Imprese e settori 16
16 – Oligopolio
A.A. 2001-2002
Istituzioni di economia, corso serale
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Imprese e settori 16
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Quattro tipi di struttura di mercato
Number of Firms?
Many Firms
One
Firm
Few
Firms
Type of Product?
Differentiated
Monopoly
 Tap water
 Cable TV
Oligopoly
 Tennis balls
 Crude oil
Harcourt Brace & Company
Monopolistic
Competition
 Novels
 Movies
Identical
Perfect
Competition
 Wheat
 Milk
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Tra monopolio e concorrenza perfetta, le forme della
concorrenza imperfetta (imperfect competition):
pluralità di imprese con forme di competizione tra loro, ma
non così piccole da considerarsi price taker e comportarsi
di conseguenza
•
oligopolio (oligopoly): pochi venditori che offrono
prodotti molto simili o identici
•
concorrenza monopolistica (monopolistic
competition): più venditori che offrono prodotti simili,
ma non identici
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Discussione:
come possono agire tra loro gli operatori di oligopolio
Obiettivo didattico: far emergere i comportamenti
che tengono conto dell’azione degli altri, cosiddetti
strategici
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oligopolio (oligopoly):
•
pochi venditori che offrono prodotti molto simili o identici
•
interdipendenti
•
con la convenienza ad operare come un monopolio
riducendo la produzione per vendere ad un prezzo al di
sopra del costo marginale (tenendo conto del fatto che il
ricavo marginale non è costante)
•
ma che agendo in autonomia perdono il potere di mercato
(monopolistico)
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L’esempio del duopolio (oligopolio a due)
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Tabella della domanda (e del ricavo) per il bene considerato
Quantity
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
110
120
Harcourt Brace & Company
Price
$120
110
100
90
80
70
60
50
40
30
20
10
0
Total Revenue
$
0
1,100
2,000
2,700
3,200
3,500
3,600
3,500
3,200
2,700
2,000
1,100
0
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supponiamo che il costo marginale sia 0
(il bene in questione è l’acqua potabile;
le quantità sono discontinue per semplicità):
•
in concorrenza perfetta il prezzo scende sino a 0 e la
quantità domandata è 120
•
in monopolio il prezzo sarebbe 60, cui
corrisponderebbe il profitto massimo (dopo quel valore,
nel nostro caso, il RM è negativo)
•
ed in caso di oligopolio (duopolio)?
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In caso di collusione (collusion) gli oligopolisti (i nostri
duopolisti) formano un cosiddetto cartello (cartel) e si
comportano come se fossero un monopolista …
… nel nostro caso, producendo 60, ma dovendo stabilire
quanto ciascuno produce di quel 60, il che facilmente può
determinare la crisi del cartello
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Se non c’è accordo stabile è plausibile che ragionino
come segue (indipendentemente):
produrre 30, con p=60 (corrispondente a q=60) con ricavo
(CM=0) 1800
oppure ?
produrre 40, con p=50 (corrispondente a q=70) con ricavo
(CM=0) 2000

entrambi decidono di produrre 40, quindi q=80, con
p=40 e ricavo 1600*
nessuno dei due torna a 30 (corrispondente a q=70) con
p=50 e ricavo (CM=0) 1500
né passa a 50, con p=30 (corrispondente a q=90) con
ricavo (CM=0) 1500
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Quello indicato con * è un equilibrio detto di Nash, dal
nome dell’economista John Nash (teoria dei giochi)
Un equilibrio di Nash è una situazione (ottimale) in cui i
oggetti economici si trovano in modo stabile, a seguito
dell’azione propria e dell’interazione con l’azione degli altri
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Effetto della dimensione dell’oligopolio sul risultato
del mercato
Gli oligopolisti considerano un effetto di quantità e
scoprono un effetto di prezzo; se sono molti, la quantità di
ciascuno ha un piccolo effetto; se sono moltissimi …
… l’oligopolio collassa ad un mercato di concorrenza (ma,
se il CM = 0 o è molto basso, la concorrenza perfetta non
può esistere e diventa un oligopolio)
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Teoria dei giochi e economia della cooperazione
La teoria dei giochi è lo studio del comportamento
individuale in situazioni strategiche (quelle in cui si deve
tenere conto delle azioni e delle reazioni degli altri)
Il tutto con il presupposto del comportamento razionale e
ottimizzante di ciascuno
Perfetta razionalità otimizzante: è un’ipotesi sempre
accettabile?
