IL RISCHIO
CHIMICO
BRUNO RINDONE
DIPARTIMENTO DI SCIENZE
DELL’AMBIENTE E DEL
TERRITORIO
UNIVERSITA’ DI MILANOBICOCCA
Bruno Rindone - Il Rischio
Chimico
1
IL RISCHIO CHIMICO
Con l’emanazione del D.Lgs 25/02 viene recepita nel nostro
ordinamento legislativo la direttiva 98/24/CE relativa alla
protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori
contro i rischi derivanti da agenti chimici durante il lavoro.
Il D.Lgs 2 febbraio 2002, n. 25 attua la direttiva europea
aggiungendo al decreto legislativo 626/94 un nuovo Titolo:
VII bis - Protezione da agenti chimici - il cui articolato si
sviluppa attraverso dodici articoli (da 70-bis a 70-terdecies). Le disposizioni del decreto sono già contenute in
normative nazionali previgenti, anche di origine
comunitaria, ma il recente provvedimento si sofferma e
puntualizza l’argomento introducendo nuovi adempimenti;
alcuni dei quali sono presenti nell'ambito di procedure già
previste dal nostro ordinamento (v. ad esempio,
valutazione dei rischi, piani di emergenza), altri sono del
tutto innovativi (la giustificazione, il concetto di rischio
moderato, abrogazione di parte della tabella del DPR 303 e
conseguente gestione del controllo sanitario..).
Bruno Rindone - Il Rischio
Chimico
2
COSA E’ IL RISCHIO CHIMICO
-I
Nella definizione di agente chimico si intende
qualsiasi cosa sia esso sostanza o preparato di
natura chimica che rappresenta un pericolo per il
lavoratore; pertanto rientrano all'interno del campo
di applicazione di questo decreto anche quelle
sostanze già prese in considerazione dalla Legge
italiana come il piombo e le sostanze cancerogene
in generale, (tuttavia il presente decreto non
sostituisce le disposizioni specifiche in materia di
agenti cancerogeni presenti nel Titolo VII della 626,
ma le integra), sia quelle sostanze che pur non
essendo pericolose per loro stessa definizione
possono comunque rappresentare un pericolo in
determinate condizioni, come ad esempio l'acqua
bollente o l'azoto liquido;
Bruno Rindone - Il Rischio
Chimico
3
COSA E’ IL RISCHIO
CHIMICO - II
La produzione, la manipolazione e lo
stoccaggio di sostanze chimiche
comporta una serie di rischi potenziali
da esposizione che possiamo definire
Rischio chimico. Possiamo distinguerli
in due grandi campi, che spesso sono
contemporaneamente presenti nei
luoghi di lavoro:
Bruno Rindone - Il Rischio
Chimico
4
COSA E’ IL RISCHIO
CHIMICO - III
rischi per la sicurezza e rischi
acuti: esplosione, incendio, ustioni
chimiche, lesioni oculari da contatto,
avvelenamento, asfissia;
rischi per la salute dovuti
all'esposizione cronica a sostanze
tossiche o nocive: malattie
professionali quali per esempio
silicosi, bronchite cronica, tumori.
Bruno Rindone - Il Rischio
Chimico
5
DOVE SI INCORRE NEL
RISCHIO CHIMICO
Nella valutazione del rischio a cui sono soggetti i lavoratori, bisogna
tener presente tutte le attività connesse al processo produttivo, come
il trasporto, la manutenzione o la produzione di scarti di lavorazione
che possono determinare una particolare esposizione per certi
lavoratori. Ne deriva perciò che molte aziende, pur non essendo per
definizione aziende chimiche, rientrano comunque all'interno del
campo di applicazione del presente decreto, come ad esempio le
piccole e medio imprese che adoperano determinati agenti chimici
per la pulizia dei locali e delle attrezzature di lavoro o come officine
meccaniche, in cui i lavoratori sono esposti a fumi di saldatura per
effetto dell'attività svolta.
Da precisare che sono esclusi dalla presente normativa l'amianto, gli
agenti chimici (sostanze e preparati) pericolosi per l'ambiente ed
alcune attività di trasporto internazionale di agenti chimici pericolosi,
in quanto ben definiti da specifica normativa.
Il datore di lavoro, prima di iniziare una qualsiasi attività produttiva, o
quando sono avvenuti notevoli cambiamenti tali da modificare
l'esposizione dei lavoratori, deve effettuare una valutazione del
rischio a cui possono essere esposti i dipendenti tenendo in
considerazione ed in ordine di priorità i seguenti parametri:
Bruno Rindone - Il Rischio
Chimico
6
LE PROPRIETA’ PERICOLOSE
DELL’AGENTE CHIMICO
1) le proprietà pericolose dell'agente chimico: cioè le
indicazioni riportate nelle schede di sicurezza e
nelle etichette delle sostanze e dei preparati
classificati come pericolosi ai sensi dei D.Lgs
52/97 e 285/98. In particolare sono da ricercare le
indicazioni come le frasi di rischio e la simbologia
connessa alle proprietà dell'agente chimico come
la tossicità, l'infiammabilità, ecc…). Nel caso però
l'agente chimico non rientri all'interno della
classificazione dei due decreti legislativi sopra
elencati, ma si tratti di un agente chimico ritenuto
pericoloso per altre caratteristiche, o sia un
prodotto intermedio o di scarto del processo
produttivo, sarà allora compito del datore di lavoro
individuare i possibili rischi ad esso connessi.
Bruno Rindone - Il Rischio
Chimico
7
LE INFORMAZIONI SULLA
SALUTE
2) le informazioni sulla salute e sicurezza:
anche in questo caso si tratta di osservare le
etichette e le schede di sicurezza dell'agente
chimico, individuando quelle che sono le
deficienze aziendali nei riguardi di tale
indicazioni. Come il punto precedente, nel
caso si tratti un agente chimico non
classificato, è dovere del datore di lavoro
prendere in considerazione tutte le misure di
sicurezza idonee.
