La gestione dei rifiuti di imballaggio: la soluzione CONAI Piero Capodieci Trieste, 13 dicembre 2012 INDICE 1. Il Problema Produzione di rifiuti: origini e dimensioni del problema Il cambiamento del paradigma 2. Le diverse risposte Italia Altri Paesi Europei 3. La soluzione CONAI La cornice italiana Il Modello CONAI I risultati 4. Prospettive Sistemi autonomi Approccio per materiale 1 IL PROBLEMA Produzione di rifiuti: origini e dimensioni del problema La crescita del benessere e il cambiamento degli stili di vita hanno modificato la produzione dei rifiuti Crescita del benessere e diversificazione dei consumi • Maggiore quantità di rifiuti prodotti • Diversa qualità dei rifiuti • Crescenti difficoltà nello smaltimento • Maggiori oneri a carico della Pubblica Amministrazione 1/100 Oggi in un paese sviluppato sono più numerose le fasce d’età con una maggiore capacità di spesa Nigeria 2010 http://www.census.gov/population/international/data/idb/region.php Popolazione residente al 1 Gennaio 2011 dati ISTAT In 150 anni la popolazione del Centro-Nord è triplicata, quella del Mezzogiorno è solo raddoppiata (forti migrazioni Sud-Nord del passato e preferenza dei migranti stranieri delle regioni Settentrionali) 2/100 Negli ultimi 40 anni le famiglie sono diventate più piccole Numero medio di componenti per famiglia 1971 - 2010 Ripartizione 1971 1981 1991 2001 2010 Italia Nord 3,16 2,84 2,65 2,43 2,29 Italia Centrale 3,36 2,99 2,80 2,55 2,40 Italia Meridionale insulare 3,65 3,29 3,10 2,84 2,59 Italia 3,35 3,01 2,83 2,59 2,41 Fonti: 1971-2001 Censimento generale della popolazione 2010 Anagrafe della popolazione residente Popolazione italiana al 1° gennaio 2011: 60.626.442 Fonte: ISTAT Censimento popolazione e abitazioni 2011 (dati provvisori) 3/100 Sono aumentate le famiglie composte da una sola persona… Percentuale di famiglie composte da una sola persona 1971 - 2008 Ripartizione 1971 1981 1991 2001 2008 Italia Nord 14,2 19,5 22,7 27,4 29,15 Italia Centrale 10,9 16,3 20,3 25,0 28,1 Italia Meridionaleinsulare 11,65 15,85 17,65 21,3 24.3 Italia 12,9 17,8 20,6 24,9 27,3 Fonti: 1971-2001 Censimento generale della popolazione 2008 Indagine annuale Istat sulle famiglie «Aspetti della vita quotidiana» Popolazione italiana al 1° gennaio 2011: 60.626.442 Fonte: ISTAT Censimento popolazione e abitazioni 2011 (dati provvisori) 4/100 …e sono diminuite le famiglie numerose Percentuale di famiglie composte da 5 o più persone sul totale delle famiglie 1971-2008 Ripartizione 1971 1981 1991 2001 2008 Italia Nord 17,3 11,05 7,55 4,95 4,35 Italia Centrale 20,7 13,3 10,0 6,4 5,0 Italia Meridionaleinsulare 29,25 21,8 17,35 11,75 8,8 Italia 21,5 14,9 11,3 7,5 5,9 Fonti: 1971-2001 Censimento generale della popolazione 2008 Indagine annuale Istat sulle famiglie «Aspetti della vita quotidiana» Popolazione italiana al 1° gennaio 2011: 60.626.442 Fonte: ISTAT Censimento popolazione e abitazioni 2011 (dati provvisori) 5/100 Crescono le tipologie di famiglie «piccole» Famiglie per tipologia 1988-2002/2003 (valori in migliaia) Tipologie Famiglie senza nuclei famigliari di cui: una persona sola Famiglie con un nucleo famigliare di cui: un nucleo famigliare senza altre persone 1988 1994 1998 2002 4.114 4.752 6.035 6.593 3.835 4.379 5.635 6.129 15.520 15.772 15.864 16.344 14.725 14.964 14.976 15.508 coppie senza figli 3.537 3.922 4.252 4.690 coppie con figli 9.817 9.463 9.040 8.961 un solo genitore con figli 1.371 1.577 1.684 1.857 di cui: un nucleo famigliare con altre persone 795 809 888 836 coppie senza figli 179 220 288 264 coppie con figli 537 465 445 430 79 121 155 142 un solo genitore con figli Famiglie con due o più nuclei famigliari Numero totale di famiglie Fonte: Elaborazioni su dati Istat (2010). 238 229 288 279 19.872 20.753 22.187 23.216 6/100 Aumentano i supermercati e gli ipermercati e diminuiscono i negozi tradizionali Rielaborazione Conai da dati «Mappa del sistema distributivo italiano», FEDERDISTRIBUZIONE, 2011. 7/100 La quantità di imballaggi presente sul mercato dipende dai consumi e dagli stili di vita Le merci vengono prodotte in un luogo e trasportate in altri per essere consumate Questa divaricazione dei luoghi e dei bisogni è intrinseca al modello di vita delle civiltà più industrializzate: le Le persone vivono in un posto, lavorano in un altro, hanno i parenti che vivono in un altro posto ancora possibilità aumentano, si differenziano nello spazio e nel tempo e ridisegnano i meccanismi di produzione, circolazione e consumo dei prodotti e dei loro Globalizzazione imballaggi 8/100 I consumi hanno modificato gli imballaggi, l’esempio del settore alimentare Fattori di contesto Effetti generati Cambiamento nella struttura demografica: sempre più famiglie composte da una/due persone Imprese attente a progettare prodotti (imballaggio incluso) in funzione delle nuove abitudini d’acquisto: monodose e pronti al consumo Invecchiamento della popolazione Prodotti dietetici e salute Aumento delle coppie che lavorano Cibi pronti - scorte in frigo – pranzo fuori casa Offerta superiore alla domanda Complessità delle proposte marketing – personalizzazione branding Ricerca economica di scala Aumento del numero di abitanti nelle città Globalizzazione Percezione dei vincoli ambientali Maggiore distanza tra luoghi di produzione e luoghi di consumo Riduzione sprechi e attenzione alle caratteristiche del packaging – maggiore interesse MPS 9/100 I rifiuti di imballaggi rappresentano solo il 4% del totale dei rifiuti prodotti Totale rifiuti prodotti 100% 160.600.000 ton Rifiuti speciali 80% 128.500.000 ton Rifiuti urbani 20% 32.100.000 ton 4% 6.900.000 ton Rifiuti di imballaggio da rifiuti urbani* * L'immesso al consumo complessivo di imballaggi nel 2009 è stato pari a 10.862 kton (meno del 7% del totale dei rifiuti prodotti). Fonte: elaborazioni CONAI su dati ISPRA – aggiornati al 2009 Nel 2011 l’immesso al consumo degli imballaggi è stato pari a 11.657 kton. 10/100 Dal 1998 la produzione dei rifiuti