CLASSE PRIMA E
Leggiamo insieme
“il mondo alla fine del mondo”
Di
LUIS SEPULVEDA
INDICE
Vita e opere di Luis Sepulveda
Riassunto de "Il mondo alla fine del mondo"di Davide Danzi
Commento al romanzo di Federico Giordani
Commento al romanzo di Chiara Zuanon
Il Cile: geografia e paesaggi
Caccia alle balene
L’ecosistema marino
Lo sterminio degli indios
Noi e l’ambiente
INTERNATIONAL WHALING COMMISSION
Controinformazione
Organizzazioni ecologiste
LUIS SEPULVEDA
•Nato ad Ovalle, il 4 ottobre 1949, Il giovane Luis crebbe a
Valparaíso, in Cile, con il nonno paterno e con uno zio, che
gli istillarono l'amore per i romanzi di avventura di Salgari,
Conrad, Melville.
•A diciassette anni iniziò a lavorare come redattore del
quotidiano Clarìn e poi in radio.
LUIS
SEPULVEDA
•Nel 1969 vinse il Premio Casa de las Americas per il suo primo
libro di racconti, Crònicas de Pedro Nadie, ed una borsa di studio
di 5 anni per l'Università Lomonosov di Mosca.
•Dopo pochi mesi venne espulso per "atteggiamenti contrari alla
morale proletaria" a causa dei contatti con alcuni dissidenti.
•Abbandonò la casa paterna per contrasti con il padre e venne
espulso anche dalla Gioventù comunista.
•Qualche anno più tardi entrò a far parte del partito socialista e
della guardia personale del Presidente cileno Salvador Allende.
LUIS SEPULVEDA
 A seguito del colpo di stato di Pinochet, venne
arrestato e torturato.
 Passò sette mesi in una cella minuscola in cui era
impossibile stare anche solo sdraiati o in piedi.
 Grazie alle forti pressioni di Amnesty International
venne scarcerato e ricominciò a fare teatro ispirato alle
sue convinzioni politiche.
 Nuovamente arrestato, ricevette una condanna
all'ergastolo, poi commutata in esilio.
LUIS
SEPULVEDA
 Nel 1977 lasciò il Cile per andare in aereo in Svezia, ma al primo scalo, a
Buenos Aires, scappò per recarsi in Uruguay.
 Molti dei suoi amici argentini e uruguagi erano in prigione o erano stati
uccisi, perciò si diresse in Brasile, e in Paraguay, che poi lasciò per problemi
con il regime locale.
 Si stabilì infine a Quito, in Ecuador e prese parte a una spedizione
dell'UNESCO dedicata allo studio dell'impatto della civiltà sugli indios
Shuar.
 Visse per 7 mesi a stretto contatto con gli indios e capì che i principi del
marxismo-leninismo non erano applicabili all'America Latina, abitata per la
maggior parte da popolazioni rurali dipendenti dall'ambiente naturale.
LUIS SEPULVEDA
 Nel 1979 raggiunse le Brigate Internazionali Simon Bolivar che
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stavano combattendo in Nicaragua.
Dopo la vittoria nella rivoluzione iniziò a lavorare come
giornalista.
L'anno successivo si trasferì ad Amburgo per la sua ammirazione
nei confronti della letteratura tedesca.
Lavorò come giornalista facendo molti viaggi tra Sud America e
Africa.
Nel 1982 venne in contatto con l'organizzazione ecologista
Greenpeace e lavorò fino al 1987 come membro di equipaggio su
una delle loro navi.
Successivamente agì come coordinatore tra i vari settori
dell'organizzazione.
Dal 1996 vive a Gijon, in Spagna.
