L’uomo spesso si sente solo… …solo di fronte al peccato …solo di fronte alla sofferenza …solo di fronte alla malattia … solo di fronte alla morte MA L’UOMO NON E’ SOLO Dio si fa vicino all’uomo Con il suo amore E la sua tenerezza Per guarire l’uomo dai suoi affanni Il sacramento della Riconciliazione e della Unzione degli infermi sono i sacramenti della guarigione dell’uomo. « Con la sacra Unzione degli infermi e la preghiera dei presbiteri, tutta la Chiesa raccomanda gli ammalati al Signore sofferente e glorificato, perché alleggerisca le loro pene e li salvi, anzi li esorta a unirsi spontaneamente alla passione e alla morte di Cristo, per contribuire così al bene del popolo di Dio». Conc. Vaticano II, LG 11 “Gesù andava attorno per tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando il Vangelo del Regno e curando ogni malattia e infermità” (Mt 9,35) Gesù inviò i discepoli: “Strada facendo, predicate che il Regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demoni” (Lc 9,1.6) “I discepoli predicavano che la gente si convertisse, scacciavano molti demoni, ungevano di olio molti infermi e li guarivano” (Mc 6,12-12) Il Signore Gesù affida agli apostoli il potere di annunciare e di realizzare l’avvento del Regno di Dio, accompagnandolo anche con i segni della guarigione dalle infermità… Il Signore si fa incontro alla debolezza e alla fragilità dell’uomo nel momento della malattia e dell’infermità attraverso il ministero della Chiesa in modo del tutto particolare con il Sacramento della UNZIONE DEGLI INFERMI L’Unzione degli Infermi è il sacramento della misericordia e della tenerezza di Dio IL RITO DELLA UNZIONE DEGLI INFERMI “Ravviva in noi, Signore, nel segno di quest’acqua benedetta, il ricordo del nostro battesimo e la nostra adesione a Cristo Signore, crocifisso e risorto per la nostra salvezza” Il Rito della Unzione inizia con il gesto dell’acqua benedetta perché nel Battesimo siamo entrati nella comunione con Cristo, morto e risorto, facciamo parte della sua Chiesa, siamo membra del suo corpo… Nella lettera di san Giacomo è descritta l’unzione degli infermi secondo la prassi della Chiesa primitiva “ Chi è malato, chiami a sé i presbiteri della Chiesa e preghino su di lui, dopo averlo unto con olio, nel nome del Signore. E la preghiera fatta con fede salverà il malato: il Signore lo rialzerà e se ha commesso peccati, gli saranno perdonati” (Gc 5,14 ss.) ATTO PENITENZIALE Signore, che hai preso su di te le nostre sofferenze, e hai portato i nostri dolori, abbi pietà di noi. Signore, pietà. Cristo, che nella tua bontà verso tutti sei passato beneficando e risanando gli infermi, abbi pietà di noi. Cristo, pietà. Signore, che hai detto ai tuoi Apostoli di imporre le mani sugl'infermi, abbi pietà di noi. Signore, pietà. Affidiamoci alla Misericordia di Dio che è più grande del nostro peccato: non possiamo pensare alla malattia come ad un castigo di Dio, una punizione che ci ha colpito e neppure essere tormentati da sensi di colpa. LETTURA DELLA PAROLA DI DIO Come Maria di Betania, mettiamoci ai piedi di Gesù ed ascoltiamolo. La sua è Parola che consola, Parola che solleva, Parola che guarisce, Parola che salva. «Signore, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto, dì soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Perché anch'io, che sono un subalterno, ho soldati sotto di me e dico a uno: Fà questo, ed egli lo fa». (Matteo 8,8-9) PREGHIERA LITANICA Colui che riceve l’unzione e la comunità ecclesiale, nella preghiera litanica, esercitano il sacerdozio comune, ricevuto nel Battesimo: ♦ l’infermo si associa «spontaneamente alla passione e alla morte di Cristo […] per cooperare al bene del popolo di Dio» (LG 11); ♦ la comunità, riunita attorno a lui, offre la sua preghiera al Signore per ottenergli «sollievo e salvezza» e lo sostiene e incoraggia con la sua fede. ♦ Il ministro ordinato, «partecipando alla funzione di Cristo unico