urbani cresce Fonte: ISPRA 11/100 I rifiuti di imballaggio rappresentano il 21% del totale dei rifiuti urbani La produzione annuale di rifiuti solidi urbani in Italia (dati 2009): •32,11 mln. ton •1,46 kg pro capite giorno Oltre 517mila cassonetti necessari per i rifiuti di 1 solo giorno •532 kg pro capite anno •1.330 kg per nucleo familiare …che, se messi in fila, coprirebbero la distanza tra Trieste e Marsiglia! (circa 920 km) Fonte: elaborazioni CONAI su dati ISPRA – aggiornati al 2009 12/100 Nel 1998 si recuperava solo 1 imballaggio su 3 Rifiuti solidi urbani nel 1998 10% 8% Discarica 82% Riciclo Recupero energetico 13/100 Nel 2010 si recuperano 3 imballaggi su 4 Rifiuti solidi urbani nel 2010 17% Discarica 29% 54% Riciclo 14/100 1 Il cambiamento del paradigma Le tappe principali che hanno regolato gli imballaggi Europa: Italia: Germania: Direttiva 85/339/CEE Legge 475/88 Decreto Topfer del 1991 Anni ‘80 Europa: Italia: Direttiva 94/62/CE D. Lgs 22/97, il «Decreto Ronchi» Anni ‘90 Europa: Italia: Direttiva 2004/12/CE D.Lgs 152/06, Testo Unico Anni 2000 RIFIUTI: Direttiva Europea 2008/98/CE che riprende 30 anni di regole attive per la filiera degli imballaggi e le estende ai materiali. 15/100 Anni '80: gli imballaggi sono il banco di prova delle future politiche Europee Con la Direttiva 85/339/CE si assiste al primo provvedimento mirato alla gestione ambientale per uno specifico settore: I CONTENITORI PER LIQUIDI, con regole riguardanti il riciclo/riutilizzo del prodotto divenuto rifiuto. 16/100 Negli anni 80/90 i primi Consorzi in ITALIA… Nel 1988 in Italia viene recepita la Direttiva con la Legge 475/88 Nascono i primi consorzi obbligatori, antesignani dell’attuale sistema Conai, per il riciclo dei contenitori per liquidi. Replastic per il riciclo dei contenitori in plastica per liquidi Coala – Rail (si inserisce sulla precedente esperienza volontaria del consorzio Rail) per il riciclo dei contenitori per liquidi in alluminio Consorzio Vetro (circuito di raccolta già esistente) per il riciclo dei contenitori per liquidi in vetro 17/100 … e la GERMANIA va oltre e allarga a tutto il packaging In Germania nel 1991 viene rafforzata la portata della direttiva con il famoso Decreto Topfer (Packaging Ordinance I). Gli obiettivi di riciclo/recupero vengono estesi dai contenitori per liquidi a TUTTI gli Imballaggi primari. Si anticipano i contenuti della futura direttiva quadro sulla gestione degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio. 18/100 Ma perché proprio gli IMBALLAGGI? L’importanza degli imballaggi nella società e nell’economia contemporanee è evidente: – senza imballaggi il trasferimento e la conservazione delle merci verrebbero fortemente limitati; – gli imballaggi sono necessari per consentire lo spostamento del consumo dei beni nello spazio e nel tempo; – vengono percepiti come rifiuti alla fine della loro funzione e … – … sono facilmente reintroducibili nei cicli produttivi (acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro). 19/100 Nel 1994 arriva la Direttiva 94/62/CE… DALLA RESPONSABILITA’ DI PROCESSO ALLA RESPONSABILITA’ DI PRODOTTO COSA RIGUARDA ● tutti gli imballaggi immessi sul mercato europeo (primari, secondari e terziari) A CHI SI RIVOLGE ● a tutti i produttori di materiale e di imballaggi e a tutti gli utilizzatori di imballaggi . Con il termine utilizzatori si intendono i produttori di beni di consumo che imballano la propria merce e successivamente la immettono al consumo. 20/100 …si ispira a due PRINCIPI fondamentali ❶ PRINCIPIO DEL CHI INQUINA PAGA, ovvero i produttori/utilizzatori sono responsabili del raggiungimento degli obiettivi per tutti i tipi di imballaggio ❷ PRINCIPIO DELLA RESPONSABILITA’ SOLIDALE tra tutte la parti coinvolte nella produzione, nell’uso e nella distribuzione di imballaggi e di prodotti imballati, per la gestione dei rifiuti di imballaggio 21/100 … e introduce obiettivi prevenire e ridurre l’impatto dei rifiuti di imballaggio sull’ambiente ed assicurare un elevato livello di tutela dell’ambiente; garantire il funzionamento del mercato e prevenire l’insorgere di ostacoli agli scambi, nonché distorsioni e restrizioni alla concorrenza; obiettivi di recupero e riciclo con % da raggiungere; obiettivi qualitativi di prevenzione della produzione di rifiuti di imballaggio; e gerarchia nel trattamento dei rifiuti di imballaggio. 22/100 Gli Obiettivi di RECUPERO e RICICLO Obiettivi al 2001* – 94/62 CE Recupero complessivo Riciclo complessivo Riciclo per materiale acciaio alluminio carta legno plastica vetro *In Italia al 2002 ** In Italia incrementati: - per legno al 35% - per la plastica al 26% min. max 45% 25% 65% 45% 15% 15% 15% 15% 15% 15% - Obiettivi al 2008 – 2004/12 CE min. max Recupero complessivo Riciclo complessivo Riciclo per materiale 60% 55% 80% acciaio alluminio carta legno ** plastica** vetro 50% 50% 60% 15% 22,5% 60% - La politica definisce il «cosa», le imprese il «come» Nel 1997, con il D.Lgs n. 22, viene istituito il CONAI, Consorzio dei Produttori e degli Utilizzati di imballaggi. Gli enti politici ed amministrativi definiscono obiettivi e vincoli; il sistema delle imprese, industriali e commerciali, ha la libertà e l’onere di organizzare e gestire un sistema che raggiunga gli obiettivi rispettando i vincoli. 24/100 Non si parla però solo di imballaggi … Inoltre, vengono istituiti sistemi collettivi per la raccolta e gestione di alcune tipologie particolari di rifiuti, ad esempio: • • • • • Oli e grassi vegetali con l’istituzione del Consorzio nazionale di raccolta e trattamento degli oli e dei grassi vegetali ed animali esausti (Conoe). Beni in polietilene con l’istituzione del Consorzio per il riciclaggio di rifiuti di beni in polietilene (Polieco). Beni durevoli quali: apparecchiature elettriche ed elettroniche (quali frigoriferi, computer, lavatrici); gli odierni RAEE. Pile ed accumulatori con la creazione del Consorzio per la raccolta, trattamento e riciclo di questa tipologia di rifiuto (Cobat). Pneumatici fuori uso con la creazione del Consorzio per il recupero di questa tipologia di rifiuti (Ecopneus). 