OPERE DI LUIS SEPULVEDA
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1989 - Il vecchio che leggeva romanzi d'amore (Un viejo que leía novelas de amor)
1989 - Il mondo alla fine del mondo (Mundo del fin del mundo)
1994 - Un nome da torero (Nombre de torero)
1994 - La frontiera scomparsa (La frontera exstraviada)
1995 - Patagonia express. Appunti dal sud del mondo (Al andar se hace el camino se hace el camino al
andar)
1996 - Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare (Historia de una gaviota y del gato
que le enseñó a volar)
1996 - Diario di un killer sentimentale (Diario de un killer sentimental)
1997 - Incontro d'amore in un paese di guerra (Desencuentros)
2002 - Jacaré - Hot Line (Yacaré - Hot Line)
2002 - Le rose di Atacama (Historias marginales)
2002 - Raccontare, resistere. Conversazioni con Bruno Arpaia
2003 - Il generale e il giudice (La locura de Pinochet)
2004 - Una sporca storia (Moleskine, apuntes y reflexiones)
2004 - I peggiori racconti dei fratelli Grim (Los peores cuentos de los hermanos Grim) (con Mario
Delgado Aparaín)
2006 - Il potere dei sogni (El poder de los sueños)
2007 - Cronache dal cono sud (Los calzoncillos de Carolina Huechuraba y otras cronicas)
2008 - La lampada di Aladino e altri racconti per vincere l'oblio (La lámpara de Aladino y otros cuentos
para vencer al olvido)
RIASSUNTO di
DAVIDE DANZI
 “Il mondo alla fine del mondo” è un romanzo in cui Luis Sepùlveda narra attraverso la
voce del giovane protagonista gli scontri tra politica e ambiente a cui ha assistito e
partecipato .
 E' diviso in tre parti e un epilogo.
 Nella prima parte il narratore, mentre viaggia in aereo per scopi ambientali verso il Cile,
paese della sua infanzia, racconta di un episodio avvenuto anni prima, quando aveva
sedici anni.
 Abitava a Santiago, la capitale, e voleva esplorare “il mondo alla fine del mondo”, vale a
dire l'estremità meridionale del Paese, andando a Punta Arenas. Gli era piaciuto molto
“Moby Dick” e il suo sogno era di imbarcarsi su una baleniera .
 All'epoca la caccia alle balene era ancora legale.
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Il giovane incontra Il Basco, capitano di una baleniera e riesce ad imbarcarsi.
 Catturano un capodoglio; al giovane protagonista la caccia non è piaciuta per la crudeltà
dell'uccisione dell'animale (arpionato), ma è soddisfatto dell'esperienza e si congeda dal
Basco con una punta di apprensione.
 Con la fine di questo flash-back dell'autore-narratore in aereo si conclude la prima parte
del libro.
RIASSUNTO di
DAVIDE DANZI
 La seconda parte inizia con la spiegazione del motivo del viaggio in aereo:
l'autore lavora come socio in un'agenzia d’informazione alternativa in contatto
con molte organizzazioni ecologiste (come Greenpeace).
 Un giorno arriva un fax dal Cile: è Sarita Dìaz, unica corrispondente
dell'agenzia; spiega che il Nishin Maru, baleniera giapponese, ha subìto un
incidente le cui cause sono misteriose.
 Indagando, l'agenzia scopre che la nave era stata demolita a Timor anni prima:
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non si capisce come mai risulti navigare al largo del Madagascar.
In realtà è un inganno: si tratta di un'altra nave con lo stesso nome; il vero
Nishin Maru è proprio nei pressi delle coste cilene in riparazione dopo
l'incidente.
Ricevono una chiamata da Jorge Nilssen, un vecchio capitano nonché
ambientalista e vendicatore marino dal passato burrascoso.
Egli scopre che il Nishin Maru caccia le balene pilota (o Calderòn), e rivela
com'è successo quell'incidente.
Chiede all'agenzia di inviare un rappresentante perché veda l'accaduto; ecco
spiegato il nuovo viaggio in Cile del nostro Narratore.
RIASSUNTO di
DAVIDE DANZI
 Poi il narratore raggiunge il capitano e, mentre questi racconta ciò che è
successo fino a un momento prima dell'incidente (talmente incredibile che si
può solo vedere, non raccontare), si imbarcano sul Pàjaro loco.
 Intanto Sarita Dìaz, dopo aver trovato e tentato di fotografare il Nishin Maru,
viene scoperta e sopravvive di poco ad un attentato, nel quale le viene sottratto
il materiale fotografico.
