Dalla Resistenza agli anni
Settanta. Società italiana e
processi di democratizzazione
Maurizio Gusso
(IRIS, Milano, 22 novembre 2010)
Legenda dei colori utilizzati nelle
diapositive
- In verde: gli elementi caratterizzanti nel modo più esplicito il processo di unificazione nazionale
- In rosso: gli elementi caratterizzanti nel modo più esplicito
i processi di democratizzazione
- In marrone: le resistenze conservatrici e autoritarie ai processi di democratizzazione
- In grassetto nero: forme di negazione estrema della
democrazia e dei diritti fondamentali (es.: totalitarismi)
- In giallo: elementi di divisione/differenziazione, ostacoli ai
processi di unificazione nazionale e democratizzazione
- In blu: limiti dei processi di democratizzazione
Indice della comunicazione
1. Premessa
2. Un’ipotesi di periodizzazione storica
3. Alcune conquiste dei processi di unificazione e democratizzazione
4. Limiti dell’azione delle forze democratiche
5. Forze antidemocratiche e spinte antiunitarie
6. Riferimenti bibliografici
1. Premessa
1.1 Struttura di questa relazione
1.2 Che cosa significa ‘processi di democratizzazione’?
1.3 Perché intrecciare processi di unificazione nazionale e di democratizzazione?
1.4 Utilità e limiti delle categorie e dei colori
usati
1.1 Struttura di questa relazione
Questa relazione si articola in quattro parti.
La prima (1.) è una premessa metodologica.
La seconda (2.) è un’ipotesi di periodizzazione interna all’epoca storica considerata (1943-1980).
La terza (3.-5.) è una sua sintesi tematica, incentrata sulla problematicità dei processi di democratizzazione/unificazione nel periodo esaminato.
La quarte (6.) è una bibliografia essenziale.
1.2 Che cosa significa ‘processi di
democratizzazione’?
Si tratta di un concetto usato in modo consapevolmente convenzionale per indicare percorsi non irreversibili di costruzione di una
società più giusta, inclusiva e solidale, rispettosa dei beni comuni, delle regole democratiche, delle differenze e delle responsabilità e dei diritti fondamentali di tutti gli
esseri viventi.
1.3 Perché intrecciare processi di
unificazione e democratizzazione?
1.3.1 Necessaria ridefinizione del concetto
di identità
1.3.2 Necessaria ridefinizione dei concetti di
nazione e identità nazionale
1.3.3 Unificazione nazionale e democratizzazione
1.3.1 Necessaria ridefinizione del
concetto di identità
A) Identità personale/sociale come combinatoria
globale di differenti tratti di identità individuali/sociali (di specie, età/generazione, genere, ruolo,
geoambientali, socioeconomici, politici, culturali…)
B) L’identità personale/sociale non è un’essenza
pura, statica, astorica, decontestualizzata e assoluta, ma un complesso processo storico, contraddittorio/conflittuale, dinamico, non lineare, relativo,
contestuale, inevitabilmente meticcio
1.3.2 Occorre ridefinire i concetti di
nazione e identità nazionale
Concetti come ‘nazione’, ‘etnia’, ‘popolo’,
‘patria’, ‘carattere nazionale’, ‘identità nazionale’ e ‘identità etnica’ sono usati per lo più
in modo non scientifico, ma ideologico, assoluto/decontestualizzato e astorico.
Occorre, quindi, o sostituirli con categorie
più scientifiche, o almeno riconvenzionarne i
significati in modo critico e trasparente
1.3.3 Unificazione nazionale e
democratizzazione
Per evitare interpretazioni ideologiche (es.:
nazionaliste) dei processi di unificazione nazionale, occorre verificarne il grado di effettiva democraticità. Si tratterà, quindi, di esaminare in che misura i processi di unificazione nazionale producano società più democratiche sul piano locale, nazionale e internazionale
1.4 Utilità e limiti delle categorie e
dei colori usati
Le categorie e i colori sono usati in modo consapevolmente
convenzionale. I fenomeni storici, per la loro complessità,
contraddittorietà e ambivalenza, sfuggono alle classificazioni troppo rigide e alle colorazioni troppo nette e univoche.