25/100 2008: il paradigma della gestione degli imballaggi viene esteso a tutti i rifiuti La Direttiva “Rifiuti” 98/2008/CE Non parla più solo di rifiuto a valle ma guarda l’intero ciclo di vita del prodotto Chi inquina paga è esteso come principio guida a tutti i rifiuti. Obiettivi di riciclo per materiali e non per tipologia di prodotto. 26/100 2 LE DIVERSE RISPOSTE Italia Principi dell’attività di gestione dei rifiuti di imballaggio Responsabilità condivisa Chi inquina paga e inoltre (art. 219, comma 2 – D. Lgs. 152/2006) […]individuazione degli obblighi di ciascun operatore economico, garantendo che il costo della raccolta differenziata, della valorizzazione e dell'eliminazione dei rifiuti di imballaggio sia sostenuto dai produttori e dagli utilizzatori in proporzione alle quantità di imballaggi immessi sul mercato nazionale e che la pubblica amministrazione organizzi la raccolta differenziata […] Produttori Utilizzatori (di imballaggi) (di imballaggi) Pubblica Amministrazione Cittadini 27/100 Sono a carico delle imprese – I costi del ritiro degli imballaggi usati e della raccolta dei rifiuti di imballaggio secondari e terziari; – Il corrispettivo per i maggiori oneri della raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio conferiti al servizio pubblico; – I costi per il riutilizzo degli imballaggi usati; – I costi per il riciclo e il recupero dei rifiuti di imballaggio; – I costi per lo smaltimento dei rifiuti di imballaggio secondari e terziari. 28/100 Con le ultime modifiche al 152/06 i PRODUTTORI Per adempiere ai propri obblighi possono: a) organizzare autonomamente, anche in forma collettiva, la gestione dei propri rifiuti di imballaggio sull’intero territorio nazionale; b) aderire ad uno dei consorzi di filiera; c) attestare sotto la propria responsabilità che è stato messo in atto un sistema di restituzione dei propri imballaggi, mediante idonea documentazione che dimostri l'autosufficienza del sistema. 29/100 Mentre gli UTILIZZATORI Per adempiere ai propri obblighi possono: • consegnare gli imballaggi usati secondari e terziari e i rifiuti di imballaggio secondari e terziari in un luogo di raccolta organizzato dai produttori e con gli stessi concordato; • conferire al servizio pubblico gli imballaggi usati secondari e terziari e i rifiuti di imballaggio secondari e terziari nei limiti dei criteri di assimilazione previsti dalla normativa. 30/100 I produttori devono dimostrare di aver organizzato il sistema secondo criteri di efficienza, efficacia ed economicità Il produttore dovrebbe presentare all´Osservatorio nazionale sui rifiuti il progetto del sistema di gestione o restituzione dei propri imballaggi richiedendone il riconoscimento sulla base di idonea documentazione. Inoltre, dovrebbe • elaborare e trasmettere a CONAI un proprio programma specifico di prevenzione; • entro il 30 settembre di ogni anno presentare all’Osservatorio e a CONAI un piano specifico di prevenzione e gestione relativo all´anno solare successivo; • entro il 31 maggio presentare all’Osservatorio e a CONAI una relazione sulla gestione relativa all´anno solare precedente, comprensiva dell´indicazione nominativa degli utilizzatori che, fino al consumo, partecipano al sistema del programma specifico e dei risultati di riciclo e di recupero dei rifiuti di imballaggio. 31/100 Produttori di materia prima: necessità di distinguere il flusso destinato alla produzione di imballaggi L’impresa, producendo materie prime (ad esempio carta, granuli di plastica, ecc.) destinate a imballaggi, si trova “a monte” dei diversi processi che conducono alla produzione degli imballaggi stessi e dei relativi rifiuti. Le materie prime rientrano nella definizione di imballaggio se cedute ad autoproduttori Necessità di una doppia contabilizzazione Materie prime NON destinate alla produzione di imballaggi Materie prime destinate alla produzione di imballaggi 32/100 I produttori di materie prime/imballaggi dovrebbero organizzarsi per la gestione dei propri rifiuti Il produttore di materie prime e/o imballaggi deve Sostenere i maggiori oneri relativi alla raccolta differenziata Assicurare il ritiro dei propri rifiuti di imballaggio su tutto il territorio nazionale, attraverso: • mezzi propri • definizione di accordi specifici con i gestori RD Raggiungere gli obiettivi di riciclo/recupero definiti dalla normativa, attraverso: • mezzi propri • definizione di accordi con riciclatori/recuperatori Sostenere i costi relativi al riciclo/recupero 33/100 Cosa dovrebbero fare i produttori e gli utilizzatori di imballaggi se non ci fosse CONAI? IPOTESI MATERIALE CARTA OBIETTIVI DI RICICLO 60% (Direttiva 2004/12/CE) 2 soggetti Produttore di materia prima (cartiera) Produttore di imballaggi (cartotecnica) SE NON CI FOSSE CONAI E I DUE SOGGETTI NON SI ACCORDANO La cartiera dovrebbe riciclare il 60% del cartone destinato a imballaggi La cartotecnica dovrebbe, a sua volta, riciclare il 60% degli imballaggi prodotti 60% + 60% = 120% dove lo troviamo il 20% extra??? 34/100 Utilizzatori/commercianti: definire accordi specifici per la gestione degli imballaggi secondari e terziari L’utilizzatore di imballaggi deve Consegnare gli imballaggi usati secondari e terziari e i rifiuti di imballaggio secondari e terziari in un luogo di raccolta organizzato dai produttori e con gli stessi concordato. definizione di accordi specifici con i produttori 35/100 Altri sistemi riconosciuti Oltre a al Sistema Consortile, esistono, in Italia, due sistemi autonomi riconosciuti Conip Consorzio Nazionale Imballaggi in Plastica, è un consorzio volontario di produttori che si occupa di cassette in plastica a “fine vita” raccolte su superficie privata, garantendo il raggiungimento del target di recupero complessivo relativo all’immesso al consumo dei propri consorziati. Il Consorzio si occupa di organizzare, garantire e promuovere: • la ripresa, il ritiro, la raccolta dei rifiuti di imballaggio in materiale plastico secondari e terziari su superfici private o ad esse equiparate; • il riciclaggio e il recupero dei rifiuti di imballaggio in materiale plastico. Sistema P.A.R.I. Di cui è capofila la società Aliplast SpA. Il sistema è finalizzato al recupero degli imballaggi secondari e terziari in LDPE che la stessa Aliplast SpA immette al consumo sul territorio nazionale. 