 A Puerto Montt trovano effettivamente il Nishin Maru in riparazione.
 Dopo una lunga navigazione verso sud arrivano dov'è ormeggiato il Finisterre,
la nave di Nilssen.
 Poco prima il narratore conosce Pedro Chico, il marinaio di origine alakaluf.
Sepùlveda descrive il Finisterre, sul quale viaggiano fino al luogo dell'incidente.
 Lì trovano i resti delle balene mitragliate da un elicottero giapponese e degli
uomini uccisi dai cetacei, i quali cozzando contro la baleniera hanno provocato
volontariamente l'incidente.
 Le balene rimaste stanno già migrando più a sud.
RIASSUNTO di
DAVIDE DANZI
 Nell'epilogo il narratore e la corrispondente ingessata
tornano in Europa ad Amburgo.
 Dovranno incontrare persone care, amici, colleghi.
 Raccontare una storia lontana.
 Una storia incredibile.
 Una storia dal Mondo alla fine del mondo.
Commento
di
Federico Giordani
 “ll romanzo è davvero avvincente, anche se vengono menzionati nomi di luoghi o isole che
costringono i lettori che non conoscano la geografia del luogo a tirare fuori una cartina della
Terra del Fuoco, nella quale non sono a volte neppure segnate alcune piccole isole.
 Questa storia di fantasia cerca inoltre, in modo riuscitissimo, di presentare molti problemi attuali
legati all'ecologia.
 Le balene si stanno infatti estinguendo, proprio a causa della caccia spietata delle baleniere
giapponesi che molto spesso non rispettano i divieti imposti dall' IWC , (International Whaling
Commision) e causano ogni anno la morte di centinaia di esemplari.
 Si scopre che il giornalista narratore è un alter ego dello scrittore. Infatti Luis Sepùlveda fu
attivista nell' organizzazione “Greenpeace” che da sempre si occupa delle balene e della loro
tutela.
 Nella prima e nell'ultima parte sono ben evidenziate le differenze tra nuovi e vecchi balenieri, si
mettono in rilievo da un lato la moderazione dei vecchi balenieri, che non uccidevano mai tanti
cetacei da rischiarne l'estinzione, dall’altro la spietatezza e la crudeltà dei nuovi,che non si
fermano davanti a niente e nessuno.
Commento
di
Federico Giordani
 Unico neo narrativo il finale, che giudico poco riuscito per due motivi:
 primo: c'è un improbabile cambiamento di registro, che passa dal
giornalistico al surreale, con le balene che cercano di salvare l' ultimo
esponente del popolo Alakaluf, originario della Terra del Fuoco;
 secondo: per metà del libro viene enfatizzato un disastro sulla “Nishin Maru”
che alla fine, anche se sorprendente, non rende l'idea della catastrofe immane
su cui si “ricama” una buona parte del libro.
 In conclusione, a parte la lacuna del finale, il libro mi è piaciuto molto e
rende chiaramente l'idea del problema che affligge la Terra del Fuoco
nonché tutte le balene nel mondo e dà un ottima idea del più antico e forse
più onorevole stile di vita dei marinai.
Commento
di
Chiara Zuanon
 La lettura di questo libro è piuttosto scorrevole, se si superano gli scogli delle
descrizioni di golfi, baie e insenature introvabili in qualunque cartina.
 Alla fine, anche il lettore più curioso si deve arrendere e, fidandosi del
narratore, deve lasciarsi condurre in luoghi sospesi tra il reale e
l’immaginario.
 Questo libro pone davanti al lettore una realtà cruenta sulla carneficina degli
animali marini: basti pensare ad alcuni paesi freddi dove oggi considerano
uno “sport” uccidere cuccioli di foche colpendoli con delle mazze.
 Ne “Il mondo alla fine del mondo” queste parti sono descritte e spiegate con
attenzione, precisione ma soprattutto con la consapevolezza della gravità
del problema che il protagonista si è trovato davanti e che ha dovuto
spiegare alle altre organizzazioni ecologiste.