Tuttavia, se usate con prudenza, relativismo e ironia, categorizzazioni, classificazioni e colorazioni possono servire a
esplicitare e rendere trasparenti alcune categorie e ipotesi
interpretative. Un gioco interessante potrebbe essere quello di salvare in nero il PowerPoint e provare a colorarlo, esplicitando categorie e legenda relative ai colori introdotti.
2. Un’ipotesi di periodizzazione
2.1 Dalla Resistenza alla Costituzione (1943-1947): la transizione dal
fascismo e dalla monarchia alla democrazia repubblicana e l’avvio della Ricostruzione
2.2 Guerra fredda, rottura dell’unità antifascista e ‘centrismo’ a guida
DC, fra Ricostruzione e Boom (1947-1960 ca.)
2.3 Da un’economia primaria-secondaria-terziaria a una secondariaterziaria-primaria: il Boom (1958-1963); passaggio dal ‘Centrismo’ al
Centro-sinistra
2.4 Dalla ‘Congiuntura’ (1963-1964) e dalla crisi del Centro-sinistra al
’68-’69
2.5 Dalla strage di Piazza Fontana (1969) e dalla crisi ‘petrolifera’
(1973) alla sconfitta delle Brigate Rosse e alla ripresa economica degli
anni ’80: strategia della tensione, stragismi, terrorismi, decentramento produttivo e sorpasso del terziario sul secondario
2.1 Dalla Resistenza alla Costituzione (1943-1947) (I)
A) La Resistenza come fenomeno complesso e unitario/differenziato:
- lotta per l’indipendenza nazionale dalla Germania nazista, conflitto di classe,
‘guerra civile’, scelta etico-politica e solidale di persone di classi, generazioni,
provenienze geografiche e generi diversi;
- complessi rapporti fra Resistenza armata (minoranze), Resistenza civile (più
diffusa), CLN, Alleati, Chiesa cattolica e Regno del Sud;
- patriottismo (interpretazione della Resistenza come ‘secondo Risorgimento’),
interclassismo (operai, contadini, intellettuali, studenti ecc.), classismo, europeismo (cfr. Altiero Spinelli), internazionalismo e ‘Stati guida’ o ‘paesi allegorici’
(USA, URSS, Gran Bretagna);
- la ‘svolta di Salerno’ e il ‘partito nuovo’ togliattiano (trasformazione del Partito
Comunista d’Italia, sezione italiana della Terza Internazionale, in Partito Comunista Italiano)
- complesso apprendistato democratico e problema della violenza
2.1 Dalla Resistenza alla Costituzione (1943-1947) (II)
B) La transizione dal fascismo e dalla monarchia alla democrazia repubblicana: governi di unità nazionale antifascista, unità sindacale, suffragio femminile, referendum istituzionale (ma nel Sud prevale il voto
per la monarchia); gli elementi di continuità con il fascismo
C) La Costituzione come frutto maturo di fine stagione e di un accordo
fra componenti politiche e ideali diverse dell’Assemblea Costituente,
accomunate dalla pregiudiziale antifascista e repubblicana
D) Alcune questioni di frontiera (le questioni adriatica e altoatesina e
l’intreccio fra separatismo siciliano e mafia) e la perdita delle colonie.