Bruno Rindone - Il Rischio
Chimico
8
L’ESPOSIZIONE DEL
LAVORATORE
3) il livello, il tipo e la durata dell'esposizione:
ai fini della valutazione non è da
sottovalutare per quanto tempo e a che
intensità il lavoratore sia esposto all'agente
chimico, tenendo presente soprattutto sotto
quale forma l'agente manifesta la sua
pericolosità (per inalazione, per contatto o
per ingestione).
Bruno Rindone - Il Rischio
Chimico
9
LE CARATTERISTICHE
DELL’AMBIENTE DI LAVORO
4) le circostanze in cui viene svolta
l'attività che determina esposizione
all'agente chimico: ad esempio la
quantità di agente chimico presente e
le caratteristiche dell'ambiente di
lavoro.
Bruno Rindone - Il Rischio
Chimico
10
I VALORI LIMITE DI
ESPOSIZIONE
5) i valori limite di esposizione professionale o
i valori limite biologici: si tratta perciò di
identificare con esattezza l'effettiva
pericolosità dell'agente chimico in questione.
Ai fini della valutazione del rischio, la
misurazione dell'agente chimico è effettuata
quando si ha una certa sicurezza di essere di
fronte ad un rischio non moderato (come
verrà specificato più avanti) per la sicurezza
dei lavoratori.
Bruno Rindone - Il Rischio
Chimico
11
GLI EFFETTI DELLE MISURE
PREVENTIVE
6) gli effetti delle misure preventive adottate e da adottare:
chiaramente, salvo quanto già definito dall'art. 3 del D.Lgs
626/94 e secondo quanto più precisamente indicato su tale
decreto, il datore di lavoro dovrebbe adottare tutte le
misure generiche di sicurezza per ridurre sempre e
comunque al minimo l'esposizione dei lavoratori. Si
intende perciò la progettazione e l'organizzazione di idonei
sistemi di lavoro; la fornitura e la manutenzione di idonee
attrezzature per il tipo di lavoro in questione; riduzione al
minimo dei lavoratori esposti, la riduzione della durata e
dell'intensità di esposizione; la riduzione delle quantità
degli agenti chimici utilizzati nel processo produttivo; uso
di appropriate disposizioni per la manipolazione,
l'immagazzinamento ed il trasporto degli agenti chimici
pericolosi.
Bruno Rindone - Il Rischio
Chimico
12
CONFRONTARE LE
ESPERIENZE
7) utilizzare e confrontare le conclusioni
di sorveglianze sanitarie già intraprese,
nel caso ci siano dati disponibili;
inoltre il datore di lavoro deve
considerare che l'uso di più agenti
chimici comporta un rischio che è
determinato dalla combinazione dei
singoli rischi.
Bruno Rindone - Il Rischio
Chimico
13
RISCHIO E DANNO ALLA
SALUTE
Considerato il diffuso e ampio utilizzo degli agenti chimici sul
lavoro, sia sottoforma di materie prime che derivante dal
processo lavorativo, le norme del provvedimento interessano
praticamente gran parte delle attività lavorative. Queste vanno
da quelle in cui la problematica del rischio chimico è nota a
tutte le figure del sistema sicurezza (RLS, Datore di lavoro,
Medico competente, Lavoratori….) a quelle, come le piccole
imprese e le imprese artigianali dove non c’è consapevolezza
dei rischi chimici, anche se presenti (imprese di pulizia,
parrucchieri, tintolavanderie…). Inoltre poiché il danno che una
simile esposizione può comportare può essere di differente
gravità (alcune sostanze provocano danni alla pelle, altre
possono causare danni al cervello o addirittura il cancro) una
giusta formazione/informazione costituisce senz’altro la base
per una buona gestione del rischio. Un’adeguata formazione ed
una professionalizzazione di tutte le figure coinvolte, non solo
permette l’applicazione delle regole, ma anche più efficienza
nel lavoro finalizzata al conseguimento di un ambiente di lavoro
più sano e sicuro.
Bruno Rindone - Il Rischio
Chimico
14
IL RAPPRESENTANTE DEI
LAVORATORI PER LA
SICUREZZA (RLS)
• La figura dell’RLS ha diritto ad una formazione particolare in
materia di salute e sicurezza, in relazione ai rischi specifici
esistenti nel proprio ambito di rappresentanza, tale da
assicurargli adeguate nozioni sulle principali tecniche di
controllo e prevenzione dei rischi (art.22 D.Lgs 626/94 comma
4). Il nuovo decreto ribadisce questo concetto sottolineando
(lettera c art.72-octies) la necessità di formare ed informare
l’RLS e/o i lavoratori sulle precauzioni e le azioni adeguate per
proteggere loro stessi ed altri lavoratori.
• La necessità di soddisfare e/o aggiornare le conoscenze e i
requisiti della figura dell’RLS in materia di prevenzione e
protezione dei lavoratori dai rischi derivanti da agenti chimici
pericolosi, muove verso la realizzazione di moduli di
aggiornamento specifico in materia di agenti chimici pericolosi
per questa figura .
Bruno Rindone - Il Rischio
Chimico
15
IL CAMPIONAMENTO
AMBIENTALE
Il campionamento ambientale prevede di monitorare
specificatamente alcune fasi lavorative per determinare la
concentrazione delle sostanze che si diffondono
nell'ambiente. Puo' essere realizzato con la finalita' di
verificare la concentrazione di sostanze pericolose
nell'ambiente in cui operano i lavoratori (nelle cabine di
controllo, vicino alle macchine utilizzate), pero' e' piu' adatto
a mettere a fuoco quali sono le fasi critiche di un processo
lavorativo. In questo caso il campionamento ambientale si
effettua prelevando l'aria vicino ai punti critici dell'impianto e
durante i momenti critici (per esempio vicino alle pompe di
carico prodotti, durante la fase di carico; vicino al punto di
prelievo campioni, durante l'operazione). E' particolarmente
utile per identificare le scelte di bonifica e successivamente
per testarne l'efficacia.
