PROGETTAZIONE E RICERCA: Strumenti metodologici FISHBOWL POTENZIALITA’: PERMETTE DI SUDDIVIDERE IL GRUPPO IN DUE PARTI FAVORISCE L’ALTERNANZA DEI RUOLI STIMOLA L’ATTENZIONE FAVORISCE LA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE E L’ATTENZIONE AI DIVERSI PUNTI DI VISTA SVILUPPA LA CAPACITA’ DI AUTOGESTIONE DEL GRUPPO SVILUPPA LA CAPACITA’ DI AUTOCONTROLLO FISHBOWL LIMITI: NECESSITA DI UN ARGOMENTO SU CUI POTER DISCUTERE RICHIEDE COMPETENZE COMPLESSE (NON ADATTO A BAMBINI PICCOLI) RICHIEDE UNO SPAZIO SUFFICIENTEMENTE GRANDE UN ESEMPIO… INCIPIT Problema educativo rilevato: In più occasioni l'insegnante ha rilevato la difficoltà di diversi ragazzi della classe quinta ad aspettare il proprio turno di intervento e a tener conto di quanto detto dai compagni. IPOTESI STRATEGIA Cambiando la disposizione dei posti durante la conversazione e facendo sperimentare a turno il punto di vista del protagonista e dell'osservatore, i ragazzi possono rendersi conto della difficoltà (e della possibilità) di attendere il proprio turno e di tener conto degli altri interventi PROPOSTA DI ATTIVITA’: l’acquario o fishbowl OBIETTIVI PERSEGUITI: • Rendere consapevoli i ragazzi delle proprie modalità di intervento • Affinare la capacità di ascolto • Tenere conto del punto di vista degli altri • Divenire consapevoli che uno stesso avvenimento può essere osservato in modo diverso a seconda del ruolo che si svolge. PREMESSE rispetto all’argomento scelto: • • • • I ragazzi avevano visitato una mostra fotografica intitolata "Costruttori di pace", dove avevano visionate diverse immagini riguardanti la violazione dei diritti umani. In geografia stavano affrontando l'argomento "Le differenze tra Nord e Sud del mondo". In ambito linguistico era stato letto libro "Yaja e Velu che raccolgono rifiuti", che riporta l'esperienza di due ragazzini indiani che cercano di sopravvivere raccogliendo e vendendo rifiuti. Un giorno una compagna porta a scuola un libro edito dall'UNICEF sui diritti dei bambini nel mondo, contenente molte immagini fotografiche DESCRIZIONE DELLO STRUMENTO 1. Trovato uno spazio sufficientemente ampio, si dispongono le sedie in due file in cerchi concentrici (uno all’interno e uno all’esterno) 2. Si suddivide la classe in due gruppi: il gruppo che occupa le sedie del cerchio interno ha la consegna di esprimere le proprie riflessioni (nel caso sperimentato le riflessioni riguardavano le immagini viste in precedenza sul libro, sui diritti dei bambini, che la compagna ha portato a scuola) contemporaneamente il gruppo esterno deve osservare e, al termine, prendere nota sulla griglia di osservazione. Tempo a disposizione 25 minuti. 3. Terminato il tempo i gruppi si scambiano il compito, con lo stesso tempo a disposizione. 4. L'insegnante è posto all'esterno dei due cerchi e prende appunti (sue osservazioni sull’andamento, modalità degli interventi, temi o questioni significative messe a fuoco dai ragazzi, ecc), contemporaneamente gli interventi vengono registrati su audiocassetta. 5. Terminate le due fasi, si leggono le osservazioni ed i commenti degli alunni, confrontando i diversi punti di vista. Anche l'insegnante legge i suoi appunti. 6. A distanza di una settimana si raccolgono commenti sull'attività svolta. OSSERVAZIONI CONCLUSIVE tenendo conto anche dei commenti dei ragazzi La conversazione ha funzionato molto bene, sicuramente meglio di come avveniva altre volte in classe. Fattori favorevoli sono stati sicuramente anche: 1. il minor numero di alunni per ciascuna conversazione (dividendo in due gruppi la classe) 2. la disposizione in cerchio (le dimensioni ridotte della classe non consentono assolutamente questa disposizione, per cui alcuni ragazzi volgono le spalle ad altri, e questo non agevola il tener conto degli altri e, contemporaneamente, sembra rendere più impellente la necessità di