L’istituzione della Regione Siciliana (1946)
E) Il Neorealismo nel cinema, nella letteratura e nelle arti
2.2 La rottura dell’unità antifascista
e il ‘Centrismo’ (1947-1960) (I)
A) Scissione del PSI (9 gennaio 1947) e nascita del PSLI (poi PSDI)
B) ‘Dottrina Truman’ (marzo 1947), ‘Piano ERP/Marshall’ (1947) e inizio
della fase più acuta della guerra fredda (1947-1953)
C) Esclusione delle Sinistre (PCI e PSI) dal primo governo centrista De
Gasperi (31 maggio 1947)
D) Sconfitta del Fronte democratico popolare (PCI-PSI) e vittoria della
DC nelle elezioni politiche del 18 aprile 1948
E) Scissione sindacale del 1948 e nascita di CISL, UIL e CISNAL
F) Governi a guida DC di centro o centro-destra (1947-1962)
G) Scomunica dei comunisti da parte del papa Pio XII
H) Adesione dell’Italia alla NATO (1949) e alla CEE (1957)
I) Repressione delle occupazioni delle terre a opera di agrari, polizia
e mafie; riforma agraria (Legge-stralcio Segni: 1950) e Cassa per il
Mezzogiorno (1950); crisi del mondo contadino
L) Limitazione dei diritti sindacali nelle fabbriche (es.: ‘reparti-confino’)
2.2 La rottura dell’unità antifascista
e il ‘Centrismo’ (1947-1960) (II)
M) Ripresa delle migrazioni interne e dell’emigrazione europea e transoceanica per motivi economici e/o politici (es.: esodo giuliano-istrianodalmata)
N) Congelamento o rallentamento della attuazione della Costituzione (istituzione della Corte Costituzionale nel 1955) e denigrazione
della Resistenza
O) Sconfitta del progetto di premio maggioritario (‘Legge truffa’: 1953)
P) Dopo il trauma del XX Congresso del PCUS e dei ‘fatti di Ungheria’
(1956) e il passaggio dal ‘disgelo’ (1953-1956) alla ‘coesistenza pacifica’, il PSI, a partire dal Congresso di Venezia (1957), abbandona l’unità
‘frontista’ col PCI per un’ipotesi di Centro-sinistra con DC, PSDI e PRI
Q) Costituzione delle Regioni autonome Sardegna, Trentino-Alto Adige
e Valle d’Aosta (1948)
R) La TV affianca rapidamente radio e cinema
S) La crisi del Neorealismo nel cinema, nella letteratura e nelle arti
2.3 Il sorpasso del ‘secondario’ sul
‘primario’: il Boom (1958-1963)
A) Durante il Boom l’economia italiana si trasforma da primaria-secondaria-terziaria (censimento del 1951) in secondaria-terziaria-primaria
(censimento del 1961): un modello di sviluppo e i suoi limiti (aggravarsi
degli squilibri ambientali e territoriali come il ‘dualismo Nord – Sud’)
B) ‘Coesistenza pacifica’: Krusciov (1953-64) e Kennedy (1961-63)
C) Papato di Giovanni XXIII (1958-1963) e Concilio Ecumenico Vaticano II (1962-1965)
D) ‘Fatti del luglio 1960’: caduta del governo di centro-destra Tambroni
E) Primo governo di centro-sinistra Fanfani, con l’appoggio esterno del
PSI (febbraio 1962-aprile 1963): nazionalizzazione dell’energia elettrica
e riforma della scuola media
F) Istituzione della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia (1963)
G) Unificazione linguistica ad opera di industrializzazione, società dei
consumi, media (TV), scolarizzazione e intense migrazioni interne
H) Rappresentazioni critiche (letterarie, filmiche e musicali) del Boom
2.4 Dalla ‘Congiuntura’ e dalla crisi
del Centro-sinistra al ’68-’69 (I)
A) La ‘Congiuntura’ (1963-1964) favorisce il boicottaggio delle spinte
riformiste più avanzate del Centro-sinistra e progetti di golpe (cfr. ‘Piano Solo’ del generale De Lorenzo e del SIFAR: 1964),
B) Culmine di un ciclo di lotte operaie nella riunificazione sindacale,
nell’’autunno caldo’ del 1969 e nella conquista dell’abolizione delle
‘gabbie salariali’ (1968) e della pensione sociale (1969)
C) Culmine di un ciclo di lotte studentesche nel ’68
D) Solidarietà internazionalista e antimperialista con
- i movimenti di decolonizzazione, la rivoluzione cubana (1959), la ‘rivoluzione culturale’ cinese (1966), i vietnamiti contro gli USA (1963-73);
- gli oppositori alla dittatura militare greca (golpe del 1967) e ai regimi di
Franco in Spagna e di Salazar e (dal 1968) Caetano in Portogallo
- la ‘Primavera di Praga’ (specie dopo l’occupazione della Cecoslovacchia iniziata il 21-22 agosto 1968 dalle truppe del Patto di Varsavia);
ma anche influenza di modelli mitizzati (terzomondisti, maoisti, castristi,
terzinternazionalisti, ‘marxisti volgari’, leninisti, stalinisti…)
2.4 Dalla ‘Congiuntura’ e dalla crisi
del Centro-sinistra al ’68-’69 (II)
E) Movimenti antiautoritari in molti settori socioeconomici e
culturali (pubblico impiego, servizi, industria culturale ecc.)