Mediatore», completa questo duplice esercizio del sacerdozio comune presentando «a Dio Padre le necessità e le preghiere dei fedeli». IMPOSIZIONE DELLE MANI il sacerdote impone la mani sul malato in silenzio. Ricordiamo quanto ci dice il Vangelo: “… e Gesù stese la mano lo toccò e gli disse lo voglio sii sanato“ (Mt 8,3) “… Gesù impose le mani ai malati e li guarì” (Mc 6,5) RENDIMENTO DI GRAZIE SULL'OLIO GIÀ BENEDETTO Benedetto sei tu, o Dio, Padre onnipotente, che per noi e per la nostra salvezza hai mandato nel mondo il tuo Figlio. Gloria a te, Signore! Benedetto sei tu, o Dio, Figlio Unigenito, che ti sei fatto uomo per guarire le nostre infermità. Gloria a te, Signore! L'olio per l'Unzione degli infermi deve essere appositamente benedetto dal vescovo normalmente al giovedì della Settimana santa Benedetto sei tu, o Dio, Spirito Santo Paràclito, che con la tua forza inesauribile sostieni la nostra debolezza. Gloria a te, Signore! Signore, il nostro fratello N. che riceve nella fede l'unzione di questo santo Olio, vi trovi sollievo nei suoi dolori e conforto nelle sue sofferenze. Per Cristo nostro Signore. Amen. SACRA UNZIONE Per questa santa Unzione e la sua piissima misericordia ti aiuti il Signore con la grazia dello Spirito Santo. Amen. E, liberandoti dai peccati, ti salvi e nella sua bontà ti sollevi. Amen. Così il sacerdote spalma un po’ di olio sulla fronte e sulle mani dell’ammalato. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n’ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino (Luca 10,33) L’olio è un linimento per le ferite, un veicolo per molti medicamenti, l’unzione simboleggia la guarigione. Gli fu dato il libro del profeta Isaia. Aperto il libro, trovò quel passo dov'era scritto: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; perciò mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato ad annunziare la liberazione ai prigionieri, e ai ciechi il ricupero della vista; a rimettere in libertà gli oppressi, e a proclamare l'anno accettevole del Signore». (Luca 4, 7-9) L’unzione sacramentale è anche segno di consacrazione, con cui il malato, già unito a Cristo sacerdote, re e profeta mediante il Battesimo, si unisce ora a lui più intimamente nella passione. Con la preghiera della fede, l’imposizione delle mani e la santa unzione il malato riceve l’aiuto derivante dalla grazia dello Spirito Santo: ♦ si sente rinfrancato dalla fiducia in Dio ♦ ottiene forze nuove contro le tentazioni del maligno e l'ansietà della morte ♦ può sopportare validamente il male, combatterlo, e conseguire anche la salute, qualora ne derivasse un vantaggio per la sua salvezza spirituale ♦ il sacramento dona inoltre il perdono dei peccati ♦ porta a termine il cammino penitenziale del cristiano Signore Gesù Cristo, che ti sei fatto uomo per salvarci dal peccato e dalle malattie guarda con bontà questo nostro fratello che attende da te la salute del corpo e dello spirito: nel tuo nome noi gli abbiamo dato la santa Unzione, tu donagli vigore e conforto, perché ritrovi le sue energie, vinca ogni male e nella sua presente sofferenza si senta unito alla tua passione redentrice. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Il sacramento dell'Unzione è esplicitamente legato alla preghiera della fede. Sarà proprio la fede del malato e la fede della Chiesa che lo salverà. La fede si fonda sulla morte e risurrezione di Cristo, da cui il sacramento deriva la sua efficacia, e si protende verso il regno futuro, di cui il sacramento è pegno e promessa. I Riti di conclusione, infine, prevedono la recita comune del Padre Nostro, l’eventuale Comunione dell’infermo e la benedizione. Il Signore Gesù Cristo sia accanto a te per proteggerti. Sia dinanzi a te per guidarti, sia dietro a te per difenderti. Rivolga a te il suo sguardo, ti assista e ti benedica. E su voi tutti qui presenti, scenda la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo. A cura di don Luciano Cantini