Consorzio di Bonifica del Bientina
CONOSCERE LE ACQUE PER
SCOPRIRE E DIFENDERE IL
TERRITORIO
Anno Scolastico 2010 /2011
Istituto comprensivo Manzoni
Classi 1°c e 1°d
La geografia del territorio di
riferimento
Il corso d’acqua che le nostre classi
hanno adottato scorre vicino alla
scuola di Lammari. Si tratta del Rio
Caprio, che in località Masini,
confluendo con il Rio Ampollora,
prende il nome di Rio Casale.
Nasce alle pendici delle Pizzorne nel
bacino imbrifero compreso tra Matraia
e Valgiano. Il rio ha caratteristiche
torrentizie, con piene brevi e
improvvise che possono dare origine a
piccole esondazioni lungo alcuni tratti;
l’acqua è presente anche nel periodo
estivo.
La manutenzione ordinaria, a cura del Consorzio di Bonifica del Bientina, viene effettuata
nei mesi di luglio ed agosto. Lungo il canale ci sono diverse briglie realizzate in varie
epoche e argini sia in muratura che in legno. Durante la nostra escursione abbiamo
potuto osservare tutte queste tipologie di intervento.
argine in legno
argine in muratura
briglia
La nostra escursione
Il nostro rio è un canale
naturale, dove l’intervento
dell’uomo è visibile solo
in alcuni punti ed è ricco
di biodiversità. Proprio la
biodiversità presente
all’osservazione ci
permette di sottolineare la
buona qualità delle acque
del corso d’acqua.
Alla “scoperta” del rio
LA FAUNA
IL GAMBERETTO DI
FIUME
Il
gamberetto di fiume (Austropotamobius
pallipes) vive nei torrenti e nei rii ricchi di
ossigeno e quindi poco inquinati. Preferisce
letti ghiaiosi o sabbiosi e acque fredde. E’ un
animale tipicamente notturno e si nutre di
alghe, piante acquatiche, vermi, molluschi,
larve ed insetti. Si deve difendere da
numerosi predatori che si nutrono
soprattutto delle sue larve. A minacciarne la
sopravvivenza
soprattutto
la
recente
introduzione di specie aliene come crostacei
di origine tropicale, per fortuna non presenti
nel nostro rio.
Le effimere
Il loro nome deriva dal fatto che nello
stato adulto l’apparato boccale si
atrofizza completamente, e quindi,
non potendosi nutrire, vivono un
giorno o al massimo una
settimana. La femmina può
deporre fino a 3000 uova e le
lascia solitamente cadere in
acqua. Le larve compiono il loro
sviluppo in acqua o vicino ad essa
e si nutrono di piante o alghe.
Prediligono acque non inquinate e
ben ossigenate. La loro presenza
in un corso contribuisce a far
capire quale sia la qualità
dell’acqua presente
I tricotteri
Il loro nome deriva dal greco e vuol
dire “ali pelose”. Sono insetti di
taglie diverse, da 3 a 25 millimetri.
Le uova vengono deposte sulla
vegetazione a bordo di corsi
d’acqua o direttamente in acqua.
Alcune specie di larve
costruiscono con sabbia e piccoli
frammenti di roccia delle “case”
per proteggersi dalla corrente del
corso o dai predatori. Queste
piccole case le abbiamo osservata
attaccate a pietre nel letto del rio.
Lo scorpione d’acqua
Si tratta di un insetto di color
marrone ed ha una
particolarità: nonostante abbia
le ali, non riesce a nuotare
perché non ha sviluppato i
muscoli alari. Ha un tubo
respiratorio che gli permette di
respirare aria anche se è
totalmente immerso. Rimane
infatti per molto tempo
nascosto sul fondale o tra la
vegetazione in attesa delle sue
prede. Depone le sue uova
attaccandole a piante vicine
alla superficie dell’acqua in
modo che possano rimanere
totalmente immerse.
La libellula
Le libellule hanno una testa piuttosto
voluminosa e antenne brevi.