Bruno Rindone - Il Rischio
Chimico
16
IL CAMPIONAMENTO
PERSONALE
Il campionamento personale si effettua prelevando
l'aria attraverso un campionatore personale,
indossato dall'operatore mentre svolge le sue
mansioni (si tratta di una pompetta tarata che
preleva quantita' note di aria nel tempo e fa
assorbire gli inquinanti presenti nell'aria in idonei
sistemi di fissaggio). E' piu' adatto quindi a
misurare l'esposizione media del lavoratore alle
diverse sostanze: permette di valutare il rischio, ma
non aiuta a trovare soluzioni di miglioramento e
prevenzione.
Bruno Rindone - Il Rischio
Chimico
17
RISCHIO MODERATO O RISCHIO
NON MODERATO –I ?
Verificati tutti questi parametri, il datore di lavoro deve giungere alla
conclusione se l'esposizione a cui sono soggetti i lavoratori comporta
un rischio moderato o non moderato per la loro sicurezza. Il concetto
di moderato lascia però ampia interpretazione al datore di lavoro sulla
reale entità del rischio a cui possono essere soggetti o meno i
lavoratori. Infatti, fatta eccezione per il piombo, per cui viene definita
un'esposizione limite espressa come media ponderata nell'arco di una
settimana lavorativa di 40 ore di 8 ore per giornata lavorativa pari a
0,075mg/m3 al di sotto della quale si può considerare il rischio
moderato; per tutti gli altri agenti chimici non esistono valori definiti
dalla Legge italiana. Ne deriva perciò, un'estrema soggettività
nell'interpretazione del rischio da parte del datore di lavoro che, per
affrontare correttamente la valutazione del rischio dovrebbe ricorrere a
misurazioni specifiche per ciascun agente chimico o ricorrere a
software specifici.
Bruno Rindone - Il Rischio
Chimico
18
RISCHIO MODERATO O RISCHIO
NON MODERATO –II ?
Le stesse misurazioni non sono però sufficienti a definire la reale
modestia del rischio chimico poiché i valori limite di TLV (Threshold Limit
Value ovvero Valore Limite di Soglia) esprimono la soglia oltre la quale
esiste un rischio concreto per il lavoratore e perciò ben al di sopra di
quello che è il concetto di moderato.
E' questo il punto cruciale e debole di tutta la normativa; infatti se dal
processo di valutazione del rischio chimico ne consegue un giudizio
moderato, il datore di lavoro non è tenuto ad intraprendere ulteriori
misure di prevenzione e protezione; ma in ogni caso, è tenuto a formare
ed informare i lavoratori sul corretto uso degli agenti chimici, anche
rendendo disponibili a loro e ai loro rappresentanti i dati ottenuti dalla
valutazione dei rischi; le informazioni e le precauzioni sugli agenti chimici
tramite le schede di sicurezza; eventuali risultati di misurazioni
ambientali, ecc
Bruno Rindone - Il Rischio
Chimico
19
OBBLIGHI DEL DATORE DI
LAVORO
• A questo punto, il D.Lgs. 25/2002 al comma 2 dell'art.72 sexies cita:
salvo che non possa dimostrare con altri mezzi il conseguimento di un
adeguato livello di prevenzione e protezione, il datore di lavoro,
periodicamente ed ogni qualvolta sono modificate le condizioni che
possono influire sull'esposizione, provvede ad effettuare la
misurazione degli agenti che possono presentare un rischio per la
salute, con metodiche standardizzate…..con metodiche appropriate o
con particolare riferimento ai valori limite di esposizione professionale
e per periodi rappresentativi dell'esposizione in termini spazio
temporali. Da ciò si evince che l'obbligo da parte del datore alla
misurazione dell'agente chimico deve essere fatta quasi
obbligatoriamente nel caso in cui i lavoratori siano soggetti ad un
rischio ritenuto non moderato (l'attuazione dell'art. 72 sexies è previsto
solo per aziende a rischio non moderato). Per questo ai fini della
valutazione del rischio chimico, la stessa può essere fatta senza
ricorrere a rilievi specifici, nel caso in cui, tenuto conto degli altri
parametri, sia presumibile pensare che gli agenti chimici presenti
nell'attività lavorativa rappresentino solo un rischio minimo.
Bruno Rindone - Il Rischio
Chimico
20
GLI INQUINANTI
AMBIENTALI
1.
2.
3.
4.
5.
aerosol: particelle solide e/o liquide disperse in un mezzo gassoso;
possono presentarsi come:
polveri (sia di natura organica che inorganica generate da azioni
meccaniche; es.: toner, silice, amianto (fibre), farina, pesticidi, ecc)
fumi (particelle fini prodotte da materiali solidi per evaporazione,
condensazione e reazioni molecolari in fase gassosa. Es: il piombo
per riscaldamento produce vapore che condensando in aria forma
particelle metalliche che si ossidano (ossido di piombo), oppure
fumi di combustione composti da prodotti della incompleta
combustione esempio il fumo di motori diesel; ecc)
nebbie (particelle liquide prodotte dalla condensazione di vapori,
reazioni chimiche o atomizzazione di liquidi es.: nebbie di oli
minerali prodotte durante il funzionamento di pompe o altri utensili
raffreddati e/lubrificati ad olio, oppure nebbie di acido solforico, o
soluzioni liquide nebulizzate, ecc)
aeriformi: sono costituiti da gas e vapori (es: CO, O3, ossidi di azoto
e zolfo, vapori di benzina, di alcol etilico, ecc)
Bruno Rindone - Il Rischio
Chimico
21
COMPOSTI CHIMICI BANDITI
Il datore di lavoro, fatto salvo per alcune
eccezioni, non deve ricorrere all'uso e/o
alla produzione di alcuni agenti chimici
quali: 2-naftilammina, 4-amminodifenile;
benzidina, i sali derivati da queste
sostanze e il 4-nitrodifenile.