Commento
di
Chiara Zuanon
 leggendolo si è spinti a tornare indietro con la lettura non perché non sia
chiaro ma perché quasi non ci si può credere.
 In questo testo Sepulveda presenta un mondo reale a cui noi spesso non
diamo la giusta importanza: la sua lettura aiuta ad aprire gli occhi, ad
interessarsi maggiormente a problemi dei quali noi ragazzi non ci
accorgiamo.
 Ci sono poi alcuni tratti riguardo gli animali che sembrano inverosimili o
almeno ingranditi dal punto di vista narrativo: ad esempio l’episodio della
balena che ha provato compassione oppure la parte in cui gli animali marini
con un richiamo attaccano una baleniera.
Commento
di
Chiara Zuanon
 Il libro è caratterizzato da una crescente suspense che tiene avvinto il lettore
col mistero di questa nave e dei brandelli di animali ritrovati nelle acque
dopo il suo passaggio.
 Io consiglierei la sua lettura a qualsiasi persona che voglia aprire gli occhi su
una realtà che noi, gente dei paesi sviluppati, non tocca mai.
IL CILE: GEOGRAFIA E PAESAGGI
IL MONDO ALLA FINE DEL MONDO
 SCRIVE SEPULVEDA … …
 “A Puerto Montt i binari della ferrovia si interrompono
bruscamente davanti al mare. Dopo, il paese si frammenta
in migliaia di isole, isolotti, canali e bracci di mare fino a
giungere in prossimità del polo sud, mentre nella parte
continentale le cordigliere, i ventisqueros – i nevai -, le
selve impenetrabili, i ghiacci eterni, le lagune, i fiordi e i
fiumi capricciosi impediscono di “tracciare strade e di
stendere rotaie”.
Puerto Montt
LA BAIA DI CORCOVADO
 La Baia di Corcovado si apre circa venticinque miglia a sud di Puerto
Chaitén. Durante l'estate, quando non c'è vento, le acque, di una
trasparenza insuperabile, lasciano scorgere perfettamente il fondale
marino, ma d'inverno, con i flutti agitati del Pacifico aperto, è un tratto
dannatamente pericoloso.
GOLFO DEL
CORCOVADO
LA BAIA DI
CORCOVADO
Punta Arenas: la città più
meridionale del mondo
 “Per raggiungere Punta Arenas dovevamo coprire circa
mille miglia: la barca si fermava davanti a varie calette
e porti poco profondi nell'Isola Grande di Chiloé e
caricava balle di patate, cipolle, trecce d'aglio e pacchi
di pesanti poncho di lana vergine, poi riprendeva a
navigare nelle acque sempre agitate del Golfo di
Corcovado, imboccava l'ingresso settentrionale del
Canale di Moraleda e avanzava verso il Gran Fiordo di
Aysén, l'unica via che conduce alla placida calma di
Puerto Chacabuco”.
PUNTA ARENAS
La caccia alle balene
 La caccia alla balena ebbe origini antiche, risalenti
almeno al 6000 a.C., ma si sviluppò soprattutto dal
XVI Secolo nell'oceano Atlantico e dal XIX Secolo
nell'oceano Pacifico.
 Fra i primi balenieri commerciali furono i Baschi,
mentre fra i più numerosi furono gli statunitensi, di
cui il più famoso è sicuramente Herman Melville,
autore del romanzo Moby Dick.
La caccia alle balene
 La caccia alla balena è sorgente di molte controversie e
dispute diplomatiche internazionali.
 Al momento è limitata alla ricerca e alla sussistenza di
limitate popolazioni indigene.
La caccia alle balene
Molti paesi della Commissione internazionale per la caccia
alle balene (IWC) si oppongono alla caccia commerciale
 per il numero delle balene, basso in confronto al numero
esistente prima del XIX secolo;
 perché l'industria turistica presenta le balene come
attrazione;
 per la simpatia che le balene, come la maggior parte dei
cetacei, riscuotono nelle popolazioni;
 perché vi sono sostituti pratici per ciascuno dei prodotti che
in passato si potevano ottenere solo dalle balene.