36/100 2 LE DIVERSE RISPOSTE Altri Paesi Europei Dalla 94/62/CE alla 2008/98/CE: il cambiamento strutturale ha coinvolto in misura diversa tutti i Paesi europei L’ultima Direttiva europea spinge verso l’innalzamento dei target di recupero e di riciclo. In generale si è ritenuto e si ritiene che una maggior flessibilità e competitività, e quindi massima efficienza, sia perseguibile con la moltiplicazione dei Compliance Scheme 37/100 L’Europa appare divisa tra Gestione Centralizzata Sussidiaria e Mercato Semplificando, i modelli di riferimento sono: a) Modello a “gestione centralizzata sussidiaria” (ex: Francia e Italia) dove il sistema nazionale ha un’unica cabina di regia in grado di amministrare le variabili economiche e ambientali b) Modello di “mercato” (ex: Regno Unito e Germania), all’insegna della concorrenza. Alcuni presentano modelli che si potrebbero definire “intermedi” in quanto miscelano formule diverse. 38/100 Nei sistemi integrati c’è un’unica «cabina di regia» 1° Il Sistema Integrato È la formula meglio consolidata, dimostrando una efficace ripartizione dei ruoli e dei costi. le Autorità Locali svolgono le operazioni di raccolta dei rifiuti domestici il Compliance scheme si fa carico, parzialmente, dei relativi costi di gestione 39/100 Nei sistemi Duali sono coinvolti numerosi soggetti 2° Il Sistema Duale il Compliance Scheme organizza e gestisce direttamente le operazioni di raccolta attraverso un sistema parallelo a quello della raccolta di rifiuti indifferenziati, che resta di esclusiva competenza delle Autorità locali. 40/100 Molti sistemi duali stanno sviluppando formule «ibride» 3° Il Sistema Duale Ibrido il Compliance scheme ha la responsabilità della gestione dei rifiuti di imballaggio, ma si appoggia in tutto o in parte alle Autorità locali per lo svolgimento delle operazioni di raccolta, stipulando contratti per le diverse classi merceologiche. 41/100 La gestione dei rifiuti di imballaggio di provenienza industriale e commerciale sono lasciati al mercato Nella maggior parte dei Paesi dell’Europa a 15, per tutta la fase iniziale dell’avvio dei sistemi, ci si è occupati prevalentemente degli imballaggi del flusso domestico, considerati il vero problema “ambientale” da risolvere, e si è quindi lasciato al mercato il flusso proveniente dai siti commerciali e industriali. Al contrario, i Compliance Scheme dei paesi di nuovo accesso si sono concentrati prevalentemente sugli imballaggi industriali e commerciali, il punto di partenza più semplice e meno costoso. 42/100 I processi di integrazione tra imballaggi domestici ed industriali/commerciali stanno interessando tutti i Paesi Crisi economica Perseguimento obiettivi imposti dalla direttiva Omogeneità dei materiali Razionalizzazione costi Dalla prevalenza di gestione di imballaggi da flusso domestico Dalla gestione di imballaggi secondari e terziari all’integrazione dei domestici In entrambi i casi i sistemi hanno sviluppato una più stretta collaborazione con le Autorità locali 43/100 Il funzionamento economico dei Compliance Scheme si fonda su un meccanismo di prelievo esercitato su soggetti aderenti al sistema Il dispositivo di base determinato dal recepimento della Direttiva imballaggi è il seguente: • Tutti i soggetti “responsabili dell’immissione di imballaggi” sul mercato ne provvedono al recupero e al riciclo di quando questi cessano di essere utilizzati come tali e si trasformano in rifiuti. • I soggetti responsabili hanno facoltà di delegare i propri obblighi a un Compliance Scheme autorizzato ad effettuare la raccolta, il recupero e il riciclo degli imballaggi immessi al consumo dai propri aderenti. • A fronte di tale delega, i soggetti aderenti sono tenuti a versare al Compliance Scheme un contributo in denaro, calcolato in rapporto alla quantità, tipologia e qualità degli imballaggi immessi (i criteri di valutazione differiscono da Paese a Paese). 44/100 Quindi, TUTTI i soggetti responsabili dell’immissione di imballaggi sul mercato devono provvedere al riciclo ed al recupero Chi sono i soggetti obbligati? Quindi chi è tenuto a versare il contributo? Ogni Paese esprime proprie valutazioni su CHI è il “soggetto obbligato” in base a: norme nazionali in materia discrezionalità gestionale di ciascun Compliance Scheme modi differenti di interpretare la “responsabilità del produttore” e la “responsabilità condivisa”. Nella maggioranza dei Paesi europei sono i Filler (i nostri “Utilizzatori”) e gli Importatori di merci imballate. 45/100 L’Italia fa caso a parte L’Italia è l’unico Paese che pone il punto di prelievo prevalente sui Produttori di imballaggi (solo la Slovacchia ha una formula simile, in un contesto molto differente). Si tratta di una scelta che pone la priorità sulla filiera di materiale e riesce ad assoggettare tutte le tipologie di imballaggi a prescindere dai flussi commerciali. • Interpreta in senso estensivo ed inclusivo il principio della responsabilità condivisa • Consente di «spalmare» i costi su un maggior numero di soggetti creando economie di scala e contenendo le sperequazioni 46/100 La crisi finanziaria «globale» ha avuto conseguenze sul mercato aprendo un acceso dibattito ancora in corso In tutti i Paesi, che hanno fondato il proprio modello sulla concorrenza, la crisi finanziaria internazionale ha sollevato una riflessione critica sulla scarsa controllabilità delle dinamiche di mercato, soprattutto in condizioni di emergenza economica e/o ambientale. Parallelamente si è constatato che, di fronte alla crisi e alla caduta dei prezzi delle materie prime, i Paesi a “gestione centralizzata sussidiaria” hanno continuato a far crescere raccolta e riciclo. 