esprimere al più presto la propria opinione) 3. il registratore e l'osservazione dei compagni ha fatto riflettere maggiormente prima di fare un intervento. ALTRE OSSERVAZIONI I due gruppi hanno trovato strategie diverse per passarsi la parola: • Il primo gruppo comincia la discussione con l'intervento di un alunno, che di lì in avanti si assume, spontaneamente e tacitamente, il compito di passare la parola ai compagni. • Il secondo gruppo, all'inizio della conversazione, concorda sottovoce velocemente di parlare rispettando il senso orario. Rispettano l'ordine deciso fino al termine del primo giro, dopodiché segnalano di volere intervenire con alzata di mano, in modo ordinato; in questa seconda fase uno dei ragazzi assume tacitamente il compito di dare la parola. • In entrambi i gruppi si verifica che qualche ragazzo si rivolga all'insegnante mentre interviene, ed i compagni gli fanno notare che deve parlare con loro. • Diversi interventi vengono formulati in risposta o come integrazione delle affermazioni dei compagni e ciò sottolinea l'attenzione con cui la conversazione viene svolta. GRIGLIA DI OSSERVAZIONE nome alunno:………………………………… A) Punto di vista degli osservatori 1) Tutti hanno avuto la stessa opportunità di parlare? SI NO 2) Qualcuno non è intervenuto? SI NO Chi? ………………………… 3) Qualcuno ha parlato più degli altri? SI NO Chi? ……………………… 4) Qualcuno ha interrotto mentre un altro parlava? SI NO Chi? ……………………… Una volta o più volte? ………………. 5) Chi parlava teneva conto degli interventi degli altri? SI NO NON SEMPRE 6) Tutti gli interventi erano pertinenti rispetto all'argomento scelto? SI NO 7) Qualcuno si distraeva durante la conversazione? SI NO 8) Osservazioni particolari………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………… 9) Giudizio personale sull'andamento della conversazione………………………………………………….. …………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………… B) Punto di vista dei protagonisti E' stato facile o difficile conversare rispettando gli interventi degli altri? ……………………………………………... Commenti………………………………………………………………………… …………………………………………… COMMENTI DEI RAGAZZI espressi informa orale, raccolti a distanza di una settimana per portare la riflessione sul piano metacognitivo • Francesco P. : Temevo che mi fermassero quando ho iniziato io a dare la parola. • Jasmine: Serve per quando saremo grandi, impareremo ad ascoltare bene gli altri quando parlano. • Alex: E' stato interessante perché si poteva capire se una persona era buona di cuore. • Mirko: Ci siamo scambiati le informazioni, le abbiamo condivise, siamo stati in grado di contenerci, di controllare gli istinti di parlare subito, siamo stati in grado di immedesimarci nell'altro, osservando prima gli altri. • Marta: Ci ha aiutato nel rispetto degli altri, non ci interrompevamo più, potevamo sapere cosa ne pensava un'altra persona sullo stesso argomento. Qualcuno si sentiva osservato e provava a comportarsi meglio per non dare una brutta impressione. • Francesca: E' stato bello che ognuno avesse delle opinioni. Tutte erano belle. E' bello ascoltare per imparare tante cose. • Francesco B. : Siamo riusciti a dire tante cose, senza fare rumore, in modo preciso. Anche il registratore ha condizionato gli interventi, perché non si doveva fare rumore. • Andrea: Ci è servito per imparare a rispettare i turni, a capire di non parlare tutti insieme, se no non si capiva. TRIANGOLAZIONE • L'attività voleva consentire il confronto di tre punti di vista: quello degli alunni, quello dell'insegnante e quello di un osservatore esterno (il registratore). Il ricorso all'ascolto della registrazione sarebbe stato necessario nel caso in cui ci fossero state grosse differenze di interpretazione di quanto osservato. • Si ritiene che lo strumento usato sia utile non solo come valutazione, ma anche come autovalutazione del proprio comportamento.