Bruno Rindone - Il Rischio
Chimico
22
LA STIMA DEL RISCHIO
L'esito delle misurazioni costituisce una prima base della valutazione dei
rischi per l'esposizione a sostanze chimiche pericolose. Il parametro
principale cui si fa riferimento e' il 'valore limite di soglia', ovvero la
concentrazione (misurata in mg/m3 o in parti per milione, ppm) al di sotto
della quale si ritiene che per la maggior parte dei lavoratori non sussistano
rischi significativi per la salute. E' importante pero' chiarire alcuni aspetti su
questo valore limite. Ha un valore solamente indicativo e viene valutato
presumendo che il lavoratore sia in perfetta salute fisica (non si tiene quindi
conto delle suscettibilita' personali). È un valore che ha subito nel tempo
notevoli variazioni verso il basso in quanto il crescere delle conoscenze ha
comportato un abbassamento drastico delle soglie. Per fare solo alcuni
esempi: l'1.3 butadiene e' passato da una soglia di 1000 ppm a 2 ppm, il
benzene da 10 a 1. Esistono valori limite di soglia, anche molto differenti tra
loro, a seconda degli enti scientifici che li hanno emanati . Cio' e' quantomeno
indice che la scienza medica tossicologica non ha, a oggi, elementi sufficienti
e univoci in merito. Pur essendo codificati dei valori limite per alcune
sostanze cancerogene (anche nell'ultima modifica al Dlgs. 626) e'
scientificamente provato che il rischio cancerogeno e mutageno e' di tipo
probabilistico, per cui in questo caso non esiste un valore di esposizione che
si possa classificare come sicuro. La notevole incidenza di situazioni anomale
che si possono verificare, comporta che i numeri cui ci si riferisce siano da
valutare con molta circospezione. Spesso l'esposizione a sostanze e' multipla
e qualche volta gli effetti non sono puramente additivi, ma comportano un
aumento del rischio difficilmente
valutabile.
Bruno
Rindone - Il Rischio
23
Chimico
SE IL RISCHIO NON E’
MODERATO
Nel caso in cui, al termine della valutazione del rischio,
il datore di lavoro sia giunto alla conclusione che i
lavoratori, per tipo di sostanza, livello e durata di
esposizione, per la tipologia di attività svolta e per
tutti gli altri parametri sopra indicati sono soggetti
ad un rischio non moderato, allora deve
intraprendere delle misure specifiche di prevenzione
e protezione, come …la progettazione di appropriati
processi lavorativi e tecnici; appropriate misure
organizzative e di protezione collettive; misure di
protezione individuale come i dispositivi di
protezione individuali e la sorveglianza sanitaria.
Bruno Rindone - Il Rischio
Chimico
24
LA VALUTAZIONE DEL
RISCHIO CHIMICO - I
La valutazione del rischio chimico in azienda segue il percorso
classico della valutazione generale dei rischi che abbiamo piu' volte
richiamato:
- ricostruzione del processo produttivo, delle fasi di
lavorazione e delle singole operazioni lavorative che vengono svolte;
- analisi delle condizioni operative in cui si svolge il processo
chimico (temperature, pressioni, ecc.);
- identificazione delle fasi che comportano una esposizione a
sostanze chimiche (definire quali e le loro caratteristiche);
- descrizione dell'ambiente (volumetria, configurazione degli
spazi, ecc.);
- identificazione delle persone esposte o potenzialmente
esposte;
- identificazione delle zone in cui si opera e del tempo di
permanenza nelle singole posizioni di lavoro;
- monitoraggio dell'esposizione alle sostanze;
- giudizio e stima soggettiva dei lavoratori esposti al rischio.
Bruno Rindone - Il Rischio
Chimico
25
LE SOSTANZE E I
PREPARATI
Per quanto riguarda le sostanze
(prodotti chimici ben definiti) e dei
preparati (miscele fisiche di piu'
sostanze), una guida alla valutazione
del rischio e' determinata dal livello di
conoscenze e informazioni conosciute.
Bruno Rindone - Il Rischio
Chimico
26
L‘ETICHETTATURA
Il fornitore e' inoltre obbligato a munire
ogni contenitore (bottiglia, fusto, sacco) di
una etichetta che deve riportare ben chiare
le seguenti informazioni:
- denominazione della sostanza o del
preparato - nome chimico delle sostanze
presenti nel preparato
- la lettera 'R' indicante i rischi specifici e la
lettera 'S' indicante i consigli di prudenza
- il quantitativo del contenuto
- nome e indirizzo del responsabile
dell'immissione sul mercato
Bruno Rindone - Il Rischio
Chimico
27
ETICHETTA
RISCHIO
PIU’ GRAVE
FRASI S
FRASI R
FABBRICANTE
o
RESPONSABILE
IMMISSIONE
INDICAZIONI
SPECIALI
II °
SIMBOLO
RISCHIO
PIU’ GRAVE
NOME
NOME
CHIMICO
COMMERCIALE
MASSA O
VOLUME
Bruno Rindone - Il Rischio
Chimico
28
LA SCHEDA DI
SICUREZZA
Ogni produttore e' obbligato a fornire una scheda di sicurezza
delle sostanze e dei preparati pericolosi che contiene, per legge
(Decreto Legge 52/97 e D.m. 4/4/97), una serie di informazioni:
- identificazione della sostanza o del preparato e della
societa'/impresa; - composizione/informazioni sugli ingredienti; identificazione dei pericoli; - misure di primo soccorso;
- misure antincendio;
- misure in caso di fuoruscita accidentale;
- manipolazione e stoccaggio;
- controllo dell'esposizione/protezione individuale;
- proprieta' fisiche e chimiche;
- stabilita' e reattivita';
- informazioni tossicologiche;
- informazioni ecologiche;
- considerazioni sullo smaltimento;
- informazioni sul trasporto;
- informazioni sulla regolamentazione;
- altre informazioni.
Bruno Rindone - Il Rischio
Chimico
29
L’AZIONE DELLE SOSTANZE
TOSSICHE
-
1)
2)
3)
4)
locale: se agisce unicamente intorno al punto di contatto
(pelle, occhi, vie respiratorie, ecc) (es: l’azione corrosiva di
acidi concentrati sulla cute con cui vengono a contatto)
generale o sistematico: se l’azione si manifesta in punti
lontani dal contatto (es: l’inalazione della 2 naftil ammina
provoca l’insorgenza di cancro alla vescica) che comportano
e questo a causa:
della via di trasmissione del tossico (tramite l’inalazione e il
passaggio nella circolazione sanguigna si possono avere
effetti su altri organi quali il fegato),
della composizione chimica dell’organo (tenore in lipidi),
grado di perfusione dell’organo che può ivi comportare una
concentrazione eccessiva del tossico,
delle caratteristiche biochimiche dell’organo colpito (capacità
dell’organo
a produrre metaboliti più tossici di quello
assorbito)
Bruno Rindone - Il Rischio
Chimico
30
L’INTOSSICAZIONE
•
intossicazione acuta: esposizione di breve durata a forti
concentrazioni con assorbimento rapido del tossico. Gli effetti sono
immediati e si hanno entro le 24 ore con morte o guarigione rapida
• intossicazione sub-acuta: esposizioni per un periodo di
più giorni o settimane prima che appaiano i primi effetti.