47/100 Comparazione tra i due principali Compliance Scheme (integrato e duale) GERMANIA FRANCIA Compliance scheme Duale Gestione centralizzata Imballaggi domestici Imballaggi industriali e commerciali imballaggi domestici imballaggi domestici ed assimilati Soggetti Obbligati filler (utilizzatori), importatori, distributori filler (utilizzatori), importatori, distributori Modalità di Prelievo Adesione a singoli DSD * Punto Verde Organizzazioni Materiali Singoli DSD in libera concorrenza (attualmente sono autorizzati 9 soggetti) 5 organizzazioni con funzioni di Guarantor (corrispettivi garantiti alle Autorità Locali a fronte di materiali conferiti) Relazioni con le Autorità Locali I singoli DSD provvedono alla raccolta, e avvio a riciclo, dei rifiuti di imballaggio. Le Autorità Locali provvedono alla raccolta e possono ricevere un contributo dal Compliance Scheme (sussidiarietà) * il Punto Verde dal 2009 non è più obbligatorio 48/100 Il Confronto tra i fee di partecipazione deve tener conto delle tipologie di imballaggi coinvolti GERMANIA* FRANCIA** plastica (€/ton) 1.296,00 237,80 carta/cartone (€/ton) 175,00 160,30 vetro (€/ton) 74,00 4,80 Acciaio (€/ton) 272,00 30,20 * dati aggiornati al 2010, forniti dal DSD storico, riferiti ai rifiuti domestici * dati aggiornati al 2011 riferiti ai rifiuti domestici e assimilati 49/100 E a proposito di risultati… GERMANIA* FRANCIA al 2009 plastica ignoto 22% carta/cartone ignoto 54% vetro ignoto 80% Acciaio ignoto 111% Aluminio ignoto 32% * al 2009 si conoscono le pecentuali del riciclo del solo DSD storico. I dati non sono, pertanto, comparabili. 50/100 3 LA SOLUZIONE CONAI La cornice Italia La tendenza all’elusione e all’evasione Scarsa compliance fiscale Eccesso di norme e burocrazia Poca fiducia nelle istituzioni Tendenza all’elusione e all’evasione 51/100 La penalizzazione del soggetto virtuoso Leggi rigide con patto sociale di non rispettarle Irrigidimento norme Eccessi e rottura patto sociale Incertezza del diritto Penalizzazione del virtuoso Aumento elusione ed evasione Aumento discrezionalità del pubblico ufficiale Da cittadino a suddito Aumento labilità morale 52/100 La frammentazione della GDO in Italia: la differenza con gli altri Paesi europei Tra i grandi mercati europei il mercato italiano è quello con il maggior numero di competitor: i primi tre operatori rappresentano solo il 34 % del mercato. 53/100 In Italia la GDO ha una distribuzione diversa nelle macroaree Ampie differenze dovute alle diverse realtà territoriali Al Nord maggiore presenza di GDO di grandi dimensioni Al Centro-Sud, tendenzialmente, maggiore frammentazione delle insegne Fonte: Rapporto Coop 2011, «consumi e distribuzioni, assetti, dinamiche, previsioni». 54/100 C’è, in generale, un’enorme frammentazione: oltre 200 insegne • La metà delle insegne presenti (circa 100) non supera globalmente il 5% del totale del mercato • I punti vendita di grande formato sono circa 30 mila, pari al 4% del totale nazionale Fonte: Rapporto Coop 2011, «consumi e distribuzioni, Assetti, dinamiche,previsioni». 55/100 3 LA SOLUZIONE CONAI Il modello Il Sistema CONAI, Consorzio Nazionale Imballaggi ONAI E’ UN SISTEMA PRIVATO, ISTITUITO PER LEGGE, COSTITUITO DA PRODUTTORI E UTILIZZATORI DI IMBALLAGGI. E’ un consorzio di diritto privato senza fini di lucro nato per perseguire gli obiettivi di recupero e riciclo dei materiali di imballaggio immessi sul territorio nazionale. II Sistema CONAI si basa sull’attività dei sei Consorzi rappresentativi dei materiali che vengono utilizzati per la produzione di imballaggi: acciaio, alluminio, carta, legno, plastica, vetro. 56/100 CONAI - Consorzio Nazionale Imballaggi È retto da statuto approvato con decreto ministeriale Non ha fini di lucro È costituito in forma paritaria da produttori e utilizzatori di imballaggio OBIETTIVI Raggiungere gli obiettivi globali di recupero e riciclo Garantire il necessario raccordo con l’attività di raccolta differenziata effettuata dalle Pubbliche Amministrazioni 57/100 A CONAI partecipano oltre 1.200.000 imprese I Consorziati sono circa 1.250.000 suddivisi in due categorie: • • • Produttori materiali Produttori imballaggi Importatori di imballaggi vuoti Produttori 0,6% • • • Utilizzatori industriali Importatori di prodotti confezionati Commercianti Utilizzatori 99,4% il 60% sono Utilizzatori commerciali Peso 50-50 in Assemblea e CDA (14+14+1 Rappresentante dei consumatori) 58/100 Il Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152 I produttori e gli utilizzatori devono conseguire gli obiettivi finali di riciclaggio e di recupero dei rifiuti di imballaggio (art. 220 c.1 , allegato E) 2002 2008 Min Max Min Recupero totale 50 % 60 % Riciclo totale 25% 45 % Max 55-% 80 % Riciclo per materiale: Carta 15% 60 % Legno 15% 35 % Acciaio 15% 50 % Alluminio 15% 50 % Plastica 15% 26,0 % Vetro 15% 60% 59/100 I produttori aderiscono ai Consorzi dei materiali di imballaggio Che hanno l’obiettivo di razionalizzare ed organizzare: punti di raccolta dei rifiuti di imballaggio secondari e terziari; il ritiro dei rifiuti di imballaggio provenienti dalla raccolta differenziata pubblica; il riciclaggio e il recupero. 