e istituzioni (famiglia, Chiesa, magistratura, ospedali, esercito, manicomi, carceri ecc.)
F) Concilio ecumenico Vaticano II (1962-1965), papati di
Giovanni XXIII (1958-1963) e Paolo VI (1963-1978) e radicalizzazione di molti cattolici progressisti (ACLI, FUCI, Cristiani per il socialismo; ’teologia della liberazione’)
G) Rappresentazioni letterarie, filmiche e musicali delle lotte operaie e dei movimenti giovanili, studenteschi, antimperialisti e antiautoritari
2.5 Da Piazza Fontana e dalla crisi
del ’73 alla ripresa del 1980 (I)
A) Con la strage di Piazza Fontana (12.12.1969) la ‘strategia della
tensione’ sfocia nella stagione degli ‘stragismi’ e terrorismi di estrema destra/estrema sinistra: cfr. la strage di Piazza della Loggia (1974),
l’uccisione di Moro (1978) e la strage alla Stazione di Bologna (1980)
B) Le lotte operaie, studentesche (cfr. il ’77), antimperialiste, antiautoritarie, tuttavia, proseguono, intrecciandosi col neofemminismo, e favoriscono varie conquiste: es.:
- lo Statuto dei lavoratori (1970) e le “150 ore” (1973);
- la legge sull’obiezione di coscienza (1972) e le vittorie dei no all’abrogazione delle leggi sul divorzio (1970) e sull’aborto (1978) nei referendum del 1974 e 1981, il nuovo Codice di famiglia (1975), l’anticipo a 18
anni della maggior età (1975) e la legge sulla parità di trattamento lavorativo tra uomini e donne (1977);
- la Legge Basaglia (1978) e il Servizio Sanitario Nazionale (1978);
ma a sinistra si accentuano le divisioni fra PSI, PSIUP, PCI e gruppi
extraparlamentari e le derive pansindacali/massimaliste/corporative
C) Istituzione delle Regioni a statuto ordinario (1970)
2.5 Da Piazza Fontana e dalla crisi
del ’73 alla ripresa del 1980 (II)
D) La solidarietà internazionalista prosegue a favore
- degli oppositori alle nuove dittature (Cile: 1973; Argentina: 1976; Uruguay: 1976), nonostante una mitizzazione eccessiva della guerriglia;
- dei processi di democratizzazione in Spagna (dalla morte di Franco
nel 1975 alle prime elezioni democratiche nel 1977), Portogallo (‘rivoluzione dei garofani’ dell’aprile 1974) e Grecia (1974-1975: inizio del
ritorno alla democrazia con la crisi del ‘regime dei colonnelli’);
- delle vittime dell’inasprirsi dei conflitti nel Vicino Oriente (quarta guerra arabo-israeliana nel 1973; dirottamenti aerei e attentati dell’OLP;
guerra civile libanese nel 1975-1978) e nell’Irlanda del Nord (19691976), nonostante una certa mitizzazione di IRA e OLP
E) Il censimento del 1971 certifica il sorpasso del settore terziario nei
confronti del secondario; l’Italia si sta trasformando in una società
‘post-industriale’
2.5 Da Piazza Fontana e dalla crisi
del ’73 alla ripresa del 1980 (III)
F) Risposta capitalistica alle lotte e alla ‘crisi petrolifera’ del 1973 (es.:
repressione, licenziamenti, decentramento, nuove forme di organizzazione del lavoro); ‘marcia dei quarantamila’ FIAT a Torino (1980)
G) La crisi del ’73 mette a nudo alcuni processi degenerativi della società italiana (‘borghesia di stato’; divaricazione fra le ‘tre Italie’ ecc.)