• intossicazione cronica: esposizione frequenti e prolungate
nel tempo. Gli effetti sono tardivi (fino anche a diverse decine di anni).
L’intossicazione in questo caso si manifesta :
• o
o
perché la quantità di tossico eliminata è inferiore alla
quantità assorbita in modo da ottenere una concentrazione tale da
ingenerare manifestazioni cliniche. (esempio saturnismo)
• o
o
perché la quantità di tossico assorbita a seguito di
esposizioni ripetute si accumula su un particolare tessuto e viene
rilasciata solo in un tempo successivo (es: sostanze liposolubili che si
vanno a concentrare in tessuti adiposi; a seguito di dimagrimento e
quindi di diminuzione del tessuto adiposo si libera il tossico che
genera così gli effetti tossici)
Bruno Rindone - Il Rischio
Chimico
31
Assorbimento per ingestione
• L’ingestione accidentale di sostanze pericolose,
specialmente in grandi quantità, è piuttosto
infrequente anche se non impossibile.(Tra le norme
igieniche da rispettare ricordiamo il divieto
di
assumere cibi e bevande nei luoghi di lavoro e in
particolare dove è possibile l’esposizione a sostanze
pericolose, l’accurata pulizia delle mani prima di
mangiare, il divieto di conservare cibi e bevande in
frigoriferi dove sono stoccate sostanze pericolose,
(es nei laboratori), contenitori etichettati a norma,
non usare contenitori per alimenti, ecc
Bruno Rindone - Il Rischio
Chimico
32
Assorbimento per inalazione
• L’inalazione, cioè l’introduzione
nei polmoni durante la
respirazione dell’agente chimico, rappresenta la via di ingresso
principale nel corpo di sostanze/preparati pericolosi durante il
lavoro. Il rischio di esposizione per inalazione a
sostanze/preparati chimici pericolosi si presenta quando i
processi o le modalità operative provocano l’emissione di detti
agenti con la conseguente diffusione nell’ambiente sotto forma
di inquinanti chimici aerodispersi.(Tra le norme igieniche
ricordiamo il divieto di fumare nei luoghi di lavoro ed in
particolare dove è possibile l’esposizione a sostanze
pericolose, in quanto il fumo può ulteriormente veicolare
all’interno dell’organismo il tossico, oltre a presentare rischi
specifici aggiuntivi quali la cancerogenicità dei prodotti di
combustione o rischi quali incendio, esplosioni, ecc.)
Bruno Rindone - Il Rischio
Chimico
33
Assorbimento per contatto
cutaneo
•
In genere le sostanze chimiche sono assorbite dalla pelle più
lentamente che dall’intestino o dai polmoni. Comunque le
sostanze/preparati chimici (in particolare i solventi organici)
possono entrare nel corpo sia direttamente che attraverso
indumenti impregnati. Il rischio di esposizione per contatto
cutaneo si può presentare durante le fasi di manipolazione
delle sostanze/preparati pericolosi.
• (Tra le norme igieniche da osservare ricordiamo per esempio
l’eliminazione della pratica di lavarsi le mani sporche di grasso
con solventi perché questo oltre ad esporre il lavoratore al
contatto cutaneo diretto con la sostanza utilizzata per il
lavaggio comporta anche una modifica dello strato lipidico del
derma che rappresenta una barriera naturale protettiva; questa
modifica può facilitare l’assorbimento cutaneo anche di altre
sostanze con cui il lavoratore viene a contatto, è inutile
utilizzare die guanti se poi gli stracci sporchi vengono riposti
nelle tasche di camici Bruno
ecc.).
Rindone - Il Rischio
34
Chimico
L‘INDIVIDUAZIONE
DELLE PRIORITA’
D’INTERVENTO
Per ogni sostanza chimica deve sempre valere il principio di
ridurre al minimo possibile l'esposizione. Premesso cio', la
lettura delle schede, se costruite con dati tecnici aggiornati,
permette di individuare le priorita' cui deve essere data una
risposta in termini di prevenzione. Cosi', se ci sono sostanze
dalla tossicita' acuta, in misura elevata, dovranno essere
predisposti adeguati sistemi di allarme e di protezione. Le
sostanze cancerogene o mutagene dovranno essere sostituite
o, in caso non sia possibile, utilizzate in un ciclo chiuso. Per le
sostanze infiammabili, gli impianti elettrici dovranno essere
muniti di dispositivi di sicurezza particolari (antideflagranti).