60/100 La struttura del Sistema Consortile 2004 CONAI Ricrea CiAl Comieco Rilegno Corepla Coreve TOTALE DIPENDENTI MATERIALE GESTITO* 2011 Dipendenti 49 7 9 27 9 52 6 di cui dirigenti 159 13 3 0 1 4 1 3 1 2.443 Dipendenti 56 11 9 39 14 53 9 di cui dirigenti 5 1 1 4 1 5 1 191 +20% 18 3.516 +44% * rifiuti di imballaggio conferiti in convenzione – dati in migliaia di tonnellate 61/100 Schema del criterio della Responsabilità nella gestione degli imballaggi SISTEMA PUBBLICO Definisce obiettivi e linee guida OSSERVATORIO Controlla/indirizza SISTEMA PUBBLICO PRIVATO Organizza la raccolta differenziata Ritira gli imballaggi Effettua la selezione SISTEMA PRIVATO RISULTATI Risultati raggiunti con efficienza operativa a livello di eccellenza europea Si organizza per raggiungere obiettivi Opera con criteri di efficienza Mette a disposizione e gestisce le risorse 62/100 Gestione del Packaging PRIMA CESSIONE CAC Convenzione Accordo Quadro Anci-Conai MPS VALORIZZAZIONE, RICICLO/RECUPERO Legenda flussi sistema Packaging Monetario 63/100 Finanziamento del sistema Iniziale: • adesione quota “una tantum” a costituzione del fondo consortile Permanente (Contributo Ambientale): • al momento della “prima cessione” (dall’ultimo produttore al primo utilizzatore) • al momento dell’import di imballaggi pieni o vuoti Export esente Ricavi vendita materiali 64/100 Determinazione della quota di adesione L’adesione a CONAI comporta il versamento di una quota costituita da: un importo fisso di 5,16 Euro al quale si aggiunge un importo variabile, solo per le imprese che nel corso dell’esercizio precedente all’adesione abbiano avuto ricavi complessivi superiori a 500.000,00 Euro Ad esempio per un produttore di imballaggi con ricavi di vendite nazionali pari a 1 mln di euro l’importo variabile è di 150,00 € (0,015% dei ricavi). 65/100 Il Contributo Ambientale Ai sensi del D.Lgs. 152/2006 CONAI ripartisce tra produttori e utilizzatori il corrispettivo per i maggiori oneri della raccolta differenziata, nonché gli oneri per il riciclaggio e per il recupero dei rifiuti di imballaggio conferiti al servizio di raccolta differenziata, in proporzione alla quantità totale, al peso e alla tipologia del materiale di imballaggio immessi sul mercato nazionale. A tal fine CONAI determina e pone a carico dei consorziati il Contributo Ambientale CONAI (CAC). Le somme versate al CONAI sono da questo incassate in nome e per conto dei Consorzi di Filiera ed entrano direttamente a far parte dei loro mezzi propri MATERIALI CAC 2011 €/ton CAC 2012 €/ton CAC 2013 €/ton Acciaio 31,00 31,00/26,00** 26,00 Alluminio 52,00 45,00 45,00 Carta 22,00 14,00/10,00*** 10,00/6,00*** Legno 8,00 8,00 8,00 160,00/140,00* 120,00/110,00**** 110,00 17,82 17,82 17,82 Plastica Vetro * Fino al 30/06/2011 160,00 Euro/ton - dall’1/07/2011 140,00 Euro/ton ** Fino al 30/09/2012 31,00 Euro/ton - dall’1/10/2012 26,00 Euro/ton *** Fino al 30/09/2012 14,00 Euro/ton - dall’1/10/2012 10,00 Euro/ton - dall ‘1/04/2013 6,00 Euro/ton **** Fino al 30/09/2012 120,00 Euro/ton - dall’1/10/2012 110,00 Euro/ton Il CAC è applicato in un punto del ciclo del packaging, detto «PRIMA CESSIONE» Per prima cessione si intende il trasferimento, anche temporaneo e a qualunque titolo, nel territorio nazionale: dell’imballaggio finito effettuato dall’ “ultimo produttore” al “primo utilizzatore”; del materiale di imballaggio effettuato da un “produttore di materia prima o di semilavorati” a un “autoproduttore” che gli risulti o si dichiari tale. I materiali di imballaggio e gli imballaggi importati dall’estero sono soggetti al Contributo Ambientale in quanto il loro utilizzo darà luogo a rifiuti sul territorio nazionale. 67/100 La «prima cessione» segna l’effettivo ingresso al consumo dell’imballaggio Riempitori Produttori materiali Produttori imballaggi Distributori Importatori Contributo Ambientale CONAI (prima cessione) - Gli importatori di imballaggi vuoti versano il Contributo per singolo materiale - Gli importatori di merce imballata possono versare il Contributo a forfait (procedure semplificate di dichiarazione) - Gli autoproduttori di imballaggi pagano il Contributo esposto in fattura dal Produttore di materia prima /semilavorato 68/100 Dichiarazione periodica del Contributo I soggetti obbligati all’applicazione del Contributo Ambientale sono tenuti a dichiarare a CONAI i quantitativi di imballaggio ceduti/importati sul territorio nazionale. Tutte le dichiarazioni periodiche vanno effettuate entro il 20 del mese successivo al periodo di riferimento. La periodicità potrà essere annuale, trimestrale o mensile in funzione dell’ammontare del Contributo Ambientale complessivamente dichiarato, per materiale, nell’anno precedente. CONAI prevede anche procedure semplificate di dichiarazione (es. per importatori di merci imballate, produttori di etichette, produttori di imballaggi in sughero, nastri adesivi). 69/100 Classi di dichiarazione – Periodicità Procedura ordinaria (moduli 6.1; 6.2 – quadro 3; 6.10) A. Esente Nell’anno solare precedente, Contributo Ambientale complessivo per singolo materiale fino a 26,00 Euro Esenzione della dichiarazione. Verifiche annuali rispetto al non superamento della soglia di esenzione B. Annuale Nell’anno solare precedente, Contributo Ambientale complessivo per singolo materiale fino a 310,00 Euro Invio di un’unica dichiarazione entro il 20 gennaio dell’anno successivo a quello di riferimento C. Trimestrale Nell’anno solare precedente, Contributo Ambientale complessivo per singolo materiale fino a 31.000,00 Euro Invio di quattro dichiarazioni trimestrali (20 aprile, 20 luglio, 20 ottobre e 20 gennaio) D. Mensile Nell’anno solare precedente, Contributo Ambientale complessivo per singolo materiale oltre 31.000,00 Euro Invio di dodici dichiarazioni mensili (entro il 20 di ogni mese) 70/100 Classi di dichiarazione – Periodicità Procedura semplificata (modulo 6.2 – quadro 4) A. Esente Nell’anno solare precedente, Contributo Ambientale complessivo fino a 52,00 Euro Esenzione della dichiarazione. Verifiche annuali rispetto al non superamento della soglia di esenzione B. Annuale Nell’anno solare precedente, Contributo Ambientale complessivo fino a 310,00 Euro Invio di un’unica dichiarazione entro il 20 gennaio dell’anno successivo a quello di riferimento C. Trimestrale Nell’anno solare precedente, Contributo Ambientale complessivo fino a 31.000,00 Euro Invio di quattro dichiarazioni trimestrali (20 aprile, 20 luglio, 20 ottobre e 20 gennaio) D. Mensile Nell’anno solare precedente, Contributo Ambientale complessivo oltre 31.000,00 Euro Invio di dodici dichiarazioni mensili (entro il 20 di ogni mese) 71/100 Dichiarazione per importazione: procedura semplificata PROCEDURA SEMPLIFICATA per importazioni di imballaggi pieni: A) prodotti alimentari 0,10% / 0,07% * sul valore delle fatture di acquisto di merci imballate B) prodotti non alimentari 0,05% / 0,04%** sul valore delle fatture di acquisto di merci imballate C) Calcolo forfetario sul peso dei soli imballaggi delle merci 40 €/ton / 32 €/ton *** * Fino al 30/09/2012 0,10% - dall’1/10/2012 0,07% ** Fino al 30/09/2012 0,05% - dall’1/10/2012 0,04% *** Fino al 30/09/2012 40,00 Euro/ton - dall’1/10/2012 32,00 Euro/ton 72/100 Esentati gli imballaggi che escono dal territorio nazionale Gli imballaggi che vengono esportati escono dalle competenze di CONAI e sono pertanto esenti dal Contributo Ambientale. Le procedure previste sono: Ordinaria Ex-Post Semplificata Ex-Ante Compensazione Import/Export 73/100 Per saperne di più… “Guida all’adesione e all’applicazione del Contributo Ambientale” - 2012 74/100 Le risorse vengono utilizzate in primo luogo per sostenere la raccolta dei rifiuti di imballaggio L’Accordo Quadro è nato con l’obiettivo di sostenere i «maggiori oneri» per la raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio, garantendo la crescita omogenea della raccolta differenziata su tutto il territorio nazionale e l’avvio a riciclo dei materiali raccolti. I principi cardine dell’Accordo: • Accordo volontario (art. 4 comma 3 «…i Comuni e/o i soggetti da essi delegati possono recedere da una o più convenzioni …») • Garanzia di ritiro dei rifiuti di imballaggio su tutto il territorio nazionale a corrispettivi predefiniti, legati a quantità e qualità e garanzia di valorizzazione a riciclo/recupero • Impegno per le Aree in ritardo 75/100 I COMUNI raccolgono, CONAI copre i maggiori oneri e garantisce l’avvio a riciclo COMUNI (e cittadini) OBBLIGHI STRUMENTO POSSIBILITA’ IMPEGNI Fare la raccolta differenziata CONAI – Consorzi di Filiera Garantire la copertura dei maggiori oneri della raccolta differenziata ACCORDO QUADRO NAZIONALE ANCI CONAI Sottoscrivere le convenzioni con i Consorzi di Filiera Organizzare la raccolta differenziata degli imballaggi oggetto di convenzione e conferire i materiali ai Consorzi Garantire il ritiro e l’avvio a riciclo dei materiali e riconoscere i corrispettivi per i maggiori oneri 76/100 L’Accordo Quadro si è evoluto nelle tre edizioni AQ 1999 - 2003 AQ 2004 - 2008 AQ 2009 – 2013 Convenzioni: corrispettivi per la raccolta… …e sostegno alla comunicazione locale (CdF) Comunicazione locale (Bando Anci Conai) Perseguimento della qualità delle raccolte Gestione “multimateriale” Sostegno aree “in ritardo” Sussidiarietà al mercato Banca Dati / Osservatorio Enti Locali 77/100 I corrispettivi vengono incrementati ogni anno… Materiale Massimo (€/ton) Minimo (€/ton) Acciaio 85,07 38,99 Alluminio 434,77 177,21 Carta 93,09 46,56 Legno 14,18 7,10 Plastica 324,88 35,43 Vetro 38,27 0,52 Anche per il 2012 i corrispettivi sono stati incrementati, come previsto dall’art. 3.3 dell’Accordo Quadro ANCI CONAI, in misura dei 2/3 del tasso ufficiale di inflazione: in particolare sono stati incrementati dell’ 1,87% rispetto al 2011 (inflazione 2011 pari al 2,80%). Iniziative specifiche per migliorare la qualità delle raccolte (ad esempio vetro). 78/100 … e sono articolati in funzione della qualità della raccolta La raccolta di qualità per: 1. Incrementare i quantitativi da avviare a recupero 2. Ottenere il massimo dei corrispettivi riconosciuti dai consorzi Inoltre: Nobilita l’impegno delle amministrazioni e del cittadini Ri-allinea gli obiettivi dei diversi soggetti 79/100 L’Accordo dedica risorse alla comunicazione locale e allo sviluppo delle aree in ritardo È stato incrementato a 1,2 mln di euro il budget CONAI del bando pubblicato annualmente per la comunicazione locale, a cui si aggiunge almeno il 35% dei budget di comunicazione dei singoli Consorzi di filiera. … per lo sviluppo della raccolta nelle aree in ritardo … per la comunicazione locale CONAI destina fino a 2 mln di euro annui a favore dei progetti territoriali per lo sviluppo dei servizi di raccolta dei rifiuti di imballaggio e ulteriori risorse per la formazione di tecnici e amministratori locali su tematiche relative alla gestione dei rifiuti urbani. 80/100 Il sistema raccolta-riciclo crea valore per l’Italia Protegge l’ambiente - 74 mln ton CO₂ Non invia a smaltimento rifiuti di imballaggio e fms evitando il ricorso alle discariche - 60,5 mln ton - 507 discariche Sostiene lo sviluppo dell’industria + 2,4 mld € MPS Genera indotto + 5,4 mld € Addetti al 2011 + 15.626 (36.451) Fonte: elaborazioni Althesys, Studio 2012 81/100 Il sistema raccolta-riciclo crea valore per l’Italia I risultati dello studio Althesys Il bilancio costi benefici di quindici anni di CONAI-Consorzi* è positivo per oltre 11 €/mld * Raccolta e riciclo di imballaggi e frazioni merceologiche similari (fms) Fonte: elaborazioni Althesys, Studio 2012 82/100 Il servizio informativo e i canali di comunicazione Imprese-CONAI Per tutte le informazioni sull’adesione al Consorzio e la gestione del Contributo Ambientale CONAI è attivo, dalla fine del 2006, un servizio informativo che risponde al numero verde gratuito 800.337799 Inoltre CONAI porta avanti una consolidata collaborazione con le Associazioni di Categoria territoriali, espressione diretta delle imprese 83/100 3 LA SOLUZIONE CONAI I risultati Il primo risultato: garantita la concorrenza leale Lo Statuto ed il Regolamento prevedono strumenti per assicurare alle AZIENDE CONSORZIATE la corretta partecipazione alla gestione del Consorzio. In particolare CONAI svolge attività nei confronti delle AZIENDE NON CONSORZIATE verificando la loro posizione e, ne caso, invitandole a regolarizzarla. 