La caccia alle balene
L’ecosistema marino
 Quello marino è il più vasto ecosistema di tutta la
terra. Il complesso degli organismi che vive nel mare è
distinto in due grandi domini:
 DOMINIO BENTONICO
 che comprende tutti gli organismi che si trovano sul
fondo, fissi o mobili
 DOMINIO PELAGICO
 che comprende tutti gli organismi che vivono sospesi
nell’acqua, galleggiando o nuotando.
L’ecosistema marino
Un rapporto del WWF del 2006 ci informa che abbiamo già
perso il 28% delle specie marine
Scrive Sepulveda …
Al centro del fiordo scorgemmo varie dozzine di delfini
cruzados - begli animali dalla pelle scurissima
screziata sui fianchi da pennellate d'argento - che si
muovevano leggiadri nelle acque tranquille.
Si avvicinarono al Pàjaro Loco con la naturalezza di chi
saluta un vecchio amico, e ringraziarono del pesce, che
il Socio lanciò loro, con buffi salti.
Frecce di notte e d'argento che prima di tuffarsi, per poi
riemergere accanto alla barca, libravano in aria i loro
due metri, dicendoci qualcosa di indecifrabile con le
piccole bocche dai denti ambrati.
Descrizioni come
questa ci fanno
sentire parte di un
unico grande
insieme vivente
animali tra gli
animali
esseri sensibili tra
esseri sensibili
che vivono insieme
sullo stesso pianeta
Scrive Sepulveda …
“Con un tubo di un paio di metri di diametro stava risucchiando il mare.
Aspiravano ogni cosa, provocando una corrente che avvertimmo anche noi sotto la chiglia.
Dopo il passaggio dell'aspiratore le onde diventavano una brodaglia scura di acque morte.
Tiravano su tutto, senza riguardo per specie proibite o protette.
Con il respiro quasi paralizzato dall'orrore vedemmo che varie cucciolate di delfini venivano
aspirate e sparivano.
E la cosa più orribile di tutte fu accorgersi che, da uno scolo che spuntava a poppa,
ributtavano in acqua i resti indesiderati della carneficina.
Lavoravano in fretta. Queste navi officina sono una delle più grandi mostruosità inventate
dall'uomo. Non inseguono i banchi di pesci. Il loro compito non è pescare. Cercano
grasso e olio animale per l'industria dei paesi ricchi, e per raggiungere i loro scopi non
esitano ad assassinare gli oceani.”
BALENOTTERA
AZZURRA
Colpisce come una sofferenza quasi fisica la crudeltà e la
gratuità della carneficina
che depriva il mondo di risorse preziose e insostituibili
e impoverisce la biodiversità
mostrando assoluto disprezzo per la vita.
Lo sterminio degli indigeni
Gli indigeni Ona, i Patagoni, gli Yaghan e gli Alakaluf hanno una cultura
molto diversa da quella europea, dove le donne non hanno un nome:
“Si chiederà perché non faccio il nome di mia madre. È molto
semplice: non l'aveva.
Mia madre era una Ona, una delle ultime sopravvissute di
quella razza di giganti che molto tempo prima dell'arrivo di
Magellano avevano attraversato migliaia di volte lo stretto
su imbarcazioni costruite con pelli di foca e corteccia
d'albero.
'Moglie', la chiamava mio padre, e io non arrivai a darle un
altro nome perché morì•pochi mesi dopo la mia nascita, nel
1920.”
Lo sterminio degli indigeni
e la vita degli uomini segue una particolare armonia con quella
degli animali
“Dal mio padrone avrà saputo che sono Alakaluf.
Sono nato in mare e so che ci sono cose che non si
possono spiegare. Accadono e basta. La mia gente, i
pochi che restano, dicono che le balene non sanno
difendersi e che sono gli unici animali capaci di
compassione”.
Lo sterminio degli indigeni
Ma queste persone furono sterminate dagli europei, un
po’ per motivi economici e un po’ per puro disprezzo
della vita.