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Discussione:
pensare alla propria scelta nel gioco dell’ultimato (ultimatum
game): “I giocatori A e B devono dividersi 250 euro; A
dichiara per per primo l’importo che vuole prelevare; se B
rifiuta ciò che resta, anche A ottiene zero. Al posto di A, che
cosa scegliereste di fare?”
Obiettivo didattico: comprendere direttamente che
cosa significhi agire in modo strategico; mettere in
dubbio il concetto di razionalità e di ottimizzazione
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Il “gioco” più noto e studiato: il dilemma del prigioniero
(prisoners’ dilemma)
Choice # 1
Choice # 2 Choice # 1
Person # 2 Decision
Person #1 Decision
Choice # 2
Payoff
a, a
Payoff
c, d
Payoff
d, c
Payoff
b, b
Harcourt Brace & Company
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Esaminiamo l’esempio classico dei due prigionieri: A sceglie la
colonna migliore; B sceglie la riga migliore
Decisione di A
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Non conf. Confessare
Decisione di B
Confessare
Non confes.
8 anni
A&B
A 20 anni
B 0 anni
A 0 anni
B 20 anni
1 anno
A&B
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Strategia dominante e cooperazione
•
La strategia dominante per un giocatore è quella
migliore in assoluto, cioè qualunque sia la scelta
dell’altro giocatore
•
La cooperazione è difficile da mantenere perché non è
razionale dal punto di vista individuale
RAZIONALE?
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Ritorniamo sul caso dell’oligopolio
High
Production
Low
Production
Iran’s Decision
Iraq’s Decision
High Production
Low Production
$40 billion for each
Iraq gets $30 billion
Iran gets $60 billion
Iraq gets $60 billion
Iran gets $30 billion
$50 billion for Each
Harcourt Brace & Company
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Discussione:
il fallimento della collusione tra oligopolisti è sempre un
bene?
Obiettivo didattico: differenza tra diversi livelli di
benessere (individuale, sociale); perdita secca se
esiste la collusione; casi in cui la collusione produce
esternalità positive
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Il dilemma del prigioniero riesce a descrivere molte situazioni
reali e dimostra quanto la cooperazione sia difficile da mantenere,
anche quando possa favorire tutte le parti in causa.
La mancanza di cooperazione costituisce un problema per le parti
in causa. Ma rappresenta un problema anche per la società nel
suo complesso? Nei casi visti, NO; anzi, si produce di più e si
riduce la perdita secca
Non sempre però la mancanza di cooperazione è un bene
in termini sociali; ciò quanto la cooperazioni produce
esternalità positive
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Risorse collettive e rischio di sfruttamento eccessivo
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Triv. due p.
Trivellare due pozzi Trivellare un pozzo
Triv. un p.
Comagnia pertro. B
Compagnia petrolifera A
4 M$ di profitto
per A & B
A 6 M$ di profitto
B 3 M$ di profitto
A 3 M$ di profitto
B 6 M$ di profitto
5 M$ di profitto
per A & B
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Armamenti e equilibrio di Nash
Arm
Disarm
Arm
Both countries
at risk
U.S. at risk and weak
USSR safe and
powerful
Disarm
USSR’s Decision
U.S.’ Decision
U.S. safe and
powerful
USSR at risk and
weak
Both countries
safe
Harcourt Brace & Company
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Inserendo il tempo e la ripetizione del “gioco”:
•
le imprese in oligopolio trovano l’interesse (e le sanzioni) per
colludere
•
esiste una letteratura sul PD ripetuto: il campionato di
Axelrod; la strategia colpo su colpo (tit or tat; “occhio per
occhio”; regole, comportamenti morali, evoluzionismo)
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Politica economica e oligopolio
Per far in modo che le risorse siano impegnate in modo
prossimo all’ottimo sociale, occorre che gli oligopolisti siano
indotti a competere
Interventi:
non validità di accordi di limitazione della produzione o di
sostegno dei prezzi
vigilanza da parte delle autorità garanti della concorrenza
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Questioni controverse:
•
•
prezzo di vendita imposto (resale price maintenance)
•
negatività: genera oligopolio dei venditori?
•
positività: oppure evita il vantaggio del free rider
(che dà sconti, ma non servizio)?
vendite a pacchetto (tying)
•
negatività: legare due prodotti, uno gradito e uno no,
aumenta il prezzo di quello gradito?
•
negatività: all’opposto, il prodotto legato può essere
sottratto a un concorrente (sistema operativo e
browser)?
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