In caso, comunque, permangano esposizioni a sostanze
nocive, queste vanno misurate con idonee strumentazioni. I
campionamenti possibili sono sostanzialmente di due tipi:
ambientale o personale.Bruno Rindone - Il Rischio
35
Chimico
SOSTANZE PERICOLOSE - I
•
•
•
•
•
•
•
•
•
esplosivi: quelle sostanze/preparati che, anche senza l’azione dell’ossigeno
atmosferico, possono provocare una reazione esotermica con rapido sviluppo di gas
e esplodere,detonare o deflagrare in seguito a riscaldamento
comburenti: quelle sostanze/preparati che a contatto con altre sostanze,
specialmente se infiammabili provocano una forte reazione esotermica
estremamente infiammabili: le sostanze ed i preparati liquidi con i punto di
infiammabilita' estremamente basso ed un punto di ebollizione basso e le sostanze
ed i preparati gassosi che a temperatura e pressione ambiente si infiammano a
contatto con l'aria;
facilmente infiammabili:
1)le sostanze ed i preparati che, a contatto con l'aria, a temperatura ambiente e
senza apporto di energia, possono subire innalzamenti termici e da ultimo
infiammarsi;
2) le sostanze ed i preparati solidi che possono facilmente infiammarsi dopo un
breve contatto con una sorgente di accensione e che continuano a bruciare o a
consumarsi anche topo il distacco della sorgente di accensione;
3) le sostanze ed i preparati liquidi il cui punto d'infiammabilita' e' molto basso;
4) le sostanze ed i preparati che, a contatto con l'acqua o l'aria umida, sprigionano
gas estremamente infiammabili in quantita' pericolose;
infiammabili: le sostanze ed i preparati liquidi con un basso punto di infiammabilita'
Bruno Rindone - Il Rischio
Chimico
36
SOSTANZE PERICOLOSE - II
•
•
•
•
•
molto tossici: le sostanze ed i preparati che, in caso di inalazione,
ingestione o assorbimento cutaneo, in piccolissime quantita', possono
essere letali oppure provocare lesioni acute o croniche;
tossici: le sostanze ed i preparati che, in caso di inalazione, ingestione o
assorbimento cutaneo, in piccole quantita', possono essere letali oppure
provocare lesioni acute o croniche;
Categoria
DL50 orale*
mg/kg
< 25
DL50
cutanea**
mg/kg
<50
CL50
inalatoria*
mg/l/4h
<0,5
Molto
tossiche
Tossiche
25 – 200
50 – 400
0,5 - 2
Nocive
200 – 2000
400 - 2000
2 - 20
DL50= dose che provoca la morte del 50% degli animali da esperimento; va definita
sia la via orale che cutanea; la normativa UE prevede per il DL50 orale il ratto (*)
mentre per il DL50 cutaneo prevede l’uso di ratto o coniglio (**)
CL50= è la concentrazione in aria che provoca la morte del 50% degli animali da
esperimento; la normativa UE prevede per il CL50 l’uso del ratto e tempi di
esposizione di 4 ore (*)
Bruno Rindone - Il Rischio
Chimico
37
SOSTANZE PERICOLOSE - III
• nocivi: le sostanze ed i preparati che, in caso di inalazione,
ingestione o assorbimento cutaneo, possono essere letali oppure
provocare lesioni acute o croniche;
• corrosivi: le sostanze ed i preparati che, a contatto con i tessuti vivi,
possono esercitare su di essi un'azione distruttiva;
• irritanti: le sostanze ed i preparati non corrosivi, il cui contatto
diretto, prolungato o ripetuto con la pelle o le mucose puo'
provocare una reazione infiammatoria;
• sensibilizzanti: le sostanze ed i preparati che, per inalazione o
assorbimento cutaneo, possono dar luogo ad una reazione di
ipersensibilizzazione per cui una successiva esposizione alla
sostanza o al preparato produce reazioni avverse caratteristiche;
Bruno Rindone - Il Rischio
Chimico
38
SOSTANZE PERICOLOSE - IV
• cancerogeni: le sostanze ed i preparati che, per inalazione,
ingestione o assorbimento cutaneo, possono provocare il cancro o
aumentarne la frequenza;
• mutageni: le sostanze ed i preparati che, per inalazione, ingestione
o assorbimento cutaneo, possono produrre difetti genetici ereditari o
aumentarne la frequenza;
• tossici per il ciclo riproduttivo: le sostanze ed i preparati che, per
inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, possono provocare
o rendere più frequenti effetti nocivi non ereditari nella prole o danni
a carico della funzione o delle capacita riproduttive maschili o
femminili;
• pericolosi per l'ambiente: le sostanze ed i preparati che qualora si
diffondano nell'ambiente, presentano o possono presentare rischi
immediati differiti per una o più delle componenti ambientali.
Bruno Rindone - Il Rischio
Chimico
39
Elenco frasi di rischio (FRASI R) - I
•
R 1 Esplosivo allo stato secco.
R 2 Rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti d'ignizione.
R 3 Elevato rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti d'ignizione.
R 4 Forma composti metallici esplosivi moto sensibili.
R 5 Pericolo di esplosione per riscaldamento.
R 6 Esplosivo a contatto o senza contatto con l'aria.
R 7 Puo' provocare un incendio.
R 8 Puo' provocare l'accensione di materie combustibili.
R 9 Esplosivo in miscela con materie combustibili.
R 10 Infiammabile.
R 11 Facilmente infiammabile.
R 12 Estremamente infiammabile.
R 14 Reagisce violentemente con l'acqua.
R 15 A contatto con l'acqua libera gas estremamente infiammabili.
R 16 Pericolo di esplosione se mescolato con sostanze comburenti.
R 17 Spontaneamente infiammabile all'aria.
R 18 Durante l'uso può formare con aria miscele esplosive/infiammabili.
R 19 Può formare perossidi esplosivi.
R 20 Nocivo per inalazione.
R 21 Nocivo a contatto con la pelle.
R 22 Nocivo per ingestione.
R 23 Tossico per inalazione.
R 24 Tossico a contatto con la pelle.
R 25 Tossico per ingestione.
R 26 Molto tossico per inalazione
R 27 Molto tossico a contatto con la pelle.
R 28 Molto tossico per ingestione.
R 29 A contatto con l'acqua libera gas tossici.
R 30 Puo' divenire facilmente infiammabile durante l'uso.
R 31 A contatto con acidi libera gas tossico.
R 32 A contatto con acidi libera gas altamente tossico.
R 33 Pericolo di effetti cumulativi.
R 34 Provoca ustioni.
Bruno Rindone - Il Rischio
R 35 Provoca gravi ustioni.
Chimico
40
Elenco frasi di rischio (FRASI R) - II
•
•
R 36 Irritante per gli occhi.
R 37 Irritante per le vie respiratone.
R 38 Irritante per la pelle.
R 39 Pericolo di effetti irreversibili molto gravi.
R 40 Possibilita' di effetti irreversibili.
R 41 Rischio di gravi lesioni oculari.
R 42 Puo' provocare sensibilizzazione per inalazione.