Gli indigeni vennero sterminati sistematicamente e
subirono vere e proprie torture.
Quello perpetrato su questi popoli si può considerare
uno dei grandi genocidi della storia moderna.
Lo sterminio degli indigeni
Erano cacciati per divertimento, come animali, e parti di loro corpi
erano esposti come trofei:
“Possidenti che oggi sono venerati come paladini del
progresso a Santiago e a Buenos Aires, praticarono la
caccia all'indio pagando delle once d'argento, all'inizio,
per ogni paia di orecchie, poi di testicoli e seni, e alla
fine per ogni testa di yaghan, ona, patagone o alakaluf
che venivano portati nelle loro tenute.”
Lo sterminio degli indigeni
I carnefici erano gli allevatori di bestiame inglesi, scozzesi, russi,
tedeschi e creoli che si erano insediati in Patagonia e nella Terra del
Fuoco.
Per molti europei torturare e uccidere queste persone era uno svago, un
divertimento:
“Ha mai sentito parlare del tiro al piccione gelato? Era lo
sport degli allevatori di bestiame e consisteva nel far salire
un'intera famiglia di indios su un pezzo di ghiaccio
galleggiante, su un iceberg.
Poi venivano gli spari, prima alle gambe e poi alle braccia, e si
facevano scommesse su quale sarebbe stato l'ultimo ad
affogare o a morire per congelamento.”
Diritto alla Vita
Schierarsi contro tutte le forme di violenza e a favore
della vita in tutte le sue diverse manifestazioni è il
messaggio di quest’opera di Sepulveda,
è la lezione che egli ha imparato dalle sofferenze della
sua vita.
“la lotta contro i nemici dell'umanità si combatte in tutto
il mondo, non richiede né eroi né messia, e inizia dalla
difesa del più fondamentale dei diritti.
Il Diritto alla Vita”.
Noi e l’ambiente
SCRIVE SEPULVEDA …
“Ignoro come intenda lei il mare, ma io, lo vedo come un
corpo infinito e potente, che nonostante la sua
capacità distruttiva sopporta generosamente la debole
e arrogante avventura umana”. Il mare è un ristagno di
pace violenta: all'improvviso avvertiamo accanto a noi
la presenza di una minaccia.
 Il mare ci sopporta, nonostante il male che noi gli
infliggiamo … Tutta la natura lo fa, ma se
continueremo così prima o poi si vendicherà…
 I primi segni si sono già visti in questi anni:
cambiamenti climatici, l’effetto serra, le piogge acide,
per non parlare della desertificazione e della
deforestazione …
 C’è poi una grande paura riguardo lo scioglimento dei
ghiacci, che potrebbe comportare un innalzamento
degli oceani tale da sommergere zone intensamente
popolate…
SCRIVE SEPULVEDA…
« È una montagna. So che sembrerà strano, ma non ricordo
nessuna montagna accanto al porto. »
«Non è strano. E una montagna nuova, ma non è nata da
qualche eruzione sotterranea. È una montagna di schegge
di legno. Una delle molte montagne di schegge di legno che
decorano da cinque anni a questa parte la costa
meridionale cilena. Finiscono così•le selve, legni nobili e
arbusti, tutto trasformato in schegge di legno che vengono
imbarcate per il Giappone. Materia prima per l'industria
della carta.
Alcuni dicono che è il prezzo che dobbiamo pagare per il
piacere di leggere, ma non è vero. Saccheggiare il bosco
originario è molto più redditizio che investire in progetti
forestali.»
 Per molti è ovvio sacrificare l’ambiente agli interessi:
l’uomo cerca il massimo del guadagno, anche se a
rimetterci è l’intero pianeta.
 Ciò che dovrebbe essere evidente invece è che l’uomo
danneggia se stesso e, come dice il Dalai Lama:
L’uomo danneggia l’ambiente per
guadagnare soldi e poi spreca i soldi per
rimediare alla salute
SI PROFILA UNA FALSA SCELTA
TRA ECONOMIA E AMBIENTE
Ma serve proprio che sia Al Gore a ricordarci che …
SE NON ABBIAMO UN PIANETA …
International Whaling Commission
IWC
L’International Whaling Commission nasce nel 1946 con lo scopo di provvedere alla
conservazione degli stock di balene e rendere così possibile lo sviluppo di un’industria
baleniera.