H) La strategia del segretario (1972-1984) del PCI Berlinguer (‘Compromesso storico”: 1973; governo di solidarietà nazionale dopo il sequestro Moro) viene contestata sia dal movimento del ’77, sia dal segretario (1976-1992) del PSI Craxi; l’avanzata elettorale del PCI (elezioni politiche del 1976) non si conferma nelle elezioni del 1979
I) Mentre lo stragismo di Stato e fascista resta impunito, sindacati e
Sinistra storica contrastano il terrorismo di estrema sinistra, culminante nell’uccisione di Moro (1978), ma destinato alla sconfitta (a. ’80)
L) Graduale soffocamento delle aperture del Concilio Ecumenico Vaticano II, specie durante il papato di Giovanni Paolo II (1978-2005)
3. Alcune conquiste dei processi di
unificazione e democratizzazione
A) Liberazione dall’occupazione tedesca e dal nazifascismo
B) Repubblica e Costituzione; partecipazione a ONU e CEE
C) Diritti umani: adesione dell’Italia alle Carte internazionali dei diritti
D) Diritti delle donne e nuovo diritto di famiglia: diritto di voto per le
donne (1945); nuovo Codice di famiglia (1975); leggi su divorzio (1970)
e aborto (1978); parità di trattamento lavorativo donne/uomini (1977)
E) Diritti dei minori: asili nido, riforma della scuola media ecc.
F) Diritti dei lavoratori: libertà sindacali, Statuto dei lavoratori (1970),
‘150 ore’ (1973)
G) Diritti civili e politici: libertà sindacali, di opinione, informazione; pluripartitismo; suffragio universale; Senato elettivo; obiezione di coscienza (1972); riduzione della maggior età da 21 a 18 anni (1975) ecc.
H) Welfare State: pensione sociale (1969); Servizio Sanitario Nazionale
(1978)
I) Istituzione della Corte Costituzionale (1955) e delle Regioni a statuto
speciale (1946-1948 e 1963) e ordinario (1970)
4. Limiti dell’azione delle forze
democratiche (I)
A) Divisioni interne alle forze sociali e politiche democratiche (es.: fra
‘riformisti’ e ‘rivoluzionari’, fra PC, PSIUP, PSI e ‘gruppi’) e debole ‘politica delle alleanze’
B) Limiti della ‘defascistizzazione’
C) Limiti della difesa della laicità dello Stato e lenta o mancata attuazione della Costituzione e delle Carte internazionali dei diritti
D) Eccessiva dipendenza della DC da Vaticano e USA e del PCI dal
PCUS
E) Limiti dell’europeismo italiano (intrecciati con la debolezza della
CEE)
F) Mitizzazione di USA e/o URSS e/o Cuba, Cina, Vietnam, OLP, IRA
ecc.
G) Scarsa coscienza del problema della violenza e scarsa diffusione
della cultura di pace e della gestione costruttiva dei conflitti e dei processi partecipati
H) Limiti della lotta contro le mafie e la degenerazione partitocratica
4. Limiti dell’azione delle forze
democratiche (II)
I) Scarsa democratizzazione di settori chiave (imprenditoria, finanze,
commercio, università, media, Chiesa, esercito, forze dell’ordine ecc.)
L) Insufficiente lotta contro l’evasione fiscale, il clientelismo, la speculazione edilizia, gli ‘omicidi bianchi’, la disoccupazione ecc.