Hanno una bocca particolare: il
labbro inferiore termina con delle
piccole pinze con le quali possono
afferrare la preda e si nutrono di
insetti. La loro riproduzione
avviene in ambiente acquatico:
depongono le uova e le lasciano
cadere in acqua oppure le fissano
ai fusti di piante acquatiche. Le
loro larve maturano in acqua dove
vivono anche per oltre tre anni.
Quando le larve sono
completamente mature avviene la
metamorfosi.
La rana italica e la rana verde
La rana italica raggiunge i
7 centimetri. Ha una
colorazione che può
variare, dal beige al
marrone, assumendo
anche colorazioni
verdastre. Vive
generalmente presso
ruscelli freddi e rimane
sempre vicina al corso
d’acqua. Si nutre per lo
più di insetti. Questo
animale ha una
particolarità: il maschio
può emettere i suoni
soltanto sott’acqua.
Rana italica
Rana verde
La rana verde può
raggiungere i 12
centimetri di lunghezza,
e ha il dorso verde, a
volte puntellato di
macchie nere. Vive
vicino a stagni o corsi
d’acqua lenti e con una
fitta vegetazione. Si
nutre di larve, vermi,
lumache ed insetti. I
maschi in estate, grazie
ad un diverso apparato
vocale rispetto alla rana
italica, emettono un
intenso gracidio
Il rospo
E’ un anfibio marrone, ricoperto di
ghiandole che secernono un
liquido biancastro irritante che
viene utilizzato come arma di
difesa contro eventuali predatori.
E’ un animale prevalentemente
notturno e si nutre di prede vive.
In primavera i rospi si riproducono
e dalle uova escono i girini,
all’inizio onnivori e
successivamente solo insettivori.
Noi non abbiamo potuto
osservare direttamente rana
italica, rana verde e rospo
tuttavia sappiamo essere
presenti lungo il nostro corso
d’acqua.
La flora
Durante la nostra escursione
abbiamo osservato molte specie
vegetali, alcune autoctone, altre
alloctone, definite anche “aliene”
in quanto provengono da altri
paesi ma che hanno trovato
nell’ambiente che abbiamo
studiato un habitat tale da riuscire
ad adattarsi e, anche, a
soppiantare la vegetazione
originaria
La farnia
La farnia o quercia è un albero a
foglie decidue. E’ una pianta di
grandi dimensioni. Può
raggiungere i 40 metri di altezza.
Le foglie sono lunghe da 7 a 14
centimetri e la pagina superiore ha
un colore molto scuro. Un tempo
formava ampie foreste che
costellavano il panorama italiano.
Ha una caratteristica che la sta
mettendo in pericolo: è una pianta
a crescita molto lenta. Questo
significa che, spesso, i giovani
arbusti non riescono a svilupparsi
perché soppiantati da alberi che
hanno una crescita più veloce.
Ontano nero
E’ un albero alto intorno a 20 metri.
Le foglie sono caduche e la
pagina inferiore è leggermente
appiccicosa. Si tratta di una
specie igrofita, ha bisogno cioè
costante di umidità, perciò si trova
vicino a corsi d’acqua. Svolge la
funzione di mantenimento degli
ecosistemi fluviali e la presenza di
queste piante è utile per il
consolidamento delle sponde dei
corsi d’acqua. Purtroppo nel tratto
che abbiamo visitato non sono
presenti pinte di ontano nero.
Il pioppo
Il pioppo è un albero che ha molto
bisogno d’acqua e per questo
predilige vivere vicino ai corsi.
Il suo legno viene usato per
fare la carta (anche se noi la
prendiamo dalla Svezia) e non
solo: anche le cassette della
frutta, gli stuzzichini, i
fiammiferi e gli stecchini del
gelato. Esistono due tipi di
pioppi: il pioppo nero ed il
pioppo bianco. Il primo ha una
foglia cuoriforme verde da
entrambi i lati ed un tronco
marrone; il secondo ha una
foglia palmata, nella pagina
inferiore è bianca come il fusto.