84/100 Inoltre… Individuazione e contrasto di fenomeni evasione/elusione del Contributo Ambientale di Responsabilizzazione dei produttori ed utilizzatori per la corretta applicazione del Contributo Ambientale Analisi della genesi dell’evasione Supporto ai Consorziati per la soluzione di specifici problemi attinenti l’applicazione della normativa CONAI 85/100 In termini di poi di performance… Nel 2011 il recupero complessivo di imballaggi, ha raggiunto la percentuale del 73,7%, equivalente a 8,6 milioni di tonnellate recuperate su un totale di 11,6 milioni di tonnellate immesse al consumo: 3 imballaggi su 4 sono quindi recuperati. Il riciclo è stato del 64,6% dell’immesso al consumo (2 imballaggi su 3), equivalente a 7,5 milioni di tonnellate. Prevenzione e riduzione dell’impatto ambientale degli imballaggi: si stima che per il 2011 circa il 37% delle materie prime utilizzate per produrre imballaggi sia derivato da materiale da riciclo. 86/100 Il sistema ha raggiunto e sostenuto l’intero Paese Lo sviluppo delle convenzioni sulla raccolta differenziata previste dall’Accordo quadro ANCI-CONAI, ha coinvolto nel 2011 7.267 Comuni (oltre 57 milioni di cittadini: il 96% dell’intera popolazione). I corrispettivi 2011 erogati ai Comuni nell’ambito dell’accordo quadro ANCI-CONAI sono stati circa 300 milioni (285 milioni nel 2010). In 15 anni oltre 2,3 miliardi di euro. 87/100 L’Italia della raccolta cresce. Crescono le quantità di rifiuti gestite da Conai Nel 2011 sono stati conferiti al sistema Conai/CdF complessivamente 3.365 tonnellate di rifiuti di imballaggio con un incremento medio nazionale della raccolta in convenzione del 2,8%. Particolarmente significativi sono gli incrementi al Centro (10,7%) e al Sud (4,1%). 2010 2011 2010 2011 Totale Sud Centro Nord 2011 2010 2011 2010 Delta 9,1% 17,1% -10,8% -12,2% 7,0% 14,2% Acciaio Alluminio Carta Legno Plastica Vetro 121 5,4 502 98 402 911 111 4,5 580 106 389 845 22 2,4 225 15 111 223 17 2,0 251 19 94 157 36 2,1 283 10 144 252 37 2,0 302 15 131 212 179 9,9 1.010 123 657 1.386 164 8,4 1.132 140 614 1.214 TOTALE 2.040 2.035 598 540 727 698 3.365 2,8% 3.273 +2,8% +0,2% +10,7% +4,1% Dal 2000 al 2011 i volumi gestiti nell’ambito dell’Accordo Quadro sono aumentati del 542% Vetro Plastica Legno Carta Alluminio Acciaio 3,500 3,000 2,500 2,000 1,500 1,000 500 0 2000 Totale 614 (Kton) 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 936 1.268 1.629 1.967 2.234 2.460 2.717 2.887 3.190 3.273 3.328 Fonte: elaborazioni CONAI su dati Consorzi di Filiera Il sistema ha sempre avuto un ruolo sussidiario Confronto tra quantità avviate a riciclo da gestione consortile e indipendente Relazione sulla gestione 2011 CONAI 90/100 L’immesso a consumo è allineato con il PIL 150 145 140 135 130 125 120 115 110 105 100 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 PIL (a valori correnti) 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Immesso al consumo totale 1998=100 Elaborazioni CONAI su dati ISTAT e Consorzi di Filiera 91/100 Il riciclo "gestito" … no. 1100 900 700 500 300 100 -100 1999 2000 2001 2002 2003 Trend immesso a consumo Elaborazioni CONAI su dati Consorzi di Filiera 2004 2005 2006 2007 Trend riciclo indipendente 2008 2009 2010 2011 Trend riciclo gestito 92/100 L’Accordo Quadro Anci-Conai: una garanzia di continuità per la raccolta ed il riciclo Crisi economica: immesso al consumo -10,7% e quotazioni delle materie prime seconde in forte contrazione Ripresa: immesso al consumo e quotazioni delle materie prime seconde in risalita 93/100 Nel 2011 sono ampiamente superati gli obiettivi minimi di riciclo Relazione sulla gestione 2011 CONAI – Dati anno 2011 94/100 L’impegno di tutti ha prodotto, negli imballaggi, un’Italia diversa Nel 2011 “solo” il 26,3% dei rifiuti di imballaggio prodotti è stato smaltito in discarica 95/100 4 PROSPETTIVE La CONCORRENZA: mezzo o fine? Oggi per la gestione degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio vige il SISTEMA CENTRALIZZATO CONAI D.Lgs 22/97 art.41 VI sono spinte verso IL MERCATO D.Lgs 152/2006 artt.223 e 224 PROLIFERAZIONE DI SISTEMI COLLETTIVI 96/100 Proviamo a fare un confronto tra sistemi collettivi e sistema centralizzato PRO Sistema centralizzato Sistemi collettivi CONTRO • Coordinamento centrale • «Obbligatorietà» di adesione al • Certezza del CAC sistema • Certezza del riconoscimento dei corrispettivi • Certezza dell’avvio a riciclo • Maggiore tracciabilità dei flussi dei materiali • Complicazione nella contabilità di • Fee differenti impresa • Maggiore libertà d’azione • Garanzia di gestione dei soli sul mercato materiali con «valore» sul mercato • Mancanza di garanzia nel ritiro dei materiali da RD 97/100 L’input dato dalla Direttiva Europea 98/2008/CE indica un percorso CONAI: Gestione degli imballaggi e delle frazioni similari OBIETTIVI PER MATERIALI Gestione dei materiali Il contesto italiano è già pronto per tale cambiamento? 98/100 Pro e contro della gestione degli imballaggi e di una eventuale gestione dei materiali PRO • Razionalità operativa dei Gestione degli Consorzi di filiera Imballaggi • Garanzia di avvio a riciclo e recupero del comparto industriale odierno Gestione dei materiali • Maggiore semplicità nella gestione delle raccolte differenziate da parte delle Autorità locali • Estensione del paradigma della responsabilità condivisa del produttore • Input verso un miglioramento e maggiore innovazione delle tecnologie di riciclo e recupero CONTRO • Maggiori complicazioni nella gestione delle risultanze delle Raccolte differenziata • Attuali carenze infrastrutturali ed impiantistiche • Fee di partecipazione / contributo ambientale per tutti i materiali 99/100 Siamo in grado di andare verso un sistema di gestione dei materiali? Se replichiamo le modalità e i fattori di successo adottati nel ’97 per la creazione del sistema consortile CONAI Regia del Ministero dell’Ambiente in accordo con quello dell’Industria Valori e principi condivisi: + concertazione con il mondo delle imprese ed industriale Volontà politica forte (D.Lgs22/97) + Trasparenza Economicità Efficienza Efficacia Credibilità Iniziativa e gestione «privata» 100/100 Grazie per l’attenzione