M) Insufficiente cultura dello sviluppo sostenibile (cfr. Icmesa a Seveso:
1976), del dialogo interculturale e delle politiche sociali e migratorie
N) Maschilismo e limiti di diffusione del neofemminismo
O) Ritardo culturale nella comprensione delle grandi trasformazioni
(industrializzazione, terziarizzazione, nuovi media e tecnologie) e nella
capacità di opporre alla manipolazione dell’immaginario forme efficacemente democratiche di elaborazione del simbolico
5. Forze antidemocratiche e spinte
antiunitarie
A) Continuità fascismo – neofascismo
B) Condizionamenti della politica estera italiana da parte di USA e
NATO (guerra fredda) e della politica del PCI da parte del PCUS
C) Egemonia USA nei media e nei modelli di consumo e culturali
D) Condizionamento della politica interna italiana da parte del Vaticano
e della Chiesa cattolica; soffocamento delle aperture del Concilio Ecumenico Vaticano II ad opera di papa Giovanni Paolo II (1978-2005) e
dell’integralismo cattolico
E) Le mafie come AntiStato nello Stato
F) ‘Blocco storico’ formato da rendita fondiaria e urbana, interesse e
profitto
G) Degenerazione clientelare del sistema dei partiti (incline alla partitocrazia)
H) Tentativi di golpe, strategia della tensione, stragismi/terrorismi
I) Crisi del Welfare State in seguito alla crisi petrolifera
L) Derive corporative e trasformistiche di alcune lotte sociali
6. Riferimenti bibliografici
6.1 Testi su alcuni campi semantici e concetti chiave
6.2 Scritti su identità nazionale e ‘carattere’
degli italiani
6.3 Testi storiografici chiave sulla storia italiana fra 1943 e 1980
6.1 Testi su alcuni campi
semantici e concetti chiave
6.1.1 Democrazia e processi di democratizzazione
6.1.2 Etnia, nazione, patria, identità nazionale/etnica
6.1.1 Democrazia e processi di
democratizzazione (I)
- Aa.Vv., Rapporto 2002 su Lo sviluppo umano. 13. La qualità della
democrazia, United Nations Development Programme – Rosenberg &
Sellier, Torino, 2002 (ed.or.: 2002)
- N.Bobbio, Il futuro della democrazia, Einaudi, Torino, 2005 (III ed.; I
ed.: ivi, 1984)
- Id., Liberalismo e democrazia, Simonelli, Milano, 2006 (I ed.: Angeli,
Milano, 1985)
- R.A.Dahl, I dilemmi della democrazia pluralista, Il Saggiatore, Milano,
1988 e 1996 (ed.or.: 1982)
- Id., Poliarchia. Partecipazione e opposizione nei sistemi politici, Angeli, Milano, 1997 (VII ed.; I ed.: ivi: 1981; ed.or.: 1971)
- Id., Politica e virtù. La teoria democratica nel nuovo secolo, a c. di S.
Fabbrini, Laterza, Roma-Bari, 2001 (ed.or.: 1997)
6.1.1 Democrazia e processi di
democratizzazione (II)
- Id., Sulla democrazia, ivi, 2010 (II ed.; I ed.: ivi, 2000; ed.or.: 1998)
- S.P.Huntington, La terza ondata. I processi di democratizzazione alla
fine del XX secolo, Il Mulino, Bologna, 1995 e 1998 (ed.or.: 1991)
- H.Kelsen, La democrazia, a c. di M.Barberis, ivi, 2010 (nuova ed.)
- J.J.Linz – A.Stepan, Transizione e consolidamento democratico, ed.it.
a c. di L.Morlino, ivi, 2000 (ed.or.: 1996)
- G.Sartori, Democrazia: cosa è, Rizzoli, Milano, 2007 (nuova ed. aggiornata; I ed.: ivi, 1993)
- J.A.Schumpeter, Capitalismo, socialismo, democrazia, ETAS, Milano,
2009 (V ed.; I ed.: Edizioni di Comunità, Milano, 1955; ed.or.: 1943)
- G.Zagrebelsky, Imparare democrazia, Einaudi, Torino, 2009 (VIII ed.;
I ed.: ivi, 1995)
- D.Zolo, Il principato democratico. Per una teoria realistica della democrazia, Feltrinelli, Milano, 1996 (II ed. riv.; I ed.: ivi, 1992)
6.1.2 Etnia, nazione, patria,
identità nazionale/etnica (I)
- B.Anderson, Comunità immaginate. Origini e fortuna dei nazionalismi,
Manifestolibri, Roma, 2009 (nuova ed.; I ed.: ivi, 1996; ed.or.: 1983 e
2006)
- É.Balibar, La forma nazione. Storia e ideologia, in É.Balibar – I.Wallerstein, Razza nazione classe. Le identità ambigue, Edizioni Associate, Roma, 1990, pp.96-116 (II ed. riv.: ivi, 1996; ed.or.: 1988)
- W.Connor, Etnonazionalismo. Quando e perché emergono le nazioni,
Dedalo, Bari, 1995 (ed.or.: 1994)
- U.Fabietti, L’identità etnica. Storia e critica di un concetto equivoco,
Carocci, Roma, 2010 (nuova ed.; I ed.: La Nuova Italia Scientifica, Roma, 1995)
- E.Gellner, Nazioni e nazionalismo, Editori Riuniti, Roma, 1997 (III ed.;
I ed.: ivi, 1985; ed.or.: 1983)
- F.Goio, Teorie della nazione, “Quaderni di Scienza Politica”, 1994, n.