R 42/43 Puo' provocare sensibilizzazione per inalazione e contatto con la pelle.
R 43 Puo' provocare sensibilizzazione per contatto con la pelle.
R 44 Rischio di esplosione per riscaldamento in ambiente confinato.
R 45 Puo' provocare il cancro.
R 46 Puo' provocare alterazioni genetiche ereditarie.
R 48 Pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata.
R 49 Puo' provocare il cancro per inalazione.
R 50 Altamente tossico per gli organismi acquatici.
R 51 Tossico per gli organismi acquatici
R 52 Nocivo per gli organismi acquatici.
R 53 Puo' provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico.
R 54 Tossico per la flora.
R 55 Tossico per la fauna.
R 56 Tossico per gli organismi del terreno.
R 57 Tossico per le api.
R 58 Puo' provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente.
R 59 Pericoloso per lo strato di ozono.
R 60 Puo' ridurre la fertilita'.
R 61 Puo' danneggiare i bambini non ancora nati.
R 62 Possibile rischio di ridotta fertilita'.
R 63 Possibile rischio di danni ai bambini non ancora nati.
R 64 Possibile rischio per i bambini allattati al seno.
R 65 Puo' causare danni polmonari se ingerito.
R 66 L'esposizione ripetuta può provocare secchezza e screpolatura della pelle.
R 67 L'inalazione dei vapori può provocare sonnolenza e vertigini.
Bruno Rindone - Il Rischio
Chimico
41
Combinazioni delle frasi R - I
•
R 14/15 Reagisce violentemente con l'acqua liberando gas estremamente infiammabili.
R 15/21 A contatto con acqua libera gas tossici estremamente infiammabili.
R 20/21 Nocivo per inalazione e contatto con la pelle.
R 20/22 Nocivo per inalazione e ingestione.
R 20/21/22 Nocivo per inalazione, contatto con la pelle e per ingestione.
R 21/22 Nocivo a contatto con la pelle e per ingestione.
R 23/24 Tossico per inalazione e contatto con la pelle.
R 23/25 Tossico per inalazione e ingestione.
R 23/24/25 Tossico per inalazione, contatto con la pelle e per ingestione
R 24/25 Tossico a contatto con la pelle e per ingestione.
R 26/27 Molto tossico per inalazione e contatto con la pelle
R 26/28 Molto tossico per inalazione e per ingestione.
R 26/27/28 Molto tossico per inalazione, contatto con la pelle e per ingestione.
R 27/28 Molto tossico a contatto con la pelle e per ingestione.
R 36/37 Irritante per gli occhi e le vie respiratorie.
R 36/38 Irritante per gli occhi e la pelle.
R 36/37/38 Irritante per gli occhi, le vie respiratorie e la pelle.
R 37/38 Irritante per le vie respiratorie e la pelle.
R 39/23 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione.
R 39/24 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto con la pelle.
R 39/25 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per ingestione.
R 39/23/24 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione e a contatto con la pelle.
R 39/23/25 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione ed ingestione.
R 39/24/25 Tossico pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto con la pelle e per ingestione.
R 39/23/14/25 Tossico pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione, R contatto con la pelle e per ingestione.
R 39/26 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili motto gravi per inalazione.
R 39/27 Molto tossico pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto con la pelle.
R 39/28 Molto tossico pericolo di effetti irreversibili molto gravi per ingestione.
R 39/26/27 Molto tossico pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione e a contatto con la pelle.
R 39/26/28 Molto tossico pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione ed ingestione.
R 39/27/28 Molto tossico pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto con la pelle e per inalazione.
R 39/26/27/28 Molto tossico pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione, contatto con la pelle e per
ingestione.
Bruno Rindone - Il Rischio
Chimico
42
Combinazioni delle frasi R - II
•
R 40/20 Nocivo: possibilita' di effetti irreversibili per inalazione.
R 40/21 Nocivo: possibilita' di effetti irreversibili a contatto con la pelle.
R 40/22 Nocivo: possibilita' di effetti irreversibili per ingestione.
R 40/20/21 Nocivo: possibilita' di effetti irreversibili per inalazione e a contatto con la pelle.
R 40/20/22 Nocivo: possibilita' di effetti irreversibili per inalazione ed ingestione.
R 40/21/22 Nocivo: possibilita' di effetti irreversibili a contatto con la pelle e per ingestione.
R 40/20/21/22 Nocivo: possibilita' di effetti irreversibili per inalazione, a contatto con la pelle e per ingestione.
R 48/20 Nocivo: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata per inalazione.
R 48/21 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata a contatto con la pelle.
R 48/22 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per ingestione.
R 48/20/21 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione e a contatto con
la pelle.
R 48/20/22 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione e ingestione.
R 48/21/22 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata a contatto con la pelle e per
ingestione.
R 48/20/21/22 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione, a contatto
con la pelle e per ingestione.
R 48/23 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione.
R 48/24 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata a contatto con la pelle.
R 48/25 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per ingestione.
R 48/23/24 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione e a contatto
con la pelle.
R 48/23/25 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione ed ingestione.
R 48/24/25 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata a contatto con la pelle e per
ingestione.
R 48/23/24/25 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione, a contatto
con la pelle e per ingestione.
R 50/53 Altamente tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente
acquatico.
R 51/53 Tossico per gli organismi acquatici, puo' provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico.
R 52/53 Nocivo per gli organismi acquatici, puo' provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico.
