
tentativo di indirizzare la propria struttura industriale
dall’assemblaggio verso la produzione di beni intermedi
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Slide 8-44
Altri strumenti di Politica commerciale
• Le leggi sui requisiti minimi di contenuto nazionale
non generano né un gettito né una rendita da
contingentamento
– Il prezzo finale del bene, osservato dai consumatori,
riflette una media tra i prezzi degli input importati e
quelli degli input prodotti localmente
– Esempio: supponiamo che il 50% delle componenti usate dalle
imprese di assemblaggio debba essere di produzione locale. Il
costo delle componenti importate è di 6000$, mentre quello
delle componenti prodotte localmente è di 10,000$. Allora, il
costo medio delle componenti è pari a 8000$ (0.5 x 6000$ +
0.5 x 10,000$).
• E’ consentito alle imprese di soddisfare il requisito sui
contenuti minimi nazionali esportando, invece che
acquisendo componenti prodotte localmente.
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Slide 8-45
Altri strumenti di Politica commerciale

Altri strumenti di politica commerciale
• Crediti agevolati all’esportazione
– Forma di prestito agevolato concessa agli acquirenti
– Hanno gli stessi effetti di un normale sussidio
all’esportazione
• Politica delle commesse pubbliche
– Gli acquisti da parte del governo (o di imprese
soggette a specifici regolamenti) possono essere
indirizzati a beni di produzione locale, nonostante
siano più cari di quelli importati
• Regolamenti
– Talvolta i governi frappongono barriere sostanziali agli
scambi attraverso procedure doganali e l’imposizione
di determinati standard sanitari o di sicurezza
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Slide 8-46
Gli effetti delle politiche commerciali:
una sintesi
Tabella 8-1: effetti delle politiche commerciali alternative
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Slide 8-47
Sommario

Un dazio determina un cuneo tra i prezzi domestici e
quelli esteri, aumentando il prezzo domestico, ma meno
del dazio (eccetto nel caso di un “paese piccolo”).
• Nel caso di un “paese piccolo”, il dazio si riflette

completamente nei prezzi domestici.
I costi ed i benefici di un dazio o di altri strumenti di
politica commerciale possono essere misurati mediante
l’uso dei concetti di surplus del consumatore e di
surplus del produttore.
• I produttori domestici del bene ci guadagnano
• I consumatori domestici ci rimettono
• Il governo realizza un gettito
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Slide 8-48
Sommario

L’effetto netto di benessere di un dazio può essere
scomposto in due componenti:
• perdita di efficienza (nel consumo e nella produzione)
• guadagno legato alla ragione di scambio (nullo nel caso


di un paese piccolo)
Un sussidio all’esportazione causa una perdita di
efficienza in modo analogo rispetto ad un dazio, ma
amplifica questa perdita deteriorando la ragione di
scambio.
In presenza di contingentamenti o restrizioni volontarie
delle esportazioni, il governo non realizza alcun
gettito.
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Slide 8-49
Appendice I: l’analisi dei dazi
nell’equilibrio generale
Tabella 8AI-1: equilibrio di libero scambio nel caso di un paese piccolo
Produzione e consumo
di cibo, QF, DF
D1
Q1
Inclinazione = - P*M/P*F
Produzione e consumo
di manufatti, QM, DM
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Slide 8-50
Appendice I: l’analisi dei dazi
nell’equilibrio generale
Tabella 8AI-2: introduzione di un dazio in un paese piccolo
QF, DF
D2
Q2
Inclinazione = - P*M/P*F (1 + t)
QM, DM
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Slide 8-51
Appendice I: l’analisi dei dazi
nell’equilibrio generale
Tabella 8AI-3: gli effetti di un dazio sulla ragione di scambio
Importazioni di cibo di A, DF - QF
Esportazioni di cibo di B, Q*F - D*F
M1
*
*
2
Inclinazione = (P M/P F)
M2
Inclinazione = (P*M/P*F)1
1
F
3
2
O
Esportazioni di manufatti di A, QM - DM
Importazioni di manufatti di B, D*M - Q*M
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Slide 8-52
Appendice II: dazi e contingentamenti
in regime di monopolio
Tabella 8AII-1: il monopolista in regime di libero scambio
Prezzo,
P
MC
PM
PW
D
MR
Qf QM
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Df
Quantità, Q
Slide 8-53
Appendice II: dazi e contingentamenti
in regime di monopolio
Tabella 8AII-2: il monopolista protetto da un dazio
Prezzo,
P
MC
PM
PW + t
PW
D
MR
Qf QtQM
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Dt
Df
Quantità, Q
Slide 8-54
Appendice II: dazi e contingentamenti
in regime di monopolio
Tabella 8AII-3: il monopolista protetto da un contingentamento
Prezzo,
P
MC
Pq
PW
Dq
D
MRq
Qq
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Quantità, Q
Slide 8-55
Appendice II: dazi e contingentamenti
in un regime di monopolio
Tabella 8AII-4: confronto tra dazio e contingentamento
Prezzo,
P
MC
Pq
PW + t
PW
Dq
D
MRq
Qq
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Qt
Quantità, Q
Slide 8-56
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