Compito principale della Commissione è controllare e regolamentare le attività di caccia
nei mari di tutto il mondo.
Proteggere certe specie, designare aree specifiche come Santuari dei Cetacei, stabilire
limiti di numero e dimensioni di esemplari che possono essere catturati, definire stagioni e
aree in cui permettere la caccia, proibire l’uccisione dei piccoli e delle femmine che li
accompagnano
La Commissione richiede ai paesi cacciatori di balene la compilazione di report con i dati
relativi alla cattura, e promuove, coordina e finanzia la ricerca su questi mammiferi marini,
pubblicando i risultati delle ricerche scientifiche e incoraggiando gli studi nelle discipline
correlate.
International Whaling Commission
PAESI ADERENTI
Antigua & Barbuda;Argentina; Australia; Austria; Belgium; Belize;Benin
Brazil; Cambodia; Cameroon; Chile; People's Rep of China; Rep of the Congo;
Costa Rica; Côte d'Ivoire; Croatia; Cyprus;Czech Republic;
Denmark; Dominica; Ecuador ; Eritrea; Estonia; Finland; France; Gabon;
TheGambia; Germany; Greece; Grenada; Guatemala; Guinea-Bissau
Rep. of Guinea; Hungary; Iceland;India; Ireland; Israel; Italy; Japan;
Kenya; Kiribati; Rep. of Korea; Laos; Lithuania; Luxembourg; Mali;
Rep. of Marshall Islands; Mauritania; Mexico; Monaco; Mongolia;
Morocco ; Nauru; The Netherlands; New Zealand; Nicaragua;
Norway; Oman; Palau; Panama; Peru;
Portugal; Romania;
Russian Federation; San Marino; St. Kitts & Nevis; St. Lucia;
St. Vincent & The Grenadines; Senegal; Slovak Republic; Slovenia;
Solomon Islands; South Africa; Spain; Suriname; Sweden; Switzerland;
Tanzania; Togo; Tuvalu;
UK; Uruguay;
USA.
controinformazione
 Il protagonista/narratore del romanzo è un giornalista
che ha scelto di fare “controinformazione”, cioè di
diffondere quelle notizie che non entrano nel circuito
dei mezzi di comunicazione di massa, perché
“scomode” o ritenute di scarso interesse per un
“pubblico di consumatori”.
 È necessario informarsi ed informare sui problemi
ecologici e rendersi conto delle bugie di cui le nazioni
ricche ammantano il saccheggio dei paesi poveri e in
definitiva del futuro del pianeta.
Scrive Sepulveda …
“Quando
una nazione ricca installa una discarica di rifiuti
chimici o nucleari in un paese povero
sta saccheggiando il futuro di quell'agglomerato umano,
perché se i rifiuti sono, come dicono, «inoffensivi »
per quale ragione non hanno installato la discarica sul
proprio territorio?”
… Ma sapere non basta…
C’è molto da fare!!
La classe prima E del Liceo
Scientifico E. Curiel
 Alice Alosi
 Ettore Mariotti
 Anna Bellomo
 Filippo Mazzaro
 Giacomo Bincoletto
 Mauro Montesani
 Davide Cabrele
 Valeria Pilli
 Tommaso Ceccato
 Alessandro Pizzinato
 Gioia Cestaro
 Elisa Serena
 Davide Danzi
 Massimiliano Tonietto
 Francesco Fama
 Andrea Toson
 Federico Giordani
 Davide Trubian
 Elena Giurisato
 Nicolas Zafiropoulos
 Andrea Gobbo
 Chiara Zuanon
 Filippo Xiao Xin Lin
 Giuseppe Zullo
 Giacomo Magnifico
Progetto coordinato dalla
prof. Viviana Benetazzo
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