Pioppo bianco
Pioppo nero
Due specie aliene
Canna comune
Acacia
Si tratta di due specie che sono state
introdotte e che provengono da
altri continenti. La canna comune
cresce lungo gli argini dei fiumi e
può raggiungere i sei metri di
altezza. Molto utilizzata in
agricoltura, la sua diffusione è
stata agevolata dall’uomo.
L’acacia, se ne contano più di
mille specie nel mondo, predilige
un terreno asciutto, ma, grazie alla
sua straordinaria adattabilità, vive
tranquillamente in terreni umidi. La
sua rapida crescita impedisce,
lungo le sponde dei corsi d’acqua,
lo sviluppo delle piante autoctone.
Il carice
Il carice è un cespuglio perenne che
vive in luoghi umidi. Le foglie sono
lunghe e sottili e dal bordo
tagliente. I fiori sono riuniti in
spighe. Un tempo veniva utilizzato
per impagliare sedie e rivestire
fiaschi in vetro.
L’uomo ed il rio
Nel passato in prossimità della località
Ponte alla Posta si era diffuso un antico rito
che rende del tutto particolare il nostro corso
d’acqua. Si credeva infatti che i bambini
ammalati di “tosse cattiva” guarissero se
avessero bevuto un cucchiaino d’acqua del
ruscello che era considerata miracolosa.
Molte persone hanno portato qui i propri
bambini ammalati e, come segno di
riconoscenza, lasciavano il cucchiaino
utilizzato per il rito di fronte ad un
bassorilievo della Madonna. Dopo la
seconda guerra mondiale gli abitanti di
Lammari decisero di costruire una piccola
chiesa dedicata alla Madonna. All’interno,
ancora oggi, sono conservati i cucchiaini a
testimonianza di questo antico rito.
La facciata
Particolare dei cucchiaini
conservati all’interno
Le nostre impressioni
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Il paesaggio circostante era rilassante e
silenzioso… a parte noi!
Abbiamo camminato nell’erba alta e ci
siamo imbattuti nel canneto
Eravamo immersi nella natura: cannucce di
palude, querce, pioppi, ontani e perfino una
piccola cascatella. Chi l’avrebbe mai detto
che a pochi metri dal viale Europa,
costantemente trafficato, ci fosse un’oasi
così verde e pulita!
Lo sapevate che sotto un sasso è presente
la casa di alcuni animaletti?
Al microscopio abbiamo visto larve di
effimere e di tricotteri, planarie, gamberetti
d’acqua dolce e scorpione d’acqua
Bisogna osservare di più il mondo
che ci sta intorno e far capire a tutti
che inquinare i corsi d’acqua,
distrugge la vita di esseri viventi
come noi
La rappresentazione del nostro
corso
Il tratto intermedio
Il tratto iniziale
Il tratto finale
Hanno realizzato questo lavoro gli
CLASSE IC
CLASSE ID
alunni
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Assali Sean Roberto
Balzi Benedetta
Bertini Matteo
Catalano Silvia
Ciabattari Alessia
Giusti Vanessa
Grieco Eleonora
Lakouiss Imane
Lenzi Davide
Mancini Eleonora
Martinelli Sara
Masolini Gabriele
Menchini Gianluca
Micheletti Daniela
Nannizzi Giada
Palamidessi Andrea
Rocchi Davide
Salsini Michael
Scanarotti Andrea
Serafini Giada
Taddecci Mirko
Tuccori Thomas
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Biagini Michela
Bija Sabrina
Bottari Ambra
Bruno Veronica
Carta Giulia
Ceci Alessio
El Hajjaji Abdel
Lakouiss Imrane
Landucci Silvia
Lena Irere
Lencioni Fabio
Lencioni Veronica
Mignano Davide
Mireno Carpio Angel Andrè Said
Petroni Arianna
Pippi Mariachiara
Pucci Alfredo
Rosado Carpio Dheybi Paul
Saettini Alessandro
Shkurtaj Fabio
Souini Youssra
Spinuso Federica
Warburton Tatiana
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IC Lammari_ Il percorso del Rio Caprio 2011_2014