2, pp.181-255
6.1.2 Etnia, nazione, patria,
identità nazionale/etnica (II)
- E.J.Hobsbawm, Nazioni e nazionalismi dal 1780. Programma, mito e
realtà, Einaudi, Torino, 2002 (nuova ed.; I ed.: ivi, 1991; ed.or.: 1990 e
1992)
- E.J.Hobsbawm – Th.Ranger (a c. di), L’invenzione della tradizione, ivi,
2002 (I ed.: ivi, 1987; ed.or.: 1983)
- J.G.Kellas, Nazionalismi ed etnie, Il Mulino, Bologna, 1993 e 2000
(ed.or.: 1991 e 1998)
- S.Lanaro, Patria. Circumnavigazione di un’idea controversa, Marsilio,
Venezia, 1996
- J.J.Linz, Costruzione dello stato e costruzione della nazione, in J.J.
Linz, Democrazia e autoritarismo. Problemi e sfide tra XX e XXI secolo,
ed.it. a c. di M.Tarchi, Il Mulino, Bologna, 2006, pp.61-94 (ed.or.: 1993)
- A.Melucci – M.Diani, Nazioni senza Stato. I movimenti etnico-nazionali in Occidente, Feltrinelli, Milano, 1992 (I ed.: Loescher, Torino, 1983)
6.1.2 Etnia, nazione, patria,
identità nazionale/etnica (III)
- D.Petrosino, Stati, nazioni, etnie. Il pluralismo etnico nella teoria sociologica contemporanea, Angeli, Milano, 1991
- G.Pollini, Appartenenza nazionale. Tra localismo e cosmopolitismo,
“Studi di sociologia”, 1991, n.2, pp.27-38
- P.Scarduelli, Stati, etnie, culture, Guerini e Associati, Milano, 1996
- A.D.Smith, Il revival etnico, Il Mulino, Bologna, 1984 (ed.or.: 1981)
- Id., Le origini etniche delle nazioni, ivi, 1992 e 1998 (ed.or.: 1986)
- Id., Le origini culturali delle nazioni. Gerarchia, alleanza, repubblica,
ivi, 2010 (ed.or.: 2008)
- M.Viroli, Per amore della patria. Patriottismo e nazionalismo nella storia, Laterza, Roma-Bari, 1995 e 2001
6.2 Scritti su identità nazionale e
‘carattere’ degli italiani (I)
- A.Abruzzese – G.Scurti, L’identità mediale degli italiani. Contro la repubblica
degli scrittori, Marsilio, Venezia, 2001
- W.Barberis, Il bisogno di patria, Einaudi, Torino, 2002 e 2004
- G.Bechelloni, Diventare italiani. Coltivare e comunicare la memoria collettiva,
Ipermedium, Napoli, 2003 (II ed. riv. e ampliata; I ed.: Diventare italiani, ivi,
2001)
- R.Bodei, Il noi diviso. Ethos e idee dell’Italia repubblicana, Einaudi, Torino,
1998
- G.Bollati, L’italiano. Il carattere nazionale come storia e come invenzione, ivi,
1996 (I ed.: ivi, 1983)
- G.Calcagno (a c. di, Bianco, rosso e verde: l’identità degli italiani, Laterza, Roma-Bari, 1993 e 2005
- U.Cerroni, L’identità civile degli italiani, Manni, Lecce, 1997 (II ed. ampliata; I
ed.: ivi, 1996)
- M.De Giorgio, Le italiane dall’Unità a oggi. Modelli culturali e comportamenti
sociali, Laterza, Roma-Bari, 1993 (II ed.; I ed.: ivi, 1992)
6.2 Scritti su identità nazionale e
‘carattere’ degli italiani (II)
- F.Ferrarotti, L’Italia tra storia e memoria. Appartenenza e identità, Donzelli,
