PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Marina Flamigni Programma mozione Casadei Emilia Romagna SITUAZIONE PRESENTE PUNTI DI ECCELLENZA • • • Efficienza delle strutture Efficacia dell’azione Lungimiranza delle politiche Senza dubbio la Pubblica Amministrazione nella Regione Emilia-Romagna può essere considerata una delle migliori a livello nazionale. Le strutture hanno mediamente buoni standard di efficienza nei vari ambiti istituzionali; l’azione di governo è efficace, con elevata capacità di spesa e di acquisizione di finanziamenti nazionali ed europei. Il dispiegamento delle politiche in ambiti quali sanità, welfare, ambiente, istruzione, servizi pubblici, ricerca e innovazione ha dato prova di grande lungimiranza, con capacità di disegnare modelli innovativi di sviluppo. PUNTI CRITICI • • • • • Burocrazia Poca trasparenza Scarsa capacità di controllo delle partecipate Pletoricità dei CdA Nomine non sempre ispirate a criteri di competenza Tuttavia anche il modello emiliano-romagnolo non è esente da criticità. I tempi di risposta a cittadini e imprese, dovuti a stratificazioni di norme e regolamenti che comportano lunghe e complesse procedure istruttorie, incidono negativamente sulla competitività del nostro territorio. La trasparenza dei processi decisionali è spesso considerata dagli attori delle decisioni stesse, uno scomodo e seccante accessorio da eludere. La filiazione di numerose società strumentali, utili al momento della genesi al miglior perseguimento dell’interesse pubblico, ma tendenti alla distanza ad una distorta autoreferenzialità, sono oggi, a volte, un pesante fardello da gestire. OBIETTIVI e METODI • • • • • Tempestività nelle risposte al cittadino/impresa > Semplificazione e riorganizzazione delle procedure Partecipazione del cittadino ai processi decisionali > Trasparenza ed utilizzo nuove tecnologie Adeguamento dei livelli istituzionali alle esigenze di governance > Proposte innovative sui modelli istituzionali Sistema delle partecipate al servizio dei cittadini > Profonda revisione del sistema Valorizzazione del merito nella nomina degli amministratori > Criteri di scelta (prima) e di controllo dell’operato (poi) Diversi possono essere gli obiettivi di miglioramento: dovendo sintetizzare al massimo, questi possono essere individuati quali criticità “strategiche” sulle quali intervenire per riformare e rinnovare il sistema della Pubblica Amministrazione. L’intervento coordinato e congiunto in questi ambiti sarebbe in grado di ottenere risultati “rivoluzionari”. RIFORME STRUTTURALI SEMPLIFICAZIONE E RIORGANIZZAZIONE DELLE PROCEDURE Le normative esistenti (Sportelli Unici per le imprese, firma elettronica, uso della telematica, ecc.) consentono già, senza riforme ulteriori, profonde innovazioni nel rapporto tra PA e cittadino/impresa. Occorre sviluppare l’utilizzo delle nuove tecnologie informatiche e telematiche, operando contestualmente una consistente riorganizzazione/semplificazione delle procedure burocratiche interne agli enti, in un quadro di cooperazione istituzionale che consenta da un lato una velocizzazione dei flussi informativi tra enti diversi, dall’altro una ottimizzazione delle risorse. TRASPARENZA E UTILIZZO DI NUOVE TECNOLOGIE La disponibilità di servizi a larga banda soprattutto verso i territori più disagiati della montagna non è soltanto il passaggio da uno strumento arretrato ad uno moderno ma l’occasione per unire i territori e responsabilizzare le amministrazioni locali verso i propri cittadini. I possibili interventi e conseguenti benefici potrebbero riguardare: Interventi • Potenziamento e ampliamento dei servizi della P.A. disponibili e prenotabili on-line • Potenziamento della condivisione di dati tra amministrazioni e cittadini Risultati • Razionalizzazione e recupero di risorse economiche • Razionalizzazione e recupero di risorse umane, cioè di personale pubblico Per fare ciò è necessario puntare su • Rigore e trasparenza nell’assegnazione dei finanziamenti e nella verifica dell’utilizzo delle risorse pubbliche • Formazione e aggiornamento professionale dei dipendenti e degli amministratori pubblici PROPOSTE INNOVATIVE SUI MODELLI ISTITUZIONALI I diversi livelli istituzionali si sono consolidati nel tempo in relazione alle esigenze di governo del territorio. I comuni e le province, il successivo decentramento regionale, le comunità montane, i circondari, le circoscrizioni, i quartieri… Oggi le mutate esigenze di governance (allargamento delle frontiere verso l’Europa, la velocità di spostamento di merci e persone, l’esigenza di ottimizzare le risorse) si spingono a ragionare, in ambiti sempre più numerosi, in termini di “Area Vasta”. Vale la pena di ragionare in modo aperto e senza pregiudizi su come rendere più adeguati i livelli istituzionali a queste nuove esigenze, esaminando anche possibili evoluzioni attuabili “a Costituzione invariata”, come potrebbe essere un accorpamento di Province. La riduzione dei centri di amministrazione, se accompagnata dalla capillarità di intervento è una possibilità enorme di risparmio economico senza riduzione della qualità dei servizi. REVISIONE SISTEMA PARTECIPATE e CONTROLLO AMMINISTRATORI Uno dei motivi ricorrenti di insoddisfazione dei cittadini verso le nostre istituzioni è quello della gestione delle società partecipate. La moltiplicazione delle cariche e degli uffici intacca i bilanci in modo “sotterraneo” e riduce la qualità dei servizi (il cittadino è “rimbalzato” da una Spa ad un assessorato senza tregua), nonché fonte di clientelismo, nepotismo e diffusa corruzione anche a livello locale. Occorre una revisione profonda e sostanziale del sistema che veda i comuni operare in stretta sinergia tra loro, in un processo di analisi che coinvolga i cittadini in maniera diretta e trasparente. Questi i punti strategici: • Verifica della economicità della gestione • Netta distinzione tra proprietà delle infrastrutture e gestione dei servizi • Semplificazione della governance • Riacquisizione al pubblico del sistema informativo degli apparati e delle infrastrutture • Tutela e riappropriazione da parte del pubblico dei servizi essenziali al cittadino • Creazione e controllo di regolamenti sui conflitti di interessi degli amministratori locali • Trasparenza e chiarezza nelle retribuzioni di consulenti e management • Anagrafe dei curricula degli amministratori CONCLUSIONI La pubblica amministrazione Emiliano Romagnola si pone oggi con due diverse facce di fronte al cittadino. Da un lato la qualità percepita dei servizi continua ad essere alta. Dall’altro, l’evoluzione non organica e le rendite di potere da più parti rischiano di minare ciò che di buono è stato e continua ad essere fatto. Compito del PD in questa situazione deve essere quello di spingere senza tentennamenti nella direzione della evoluzione tecnologica e di un suo corretto utilizzo. E soprattutto non cedere alla tentazione di conservare lo status quo che garantisce ancora oggi la possibilità di governare. Gli errori, gli sprechi, le spese dimostrative da campagna elettorale e la crescente corruzione anche ai bassi livelli della amministrazione della cosa pubblica possono forse tutelare i privilegi di oggi ma rischiano senza dubbio di annunciare lo sfascio di domani. CREDITI Marina Flamigni con contributi di Maria Teresa Vaccari Germano Bizzarri Max Fabi Luca Foresti