Bruno Rindone - Il Rischio
Chimico
43
Elenco frasi di prudenza (FRASI S) - I
•
S 1 Conservare sotto chiave
S 2 Conservare fuori della portata del bambini
S 3 Conservare in luogo fresco
S 4 Conservare lontano da locali di abitazione
S 5 Conservare sotto (liquido appropriato da indicarsi da parte del fabbricante)
S 6 Conservare sotto (gas inerte da indicarsi da parte del fabbricante)
S 7 Conservare il recipiente ben chiuso
S 8 Conservare al riparo dall'umidita'
S 9 Conservare il recipiente in luogo ben ventilato
S 12 Non chiudere ermeticamente il recipiente
S 13 Conservare lontano da alimenti o mangimi e da bevande
S 14 Conservare lontano da (sostanze incompatibili da precisare da parte del produttore)
S 15 Conservare lontano dal calore
S 18 Conservare lontano da fiamme e scintille - Non fumare
S 17 Tenere lontano da sostanze combustibili
S 18 Manipolare ed aprire il recipiente con cautela
S 20 Non mangiare ne' bere durante l'impiego
S 21 Non fumare durante l'impiego
S 22 Non respirare le polveri
S 23 Non respirare i gas/fumi/vapori/aerosoli/termine(i) appropriato(i) da precisare da parte del produttore
S 24 Evitare il contatto con la pelle
S 25 Evitare il contatto con gli occhi
S 26 In caso di contatto con gli occhi, lavare immediatamente e abbondantemente con acqua consultare un
medico
S 27 Togliersi di dosso immediatamente gli indumenti contaminati
S 28 In caso di contatto con la pelle lavarsi immediatamente ed abbondantemente con (prodotti idonei da
indicarsi da parte del fabbricante)
S 29 Non gettare i residui nelle fognature
S 30 Non versare acqua sul prodotto
S 33 Evitare l'accumulo di cariche elettrostatiche
S 35 Non disfarsi del prodotto e del recipiente se non con le dovute precauzioni
S 36 Usate indumenti protettivi adatti
S 37 Usare guanti adatti.
S 38 In caso di ventilazione insufficiente, usare un apparecchio respiratorio adatto.
S 39 Proteggersi gli occhi/la faccia.
Bruno Rindone - Il Rischio
Chimico
44
Elenco frasi di prudenza (FRASI
S) - II
•
•
S 40
Per pulire il pavimento e gli oggetti contaminati da questo prodotto, usare ... (da precisare da parte
del produttore).
S 41 In caso di incendio c/o esplosione non respirare i fumi.
S 42 Durante le fumigazioni/polimerizzazioni usare un apparecchio respiratorio adatto termine(i)
appropriato(i) da precisare da parte del produttore.
S 43 In caso di incendio usare .. (mezzi estinguenti idonei da indicarsi da parte del fabbricante. Se l'acqua
aumenta il rischio precisare "Non usare acqua".
S 44 In caso di incidente o di malessere consultare immediatamente il medico (se possibile, mostrargli
etichetta).
S 46 In caso d'ingestione consultare immediatamente il medico e mostrargli il contenitore o l'etichetta.
S 47 Conservare a temperatura non superiore a .. gradi centigradi C (da precisare da parte del
fabbricante).
S 48 Mantenere umido con ... (mezzo appropriato da precisare da parte del fabbricante).
S 49 Conservare soltanto nel recipiente originale.
S 50 Non mescolare con .... (da specificare da parte del fabbricante).
S 51 Usare soltanto in luogo ben ventilato.
S 52 Non utilizzare su grandi superfici in locali abitati.
S 53 Evitare l'esposizione-procurarsi speciali istruzioni prima dell'uso.
S 56 Smaltire questo materiale e relativi contenitori in un punto di raccolta rifiuti pericolosi o speciali
autorizzato.
S 57 Usare contenitori adeguati per evitare l'inquinamento ambientale.
S 59 Richiedere informazioni al produttore/fornitore per il recupero/riciclaggio.
S 60 Questo materiale e il suo contenitore devono essere smaltiti come rifiuti pericolosi.
S 61 Non disperdere nell'ambiente. Riferirsi alle Istruzioni speciali schede informative in materia di
sicurezza.
S 62 Non provocare il vomito: consultare immediatamente il medico e mostrargli il contenitore o
l'etichetta.
S 63 In caso di incidente per inalazione, allontanare l'infortunato della zona contaminata e mantenerlo a
riposo.
S 64 In caso di ingestione sciacquare la bocca con acqua (solamente se l'infortunato è cosciente).
Bruno Rindone - Il Rischio
Chimico
45
Combinazioni delle frasi S
•
S 1/2 Conservare sotto chiave e fuori della portata dei bambini.
S 3/7 Tenere il recipiente ben chiuso in luogo fresco.
S 3/9/14 Conservare in luogo fresco e ben ventilato lontano da ... (materiali incompatibili da precisare da
parte del fabbricante).
S 3/9/14/49 Conservare soltanto nel contenitore originale in luogo fresco e ben ventilato lontano da ...
(materiali incompatibili da precisare da parte del fabbricante).
S 3/9/49 Conservare soltanto nel contenitore originale in luogo fresco e ben ventilato.
S 3/14 Conservare in luogo fresco lontano da ... (materiali incompatibili da precisare da parte del
fabbricante).
S 7/8 Conservare il recipiente ben chiuso e al riparo dall'umidita'.
S 7/9 Tenere il recipiente ben chiuso e in luogo ben ventilato.
S 7/47 Tenere il recipiente ben chiuso e a temperatura non superiore a ... gradi centigradi C (da precisare
da parte del fabbricante).
S 20/21 Non mangiare, né bere, né fumare durante l'impiego.
S 24/25 Evitare il contatto con gli occhi e con la pelle.
S 27/28 In caso di contatto con la pelle, togliersi di dosso immediatamente gli indumenti contaminati e
lavarsi immediatamente e abbondantemente con ....(prodotti idonei da indicarsi da parte del fabbricante).
S 29/35 Non gettare i residui nelle fognature; non disfarsi del prodotto e del recipiente se non con dovute
precauzioni.
S 29/56 Non gettare i residui nelle fognature.
S 36/37 Usare indumenti protettivi e guanti adatti.
S 36/37/39 Usare indumenti protettivi e guanti adatti e proteggersi gli occhi/la faccia.
S 36/39 Usare indumenti protettivi adatti e proteggersi gli occhi/la faccia.
S 37/39 Usare guanti adatti e proteggersi gli occhi/la faccia.
S 47/49 Conservare soltanto nel contenitore originale a temperatura non superiore a ... da parte del
fabbricante)
Bruno Rindone - Il Rischio
Chimico
46
Scarica

IL RISCHIO CHIMICO BRUNO RINDONE