Presentazione del DTD di
NormeInRete
Fabio Vitali
Università di Bologna & IAT-CNR
31 ottobre 2000
Introduzione
Si descrivono le caratteristiche della
struttura formale dei documenti normativi
come generata dal gruppo di lavoro DTD di
NormeInRete.
 XML,
DTD, XML-Schema
 XML e i documenti normativi
 Una visione di insieme del DTD
 Prescrizioni fuori dal DTD
 Conclusioni
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Fabio Vitali
Cos’è XML (1)
Extensible Markup Language (W3C - 1998)



3
Permette di arricchire i documenti elettronici di
informazioni per stampa, catalogazione, strutturazione,
ecc.
Derivato da SGML, prende a prestito da HTML la facilità
di applicazione.
Permette di specificare non l’aspetto tipografico del
documento ma le strutture caratteristiche e il valore
semantico degli elementi di un documento.
Fabio Vitali
Cos’è XML (2)

Sono caratteristiche costitutive del linguaggio di
markup:
 Elementi:
<nota>Qui va il testo di una nota</nota>
<new />
 Attributi
<a href=“http:www.w3.org”>W3C</a>
 Entità
Qui c&apos;&egrave; un&apos;entit&agrave;
diventa:
Qui c’è un’entità
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Fabio Vitali
Cosa sono i DTD
Document Type Definition

Un blocco facoltativo di documento XML in cui si
specificano vincoli di coerenza strutturale relativi ad
una classe di documenti XML





5
Element catalog: lista degli elementi definiti per il documento
Content model: modelli di contenimento per gli elementi
definiti
Entity catalog: lista delle entità
Attribute catalog: lista degli attributi definiti, con valori
possibili.
Validare un documento significa verificare che la
specifica istanza segue le regole definite per la sua
classe.
Fabio Vitali
Cosa sono gli schemi
XML-Schema (W3C, in corso di approvazione)


I DTD forniscono regole di correttezza sulle strutture
dei documenti della classe, non sui contenuti.
XML-Schema è uno standard in via di definizione che
permette di porre vincoli sia strutturali che di contenuto.
Ad esempio:




6
Permette di imporre una numerazione consecutiva agli elementi
Permette di richiedere la presenza di certi elementi
indipendentemente dal loro ordine
Permette di specificare una sintassi obbligata agli attributi
E’ ancora in corso di approvazione, e non è ancora
affidabile per esprimere vincoli su classi di documenti
XML.
Fabio Vitali
I documenti normativi ed XML (1)


Esiste una prassi consolidata nella strutturazione ed
organizzazione di testi normativi
Si è anche assistito ad una formalizzazione delle
regole di buona normazione



7
Manuale Rescigno (‘Regole e suggerimenti per la redazione
di testi normativi’, 1991)
Circolare del Presidente del Senato della Repubblica, del
Presidente della Camera dei Deputati e del Presidente del
Consiglio dei Ministri datato 24 febbraio 1986
Si forniscono regole di ortografia, lessico, sintassi,
stile e struttura per la stesura di testi normativi.
Fabio Vitali
I documenti normativi ed XML (2)


XML può fornire ausili nella esplicazione delle regole e
nella verifica della buona normazione relativamente alla
struttura:
Infatti i documenti normativi:




8
Hanno una struttura evidente e sistematica (l’articolato)
Prevedono elementi obbligatori e facoltativi (es. articolazione
numerata, numerazione dei commi,ecc.)
Impongono vincoli di contenimento tra gli elementi del
documento (ad esempio è assurdo un comma che contenga
articoli).
Quindi XML permette di esprimere, attraverso un DTD,
delle regole di verifica della buona forma di un
documento normativo.
Fabio Vitali
Il DTD di NormeInRete






9
DTD strict e DTD loose
Classi di documenti
Organizzazione del DTD
Elementi normativi
Elementi testuali e tabellari
Metainformazioni
Fabio Vitali
DTD strict e DTD loose
Le direttive del manuale Rescigno permettono di porre
vincoli rilevanti sui documenti normativi.
Tuttavia il DTD deve considerare anche documenti
scritti prima del manuale Rescigno o
indipendentemente da esso.
Esistono quindi due DTD:


DTD strict, o rigido, in cui vengono imposte regole di
normazione di maggiore rigidezza
DTD loose, o flessibile, in cui vengono specificate regole
minimali di struttura, soprattutto relativamente alla
numerazione delle strutture e al loro contenimento.
DTD strict e loose sono tuttavia compatibili tra loro.
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Fabio Vitali
Classi di documenti
Entrambi i DTD identificano tre grandi categorie di
documenti:



11
Articolato senza preambolo, formato da un’intestazione, una
formula iniziale, un articolato (composto di libro, parte, titolo,
capo, sezione, paragrafo - ma solo per il DTD loose - articolo e
commi), una formula finale, una conclusione e degli annessi
eventuali.
Articolato con preambolo, che aggiunge alla precedente un
preambolo
Semi-articolato, che vede ogni elemento dei precedenti come
possibile ma facoltativo, e permette in qualunque posizione di
inserire elementi arbitrari (come capoversi o strutture
gerarchiche diverse), fino all’estremo di documenti
completamente privi di qualunque struttura riconducibile alla
prassi di normazione.
Fabio Vitali
Organizzazione del DTD
isolat1.pen
globali.dtd
norme.dtd
isolat2.pen
isogrk3.pen
testo.dtd
isodia.pen
meta.dtd
isonum.pen
isopub.pen
isotech.pen
nirstrict.dtd
<?xml version='1.0' ?>
<!DOCTYPE dprNN SYSTEM "nirstrict.dtd">
<dprNN> ... </dprNN>
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Fabio Vitali
nirloose.dtd
Elementi normativi
Struttura del documento:

intestazione, formula iniziale, preambolo facoltativo, articolato,
formula finale, conclusione e annessi eventuali.
Articolato

libro, parte, titolo, capo, sezione, paragrafo (DTD loose) articolo
e commi.
Commi

Corpo oppure elenco, che può contenere corpi o elenchi
(alternativamente lettere e numeri).
Annessi

Plurimi, con elenco facoltativo e pre-annesso, contiene o
semplici blocchi di testo o tabelle o anche interi documenti,
interni o esterni.
Elementi semanticamente rilevanti

13
Riferimenti, date, luoghi, soggetti, enti, atti.
Fabio Vitali
Elementi testuali e tabellari
Strutture generiche denominabili

Gerarchia, contenitore, paragrafo, elemento inline, ecc.
Strutture tipograficamente rilevanti


Paragrafi, corsivi, grassetti, acapo, ecc.
Di ispirazione HTML (ma con delle differenze).
Strutture speciali


Tabelle (di derivazione HTML)
Modulistica
Fogli di stile

14
Per effetti tipografici sofisticati associati definitivamente al testo,
si possono usare stili CSS (Cascading Style Sheet), associati a
qualunque elemento del documento.
Fabio Vitali
Meta-informazioni
Il DTD identifica varie locazioni dove è possibile
specificare meta-informazioni associate al testo:



In un documento separato (collegato con un URI)
In testa al documento (collegato con riferimenti interni)
Presso l’elemento associato
Si forniscono alcune categorie iniziali di metainformazioni:





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Dublin Core: informazioni “biblioteconomiche” sul documento
Commenti: testo libero a nota del documento
Redazionale: commenti alla specifica edizione del documento
Lavori preparatori: testo libero di organizzazione dei testi
precedenti alla norma
Disposizioni: sistema di analisi strutturale del contenuto della
norma
Fabio Vitali
Prescrizioni fuori dal DTD
Normalizzazione degli attributi per date, luoghi, ecc.
 <data norm="19991012h0000">
alla mezzanotte del 12 ottobre 1999
</data>
Normalizzazione degli identificatori di struttura

numero 5 della lettera c dell'articolo 142 ter
<en id="art0142c-let0003a-num0005a">
<corpo> ... </corpo>
</en>
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Fabio Vitali
Problemi aperti

Identificatori di struttura per elementi particolari:







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Come chiamare gli articoli prima del primo?
Come chiamare gli articoli posti tra il bis e il ter?
Gestione di vigore ed efficacia
Gestione di meccanismi di specifica delle variazioni nei
testi consolidati
Elenco completo delle meta-informazioni rilevanti
Status degli annessi (solo esterni o misti, a scelta?)
...
Fabio Vitali
Conclusioni
Il DTD proposto è immediatamente usabile per la
marcatura di documenti normativi “standard”.
Non prevediamo problemi per tutti i documenti che
seguono regole “ragionevoli” di normazione, sia presenti
che passate.
Sono sicuramente possibili miglioramenti soprattutto per
quel che riguarda documenti strutturalmente “difficili” o
con molte eccezioni.
Il discorso della vigenza (e di conseguenza dei testi
coordinati) va affrontato con molta cura.
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Fabio Vitali
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Presentazione del DTD NIR