Roma, 1998 (nuova ed.; I ed.: ivi, 1997)
- J.Foot, Fratture d’Italia, Rizzoli, Milano, 2009 (ed.or.: 2009)
- E.Galli Della Loggia, L’identità italiana, Il Mulino, Bologna, 2010 (I id.: ivi,
1998)
- E.Gentile, La Grande Italia. Il mito della nazione nel XX secolo, Laterza, Roma-Bari, 2006 e 2009 (cfr. La grande Italia. Ascesa e declino del mito della nazione nel ventesimo secolo, Arnoldo Mondadori, Milano, 1997 e 1999)
- E.Gentile, Né Stato né Nazione. Italiani senza meta, Laterza, Roma-Bari,
2010
- M.Isnenghi (a c. di), I luoghi della memoria, ivi, voll.3, 2010 (nuova ed. ampliata; I ed.: ivi, voll.3, 1996-1997)
- S.Patriarca, Italianità. La costruzione del carattere nazionale, ivi, 2010
- P.Pezzino, Senza Stato: le radici storiche della crisi italiana, ivi, 2002
- R.Romano, Paese Italia. Venti secoli di identità, Donzelli, Roma, 1997 (II ed.
riv. e ampliata; I ed.: ivi, 1994)
6.2 Scritti su identità nazionale e
‘carattere’ degli italiani (III)
- R.Romano – C.Vivanti (coord.), Storia d’Italia, vol.I (I caratteri originali), Einaudi, Torino, 1989 (I ed.: ivi, 1972)
- G.Ruffolo, Un paese troppo lungo. L’unità nazionale in pericolo, ivi,
2009
- G.E.Rusconi, Se cessiamo di essere una nazione: tra etnodemocrazie
regionali e cittadinanza europea, Il Mulino, Bologna, 1993
- Id., Patria e repubblica, ivi, 1997
- A.Schiavone, Italiani senza Italia. Storia e identità, Einaudi, Torino,
1998
- C.Tullio-Altan, La coscienza civile degli italiani. Valori e disvalori nella
storia nazionale, Gaspari, Udine, 1997
- Id., Italia: una nazione senza religione civile. Le ragioni di una democrazia incompiuta, ivi, 1995
- M.Viroli, La libertà dei servi, Laterza, Roma-Bari, 2010
6.3 Testi storiografici chiave sulla
storia italiana fra 1943 e 1980
- C.Pavone, Una guerra civile. Saggio storico sulla moralità nella Resistenza, Bollati Boringhieri, Torino, 1991
- S.Peli, La Resistenza in Italia. Storia e critica, Einaudi, Torino, 2004
- P.Ginsborg, Storia d’Italia dal dopoguerra a oggi. Società e politica
1943-1988, Einaudi, Torino, 1989
- M.Revelli, Movimenti sociali e spazio politico, in F.Barbagallo (coord.),
Storia dell’Italia repubblicana, Einaudi, Torino, 1995, vol.II, tomo I, pp.
383-476
- G.Crainz, Storia del miracolo italiano. Culture, identità, trasformazioni
fra anni cinquanta e sessanta, Donzelli, Roma, 1996
- Id., Il paese mancato. Dal miracolo economico agli anni ottanta, ivi,
2003 (2005)
- Id., Autobiografia di una repubblica. Le radici dell’Italia attuale, ivi,
2009
- F.Barbagallo, L’Italia repubblicana. Dallo sviluppo alle riforme mancate (1945-2008), Carocci, Roma, 2009
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